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Si è svolta oggi, nel giardino del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Torino, in via Giulia di Barolo 3, la cerimonia di scoprimento della targa commemorativa dedicata al Professor Oscar Botto (1922-2008), indologo, orientalista, storico delle religioni. Hanno portato i saluti istituzionali la prorettrice dell'Università di Torino Giulia Carluccio e il vicesindaco della Città metropolitana di Torino Jacopo Suppo, che ha commemorato la figura del Professore anche in veste di sindaco del Comune di Condove.“Era tempo che ci fosse un luogo dedicato a Oscar Botto, che noi ricordiamo anche come cittadino onorario di Condove" ha commentato Suppo. "È bello pensare che questa targa sia da oggi fonte di ispirazione per gli studenti che frequentano questo luogo, e sia per loro come una molla che li spinge a crescere nei valori della cultura, dell'uguaglianza e della pace tra i popoli”.
Sono intervenuti, a ricordare la figura del Professor Botto, Alberto Pelissero, ordinario di indologia e tibetologia dell’Università di Torino, Adriano Rossi, presidente dell’Ismeo-Istituto italiano per il Medio ed Estremo Oriente, Gabriella Morabito, presidente del Coordinamento Istituti culturali, e la Signora Carmen, figlia del compianto Professore.
La proposta di ricordare la figura del Professor Botto mediante l’apposizione di una targa è nata per iniziativa della Città metropolitana di Torino, in collaborazione con la Regione Piemonte, il Comune di Condove, l’Asia Institute, il Coordinamento Istituti Culturali del Piemonte, il Centro Pannunzio, la Società di Ricerche e Studi Valsusini e la famiglia del Professore, proposta accolta dall’Università di Torino che ha messo a disposizione il giardino della sede di via Giulia di Barolo.
Oscar Botto è stato professore ordinario di Indologia presso l’Università degli Studi di Torino. I suoi interessi di ricerca hanno esplorato in particolare la politica e il diritto dell’India antica e classica. A lui il merito di aver fondato nel 1963 l'Istituto di Indologia e successivamente il Dipartimento di Orientalistica.
La fotografia del Professor Botto utilizzata per la targa è stata gentilmente concessa dall’archivio del quotidiano La Stampa.

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Martedì 13 febbraio alle 14.30, nel cortile del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Torino, in via Giulia di Barolo 3, si svolgerà la cerimonia di scoprimento della targa commemorativa dedicata al Professor Oscar Botto (1922-2008), indologo, orientalista, storico delle religioni. Alla cerimonia porteranno i loro saluti istituzionali Giulia Carluccio, prorettrice dell'Università di Torino, e Jacopo Suppo, vicesindaco della Città metropolitana di Torino.La proposta di ricordare la figura del Professor Botto mediante l’apposizione di una targa è nata per iniziativa della Città metropolitana di Torino, in collaborazione con la Regione Piemonte, il Comune di Condove, l’Asia Institute, il Coordinamento Istituti Culturali del Piemonte, il Centro Pannunzio, la Società di Ricerche e Studi Valsusini e la famiglia del Professore, proposta accolta dall’Università di Torino, che ha messo a disposizione il giardino interno del Dipartimento di Studi Umanistici, situato nella sede di via Giulia di Barolo 3.
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Mercoledì 14 febbraio alle 21 nella chiesa di Santa Maria degli Angeli il concerto di San Valentino della stagione Chivasso in Musica 2024 avrà come protagoniste la flautista Veronica Ramonda e la chitarrista Martina Massimino. Le due musiciste hanno già partecipato in passato ai concerti della stagione chivassese e svilupperanno un programma incentrato sulle Sonate per flauto e chitarra di alcuni tra i più significativi compositori del Novecento quali Franco Margola, Mario Castelnuovo Tedesco, Roberto Di Marino e Leo Brouwer. Il concerto è organizzato in collaborazione con l’Università della Terza Età e con il contributo della Città di Chivasso attraverso il bando MusicArt.La stagione Chivasso in Musica è programmata e realizzata con il contributo della Città di Chivasso attraverso il bando MusicArt e con il patrocinio della Città metropolitana di Torino. L’ingresso ai concerti è possibile con la consueta formula della libera offerta.
Per saperne di più si può consultare il sito Internet www.associazionecontatto.it o scrivere a info@associazionecontatto.it

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L’Associazione Volontari Ospedalieri, con il patrocinio della Città metropolitana di Torino, presenta martedì 6 febbraio alle ore 16, nella sala panoramica al XV piano della sede della Città metropolitana di Torino (Corso Inghilterra 7 - Torino), l’ultimo libro della scrittrice torinese Luciana Navone Nosari "Un Girasole di nome Marcella".
Il libro descrive la breve vita di Marcella, ragazza straordinaria che dispensava gioia e allegria in tutti coloro con i quali veniva in contatto. Amava tutto e tutti, soprattutto la vita. In un sogno fiabesco, l’autrice narra la storia di un luminoso Girasole nel quale Marcella si è trasformata. Da un petalo del fiore prenderà vita la bianca farfalla, messaggero per la sorella Antonella che dialogherà con lei in un alternarsi di incontri nell’altrove e nella realtà narrata da chi l’ha amata. Nella fiaba del nuovo mondo che la ospita condurrà l’amica Tulipano a visitare quel luogo magico pullulante di fiori (e non solo) e a conoscere innumerevoli vicende terrene di differenti epoche e provenienze. Si analizzerà ogni volta l’amore dato e ricevuto, calpestato e rifiutato.
Secondo il giornalista de La voce e il Tempo Claudio Ozella, che dialogherà con l’autrice, il libro è “una sintesi superlativa della Divina Commedia e de Il Piccolo Principe”.
La presentazione sarà arricchita da letture a cura di Marina Bossola e Diana Miccoli.
Ingresso libero
Luciana Navone Nosari, nata a Villar Perosa, sin dall’adolescenza vive a Torino, dove oltre alla scrittura si è dedicata all’altra sua passione, la pittura. Presso il Circolo dei Lettori di Torino partecipa da anni al gruppo di letture poetiche “Tempo di Parole” curato da Marvi del Pozzo. Dopo aver vinto il concorso Poeti al video, alcune sue liriche sono state pubblicate su un volume dallo stesso titolo e su Tendenze poetiche. Sono poi seguiti i romanzi: Carezze di Luce (Saste, 2000); Profumo di tiglio (Edizioni Angolo Manzoni, 2006); Specchi di ghiaccio (Ananke, 2008); Viola di vento (WLM edizioni, 2011); Stelle di carta (Amazon, 2014); Donna è... (ETABETA-ps, 2015); I colori del silenzio (Edizioni EBS Print, 2016); Refoli di vita (Edizioni EBS Print, 2018); Le orme violate (ETABETA, 2019); Il trono di Lancillotto (Amazon, 2021); Sui passi del vento (ETABETA, 2022). Nel 2013 è uscita la raccolta di poesie Bagliori (WLM edizioni). Fanno parte di Antologie i racconti: Profumo di neve (TURIN TALES, un caffè a Torino,Lineadaria, 2009), Amiche stelle (ITALIANE, Lineadaria, 2010), L’uomo dagli occhi di cristallo (LA LUNA STORTA, WLM edizioni, 2013) e Diversità...? (RACCONTI DAL PIEMONTE, historica edizioni, 2019).
www.luciananavonenosari.com
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Un antico rito che riporta alla memoria cerimonie propiziatorie per la fertilità della terra e la protezione da carestie ed epidemie: questo in sostanza il significato della danza degli Spadonari, che si tienein occasione dellafesta patronale di San Vincenzo, protettore dei vignaioli, che si celebra il 22 gennaio e nella domenica successiva a Giaglione. La festa di San Vincenzo è al centro dell’ultima delle “Storie metropolitane”, che la Direzione Comunicazione della Città metropolitana di Torino racconta con i reportage televisivi che vengono pubblicati nel canale Youtube dell’Ente.Il reportage video di questa settimana è pubblicato all’indirizzohttps://www.14dd5266c70789bdc806364df4586335-gdprlock/watch?v=v57i40YhUC4
Ladanza delle spade è collegata alla presenza del Bran,un tronco di cono in legno, ornato con nastri, fiocchi, fiori e frutti, dentro al quale viene posto il pane benedetto. La danza prevedemovimenti e figure riconducibili agli antichi cerimoniali celtici per invocare la fertilità dei campi, così come icostumi e icopricapi adorni di nastri e fiori colorati. Per tradizione, durante la Messa del giorno di San Vincenzo si tiene una processione intorno alla chiesa e gli Spadonari scortano il reliquiario e la statua del Santo patrono, accompagnati dai rappresentanti delle associazioni locali, dalle autorità civili e dai membri della confraternita maschile. Al termine della Messa, sul sagrato della chiesa, gli Spadonari eseguono alcune danze. Ma la Festa di San Vincenzo a Giaglione non è solo la sfilata tradizionale: ci sono presentazioni di libri, spettacoli teatrali, Messe, le esibizioni degli Spadonari e i concerti, che oggi rientrano nell’ambito del progetto Riti Alpini Valsusa.
Tutti gli attori della festa di San Vincenzo, ovvero le Priore, la Portatrice del Bran, gli Spadonari, la Confraternita, la banda musicale e il Consiglio comunale, hanno un ruolo e una posizione ben definiti nel rito, a partire dalla disposizione nei banchi della chiesa parrocchiale, parati a festa per l’occasione. Le Priore (perché già anticamente a Giaglione vigeva un salutare matriarcato e la festa era ed è organizzata dalle donne) siedono nei primi due, dinnanzi all’altare, della navata destra: nel giorno di San Vincenzo la Priora omonima, la festeggiata, con la sua compagna si sistemano dinnanzi a tutte. Nel giorno dell’Ottava di San Vincenzo è invece la coppia delle giovani a occupare il posto d’onore: alla più giovane delle due spetta solennizzare la giornata. Come ci hanno raccontato le signore giaglionesi che ricoprono quest’anno l’importante ruolo sociale e tradizionale, “le Priore rappresentano la comunità locale e si dedicano alle persone più bisognose di essere aiutate. Svolgiamo anche qualche lavoro per mettere in ordine e abbellire la chiesa parrocchiale e organizziamo i festeggiamenti”. Gli scialli indossati dalle Priore sono ereditati in famiglia dalle nonne e bisnonne e sono motivo di orgoglio, perché simboleggiano un compito assolto con il cuore e desiderato sin da bambine.
Ovviamente anche per gli uomini essere protagonisti della festa è un grande onore. Pier Paolo Giors, storico spadonaro giaglionese, ci ha spiegato che “per tradizione, il nostro e quello della banda musicale sono servizi prestati alle Priore, che sono le vere organizzatrici della festa e se ne accollano le spese”. Come detto, parliamo di una tradizione che ha radici nell’antica civiltà pre-romana dei Celti, che arrivarono in Valle di Susa provenendo dal centro Europa. Aggiornata nei secoli e resa compatibile con la civiltà e la cultura cristiana, la festa di Giaglione è ancora sentita dalla popolazione; soprattutto dai giovani, interessati a conservare l’identità culturale e linguistica francoprovenzale della comunità, accollandosi anche le spese per realizzare, acquistare e tenere in ordine le tenute degli Spadonari e le spade.
Tornando alla Messa del giorno di San Vincenzo, il Sindaco in fascia tricolore e il suo Consiglio si accomodano nei banchi della navata centrale della chiesa, la Portatrice del Bran e i suoi due accompagnatori in quelli della navata sinistra, dinnanzi al coro, impegnato nei virtuosismi della Messa solenne, che culminano nell’Inno al Santo. I gonfaloni della banda e del Comune sono sistemati sotto l’altare. Anche l’ordine di sfilata nei cortei e nella processione del 22 gennaio è prestabilito. Il 22 gennaio la processione, che è incentrata sulla statua del Santo con le reliquie, si svolge prima della Messa; nel giorno dell’Ottava, invece la segue, snodandosi in ambedue le occasioni intorno alla chiesa. Al termine di ogni funzione religiosa gli Spadonari eseguono sul sagrato della chiesa la danza delle spade, al cospetto delle Priore, delle autorità religiose presenti e del Sindaco, schierato accanto al gonfalone comunale. Il pomeriggio dell’Ottava è allietato dal concerto della banda musicale, preceduto dalla danza degli Spadonari.
Per approfondire l’argomento:
https://www.valdisusaturismo.it/riti-alpini-valsusa/giaglione-festa-di-san-vincenzo/
https://www.laboratorioaltevalli.it/blog/sagre-e-tradizioni/giaglione-san-vincenzo-gli-spadonari-rinnovano-lantico-rito-della-danza

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Sabato 20 gennaio alle 21 nel Duomo di Santa Maria Assunta prende il via la stagione 2024 di Chivasso in Musica, che quest’anno celebra il venticinquesimo anno, con il rinnovato patrocinio della Città metropolitana di Torino. Celebra invece i 35 anni di attività l’associazione Contatto, che dal 1999 propone la rassegna musicale chivassese. Al concerto inaugurale, come vuole una tradizione iniziata nel 2000 con la costituzione del Magnifico Coro degli Abbà, partecipano i personaggi storici del Carnevale di Chivasso, la cui origine risale al 1432. Protagonisti del concerto del 20 gennaio sono il coro e l’orchestra Ex_Novo che, sotto la direzione di Chiara Pavan, con la partecipazione del soprano italo-greco Danae Rikos, del trombettista Giulio Lovati e della solista Benedetta Ballardini, propongono un programma intitolato “Un inno alla gioia”, riferito alla pagina conclusiva della serata, tratta dalla Nona Sinfonia di Beethoven, inno dell’Unione Europea. Il programma del concerto propone 13 celebri pagine della letteratura musicale barocca e romantica quali il Preludio al “Te Deum” di Charpentier, il “Gloria” di Vivaldi, l’”Ave verum” di Mozart, “Panis angelicus” di Cézar Franck, “Pietà Signore” di Alessandro Stradella, “Ombra mai fu” e “Lascia ch’io pianga” di Georg Friedrich Händel.Domenica 21 gennaio alle 18,30 nel Duomo di Santa Maria Assunta a Chivasso la Messa in onore di San Sebastiano è animata dall’ensemble vocale Exophir. Il concerto per il Giorno della Memoria è invece in programma sabato 27 gennaio alle 21 nella chiesa di Santa Maria degli Angeli e sarà dedicato al compositore toscano di origine ebraica Mario Castelnuovo Tedesco, che nel 1939 dovette emigrare negli Stati Uniti a seguito delle vergognose leggi razziali volute dal regime fascista e promulgate dal re Vittorio Emanuele III. Naturalizzato statunitense, Castelnuovo Tedesco fu uno dei protagonisti della scena musicale americana ed europea dagli anni ‘20 al 1968, anno della sua scomparsa, affermandosi come uno dei più noti e apprezzati compositori di musiche da film per le “major” hollywoodiane. Pagine particolarmente significative dell’autore italo-statunitense saranno proposte dalla soprano Elisabeth Hertzberg, dalla pianista Simonetta Heger e dal chitarrista Alessandro Guarneri.
La stagione Chivasso in Musica è programmata e realizzata con il contributo della Città di Chivasso attraverso il bando MusicArt. L’ingresso ai concerti è possibile con la consueta formula della libera offerta.
Per saperne di più si può consultare il sito Internet www.associazionecontatto.it o scrivere a info@associazionecontatto.it

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Sono passati 850 anni dall’inizio della predicazione di Valdo a Lione, che la Chiesa cattolica considerò ben presto come eresiaed è proprio per riflettere sulla storia del movimento che prese le mosse dalla ricerca spirituale del commerciante francese che la Chiesa Evangelica Valdese e la Fondazione Centro Culturale Valdese di Torre Pellicehanno ideato un calendario di celebrazioni, che inizieranno sabato 3 febbraiocon ilconvegno “Eresie di ieri, eresie di oggi”, in programma dalle 15,30 alle 19,30 nella Biblioteca della Casa Valdese a Torre Pellice.Le iniziative del programma “Valdesi 850 anni”, cheproseguiranno sino al 26 ottobre,hanno ottenuto il patrocinio della Città metropolitana di Torinoedè stata proprio la sala panoramica al 15° piano della sede di corso Inghilterra 7 ad ospitarne stamani la presentazione.
Come hanno spiegato la Presidente e il Direttore della Fondazione Centro Culturale Valdese, Bruna Peyrot e Davide Rosso, il convegno del 3 febbraio chiamerà a riflettere sulla storia della Chiesa Valdese illustri storici dei movimenti religiosi, ai quali sarà chiesto di inquadrare il significato storico e spirituale di una vicenda che anticipò di alcuni secoli il movimento della Riforma protestante.Il convegnosarà l’occasione per riflettere sul concetto di eresia, sulla sua origine e sulla sua più o meno corretta declinazione nei rapporti tra le Chiese cristiane; ma anche sulle prospettive del dialogo ecumenico.
Nel corso della conferenza stampa odierna, portando il saluto istituzionale della Città metropolitana di Torino, il Sindaco Stefano Lo Russo Lo Russo ha fatto riferimento al debito di riconoscenza che la Città metropolitana ha nei confronti della comunità Valdese, considerata unpunto di riferimento spirituale e culturale e una voce importante nel dibattito su temi etici e civili fondamentali quali la libertà di opinione e di culto, la difesa della dignità umana e dei diritti civili per tutti. Lo Russo ha ricordato le molteplici attività sociali e culturali della Chiesa e della comunità Valdese e ha richiamato il fatto che Pietro Valdo visse e predicò a Lione, città che ha storici e consolidati legami con Torino. A giudizio del Sindaco metropolitano, in una fase turbolenta e complessa dei rapporti tra culture politiche e religiose diverse, la Chiesa Valdese opera positivamente a livello internazionale per favorire il dialogo per la ricerca di valori comuni: un dialogo che Lo Russo ritiene debba fondarsi sul riconoscimento reciproco delle rispettive identitàe sulla comprensione dellacomplessità delle sfide che attendonole società e i governi. Anche nella dimensione locale, a giudizio del Sindaco metropolitano, è nella tutela e nel reciproco rispetto delle identità che è possibile declinare i principi dell’inclusione e della partecipazione.
Nel corso della conferenza stampa il saluto del Consiglio Regionale è stato portato dalla Consigliera Monica Canalis, la quale ha ricordato come il Piemonte e il Pinerolese siano, sin dalle Lettere Patenti di Carlo Alberto del 1848, all’avanguardia nella convivenza tra confessioni religiose diverse e nella tutela delle minoranze.
L’orgoglio della comunità di Torre Pellice per la rilevanza e la credibilità della comunità Valdese nel panorama internazionale è stato espresso dal Sindaco, Marco Cogno, presente anche in veste di Consigliere metropolitano. Il primo cittadino ha fatto riferimento alla visita che il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, compì nell’agosto dello scorso anno a Torre Pellice per rendere omaggio alla Chiesa Valdese e alla memoria di Altiero Spinelli, che il 4 settembre 1943 proprio a Torre delineò in un discorso i fondamenti ideologici del Movimento Federalista Europeo.

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Sono passati 850 anni dall’inizio della predicazione di Valdo a Lione, che la Chiesa cattolica considerò ben presto come eresiaed è proprio per riflettere sulla storia del movimento che prese le mosse dalla ricerca spirituale del commerciante francese che la Chiesa Evangelica Valdese e la Fondazione Centro Culturale Valdese di Torre Pellicehanno ideato un calendario di celebrazioni, che inizieranno sabato 3 febbraiocon ilconvegno “Eresie di ieri, eresie di oggi”, in programma dalle 15,30 alle 19,30 nella Biblioteca della Casa Valdese a Torre Pellice.Le iniziative del programma “Valdesi 850 anni”, cheproseguiranno sino al 26 ottobre,hanno ottenuto il patrocinio della Città metropolitana di Torinoe sarà proprio la sala panoramica al 15° pianodella sede di corso Inghilterra 7ad ospitare laconferenza stampa di presentazione delle iniziative, in programma giovedì 18 gennaio alle 11.
Alla conferenza stampa saranno presenti alcuni dei relatori del convegno del 3 febbraio, che chiamerà a riflettere sulla storia della Chiesa Valdese illustri storici dei movimenti religiosi, ai quali sarà chiesto di inquadrare il significato storico e spirituale di una vicenda che anticipò di alcuni secoli il movimento della Riforma protestante.Il Convegno sarà l’occasione per riflettere sul concetto di eresia, sulla sua origine e sulla sua più o meno corretta declinazione nei rapporti tra le Chiese cristiane; ma anche sulle prospettive del dialogo ecumenico.
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Un nuovo corso di conversazione in lingua francese, organizzato dall’associazione Chambra d’Oc in collaborazione con l’Amministrazione comunale, comincerà domani, giovedì 11 gennaio, e proseguirà fino al 22 febbraio a Oulx nei locali di casa Mistral, in piazza Mistral 7, tutti i giovedì dalle 18 alle 19.30: è gratuito, aperto a tutti ed è rivolto in particolare ai dipendenti della Pubblica amministrazione che si trovano a operare in territori transfrontalieri interessati dal bilinguismo.Grazie a specifiche tecniche di apprendimento messe a disposizione dei corsisti, in poche lezioni i partecipanti saranno in grado di rispondere in modo efficace ad alcune semplici domande, e per chi ha già una certa pratica della lingua sarà l’occasione per approfondire le tecniche di conversazione.
A condurre il corso sarà la sportellista Agnès Dijaux. I posti sono limitati; è necessario iscriversi inviando una mail a alessandro.chareun@fondazionetime2.it o telefonando al 338-9403141.
Le attività dello sportello linguistico per l'Alta Valle di Susa rientrano nel progetto promosso dalla Città metropolitana di Torino, realizzato da Chambra d’Oc e finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri nell’ambito della legge 482/99 “Norme a tutela delle minoranze linguistiche storiche”.

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Il Festival delle Luci torna per la sesta edizione a illuminare e far brillare il centro storico di Giaveno. Grazie alle proiezioni di videomapping, sono esaltati i monumenti e le bellezze architettoniche. La novità degli eventi del 2023 è la Piazza del Natale, cioè l’illuminazione di piazza Mautino con giochi interattivi. Il cartellone degli eventi natalizi a Giaveno, patrocinato dalla Città metropolitana di Torino, proseguirà durante le vacanze e si concluderà il 7 gennaio alle 18 con l’arrivo della Befana. Tra Natale e l’Epifania una visita serale nel capoluogo della Val Sangone è un’esperienza indimenticabile, perché in piazza San Lorenzo i palazzi prendono vita con le animazioni e gli effetti speciali, trasformandosi in magiche dimore innevate; il campanile e la chiesa sono vestiti a festa. Anche quest’anno accompagnano il Natale le storie del Mascherone Borbottone e di Frondo, il cedro parlante del parco Marchini. Nelle borgate sono illuminati i monumenti principali.Tante le iniziative che rendono il Natale ancora più bello: i mercatini del 24 dicembre e 7 gennaio, la pista di pattinaggio, il trenino di Natale con il Natale dei bimbi di venerdì 22 dicembre, i concerti, gli spazi per foto ricordo spettacolari, la cassetta per le letterine a Babbo Natale, la cioccolata calda, gli artisti di strada, i trampolieri e i mangiafuoco il 7 gennaio, la musica, le letture, le mostre d’arte, l’animazione per i bimbi, le iniziative di beneficenza con le associazioni e gli Aiutanti di Babbo Natale, il concorso “Presepe in vetrina” e l’iniziativa per le scuole “Quattro chiacchiere con Babbo Natale”. Sabato 6 gennaio dalle 11 alle 18 si festeggerà la riapertura della piscina con l’entrata gratuita e con la Befana che regala a tutti i bambini dolciumi e caramelle.
Il programma dettagliato degli eventi e delle iniziative è pubblicato nel sito Internet della Città di Giaveno alla pagina www.comune.giaveno.to.it/festival-delle-luci-2023/
“NATALE: STORIA E TRADIZIONE, SIMBOLI E CURIOSITÀ”, UNA MOSTRA RICORDANDO EZIO GIAJ
Venerdì 29 dicembre alle 17,30 nella chiesa dei Batù a Giaveno sarà inaugurata la mostra “Natale: storia e tradizione, simboli e curiosità”, sottolineata dai buoni auspici del vischio, pianta sacra ai Celti, a cura dei figuranti dell’associazione culturale celtica La terra degli Adanati di Ugo Giai Gischia. La mostra sarà visitabile ad ingresso liberoil 30 dicembre, il 3, 4, 5 e 6 gennaio dalle 16 alle 18,30; il 31 dicembre e il 7 gennaio 2024 dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 18.30. Attraverso una serie di pannelli con immagini e testi la mostra presenterà la tradizione nordica del Natale e renderà omaggio agli 800 anni dal primo Presepe, quello di Greccio, messo in scena da San Francesconel 1223. Si potranno ammirare presepi di diversa fattura ed epoca, provenienti da collezioni private come quelle di Danilo Giuliano e Marco Marinello, ma anche unavideoproiezione di Remo Caffaro, i disegni dedicati al presepe dei bambini e delle bambine delle classi III e V della maestra Patrizia Motta della Scuola Primaria Sandro Pertinidella borgata Sala e le caricature di Carlo Pognante. L'iniziativa è dedicata alla memoria del compiantoEzio Giaj e nasce da un’idea di Alessandra Maritano, compagna di vita e di progetti dell’animatore culturale e turistico, ideatore di innumerevoli iniziative, mostre, rassegne e occasioni per stare insieme riflettendo sui valori importanti della vita.Alessandra ha coordinato la mostra, che coinvolge le associazioni P.I.C.S., Centro Arti e Tradizioni Popolari del Pinerolese, Circolo Ricreativo Culturale, Consorzio Vittone, Cesmap e Associazione Culturale Celtica degli Adanati.

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