I NOSTRI COMUNICATI

 

Comunicati

Cultura

Imponente ed elegante, il Castello di Pavarolo che domina l'abitato è, forse ancor più della torre campanaria, il vero simbolo del paese.
La nuova puntata di Storie metropolitana dedicata all'antica dimora che domina il versante meridionale delle colline del Po è pubblicata al link https://youtu.be/7eASJPtfigU
Ci accompagna alla scoperta del luogo Eleonora Zavattaro Ardizzi, discendente della famiglia che nel 1924 acquistò il castello.

"Da cento anni – spiega la proprietaria – la famiglia di mio padre, il generale Guglielmo Zavattaro Ardizzi, è legata al Castello da un sentimento di dedizione e appartenenza e, allo stesso tempo, di responsabilità per il patrimonio storico e artistico che oggi rappresenta sul territorio".
I primi documenti raccontano che il Castello di Pavarolo intorno al 1047 svolgeva, con la sua posizione panoramica a 360°, una funzione difensiva feudale e di controllo sulla via del Sale. Le pietre rotonde di fiume visibili sulla base dello spigolo sud-ovest ci rammentano tale epoca. Grazie ad importanti lavori di restauro conservativo sono stati riportati alla luce soffitti a cassettoni dipinti su commissione della famiglia Signorino Balbo che nel 1260 visse a Pavarolo. La scoperta ha suscitato l'interesse di uno studio approfondito condotto da Luisa Gentile, esperta di araldica e ricercatrice dell'Archivio di Stato di Torino. I dipinti, datati dalla Sovraintendenza, tra il 1350 e 1360, raffigurano uno stemmario, figure antropomorfe, animali e immagini cortesi come scene di brindisi e innamorati. Ad oggi sono riconosciuti tra i dipinti meglio conservati di tutto il Piemonte. Il castello è stato oggetto tra il 1700 e la fine del 1800 di ampliamenti strutturali e interventi decorativi. Nel 1700 fu lateralmente ampliato con la scuderia e con la doppia scalinata sovrastante l'antichissimo pozzo di quasi 90 metri ancora attivo. Al piano terreno e al primo piano si trovano decori del tardo 800, commissionati dalla proprietaria Malvina Garnery, figlia del console inglese di Torino, che portò il caratteristico stile neogotico floreale conferendo un tocco femminile e gentile.

"La nostra famiglia – conclude Eleonora - in collaborazione con ADSI, l'Associazione Dimore Storiche Italiane, il Comune di Pavarolo e la Pro Loco locale ha scelto di condividere questo patrimonio privato di importanza collettiva nazionale. Il Castello ospita eventi che catturano l'interesse di un turismo di tipo esperienziale che vive stupore nell'accedere ad una ricchezza storica artistica esplorando al contempo il tessuto culturale, economico e sociale del paese di Pavarolo fortemente partecipativo cui va la nostra riconoscenza".
Avere sul proprio territorio una dimora storica è un buon punto di partenza per attrarre turisti, ma occorre lavorare insieme con l'amministrazione e le associazioni locali per creare una vera e propria sinergia.

" Tutti i volontari che operano sul territorio comunale – spiega la volontaria Paola Vittone - si mettono a disposizione affinché le aperture del Castello siano un successo. Occorre pensare a molti aspetti, primo fra tutti alla sicurezza dei visitatori controllando i flussi di traffico e prevedendo parcheggi e navette. Un lavoro impegnativo che vede la collaborazione dell'amministrazione, della Protezione Civile e dei Carabinieri. In occasione della Giornata Nazionale ADSI, che ha coinvolto il Castello di Pavarolo il 26 maggio, tutto il Comune si è messo a disposizione: Museo e Casa Casorati aperti, giardini accessibili, ristoranti e locali con golose proposte. Un lavoro di squadra che ci ha premiato".
Tassello fondamentale per aiutare i proprietari di dimore storiche è senza dubbio ADSI, la cui sezione Piemonte -Valle d'Aosta è stata costituita nel 1977.

"L'Associazione – racconta Teresa Besostri Grimaldi di Bellino, consigliera ADSI, nasce proprio con l'intenzione di fare rete tra i proprietari delle dimore storiche condividendo così le problematiche connesse al mantenimento, alla ristrutturazione e al loro utilizzo.
"Personalmente – continua la consigliera Besostri – credo che lo scopo di ADSI sia anche la tutela del bello, perché da un lato la bellezza crea comportamenti emulativi virtuosi e dall'altro è risaputo che attenua molto la conflittualità. Occorre anche comprendere – conclude la consigliera - che possedere una dimora storica non è solo un privilegio privato, ma è un bene al servizio della collettività".
Video e galleria foto al link http://www.cittametropolitana.torino.it/speciali/2023/storiemetropolitane/

Cultura

La nuova puntata di Storie metropolitane ci porta a Villar Dora, Comune posto sul versante sinistro della Valle di Susa, per visitare e raccontare il Castello, antica residenza medievale fra le meglio conservate della Valle, un luogo magico senza tempo dove presente e passato si uniscono.
Ci accoglie Maria Antonielli d’Oulx, che insieme al marito Carlo, cura con passione e amore la gestione del Castello la cui proprietà si è tramandata di generazione in generazione da più di 8 secoli, passando dalla famiglia Provana a quella dei Conti Antonielli d’Oulx.
La nuova puntata di Storie metropolitane è pubblica on line sul canale youtube di Città metropolitana di Torino al link https://youtu.be/qItUODObn7w e nello speciale https://www.cittametropolitana.torino.it/speciali/2023/storiemetropolitane

Il castello è socio dell’Associazione Dimore Storiche Italiane, l’associazione che riunisce i titolari di dimore storiche presenti in Italia e organizza ogni anno la Giornata nazionale che prevede aperture e visite gratuite. Per l’occasione di Castello di Villar Dora domenica 26 maggio organizza visite guidate gratuite offrendo così la possibilità ai prenotati di immergersi in ambienti fiabeschi: la galleria degli stemmi, la sala pranzo e il salone del camino per quanto riguarda gli spazi interni e all’esterno, il meraviglioso parco in cui svettano un imponente Cedro della California e un maestoso Cedro del Libano. (Prenotazioni obbligatorie al numero 353.3762035).
Per la giornata nazionale ADSI tutto il comune di Villar Dora è stato coinvolto. Domenica 26 maggio sono previste anche visite guidate alla chiesa parrocchiale dei Santi Vincenzo e Anastasio, attualmente in fase di restauro e per il quale è aperta una raccolta fondi, e alla cappella di San Rocco. Inoltre per le vie del paese sarà allestito un mercatino dei prodotti tipici e le trattorie e i ristoranti proporranno piatti della tradizione.
Alla giornata nazionale oltre a Villar Dora, aderisce per la prima volta anche Villa Pastrone di Groscavallo, una dimora neo associata, che per l’occasione apre le porte al Parco e alla dépendance della Villa.
Tutti i dettagli delle dimore coinvolte al link https://shorturl.at/K23mz
“L’Associazione Dimore Storiche Italiane – spiega Francesco Luda di Cortemiglia, consigliere ADSI Piemonte - Valle d’Aosta – è nata nel 1977 e attualmente conta circa 4500 soci. In Piemonte le dimore socie che partecipano alla Giornata nazionale sono più di trenta. L’associazione promuove attività di sensibilizzazione per favorire la conservazione, la valorizzazione e la gestione dei beni, affinché questi possano essere tutelati e tramandati alle generazioni future nelle condizioni migliori”. Le dimore storiche costituiscono il più grande museo diffuso d’Italia che necessita da parte della proprietà di dedizione e cura costante. Attenzioni che Maria e Carlo Antonielli d’Oulx non fanno mancare al loro Castello contribuendo quotidianamente alla conservazione della storia occupandosi della gestione ordinaria e straordinaria affinché tutta la comunità possa godere del luogo comprendendone l’arte, la bellezza e l’autenticità.


...la storia del Castello di Villar Dora
Il primo documento in cui si parla del castello risale al 1280. È situato su uno sperone roccioso e domina tutto il paese. Risulta essere stato abitato dalle epoche più remote, grazie alla sua naturale posizione di difesa. È infatti stato costruito come luogo per proteggere le popolazioni di un territorio di confine da sempre oggetto di battaglie. Era collegato visivamente con il Castello di Avigliana e la Sacra di San Michele. Tramite segnali con le fiaccole in pochi minuti a Torino giungeva notizia di invasioni di nemici dalla Francia. Il Castello è stato teatro di rilevanti episodi storici, ai suoi piedi si svolse una delle battaglie decisive tra Costantino e Massenzio per il possesso della città di Susa e in seguito scontri tra i Franchi e i Longobardi. Nell’anno 1418 vi soggiornò Papa Martino V Colonna, di ritorno dal Concilio di Costanza il quale ripartì scortato da un esercito dato dai feudatari. Nel 1691 venne danneggiato dalle truppe francesi del terribile Maresciallo di Francia Catinat (che nello stesso anno distrusse completamente il vicino Castello di Avigliana). Contrariamente a quello che fece con tutti gli altri castelli di val di Susa, il Maresciallo decise di non radere al suolo il Castello di Villar Dora. A metà del 1700, in una stanza che ancora oggi porta il suo nome vi soggiornò re Carlo Emanuele III di Savoia. Tra la fine dell’800 e i primi del ‘900 il Conte Annibale Antonielli d’Oulx commissionò ad uno dei migliori architetti dell’epoca, Ernesto Bertea, importanti opere di ristrutturazione e di ampliamento quali una serie di possenti arcate che sostengono i viali. Il parco, come lo vediamo oggi, è il lavoro di un sapiente architetto di giardini di fine ‘800. Lo stile è quello del giardino italiano. Si possono però trovare anche siepi di Lauro Ceraso e di Ligustrum. Numerose aiuole di rose antiche emanano un delicato profumo e accendono di tanti colori i giardini. Gli alberi più belli e maestosi del parco sono una Sophora giapponese situata nel terrazzamento erboso del belvedere, un Cedro della California con un tronco dal diametro di 2 metri e una altezza di 30 metri, un Cedro del Libano situato nel giardino interno con un tronco dal diametro di 3 metri e un’altezza di oltre 30 metri. La sua mole imponente offre una gradevole ombra nei giorni d’estate.
https://www.castellodivillardora.it




 

Cultura

 

Come pagine di un libro che ogni anno svela momenti di storia pubblica e privata ad un ampio pubblico, domenica 26 maggio torna la Giornata Nazionale dell’Associazione Dimore Storiche Italiane (ADSI). Oltre 450 le proprietà visitabili gratuitamente in tutta la Penisola: castelli, rocche, ville, parchi, giardini che accoglieranno tutti coloro che vorranno immergersi in luoghi ed atmosfere senza tempo.
L’iniziativa, giunta quest’anno alla XIV edizione, è organizzata in collaborazione con l’Associazione Nazionale Case della Memoria, la Federazione Italiana Amici dei Musei (FIDAM) e Federmatrimoni ed Eventi Privati (Federmep) e ha ricevuto il patrocinio di ENIT – Agenzia Nazionale del Turismo e della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO e del Ministero della Cultura.
Partner ai quali, per il Piemonte, si aggiunge il sostegno di Reale Mutua e i patrocini della Città metropolitana di Torino e delle Province di Alessandria, Asti, Biella, Cuneo e Novara.

Trentuno le dimore aperte in Piemonte. Sette le proprietà che aprono per la prima volta, quattro delle quali associate da quest’anno (evidenziate in blu nell’elenco sottostante) a cui si aggiunge a Torino, la Casa Museo Faà di Bruno che fa parte dell’Ass.ne Nazionale Case della Memoria.
Fra le neo-associate, Villa Pastrone, residenza della Val di Lanzo (TO) che fu il Buen ritiro del regista Giovanni Pastrone, considerato il padre fondatore del cinema muto. Dopo anni di anni di abbandono, dal 2023 sta tornando a vivere recuperando gli affreschi, i manufatti lignei e tutti gli apparati decorativi. Nel cuneese, ben tre le nuove associate che debuttano nel circuito.Villa Corinna, a Villanova Mondovì,cascinale del ‘700 poi convertito in residenza estiva, caratterizzata da un giardino all’inglese con una grande varietà di scorci; il Castello della Margarita, nell’omonima località a pochi chilometri da Cuneo, Fossano e Mondovì. Ampliato a fine ‘600, conserva l’impianto a ferro di cavallo e il giardino progettato da un allievo di Le Nôtre, artefice dei giardini di Versailles. A Savigliano, Palazzo Muratori Cravetta, restaurato nel 2010, e che in sé accorpa tre proprietà nobiliari, memorie e ricordi di storia sabauda. Fra queste mura, dove soggiornarono nel 1515 Francesco I, Re di Francia e nel 1536 l’Imperatore Carlo V , nel 1630 morì il Duca Carlo Emanuele Idi Savoia.

Siamo felici che in Piemonte ci siano tante nuove adesioni di giovani, che hanno preso in mano la gestione e il mantenimento delle dimore e portano freschi entusiasmi e nuove visioni per il futurodichiara Sandor Gosztonyi, presidente ADSI, Sez. Piemonte e Valle d’Aosta -. I proprietari sono custodi da secoli di eccellenze che costituiscono al contempo una grande opportunità per il futuro italiano, un futuro sostenibile, diffuso sul territorio, non delocalizzabile, all'insegna di quella bellezza e cultura che contraddistinguono il nostro Paese nel mondo. Ogni dimora contribuisce a tenere in vita il tessuto economico locale (storia, turismo, antiche lavorazioni artigiane, tradizioni,... n.d.r) con attività che migliorano la vivibilità del territorio e valorizzano le peculiarità locali, spesso uniche
Dettagli su ogni dimora e modalità di prenotazione delle visite, al link
www.adsi.it/giornatanazionale2024

ALESSANDRIA

  1. Castello Sannazzaro, Giarole-visita della chiesa di San Giacomo, il parco, le cantine, la scuderia, i sotterranei e il cortile interno

  2. Castello di Borgo Adorno, Cantalupo Ligure– si visitano il giardino e il castello con la collezione di arte contemporanea Clemen Parrocchetti

  3. Castello di Piovera, Alluvioni Piovera– visita libera del parco,delle ex cantine vinicole e dei musei esterni nel parco

  4. Castello di Tagliolo, Tagliolo M.to - visita della Corte inferiore, corte superiore, la Bigattiera, sala delle armi, cantine, borgo medievale. Riapre dopo anni per la Giornata Nazionale ADSI

  5. Tenuta La Marchesa, Novi Ligure– visita di giardini, cappella, limonaia con museo del vino, cantina del XVII secolo e cantina moderna, sala di degustazione, lago della Tenuta

  6. Castello di Gabiano - saranno visitabili gratuitamente il parco e il labirinto del Castello.

ASTI

  1. Castello di Robella – visita del parco e della torre con la specola. Saranno presenti, inoltre,un mercatino di libri ed oggetti e degli stand di prodotti gastronomici locali.

  2. Castello San Marzano Oliveto visita del parco, cantina e piano nobile del castello.

BIELLA

  1. Palazzo La Marmora, Biella– visita del primo piano del palazzo casa-museo: lo scalone di ingresso con la sua vetrata dipinta, il Salone da ballo settecentesco affrescato a trompe l’oeil dai fratelli Galliari, la ex-Sala del Biliardo che oggi ospita una mostra sui Quattro generali

  2. Villa Era, Vigliano Biellese – visita del piano terra della Villa, il laboratorio di Davide Furno, la cantina dei vini, il parco, il vigneto e la Cascina il Chioso.

CUNEO

  1. Castello della Margarita, Margarita – visita della cappella e di una parte del piano terra. NUOVO SOCIO

  2. Castello di Sanfré - visita del parco e dell'antica scuderia

  3. Palazzo Muratori Cravetta, Savigliano - interamente aperta al pubblico NUOVO SOCIO

  4. Tenuta Berroni, Racconigi - visita del Parco e di alcuni saloni della Villa

  5. Villa Corinna, Villanova Mondovì - visita del cortile, del portico e dei due salotti con affaccio sul parco. NUOVO SOCIO

  6. Villa Oldofredi Tadini, Cuneo – si visita la cappella privata

NOVARA

  1. Casa Cobianchi, Boca – visita di alcune sale di rappresentanza e del parco con concerto finale

  2. Podere ai Valloni, Boca- passeggiata nel vigneto e visita alle cantine di vinificazione ed invecchiamento (bottaia).

  3. Villa Motta, Orta San Giulio – visita guidata del parco

TORINO

  1. Casa Lajolo, Piossasco - visita degli interni della casa storica e del giardino e orto-giardino

  2. Castello di Marchierù,Villafranca Piemonte – vistadi parco, cappella gentilizia e antiche scuderie

  3. Palazzotto Juva, Volvera - visita del giardinoedella parte agricola della dimora

  4. Castello Provana di Collegno – visita di parco e sale del piano terreno del castello, con mostra sulla creazione del Principato del Piemonte e sulla Principessa Mafalda

  5. Castello di Pavarolo –visitadiparco, antica ghiacciaia, e piano terreno del castello

*il Comune partecipa con degustazioni, workshop e altre aperture in paese come lo Studio-Museo Felice Casorati,il giardino botanico, la casa del pittore Felice Casorati e il giardino di Villa Enrichetta.

  1. Castello Galli della Loggia,La Loggia – visitadel giardino e salone centrale del castello. Nella corte interna sarà allestita una mostra

  2. Villa Malfatti, San Giorgio Canavese–visita guidata del parco.

  3. Castello di Barone – visita del giardino e piano aulico del castello

  4. Museo Francesco Faà di Bruno – Torino – già dimora di uno dei Santi Sociali torinesi

NUOVI SOCI E NUOVE APERTURE

  1. Villa Pastrone, Groscavallo –visita delParco e dépendance della villa. NUOVO SOCIO

  2. Villa le Peschiere, Pinerolo – visita del parco con le facciate esterne restaurate della villa e la corte rustica NUOVA APERTURA

  3. Castello di Villar Dora, Villar Dora- visitadel giardino e alcuni saloni del piano nobile.

*Il comune partecipa con mercatini evisite ad alcune chiese del paese. NUOVA APERTURA

I “NUMERI” DI UN’INDUSTRIA NON DELOCALIZZABILE

In Italia, dei 37mila immobili storici identificati, sono oltre 8.200 le dimore private abitualmente aperte al pubblico. Cifra che supera lo stesso numero dei comuni italiani (7.901) e che indica quindi la presenza di più di una dimora per località. Non è un caso quindi che dimore storiche costituiscano “il più grande museo diffuso d’Italia”. Testimoni di arte e storia di ogni epoca, custodiscono e preservano un patrimonio d’immenso valore sociale, risorsa culturale ed economica per i territori di appartenenza e lo stesso Paese. Una ricchezza non comune a molti Paesi e che per l’Italia rappresenta la più estesa industria culturale.
Il 28% delle dimore, infatti, si trova in comuni sotto i 5.000 abitanti (il 70% dei comuni italiani) il54%in centri abitati con meno di 20.000 abitanti ed il 31,3% in aree prossime alle città. Più di una dimora su tre si trova all’interno di un borgo storico, una su quattro in area rurale. Se adeguatamente valorizzate possono quindi rappresentare uno stimolo per la ripartenza dei piccoli centri garantendo un ritorno positivo per le attività produttive locali che sono sempre più in
difficoltà. Le aree interne - pari al 58% del Paese, in cui vivono 13 mln di persone - sono sempre più povere e prive di servizi a causa di uno spopolamento che va ben oltre l’attuale calo demografico.

Alla scoperta di luoghi e delizie di un Piemonte insolito

Il turismo di prossimità, che negli ultimi anni ha registrato una crescita della capacità di spesa, per i borghi rappresenta l’occasione per preservare l’autenticità di luoghi, ma anche per favorire lo sviluppo delle comunità locali, grazie alla nascita di piccole imprese e la realizzazione di iniziative culturali.

In Piemonte, alcune dimore aperte in occasione della XIV Giornata Nazionale ADSI invitano a mini-tour secondo interessi personali. Pavarolo, Collegno, Villar Dora, Villafranca Piemonte, Volvera, Piossasco, Pinerolo, La Loggia possono essere il complemento di un week end a Torino; San Giorgio e Barone Canavese suggeriscono invece un tour nel Canavese che può estendersi a Groscavallo o, a Biella, Vigliano Biellese. Nel novarese dal lago ed Orta San Giulio si può fare rotta su Boca. Fra le colline del Monferrato astigiano e alessandrino, una sequenza di possibili soste portano a Piovera, Giarole, Novi Ligure, Cantalupo Ligure, Tagliolo Monferrato fino a Robella e San Marzano Oliveto. Infine il cuneese, con un possibile itinerario che dalla pianura di Sanfré, Racconigi e Savigliano si spinge alle porte di Cuneo e da qui a Margarita e Villanova Mondovì.
La Giornata Nazionale ADSI rappresenta quindi un’occasione unica per sensibilizzare la società civile e le istituzioni sul ruolo che le dimore storiche ricoprono per il tessuto socio-economico del Paese, oltre che per riscoprire le bellezze italiane.
Per le redazioni sono disponibili video. Informazioni aggiuntive e accordi per interviste e servizi da realizzare devono essere preventivamente concordate (con 3 giorni di anticipo) con l’Ufficio Stampa.
Ufficio Stampa ADSI - Sezione Piemonte e Valle d’Aosta:
Federica De Luca fededelu@gmail.com 335 6398734


Associazione Nazionale Dimore Storiche 
L’Associazione Dimore Storiche italiane, Ente morale riconosciuto senza fini di lucro, è l’associazione che riunisce i titolari di dimore storiche presenti in tutta Italia. Nata nel 1977, l’Associazione conta attualmente circa 4500 soci e rappresenta una componente significativa del patrimonio storico e artistico del nostro Paese. L’Associazione promuove attività di sensibilizzazione per favorire la conservazione, la valorizzazione e la gestione delle dimore storiche, affinché tali immobili, di valore storico-artistico e di interesse per la collettività, possano essere tutelati e tramandati alle generazioni future nelle condizioni migliori. Questo impegno è rivolto in tre direzioni: verso i soci stessi, proprietari dei beni; verso le Istituzioni centrali e territoriali, competenti sui diversi aspetti della conservazione; verso la pubblica opinione, interessata alla tutela e valorizzazione del patrimonio culturale del Paese. 
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Cultura

Anche quest'anno Città di Torino e Città metropolitana di Torino saranno presenti al Salone Internazionale del Libro (Lingotto Fiere 9 -13 maggio) con un unico stand istituzionale e un ricco palinsesto di appuntamenti.

Lo spazio - collocato nel padiglione 1, accanto all’iconica torre di libri di François Confino - si presenta con una nuova veste progettuale e grafica, che accoglierà relatori e spettatori, con 70 posti a sedere. Sarà, come sempre, una importante occasione di incontro e di scambio.
Per l’edizione 2024 tutti gli incontri curati da Città metropolitana di Torino e Città di Torino saranno tradotti nella Lingua italiana dei segni per consentire la migliore fruizione ai sordi segnanti. Appuntamenti quindi accessibili ai disabili sensoriali grazie all’impegno delle due istituzioni.

La Città metropolitana di Torino propone cinque incontri, uno al giorno, a partire dalla presentazione di un percorso pensato per far crescere a livello locale una rete europea di giovani ambasciatori della memoria, per poi passare ad illustrare una guida dedicata al Cammino di Don Bosco. Nello spazio istituzionale si parla anche di divulgazione scientifica, con l’esempio di due buone pratiche sul territorio, delle celebrazioni degli 850 anni dalla nascita del movimento valdese e di politica, con la presentazione di un percorso rivolto a giovani cittadini e cittadine.

Nel padiglione 2, accanto all’Arena Piemonte, sarà allestito uno spazio dedicato alle biblioteche piemontesi e alle Civiche comunali. Città metropolitana è presente con un desk dedicato alla Biblioteca di Storia e Cultura del Piemonte di Palazzo Cisterna intitolata a Giuseppe Grosso. Un'occasione importante per far conoscere l'istituzione custode di un immenso patrimonio culturale. Incunaboli, Fondi, Bibliotour, digitalizzazione, tutte informazioni che verranno fornite e raccontate dai bibliotecari presenti allo stand.







 

 

Cultura

Torna la rassegna Organalia con 21 concerti in programma da mercoledì 1 maggio a sabato 27 luglio in Canavese, Valli di Lanzo e Biellese.
Si tratta di un'occasione imperdibile per gli amanti della musica d'organo, che potranno godere delle esibizioni di rinomati organisti in alcune delle più belle chiese del territorio metropolitano.
La rassegna si snoda attraverso un vasto territorio che coinvolge i Comuni di San Maurizio Canavese, Villanova Canavese, Cirié, San Carlo Canavese, Nole, Monastero di Lanzo, Mezzenile, Pessinetto, Viù, Cantoira, Ala di Stura, Corio e Ceres nel Ciriacese e Valli di Lanzo; quelli di Volpiano, Chivasso, Caluso e Andrate nel Canavese; e i Comuni di Moncalieri e Vigliano Biellese.
Il concerto inaugurale si svolge il 1 maggio alle ore 21 a San Maurizio Canavese nell’Antica Chiesa Plebana con il concerto dal titolo “Souvenir de Naples”.
L’Ensemble Andromeda, composta da Cristina Mosca (soprano), Francesco Bergamini (violino), Angelo Basile (violino), Alessandro Curtoni (viola), Lamberto Curtoni (violoncello), Roberto Stilo (violone), Francesco Olivero (tiorba e chitarra barocca), Matteo Cotti (organo) e Marco Zanco (percussioni storiche), intratterà il pubblico con la melodia di Napoli, un concerto che spazierà dalla musica sacra alla canzone popolare.
La rassegna prosegue sabato 4 maggio a Villanova Canavese, quando alle ore 21 la Chiesa di San Massimo ospita il concerto del Dare Quartet "Contaminazioni barocche".
L’edizione 2024 prevede sabato 9 giugno anche un concerto a Moncalieri, un evento per inaugurare il restauro dell’organo costruito da Felice Bossi nel 1854 e collocato all’interno della Chiesa della Arciconfraternita di Santa Croce.
Nella stagione concertistica di quest’anno verranno presentati tutti i repertori musicali relativi alla letteratura per organo, partendo dal Rinascimento con brani di Giovanni Pierluigi da Palestrina per giungere, attraverso tutte le fasi del Barocco al Romanticismo e alle esperienze novecentesche e contemporanee. Si potranno ascoltare repertori di rara esecuzione quali i compositori napoletani del XVII secolo, accanto a contaminazioni che accostano il Barocco propriamente inteso (Telemann, Pachelbel, Handel, Bach) ai compositori contemporanei neo-barocchi (German, Lang, Young).

Programma completo e informazioni
https://www.organalia.eu/

Cultura

In occasione di tre ricorrenze dal profondo valore civico, il 25 aprile (anniversario della Liberazione), il 2 giugno (festa della Repubblica italiana) e il 4 novembre (giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate), cinque istituzioni pubbliche che hanno sede in edifici storici torinesi aprono le loro porte per offrire un percorso insolito, nel cuore della città.
L’evento è promosso dalla Città di Torino – Presidenza del Consiglio comunale e dalla Prefettura di Torino, con la collaborazione della Città metropolitana di Torino, di Turismo
Torino e Provincia e, per il Ministero della Cultura, dei Musei Reali e dell’Archivio di Stato di Torino.

L’itinerario ha inizio a Palazzo Civico, storica sede del municipio cittadino, inserita nel nucleo originario della Torino di fondazione romana. Il percorso di visita, la cui partenza è prevista dal Cortile d'Onore del Palazzo stesso, di impianto tipicamente barocco, si snoderà attraverso le sue Sale Auliche: lo Scalone d'Onore seicentesco, la neoclassica Sala dei Marmi e il suo loggiato, la Sala delle Congregazioni, la splendida Sala Rossa, cuore della vita amministrativa torinese, per concludersi presso l’Ufficio di Presidenza del Consiglio Comunale che, ecceziona lmente, aprirà le sue porte ai visitatori.

Percorse le vie che collegano il Palazzo di Città con Piazza Castello, si raggiungono i Musei Reali per la visita nelle sale di rappresentanza di Palazzo Reale, centro di comando della dinastia sabauda e prima reggia dell’Italia unita. Si sale al piano nobile attraverso lo Scalone d’Onore, commissionato dal re Vittorio Emanuele II all’architetto Domenico Ferri nel 1861, all’indomani dell’Unità d’Italia, quando per i Savoia si prospettava un ruolo nazionale con Torino capitale del nuovo regno. È un’architettura di gusto eclettico, con una decorazione ispirata a modelli barocchi. Si entra nel grande Salone delle Guardie Svizzere, si attraversano numerose sale fastose tra cui quella del trono e quella del Consiglio, nella quale il 4 marzo 1848 fu siglato lo Statuto Albertino, per giungere nella Galleria Beaumont, che prende il nome dal pittore di corte incaricato di dipingerne la volta. Qui ha sede l’Armeria Reale, che accoglie la raccolta dinastica di armi e armature antiche. Aperta al pubblico nel 1837 è una delle istituzioni culturali che Carlo Alberto promuove insieme alla quadreria di Palazzo Madama, futura Galleria Sabauda, l’Accademia Albertina e la Biblioteca Reale. Al termine si percorre lo scalone alfieriano, che collega gli appartamenti reali con le costruzioni destinate alle Segreterie di Stato, agli Archivi di Corte e al Teatro.

Il Palazzo delle Segreterie, oggi Prefettura, era destinato ad accogliere le funzioni amministrative. Il primo progetto si deve ad Amedeo di Castellamonte ed è contenuto nelle tavole del Theatrum Sabaudiae (1682). Il cantiere fu però interrotto poco dopo l’avvio delle fondazioni, per essere ripreso soltanto nel 1731 da Filippo Juvarra. Il famoso architetto, incaricato da Vittorio Amedeo II, aggiorna il progetto adeguandolo alla nuova funzione dell’edificio, destinato ad accogliere le Segreterie, che costituivano il vertice dell’apparato centrale di governo del sovrano. Nel 1738, due anni dopo la scomparsa di Juvarra, il nuovo architetto regio Benedetto Alfieri assume la direzione della fabbrica, lavorando in continuità col suo predecessore. La destinazione ministeriale, amministrativa del palazzo rimane tale anche durante la dominazione francese, cosi come durante la restaurazione e nell’epopea risorgimentale. Dopo l’Unità d’Italia e il trasferimento della capitale nazionale a Firenze, nel 1866, il Palazzo delle Segreterie diviene sede della Prefettura di Torino.
La Galleria, ideata da Filippo Juvarra, ma realizzata da Benedetto Alfieri tra il 1738 e il 1756, è un lungo ambiente di raccordo tra la Galleria Beaumont e gli Archivi di Corte, affacciata sui Giardini Reali. La decorazione della volta risale alla stagione del rinnovamento dei reali palazzi voluto da Carlo Alberto.

Dalla Galleria si passa all’aula del Consiglio della Città metropolitana di Torino, già Provincia di Torino. Nel 1864 Torino non è più capitale. Gli intendenti delle Segreterie vengono sostituiti dai Prefetti ai quali viene collegato un consiglio provinciale. L’ampia sala dedicata alle riunioni del consiglio, con le sue decorazioni, è un’interessante espressione dei modelli eclettici propri del periodo umbertino, ispirati alla tradizione pittorica e architettonica italiana. Dall’aula metropolitana si giunge all’Archivio di Stato le cui sale furono ideate ancora una volta da Juvarra per conservare i documenti dell’Archivio di Corte, tuttora custoditi nelle «guardarobe» che circondano le stanze. Originariamente i Regi Archivi erano uno dei luoghi più segreti dello Stato sabaudo: potevano accedervi solo il re, i suoi ministri e gli archivisti. L’itinerario attraverso i palazzi delle istituzioni si conclude con la visita della preziosa Biblioteca antica dell’Archivio e termina con lo scalone juvarriano, antica via di accesso e di uscita dalle sale dell’Archivio di Corte.

Modalità di visita
I gruppi saranno accompagnati nella visita dai volontari delle istituzioni coinvolte, insieme a studentesse e studenti delle scuole secondarie impegnati in un progetto di alternanza scuola- lavoro. L’ingresso è gratuito esclusivamente su prenotazione. Per l’accesso in Prefettura è necessario esibire un documento di identità.Informazioni e Prenotazioni: www.turismotorino.org/visite_palazzi_istituzioni

Turno A: partenza da Palazzo Civico ore 14.30; partenza da Palazzo Reale 16.00
Turno B: partenza da Palazzo Civico ore 14.45; partenza da Palazzo Reale 16.15
Turno C: partenza da Palazzo Civico ore 15; partenza da Palazzo Reale 16.30
Turno D: partenza da Palazzo Civico ore 15.15; partenza da Palazzo Reale 16.45
Turno E: partenza da Palazzo Civico ore 15.30; partenza da Palazzo Reale 17.
Massimo 25 persone per gruppo.

Accessibilità
Il percorso è accessibile a persone con disabilità motoria, ad eccezione dello scalone di collegamento tra l’Armeria e la Prefettura. Sarà possibile utilizzare un percorso alternativo, con
passaggio esterno, oppure entrare direttamente nella Prefettura saltando i Musei Reali, che potranno essere visitati in altra data.

 

Cultura

Domenica 17 marzo nel centro di Torino è in programma la manifestazione “Dal Drapò al Tricolore”, anteprima della rievocazione storica multiepocale "Militaria Sabauda" nata in occasione delle Celebrazioni del 150° dell'Unità d'Italia per iniziativa della Pro Loco Torino e dell’allora Provincia di Torino, che tornerà prossimamente. L’evento del 17 marzo intende contribuire a solennizzare la Festa Nazionale della Bandiera, dell'Inno, dell'Unità d'Italia, prevista appunto per domenica 17 marzo.
All'evento che tocca punti storici della capitale dell'Unità d'Italia, parteciperanno gruppi e personaggi di rievocazione storica che fanno riferimento ai secoli dal XVII al XX. I gruppi partiranno alle 15 da piazza Statuto, che ospitò le ambasciate straniere a Torino, prima capitale del Regno d'Italia, sfileranno in via Garibaldi, in piazza Castello e nel primo tratto di via Roma e arriveranno alle 16 in piazza Carignano. Davanti alla sede del primo Parlamento Italiano i gruppi storici daranno vita a suggestivi quadri viventi e ad un Gran Ballo Risorgimentale coordinato dalla Società di Danza TorineseAlle 17,30 una simbolica bandiera tricolore sarà consegnata ai gruppi partecipanti all’evento, insieme alla medaglia commemorativa scelta da Militaria Sabauda 2011 in occasione delle celebrazioni del 150° dell’Unità d’Italia. L'evento è organizzato dal Comitato Manifestazioni Torinesi con il patrocinio di AssoFanti Torino, Pro Loco Torino e Città metropolitana di Torino.Dal Drapò al Tricolore Torino 17 03 2024

Cultura

Il 17 marzo si celebra la Giornata dell’Unità nazionale, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera, istituita come festività civile con la Legge 222 del 23 novembre 2012, con l’obiettivo di ricordare e promuovere i valori di cittadinanza e riaffermare e consolidare l’identità nazionale attraverso la memoria civica. Per le scuole di ogni ordine e grado sono previsti percorsi didattici, momenti di riflessione, iniziative e incontri celebrativi, che hanno il fine di far conoscere gli eventi e il significato del Risorgimento, ma anche di far riflettere sulle vicende che hanno condotto all’Unità nazionale, alla scelta dell’Inno di Mameli e della bandiera nazionale e, nel XX secolo, all’approvazione della Costituzione repubblicana.
La ricorrenza del 17 marzo a Santena, dove ci sono la casa e la tomba di Camillo Cavour, viene celebrata ogni anno con particolare attenzione e partecipazione. Santena è uno dei luoghi in cui, sin dal 2013, il Governo ha previsto che si tengano momenti celebrativi e deposizioni di corone di fiori alle tombe che custodiscono le spoglie mortali dei Padri della Patria: oltre a Cavour, Giuseppe Mazzini (Pisa), Giuseppe Garibaldi (Caprera) e il re Vittorio Emanuele II (Roma). È previsto che le celebrazioni, patrocinate dalla Città metropolitana di Torino, avvengano alla presenza di rappresentanti del Governo e degli Enti territoriali. 
Accanto e insieme ai momenti ufficiali, a Santena glistudenti sono i protagonisti una rievocazione sportiva che rende vivo e partecipato il percorso di recupero e valorizzazione della memoria storica. Martedì 12 marzo alle 9,15 nel Parco Cavour sono in programma le Cavouriadi, che prevedono una corsa campestre riservata alle allieve e agli allievi delle classi 5° elementare e 1ª, 2ª e 3ª media. Si tratta della riedizione della gara organizzata 205 anni fa, nel 1819, dal giovanissimo conte Camillo Cavour in occasione del suo nono compleanno. La corsa si disputerà sulla distanza di 1.739 metri, su di un fondo erboso e sterrato, con partenza e arrivo davanti al castello. La gara ha anche l’obiettivo di rafforzare la rete della memoria patria, alla quale quest’anno partecipano altri tre Comuni cavouriani e risorgimentali di primaria importanza: Grinzane Cavour, Trino Vercellese e Torino, rappresentata dall’istituto comprensivo “Niccolò Tommaseo”.
Domenica 17 marzo alle 11 le allieve e gli allievi della scuola primaria e secondaria di primo grado di Santena saranno premiati per la partecipazione alle Cavouriadi, ma, soprattutto, saranno i protagonisti della cerimonia ufficiale, a cui, in rappresentanza del Governo, parteciperà il Ministro per la Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo. Nella giornata della ricorrenza ufficiale è prevista una sfilata dalla piazza della Costituzione al castello Cavour. Verrà deposta una corona d’alloro sulla tomba di Camillo Cavour e durante la celebrazione interverranno Marco Boglione, presidente della fondazione Camillo Cavour, Gino Anchisi, presidente dell’associazione Amici della Fondazione Camillo Cavour, Roberto Ghio, sindaco di Santena e consigliere metropolitano, Giovanna D’Ettore, dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo di Santena e il prefetto di Torino, Giovanni Cafagna. L’amministrazione comunale torinese ha concesso alla Fondazione Cavour l’onore di ospitare domenica 17 marzo nella Sala Diplomatica del Polo Cavouriano il tricolore, copia dell’originale, donato nel 2011 alla Città di Torino dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. La partecipazione dei cittadini ad una festa ideata per unire sotto la bandiera nazionale tutti gli italiani è naturalmente libera e gratuita.celebrazioni 17 marzo Santena repertorio 1

Cultura

Mercoledì 13 marzo alle 16, in concomitanza con la festa di Sant’Eldrado, all’Abbazia di Novalesa verrà presentato il progetto del Tesoro di Eldrado, promosso con il sostegno della Compagnia di San Paolo e la collaborazione tecnica della società cooperativa Culturalpe. Si tratta di un portale digitale dedicato al patrimonio artistico, librario e documentario legato alla storia del cenobio e alla figura del suo più importante abate, Eldrado, a cui è dedicata la più suggestiva cappella del complesso novalicense.
Partendo dai reperti e dai fondi archivistici e librari conservati nel monastero benedettino sono state messe in luce le dinamiche sottese alla loro conservazione, allargando poi lo sguardo verso i beni non più presenti in loco per svariate vicissitudini, ma rintracciabili presso altri enti e istituti italiani e stranieri. L’idea è quella di ricomporre la memoria di un luogo e delle vite che lo hanno attraversato, secondo il canone di un archivio digitale nel quale documenti, libri, dipinti, oreficerie e altre reliquie del tempo concorrono alla ricostruzione di un mosaico di tessere difficilmente apprezzabile nella realtà.
Alla presentazione del Tesoro interverranno padre Michael Davide Semeraro, priore di Novalesa, Andrea Maria Ludovici, amministratore delegato della società cooperativa Culturalpe, e Jacopo Suppo, vicesindaco della Città metropolitana di Torino, ente proprietario dell'Abbazia.locandina presentazione Tesoro SantEldrado 13 03 2024

Cultura

Il Centro Pannunzio, in collaborazione con il Lions International Torino e il patrocinio di Città metropolitana di Torino, organizza, venerdì 15 marzo alle ore 17,30 nella sala panoramica della sede della Città metropolitana di Torino (Corso Inghilterra 7), un ricordo del magistrato Guido Barbaro, Presidente della Corte d’Assiste di Torino, che presiedette il processo al nucleo storico delle br.

A vent’anni dalla sua morte, il Direttore del Centro Pannunzio Pier Franco Quaglieni, il Procuratore generale della Corte d’Appello di Torino Marcello Maddalena e la vice sindaca della Città di Torino Michela Favaro, ricorderanno il magistrato che dal 1999 al 2004 fu il Difensore Civico della Città di Torino.

Ingresso libero con prenotazione WhatsApp al numero 348.8134847