I NOSTRI COMUNICATI

 

Comunicati

Ambiente

Doppio appuntamento organizzato dalla Città metropolitana di Torino sui temi dell'energia sostenibile e degli acquisti verdi. Martedì 31, dalle 9.30 alle 13 a Palazzo Cisterna, avrà luogo il seminario "Monitoraggio dei Paes e acquisti verdi", dove per Paes si intendono i Piani d'azione per l'energia sostenibile. In collaborazione con la Consip, nell'ambito dei progetti europei Data4Action e Green Proca, la giornata di studio cercherà di rispondere ad alcuni quesiti: cosa significa effettuare il monitoraggio di un Paes? Quale supporto può dare l'adozione degli acquisti verdi all'attuazione dei Paes? Quali sono le caratteristiche salienti del Green public procurement (Gpp), il programma di acquisti sostenibili nelle pubbliche amministrazioni?
La seconda giornata si svolgerà mercoledì 1° aprile con il medesimo orario della precedente nell'aula magna della Cavallerizza Reale (via Verdi 9 a Torino) e sarà incentrata su "Il Green public procurement e la quantificazione dei costi e dei benefici ambientali". Questa volta sarà posta al centro dell'attenzione la politica di promozione degli acquisti verdi della Città metropolitana, con la presentazione del progetto Acquisti pubblici ecologici, attivato dalla Provincia di Torino nel 2003, allargando poi lo sguardo al Gpp a livello nazionale e comunitario.
"Gli acquisti verdi si stanno affermando in tutta Europa" spiega il vicesindaco della Città metropolitana Alberto Avetta "come uno strumento chiave per ridurre i consumi di energia e per orientare la domanda e l'offerta verso beni e servizi a minore impatto ambientale".

Programma del 31 marzo
Programma del 1° aprile

Ambiente

 

Il 1° marzo del 1995 con la Legge regionale 25 veniva sancita ufficialmente l'istituzione del Parco provinciale del Lago di Candia, il primo del suo genere in Italia. L'idea di tutelare con un Parco l'ambiente lacustre di Candia era stata promossa sin dall'inizio degli anni '90 da amministratori lungimiranti e da molti canavesani sensibili alla tutela del territorio. Vent'anni dopo il Parco è un esempio di salvaguardia per l'intero Paese: il lago e le specie che ne popolano le acque e le sponde sono stati recuperati e difesi, mentre la ricerca scientifica, le attività didattiche e la valorizzazione turistica vanno di pari passo e si sostengono reciprocamente. Le attività sportive che si svolgono sul Lago e intorno allo specchio d'acqua rispettano la fauna e la flora. A Candia il volontariato degli amministratori del Parco e delle Guardie Ecologiche Volontarie ed il lavoro dei dipendenti della Città Metropolitana sono di esempio per i cittadini che possono fruire della meraviglia della natura. Grazie alla tutela garantita dall'istituzione del Parco, il Lago di Candia è uno dei bacini lacustri più intatti dell'intera Pianura Padana, esempio di una biodiversità tutelata in modo intelligente e sostenibile dalla devastazione urbanistica ed ambientale. I numeri dei visitatori, in costante aumento, testimoniano la validità e l'interesse suscitato dalle esperienze di tutela realizzate a Candia. Sono soprattutto le scolaresche (oltre 3.000 gli studenti in visita ogni anno) ad apprezzare la bellezza del Parco, accolte dall'associazione "Vivere i parchi" che cura, per conto e sotto il coordinamento della Città Metropolitana, la didattica ambientale.

 

Un lago formatosi ventimila anni fa in un ambiente unico, oggi tutelato da un SIC e dalla Rete Ecologica Provinciale


Sono trascorsi vent'anni dall'istituzione del Parco, ma sono passati ventimila anni da quando il Grande Ghiacciaio Balteo, nel suo ritiro all'interno della Valle D'Aosta, trasformò la precedente pianura in una corona di colline con una depressione centrale, colmata da paludi e laghi: Sirio, San Michele, Viverone e Candia. Gli specchi d'acqua che oggi riflettono il verde paesaggio canavesano sono accomunati dalla stessa origine ma non dal medesimo destino, perché, a differenza di altri, il Lago di Candia riverbera un paesaggio che si è mantenuto esente da eccessive interferenze da parte dell'uomo. La scarsa edificazione sulle rive e la minor pressione turistica hanno permesso al bacino lacustre di conservare notevoli condizioni di naturalità, che fanno del lago e della vicina palude una delle più importanti zone umide del Piemonte (e non solo). Ne è conferma l'inserimento fra i Siti di Interesse Comunitario ai sensi della Direttiva "Habitat" dell'Unione Europea. I quasi 350 ettari che sono tutelati dal Parco comprendono il lago, la palude e la paludetta. Situato fra il paese omonimo, Vische e Mazzè, ad una quota di 226 metri sul livello del mare, il Lago di Candia ha una superficie di 1,5 Km quadrati e una profondità media di 4,7 metri. E' alimentato da alcune sorgenti situate lungo la costa meridionale, mentre il deflusso delle acque avviene attraverso il Canale Traversaro, zona di particolare interesse per la vegetazione. Le specie floreali presenti sono oltre quattrocento. Tra di esse alcune varietà idrofile non comuni come il Trifoglio fibrino, l'Utricularia, la Potentilla palustre e la rarissima Violetta d'acqua (Hottonia palustris). Situato sulla rotta sud-occidentale degli uccelli migratori, il Lago di Candia è un importante luogo di sosta per i volatili svernanti e di passo. Tra le duecento specie censite v sono il Tarabuso, il Tarabusino, l'Airone rosso e la Moretta, che ha fatto del Parco uno dei principali siti di nidificazione in Italia. Sul lago insistono fin dal XVI secolo diritti di uso civico per la pesca professionale, unica fonte di sostentamento fino a pochi decenni or sono per decine di famiglie locali. Tra le specie presenti, la Carpa, la Tinca, il Luccio (oggetto negli anni scorsi di un progetto di reintroduzione), il Cavedano, la Scardola, il Persico Trota, il Persico Reale e il Pesce Gatto. Il Parco è interessante non solo per l'ambiente lacustre, ma anche per gli spazi circostanti: boschi, canneti e prati. La presenza del Parco si pone come elemento di tutela del territorio e di possibile sviluppo dell'area. Si può visitare a piedi, in bicicletta o in barca. Un luogo comune duro a morire vuole che la tutela dell'ambiente sia in una certa misura incompatibile con le attività economiche e sociali umane e che la tutela della biodiversità, se spinta alle estreme conseguenze, provochi una reazione di rigetto da parte delle popolazioni interessate agli interventi di tutela. La Provincia di Torino – oggi Città Metropolitana - lavora concretamente da anni per smentire questo luogo comune: dal 1995 al 2012 ha gestito il Parco attraverso un Ente specifico dotato di personale provinciale che ha tradotto in pratica gli indirizzi politici di tutela e sviluppo sostenibile dell'area attraverso numerose attività, fra le quali va ricordato il progetto "Life Tre laghi", che ha consentito il recupero naturalistico della palude, un tempo asciutta e dal 2006 progressivamente ricolonizzata da flora e fauna autoctona.

 

La gestione diretta del Parco da parte della Città metropolitana


Dal 2013 il parco viene gestito direttamente dalla Provincia – oggi Città Metropolitana - la quale, grazie alla vigilanza dei propri agenti e delle Guardie Ecologiche Volontarie e grazie a progetti naturalistici innovativi, ha proseguito le attività. E' stato ottenuto un finanziamento dalla Regione Piemonte, per interventi volti alla tutela e all´incremento della biodiversità, per l'elaborazione di un progetto di Rete Ecologica dell'Anfiteatro Morenico di Ivrea e per la sensibilizzazione dei portatori di interesse locali sulla gestione a lungo termine delle aree naturali. Il finanziamento regionale è stato erogato nell'ambito del bando relativo alla misura 323 del Piano di Sviluppo Rurale 2007-2013, con l'obiettivo di accompagnare la progettazione e la realizzazione di una vera e propria Rete Ecologica Provinciale, intesa come interconnessione tra aree naturali e come strumento per il contenimento del consumo di suolo, uno degli obiettivi prioritari del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale approvato nel 2011. Il Parco del Lago di Candia è stato oggetto di interventi forestali per il miglioramento dello stato fisionomico e strutturale dell'habitat del bosco igrofilo, la conservazione degli habitat presenti all'interno del SIC (Sito di Interesse Comunitario), la realizzazione di una fascia arboreo-arbustiva lungo il perimetro della palude (con finalità di connessione ecologica e di protezione della palude stessa) e di un rospodotto lungo Strada Provinciale 84 Candia-Caluso (la cui prima realizzazione risale peraltro all'inizio del 2000, prima iniziativa di questo tipo in un parco provinciale). E' stato inoltre avviato il contenimento delle specie esotiche animali e vegetali che minacciano l'integrità dall'ambiente, in particolare il Fior di Loto e il Gambero Rosso della Louisiana, per contrastare il quale è stato costituito un gruppo di lavoro specifico a livello regionale.

Ambiente

UNA PARTNERSHIP PUBBLICO/PRIVATO PER LA RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI PUBBLICI
La firma venerdì 13 nella giornata di M'illumino di meno

Sarà firmata venerdì 13 febbraio, giorno della celebrazione di M'illumino di meno, la convenzione tra la Città metropolitana di Torino e 18 Comuni del territorio per dare avvio a Together 2020, il progetto europeo che promuove interventi di riqualificazione energetica di edifici pubblici attraverso l'utilizzo di contratti energetici di tipo innovativo, che implicano una collaborazione pubblico-privato ed evitano ai Comuni impegni di spesa per finanziare gli interventi individuati.
L'Ente di Palazzo Cisterna sarà rappresentato dal vicesindaco Alberto Avetta, mentre per le amministrazioni locali firmeranno i Sindaci. I Municipi che sottoscriveranno l'intesa sono:
Azeglio, Bibiana, Borgone di Susa, Bruino, Bussoleno, Chieri, Germagnano, None, Orbassano, Pino Torinese, Piossasco, Poirino, San Maurizio Canavese, Sant'Ambrogio di Torino, Santena, Settimo Torinese, Venaria Reale e Volvera.
In base alla convenzione, i Comuni delegano la Città metropolitana a raggruppare i loro progetti e a fare da stazione appaltante per ottimizzare i bandi di gara e ottenere importanti economie di scala.

La partecipazione della Città metropolitana di Torino a M'illumino di meno 2015
Proseguendo l'ultradecennale partecipazione della Provincia a M'illumino di meno, la Città metropolitana di Torino aderisce quest'anno alla Giornata del risparmio energetico lanciata dalla trasmissione di Radiorai "Caterpillar" con due progetti che mettono al centro la scuola:
-"Together 2020" http://www.provincia.torino.gov.it/ambiente/energia/progetti/2020TOGETHER/index
Lo scopo di questo progetto europeo, il cui capofila è stato la Provincia di Torino e ora è la Città metropolitana di Torino, è quello di attivare interventi di riqualificazione energetica degli edifici (tra cui le scuole) e delle linee di illuminazione pubblica mediante il finanziamento tramite terzi delle Energy Service Company (ESCo), rendendo tale formula di partenariato pubblico-privato una pratica comune nella realizzazione di investimenti sull'efficienza energetica nel settore pubblico.
Tramite i cosiddetti contratti di rendimento energetico, i privati finanziano gli interventi (ad esempio, la sostituzione della caldaia in una scuola, la coibentazione dell'edificio ecc.) e si ripagano gli investimenti negli anni successivi tramite il risparmio energetico da essi generati.
-"Green School – La scuola come incubatore per la crescita di una coscienza ambientale delle nuove generazioni" http://www.provincia.torino.gov.it/speciali/2014/green_school/.
L'obiettivo di questo progetto di ricerca, avviato nel marzo 2014 dalla Provincia di Torino in collaborazione con il Dipartimento Energia del Politecnico, consiste nello sviluppo di metodi e strumenti per favorire la trasformazione del patrimonio edilizio scolastico in edifici che offrano ambienti salutari e confortevoli per studenti e docenti, che riducano il consumo di risorse idriche ed energetiche e che siano gestiti secondo criteri di sostenibilità ambientale, economica e sociale. Green school realizzando una mappatura degli edifici scolastici, mette a disposizione soluzioni per attuare interventi di riqualificazione in grado di produrre benefici economici diretti (risparmi sulla bolletta energetica) e indiretti (educazione degli utenti verso buone pratiche, miglioramento del benessere degli utenti).
L'Istituto Avogadro di Torino e l'Istituto Maxwell di Nichelino partecipano al progetto di ricerca come casi pilota, promuovendo il coinvolgimento attivo degli studenti.
I risultati della ricerca sono previsti per la fine dell'estate 2015.
"Con questi progetti desideriamo promuovere un'idea della scuola" spiega il vicesindaco Avetta "quale strumento didattico e incubatore per il trasferimento alle nuove generazioni di una solida cultura della sostenibilità. Siamo fieri di offrire a M'illumino di meno il nostro impegno permanente e quotidiano nel campo del risparmio energetico".

Ambiente

È arrivato alla decima edizione "A scuola camminando", il concorso per le scuole dell'infanzia, primarie e secondarie di primo grado ideato dieci anni fa dalla Provincia di Torino - nell'ambito del tavolo di Agenda 21 sulla mobilità sostenibile intorno ai plessi scolastici – e ora rilanciato dalla Città metropolitana con l'obiettivo di sensibilizzare e spronare le famiglie a ridurre l'uso dell'automobile per accompagnare i figli a scuola. Il concorso sarà aperto dal 15 gennaio al 15 aprile: i bambini e i ragazzi, insieme agli insegnanti e ai genitori, avranno tre mesi di tempo per organizzare percorsi sicuri casa-scuola da affrontare a piedi o in bicicletta, documentando l'attività con fotografie, filmati, scritti, cartelloni, installazioni e ogni altra forma espressiva ritenuta utile per illustrare alla giuria le loro riflessioni sui vantaggi di andare a scuola camminando o pedalando in compagnia dei propri compagni.
Il concorso prevede tre sezioni per le scuole dell'infanzia e primarie (la scelta della sezione a cui iscriversi varia a seconda del grado di coinvolgimento e di partecipazione all'iniziativa), oltre a quella riservata agli studenti delle scuole secondarie di primo grado.
Le scuole partecipanti possono proporre anche un progetto per la locandina di "A scuola camminando" 2015-2016: quello giudicato migliore sarà l'immagine dell'edizione del prossimo anno.
La premiazione delle scuole vincitrici avrà luogo, come sempre, in occasione delle iniziative per la celebrazione della Giornata mondiale dell'ambiente.
Il bando, i materiali richiesti per l'iscrizione e tutte le informazioni sono scaricabili da:
http://www.provincia.torino.gov.it/ambiente/educazione/ascuola_camminando/edizione_2014_2015.

Attività produttive

Il nostro è un territorio che attraversa una fase di transizione importante, che ci costringe a confrontarci con pericoli e sfide. Ma è anche un territorio che può tuttora contare su di una vocazione e su di un tessuto industriale importanti, su capacità imprenditoriali e su professionalità diffuse e apprezzate in tutto il mondo. Dobbiamo lavorare tutti insieme per far valere le nostre competenze e per cogliere nuove opportunità”: è questo in sintesi il messaggio che il Vicesindaco della Città metropolitana di Torino, Jacopo Suppo, ha lanciato intervenendo nell’auditorium della sede di corso Inghilterra alla seduta aperta che il Consiglio Regionale del Piemonte dedica oggi alla crisi del settore dell’automotive e alle sue ricadute sull’indotto del territorio.
Suppo ha ricordato come e quanto la Città metropolitana condivida le preoccupazioni degli amministratori locali per il futuro del tessuto economico dei rispettivi territori. La resilienza di cui Torino e il distretto industriale di cui è capofila hanno dato prova in occasioni di crisi e processi di trasformazione non lontani nel tempo, a giudizio del Vicesindaco metropolitano, fa ben sperare. Occorrerà dimostrare una notevolecapacità di raccogliere e far lavorare in sinergia le esperienze, le professionalità, le capacità progettuali pubbliche e private di un territorio che sa esprimere un ecosistema produttivo sostenuto da un’istruzione superiore e universitaria di qualità. Da parte sua, ha spiegato il Vicesindaco Suppo, la Città metropolitana lavora per creare le condizioni infrastrutturali e urbanistiche che rendano possibili nuovi insediamenti produttivi che utilizzino il più possibile siti industriali dismessi e riqualificabili, per evitare un ulteriore consumo di suolo.

DIFENDERE E INNOVARE L’ECOSISTEMA PRODUTTIVO

Alcune delle iniziative dell’Ente di area vasta per la promozione dello sviluppo economico e il sostegno alle attività produttive sono state illustrate nel suo intervento dalla Consigliera metropolitana delegata Sonia Cambursano, che ha innanzitutto ricordato che il settore automotive è l’ossatura intorno alla quale si è costruitolo economico di Torino e del suo territorio provinciale nell’ultimo secolo. Se il Piemonte vale circa un terzo dell’intera produzione automotive nazionale, l’83,5% delle imprese piemontesi del settore è collocato nel territorio metropolitano torinese. In questo territorio operano sia i grandi gruppi industriali che una galassia di micro, piccole e medie imprese, che costituiscono il 90% del tessuto imprenditoriale locale. Non è un caso, quindi, se circa due terzi dei lavoratori piemontesi sono impiegati in imprese con meno di 50 dipendenti, le più vulnerabili agli impatti delle crisi e meno resilienti rispetto alle aziende più grandi nel fronteggiare gli shock esogeni e gli impatti delle transizioni socio-economiche.
La Città metropolitana di Torino, ha ribadito la Consigliera Cambursano, ritiene importante difendere il settore dell’automotive e incoraggiarne il rilancio, svolgendo un ruolo di accompagnamento alla transizione. In questo senso, è importante la collaborazione tra ricerca, formazione e mondo imprenditoriale, sia in Italia che con i partner europei con cui la Città metropolitana di Torino lavora per attrarre fondi ed expertise.
Creare le giuste condizioni abilitanti, “curare il terreno” affinché le imprese riescano a radicarsi nel territorio, è ad esempio l’obiettivo del progetto pilota MetroPoLiS, che si propone, attraverso il sostegno ad interventi pubblici e privati, di incoraggiare lo sviluppo e il consolidamento di PMI già esistenti, promuovendone la digitalizzazione e l’innovazione di processo e di prodotto. Grazie alle risorse ministeriali messe a disposizione dal bando, sono stati finanziati 6 progetti di investimento di piccole e medie imprese del territorio e 23 progetti infrastrutturali pubblici, finalizzati alla creazione di filiere produttive e di forme di collaborazione tra imprese, con particolare attenzione al miglioramento, potenziamento ed innovazione dei processi associati alla logistica, alla gestione, all’approvvigionamento e alla distribuzione delle merci.
Tenere insieme sviluppo economico, sociale e rispetto per l’ambiente è invece l’obiettivo del Piano metropolitano per l’economia sociale, che, ha spiegato la Consigliera Cambursano, è in fase di redazione insieme allaCamera di commercio di Torino, con l’obiettivo di proporre un nuovo modello di crescita, che evidenzi il ruolo dell’economia sociale come agente di resilienza e vera opportunità di evoluzione e innovazione.
Le nostre funzioni di pianificazione territoriale e strategica sono gli strumenti con cui il livello metropolitano è in grado di generare i maggiori impatti in tal senso. - ha sottolineato la Consigliera metropolitana delegata allo sviluppo economico, alle attività produttive e alla pianificazione strategica- L’area metropolitana corrisponde a una visione di territori e persone interconnesse, un luogo dove la pianificazione strategica può promuovere un percorso di crescita collettiva ed equilibrata. Come tale dovrebbe essere riconosciuta nei tavoli interistituzionali di lavoro, affinché sia possibile raccogliere e affrontare le sfide della transizione socio-economica in atto, nel tentativo di trasformarla in un’opportunità di sviluppo per l’intero territorio metropolitano”.Consiglio Regionale aperto 11 02 2025 2

Attività produttive

Buone notizie per il territorio metropolitano torinese.
Il Ministero delle imprese e del made in Italy ha riaperto la graduatoria delle candidature dei Patti territoriali destinando le risorse residue al finanziamento di progetti per lo sviluppo del tessuto imprenditoriale territoriale, ed ha assegnato alla Città metropolitana di Torino poco meno di 10 milioni di euro come contributo destinato ai soggetti beneficiari per la realizzazione delle iniziative imprenditoriali e pubbliche del progetto pilota denominato “Patto metropolitano per lo Sviluppo Locale”.
Grande soddisfazione per aver potuto recuperare queste importanti risorse è espressa da Sonia Cambursano, consigliera metropolitana delegata alle politiche di sviluppo: "Il progetto finanziato prevede una trentina di interventi locali da Ivrea a Ciriè, da Chivasso a Nichelino, da Carignano a Vinovo, da Volpiano a Carmagnola, da Moncalieri a Pralormo, da Trofarello a Cuorgnè, da Favria, a Pinerolo, da Piobesi a Riva presso Chieri, da Osasio a Castagnole Piemonte, senza dimenticare le Valli di Lanzo, Ceronda e Casternone - spiega - e gli interventi sono ultimati inderogabilmente entro 60 mesi per quanto riguarda gli interventi pubblici, ma entro 48 mesi per gli interventi imprenditoriali che sono 6. La Città metropolitana - aggiunge Cambursano -  si è molto impegnata per difendere questo progetto che inizialmente era stato ammesso parzialmente e poi definanziato. Oggi il nostro impegno è stato riconosciuto! Si tratta di un progetto che affonda le sue radici nei vecchi patti territoriali e che premia la capacità dei territori di progettare in modo integrato."

Attività produttive

Qual è l’andamento del numero di addetti e del numero di imprese per ciascun Comune metropolitano dal 2020 ad oggi? Il numero delle iscrizioni negli istituti scolastici del territorio è in aumento o in diminuzione? Ci sono differenze di genere nella scelta degli indirizzi delle secondarie di secondo grado? Qual è il prezzo medio di affitto e di vendita del mercato immobiliare nei Comuni metropolitani?
Questi e altri quesiti trovano risposta all’interno della nuova versione di StaTòmetro, il cruscotto interattivo ad accesso libero con il quale la Città metropolitana di Torino, nel rispetto del principio di trasparenza, pubblica dati e indicatori statistici utili a interpretare il territorio metropolitano a diversi livelli di analisi (fino al livello comunale) e li mette a disposizione di associazioni e organizzazioni pubbliche e private, organi di stampa, studiosi e, in generale, della popolazione tutta.
La piattaforma, che permette la visualizzazione di dati ed elaborazioni in merito a diversi ambiti tematici, è stata arricchita con indicatori riguardanti l’andamento dei prezzi del mercato immobiliare, con dati riferiti all’andamento del numero di addetti e di imprese attive e registrate per sezione Ateco (Ateco è la classificazione delle attività economiche adottata dall'Istat per finalità statistiche) e con la serie storica riguardante la popolazione scolastica degli ultimi cinque anni per grado scolastico e per genere.
La nuova versione aggiornata del cruscotto è stata curata dall’Ufficio Statistica della Città metropolitana di Torino, in collaborazione con la Direzione Performance, Innovazione e ICT e con il CSI Piemonte.
Il servizio di scarico degli open data è a disposizione di tutti, nel rispetto della normativa vigente in merito al segreto statistico e alla protezione dei dati personali, e rappresenta una base dati utile ad analizzare alcuni dei trend presenti sul territorio metropolitano, utilizzando i quali è possibile programmare progetti o interventi.
Statometro

Attività produttive

Il Distretto Diffuso del Commercio Terre Canavesane rafforza il tessuto economico e pone le basi per un ulteriore sviluppo turistico e culturale”: lo ha sottolineato il Sindaco di Castellamonte e Consigliere metropolitano Pasquale Mazza, delegato alla pianificazione territoriale e difesa del suolo, ai trasporti e alla Protezione civile, partecipando nel pomeriggio di giovedì 7 novembre ad Agliè alla presentazione delle attività svolte sinora dal Distretto. Dal sostegno alle imprese all'installazione della segnaletica, dall'arredo urbano alla costruzione di un marchio identificativo del territorio, il Distretto, di cui la Città metropolitana di Torino è partner, lavora al consolidamento del commercio locale ed è riuscito ad attrarre risorse regionali per 213.000 euro, che consentono di programmare attività di fidelizzazione dei turisti e dei consumatori locali, a vantaggio di aziende dei settori agroalimentare e artigianale e di animatori di proposte turistiche e sportive che hanno capito l'importanza del fare sinergia tra loro e del miglioramento l'accoglienza.
Sono stati erogati contributi per 102.000 euro alle imprese del commercio e della ristorazione, con una percentuale a fondo perduto sino all’80%. I finanziamenti hanno sostenuto 5 imprese ad Agliè, 2 a Bairo, 8 a Castellamonte e 4 a San Giorgio Canavese.
Il percorso di costruzione del Distretto è iniziato bene ed ora occorre lavorare per sensibilizzare tutti gli attori economici potenzialmente interessati. - ha rimarcato il Consigliere metropolitano Pasquale Mazza – I negozi di prossimità hanno un’importante funzione sociale e, grazie al Distretto, abbiamo un’occasione importante per combattere la desertificazione commerciale e connettere gli operatori commerciali con quelli del turismo, della cultura e dell’agroalimentare”.
L’incontro del 7 novembre è stata anche e soprattutto un’importante occasione di confronto tra gli operatori economici del territorio, che hanno scambiato esperienze ed esplorato inedite opportunità di collaborazione e reciproca valorizzazione dei rispettivi prodotti e servizi; il tutto sotto l’ombrello di un marchio di territorio che, diffondendosi attraverso la comunicazione scritta e online, la segnaletica e le vetrofanie all’ingresso dei negozi, sta creando un’identità e un’immagine sempre più riconoscibili dai turisti.
Al Distretto Diffuso del Commercio Terre Canavesane hanno sinora aderito i Comuni di Castellamonte, Agliè, Bairo e San Giorgio Canavese, che hanno coinvolto nell’iniziativa Confesercenti Torino, per partecipare alla graduatoria regionale per il finanziamento dei Distretti. L’obiettivo del progetto presentato alla Regione Piemonte è quello di attrarre e trattenere il più possibile nel territorio i turisti-consumatori, puntando sull’autenticità e tipicità delle produzioni agroalimentari e artigianali e sulla validità delle offerte di turismo culturale, ambientale e sportivo. Sono partner del progetto, di cui è capofila il Comune di Castellamonte, anche la CNA, la Coldiretti, la Camera di commercio di Torino, la Città metropolitana di Torino, la Direzione del Castello Ducale di Agliè facente capo alla Soprintendenza per i Beni Architettonici, l’Associazione Italiana Città della Ceramica, l’Unione Montana Valle Sacra, la Fondazione Links, il Consorzio Operatori Turistici Valli del Canavese. L’associazione culturale Progetto Michela, l’associazione dei produttori della Piattella Canavesana di Cortereggio, l’associazione culturale la Forgia nel Canavese, la cooperativa sociale La Fonte Onlus, la sezione provinciale della FIPSAS, le Pro Loco di Agliè, Bairo e San Giorgio Canavese, la Corale du Bairo, l’Associazione Artigiani e Commercianti di San Giorgio Canavese, l’Associazione Commercianti, Artigiani e Produttori di Agliè, l’Associazione Arte e Commercio di Castellamonte, il Centro Ippico Equin'ozio e Rolanda Quarter Horses.
Dal 2022 il Distretto ha iniziato a costruire un’offerta integrata rivolta a più target, con l’intento di formare gli operatori commerciali alla cultura dell’accoglienza e di migliorare le strutture commerciali e i luoghi iconici come la porta Piatonia a San Giorgio Canavese, la piazza del mercato di Bairo, le vie del centro storico di Agliè e la piazza Vittorio Veneto di Castellamonte. Sono in fase di collocazione targhe e pannelli informativi sulle attività commerciali, mentre sono già stati installati elementi di arredo urbano e isole smart collegate all’applicazione I-gate, che consentono la ricarica delle e-bike e degli smartphone. L’applicazione I-gate agevola la transizione al digitale delle attività economiche e consente di pubblicizzare le notizie e gli eventi in programma nei quattro Comuni del Distretto, i servizi commerciali e digitali a disposizione dei turisti e dei residenti, le Webcam pubbliche online presenti sul territorio e le previsioni meteo.Consigliere metropolitano Pasquale Mazza presentazione Distretto Commercio Canavese Agliè 07 11 2024 1

Attività produttive

Passi avanti in Canavese per rendere operativo il Distretto del cibo: lo ha detto la consigliera di Città metropolitana delegata allo sviluppo economico Sonia Cambursano intervenendo lunedi 29 luglio a Rivarolo Canavese al convegno “Agricoltura e produzioni di qualità” nel Parco Meaglia del Castello Malgrà, in occasione della 440^ Fiera agricola e mostra zootecnica durante le celebrazioni della Festa patronale di Sa Giacomo organizzata dal Comune di Rivarolo.
Il Distretto coinvolge partner privati come il CAPAC, le tre organizzazioni agricole di categoria, il Comprensorio irriguo di secondo livello del canavese e pubblici con 9 Comuni capofila sui 78 del territorio Canavesano, l’Università di Torino-Dipartimento Scienze Agricole e Forestali oltre che la Città metropolitana di Torino” ha detto Cambursano, ricordando che il percorso verso la richiesta di riconoscimento del “Distretto del Cibo della Pianura Canavesana e Collina Torinese” ha preso avvio nella primavera 2022 grazie ad un primo confronto informale tra la Città Metropolitana di Torino e alcuni attori chiave del sistema agricolo e agroalimentare canavesano sul tema del cambiamento climatico e sui possibili impatti di questo fenomeno sulle pratiche colturali e, in particolare, sulla gestione dell’irrigazione nei settori più idroesigenti, come quello cerealicolo.
Il Distretto della pianura Canavesana in particolare si concentrerà sul tema del risparmio idrico a favore delle colture agricole, soprattutto  cerealicole, potendo raccogliere fondi pubblici per realizzare anche investimenti infrastrutturali: “Il piano indica che il Distretto ha tre assi principali di azione – ha aggiunto la consigliera Cambursano, che è anche sindaca del Comune di Strambino - il primo per la promozione delle produzioni di qualità, il secondo per l'innovazione tecnologica e agricola, con particolare riferimento al risparmio idrico in ambito cerealicolo, il terzo per  costruire il distretto con azioni di formazione e scambio di informazione/animazione”.

“Grazie al supporto garantito da Compagnia di San Paolo nell’ambito del Bando Next Generation UE – ha aggiunto – abbiamo avviato un percorso di animazione strutturato, per individuare i soggetti interessati ad aderire al Distretto in qualità di soci promotori, definire i contenuti dell’Accordo tra gli stessi e, soprattutto, elaborare un Piano di Azione: è emersa la ricchezza del sistema agricolo e agroalimentare locale e la necessità di valorizzare le filiere alimentari e del territorio nel suo complesso”.


Attività produttive

Una collaborazione tra Ente camerale e Città metropolitana per la redazione di un Piano dedicato all’economia sociale nel Torinese è stata presentata giovedì 18 luglio in Camera di commercio alla presenza di Guido Bolatto, segretario generale della Camera di commercio di Torino, e Sonia Cambursano, consigliera della Città metropolitana di Torino con delega a turismo, attività produttive, sviluppo economico e pianificazione strategica.
“La Città metropolitana di Torino lavora per integrare il Piano d’azione per l’economia sociale con il Piano strategico metropolitano” ha detto Sonia Cambursano “nella consapevolezza che le pratiche di innovazione sociale sono perfettamente in linea con gli assi già individuati ‘Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura’ e ‘Inclusione sociale’, dove già si prevede di valorizzare il potenziale di impresa delle economie dei servizi alla persona e alla famiglia, dei servizi di comunità e di territorio, qualificando lavoro, processi, tecniche e competenze del terzo settore e dell'impresa sociale. Tra l'altro, la Città metropolitana di Torino investe già nel programma InnoSocialMetro per aumentare la capacità delle micro e piccole imprese del territorio di generare, attraverso la propria attività for profit, impatti socialmente desiderabili: abbiano messo a disposizione un sostegno finanziario composto da un contributo in conto interessi e da un contributo a fondo perduto, per un investimento totale di 1 milione e 300mila euro”.
Aggiunge Guido Bolatto: “Anche questa volta, Torino è apripista per la realizzazione di un’iniziativa importante e fortemente voluta dalle istituzioni europee. La nostra esperienza, che ha portato alla nascita e allo sviluppo dell’ecosistema di Torino Social Impact con più di 300 realtà coinvolte, e la nostra ampia rete di contatti risultano fondamentali per la redazione del Piano locale, ma anche per accreditarci sempre di più come interlocutori strategici sia in ambito nazionale, al tavolo di lavoro con Ministero e Sistema camerale nazionale, sia in ambito europeo, dove siamo stati chiamati più volte a presentare il nostro modello di attività”.
Per Mario Calderini, di Torino Social Impact, “lo sfondo di questa iniziativa è disegnato dai documenti comunitari, che attribuiscono all’impresa sociale un ruolo non solo di welfare e redistributivo, ma anche industriale e di sviluppo economico, considerando la social e impact economy nel perimetro delle politiche industriali per una crescita più equa e inclusiva. La strada tracciata da Torino e da alcuni altri territori che si stanno muovendo analogamente richiede questo salto di paradigma politico, unito alla riscoperta del valore dei processi trasformativi dal basso, scegliendo come unità di azione politica gli ecosistemi locali, pur nel quadro di un disegno nazionale. Un nuovo paradigma anche per l'impact investing, affinché gli si attribuisca finalmente una dimensione politica, definendo un rapporto diverso tra pubblico e privato e un punto di incontro tra trasferimento tecnologico e terzo settore”.
IL CONTESTO
Occupazione, competenze e riduzione della povertà entro il 2030: già nel 2017 Parlamento Europeo, Consiglio e Commissione inserivano questi principi nel Pilastro europeo dei diritti sociali. A seguire, nel 2021 la Commissione ha adottato un Piano di azione per l’economia sociale, con misure concrete da attuare sia a livello nazionale sia europeo, che ha portato nel novembre 2023 all’approvazione della Raccomandazione del Consiglio dell’UE agli Stati membri per lo sviluppo delle condizioni quadro dell’economia sociale.
Sia il Piano sia la Raccomandazione evidenziano il ruolo strategico dei livelli locali, dal momento che i soggetti dell’economia sociale sono fortemente radicati sul territorio, servono la comunità in cui si trovano e operano generalmente con un’impostazione dal basso.
Nel mese di maggio di quest’anno, presso il Ministero Economia e finanze (Mef), è stato, inoltre, avviato il gruppo di lavoro “Economia sociale”, con l’obiettivo di dare seguito alla Raccomandazione del Consiglio UE.
Il nostro territorio vanta una posizione di avanguardia grazie alla Camera di commercio di Torino che già nel 2016 ha dato vita al comitato “Imprenditorialità sociale”, che a sua volta è stato promotore della piattaforma Torino Social Impact, nata nel 2017 con il coinvolgimento iniziale di 12 partner e oggi modello virtuoso che aggrega oltre 300 realtà tra imprese, istituzioni, operatori finanziari e soggetti del terzo settore.
IL PIANO: CONTENUTI E TEMPI DI REALIZZAZIONE
Da domani inizierà un ampio lavoro di ricognizione e di coinvolgimento dei soggetti già attivi nell’ambito dell’economia sociale del Torinese, per stilare un elenco di obiettivi, strumenti e azioni in programma.
Gli obiettivi specifici dell’accordo sono:
- promuovere un nuovo modello di crescita economica su tutto il territorio della Città metropolitana, sostenendo ulteriormente lo sviluppo dell’economia sociale;
- favorire la collaborazione pubblico-privata per l’impatto sociale;
- sostenere una transizione ambientale socialmente sostenibile;
- sfruttare al meglio tutte le opportunità nazionali ed europee per l’economia sociale;
- raccogliere dati sull’ecosistema sociale e sulla misurazione dell’impatto sociale;
- posizionare Torino e il territorio metropolitano come uno dei migliori posti al mondo per fare impresa sociale.
Il piano terrà conto dei lavori in atto al Mef e sarà strutturato a partire dallo schema della Raccomandazione UE, focalizzandosi sulla promozione dell’acceso al mercato del lavoro e dell’inclusione sociale mediante l’economia sociale e sullo sviluppo di quadri ad essa favorevoli.
Si prevede che la redazione del piano sarà ultimata entro fine 2024, a conclusione di un ampio processo di consultazione di tutti gli stakeholder.
DATI SULL’ECONOMIA SOCIALE TORINESE
La Città metropolitana di Torino conta oltre 4.200 realtà – fra associazioni, imprese sociali, organizzazioni di volontariato e altri enti – che compongono il Terzo settore e che, per tale motivo, sono iscritte al Registro unico nazionale Terzo settore (dati maggio 2024). Si tratta del 3,4% della presenza a livello nazionale e di oltre il 46% delle 9.111 organizzazioni piemontesi.
Per il 44% si tratta di associazioni di promozione sociale, per il 32,3% di organizzazioni di volontariato.
A seguire, si collocano le imprese sociali, con 576 realtà iscritte al registro unico del Terzo settore (il 13,6%): quasi un’impresa sociale su due presente in Piemonte ha sede in provincia di Torino. A Torino opera il 2,4% delle imprese sociali italiane.
A questo bacino si può aggiungere anche quello delle società benefit, forme organizzative for profit, che tuttavia perseguono finalità di beneficio comune secondo criteri di responsabilità e di sostenibilità: alla fine del primo trimestre 2024 si contano 201 società benefit iscritte all’anagrafe camerale torinese, con un trend che ha visto quasi decuplicare i numeri nel corso dell’ultimo quinquennio. Si tratta, per la quasi totalità, di società di capitali che impiegano poco meno di 4.400 addetti.