Cultura
“Quando i polli ebbero i denti e la neve cadde nera (bimbi state bene attenti) c'era allora, c'era... c'era...”.Sono versi della favola “I tre talismani” di Guido Gozzano, che sono risuonati stamani nella Sala Polivalente del Comune di Agliè, durante lo spettacolo “Il bianco libro delle fiabe”, che Assemblea Teatro ha proposto ai bambini e ai ragazzi delle scuole elementari e medie alladiesi in collaborazione con la Città metropolitana di Torino e con l’amministrazione comunale, nell’ambito delle celebrazioni del centenario della morte di Gozzano, che ricorrerà il 9 agosto.
“Il bianco libro delle fiabe” è un invito a leggere lo scrittore piemontese in una chiave diversa da quella comune, che lo etichetta come esponente del Crepuscolarismo: si tratta infatti di storie di fate, principi e principesse, bambini, magie e incantesimi, lette da Stefano Cavanna e Chiara Pautasso e accompagnate dai disegni di Monica Calvi, per la regia di Renzo Sicco.
La scelta delle fiabe è caduta su sei tra quelle scritte da Gozzano per il Corriere dei Piccoli: “La Lepre d’argento”, “La Corona del Re”, “Non so”, “I tre talismani”, “La Fiaccola dei desideri”, “La danza degli Gnomi”.
Guido Gozzano certamente era il poeta vivace e ironico attento alle “cose futili per la maggior parte degli altri uomini”, in cui riusciva sempre a scoprirvi ciò che essi non sospettano. Con “Il bianco libro delle fiabe” Assembla Teatro vuole però superare una visione del poeta canavesano quale semplice cantore dell’intimità delle cose provinciali. Le favole di Gozzano evidenziano gli aspetti meno conosciuti della sua scrittura e della sua poetica. Gli scritti del ciclo “La danza degli gnomi e altre fiabe” hanno offerto l’occasione per realizzare e presentare uno spettacolo interdisciplinare, capace di unire il racconto con la musica, il video e l’immagine, in un gioco creativo e stimolante in grado di coinvolgere i giovani spettatori.
“Il Bianco Libro delle Fiabe” tornerà in autunno, riproposto in tutte le scuole intitolate a Gozzano del territorio della Città Metropolitana di Torino.
Sabato 28 maggio ad Agliè l’inaugurazione del percorso tra i luoghi gozzaniani
Sabato 28 maggio alle 14 ad Aglièsarà invece inaugurato il percorso con cartellonistica illustrata per la valorizzazione turistica dei luoghi gozzaniani. Dopo la scopertura ufficiale del primo pannello, il progetto sarà illustrato dalle curatrici, Stefania Crepaldi e Maria Cristina Marchiando, le quali alle 15,30 terranno un incontro di introduzione al percorso di cartellonistica nella chiesa di Santa Marta. Interverrà anche la studiosa e docente Rosanna Tappero, mentre Maria Grazia Imarisio e Diego Surace terranno un intervento sull’architettura liberty nel Canavese. Alle 18 è in programma una passeggiata tra arte e architettura all’epoca di Guido Gozzano. Alle 21 nel salone Alladium la compagnia “Lo Zodiaco” proporrà lo spettacolo teatrale “Andar per Castelli”.
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Per celebrare il 70° anniversario del primo voto delle donne nelle elezioni per la Costituente nel referendum istituzionale e nelle consultazioni politiche e comunali del 1946, la Città Metropolitana propone sino a venerdì 3 giugno a Palazzo Dal Pozzo della Cisterna la mostra fotografica “Torino 1946 - 2016. Settant'anni dal primo voto delle donne”.Nella mostra, inaugurata questo pomeriggio al pian terreno dello scalone monumentale del palazzo, sono esposte immagini storiche, che attualmente fanno parte di una collezione privata ma provengono dall'archivio fotografico del quotidiano “La Gazzetta del Popolo”, a quei tempi autorevole e popolarissimo contraltare alla “Stampa”.
Le immagini sono state letteralmente salvate all’oblio dal collezionista Franco Senestro (che è anche presidente della Pro Loco di Pancalieri) e dal padre Giovanni. Nel 1983 i Senestro le acquistarono nel momento in cui, con la chiusura della “Gazzetta”, furono messi in vendita arredi, archivi e materiali vari. Le lastre fotografiche acquistate dai Senestro costituiscono un patrimonio iconografico interessantissimo, frutto del lavoro quotidiano dei fotoreporter del quotidiano torinese. Le fotografie esposte a Palazzo Cisterna riguardano principalmente le elezioni comunali torinesi del 1946, con una serie di istantanee che danno l’idea del significato in qualche modo rivoluzionario per il costume sociale dell’epoca della partecipazione femminile al voto.
Queste e tante altre immagini storiche frutto della passione di Giovanni e Franco Senestro sono visibili nel blog https://labottegadelciabattino.wordpress.com/ in cui passano in rassegna decenni di storia italiana. Ci sono le immagini scattate direttamente da Giovanni Senestro, partigiano classe 1924, operatore cinematografico e fotografo in Pancalieri, ma ci sono anche interi archivi che acquistò insieme al figlio che ne ha ereditato la passione.
La cerimonia del premio “Valdo Fusi”
L’inaugurazione della mostra “Torino 1946 - 2016. Settant'anni dal primo voto delle donne” è stata seguita dalla cerimonia di conferimento del Premio Valdo Fusi, organizzato dal Centro Culturale Mario Pannunzio di Torino nella Sala Consiglieri di Palazzo Cisterna. Il Premio è intitolato all’avvocato, esponente politico, scrittore, membro del CLN piemontese e autore del libro “Fiori rossi al Martinetto”. Quest’anno i riconoscimenti sono stati attribuiti a: Chiara Alpestre, dirigente del Liceo d'Azeglio; Marco Bongi, presidente dell’APRI-Associazione Piemontese dei Retinitici Italiani e vicepresidente dell'Unione Ciechi d'Europa; Gilda e Lilita Conrieri, conservatrici del Meleto di Guido Gozzano ad Agliè; Carlo De Blasio, capo redattore centrale della TGR Piemonte della Rai; Marco Laudi, già Primario all'Ospedale Mauriziano e presidente del Giant's Club; Marcello Maddalena, già Procuratore Generale presso la Corte d'Appello di Torino.
Il voto alle donne: una svolta epocale della storia italiana
Le immagini della mostra “Torino 1946 - 2016. Settant'anni dal primo voto delle donne” testimoniano un passaggio storico, in cui le donne, finalmente cittadine a pieno titolo di un Paese che aveva appena recuperato la propria dignità e libertà, iniziavano a partecipare alla vita politica, con un entusiasmo e una speranza probabilmente molto più netti rispetto agli uomini, i più anziani dei quali avevano vissuto con amarezza il tramonto della fragile democrazia liberale prefascista.
Inaugurando la mostra, il professor Pier Franco Quaglieni, Presidente del Centro Culturale Mario Pannunzio, ha sottolineato come il suffragio universale esteso alle donne portò a compimento il lungo cammino della partecipazione popolare alla vita politica, iniziato con l’Unità d’Italia e proseguito nell’età giolittiana. “Durante le due guerre mondiali, - ha ricordato Quaglieni - le donne si erano conquistate il diritto al voto e una nuova dignità sociale e civile sostituendo gli uomini partiti per il fronte nel lavoro in fabbrica e nei campi. Molte avevano partecipato alla Resistenza: e non solo come staffette partigiane, ma come dirigenti politiche e combattenti. Il voto era il giusto riconoscimento al ruolo femminile nella nuova Italia democratica, sancito poi nei principi fondamentali del Costituzione”.
Nel 1946, alle urne andavano per la prima volta donne di tutte le condizioni sociali e culturali: dalle contadine alle suore, dalle borghesi alle operaie, dalle insegnanti alle ex partigiane, che avevano da poco deposto le armi. Erano moltissime le casalinghe, che lavoravano duramente tra le mura domestiche e sognavano un futuro di pace, lavoro e benessere per sé, per i propri mariti e i propri figli; confidando alcune nella sinistra che propugnava il comunismo sovietico e altre nella DC che prometteva uno “scudo crociato” invincibile contro il bolscevismo.
Era un’Italia giovane, che ripartiva da zero e risorgeva dalle ceneri della guerra con grande entusiasmo e grandi passioni civili e politiche, spesso impegnate su schieramenti partitici molto distanti tra di loro e fieramente avversari.
Un semplice dato dà l’idea della corale partecipazione degli italiani alle prime consultazioni elettorali libere: l’affluenza alle urne sfiorava e a volte superava il 90% degli aventi diritto, segno che gli italiani credevano nel primato della politica e ad essa affidavano il loro destino.
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Triplice appuntamento questa settimana per l’edizione 2016 della rassegna musicale Organalia, che prosegue con appuntamenti dedicati a Johann Sebastian Bach, di cui sono protagonisti l’organista Stefano Pellini e il sassofonista Pietro Tagliaferri. Pellini e Tagliaferri nel 2015 hanno registrato un CD con il marchio Elegia con trascrizioni di brani celebri per organo e sax.Nell’ambito del Turin Spring Organ Festival, giovedì 26 maggio alle 21 nel Tempio Valdese, in corso Vittorio Emanuele II 23, è in programma il sesto concerto. Pellini e Tagliaferri proporranno musiche di Händel, Corelli, Bach, Vivaldi-Bach, Bedard, Peeters, Sløgedal. Sarà utilizzato l’organo costruito da Guido Pinchi nel 1996.
Due invece gli appuntamenti nell’ambito del circuito “Nel bel verde Canavese”.
Venerdì 27 maggio alle 21 nella chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta a Viverone, in via Pietro Lucca 10, il quarto concerto del circuito prevede un programma con musiche di Händel, Clerambault, Guilain, Bach, Corelli, Domenico Scarlatti, Zipoli e Vivaldi-Bach. Sarà utilizzato l’organo costruito dai Fratelli Serassi nel 1818. Il concerto è possibile grazie ad un contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella ed è patrocinato dal Comune di Viverone e della Provincia di Biella.
Sabato 28 maggio alle 21 nella chiesa parrocchiale dell’Assunta a Vigliano Biellese, in piazza della Chiesa, 8, appuntamento con le musiche di Händel, Corelli, Domenico Scarlatti, Zipoli, Vivaldi-Bach, Bedard, Peeters, Sløgedal. Sarà utilizzato l’organo costruito da Dell’Orto & Lanzini nel 2007 sul quale è stato registrato il CD lo scorso anno. Il concerto è possibile grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella, con il patrocinio del Comune di Vigliano Biellese e della Provincia di Biella.
Organalia è un progetto della Città Metropolitana di Torino sostenuto dalla Fondazione CRT, con il patrocinio della Città di Torino e in collaborazione con la Fondazione Live Piemonte dal Vivo. L’ingresso a tutti i concerti è ad offerta libera. Per saperne di più e consultare il calendario dei concerti: www.organalia.org
L’ITINERARIO MUSICALE DEL “TURIN SPRING ORGAN FESTIVAL”
Il Turin Spring Organ Festival proseguirà la prossima settimana, sabato 4 giugno alle 21 nella Chiesa del Cottolengo. Alla consolle dell’organo Carlo Vegezzi Bossi del 1896 l’organista Marco Limone proporrà un programma interamente dedicato alla musica romantica tedesca con brani di Mendelssohn, Brahms, Schumann, Karg-Elert e Rheinberger.
Sabato 11 giugno alle 21 nella chiesa di San Giovanni evangelista l’organista Marco Ruggeri (alla consolle dell’organo Bernasconi-Baldi del 1935) e la violinista lituana Lina Uinskyte ricorderanno Ottorino Respighi nell’ottantesimo anniversario della morte, con il Concerto Gregoriano, nella trascrizione per organo e violino. Durante la serata sarà presentato un CD dedicato ad una serie di autori italiani vissuti tra il XIX e XX secolo, con musiche di Ponchielli, Bazzini, Veretti, Pilati e Rota. Il CD è stato registrato lo scorso anno nella chiesa Confraternitale di San Bernardino a Vercelli.
Per concludere il circuito è stato scelto il cortile d’onore di Palazzo Dal Pozzo della Cisterna, sede della Città Metropolitana di Torino, in cui mercoledì 15 giugno alle 21,30 si esibirà l’Arsnova Wind Orchestra diretta da Andrea Morello. Alla consolle del poderoso organo a tre tastiere, appositamente costruito dalla Fabbrica Artigiana Organi Francesco Michelotto di Albignasego (PD), siederà Paolo Oreni. Saranno eseguite composizioni trascritte dal britannico Arthur Wills, a cui è stato conferito il Premio Organalia alla carriera.
L’ITINERARIO “NEL BEL VERDE CANAVESE”
Dopo quelli di venerdì 27 e sabato 28 maggio, l’itinerario “Nel bel verde Canavese” proporrà i seguenti concerti:
- venerdì 3 giugno alle 21 a Quassolo nella chiesa di Santa Maria Assunta con l’organista Christian Tarabbia
- venerdì 10 giugno alle 21 a Borgofranco d’Ivrea nella chiesa di San Maurizio Martire con l’organista Marco Ruggeri e la violista Lina Uinskyte
- venerdì 17 giugno alle 21 ad Andrate nella chiesa di San Pietro in Vincoli con l’organista Luca Guglielmi
- giovedì 23 giugno alle 21 nella Cattedrale di Ivrea con il complesso Cantica Simphonia diretto da Giuseppe Maletto e con l’organista Maurizio Fornero
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Le recenti celebrazioni e le iniziative per la festa della Liberazione si sono collegate idealmente a quelle per il 70° anniversario del primo voto delle donne nelle elezioni per la Costituente, nel referendum istituzionale e nelle consultazioni politiche e comunali del 1946.
Tra le iniziative in programma a Torino per sottolineare l’importanza dell’estensione del suffragio universale alle donne – una delle prime tappe nel lungo cammino verso la conquista della piena parità di diritti e opportunità - vi è quella della Città Metropolitana, che da mercoledì 25 maggio a venerdì 3 giugno proporrà a Palazzo Dal Pozzo della Cisterna, in via Maria Vittoria 12, la mostra fotografica “Torino 1946 - 2016. Settant'anni dal primo voto delle donne”.
Sarà possibile ammirare una serie di immagini storiche, che attualmente fanno parte di una collezione privata ma provengono dall'archivio fotografico del quotidiano “La Gazzetta del Popolo”, a quei tempi autorevole e popolarissimo contraltare alla “Stampa”.
Le fotografie esposte riguardano principalmente le elezioni comunali torinesi del 1946, con una serie di istantanee che danno l’idea del significato in qualche modo rivoluzionario per il costume sociale dell’epoca della partecipazione femminile al voto.
L’inaugurazione della mostra è in programma mercoledì 25 maggio alle 17 e precederà di mezz’ora la cerimonia di conferimento del Premio Valdo Fusi, organizzato dal Centro Culturale Mario Pannunzio di Torino. La cerimonia si terrà alle 17,30 nella Sala Consiglieri di Palazzo Cisterna. Il Premio Valdo Fusi sarà consegnato da Luigi Fusi a: Chiara Alpestre, dirigente del Liceo d'Azeglio; Marco Bongi, presidente dell’APRI-Associazione Piemontese dei Retinitici Italiani e vicepresidente dell'Unione Ciechi d'Europa; Gilda e Lilita Conrieri, conservatrici del Meleto di Guido Gozzano ad Agliè; Carlo De Blasio, capo redattore centrale della TGR Piemonte della Rai; Marco Laudi, già Primario all'Ospedale Mauriziano e presidente del Giant's Club; Marcello Maddalena, già Procuratore Generale presso la Corte d'Appello di Torino. L’incontro sarà coordinato da Anna Ricotti.
IL VOTO ALLE DONNE: UNA SVOLTA EPOCALE DELLA STORIA ITALIANA
Le immagini della mostra “Torino 1946 - 2016. Settant'anni dal primo voto delle donne” testimoniano un passaggio storico, in cui le donne, finalmente cittadine a pieno titolo di un Paese che aveva appena recuperato la propria dignità e libertà, iniziavano a partecipare alla vita politica, con un entusiasmo e una speranza probabilmente molto più netti rispetto agli uomini, i più anziani dei quali avevano vissuto con amarezza il tramonto della fragile democrazia liberale prefascista.
Alle urne andavano per la prima volta donne di tutte le condizioni sociali e culturali: dalle contadine alle suore, dalle borghesi alle operaie, dalle insegnanti alle ex partigiane, che avevano da poco deposto le armi. Erano soprattutto casalinghe, che lavoravano duramente tra le mura domestiche e sognavano un futuro di pace, lavoro e benessere per sé, per i propri mariti e i propri figli; confidando alcune nella sinistra che propugnava il comunismo sovietico e altre nella DC che prometteva uno “scudo crociato” invincibile contro il bolscevismo.
Era un’Italia giovane, che ripartiva da zero e risorgeva dalle ceneri della guerra con grande entusiasmo e grandi passioni civili e politiche, spesso impegnate su schieramenti partitici molto distanti tra di loro e fieramente avversari.
Un semplice dato dà l’idea della corale partecipazione degli italiani alle prime consultazioni elettorali libere: l’affluenza alle urne sfiorava e a volte superava il 90% degli aventi diritto, segno che gli italiani credevano nel primato della politica e ad essa affidavano il loro destino.
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La XV edizione di Lunathica – Festival Internazionale di Teatro di Strada si terrà dal 3 al 25 giugno 2016 nei comuni di San Maurizio Canavese (3 e 4 giugno), Mathi (10 e 11 giugno), Torino con un evento speciale (11 giugno), Nole (17 e 18 giugno) e Ciriè (23, 24 e 25 giugno). Quest’anno il festival teatrale, patrocinato anche dalla Città metropolitana di Torino, sarà accompagnato dalla mostra fotografica “Scatti Lunatici”, un'esposizione delle migliori fotografie donate all'Associazione Culturale I LUNATICI dai fotografi che hanno seguito il Festival LUNATHICA.Le opere proposte colgono in uno scatto numerosi momenti del Festival e testimoniano il profondo legame tra diversi linguaggi artistici che Lunathica ha creato, anno per anno, fondendo il teatro, la musica, la danza e la fotografia. Santo Algeri, Marco Bombara, Gino Casavecchia, Letizia D'Angelo, Francesco Gennaccaro e Federico Moschietto sono gli autori di immagini che permetteranno al pubblico di riscoprire Lunathica in un’ottica inedita e sorprendente.
L'edizione 2016 della mostra "Scatti Lunatici" sarà dedicata a Quinto Airola, scultore mathiese recentemente scomparso e grande amico di Lunathica. E' stato proprio questo artista ad aprire il proprio "cortile-laboratorio" agli spettacoli di Lunathica durante le prime edizioni, quando il neonato Festival, ancora circoscritto all'area di Mathi, si svolgeva nella piazza centrale e nei cortili privati. Quest'anno, in occasione dei 15 anni di Lunathica, si vuole quindi ricordare com'è iniziata questa avventura: con il connubio perfetto tra la carnalità del teatro popolare e la scultura rude e surreale di Airola.
Le sue opere prendono forma da oggetti dispersi o abbandonati che, plasmati dalle sue mani esperte e dalla sua sconfinata immaginazione, tornano a nuova vita. Airola ha creato nei suoi anni di attività un mondo onirico e fantastico partendo da materiali poveri: per questo può essere considerato una sorta di "alter-ego" nel campo delle arti visive del Festival di Lunathica, che da anni porta un tocco di mistero e di incanto nei comuni del torinese attraverso la forma più semplice di teatro, il teatro di strada.
La conferenza stampa di presentazione di Lunathica Festival Internazionale di Teatro di Strada si terrà sabato 2 1 maggio alle ore 10,30 nella Serra di Villa Remmert di via Rosmini, 3 a Ciriè. A seguire, si svolgerà l’inaugurazione della mostra fotografica Scatti Lunatici.
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“Quando i polli ebbero i denti e la neve cadde nera (bimbi state bene attenti) c'era allora, c'era... c'era...”.Sono versi della favola “I tre talismani” di Guido Gozzano, che saranno letti giovedì 26 maggio alle 10 nella Sala Polivalente del Comune di Agliè, durante l’evento “Il bianco libro delle fiabe”, che Assemblea Teatro proporrà in collaborazione con la Città metropolitana di Torino e con l’amministrazione comunale, nell’ambito delle celebrazioni del centenario della morte di Gozzano, che ricorrerà il 9 agosto.
Sarà un invito a leggere lo scrittore piemontese in una chiave diversa da quella comune, che lo etichetta come esponente del Crepuscolarismo: si tratta infatti di storie di fate, principi e principesse, bambini, magie e incantesimi. Le leggeranno Stefano Cavanna e Chiara Pautasso e saranno accompagnate dai disegni di Monica Calvi, per la regia di Renzo Sicco.
La scelta delle fiabe che verranno lette, interpretate e disegnate è caduta su sei tra quelle scritte da Gozzano per il Corriere dei Piccoli: “La Lepre d’argento”, “La Corona del Re”, “Non so”, “I tre talismani”, “La Fiaccola dei desideri”, “La danza degli Gnomi”.
Guido Gozzano certamente era il poeta vivace e ironico attento alle “cose futili per la maggior parte degli altri uomini”, in cui riusciva sempre a scoprirvi ciò che essi non sospettano. Con “Il bianco libro delle fiabe” Assembla Teatro vuole però sostenere il superamento, in corso negli ultimi anni, di una visione del poeta quale semplice cantore dell’intimità delle cose provinciali. Le favole di Gozzano evidenziano gli aspetti meno conosciuti della sua scrittura e della sua poetica. Gli scritti del ciclo “La danza degli gnomi e altre fiabe” offrono l’occasione per realizzare e presentare uno spettacolo interdisciplinare, capace di unire il racconto con la musica, il video e l’immagine, in un gioco creativo e stimolante in grado di coinvolgere i giovani spettatori.
“Il Bianco Libro delle Fiabe” tornerà in autunno, riproposto in tutte le scuole intitolate a Gozzano del territorio della Città metropolitana di Torino.
Sabato 28 maggio ad Agliè l’inaugurazione del percorso tra i luoghi gozzaniani
Sabato 28 maggio alle 14 ad Aglièsarà invece inaugurato il percorso con cartellonistica illustrata per la valorizzazione turistica dei luoghi gozzaniani. Dopo la scopertura ufficiale del primo pannello, il progetto sarà illustrato dalle curatrici, Stefania Crepaldi e Maria Cristina Marchiando, le quali alle 15,30 terranno un incontro di introduzione al percorso di cartellonistica nella chiesa di Santa Marta. Interverrà anche la studiosa e docente Rosanna Tappero, mentre Maria Grazia Imarisio e Diego Surace terranno un intervento sull’architettura liberty nel Canavese. Alle 18 è in programma una passeggiata tra arte e architettura all’epoca di Guido Gozzano. Alle 21 nel salone Alladium la compagnia “Lo Zodiaco” proporrà lo spettacolo teatrale “Andar per Castelli”.
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Anche questa settimana la rassegna musicale Organalia 2016 propone due appuntamenti.Il terzo concerto del circuito “Nel bel verde Canavese” è in programma venerdì 20 maggio alle 21, nella chiesa parrocchiale di San Nicolao vescovo ad Alice Castello (Vercelli). Giancarlo Parodi, autentica icona del concertismo organistico italiano, si siederà alla consolle dell’organo costruito da Giovanni e Giacinto Bruna nel 1803 e proporrà brani di Homilius, Bach-Marcello, Balbastre, Baguer, Knecht, Sborgi, Bossi, Morandi e padre Davide da Bergamo: una ricca di antologia organistica che metterà in evidenza le caratteristiche particolarmente sontuose dell’organo della parrocchiale di Alice Castello.
Sabato 21 maggio alle 21 nella chiesa del Santo Volto, in via Val della Torre 11, il sesto concerto del “Turin Spring Organ Festival” sarà interamente dedicato al compositore canavesano, naturalizzato americano, Pietro Alessandro Yon. Sarà possibile ascoltare la versione per organo e pianoforte del “Concerto Gregoriano”, di cui saranno interpreti l’organista casalese Massimo Gabba e la pianista torinese Angiola Rocca. Saranno utilizzati l’organo costruito dai Fratelli Ruffatti nel 2007 (su progetto fonico di Massimo Nosetti) e il pianoforte gran coda “Steinway&Son”, messo a disposizione dalla ditta Serazio&Negro di San Giorgio Canavese. La serata sarà completata da poderosi brani organistici quali “Hymn of Glory”, Prelude-Pastorale “Dies est laetitiae”, “Concert Study”, “Second Concert Study” e “Toccata”. Tutti i brani dell’appuntamento al Santo Volto sono contenuti nel CD Yon/2, che verrà presentato durante la serata.
Organalia è un progetto della Città Metropolitana di Torino sostenuto dalla Fondazione CRT, con il patrocinio della Città di Torino e in collaborazione con la Fondazione Live Piemonte dal Vivo. L’ingresso a tutti i concerti è ad offerta libera. Per saperne di più e consultare il calendario dei concerti: www.organalia.org
L’ITINERARIO MUSICALE DEL “TURIN SPRING ORGAN FESTIVAL”
Il Turin Spring Organ Festival proseguirà Giovedì 26 maggio alle 21 al Tempio Valdeseil programma sarà interamente bachiano e si esibiranno l’organista Stefano Pellini e il sassofonista Pietro Tagliaferri. Sarà utilizzato l’organo costruito da Guido Pinchi nel 1996. Sarà presentato il CD con musiche per organo e sax soprano della serie “Riverberi”, registrato lo scorso anno all’organo Dell’Orto&Lanzini di Vigliano Biellese.
Sabato 4 giugno alle 21 nella Chiesa del Cottolengo alla consolle dell’organo Carlo Vegezzi Bossi del 1896 l’organista Marco Limone proporrà un programma interamente dedicato alla musica romantica tedesca con brani di Mendelssohn, Brahms, Schumann, Karg-Elert e Rheinberger.
Sabato 11 giugno alle 21 nella chiesa di San Giovanni evangelista l’organista Marco Ruggeri (alla consolle dell’organo Bernasconi-Baldi del 1935) e la violinista lituana Lina Uinskyte ricorderanno Ottorino Respighi nell’ottantesimo anniversario della morte, con il Concerto Gregoriano, nella trascrizione per organo e violino. Durante la serata sarà presentato un CD dedicato ad una serie di autori italiani vissuti tra il XIX e XX secolo, con musiche di Ponchielli, Bazzini, Veretti, Pilati e Rota. Il CD è stato registrato lo scorso anno nella chiesa Confraternitale di San Bernardino a Vercelli.
Per concludere il circuito è stato scelto il cortile d’onore di Palazzo Dal Pozzo della Cisterna, sede della Città Metropolitana di Torino, in cui mercoledì 15 giugno alle 21,30 si esibirà l’Arsnova Wind Orchestra diretta da Andrea Morello. Alla consolle del poderoso organo a tre tastiere, appositamente costruito dalla Fabbrica Artigiana Organi Francesco Michelotto di Albignasego (PD), siederà Paolo Oreni. Saranno eseguite composizioni trascritte dal britannico Arthur Wills, a cui è stato conferito il Premio Organalia alla carriera.
L’ITINERARIO “NEL BEL VERDE CANAVESE”
Dopo quello di venerdì 20 maggio ad Alice Castello, l’itinerario “Nel bel verde Canavese” proporrà i seguenti concerti:
- venerdì 27 maggio alle 21 a Viverone nella chiesa di Santa Maria Assunta con l’organista Stefano Pellini e con Pietro Tagliaferri al sax soprano
- sabato 28 maggio alle 21 a Vigliano Biellese nella chiesa di Santa Maria Assunta con l’organista Stefano Pellini e con Pietro Tagliaferri al sax soprano
- venerdì 3 giugno alle 21 a Quassolo nella chiesa di Santa Maria Assunta con l’organista Christian Tarabbia
- venerdì 10 giugno alle 21 a Borgofranco d’Ivrea nella chiesa di San Maurizio Martire con l’organista Marco Ruggeri e la violista Lina Uinskyte
- venerdì 17 giugno alle 21 ad Andrate nella chiesa di San Pietro in Vincoli con l’organista Luca Guglielmi
- giovedì 23 giugno alle 21 nella Cattedrale di Ivrea con il complesso Cantica Simphonia diretto da Giuseppe Maletto e con l’organista Maurizio Fornero
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Alassio 1953: a Mario Berrino, pittore e titolare del Caffè Roma, viene l'idea di trasformare un rustico muricciolo davanti al suo locale in un susseguirsi di piastrelle irregolari, vivacemente colorate, che riportino le firme dei più illustri clienti del suo locale. Allo scrittore Ernest Hemingway, amico e cliente di Berrino, l'idea piace subito e così l’artista e impenditoe alassino sistema le prime tre piastrelle, realizzate dal locale ceramista Pacetti. Insieme alla firma dell’autore di “Addio alle armi”, ci sono quelle dei componenti del Quartetto Cetra e del chitarrista Cosimo Di Ceglie. E’ nato ufficialmente il “Muretto”, che diventerà il monumento simbolo di Alassio nel mondo.A Mario Berrino, al suo Muretto e alla sua produzione pittorica è dedicata la mostra “Un mare di colori”, allestita a Palazzo Dal Pozzo della Cisterna, per iniziativa della Galleria Berrino, della Fondazione Mario Berrino per il Muretto di Alassio e del Centro Culturale Mario Pannunzio, con il patrocinio e il sostegno della Città di Alassio e della Città Metropolitana di Torino.
La mostra è visitabile sino a venerdì 20 maggio, dalle 10 alle 18,30. Anche nella mattinata di sabato 21 maggio, in occasione della visita guidata al palazzo, sarà possibile ammirare i quadri di Berrino.
UNA VOCAZIONE ARTISTICA NATA FREQUENTANDO I GRANDI NOMI DELLA PITTURA DEL ‘900
La passione di Berrino per la pittura nacque dalla frequentazione con alcuni dei più importanti esponenti del panorama artistico del secondo Novecento. Uno spazio del Caffè Roma, chiamato “La buca del Muretto”, era dedicato all'arte e vi esponevano Wilfredo Lam, Lucio Fontana, Aligi Sassu, Umberto Lilloni, Franco Balan, i ceramisti e gli scultori di Albisola. La loro conoscenza, assieme agli studi artistici del professor Busnelli sulle tecniche dell'acquarello, tempera, encausto e olio, stimolarono Berrino alla ricerca e gli diedero l'impulso per iniziare ad esporre le sue tele. La sua intensa vena creativa si era costantemente alimentata nei viaggi, negli incontri con la gente, nell'affetto, ricambiato, dei suoi fidati amici a quattro zampe e di quello a due zampe, Pedrito, il pappagallo regalatogli da Ernest Hemingway. Di Berrino lo scrittore Piero Chiara ebbe a scrivere che “dipinge a colpi di luce, proiettando sulla tela i colori, sostanza terrestre che diventa immagine per una trasmutazione della quale Mario è l’agente consapevole o il demiurgo incosciente”. Alla fine degli anni ‘60 Berrino tenne Alassio corsi di pittura per allievi americani del Royalton College di Vermont. Dal 1976 l’artista di Alassio si dedicò completamente alla pittura. Membro di varie Accademie, le sue opere figurano in numerose collezioni pubbliche e private. I suoi quadri sono esposti in permanenza nelle sue due gallerie ad Alassio e a Monte Carlo.
TORINO E ALASSIO, UN LEGAME SECOLARE
La retrospettiva torinese di Mario Berrino, scomparso nel 2011 all’età di 90 anni, rientra nel solco dei profondo legami e contatti fra Torino ed Alassio, una delle località turistiche più amate dai torinesi sin dalla fine dell’Ottocento. Ad Alassio ha sede l’Istituto Salesiano Don Bosco, fondato dal Santo sociale torinese per antonomasia nel 1870. Nel cortile del “Don Bosco” una piastrella inaugurata nel 2014 ricorda il capitano Franco Balbis, Medaglia d’oro della Resistenza, fucilato dai nazifascisti al Martinetto nel 1944 . Ad Alassio il torinese Roberto Baldassarre fu per anni direttore della bibliotecva e animatore di eventi culturali, dando vita tra l’altro alla “Biblioteca sol mare”, dedicata al medico e partigiano torinese Renzo Deaglio. Sono molti gli alassini di origini torinesi. Tra gli artisti che scelsero la Baia del Sole per trovare ispirazione vi fu anche Carlo Levi, l’autore di “Cristo si è fermato a Eboli”, a cui è intitolata una pinacoteca che conserva alcune delle sue opere migliori. Dell’assidua frequentazione di Alassio da parte dei torinesi scrisse anche Mario Soldati, in una lettera in cui si legge che “Berrino ha riavvicinato, dopo la tragedia della guerra, i torinesi alla gioia dell’estate che ha eternato nelle sue tele”. Dal 2000 ad Alassio è stata costituita una sezione del Centro Culturale Mario Pannunzio, che ha promoso numerose conferenze su temi di attualità ed ha istituito il Premio “Pannunzio Alassio”.
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Cultura
Proseguono le visite guidate a Palazzo Dal Pozzo della Cisterna. Il quinto appuntamento dell’anno è previsto per le ore 10 di sabato 21 maggio nella sede della Città Metropolitana. La visita si aprirà con un’esibizione del gruppo storico “Savoia Carignano” di Buttigliera Alta e si chiuderà con il gruppo “La Corte del Conte Rosso” di Avigliana.Il gruppo “Savoia Carignano” è stato costituito nel 2010, con l’intento di rievocare le fasi salienti della storia della casata, a partire dal fondatore, il Principe Tommaso di Carignano, ricostruendo avvenimenti e personaggi fino all’Unità d’Italia. Particolare rilievo viene dato alla rievocazione di alcune figure femminili che ebbero un ruolo importante nel periodo del Risorgimento, ponendo a confronto nei loro salotti intellettuali, patrioti, artisti e militari e contribuendo così a formare la classe dirigente della nuova Italia.
“La Corte del Conte Rosso” di Avigliana è invece nata da un'idea del gruppo di teatro dialettale “Le rate voloire”, per rievocare la figura di Amedeo VII di Savoia, detto appunto “Il Conte Rosso” perché, per festeggiare la nascita del suo primogenito si vestì completamente di quel colore. Ogni anno Avigliana ricorda la figura del Conte e lo splendore della sua epoca con un Palio storico, nel corso del quale si rievocano i festeggiamenti indetti nel 1389 per il passaggio di Valentina Visconti che andava in sposa a Luigi, fratello del re di Francia. In quell’occasione, in un clima festoso e gioioso, Amedeo VII cavalcò per le vie alla testa di un sontuoso corteo composto da tutta la nobiltà piemontese.
NEL GIARDINO DEL PALAZZO “L’ORTOMOBILE” DEI BAMBINI DELLE SCUOLE
Sempre sabato 21 maggio, dalle 10,30 alle 17,30, in occasione dell’edizione primaverile della manifestazione Flor, il giardino Palazzo Cisterna ospiterà “L’Ortomobile”, un’esposizione di coltivazioni in cassetta prodotte dalle scuole di Torino. Alle 11 è in programma un corso di orto in cassetta, a cura dei bambini delle scuole coinvolte nell’iniziativa, con replica alle 15. Alle 12 Slow Food Torino proporrà il laboratorio ludico “Semi e legumi: giochiamo sui sensi”. I tecnici del Settore Verde Pubblico della Città di Torino saranno a disposizione dei visitatori per tutta la durata dell’esposizione. Le scuole coinvolte nell’iniziativa sono il nido d’infanzia “I Puffi”, le scuole dell’infanzia “Casa dei Bambini”, “Cavalli”, Suor Giuseppina De Muro” ed “E 15”, le primarie “Alfieri”, “Duca degli Abruzzi”, “Margherita di Savoia”, “Baricco” e “Padre Gemelli”.
Per informazioni: Laboratorio Città Sostenibile, telefono 011-01129100, e-mail lacittasostenibileomune.torino.it, sito Internet www.comune.torino.it/iter
Flor è un appuntamento consolidato nei calendari delle mostre mercato italiane: nel cuore del centro storico, in via Carlo Alberto, la manifestazione organizzata dall’associazione Nuova Orticola del Piemonte ha saputo negli anni costruire un rapporto di fiducia con i tanti appassionati di verde e i cittadini che da sempre affollano la via in quelle giornate, grazie alla presenza delle eccellenze vivaistiche piemontesi e nazionali.
LE VISITE GUIDATE A PALAZZO CISTERNA: COME E QUANDO
Anche nel 2016 le visite a Palazzo Cisterna si svolgono il terzo sabato di ogni mese, escluso agosto e con un’eccezione nel mese di giugno. Gli appuntamenti successivi a quello di aprile sono quindi fissati per l’11 giugno, il 16 luglio, il 17 settembre, il 15 ottobre, il 19 novembre e il 17 dicembre.
Palazzo Dal Pozzo della Cisterna è comunque sempre aperto ai visitatori su prenotazione telefonica al numero 011-8612644, dal lunedì al giovedì dalle 9 alle 16 e il venerdì dalle 9 alle 13. Per prenotare la visita si può anche inviare una e-mail all’indirizzo urp@cittametropolitana.torino.it. Le visite si effettuano con un minimo di dieci adesioni. Il complesso è anche visitabile sempre su prenotazione, dal lunedì al venerdì il mattino dalle 9,30 alle 13 dalle scuole, nel pomeriggio dalle 14 alle 17 da associazioni e gruppi di cittadini.
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Giovedì 19 maggio alle 17 nella Sala Consiglieri di Palazzo Dal Pozzo della Cisterna - sede della Città Metropolitana di Torino, in via Maria Vittoria 12 - si terrà il quinto e ultimo incontro del semestre 2016 della Scuola per la Buona Politica di Torino, diretta dal professor Michelangelo Bovero.Il relatore dell’incontro sarà il professor Mario Pianta, che tratterà il tema “I mercati, il denaro, il capitale”. Mario Pianta è docente di Politica economica all’università di Urbino. È stato fellow all’European university institute, alla London school of economics, all’Université de Paris 1 Panthéon-Sorbonne. Secondo Pianta, la crisi attuale del capitalismo è il risultato di un periodo di espansione finanziaria globale che alimenta l'accumulazione attraverso l'espansione della moneta e la speculazione. L’economista italiano sottolinea come si tratti di un fenomeno ricorrente nello sviluppo capitalistico - già analizzato da Karl Marx nel XIX secolo e da Fernand Braudel e Giovanni Arrighi nel XX secolo - che è destinato a mutare l'ordine economico e politico internazionale. Tra i fenomeni attuali vi è anche un'estensione delle attività che assumono forme di mercato e diventano oggetto dei processi di accumulazione. Tuttavia, finanziarizzazione ed estensione dei mercati pongono nuovi problemi alla produzione materiale e alla riproduzione della società.
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