Tutela fauna e flora
A seguito del clamore mediatico suscitato dalla notizia del ritrovamento di una lupa uccisa con tre pallettoni di fucile a Piossasco, la Consigliera metropolitana Barbara Azzarà, delegata all'ambiente, alla vigilanza ambientale, alla tutela della flora e della fauna, ai parchi e aree protette, precisa: “Nelle ultime 24 ore abbiamo assistito a commenti e prese di posizione di segno opposto, più o meno condivisibili. Come Ente di area vasta che esercita per conto della Regione Piemonte funzioni relative alla tutela della fauna e della flora siamo certi che che gli organi competenti faranno piena luce sull’accaduto e che si individueranno le responsabilità di quello che pare configurarsi come un atto di bracconaggio. Ribadiamo che la priorità va data al rispetto della legalità e delle regole dettate dalle normative nazionali ed europee, che stabiliscono la massima tutela per la specie animale in questione”.“Da anni, - sottolinea la Consigliera Azzarà - la Città Metropolitana è impegnata nel monitoraggio della presenza del lupo nel proprio territorio, anche attraverso la partecipazione a progetti di rilevanza europea come LIFE Wolf Alps. La ricerca di una convivenza sostenibile tra le attività umane e la presenza del lupo è anche una nostra priorità: lo abbiamo dimostrato e lo dimostriamo monitorando il fenomeno, organizzando incontri di informazione e formazione sul territorio, sollecitando l’impegno della Regione Piemonte e dello Stato a sostegno degli allevatori professionali e amatoriali danneggiati dalla predazioni di capi ovini e caprini. Quello che non possiamo tollerare è che vi sia chi non rispetta le regole e tenta di risolvere con metodi illegali una questione delicata”.
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Stamani in regione Albere Nuove a Piossasco un agente di vigilanza ambientale della Città Metropolitana di Torino ha recuperato la carcassa di una lupa adulta, presumibilmente uccisa da tre pallettoni di fucile.La causa presunta del decesso è stata poi confermata dall'esame visivo realizzato dal Dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Università di Torino. I veterinari hanno appurato che si trattava di un animale precedentemente in buona salute
Del fatto è stata informata l’autorità giudiziaria, essendo il lupo una specie che gode della massima tutela sia ai sensi della legislazione nazionale che in ossequio alle direttive europee. Dagli esami autoptici che verranno realizzati potranno emergere indizi a carico del responsabile.
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Nella mattinata di lunedì 7 ottobre gli operatori della società autostradale SITAF hanno segnalato agli agenti faunistico-ambientali della Città Metropolitana di Torino il ritrovamento di un grosso rapace lungo l'autostrada Torino-Bardonecchia.Giunti sul posto gli agenti hanno prelevato l'animale, un bell'esemplare di Gufo reale (Bubo bubo il nome scientifico) che, molto probabilmente, aveva subìto un impatto con un autoveicolo in transito. Il Gufo è stato affidato alle cure dei veterinari del CANC-Centro Animali Non Convenzionali della Facoltà di Medicina Veterinaria, che nella sede di Grugliasco cura tutti i selvatici che vengono portati, grazie ad una convenzione con la Funzione specializzata Tutela della Fauna e della Flora della Città Metropolitana. I veterinari del CANC sono in attesa del referto dell’ortopedico sulle lastre radiografiche effettuate sul volatile per verificare se nel probabile impatto ha subìto fratture.
“Tutti gli animali selvatici consegnati al CANC dai nostri agenti faunistico-ambientali vengono curati con la medesima attenzione. - sottolinea Barbara Azzarà, Consigliera metropolitana delegata all’ambiente e alla tutela della fauna e della flora - Ogni anno sono oltre 3000 i selvatici che vengono affidati alla struttura convenzionata per le cure necessarie e una percentuale del 40% circa viene reimmessa nell’ambiente naturale al termine della riabilitazione”.
A CHI RIVOLGERSI QUANDO SI RINVENGONO ANIMALI FERITI, IN DIFFICOLTÀ: IL PROGETTO “SALVIAMOLI INSIEME” DELLA CITTÀ METROPOLITANA
- Città Metropolitana di Torino-Servizio Tutela della Fauna e della Flora, corso Inghilterra 7, Torino, telefono 011-8616987, cellulare 349-4163347; dal lunedì al giovedì dalle 9 alle 14,30, il venerdì dalle 9 alle 13
- Centro Animali Non Convenzionali dell’Ospedale Veterinario della Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università di Torino, largo Braccini 2, Grugliasco, telefono accettazione 011-6709053 e 366-6867428. In orario notturno l’accesso avviene dal numero civico 44 di via Leonardo da Vinci.
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Con l’inizio dell’anno scolastico 2019-2020 sono riprese le attività didattiche presso gli Incubatoi di Valle, strutture della Città Metropolitana di Torino gestite in convenzione dalle associazioni locali dei pescatori o da associazioni di tutela ambientale. Gli incubatoi sono impegnati nella tutela della biodiversità nei corsi d’acqua, curando le immissioni di pesci a sostegno delle specie autoctone in pericolo, soprattutto Trote e Lucci. Le scolaresche possono effettuare visite guidate agli incubatoi per conoscere nel dettaglio la vita dei pesci.Nei mesi autunnali e invernali è particolarmente interessante il periodo riproduttivo delle Trote: si possono osservare direttamente le diverse fasi di sviluppo, dall’uovo all’avannotto (il pesciolino appena nato) e si può riflettere sulle complesse problematiche relative alla tutela delle specie acquatiche, anche in relazione alle condizioni attuali dei corsi d’acqua. Alcune delle associazioni che gestiscono gli incubatoi di valle organizzano, oltre alla visita agli impianti, attività didattiche lungo i torrenti o svolgono interventi divulgativi nelle classi. Gli argomenti trattati sono molteplici: la riflessione sulla fragilità della risorsa acqua, l’analisi degli ecosistemi fluviali, la vita dei pesci e il loro insostituibile ruolo di indicatori della qualità dell’ambiente. Lungo le sponde dei torrenti è inoltre possibile praticare - direttamente o con l’aiuto di esperti- alcune semplici tecniche di monitoraggio che, sulla base della presenza di specie di macroinvertebrati o di pesci, permettono di valutare lo stato di salute di un corso d’acqua. In questo modo i ragazzi sperimentano concretamente il metodo scientifico e si rendono conto della dimensione dei problemi ambientali.
“Tutte le attività organizzate presso gli incubatoi di valle non comportano costi per le scuole. - precisa Barbara Azzarà, Consigliera metropolitana delegata all’ambiente, ai parchi e aree protette e alla tutela della fauna e della flora - Dal punto di vista della difficoltà, sono graduate a seconda del livello degli studi. Le stesse attività possono anche essere proposte a gruppi e associazioni interessate a questi temi”.
Le associazioni che gestiscono gli incubatoi di valle sono coordinate dall’Unione dei Consigli di Valle, organismo di secondo livello che cura i rapporti con la Città Metropolitana e con il suo personale tecnico. Oltre alle attività didattiche, l’Unione promuove iniziative di ripristino ambientale, salvataggio dei pesci in caso di lavori o di mancanza d’acqua, studi scientifici in collaborazione con gli enti di ricerca e attività di vigilanza sui corsi d’acqua.
“La Funzione specializzata Tutela Fauna e Flora della Città Metropolitana di Torino, - sottolinea la Consigliera Azzarà - appoggia tutte queste iniziative, in particolare quelle rivolte alle scuole, curando la buona gestione degli incubatoi e mettendo a disposizione il suo personale tecnico e le sue competenze”.
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“Da oltre vent’anni la Provincia di Torino prima e la Città Metropolitana dal 2015 adottano e attuano piani e programmi di contenimento della popolazione di cinghiali, per attenuare l’impatto che gli ungulati hanno sulle colture agricole e sulla sicurezza della circolazione. Il Piano per il periodo 2019-2024, adottato nel febbraio scorso in attuazione della normativa regionale, è finalizzato innanzitutto alla prevenzione dei danni in agricoltura, ma anche ad individuare soluzioni efficaci, meno cruente delle attuali e derivanti da un serio studio scientifico. Agli agricoltori che ne facciano richiesta vengono ceduti in comodato d’uso gratuito i pastori elettrici per recintare i terreni coltivati. Continuare ad accusare a mezzo stampa la Città Metropolitana di fare nulla per affrontare l’emergenza cinghiali non corrisponde ai fatti e, in una riunione che abbiamo convocato per il 15 ottobre lo ribadiremo ai vertici provinciali di Coldiretti, CIA e Unione Agricoltori. Oltretutto scontiamo una pesante carenza di personale, dovuta al mancato turnover degli agenti faunistico-ambientali che sono andati in pensione. È una questione che solo la Regione Piemonte può affrontare, perché esercita la competenza sulla gestione della fauna avvalendosi del personale della Città Metropolitana e delle Province”: con queste parole la Consigliera metropolitana delegata all’ambiente e alla tutela della fauna e della flora, Barbara Azzarà, interviene a seguito delle notizie e dei commenti, recentemente comparsi sulla stampa locale, su di un presunto immobilismo della Città Metropolitana in merito all’emergenza cinghiali.La Consigliera Azzarà tiene a ribadire che “qualora le misure di prevenzione non siano praticabili o risultino inefficaci, si interviene con operazioni di controllo diretto della specie. Lo facciamo innanzitutto mettendo in campo la professionalità degli agenti faunistico-ambientali della Città Metropolitana. Abbiamo istituito un nucleo di tre operatori dedicati a questo compito, dotati della strumentazione adatta per poter operare con tiri estremamente selettivi. Gli agenti possono operare anche in orario notturno, per arrecare il minor disturbo possibile alla restante fauna e massimizzare l’efficacia delle operazioni. Tre agenti potrebbero sembrare pochi, ma rappresentano una rilevante percentuale della forza lavoro di cui possiamo disporre: attualmente abbiamo 13 agenti sul territorio a fronte dei 36 in servizio in occasione dell’entrata in vigore della riforma delle Province e dell’approvazione della Legge regionale 23 del 2015, grazie alla quale le competenze in ambito faunistico sono passate alla Regione Piemonte”.
Gli agenti faunistico-ambientali della Città metropolitana devono innanzitutto vigilare sul rispetto delle norme in materia di caccia e pesca su tutto il territorio, parchi esclusi, ma devono anche occuparsi del recupero e della reimmissione in libertà di animali selvatici feriti o in difficoltà, recuperare la fauna ittica nei torrenti e nei canali soggetti ad asciutte naturali o artificiali, effettuare il ripopolamento dei torrenti. “Su di un territorio di circa 500.000 ettari, il lavoro ai nostri agenti non manca di certo. - commenta la Consigliera Azzarà - Il controllo numerico della fauna oggetto di piani di eradicazione o contenimento è solo una delle funzioni che svolgiamo, ma è evidente che un numero così esiguo di operatori non consente di rispondere efficacemente a tutte le incombenze che la legge attribuisce alla Città Metropolitana in materia faunistica, né tantomeno all’emergenza cinghiali”.
La Consigliera Azzarà sottolinea che “sarebbe necessario assumere nuovi agenti e in più occasioni lo abbiamo fatto presenta alla Regione Piemonte, Ente per delega del quale esercitiamo le funzioni in materia di fauna e flora. In questa materia è la Regione l’Ente responsabile della dotazione organica delle Province e della Città metropolitana di Torino”.
Da anni, per sopperire in parte alle carenze di personale, la Città metropolitana forma i volontari incaricati del controllo della popolazione di cinghiali nelle aree in cui recano danni alle colture. “La legge nazionale sulla caccia consente a proprietari e conduttori di fondi in possesso di abilitazione venatoria di partecipare alle operazioni di campo e nello scorso mese di maggio abbiamo formato gratuitamente circa 300 operatori. - spiega la Consigliera Azzarà - Ovviamente si tratta di volontari, che non possono essere obbligati ad intervenire e che devono essere coordinati dai soggetti attuatori del Piano di gestione dei cinghiali: la Città Metropolitana, i Comitati di gestione degli Ambiti Territoriali di Caccia e dei Comprensori Alpini, i concessionari di aziende faunistico-venatorie e di aziende agri-turistico-venatorie. Gli imprenditori agricoli possono inoltre intervenire in autodifesa sui terreni in conduzione qualora siano stati registrati danni causati dai cinghiali”.
Ad esempio, nell’Ambito territoriale di caccia To5, a cui appartiene il Comune di San Mauro, agenti della Città Metropolitana e volontari hanno effettuato nell’ultimo trimestre oltre 80 interventi di contenimento con buoni esiti. “Certamente, - ammette la Consigliera Azzarà – la situazione è resa più delicata dal fatto che buona parte di quel territorio confina con aree in cui è preclusa la caccia e in cui quindi la densità dell’animale è maggiore: Parco del Po, Oasi faunistica di Torino, ecc. La notevole presenza di boschi di invasione sulla collina di Torino rappresenta un habitat ideale per la specie. Nelle aree protette o in cui non si può esercitare la caccia la Città Metropolitana di Torino risarcisce su delega della Regione i danni da cinghiale agli agricoltori, anticipando tra l’altro i fondi, a fronte del fatto che dal 2015 la Regione Piemonte non corrisponde i rimborsi dovuti al nostro Ente. Parliamo di una cifra ormai vicina al milione di Euro, tanto per precisare”.
“Comprendiamo perfettamente l’insoddisfazione di molti imprenditori agricoli per la situazione attuale. - conclude Azzarà – Speriamo che le criticità che più volte abbiamo segnalato alla Regione trovino una soluzione”. Gli esperti della Città metropolitana sottolineano che, nel frattempo, i privati cittadini possono agire in prima persona per aumentare la propria sicurezza e contribuire agli sforzi in atto, diminuendo la velocità nei tragitti in auto nelle zone rurali per ridurre la probabilità di impatto con la fauna selvatica, evitando di lasciare residui organici a disposizione dei cinghiali al di fuori delle aree recintate dei complessi residenziali e delle abitazioni, rinforzando le recinzioni dei giardini per impedire ai cinghiali di scalzarle e di penetrare all’interno delle proprietà coltivate. In caso di incontri ravvicinati con un cinghiale è bene evitare atteggiamenti minacciosi e cerare di allontanarsi con calma. Il cinghiale non è abitualmente aggressivo nei confronti dell’uomo se non percepisce un pericolo per la sua incolumità.
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Dopo il Lupo la Lince: dal 1° luglio sul bancone della reception della sede della Città Metropolitana di Torino in corso Inghilterra 7 è esposta la preparazione tassidermica di una Lince europea (Lynx lynx il nome scientifico del felide).L’animale era stato sequestrato una decina di anni orsono dagli agenti della Funzione specializzata Tutela della Fauna e della Flora, perché era illegalmente detenuto da un cittadino nella zona dell’Eporediese.
L’esemplare di Lince è vissuto in una struttura protetta in semilibertà fino alla veneranda (per la sua specie) età di 24 anni ed è morto di vecchiaia. Come sottolinea Barbara Azzarà, Consigliera metropolitana delegata all’ambiente e alla tutela della fauna e della flora, “la preparazione tassidermica, comunemente nota come imbalsamazione, è stata decisa a scopo didattico, per consentire ai cittadini che si recano nella nostra sede di corso Inghilterra di ammirare l’esemplare”.
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Nella serata di lunedì 24 giugno la centrale operativa dei Carabinieri di Ivrea ha segnalato la presenza di un serpente molto lungo nel sottoscocca di un'auto parcheggiata nelle vicinanze della stazione ferroviaria. Gli agenti della Funzione specializzata Tutela Fauna e Flora della Città Metropolitana di Torino si sono immediatamente recati sul posto e, dopo aver lungamente cercato di estrarre l'animale, un Saettone chiamato anche Colubro di Esculapio (Elaphe longissima il nome scientifico), hanno chiesto al proprietario di parcheggiare l'auto in una vicinissima area verde per dar modo, al rettile, di dileguarsi con tranquillità nella notte.In caso di avvistamenti in luoghi altamente urbanizzati si possono ottenere informazioni chiamando i numeri telefonici 011-8616987 o 349-4163347 della Città Metropolitana.
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Nella serata del 18 giugno in una piccola e tranquilla derivazione del Po a Chivasso sono state liberate alcune anatre selvatiche. Per la precisione si tratta di Germani reali che erano stati consegnati al CANC, il Centro animali non convenzionali della Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università di Torino, che collabora in convenzione con la Funzione specializzata Tutela Fauna e Flora della Città Metropolitana di Torino. I veterinari del CANC hanno visitato gli anatidi. I più piccoli con la madre sono stati immediatamente liberati dagli agenti faunistico-ambientali della Città Metropolitana, mentre per quelli più grandi la liberazione è avvenuta dopo un periodo di stabulazione di circa un mese, per consentire loro di condurre una vita autonoma nell’ambiente naturale.Barbara Azzarà, Consigliera metropolitana delegata all’ambiente e alla tutela della fauna e della flora, sottolinea che “i giovani animali, sia mammiferi che uccelli, non vanno mai separati dai genitori, in quanto sono gli unici che possono garantire uno sviluppo psicofisico idoneo alla vita selvatica che dovranno affrontare. Devono essere prelevati e consegnati al CANC solo ed esclusivamente dopo aver consultato telefonicamente un esperto che valuta la situazione”.
I numeri della Città metropolitana che possono essere contattati sono lo 011-8616987 o il 349-4163347.
Per vedere il filmato della liberazione dei Germani reali nel canale YouTube della Città metropolitana: https://www.14dd5266c70789bdc806364df4586335-gdprlock/watch?v=mi5qFiWtTAo
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Nel fine settimana si conclude l’edizione 2019 delle Giornate d’Acqua, ideate alcuni anni orsono dall’allora Provincia di Torino per sensibilizzare e informare i cittadini sull’importanza della salvaguardia degli ambienti fluviali e lacustri e del loro patrimonio di biodiversità.La Città Metropolitana ha deciso di riprendere l’iniziativa con un taglio innovativo, dedicandola in particolare alle scuole, con momenti didattici teorici e pratici che si tengono in alcuni Comuni che hanno dimostrato particolare interesse a valorizzare il patrimonio ambientale dei corsi d’acqua. La Funzione specializzata Tutela Fauna e Flora della Città Metropolitana ha programmato una serie di attività didattiche e divulgative sulla valenza ambientale di fiumi e torrenti e la loro influenza sulla storia, sulla cultura e sull’economia dei territori che attraversano”.
Le attività sono iniziate nel mese di aprile aPomaretto e a Giaveno e si concludono nel Comune di Porte da mercoledì 29 maggio a domenica 2 giugno. Dal 29 al 31 maggio le attività didattiche mattutine in aula e pomeridiane lungo il Chisone sono riservate agli alunni della scuola primaria “Rossazza” dell’istituto comprensivo “Marro”. Giovedì 30 è prevista la visita alle mostre "H2O e dintorni" e “La Biodiversità”, allestite nella sala consiliare del Comune di Porte, in via Nazionale 102. Il pubblico può visitare le due mostre sino a venerdì 31 dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 17, sabato 1 giugno dalle 14 alle 17, domenica 2 dalle 10 alle 12.
Venerdì 31 maggio alle 21 in Municipio è in programma la conferenza-dibattito “La tutela degli ambienti acquatici nella Città Metropolitana di Torino”, a cura delprofessorMarco Baltieri dell’Associazione Tutela Ambienti Acquatici e Ittiofauna e del dottorPaolo Lo ContedellaFunzione specializzata Tutela Fauna e Flora della Città Metropolitana di Torino.Sabato 1 giugno dalle 10 alle 12,30 è possibile la visita all’incubatoio di Porte, con attività di ripopolamento ittico delle acque del torrente Chisone ad opera dei bambini. In chiusura della manifestazione la consegna degli attestati di partecipazione agli alunni.
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Si è conclusa domenica 7 aprile a Pomaretto la prima tappa delle Giornate d'Acqua organizzate dalla Funzione specializzata Tutela Fauna e Flora della Città Metropolitana di Torino per sensibilizzare e informare i cittadini sull’importanza della salvaguardia degli ambienti fluviali e lacustri e del loro patrimonio di biodiversità. Al termine di una settimana dedicata in particolare alle scuole, con momenti didattici teorici e pratici, la Consigliera metropolitana delegata all’ambiente e alla tutela della fauna e della flora ha partecipato alle attività di ripopolamento ittico delle acque del torrente Germanasca ad opera dei bambini e, insieme ad amministratori locali e dirigenti scolastici ha consegnato agli alunni della scuola primaria dell’istituto comprensivo “Cirillo Gouthier” di Perosa Argentina gli attestati di partecipazione all’iniziativa.Le Giornate d’Acqua proseguono a Giaveno da martedì 9 a domenica 14 aprile, sensibilizzare e informare la cittadinanza sull’importanza della salvaguardia degli ambienti fluviali e lacustri e del loro patrimonio di biodiversità. Tutti i cittadini sono invitati a partecipare alle attività aperte al pubblico.
La Città Metropolitana ha deciso di riproporre l’iniziativa con un taglio innovativo, dedicandola in particolare alle scuole, con momenti didattici teorici e pratici che si tengono in alcuni Comuni che hanno dimostrato particolare interesse a valorizzare il patrimonio ambientale dei corsi d’acqua. La Funzione specializzata Tutela Fauna e Flora della Città Metropolitana ha programmato una serie di attività didattiche e divulgative sulla valenza ambientale di fiumi e torrenti e la loro influenza sulla storia, sulla cultura e sull’economia dei territori che attraversano”. A Giaveno martedì 9, mercoledì 10 e giovedì 11 aprile sono previste lezioni in aula e uscite pomeridiane lungo il torrente Sangone per gli alunni della scuola primaria“Sandro Pertini”dell’istituto comprensivo “Francesco Gonin”.
Venerdì 12 aprile alle 21 in Municipio a Giaveno si terrà la conferenza-dibattito sul tema “Minacce e problemi nella conservazione dei fiumi alpini” a cura del dottor Alberto Doretto dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale. Domenica 14 aprile dalle 10 alle 12,30 sarà possibile visitare l’incubatoio ittico di Trana e assistere alle attività di ripopolamento ittico delle acque del Sangone ad opera dei bambini coinvolti nelle attività didattiche. In chiusura della manifestazione è prevista la consegna degli attestati di partecipazione agli alunni. Le mostre "H2O e dintorni" e “La Biodiversità”verranno allestite nell'ex refettorio della Scuola "Anna Frank" in via XX Settembre e potranno essere visitate da martedì 9 a venerdì 12 aprile dalle scuole del territorio su prenotazione presso l’Ufficio socio-scolastico, telefono 011-9326411. I cittadini potranno visitarle sabato 13 e domenica 14 aprile dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18,30.
L’appuntamento successivo sarà nel Comune di Porte da mercoledì 29 maggio a domenica 2 giugno. Dal 29 al 31 maggio le attività didattiche mattutine in aula e pomeridiane lungo il Chisone saranno riservate agli alunni della scuola primaria “Rossazza”dell’istituto comprensivo “Marro”. Giovedì 30 è prevista la visita alle mostre "H2O e dintorni" e “La Biodiversità”, che saranno allestite nella sala consiliare del Comune di Porte, in via Nazionale 102. Il pubblico potrà visitare le due mostre dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 17, sabato 1 giugno dalle 14 alle 17, domenica 2 dalle 10 alle 12. Venerdì 31 maggio alle 21 in Municipio è in programma la conferenza-dibattito “La tutela degli ambienti acquatici nella Città Metropolitana di Torino”, a cura delprofessor Marco Baltieri dell’Associazione Tutela Ambienti Acquatici e Ittiofauna e del dottor Paolo Lo Conte della Funzione specializzata Tutela Fauna e Flora della Città Metropolitana di Torino. Sabato 1 giugno dalle 10 alle 12,30 sarà possibile la visita all’incubatoio di Porte, con attività di ripopolamento ittico delle acque del torrente Chisone ad opera dei bambini. In chiusura della manifestazione la consegna degli attestati di partecipazione agli alunni.
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