I NOSTRI COMUNICATI

 

Comunicati

Tutela fauna e flora

Sospendere temporaneamente l’attività venatoria per un periodo non inferiore ad un mese e fintanto che l’emergenza incendi non sarà stata superata”: lo chiede la Città Metropolitana di Torino in una lettera che la Consigliera delegata all’ambiente, parchi e aree protette, tutela della fauna e della flora, Elisa Pirro, ha inviato alla Regione Piemonte.
La Città Metropolitana, sollecitata a segnalare le situazioni di maggiore criticità causate dagli incendi boschivi delle ultime due settimane, ricorda che sul proprio territorio sono attualmente censiti roghi nelle valli Chisone, Germanasca, Susa, Sangone, Orco, Chiusella, ossia nella quasi totalità dei versanti alpini, eccettuate le Valli di Lanzo, la Val Soana e la Val Pellice. La lettera è firmata anche dal dirigente del Servizio Tutela Fauna e Flora Mario Lupo ed è indirizzata al Settore Conservazione e gestione della fauna selvatica e acquacoltura della Direzione Agricoltura della Regione.
Nella comunicazione si sottolinea che gli incendi diffusi sul territorio comportano la perdita di molti esemplari di fauna selvatica. La Consigliera Pirro e il dirigente del Servizio Tutela Fauna e Flora chiedono pertanto che la sospensione della caccia riguardi l’intero territorio della Città Metropolitana in cui è ammessa la caccia programmata e quello delle aziende faunistico-venatorie che fanno parte dei Compensori Alpini, per consentire di realizzare una serie di corridoi di sicurezza nei quali gli animali superstiti possano rifugiarsi. La sospensione della caccia solo nelle zone direttamente coinvolte dagli incendi sarebbe probabilmente soggetta a continue correzioni, in funzione dell’evoluzione del fenomeno e comporterebbe difficoltà nell’informazione capillare ai cacciatori e al personale di vigilanza, con il probabile risultato di dar vita a numerosi contenziosi. La Città Metropolitana ritiene opportuno sospendere la caccia anche nei territori degli ATC confinanti con i comprensori interessati dagli incendi - ATC TO1, TO2 e TO3 - in cui è probabile che la fauna selvatica in fuga si andrà a concentrare.

Tutela fauna e flora

A causa dell’emergenza causata dagli incendi boschivi che stanno interessando numerosi territori montani, è stato rinviato a data da destinarsi l’evento “Conoscere per convivere” in programma domani, sabato 28 ottobre, a Noasca.
Seguiranno comunicazioni su nuova data e orario.

Tutela fauna e flora

Lupo e cinghiale sono due specie che, per motivi diversi, impongono una riflessione sul nostro concetto di natura e sul modello di sviluppo territoriale che intendiamo promuovere, soprattutto nelle aree montane.
Ne discuteranno sabato 28 ottobre a Noasca il Sindaco Domenico Aimonino, la Consigliera metropolitana delegata all’ambiente, alla tutela della fauna e della flora, ai parchi e alle aree protette, Elisa Pirro, il Consigliere metropolitano Mauro Fava e alcuni esperti.
Luca Giunti, guardiaparco dell’Ente di Gestione delle aree protette delle Alpi Cozie, si porrà e porrà ai presenti “Le domande del Lupo”. Il dirigente del Servizio Tutela della Fauna e della Flora della Città Metropolitana, Mario Lupo, tratterà il tema della gestione del cinghiale nel territorio dell’Ente di area vasta che ha ereditato le competenze dell’ex Provincia di Torino. Bruno Bassano, responsabile del settore Biodiversità e Ricerca scientifica del parco Nazionale del Gran Paradiso, terrà una relazione sul tema “Ecologia delle specie problematiche: il punto di vista di un Parco nazionale”. Sergio Barone, Vicepresidente della Coldiretti di Torino, si soffermerà sull’impatto degli animali selvatici sul territorio agricolo.

L’appuntamento è alle 15 al Pala Noasca della frazione Gere Sopra.



Tutela fauna e flora

Dopo le recenti inchieste giornalistiche e le prese di posizione di alcuni esponenti di associazioni animaliste in merito al Piano di contenimento della Nutria adottato nello scorso febbraio dalla Città Metropolitana di Torino, Elisa Pirro, Consigliera delegata all’ambiente e alla tutela della fauna e della flora, tiene a fomulare alcune precisazioni.
“Il piano – spiega la Consigliera delegata - riguarda una specie non autoctona e non tutelata dalle normative sulla fauna selvatica e viene implementato dalla Città Metropolitana così com’è stato predisposto durante il passaggio dalla precedente all’attuale amministrazione. Il lungo iter di approvazione non consentiva di apportare modifiche senza ritardare l'emanazione, che era ritenuta urgente per far fronte ad alcuni problemi rilevanti per gli agricoltori”.
“Essendo consci delle criticità del piano, - precisa la Consigliera Pirro - abbiamo deciso di non attuare interventi cruenti di contenimento in ambito cittadino. Stiamo valutando la possibilità di rivedere il piano ponendo più attenzione a metodi alternativi a quelli tradizionali. Dobbiamo però tenere presente che il Regolamento europeo 1143 del 2014 ed i relativi regolamenti di esecuzione emanati nel 2016 fissano l’elenco delle 100 specie esotiche più dannose per l’ecosistema europeo. In tale elenco è compresa la Nutria, di cui si prevede l’eradicazione dal territorio europeo”. In Italia pertanto la Nutria non gode attualmente di alcun tipo di tutela giuridica. La Consigliera Pirro ricorda che “l’ISPRA-Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, è stato incaricato dal Ministro dell’Ambiente di redigere un piano nazionale di intervento da presentare alle Regioni, che sono state sollecitate ad adottare a loro volta appositi piani. La Regione Piemonte nel marzo 2016 ha ribadito la competenza della Città Metropolitana di Torino e delle altre Province nel controllo della fauna ed ha invitato gli Enti di area vasta ad adottare nel proprio territorio piani di contenimento della Nutria. Il Servizio Tutela Flora e Fauna della Città Metropolitana opera con personale regionale distaccato e impegnato nell’esercizio di una funzione delegata e non può pertanto rifiutarsi di adottare atti espressamente richiesti dalla Regione”.

Tutela fauna e flora

L’animale potrà essere utilizzato per un progetto di ripopolamento sul nostro territorio

E’ un’autentica sorpresa, che rientra a pieno titolo nel Progetto Salviamoli Insieme della Città Metropolitana di Torino, quanto accaduto dopo oltre 25 anni di attività: è stata consegnata da cittadini di Moncalieri una tartaruga palustre europea (Emys orbicularis).
Si tratta del primo esemplare di questa specie autoctona, oramai rarissima nei nostri territori, recuperata in condizioni di difficoltà. L'animale è stato portato al Centro Animali non Convenzionali della Facoltà di Medicina Veterinaria dell'Università di Torino, che collabora con la Città Metropolitana, Giuseppe Quaranta e Mitzy Mauthe, professori del Centro, dopo una accurata visita, ne hanno diagnosticato il perfetto stato di salute.
La progressiva rarificazione di questa specie è dovuta, oltre all'inquinamento ambientale, alla massiccia invasione dei nostri ambienti umidi da parte della tartaruga esotica acquatica Trachemys scripta, animale comunemente venduto nei negozi di animali o regalato in fiere paesane nello stadio giovanile, grande come una moneta da 2 euro.
In qualche anno l'animale esotico,molto longevo, può superare i 50 anni di vita, raggiunge ragguardevoli dimensioni fino a 30 centimetri di lunghezza e la sua stabulazione diventa problematica, ciò ha portato sconsiderati proprietari a violare le norme penali sull'abbandono di animali liberandoli in natura, creando così quello che viene definito un vero e proprio inquinamento genetico.
Per il soggetto recuperato, il Servizio di Tutela della Fauna e della Flora della Città Metropolitana di Torino sta realizzando una convenzione con il centro Emys Piemonte di Livorno Ferraris, affinchè possa essere utilizzato quale riproduttore per poter eventualmente, con la sua progenie, iniziare un progetto di ripopolamento nel nostro territorio.

Tutela fauna e flora

Gli agenti faunistico-ambientali del Servizio Tutela Fauna e Flora della Città Metropolitana di Torino hanno concluso positivamente le operazioni di cattura e liberazione in ambiente naturale di due caprioli, un piccolo con la mamma, che nei primi giorni di giugno si erano ritrovati accidentalmente all'interno di una proprietà privata recintata a Borgone di Susa.
Gli agenti della Città Metropolitana erano subito intervenuti ma, a causa della giovane età del piccolo, meno di un mese, in accordo con i proprietari del terreno avevano deciso di rimandare la cattura e la successiva liberazione a quando lo stato di sviluppo del cucciolo lo consentisse, anche per preservare dallo stress da cattura la femmina neo-mamma.
Per alcune settimane i proprietari del terreno hanno monitorato con discrezione e senza interferenze gli animali. La settimana scorsa hanno comunicato agli agenti faunistico-ambientali della Città Metropolitana che il giovane capriolo e la mamma sembravano in condizione di poter essere liberati in un ambiente naturale senza recinzioni. Dopo aver constatato il perfetto stato di sviluppo e la salute degli animali, sono iniziate le operazioni di cattura, che si sono concluse positivamente.
“Ricordiamo a tutti coloro che dovessero entrare in contatto con animali selvatici che sono tenuti ad avvisare immediatamente il Servizio Tutela Fauna e Flora della Città Metropolitana. - sottolinea la Consigliera metropolitana delegata Elisa Pirro – In questo caso la procedura di semi-detenzione dei caprioli è stata possibile solo perché era stata concordata con le autorità competenti in materia di fauna selvatica”.

A CHI RIVOLGERSI QUANDO SI RINVENGONO ANIMALI FERITI O IN DIFFICOLTA’: IL PROGETTO “SALVIAMOLI INSIEME” DELLA CITTÀ METROPOLITANA

- Città Metropolitana di Torino-Servizio Tutela della Fauna e della Flora, corso Inghilterra 7, Torino, telefono 011-8616987, cellulare 349-4163347; dal lunedì al giovedì dalle 9 alle 14,30, il venerdì dalle 9 alle 13
- Centro Animali Non Convenzionali dell’Ospedale Veterinario della Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università di Torino, largo Braccini 2, Grugliasco, telefono accettazione 011-6709053 e 366-6867428. In orario notturno l’accesso avviene dal numero civico 44 di via Leonardo da Vinci.

Tutela fauna e flora

Stamani a Caselette gli agenti faunistico-ambientali del Servizio Tutela Fauna e Flora della Città Metropolitana sono intervenuti per salvare un piccolo di Capriolo che era caduto in un canale in asciutta, nei pressi del cimitero del paese della bassa Valle di Susa.
L'intervento è avvenuto in seguito alla segnalazione telefonica effettuata da una ragazza che abita in zona e aveva notato l'animale in difficoltà. La madre del piccolo Capriolo si aggirava in un campo di grano adiacente al canale e, sentendo i versi con cui il piccolo chiedeva aiuto, era in forte agitazione.
Gli agenti del Servizio Tutela Fauna e Flora sono scesi nel canale per recuperare e salvare il Capriolo e lo hanno poi liberato in un campo, dove la mamma lo ha immediatamente raggiunto, portandolo in un luogo al sicuro, lontano dalla presenza umana.
Sono abbastanza frequenti i casi di cittadini che si rivolgono al Servizio Tutela Fauna e Flora o ai veterinari del Centro Animali Non Convenzionali di Grugliasco per consegnare piccoli di mammiferi e uccelli selvatici rinvenuti in zone rurali o montane.
E’ bene sottolineare che, nella maggior parte dei casi, non si tratta di animali abbandonati dai genitori. I piccoli non devono essere sottratti alle cure della mamma, che spesso si aggira nei paraggi dei luoghi in cui vengono avvistati. 
Si deve intervenire solo quando i cuccioli, come nel caso odierno, sono in evidente difficoltà o sono feriti.

A CHI RIVOLGERSI QUANDO SI RINVENGONO ANIMALI FERITI O IN DIFFICOLTA’: IL PROGETTO “SALVIAMOLI INSIEME” DELLA CITTÀ METROPOLITANA 

Città Metropolitana di Torino-Servizio Tutela della Fauna e della Flora, corso Inghilterra 7, Torino, telefono 011-8616987, cellulare 349-4163347; dal lunedì al giovedì dalle 9 alle 14,30, il venerdì dalle 9 alle 13 
Centro Animali Non Convenzionali dell’Ospedale Veterinario della Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università di Torino, largo Braccini 2, Grugliasco, telefono accettazione 011-6709053 e 366-6867428. In orario notturno l’accesso avviene dal numero civico 44 di via Leonardo da Vinci. 

Tutela fauna e flora

Terminata la fase di reinserimento nell’ambiente naturale in un luogo protetto, sono stati liberati nell’oasi di ripopolamento e cattura di Rocca Patanǜa in località Prarotto di Condove quattro giovani Caprioli – tre maschi e una femmina - che, circa un anno fa, erano stati portati da alcuni cittadini al CANC, il Centro Animali Non Convenzionali della Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università, convenzionato con il Servizio Tutela Fauna e Flora della Città Metropolitana di Torino. La liberazione è avvenuta in un ambiente idoneo al sostentamento naturale degli animali e di notevole valenza naturalistica. All’operazione hanno assistito la Consigliera metropolitana delegata all’ambiente e alla tutela della fauna e della flora, i docenti universitari Giuseppe Quaranta e Mitzy Mauthe von Degerfeldt e alcune studentesse della Facoltà di Medicina Veterinaria. La Consigliera delegata si è poi recata a Prarotto di Condove per seguire da vicino le operazioni di liberazione degli animali, completate con successo dagli agenti faunistico-ambientali del Servizio Tutela Fauna e Flora della Città Metropolitana.
I piccoli Caprioli erano stati sottratti inconsapevolmente alle cure della mamma ed erano giunti al Centro che ha sede a Grugliasco verso la fine del maggio 2016. Grazie alle cure dei veterinari del CANC, erano stati alimentati con latte di capra, il più simile a quello materno. A Grugliasco era iniziato il processo di svezzamento, limitando al massimo il contatto con gli esseri umani. Per completare lo svezzamento, i caprioli erano poi stati trasferiti in un centro di riambientamento a Caprie, in Valle di Susa, anch’esso convenzionato con il Servizio Tutela Fauna e Flora della Città Metropolitana di Torino. Tale centro dispone di una vasta area recintata di circa 5.000 metri quadrati. A Caprie gli animali hanno potuto acquistare il tipico comportamento della specie, contraddistinto da un’elevata diffidenza nei confronti dell’uomo.
Ad un anno di età i caprioli sono considerati sub-adulti. I maschi pesano dai 25 ai 28 Kg, le femmine intorno ai 20-22 Kg. Si cibano di germogli, boccioli e fieno.
Sono abbastanza frequenti i casi di cittadini che si rivolgono al Servizio Tutela Fauna e Flora o ai veterinari del Centro Animali Non Convenzionali di Grugliasco per consegnare piccoli di mammiferi e uccelli selvatici rinvenuti in zone rurali o montane. E’ bene sottolineare che, nella maggior parte dei casi, non si tratta di animali abbandonati dai genitori. I piccoli non devono essere sottratti alle cure della mamma, che spesso si aggira nei paraggi dei luoghi in cui vengono avvistati. Si deve intervenire solo quando i cuccioli sono in evidente difficoltà o sono feriti. Quando non sono in difficoltà, prelevarli significa compromettere la loro capacità di vivere nell’ambiente naturale, perché si rischia di innescare il meccanismo dell’imprinting: quegli animali perdono il loro naturale timore dell’uomo.
La Città Metropolitana di Torino, grazie al progetto “Salviamoli Insieme”, garantisce un importante presidio sul territorio per la tutela della fauna selvatica. Ma si tratta appunto di un servizio da allertare solo in caso di effettiva necessità. Gli animali in difficoltà devono essere ricoverati presso centri di riabilitazione e riambientamento convenzionati con la Città Metropolitana (nei quali si cerca di farli tornare alla loro naturale “selvaticità”) e, quando è possibile ed opportuno, liberati nel corso di operazioni complesse e delicate, eseguite da personale specializzato.

A CHI RIVOLGERSI QUANDO SI RINVENGONO ANIMALI FERITI O IN DIFFICOLTA’: IL PROGETTO “SALVIAMOLI INSIEME” DELLA CITTÀ METROPOLITANA

- Città Metropolitana di Torino-Servizio Tutela della Fauna e della Flora, corso Inghilterra 7, Torino, telefono 011-8616987, cellulare 349-4163347; dal lunedì al giovedì dalle 9 alle 14,30, il venerdì dalle 9 alle 13
- Centro Animali Non Convenzionali dell’Ospedale Veterinario della Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università di Torino, largo Braccini 2, Grugliasco, telefono accettazione 011-6709053 e 366-6867428. In orario notturno l’accesso avviene dal numero civico 44 di via Leonardo da Vinci.

Tutela fauna e flora

Il Servizio Tutela Fauna e Flora della Città Metropolitana di Torino prosegue da alcuni giorni le perlustrazioni per individuare e catturare il Cervo la cui presenza è stata segnalata da alcuni cittadini ai Vigili Urbani nella zona nord di Torino. Interpellati alla Polizia Municipale, gli agenti faunistico-ambientali della Città Metropolitana proseguono le perlustrazioni lungo la sponda orografica destra della Stura di Lanzo a monte della confluenza nel Po. In tale zona l'animale si è rifugiato dopo l'avvistamento e  gli agenti del Servizio Tutela Fauna e Flora hanno individuato e documentato molti segnali della sua presenza: in particolare impronte fresche.
Dalle fotografie scattate dalla Polizia Municipale pare trattarsi di un maschio Fusone, termine utilizzato per i cervi di età compresa tra i 12 e 24 mesi. Si ipotizza che l’animale abbia sfruttato il corridoio verde lungo la Stura, scendendo sino a Torino dalle valli Ceronda e Casternone, che ospitano una discreta popolazione di cervi.
Il Servizio Tutela Fauna e Flora della Città Metropolitana prosegue le perlustrazioni ed è pronto a intervenire in qualsiasi momento con gli strumenti adeguati: fucile lancia-siringhe per la narcotizzazione dell’animale, reti di cattura e gabbie per il trasporto. Il CANC-Centro Animali Non Convenzionali della Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università di Torino, convenzionato con la Città Metropolitana, è da parte sua pronto a collaborare per ogni evenienza.
Naturalmente la speranza è che il cervo sia riuscito a risalire lungo la sponda del torrente e che sia ritornato in luoghi più idonei. Nel caso fosse rimasto nell’ambiente urbano la cattura e la successiva visita di controllo da parte dei veterinari del CANC ne consentiranno la liberazione in un ambiente naturale più idoneo.

Gli esperti raccomandano a chi dovesse avvistare l’animale di non avvicinarsi, non ostruirgli eventuali vie di fuga, non cercare di alimentarlo e tenere i cani a guinzaglio per evitare che cerchino di rincorrerlo. Occorre invece chiamare immediatamente il Servizio Tutela Fauna e Flora.

A CHI RIVOLGERSI QUANDO SI RINVENGONO ANIMALI FERITI O IN DIFFICOLTA’: IL PROGETTO “SALVIAMOLI INSIEME” DELLA CITTÀ METROPOLITANA

- Città Metropolitana di Torino-Servizio Tutela della Fauna e della Flora, corso Inghilterra 7, Torino, telefono 011-8616987, cellulare 349-4163347; dal lunedì al giovedì dalle 9 alle 14,30, il venerdì dalle 9 alle 13

- Centro Animali Non Convenzionali dell’Ospedale Veterinario della Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università di Torino, largo Braccini 2, Grugliasco, telefono accettazione 011-6709053 e 366-6867428. In orario notturno l’accesso avviene dal numero civico 44 di via Leonardo da Vinci.

Tutela fauna e flora

Si è conclusa nel migliore dei modi la vicenda del Pellicano Riccio (Pelecanus crespus) che nel mese di gennaio era stato recuperato malato dagli agenti del Servizio Tutela Fauna e Flora della Città Metropolitana di Torino, grazie alle segnalazioni di numerosi cittadini del Pinerolese. L'animale da tempo si aggirava in diverse zone pianeggianti del Torinese, destando stupore in coloro che lo vedevano. Più volte il Servizio Tutela Fauna e Flora era intervenuto tramite i media per tranquillizzare i cittadini e, soprattutto, per raccomandare di non intervenire nei confronti dell'animale, se non in caso si trovasse in evidente stato di difficoltà.

Gli appelli hanno avuto successo e alcuni residenti a None hanno telefonato agli agenti faunistico-ambientali della Città Metropolitana per segnalare che l’animale non prendeva il volo e si lasciava toccare. Dopo averlo facilmente catturato, il personale del Servizio Tutela Fauna e Flora aveva trasportato il volatile al CANC, il Centro Animali Non Convenzionali della facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università di Torino, convenzionato con la Città Metropolitana, per affidarlo alle cure dei professori Mitzy Mauthe von Degegrfeld e Giuseppe Quaranta.

Le visite accurate hanno riscontrano un’acuta parassitosi causata dalla presenza di Ossiuri e una grave intossicazione epatica alimentare: patologie che avrebbero potuto avere un esito mortale. Inoltre si è potuta ricostruire, grazie il microchip che era stato installato sottocute al Pellicano, la storia dell'animale, nato in un allevamento nel nord della Germania e venduto, dopo vari passaggi, ad un parco faunistico nelle vicinanze di Pavia.

Sono stati contattati i legittimi proprietari che, documenti alla mano, sono venuti a ritirare il Pellicano - il quale nel frattempo si era ristabilito - per riportarlo nel parco in compagnia di altri animali della stessa specie.

“Questo esempio di successo della collaborazione tra la cittadinanza e le istituzioni è il frutto di oltre vent’anni di attività nell’ambito del progetto ‘Salviamoli Insieme’. – commenta con soddisfazione Elisa Pirro, Consigliera metropolitana delegata all’ambiente e alla tutela della flora e della faunaOgni anno i nostri agenti recuperano oltre 2500 animali selvatici in difficoltà e li affidano alle cure degli esperti del CANC o di altri centri specializzati. La tutela degli animali selvatici è un dovere dei cittadini e delle istituzioni, poiché si tratta di specie che sono patrimonio indisponibile dello Stato, cioè di tutti noi”.

A CHI RIVOLGERSI QUANDO SI RINVENGONO ANIMALI FERITI O IN DIFFICOLTA’: IL PROGETTO “SALVIAMOLI INSIEME” DELLA CITTÀ METROPOLITANA

- Città Metropolitana di Torino-Servizio Tutela della Fauna e della Flora, corso Inghilterra 7, Torino, telefono 011-8616987, cellulare 349-4163347; dal lunedì al giovedì dalle 9 alle 14,30, il venerdì dalle 9 alle 13

- Centro Animali Non Convenzionali dell’Ospedale Veterinario della Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università di Torino, largo Braccini 2, Grugliasco, telefono accettazione 011-6709053 e 366-6867428. In orario notturno l’accesso avviene dal numero civico 44 di via Leonardo da Vinci.