Enogastronomia
Giovedì 26 dicembre dalle 16 alle 20 a Bardonecchia gli organizzatori della manifestazione autunnale “Valsusa Emozioni da Bere” proporranno nel foyer del Palazzo delle Feste una degustazione in pieno clima natalizio. In primo piano ci saranno le etichette del Consorzio Valsusa Doc, presentate dai produttori e dai sommelier dell'AIS con assaggi di prodotti tipici locali. Ad arricchire l’evento in programma nel giorno di Santo Stefano un video sul Distretto Vinicolo valsusino, l'esperienza immersiva “Blind Wine” e una sorpresa offerta dai maestri pasticceri e cioccolatieri di Bardonecchia.
L'evento, gratuito, ospitato dal Comune di Bardonecchia e patrocinato dalla Città metropolitana di Torino, è promosso dal Consorzio di Tutela e Valorizzazione dei Vini DOC Valsusa. Sarà un’ottima occasione per degustare in purezza il frutto dei vitigni autoctoni valsusini: i rossi Avanà e Becuet e il bianco Baratuciat. Vini di carattere, nati da vigneti strappati faticosamente ai versanti alpini. A farli assaggiare e a raccontarli saranno gli stessi produttori di montagna, come Giancarlo Martina, presidente del Consorzio DOC dei vigneron valsusini. I calici saranno illustrati anche attraverso un percorso sensoriale grazie all’experience “Blind Wine” sotto la guida di sommelier dell’AIS Piemonte. Accompagnata dalla proiezione di un audiovisivo sul distretto vinicolo valsusino, la kermesse – sostenuta dalla Camera di commercio e dall'Enoteca Regionale dei vini della provincia di Torino, sarà accompagnata dall'assaggio di altri prodotti d'eccellenza del territorio, come i formaggi, i salumi e i Marroni IGP della Valsusa. Il pomeriggio di degustazioni terminerà con una dolce sorpresa realizzata con i vini DOC della Valsusa, in occasione del 70° anno di attività della pasticceria-cioccolateria Ugetti, presente a Palazzo delle Feste anche con la mostra “Tracce di Gusto”, che riassume la storia della famiglia, che da tre generazioni delizia i frequentatori di Bardonecchia. Ad accompagnare la sorpresa dolciaria sarà il Vino del Ghiaccio valsusino, prodotto con uve tardive a bacca rossa, lasciate disidratare in vigna e raccolte ormai gelate durante l’inverno, a temperature abbondantemente sotto zero.
In vista dei Giochi Mondiali Universitari Invernali, i produttori vitivinicoli valsusini stanno progettando alcune iniziative per far conoscere sia i loro prodotti che il territorio di cui sono espressione. Da più di venticinque anni il Consorzio di Tutela e Valorizzazione dei Vini DOC Valsusa si impegna a garantire un futuro al piccolo comparto vinicolo alpino: appena una ventina di ettari vitati, con filari “eroici”, spesso strappati ai versanti più scoscesi. Il mercato e la critica stanno premiando questa eccellenza vinicola piemontese, che si esprime attraverso tre vitigni autoctoni: due rossi, l'Avanà e il Becuet, e un bianco, il Baratuciat. Sono vitigni che riflettono il prestigio storico della Valle di Susa come area vinicola: esploso con l'optimum climatico medievale, il vino valsusino era esportato in Savoia, nel Delfinato e ovviamente a Torino. Di recente si è iniziato da parte di diversi produttori a valorizzare la produzione del Becuet in purezza. Precedentemente il vitigno era impiegato solo nell'ambito dell'uvaggio Valsusa Rosso, per rafforzarne il corpo. L'Avanà, decisamente più esile, è oggi prodotto anche sotto forma di bollicine rosé metodo classico, mentre una quota di Becuet da vendemmia tardiva, invernale, è utilizzata per l'apprezzatissimo Vino del Ghiaccio, prodotto tra Chiomonte ed Exilles. L’ultimo arrivato è il Baratuciat, “salvato” dall'estinzione da un appassionato professionista di Almese, Giorgio Falca, in una piccola “topia” di famiglia. Il bianco autoctono è ora prodotto in tutta la valle, sia in versione bianco fermo che spumantizzato. Minerali, suadenti, eleganti: i vini valsusini sono carichi di profumi, grazie anche all'escursione termica notturna dovuta all'altitudine dei vigneti. La quota e il clima li mettono al riparo dalle avversità, riducendo al minimo la necessità di trattamenti protettivi. Gli enologi li apprezzano perché esprimono alla perfezione il carattere alpino del territorio da cui nascono. La missione del Consorzio è continuare ad accrescere la produzione, aumentando ulteriormente la superficie vitata: ancora all'inizio del '900 i filari valsusini si estendevano su centinaia di ettari.
Per saperne di più si può scrivere a presidenza@consorziovalsusadoc.com, chiamare i numeri telefonici 335-7670464 o 339-8892819 o visitare il profilo www.2343ec78a04c6ea9d80806345d31fd78-gdprlock/valsusadocexperience
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Nel terzo fine settimana di dicembre a Carmagnola ritornano i consueti e attesi appuntamenti prenatalizi dedicati al Porro Lungo Dolce e alla Giora, due eccellenze agricole e gastronomiche invernali della città. La Fiera del Bovino da Carne di Razza Piemontese e della Giora è in programma domenica 15 dicembre al foro boario di piazza Italia, insieme alla mostra mercato del Porro Lungo Dolce e con il patrocinio della Città metropolitana di Torino. La protagonista sarà la Giora, la vacca giunta alla fine della carriera riproduttiva che, adeguatamente ingrassata, fornisce tagli pregiati. Il Salame di Giora di Carmagnola rientra nel novero dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della Regione Piemonte e nel Paniere dei prodotti tipici della provincia di Torino. Alle 7,30 arriveranno e si sistemeranno nei loro spazi gli animali in esposizione secondo le varie categorie in gara. Dalle 9,30 alle 11,30 si svolgeranno le valutazioni da parte della giuria, con la partecipazione degli studenti della sezione Agraria dell’Istituto Baldessano-Roccati. Alle 12 sono in programma le premiazioni dei primi tre classificati di ogni categoria che, oltre al premio in denaro per il proprietario, riceveranno la tradizionale gualdrappa in raso.La Fiera prevede anche l’esposizione di macchine agricole, prodotti e attrezzature per il settore zootecnico e cerealicolo e una degustazione gratuita del panino con cotechino di Giora proposta dai macellai carmagnolesi Elio Bertero, Mario Burzio e Giacomo Sandri, con la collaborazione della Confraternita del Gran Bollito misto alla Piemontese di Carmagnola. I visitatori troveranno inoltre il Mercatino di Natale dei produttori agricoli e degli artigiani del cibo e una mostra mercato delle opere dell’ingegno, a cura della Società Orticola di Mutuo Soccorso Domenico Ferrero.
La mostra mercato del Porro Lungo Dolce di Carmagnola è organizzata in collaborazione con gli studenti della sezione agraria dell’Istituto Baldessano-Roccati. I porri per le degustazioni gratuite saranno offerti dai produttori agricoli Anna Maria Traversa, Maurizio Carena, Mario Scotta, Mario Giraudi, Piero e Daniela Giraudi. Il Porro Lungo Dolce di Carmagnola è caratterizzato da una notevole tenerezza e da un sapore delicato che si accompagna ad una facile digeribilità. Fa parte dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della Regione Piemonte.
Durante la giornata sarà presente uno spazio di animazione per bambini, a cura della fattoria didattica aderente al Distretto del Cibo del Chierese-Carmagnolese. Il mercato ambulante straordinario sarà invece allestito in via Valobra. Dalle 10 alle 13 è inoltre in programma il Carma Natural Tour, un’escursione guidata al Bosco del Gerbasso e al Museo di Storia Naturale di Carmagnola, con l’accompagnamento delle guide dell’Ente di gestione delle Aree protette del Po piemontese e delle GIAV di Carmagnola.
La giornata si concluderà alle 19,30 nel salone fieristico di viale Garibaldi, con la cena del gran bollito misto piemontese intitolata “L’incontro conviviale tra la Giora e il Porro”, a cura della Confraternita del Gran Bollito Misto alla piemontese, con la collaborazione di Ascom e Pro Loco. I biglietti sono acquistabili nelle macellerie Bertero, Burzio e Sandri.
Lunedì 16 dicembre dalle 17,30 alle 19,30 nel salone fieristico di viale Garibaldi è in programma l’evento “Il Distretto del Cibo del Chierese-Carmagnolese esplora Giora e Porro, eccellenze del territorio”, con la partecipazione di Simona Riccio, digital strategist della filiera agroalimentare. I produttori agricoli e i macellai carmagnolesi racconteranno al pubblico le loro esperienze di coltivazione e lavorazione dei prodotti principali. Al termine verrà offerta una degustazione gratuita. Mercoledì 18 dicembre dalle 8 alle 13 al foro boario di piazza Italia è invece in programma l’Asta dei bovini di razza piemontese e bovini da ingrasso di qualsiasi età, accompagnata da degustazioni gratuite.

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A None, una delle “patrie” torinesi del cioccolato, torna con una nuova formula una manifestazione che per i golosi del “Cibo degli Dei” è stata negli ultimi 25 anni un appuntamento da non mancare. In collaborazione con la Pro Loco, con Puro Stile Italiano e con le associazioni locali, l’amministrazione comunale ripropone la ventisettesima edizione di None al Cioccolato nella nuova veste di Natale al Cioccolato, che abbina la magia delle feste di fine anno con il gusto irresistibile del dolce per antonomasia. L’appuntamento è da venerdì 29 novembre a domenica 1° dicembre, con il patrocinio della Città metropolitana di Torino.Le vie e le piazze del centro storico si trasformeranno in un autentico villaggio natalizio, con il ritorno del grande padiglione dedicato al cioccolato. Il programma degli eventi sarà consultabile nel sito Internet www.comune.none.to.it e sulla pagina Facebook del Comune, ma sin d’ora si può affermare che i tre giorni di spettacoli, gli stand artigianali, le esibizioni e le sorprese per grandi e piccini soddisferanno tutti i gusti e gli interessi legati alle golosità natalizie.
L’inaugurazione è in programma venerdì 29 novembre alle 18 con l’intervento di Marco Missaglia, specialista in scienza dell’alimentazione, mentre la serata sarà animata dallo spettacolo di Jo Squillo. Domenica 1° dicembre ai mercatini di Natale si affiancheranno il Palacioccolato, l’area ristoro, quella commerciale e artigianale, mostre, eventi, laboratori, degustazioni, show cooking, spettacoli, sfilate di moda, esibizioni di danza e il luna park. Al Palacioccolato si potrà accedere venerdì 29 novembre dalle 18 alle 24, sabato 30 dalle 9 alle 24, domenica 1° dicembre dalle 9 alle 23.

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Sabato 26 e domenica 27 ottobre, nella sede della Cooperativa Piemonte Latte e nelle sale dello storico Palazzo Taffini d'Acceglio a Savigliano, è in programma la seconda edizione del Festival dei formaggi piemontesi, un'iniziativa dell'ONAF, l'Organizzazione Nazionale Assaggiatori Formaggio, che da quest'anno è patrocinata dalla Città metropolitana di Torino. Il festival ha lo scopo di valorizzare il prezioso patrimonio lattiero-caseario piemontese, portando all'attenzione del pubblico la qualità, la varietà e la diffusione dei prodotti caseari locali: è un'occasione di incontro tra caseifici, affinatori, produttori e consumatori. Sabato 26 ottobre una giuria composta da maestri assaggiatori dell'Onaf provenienti da tutta Italia valuterà i formaggi dei produttori aderenti all'iniziativa. Domenica 27 si svolgerà la premiazione. I primi tre formaggi di ogni categoria in concorso saranno esposti e presentati al pubblico. Il momento conclusivo del festival si terrà nel salone di Palazzo Taffini d'Acceglio. I produttori hanno tempo sino a venerdì 25 ottobre per presentare in concorso i campioni dei loro prodotti e la partecipazione è gratuita e aperta a tutti i produttori del Piemonte. I formaggi iscritti saranno valutati da una giuria nazionale di maestri assaggiatori ONAF, selezionati per la loro competenza e serietà.Per ulteriori informazioni si può scrivere a concorso@festivaldeiformaggipiemontesi.it o consultare il sito Internet www.festivaldeiformaggipiemontesi.it
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Con la Sagra Regionale del Ciapinabò, che quest’anno celebra la trentunesima edizione, la Città di Carignano e il suo Comitato manifestazioni hanno conquistato uno spazio importante nel calendario degli eventi autunnali in Piemonte. La Sagra 2024, patrocinata come sempre dalla Città metropolitana di Torino, dà appuntamento ai buongustai da venerdì 11 a domenica 13 ottobre. La cerimonia ufficiale di inaugurazione è in programma sabato 12 alle 10,30 in piazza Liberazione, in un’esplosione di giallo, il colore del fiore del Ciapinabò, o Topinambur, come lo chiamano i francesi. Ma già nella serata di venerdì 11, alle 18,30 nell’ex salone consiliare di piazza San Giovanni, è in programma l’evento “Salumi, che passione”, in collaborazione con l'Organizzazione Nazionale Assaggiatori Salumi.L’Isola del Gusto in piazza Liberazione accoglierà i buongustai a partire dalle 19 di venerdì 11, dalle 11 di sabato 12 e dalle 11,30 di domenica 13. Il sabato e la domenica in piazza San Giovanni si potrà degustare il Ciapinabò di Carignano nelle più diverse preparazioni, dal risotto alla bagna caôda alle Ciafrit, che sembrano patatine ma sono croccanti golosità realizzate affettando e friggendo i Ciapinabò, ideali per l’aperitivo. Gli stand commerciali, enogastronomici e artigianali saranno visitabili a partire dalle 10 sabato 12 e dalle 9 domenica 13 ottobre. Radio Vida Network trasmetterà in diretta dalla Sagra, per portare gli ascoltatori alla scoperta dei segreti del prodotto al centro della kermesse. Come sempre interessante il programma delle mostre, che quest’anno, oltre alle personali dei pittori Giuseppe Bertinetti (in via Savoia) e Luigi Argentero (nella sala mostre del Comune), comprende anche un’esposizione di fotografie dedicate al Carnevale di Carignano, allestita a Villa Bona in via Monte di Pietà.
La diciannovesima edizione della Mostra locale dei bovini di razza Frisona sarà ancora una volta ospitata in piazza Savoia, dove si terranno le sfilate dei capi in concorso, le gare di conduzione per i giovani allevatori e le dimostrazioni della mungitura. Non mancheranno le esibizioni delle scuole di danza e di ginnastica ritmica. Per la gioia dei bambini, ma anche di molti adulti affezionati al mondo rurale, domenica 8 alle 15,30 tornerà la transumanza delle mandrie bovine dai monti del Ravè alle valli della Quadronda, passando per via Umberto I, piazza Carlo Alberto e via Silvio Pellico. A seguire la mungitura delle vacche sotto l’ala di piazza Savoia, uno “spettacolo” del tutto inedito per i bambini che vivono in città.
Per saperne di più e consultare il programma della Sagra si può visitare il sito Internet del Comune www.comune.carignano.to.it e la pagina Facebook della Sagra del Ciapinabò. Per informazioni e prenotazioni dei momenti enogastronomici si possono chiamare i numeri telefonici 344-7455473 e 334-6885244, oppure si può scrivere a comitatomanifestazio@libero.it

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Il fungo porcino, prodotto di eccellenza di Cossano Canavese e del suo territorio, dove da sempre è apprezzato per la sua qualità, sarà celebrato con tutti gli onori in occasione della 21ª Sagra del Fungo, da venerdì 4 a domenica 6 ottobre. La tre giorni, organizzata da Comune e Pro Loco e patrocinata dalla Città metropolitana di Torino, comincerà venerdì 4 con la presentazione, alle 15 alla Biblioteca di via Torino, del romanzo “Operazione matrioska” di Debora Bocchiardo. Alle 16.30 l’associazione “Frammenti di storia al femminile” proporrà la pièce “Preferirei di no”, spettacolo itinerante (balconcino della sala del Consiglio, panchina rossa e biblioteca) con recite e letture a proposito di donne “che si sono distinte in nome della loro dignità e della loro vita”.Sabato 5 alle 18, al Centro socio-culturale di via Torino, si terrà il convegno di apertura della manifestazione. Introdurranno i lavori la sindaca Aurelia Siletto e il consigliere regionale Alberto Avetta. Alle 20 tutti a tavola per la cena tipica a base di funghi preparata dalla Pro Loco (costo euro 40, prenotazioni al 347-7584249).
Domenica 6 alle 9.30 si darà il via all’esposizione micologica di funghi raccolti nei boschi della zona, con la partecipazione e l’assistenza dell’ASL di Ivrea. Saranno messe in mostra più di 100 specie di funghi, classificati in tre categorie: commestibili, non commestibili e velenosi. Sempre alle 9.30, con partenza dal piazzale della Pro Loco, pedalata in collaborazione con l’associazione “Team Fuori Onda Bike” nella campagna e nei boschi dell’Anfiteatro Morenico di Ivrea. Per tutto il giorno, in via Torino 7 si potranno visitare il punto informativo della Rete Museale dell’Anfiteatro Morenico e la mostra di pittura di Franco Bogge “Zora-Ritratti dal 1967”. Per le vie del paese il pubblico potrà assistere alle esibizioni del Gruppo Folkloristico di Piverone, del gruppo musicale “La Cürva street band” e del mago Andrea Marasso.
Programma completo su www.comune.cossano.it
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La candidatura di Moncalieri a Capitale italiana della Cultura 2028, annunciata dal sindaco Paolo Montagna e l’assessora Atonella Parigi, è stata l’occasione per presentare il ricco palinsesto di eventi autunnali moncalieresi che comprende anche il GustoFestival al PalaExpo dal 5 al 27 ottobre.
Nell’ambito di questa prestigiosa vetrina di centinaia di prelibatezze gastronomiche, sabato 5 e domenica 6 ottobre 2024 è in programma la Fiera Nazionale della Trippa di Moncalieri, eccellenza della città sin dai tempi del Medioevo. Cucinata nel tradizionale pentolone da 25 quintali, la trippa dal 2009 è protagonista negli stand, fra artigianato, hobbistica, esibizioni musicali e balli.
La Trippa alla Savoiarda (con le verdure) comincia la sua preparazione domenica 6 ottobre, quando al PalaExpo è ancora notte e alle prime luci dell’alba parte la cottura a legna.
Alle 10 la Fiera apre i battenti e le maestranze della Tripa d’Muncalè mescolano senza sosta, con enormi posate, la trippa nel pentolone.
La curiosa cerimonia di assaggio ufficiale è prevista alle ore 12,30 da parte della Confraternita della Trippa di Moncalieri che, decretando la corretta cottura, dà il via alla distribuzione del piatto tipico.
https://visitmoncalieri.it/evento/fiera-trippa-moncalieri-gustofestival2024/
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La Sagra dij Cisi di San Didero torna ad animare il comune della bassa Valle di Susa domenica 6 ottobre.
Nata nell’ottobre 2022 a seguito di ricerche effettuate nell’archivio storico comunale con il ritrovamento di un documento che parla della produzione e del consumo dei ceci, la sagra è organizzata dalla Pro Loco di San Didero con il contributo e patrocinio di Città metropolitana di Torino. Per la seconda edizione della manifestazione dedicata ai “Cisi”, legume ingiustamente considerato per lungo tempo cibo povero, propone un ricco calendario di appuntamenti.
La manifestazione ha l’obiettivo di valorizzare l’ingrediente principe di un piatto della tradizione, la “cisrà”, una minestra a base di ceci che in antichità veniva preparata e distribuita ai bisognosi dalla Confraternita del Santo Spirito nella solennità della Pentecoste. La sagra vera e propria di domenica 6 ottobre è preceduta da un incontro su “La sindone, itinerario storico, spirituale, scientifico” previsto venerdì 4 ottobre alle ore 21 nel Salone polivalente e da una serata conviviale a base di polenta sabato 5 ottobre a partire dalle ore 19.
Alle ore 10 di domenica 6 ottobre si apre il mercato dei piccoli produttori delle vallate alpine e tutto il comune sarà coinvolto in dimostrazioni degli antichi mestieri e campi medievali. Alle ore 10,30 è previsto l’arrivo a cavallo del Conte Verde che, insieme a tante attività legate al tema della magia, accompagna tutta la giornata di festa. Il pranzo viene servito dalle ore 12,30 nella struttura coperta messa a disposizione dal Comune a cura dell’Associazione Amici della Montagna di Marco Bronzino (prenotazione obbligatoria al n. 011/19886840; 347.0117819 entro 2 ottobre).
Durante la Sagra, l’interno del cortile della Casaforte ospita la mostra di Sivia Salietti, artista del riciclo e Claudio Scala, insegnate di scrittura medievale.
In caso di maltempo la manifestazione può subire modifiche o limitazioni.
Info e aggiornamenti prolocosandidero@gmail.com
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La Sagra del Pane di Piobesi Torinese continua il suo percorso di crescita, con l’ormai tradizionale patrocinio della Città metropolitana di Torino. La Sagra, nata quasi timidamente attorno all’antico forno della borgata Tetti Cavalloni, è giunta alla ventiduesima edizione e si è ricavata un suo spazio nel panorama delle manifestazioni legate ai prodotti tipici e alle tradizioni locali.Domenica 29 settembre il cuore della manifestazione sarà ancora una volta la frazione Tetti Cavalloni, dove, a partire dalle 10, saranno allestite la mostra mercato dei prodotti tipici legati alla tradizione e alle radici popolari agricole e un’esposizione di trattori d’epoca. La frazione sarà raggiungibile dal centro storico a piedi o utilizzando i bus navetta gratuiti.La Filiera della Farina di Stupinigi proporrà gratuitamente i laboratori didattici di panificazione per adulti e bambini. Sarà possibile assistere alla dimostrazione della produzione del pane a partire dal chicco di grano e fino alla cottura nello storico forno a legna dei Tetti Cavalloni. La Filiera in Fiera porta in piazza l’intero processo che dal chicco di grano porta alla pagnotta. Si parte dai covoni di grano tenero raccolti in campo con la mietitura e, passando attraverso la trebbiatura con una trebbia d’epoca, si arriva alla separazione dei chicchi di grano dalla paglia. I chicchi poi vengono macinati a pietra per farne farina integrale o semintegrale di tipo 2 o tipo 1 che, impastata con acqua, sale e pasta madre, può diventare pane, focaccia o pizza. Gli impasti dopo essere lievitati vengono cotti in un forno a legna. Il processo è raccontato dagli attori della filiera: agricoltori, mugnai e panificatori. Immancabili la presentazione e la degustazione del dolce Caritôn, che si fregia della Denominazione Comunale. Nella seconda edizione del concorso “Pane & Fantasia” i panettieri si sfideranno per dare forme e sapori nuovi al re della cucina mediterranea. “I giochi di Joy”in legno saranno a disposizione nelle strade della frazione a partire dalle 10, ma i bambini potranno anche partecipare ai laboratori e ai percorsi sensoriali con i prodotti della terra. Da segnalare anche la rievocazione degli antichi mestieri curata dalla Cômpania ‘d le Quatr’Arme di Moncrivello, il concorso fotografico “Pane in Fiera” e la mostra fotografica allestita da Rino Visconti nella canonica della chiesa della Santissima Trinità, dove si potranno anche ammirare i quadri del pittore Fiorenzo Faccin.
Nel centro storico di Piobesi è invece in programma un raduno di Vespe Piaggio, che inizierà alle 9 e proporrà un giro turistico, con a seguire l’aperitivo e il pranzo a Tetti Cavalloni. I visitatori potranno salire gratuitamente sulla torre del castello medioevale e partecipare nel pomeriggio al “Giro parco naturalistico” e al “Giro parco al buio” guidato da Dario Vernassa e intitolato “Il parco e i quattro sensi”. Una “Camminata golosa” enogastronomica partirà davanti al Municipio e si concluderà a Tetti Cavalloni. Interessanti anche le visite guidate alla chiesa romanica di San Giovanni ai Campi, risalente al X secolo, che alle 20 ospiterà un concerto dell’Accademia del Ricercare. Per tutti i dettagli si può consultare il sito Internet del Comune www.comune.piobesi.to.it o chiamare i numeri telefonici011-9657033 e 335-5431679.
IL CARITÔN DI PIOBESI, DOLCE “POVERO” DELLA TRADIZIONE PIEMONTESE
Il termine Caritôn affonda le sue radici nelle tradizioni rurali locali, abbinato, con alcune varianti nel nome, al dolce anticipatore del tradizionale panettone natalizio. Un tempo veniva confezionato con gli avanzi della pasta preparata per il pane, a cui si aggiungevano un po’ di zucchero e l’uva fragola. Gli acini interi, inseriti nell’impasto, conferiscono alla fetta appena tagliata una colorazione vivace e caratteristica. Il Caritôn non è una esclusività di Piobesi Torinese, poiché viene confezionato anche dai panettieri e pasticceri dei paesi limitrofi: Castagnole Piemonte, Carignano, Pancalieri, Vinovo, Virle e Osasio.
La produzione del Caritôn è il frutto dell’ingegno degli affiliati alle confraternite laiche, che, fin dal 1700, producevano i cosiddetti Pani della carità, utilizzando l’uva fragola in autunno e nella prima parte dell’inverno. I Pani della carità venivano benedetti ed elargiti ai poveri dalla chiesa e dalle confraternite in occasioni particolari: in genere durante le festività maggiori o le feste patronali. Il termine che designa il dolce è diffuso in una vasta area, che va dal Po alle Langhe, dal Roero all’Astigiano.
Tuttavia il termine Caritôn si riferisce a dolci di vario genere che, pur avendo un’origine comune, si differenziano per la forma e gli ingredienti. Inizialmente confezionato con pasta di pane, a volte addizionato di burro, il Caritôn è diventato col tempo un vero e proprio dolce, con l’utilizzo di un impasto di farina dolcificata. Si presenta oggi come una focaccia piatta. Per confezionarlo, su un piatto di pasta lievitata si pone un coperchio anch’esso di pasta, saldato alla base col risvolto dei bordi. Sul fondo si pongono a spirale o a cerchi concentrici gli acini di uva fragola. Durante la cottura in forno, gli acini rilasciano il succo, il quale, in parte, va a legarsi all’impasto. Il “coperchio” del Caritôn è arricchito da una glassatura o spolveratura esterna di zucchero in granelli.
In questo il Caritôn si differenzia nettamente da un dolce simile, prodotto in Toscana, nel quale però l’uva è mescolata all’impasto. L’utilizzo dell’uva fragola, o talvolta delle mele cotogne, ha probabilmente sostituito in tempi recenti l’uso antico di acini di uve adattate alla pianura, la cui coltura è ampiamente documentata in Piemonte nei secoli scorsi. La forma più antica di Caritôn è ancora oggi confezionata a Castagnole Piemonte e nella borgata Tetti Cavalloni di Piobesi, dove alla pasta del pane, posta a lievitare, vengono aggiunti gli acini e lo zucchero. Gli ingredienti per l’impasto sono: pasta del pane (preparata con farina 00, acqua, sale fino e lievito di birra, eventuale strutto), burro, zucchero, uva fragola (Vitis lambrusca o Vitis vinifera) fresca o appassita naturalmente per poche ore, olio d’oliva, scorza di limone, eventuali uova fresche. Il Caritôn viene venduto a peso nel tradizionale sacchetto del pane o avvolto in cellophane da confezione.

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Situato all’imbocco della Valle di Susa, lungo il corso della Dora Riparia, Sant’Ambrogio di Torino si può considerare come l’anticamera del comprensorio montano valsusino. Il simbolo del territorio è la Sacra di San Michele, visitata da migliaia di turisti ogni anno. In paese si possono apprezzare alcune costruzioni medioevali di pregio, come il Palazzo Abbaziale, la cinta muraria, il Palazzo del Feudo e la sua torre, ma anche la torre della Dogana e quella campanaria dell’XI secolo. Sant’Ambrogio è anche un paese attivo in cucina e deve una parte della sua recente notorietà alle Paste ‘d Melia ‘d Sant'Ambreus, che sono le protagoniste del Meliga Day, la cui sedicesima edizione è in programma sabato 28 e domenica 29 settembre, con il patrocinio della Città metropolitana di Torino.
Le paste, gustate con lo zabaione o in abbinamento con un bicchiere di vino passito, di Moscato o di Dolcetto, sono un ottimo pretesto per una gita fuori porta, ma le opportunità per andare anche alla scoperta del patrimonio culturale e naturalistico locale non mancano di certo. Sabato 28 settembre, oltre a visitare la Fiera artigianale gastronomica, si può ad esempio approfittare dell’apertura straordinaria della Torre comunale, visitare la mostra archeologica “Preistoria in Valle di Susa”, la chiesa di San Giovanni Vincenzo, il Museo permanente delle paste di meliga e l’esposizione artistica Meligart, ma anche assistere all’opera shot “Così fan tutte”. La serata prefestiva è allietata dalla musica dei due Lucio, Dalla e Battisti, proposta dalla Borgatta’s Factory. La fiera artigianale gastronomica, le mostre e le visite guidate vengono riproposte domenica 29 settembre, ma sono anche in programma esibizioni musicali e di danza, giochi per i bambini e il raduno delle moto d’epoca della marca Itom, che a Sant’Ambrogio fino al 1975 aveva il suo stabilimento di produzione, oggi sede dell’associazione di appassionati delle auto e moto d’epoca Torino Heritage.
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