Pari opportunità
La consigliera della Città metropolitana delegata alle politiche di parità Carlotta Trevisan partecipa domani sera venerdì 7 aprile a Pinerolo alla fiaccolata in ricordo di Battistina Russo, la donna di 52 anni uccisa a fine marzo dal marito. Il corteo si snoderà lungo le vie del centro, partendo dal Municipio per terminare in piazza Santa Croce.“Sarò presente domani a Pinerolo – dichiara la consigliera – per ricordare Battistina, ma anche tutte le donne uccise per mano di un uomo. Ci troviamo davanti ad uno scenario drammatico: dal 2006 al 2016 le donne uccise in Italia sono state 1.740 e di queste 1.251 in famiglia, 846 all'interno della coppia, 224 per mano di un ex compagno, fidanzato o marito. Dobbiamo – continua Carlotta Trevisan – dare un segnale forte affinché questi episodi non accadano più”.
All’iniziativa, organizzata dal Centro antiviolenza Svolta Donna unitamente all’amministrazione comunale di Pinerolo, aderiscono AMA, AnLib, Arci Pinerolo, Avass, Diaconia Valdese, Coordinamento Opere Valli, Donne e Futuro Onlus (Referente rete D.i.Re Piemonte), Fidapa sez. Pinerolo, Liberi dalla Violenza, Non Una Di Meno, Se Non Ora Quando, Uomini in Cammino, Zonta Club Pinerolo e i Comuni del territorio.
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La Città Metropolitana di Torino ha celebrato con le dipendenti e i dipendenti la ricorrenza dell'8 Marzo, Festa della Donna. Nell'auditorium della sede di corso Inghilterra 7 si è tenuto un incontro istituzionale, introdotto dal saluto ufficiale dell’Ente, affidato al Vicesindaco metropolitano Marco Marocco e seguito dalla proiezione del documentario “La guerre des filles” che la regista francese Mylène Sauloy ha prodotto con la rete televisiva Arte France. Il film è dedicato alle donne curde vittime di violenza, torture e abusi, che si sono auto organizzate per difendersi e difendere il loro territorio, combattendo per la propria indipendenza personale oltre che per liberare la loro terra dall’ISIS. La proiezione è stata realizzata in collaborazione con ilComitato torinese di ATTAC Italia, che fa parte della rete internazionale dell’Associazione per la Tassazione delle Transazioni finanziarie e l’Aiuto ai Cittadini. ATTAC Torino ha realizzato la versione del documentario sottotitolata in italiano. Simona Bombieri, esponente di ATTAC Torino, ha spiegato che le donne del Kurdistan combattono l’ISIS innanzitutto per autodifesa e per evitare di diventare schiave sessuali dei terroristi islamici. Sono anche impegnate a costruire un futuro di convivenza tra le diverse etnie presenti in Siria. In una cultura ancora patriarcale, le donne combattenti difendono il loro popolo, ma delineano anche un nuovo modello di società, fondato sulla parità tra i sessi e su di un economia sostenibile. Il Vicesindaco Marocco ha auspicato che molti uomini possano avere in futuro l’opportunità di vedere il film, “che è una testimonianza dell’impegno delle donne per l’indipendenza e la crescita sociale e culturale della loro comunità”. La Consigliera metropolitana delegata ai diritti sociali e parità Carlotta Trevisan e la Consigliera di parità Gabriella Boeri sono a loro volta intervenute per sottolineare la scelta di dedicare la celebrazione delle Festa della Donna ad una riflessione sui passi che devono ancora essere compiuti per migliorare le condizione femminile in tutto il mondo.Nell’ambito delle iniziative per la Festa della Donna, prosegue ed è prorogata sino a venerdì 17 marzo la mostra “L’emancipazione femminile vista attraverso i Giochi Olimpici”, promossa e realizzata dall’Area 3 Distretto Italia del Panathlon International e ospitata al piano nobile di Palazzo Dal Pozzo della Cisterna. La mostra è visitabile dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 18 con ingresso libero.
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Anche quest'anno la Città Metropolitana di Torino celebra con le dipendenti e i dipendenti la ricorrenza dell'8 Marzo, Festa della Donna. Domani alle 10 nell'auditorium della sede di corso Inghilterra 7 è in programma un incontro istituzionale, a cui sono invitate la Consigliere e i Consiglieri metropolitani. La Consigliera metropolitana delegata ai diritti sociali e parità Carlotta Trevisan e la Consigliera di parità Gabriella Boeri porteranno il saluto ufficiale dell’Ente alle dipendenti e ai dipendenti. Al termine dell’incontro è in programma la proiezione del documentario “La guerre des filles” che la regista francese Mylène Sauloy ha prodotto con Arte France. Il film è dedicato alle donne curde vittime di violenza, torture e abusi, che si sono auto organizzate per difendersi e difendere il loro territorio, combattendo per la propria indipendenza oltre che per liberare la loro terra.Nell’ambito delle iniziative per la Festa della Donna, prosegue ed è prorogata sino a venerdì 17 marzo la mostra “L’emancipazione femminile vista attraverso i Giochi Olimpici”, promossa e realizzata dall’Area 3 Distretto Italia del Panathlon International e ospitata al piano nobile di Palazzo Dal Pozzo della Cisterna. La mostra è visitabile dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 18 con ingresso libero.
A ideare l’ideale l’itinerario storico in 54 pannelli tra le immagini e le vicende dell’universo sportivo femminile è stata la professoressa Adriana Balzarini, insegnante di educazione fisica specializzata nel sostegno agli allievi portatori di handicap, già Assessore allo Sport della Città di Verbania, giudice e delegata della Federazione Italiana Sport Invernali, presidente dello Sporting Golf di Verbania e consigliera del Club Panathlon del Mottarone. La mostra traccia un excursus storico a partire da quando, anche nei Paesi occidentali, l’attività fisica e lo sport erano considerati nemici della femminilità e le donne atlete erano viste con sufficienza, quando non con malcelato sospetto. Solo dopo la Seconda Guerra Mondiale si fece strada una decisa “femminilizzazione” dello sport, anche a livello olimpico. Fu una tappa fondamentale nel cammino dell’emancipazione della donna.
I 54 pannelli raccontano l’evoluzione del ruolo della donna nella società attraverso le Olimpiadi: a cominciare da quelle esclusivamente maschili di Atene del 1896, in cui la greca Stamàta Revìthi si vide negare il permesso di gareggiare nella maratona come donna e aggirò il divieto correndo tra gli uomini. La mostra rievoca la figura della tennista Charlotte Cooper, la prima campionessa olimpica nel 1900 a Parigi e passa in rassegna i sacrifici, i trionfi e la lotta per affermare il diritto allo sport di centinaia di atlete, dalle pioniere alle campionesse del XXI secolo.
C’è naturalmente anche lo sport piemontese in quelle cronache, in quei volti, in quelle vicende, da Stefania Belmondo a Daniela Ceccarelli a Novella Calligaris. Costanza, passione, impegno, spirito di sacrificio e anche capacità di ribellarsi alle convenzioni e al maschilismo strisciante e mai sopìto: sono doti tipicamente femminili e sono il segreto del successo delle campionesse, ma anche delle tante donne che la loro medaglia la portano nel cuore e l’hanno vinta facendo semplicemente dello sport e insegnandolo ai loro figli e mariti. La mostra ci parla di loro e ci racconta come nei campi e nelle piste di gara e nei palazzetti dello sport la società è cambiata grazie alle sportive, famose e non.
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Oggi 6 febbraio è il giorno dedicato alla denuncia delle mutilazioni genitali femminili: sono 200 milioni le donne che le subiscono in almeno 30 paesi.
"La Città metropolitana di Torino aderisce all'appello per sensibilizzare contro questa pratica devastante" spiega la consigliera Carlotta Trevisan, delegate alle politiche di pari opportunità.
Anche sui suoi profili social istituzionali, la Città metropolitana rilancia l'hashtag #endFGM.
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La consigliera della Città metropolitana Carlotta Trevisan delegata alle politiche di pari opportunità è la nuova vicepresidente del CCPCVD, il coordinamento cittadino e provinciale contro la violenza sulle donne: presidente è stato nominato l'assessore della Città di Torino Marco Giusta.
ll Coordinamento, istituito dalla Città di Torino fin dal 2000 e ampliato al territorio provinciale nel 2010, costituisce la rete dei soggetti che con le proprie competenze, mettono a disposizione professionalità e servizi in campo psicologico, legale, giudiziario, culturale, sanitario, di ordine pubblico, socio-assistenziale, educativo per tutelare i diritti fondamentali delle donne e offrire loro sostegno, contrastando la violenza e promuovendo una cultura del rispetto, della reciprocità e della parità tra donne e uomini.
"La Città metropolitana ha tra i suoi compiti istituzionali le politiche di parità - commenta Carlotta Trevisan - e questo incarico di vicepresidente del Comitato contro la violenza sulle donne mi sollecita a rafforzare ancora di più l'impegno dell'istituzione sull'intero territorio".
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La Città metropolitana di Torino è vicina al dolore di Gianni per la scomparsa di Franco: la consigliera metropolitana Carlotta Trevisan - delegata dalla sindaca metropolitana Chiara Appendino a seguire le politiche di pari opportunità - ricorda oggi con simpatia e commozione la coppia omosessuale che dopo 52 anni di convivenza aveva potuto in agosto suggellare in matrimonio la prima unione civile di Torino."Una coppia storica, un'unione civile storica" dice Carlotta Trevisan commemorando Franco scomparso ad 83 anni dopo una lunga malattia.
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La giornata internazionale contro l’omofobia viene festeggiata in una data storica: ilLa Città metropolitana di Torino aderisce alla dodicesima Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia, nota in tutto il mondo come IDAHOBIT (International Day Against Homophobia, Biphobia and Transphobia), riconosciuta dall’Unione Europea e dalle Nazioni Unite e celebrata per la prima volta il 17 maggio del 2005.
“È un momento significativo, ancorché simbolico, per ribadire la volontà del nostro ente di contrastare ogni forma di violazione dei diritti, sostenere le pari opportunità di genere e contrastare al discriminazione nei confronti dell’orientamento sessuale delle persone e dell’identità di genere” ha spiegato la consigliera delegata alle pari opportunità della Città metropolitana”.
Su questo fronte, la Città metropolitana si è impegnata, cogliendo il testimone dell’ex Provincia di Torino, con numerose iniziative a cominciare dall’attività dell’Unar, il nodo provinciale antidiscriminazioni.
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Le Banche del tempo sono un"istituto di credito" molto particolare, dove non si deposita denaro bensì tempo e disponibilità. Sono un luogo che agisce come centro di raccolta della domanda e dell'offerta di tempo, come regolatore di nuovi sistemi di reciprocità, considerando questa come una forma di aiuto tra soggetti paritari. I soci della Banca attuano uno scambio reciproco di prestazioni e di tempo offrendo ciò che sono in grado di fare e ricevendo ciò di cui hanno bisogno.Si tratta di una forma di collaborazione, e non di volontariato, con la quale ci si aiuta ad affrontare anche le incombenze e gli impegni della vita quotidiana e familiare. In breve chi, ad esempio, sa suonare il pianoforte può offrire due ore di lezione in cambio di altrettante ore di piccoli aiuti domestici.
Il Coordinamento delle Banche del tempo della Provincia di Torino ha preso forma nel 1996, su iniziativa della Commissione consiliare pari opportunità della Provincia di Torino, e comprendeva all’inizio cinque banche. Nel 2016, il Coordinamento Banche del tempo della Città metropolitana di Torino conta 15 banche iscritte e altre quattro non iscritte: ciascuna ha in media una cinquantina di soci.
Il Coordinamento ha festeggiato il ventennale con un incontro che si è svolto questa mattina, venerdì 6 maggio 2016, nella Sala Consiglieri di Palazzo Cisterna a cui hanno preso parte la consigliera delegata alle pari opportunità della Città metropolitana di Torino Lucia Centillo, l'assessore alle pari opportunità di Regione Piemonte Monica CeruttI e l’ex assessora alle pari opportunità della Provincia di Torino Aurora Tesio, che fu promotrice di molte iniziative per la messa in rete delle banche del tempo del territorio e oggi è presidnete dle Coordinamento provinciale delle Banche del tempo.
“Le Banche del tempo sono un’interessante formula di coesione sociale” commenta la consigliera Lucia Centillo “perché in tempi di crisi propongono un modello di economia non monetaria che fonda sul mutuo-aiuto, sul radicamento territoriale, sullo scambio solidale, insomma sono un modello di resilienza su piccola scala. Per questo ritengo che anche all’interno dell’associazionismo vadano sostenute e rilanciate, hanno delle peculiarità che ben si accorda con l’intento della Città metropolitana di sostenere il welfare e la qualità della vita pur sapendo che le risorse che oggi il pubblico può mettere a disposizione per questi obiettivi è limitato”.
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Le Banche del tempo sono un "istituto di credito"molto particolare,dove non si deposita denaro bensì tempo e disponibilità. È un luogo che agisce come centro di raccolta della domanda e dell'offerta di tempo, come regolatore di nuovi sistemi di reciprocità, considerando questa come una forma di aiuto tra soggetti paritari. I soci della Banca attuano uno scambio reciproco di prestazioni e di tempo offrendo ciò che sono in grado di fare e ricevendo ciò di cui hanno bisogno.Si tratta di una forma di collaborazione, e non di volontariato, con la quale ci si aiuta ad affrontare anche le incombenze e gli impegni della vita quotidiana e familiare. In breve chi, ad esempio, sa suonare il pianoforte può offrire due ore di lezione in cambio di altrettante ore di piccoli aiuti domestici.
Il Coordinamento delle Banche del tempo della Provincia di Torino ha preso forma nel 1996, su iniziativa della Commissione consiliare pari opportunità della Provincia di Torino, e comprendeva all’inizio cinque banche.
Nel 2016, il Coordinamento Banche del tempo di Torino e provincia festeggia il ventennale con un incontro che si svolge questa mattina, venerdì
Programma
Le banche del tempo tra economia di condivisione, sviluppo di comunità e cittadinanza attiva
modera l'incontro Franco Fratto, direttore giornale online cittadino Vicini.to.it
8.30/9.00 Accoglienza
9.00/9.15 Presentazione dell’iniziativa
Rosalba Vinci, Coordinamento delle Banche del tempo della Città metropolitana di Torino
9.15/9.45 Saluti istituzionali
Lucia Centillo, consigliera delegata alle pari opportunità della Città metropolitana di Torino
Monica CeruttI, alle pari opportunità dellaRegione Piemonte
Ilda Curti, assessora alle pari opportunità del Comune Torino
9.45/10.15 Le Banche del tempo: storia e prospettive
Aurora Tesio, già assessora alle pari opportunità della Provincia di Torino
10.15/10.45 Le Banche del tempo negli scenari dello sviluppo di comunità
Gianni Garena, docente facoltà scienze politiche dell’Università di Torino
10.45/11.15 Economia della condivisione
Franco Fratto, giornalista, direttore giornale cittadino online “Vicini”
11.15/11.45 Microfinanza comunitaria e imprenditorialità: scambio di competenze per la libertà finanziaria
Patricia Pulido, Cooperativa Labis- Laboratorio d’innovazione sociale
11.45/12.00 12.00/12.30 Le Banche del tempo in Italia
Maria Luisa Petrucci, presidente coordinamento nazionale Banche del tempo
Conclusioni
Elena Di Bella, dirigente politiche sociali e di parità della Città metropolitana di Torino.
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Il dott. Marcello Maddalena, nominato Presidente dell’Associazione Rete Dafne Onlus, si dichiara onorato dell’incarico ricevuto ed auspica “una sempre maggiore sensibilizzazione ed attivazione della società e delle istituzioni a sostegno delle vittime di reato, in un quadro di collaborazione nazionale e internazionale che appare sempre più indispensabile di fronte ad un panorama di globalizzazione del crimine”.Il Procuratore Armando Spataro esprime grande soddisfazione per la nomina del dott. Maddalena che "potrà garantire un nuovo impulso per la prosecuzione del cammino della Rete Dafne".
L’Associazione Rete Dafne si è costituita nel novembre 2015, a compimento di un percorso avviato nel 2008, su impulso della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino e sostenuto costantemente dalla Compagnia di San Paolo. I partner storici, oltre a Compagnia, sono: Città Metropolitana di Torino (ex Provincia di Torino), Città di Torino, A.S.L. TO2, Associazione Gruppo Abele, Associazione Ghenos. La Rete, in sintonia con le direttive europee, si occupa di ascolto e sostegno delle vittime di reato, offrendo informazioni sui diritti, sostegno psicologico, consulenza medico psichiatrica, incontri di mediazione. Dal 2008 a oggi ha accolto 1450 persone.
Luca Remmert, Presidente della Compagnia di San Paolo, si ritiene convinto che “la recente costituzione dell'Associazione, ma soprattutto la nomina di una figura di altissimo profilo come Marcello Maddalena alla sua presidenza, consentiranno a questa esperienza esemplare di essere sempre più riconosciuta a livello nazionale ed europeo".
"Si è deciso di proseguire il progetto Dafne avviato dalla Provincia di Torino – afferma Lucia Centillo, Consigliera delegata ai Diritti Sociali e Parità, Welfare della Città Metropolitana di Torino - per far crescere e mettere a sistema un’esperienza che ha mostrato di avere grosse potenzialità, una rete capace di offrire sostegno ai cittadini e alle cittadine che hanno vissuto esperienze personali difficili. Inoltre, i dati mostrano che molto spesso le persone che si rivolgono a Rete Dafne sono donne, vittime di violenza domestica".
“E’ una mission importante e di grande valore sociale, che la Città di Torino condivide e sente il dovere di promuovere e sostenere. Proprio per questo motivo abbiamo appoggiato fin dal principio il progetto Rete Dafne – spiega il vicesindaco Elide Tisi - accogliendolo con estremo favore e partecipando attivamente al suo ulteriore sviluppo e alla costituzione dell’Associazione. Il campo d’azione di Rete Dafne è molto delicato e, per ottenere buoni risultati, richiede l’impegno e la collaborazione di diversi soggetti. Occorre lavorare insieme – sottolinea Tisi. Andare avanti con lo spirito e il metodo che pone istituzioni pubbliche e realtà del privato sociale, ciascuna per la propria parte, le une al fianco delle altre, unite nel proseguire quanto già fino a oggi realizzato, rafforzandolo e consolidandolo. Lavorare insieme, in rete, anche per favorire l’affermarsi di un orientamento culturale di maggior attenzione alle vittime e ai loro diritti per giungere – conclude il vicesindaco – a dare corpo agli orientamenti europei in tema di livelli minimi di assistenza e protezione per le persone vittime di reato”.
La Rete Dafne costituisce un'esperienza unica in Italia di proficua integrazione di risorse, competenze e professionalità tra Enti pubblici e privato sociale. “Con lo spirito di chi ha sempre creduto che i problemi sociali vadano affrontati insieme, il Gruppo Abele – come ricorda il suo fondatore, Luigi Ciotti - ha aderito anni fa alla Rete Dafne, oggi associazione presieduta da una persona autorevole, competente, sensibile come Marcello Maddalena. Le persone vittime di reato hanno sì bisogno di giustizia – sottolinea Ciotti - ma altrettanto hanno bisogno di riconoscimento, ascolto, considerazione. Di qualcuno che sappia guardare nella profondità di ferite difficilmente rimarginabili, e dia loro la forza per ricominciare, trasformando la fragilità in forza, la paura in speranza. Cioè di una società che non dimentichi mai di essere comunità responsabile, capace di tutelare diritti, di contrastare le ingiustizie e di alimentare quei legami fraterni che sono il primo fondamento del bene comune”.
“L'ASL To2 – come ricorda il Direttore Generale dott. Alberti - ha partecipato fin dall'inizio alla sperimentazione della Rete Dafne attraverso il Dipartimento di Salute Mentale ritenendo il Progetto, oggi trasformato in associazione, molto importante. Infatti – aggiunge Alberti - il nostro impegno per tutelare la salute nel nostro territorio di competenza non consiste solo nel garantire ai cittadini le cure quando si ammalano ma anche tentare di prevenire che questo accada. La prevenzione dello sviluppo di disturbi da stress post traumatico nelle vittime, campo oggi così attuale e significativo, è un esempio di tale impegno”.
“La proposta di un percorso di sostegno psicologico - afferma Ivano Trino, Presidente dell’Associazione Ghenos - consente di offrire alla persona vittima di reato uno spazio d'ascolto in cui possa emergere una domanda d'aiuto che le permetta di attivare quelle risorse interne che rendono possibile il trattamento dell'eventuale trauma e una storicizzazione degli eventi vissuti".
La segreteria telefonica della Rete Dafne (011.5683686) è attiva 24 ore su 24.
Per ulteriori informazioni: http://retedafnetorino.it/
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