Montagna
Domenica 13 settembre è stato inaugurato ufficialmente il Bivacco Carmagnola, realizzato dalla sezione carmagnolese del Club Alpino Italiano riadattando una delle innumerevoli costruzioni del Vallo Alpino risalenti agli anni ‘30 del XX secolo. Sorge a 2.840 metri di quota, nel territorio del Comune di Acceglio e sullo spartiacque tra le Valli Varaita e Maira, alla testa del selvaggio vallone di Traversiera, dove le uniche presenze umane in estate sono pastori ed escursionisti. I 2900 metri del Monte Bellino, altro spartiaque panoramico tra le due valli, si raggiungono in mezz’ora su di un comodo sentiero.Alla sobria ma significativa cerimonia di inaugurazione, patrocinata dalla Città Metropolitana di Torino, erano state invitate autorità della Città di Carmagnola, dei Comuni di Acceglio e Bellino, della Città Metropolitana e della Provincia di Cuneo. Insieme al Presidente del CAI Carmagnola, Domenico Audisio, a tagliare il nastro inaugurale sono stati la Sindaca di Carmagnola, il collega Sindaco di Acceglio e il Vicesindaco di Bellino.
Nelle belle giornate e in tutte le stagioni il Bivacco Carmagnola è un suggestivo balcone sulle Alpi Cozie e Marittime, da cui lo sguardo può spaziare dalle cime della Valle Varaita e quelle delle valli Maira, Stura e Gesso. Di notte è uno dei luoghi più bui delle Alpi e, quando non splende la Luna, lassù sembra di poter toccare con mano i milioni di stelle che compongono la galassia Via Lattea. Insieme alla struttura che accoglie gli escursionisti ed è ad accesso libero, è stato inaugurato il Sentiero Gustin, intitolato al braidese di nascita ma carmagnolese d’adozione Agostino Gazzera, una leggenda dell’alpinismo nazionale alle cui imprese sono dedicati libri, articoli e film, scomparso nel 2019 all’età di 91 anni. Soprannominato “Il Vichingo delle Alpi”, Gazzera fu autore di memorabili scalate sulle principali vette del Piemonte e della Valle d’Aosta e fu uno dei profeti della scalata sulle cascate di ghiaccio.
COME ARRIVARE AL “CARMAGNOLA”
Sul versante della Valle Maira fino al Bivacco Carmagnola sale una strada bianca, realizzata per costruire e rifornire le postazioni del Vallo Alpino, percorribile a piedi e in mountain bike. I mezzi motorizzati si debbono fermare ai 2000 metri della chiesa della Madonna delle Grazie, da dove in due ore e mezza di cammino si sale al Bivacco.
Il tempo di ascesa al Bivacco dal versante di Bellino, in Val Varaita, è di circa tre ore e mezza, per un dislivello di 1000 metri su di un percorso per escursionisti esperti. La salita dalla chiesa della Madonna delle Grazie di Acceglio è invece una comoda passeggiata, che si può abbreviare seguendo nell’ultimo tratto il sentiero T11, che consente di evitare il lungo tratto finale della strada.
SCOPRIRE LA MONTAGNA CON CHI LA CONOSCE E LA AMA
Il CAI a Carmagnola è nato nel 1977 come gruppo dipendente dalla Sezione ”Monviso” di Saluzzo. In seguito è diventato prima una sottosezione e poi una sezione autonoma. Tra le primissime attività figura l’apertura (in collaborazione con il gruppo carmagnolese dell’ANA) del Rifugio Carmagnola, realizzato nei pressi dell’attuale bivacco riattando un vecchio baraccamento militare e rendendolo adatto ad accogliere alpinisti ed escursionisti di passaggio. Purtroppo con il passare degli anni, nonostante l’impegno economico e di mano d’opera profuso, le infiltrazioni d’acqua e gli innumerevoli atti di vandalismo e furti di arredi hanno costretto il CAI ad abbandonare la gestione dell’edificio, che è rimasto chiuso e inutilizzato. I soci carmagnolesi del CAI in passato hanno anche gestito il Rifugio Unerzio, a Pratorotondo di Acceglio, impegnandosi nella ristrutturazione che ha dato vita ad un’accogliente capanna sociale, apprezzata dagli escursionisti sia in estate che nei mesi invernali dedicati alle ciaspolate e allo sci alpinismo. Dal 1978 il CAI Carmagnola tiene corsi biennali di aggiornamento sul rapporto tra scuola e montagna per gli insegnanti elementari e medi e corsi di alpinismo giovanile per il conseguimento della qualifica di accompagnatore. Insieme ad altre sezioni CAI e nell’ambito della Scuola intersezionale Alpi Ovest (www.scuolalpiovest.it) vengono organizzati corsi di introduzione all’alpinismo e allo sci alpinismo. In 43 anni di attività i soci del CAI Carmagnola hanno accompagnato giovani e adulti in gite, escursioni e scalate dal Monviso alle Dolomiti, ma hanno anche organizzato o partecipato a spedizioni al Mount Kenia e al Campo Base dell’Everest. Dal 1993 il CAI gestisce una struttura di arrampicata che è una delle attrattive più gettonate del Settembre Carmagnolese e presto diventerà permanente nel cortile della sede.
Per saperne di più si può visitare il portale Internet www.caicarmagnola.it

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Nelle belle giornate e in tutte le stagioni è un suggestivo balcone sulle Alpi Cozie e Marittime, da cui lo sguardo può spaziare dalle cime della Valle Varaita e quelle delle valli Maira, Stura e Gesso. Di notte è uno dei luoghi più bui delle Alpi e, quando non splende la Luna, lassù sembra di poter toccare con mano i milioni di stelle che compongono la galassia Via Lattea. Il Bivacco Carmagnola è stato realizzato dalla sezione carmagnolese del Club Alpino Italiano riadattando una delle innumerevoli costruzioni del Vallo Alpino risalenti agli anni ‘30 del XX secolo. Sorge a 2.840 metri di quota, nel territorio del Comune di Acceglio e sullo spartiacque tra le Valli Varaita e Maira, alla testa del selvaggio vallone di Traversiera, dove le uniche presenze umane in estate sono pastori ed escursionisti. I 2900 metri del Monte Bellino, altro spartiaque panoramico tra le due valli, si raggiungono in mezz’ora su di un comodo sentiero.Domenica 13 settembre alle 11,30 è in programma una sobria ma significativa cerimonia di inaugurazione, a cui sono state invitate autorità della Città di Carmagnola, del Comune di Acceglio, della Città Metropolitana di Torino e della Provincia di Cuneo.
La Città Metropolitana ha concesso il suo patrocinio all’evento, anche in considerazione del legame storico tra il CAI carmagnolese e Acceglio. Domenica 13 è anche in programma l’inaugurazione del Sentiero Gustin, intitolato al braidese di nascita ma carmagnolese d’adozione Agostino Gazzera, una leggenda dell’alpinismo nazionale alle cui imprese sono dedicati libri, articoli e film, scomparso nel 2019 all’età di 91 anni. Soprannominato “Il Vichingo delle Alpi”, Gazzera fu autore di memorabili scalate sulle principali vette del Piemonte e della Valle d’Aosta e fu uno dei profeti della scalata sulle cascate di ghiaccio.
Sul versante della Valle Maira fino al Bivacco Carmagnola sale una strada bianca, realizzata per costruire e rifornire le postazioni del Vallo Alpino, percorribile a piedi e in mountain bike. I mezzi motorizzati si debbono fermare ai 2000 metri della chiesa della Madonna delle Grazie, da dove in due ore e mezza di cammino si sale al Bivacco.
Coloro che sono in grado di raggiungere a piedi il Bivacco potranno unirsi al gruppo del CAI Carmagnola in partenza alle 7,30 dalla chiesa di Bellino. Il tempo di ascesa al Bivacco dal versante della Val Varaita è di circa tre ore e mezza, per un dislivello di 1000 metri su di un percorso per escursionisti esperti. La salita dalla chiesa della Madonna delle Grazie di Acceglio è invece una comoda passeggiata, che si può abbreviare seguendo nell’ultimo tratto il sentiero T11, che consente di evitare il lungo tratto finale della strada. In caso di maltempo l’inaugurazione si terrà nel Municipio di Acceglio, sempre alle 11,30.
SCOPRIRE LA MONTAGNA CON CHI LA CONOSCE E LA AMA
Il miglior modo per accostarsi alla montagna e innamorarsene è senz'altro quello di scoprila insieme a chi ne è esperto. Il CAI a Carmagnola è nato nel 1977 come gruppo dipendente dalla Sezione ”Monviso” di Saluzzo. In seguito è diventato prima una sottosezione e poi una sezione autonoma. Tra le primissime attività figura l’apertura (in collaborazione con il gruppo carmagnolese dell’ANA) del Rifugio Carmagnola, realizzato nei pressi dell’attuale bivacco riattando un vecchio baraccamento militare e rendendolo adatto ad accogliere alpinisti ed escursionisti di passaggio. Purtroppo con il passare degli anni, nonostante l’impegno economico e di mano d’opera profuso, le infiltrazioni d’acqua e gli innumerevoli atti di vandalismo e furti di arredi hanno costretto il CAI ad abbandonare la gestione dell’edificio, che è rimasto chiuso e inutilizzato. I soci carmagnolesi del CAI in passato hanno anche gestito il Rifugio Unerzio, a Pratorotondo di Acceglio, impegnandosi nella ristrutturazione che ha dato vita ad un’accogliente capanna sociale, apprezzata dagli escursionisti sia in estate che nei mesi invernali dedicati alle ciaspolate e allo sci alpinismo. Dal 1978 il CAI Carmagnola tiene corsi biennali di aggiornamento sul rapporto tra scuola e montagna per gli insegnanti elementari e medi e corsi di alpinismo giovanile per il conseguimento della qualifica di accompagnatore. Insieme ad altre sezioni CAI e nell’ambito della Scuola intersezionale Alpi Ovest (www.scuolalpiovest.it) vengono organizzati corsi di introduzione all’alpinismo e allo sci alpinismo. In 43 anni di attività i soci del CAI Carmagnola hanno accompagnato giovani e adulti in gite, escursioni e scalate dal Monviso alle Dolomiti, ma hanno anche organizzato o partecipato a spedizioni al Mount Kenia e al Campo Base dell’Everest. Dal 1993 il CAI gestisce una struttura di arrampicata che è una delle attrattive più gettonate del Settembre Carmagnolese e presto diventerà permanente nel cortile della sede.
Per saperne di più si può visitare il portale Internet www.caicarmagnola.it

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Domani, sabato 5 settembre, alle 16 nella sala polivalente di Usseglio sarà presentato uno studio per il riuso della Caserma Rocciamelone, promosso e curato dall’Associazione Amici del Museo Civico Alpino di Usseglio, dal Politecnico e dall’Università degli studi di Torino. L’evento è patrocinato dalla Città Metropolitana di Torino.La Caserma Rocciamelone della Guardia di Finanza aVillaretto di Usseglio venne realizzata nel 1939 ed è stata utilizzata in passato anche per le colonie estive. È stata ceduta il 13 febbraio scorso dal Demanio al Comune, si estende su un'area di oltre 7.000 quadrati. Il complesso comprende sei edifici che occupano circa 1.600 metri quadrati, un tempo adibiti aduffici e camerate, luogo di comunità con spaccio, magazzino, scuderia per i muli, magazzino e armeria, rimessa dei mezzi.
Il progetto di valorizzazione delle Caserme è concepito come un’occasione per avviare la costruzione di acceleratori di sviluppo sociale ed economico in una visione metro-montana, in cui l’integrazione con la città diventa occasione di crescita culturale e demografica per la Valle di Viù e di rafforzamento del tessuto sociale; il tutto favorito dalla futura disponibilità della fibra ottica che raggiungerà Usseglio nel 2022.
Il complesso delle Caserme ha un grande spazio aperto verde centrale con i padiglioni disposti tutt’intorno. Potrebbe accogliere attività come laboratori didattici e artigianali, un presidio sanitario tra telemedicina e infermeria di comunità, servizi sociali, spazi didattici per il Politecnico e l’Università, spazi per la ricettività turistica.
Il percorso progettuale intende valorizzare il sapere diffuso presente nelle Valli di Lanzo: ad esempio quello dei gestori delle esperienze produttive e dei fornitori dei servizi alla popolazione, dando vita ad una rete policentrica e capace di generare valore aggiunto. La configurazione a padiglioni e lo stato buono-discreto di conservazione dei manufatti consentono di immaginare una riattivazione a tappe del complesso, in base ai progetti e alle risorse disponibili. Oltre all’associazione Amici del Museo Civico Alpino di Usseglio, al Comune, al Politecnico e all’Università degli Studi di Torino, aderiscono al progetto l’UNCEM, l’Unione Montana Alpi Graie, l’Unione Montana Valli di Lanzo Ceronda e Casternone e il GAL Valli di Lanzo, Ceronda e Casternone.

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Prima e durante il lockdown sono molte le persone che, stanche della stressante vita urbana, hanno pensato e pensano di trasferirsi a lavorare in montagna. Ed è proprio all'insegna del motto "Vivere e lavorare in montagna" che nasce uno sportello di consulenza gratuita per chi immagina per sé e per la propria famiglia una vita di lavoro nelle Terre Alte. Lo sportello nasce per iniziativa della Città Metropolitana di Torino e propone agli utenti un percorso di mentorship, networking e matching finalizzato a costruire percorsi di inserimento socio-lavorativo di vita e/o imprenditoriale di nuovi abitanti permanenti dei Comuni montani.Per istituire lo sportello la Città Metropolitana ha chiesto la collaborazione del Dipartimento di Culture, Politica e Società dell'Università degli Studi di Torino, che ha maturato notevole esperienze nello studio e nella ricerca nel campo dello sviluppo economico e sociale dei territori rurali e montani. Inoltre è stata chiesta e ottenuta la collaborazione del centro per l'innovazione sociale SocialFare, che si occuperà della gestione dello sportello.
Per il momento l'attività di sportello avverrà da remoto, in modalità di videoconferenza, ma quando sarà possibile si prevede di localizzare fisicamente il servizio presso la sede della Città Metropolitana in corso Inghilterra 7 a Torino, nei locali dello sportello Informa-MIP nei giorni in cui non si svolge tale attività. Nella fase sperimentale lo sportello sarà attivo sino al 31 dicembre. Le richieste di accesso possono essere inoltrate all'indirizzo e-mail montagna@cittametropolitana.torino.it
Le progettualità emerse dai primi contatti per valutare le richieste di informazioni potranno dare origine ad incontri mirati e ad eventuali welcoming day sui territori di interesse dei nuovi abitanti, per far conoscere loro le possibilità di insediamento e di impresa in quei contesti. Nel caso gli utenti intendano avviare attività d'impresa saranno indirizzati al programma MIP-Mettersi in proprio, da cui saranno seguiti per una possibile implementazione della loro idea progettuale, qualora abbiano i requisiti di ammissibilità.
Sulla base dei risultati del business plan, gli utenti saranno anche supportati da alcuni service provider di InnovAree, per un'eventuale richiesta di credito e per la calibrazione dell'attività imprenditoriale nella direzione dell'innovazione sociale. Gli utenti potranno inoltre essere supportati nell'ambito del Programma operativo FSE 2014-2020. La consulenza specifica e il tutoraggio sono previsti dalla misura 2 dell'azione 2 dell'asse 1 Occupazione, priorità 8i, finalizzata a supportare con servizi qualificati la nuova impresa o il neo lavoratore autonomo nei mesi successivi all'avvio della sua attività.
L'iniziativa trova le sue le radici nell'ambito del progetto InnovAree, promosso dal Collegio Carlo Alberto, dall'Uncem e da SocialFare, supportato dal Collegio Carlo Alberto su finanziamento della Compagnia di San Paolo e finalizzato a sperimentare un servizio integrato per promuovere lo sviluppo socialmente innovativo delle zone montane e delle aree interne del Piemonte. Lo scopo di InnovAree è di connettere la "domanda di montagna" di soggetti a vocazione imprenditoriale con l'offerta di servizi dedicati.
Tra le iniziative sperimentate positivamente vi sono "Vado a vivere in montagna" e "Vieni a vivere in montagna". La prima iniziativa, attiva dal febbraio del 2018, ha consentito a chi vuole sviluppare un progetto di impresa nelle Terre Alte del Piemonte di usufruire di un servizio gratuito di mentorship, networking e matching con enti interessati a supportare progettualità in tali aree, attraverso strumenti di credito, micro-credito e finanza etica. Nel 2019 il servizio ha avuto una sua evoluzione con "Vieni a vivere in montagna", enfatizzando il ruolo delle "Valli accoglienti" piemontesi nel costruire percorsi di inserimento socio-lavorativo e imprenditoriale di nuovi abitanti permanenti. Il servizio ha raccolto in pochi mesi un centinaio di richieste di persone che, a vario titolo, vogliono spostarsi in montagna, non necessariamente con la prospettiva di creare impresa, ma anche con la semplice esigenza di cambiare residenza (e progetto di vita) mantenendo, o provando a trasferire in montagna, l'attività lavorativa attualmente svolta.
Il 28 maggio 2019 la Città Metropolitana di Torino ha aderito al protocollo d'intesa "Vieni a vivere in montagna", per sostenere e promuovere lo sviluppo strategico, economico e sociale di iniziative e attività innovative di rilevanza sociale tese a favorire lo sviluppo locale, la coesione e la qualità sociale dei territori montani metropolitano.
Il protocollo è finalizzato a:
- sviluppare un approccio integrato verso l'erogazione di servizi di orientamento e supporto all'imprenditoria, al lavoro e all'insediamento abitativo, con un primo terreno di sperimentazione nelle aree montane delle Valli Pellice, Chisone e Germanasca, che coniughi sostenibilità economica e coesione sociale dei territori
- contribuire alla costruzione di un percorso multidimensionale di accoglienza rivolto a quanti intendano stabilirsi in modo permanente nelle aree montane, al fine di sviluppare attività imprenditoriali sostenibili o comunque per inserirsi nel mercato lavorativo locale, in relazione all'offerta del territorio
- creare sinergie e complementarietà, mettendo a disposizione reciproca, in relazione alle finalità del progetto InnovAree, le competenze, il network e l'expertise maturato
- promuovere e dare visibilità alle attività congiunte, attraverso strumenti di comunicazione di rete, organizzare eventi e momenti di incontro di approfondimento.

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Il senso della comunità visto come un vaso pieno di sassolini, un mazzo di pennarelli colorati, una chioma rasta, ma anche un abbraccio, oppure il disegno di un quadrifoglio..tante suggestioni per rappresentare in pochi secondi la voglia di stare insieme, lavorare in squadra, fare rete.E' cominciato così il corso di formazione che – all'interno del progetto transfrontaliero Cuore Solidale – formerà 3 operatori sociali di comunità, e 1 assistente di borgata, che fungeranno come attivatori di reti e di risorse, promotori di progetti di sviluppo e di sostegno, facilitatori delle relazioni e dell'accesso ai servizi nel territorio Pinerolese e nelle Valli Pellice, Chisone e Germanasca, nella Valle Susa e nella Val Sangone.
Chiusa la selezione, 25 partecipanti alla sessione di Pinerolo e 18 alla sessione di Avigliana stanno per cominciare il percorso gestito dalle due agenzie formative Inforcoop Ecipa Piemonte e il Consorzio CFIQ: la stragrande maggioranza sono donne, non tutte giovanissime ma cariche di entusiasmo, tutti sono già impegnati nel sociale e pronti ad accrescere le proprie competenze in un campo delicato come quello dell'assistenza ai più fragili.
Il corso, organizzato da UnionCoop Formazione e impresa è stato presentato ed ufficialmente avviato venerdì 19 giugno durante un partecipato webinar moderato da Elena Di Bella per la Città metropolitana di Torino, con l'intervento del consigliere metropolitano Dimitri De Vita che si è soffermato sul valore di portare servizi ed opportunità nelle zone più marginali, per combattere lo spopolamento.
Il territorio coinvolto da questa sfida è un microcosmo di borgate montane, se ne contano addirittura 660 e tutte abitate: i consorzi socio assistenziali – rappresentati da Anna Maria Abburrà direttrice del CONISA e Monique Jourdan direttrice del CISS PINEROLO – si sono messi in gioco per un progetto che vuole lasciare una traccia anche dopo la conclusione del piano territoriale integrato Alte Valli Cuore delle Alpi, finanziato dal programma Alcotra.
L'emergenza covid ha dimostrato il valore dell'integrazione socio assistenziale e l'AslTO3, nelle parole di Paola Fasano direttrice del Distretto Pinerolo, ha ribadito il suo interesse ad affiancare queste nuove figure professionali degli operatori di borgata alle già esistenti figure degli infermieri di comunità, ai servizi di telemedicina, all'assistenza territoriale.
Per le Agenzie formative, gli interventi di Cristina Portesani responsabile dell'area socio assistenziale ed educativa dell'agenzia CFIQ, Stefania Giudice responsabile dell'area socio assistenziale ed educativa dell'agenzia INFORCOOP ECIPA, Molly Rose Tyler Child tutor del CFIQ ed Eleonora Raminelli tutor di INFORCOOP ECIPA.
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La manutenzione dei sentieri locali rappresenta spesso per i Comuni un impegno, anche economico, consistente, e richiede anche la partecipazione attiva dell’associazionismo locale, senza il quale non vi sarebbe manodopera disponibile. La Città metropolitana di Torino ha emesso un bando, rivolto ad associazioni, comitati e organizzazioni no profit, per mettere a disposizione risorse economiche per la realizzazione di interventi di manutenzione ordinaria sulla rete sentieristica locale.“Valorizzzare il patrimonio escursionistico significa contribuire allo sviluppo socio-economico dei comuni montani e rurali, favorendo le attività di promozione turistica” spiega il consigliere delegato allo sviluppo montano Dimitri De Vita “Si tratta di un patrimonio con una diffusione capillare su cui non è possibile intervenire senza una partecipazione attiva dei cittadini, attraverso il coinvolgimento del volontariato locale”.
Al bando possono partecipare:
- le associazioni che abbiano sede o che svolgano la loro attività nel/nei settore/i di rete escursionistica interessati dal programma di intervento;
- i comitati, formalmente costituiti, e altri soggetti no profit con personalità giuridica, che abbiano sede o che svolgano la loro attività nel/nei settore/i di rete escursionistica interessati dal programma di intervento.
Il bando prevede un ammontare complessivo di diecimila euro; per ciascun beneficiario il contributo (che rappresenta in ogni caso il 90% delle spese) massimo, a fondo perduto, sarà di duemila euro.
Sono oggetto del bando l’acquisto materiali di consumo: vernici, pennelli, mascherine, carburanti, lubrificanti ecc.; l’acquisto di paleria, tavolame, graffe, chiodi, viti, profilati metallici ecc…; il noleggio di attrezzature meccaniche (motoseghe, decespugliatori); l’acquisto di piccoli utensili; la realizzazione di cartelli segnaletici conformi alle disposizioni della Regione Piemonte; l’acquisto dei dispositivi di protezione individuale (e le spese di trasporto, vitto e alloggio dei volontari.
I progetti di manutenzione della sentieristica, che dovranno esser concordati fra i partecipanti al bando e i Comuni interessati dagli interventi, dovranno essere realizzati entro dicembre 2019
Un Commissione valuterà i progetti che devono essere presentati entro e non oltre il 30 ottobre.
Tutte le informazioni su:
http://www.cittametropolitana.torino.it/cms/agri-mont/percorsi-escursionistici/bandi-contributi-escursionismo/bando-2019
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Torna da lunedì 27 maggio a sabato 1º giugno al Teatro Valdese di Pomaretto la Settimana della Montagna, organizzata dal Comune, dal CAI Val Germanasca e dalla Pro Loco, con il patrocinio della Città Metropolitana di Torino.Le manifestazioni iniziano lunedì 27 alle 21 con la presentazione del libro “Riabitare l'Italia - Le aree interne tra abbandoni e riconquiste”. Partecipano l’autore Antonio De Rossi, docente al Politecnico di Torino, Marco Bussone presidente nazionale dell’Uncem e i sindaci di Ostana e di Pomaretto. Modera il dibattito Paola Molino, direttore de “L'Eco del Chisone”. Martedì 28 alle 21 è in programma l’incontro sulla prima traversata scialpinistica delle Alpi portata a termine da Paolo Rabbia. Mercoledì 29 alle 21 la serata è dedicata al tema “Una macchina da scrivere, una fotocamera e una rivista mai dimenticata”. Giorgio Daidola presenta il libro “Ski Spirit, scialpinismo nel mondo”, mentre Roberto Mantovani parla del suo “Forse lassù si sta meglio. Cronache da un mondo sospeso”. Giovedì 30, sempre alle 21, è in programma un incontro dedicato alle fortificazioni alpine, con la presentazione del libro “Dal fondovalle alle più alte Rupi” di Bruno Usseglio, con la partecipazione dell'autore, di Massimo Bosco e Alex Pegoraro. Venerdì 31 è il momento della musica, con il concerto della Badia Corale Val Chisone. Sabato 1° giugno è in programma il convegno “Patrimonio culturale e designazioni Unesco come leve di sviluppo sostenibile locale” a partire dalle 10 al Teatro Valdese. Intervengono il Sindaco di Pomaretto, Maurizio Dematteis dell'associazione Dislivelli, il presidente dell’Uncem Marco Bussone, i presidente dei parchi delle Alpi Marittime e del Monviso, Paolo Salsotto e Gianfranco Marengo, Erica Meneghin e Andrea Porta, ricercatori della Fondazione Santagata per l'economia della cultura. Nella prima parte del convegno si parla di patrimonio culturale immateriale e di sviluppo territoriale, mentre la seconda parte è focalizzata sul come coinvolgere i giovani per valorizzare un territorio raccontando il caso del Mab Unesco Monviso Youth Camp. Al termine della mattinata è in programma una degustazione di vino Ramìe. La settimana si chiude alle 21 con il concerto “Il suono dell’anima. Emozioni attraverso generi musicali e melodie”, con Nino Carriglio al clarinetto e sassofono e Massimiliano Brizio al pianoforte. L’ingresso è libero e gratuito per tutti gli appuntamenti.
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Un "tavolo per la montagna" che si riunisca in modo permanente per facilitare il dialogo ed il confronto tra le realtà istituzionali ed associative dei territori marginali con la Città Metropolitana di Torino. La proposta è del consigliere metropolitano Dimitri De Vita rivolta a Comuni, Gal, associazioni di categoria. Se ne è parlato in una prima riunione operativa a Torino lunedì 15 ottobre, nella sede di corso Inghilterra. .Su 316 Comuni del territorio torinese, poco meno della metà (148) sono montani e assommano a una superficie di 4.181 Km² che è il 61% di quella metropolitana. "Lo Statuto di Città Metropolitana di Torino - dice De Vita - all’art 1, al comma 5, enuncia tra i suoi principi quello di “riconoscere le esigenze della montagna derivanti dalla sua diversità strutturale, assicurando alle popolazioni di essa parità di diritti sostanziali per quanto riguarda l’accesso ai servizi, le opportunità di occupazione, la protezione dalle calamità naturali e perseguendo il superamento delle condizioni strutturali di marginalità economica e di svantaggio economico presenti nel territorio montano”.
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Proseguono le attività promozionali nell’ambito del progetto della “Strada dei Vigneti Alpini”, sostenuto dall'Unione Europea nel contesto del programma Interreg Alcotra 2014-2020. La Strada dei Vigneti Alpini propone un itinerario turistico tematico transfrontaliero, che valorizza le peculiarità dei tre territori coinvolti dal punto di vista enologico, gastronomico, geografico, storico e culturale. Il progetto ha lo scopo di individuare e lanciare sul mercato internazionale nuovi itinerari di scoperta enoturistica sui due versanti delle Alpi Occidentali, coinvolgendo amministrazioni pubbliche e agenzie torinesi, valdostane e savoiarde. L'Asse 3 del programma Interreg Alcotra riguarda in particolare l'attrattività del territorio e uno degli obiettivi da perseguire è proprio l'incremento del turismo sostenibile.Sabato 15 e domenica 16 settembre, nell’ambito delle attività collaterali alla BITEG, la Borsa del turismo enogastronomico in programma a Biella, alcuni luoghi simbolo dei territori attraversati dalla Strada dei Vigneti Alpini verranno proposti a 15 buyer di agenzie turistiche austriache, statunitensi, francesi, russe, lettoni e lituane. Nella giornata di sabato 15 i buyer verranno accompagnati a conoscere le realtà vitivinicole del Canavese: l’agriturismo Cascina Gaio di Piverone, il Castello di Agliè, il ristorante stellato “Gardenia” di Caluso, la Cantina dei produttori del Nebbiolo di Carema, Villa Matilde a Romano Canavese, la dimora storica Vistaterra e il Castello di Parella. In serata ci sarà spazio e tempo per una presentazione dedicata ad Ivrea, città industriale del XX Secolo inserita nel Patrimonio Mondiale Unesco.
La giornata di domenica 16 settembre sarà invece dedicata alle bellezze e alle peculiarità enogastronomiche di Torino e della Reggia di Venaria Reale. La visita al capoluogo subalpino inizierà significativamente dalla Villa della Regina e dalla sua vigna, che recentemente è tornata all’antico splendore per la produzione del Freisa di Chieri DOC “Vigna Villa della Regina” dell’azienda vitivinicola Balbiano (www.vignadellaregina.it).
“PILUN” E “GRAN MASUN”, I TESORI DI CAREMA
Come detto, l’itinerario di sabato 15 settembre toccherà Carema, dove, proprio grazie al progetto della Strada dei Vigneti Alpini tornerà a nuova vita la “Gran Masun”, una casaforte tardo-medievale risalente al 1404, che diventerà una tappa fondamentale per gli amanti della viticoltura e del territorio. I tre piani sottoposti ai vincoli della Soprintendenza sono stati acquisiti dal Comune, che ha progettato di realizzare al piano terra una cantina da dedicare alle degustazioni. Negli altri piani sono previsti spazi che “racconteranno” in un museo multimediale interattivo la storia della vitivinicoltura eroica del Canavese. Il Comune ha acquisito la proprietà dell’edificio e ha dato avvio al primo lotto di interventi. È stato rifatto il tetto e sono stati portati a termine interventi di consolidamento statico, grazie a finanziamenti europei e regionali, ad un contributo della Compagnia di San Paolo e a uno stanziamento del Comune. Nei pressi della “Masun” sono state realizzate due aree di parcheggio con muri di pietra e i tradizionali “Pilun”, elementi distintivi del territorio, che sostengono i terrazzamenti tipici con i vigneti a pergolato. Giusto un anno fa, a Carema, in occasione della sessantacinquesima edizione della Festa dell’Uva, si sono celebrati i 50 anni della DOC Carema, un riconoscimento fondamentale per l’identità e la promozione vitivinicola del territorio. La sessantaseiesima edizione della Festa è in programma quest’anno da mercoledì 26 a domenica 30 settembre.
LA RICERCA DI NUOVE OPPORTUNITÀ PER I TERRITORI VITATI DELLA CITTÀ METROPOLITANA
Il progetto della Strada dei Vigneti Alpini è nato per valorizzare nuovi itinerari di scoperta enoturistica sui due versanti delle Alpi Occidentali, coinvolgendo amministrazioni pubbliche e agenzie torinesi, valdostane e savoiarde. L'Asse 3 del programma Interreg Alcotra riguarda in particolare l'attrattività del territorio e uno degli obiettivi da perseguire è l'incremento del turismo sostenibile. Il piano di attività del progetto è molto intenso. Per una migliore conoscenza del mercato turistico, della domanda e dell’offerta, è previsto uno studio di marketing integrato. Un secondo filone di attività è dedicato all’identificazione e alla diffusione dei valori comuni e condivisi dagli abitanti e dagli operatori economici dei territori viticoli. Un ambito di lavoro si concentra sul paesaggio e sulle eccellenze del patrimonio esistente, attraverso lo studio, la conservazione e il recupero del territorio vitato. Un altro gruppo di azioni è rivolto allo sviluppo di nuovi itinerari di scoperta enoturistica, alla valorizzazione dei luoghi emblematici e del patrimonio storico. Lo strumento principale per la fruizione dei territori è una App che offrirà informazioni sull’offerta turistica transfrontaliera. Per accrescere le competenze e la consapevolezza dei valori culturali, produttivi e naturalistici dei territori, sono previste azioni di sensibilizzazione, comunicazione, promozione e formazione degli operatori. L’ideazione e l’organizzazione di nuove iniziative e manifestazioni, coordinate in una programmazione transfrontaliera e rivolte al pubblico dei consumatori, alla stampa e agli operatori turistici, saranno propedeutiche alla sperimentazione di nuovi prodotti turistici.I PARTNER PUBBLICI E PRIVATI
Gli Enti promotori del progetto sono la Città Metropolitana di Torino come capofila, i Comuni di Carema e Pomaretto, la Regione Autonoma Valle d’Aosta, l’Institut Agricole Regional della Valle d’Aosta, il Centro di ricerca, studi e valorizzazione per la viticoltura di montagna, il Conseil Savoie Mont Blanc (organismo a cui hanno dato vita nel 2001 i Consigli Generali dei Dipartimenti della Savoia e dell’Alta Savoia, nell’ottica di una possibile riunificazione in una nuova Regione), la Comunità dei Comuni Cœur de Savoie, la Comunità dei Comuni del Lac du Bourget, l’agenzia Savoie Mont Blanc Tourisme. Il piano di lavoro aggregherà, in qualità di soggetti attuatori, i Comuni di Aymavilles, Donnas, Morgex e Montmelian. Una nutrita squadra di organizzazioni collaborerà inoltre alle attività: la Cantina Mont Blanc Morgex et La Salle, l’Associazione Viticoltori della Valle d'Aosta, il Comitato interprofessionale dei Vini di Savoia, l’Agenzia turistica dipartimentale della Savoia, la Camera Regionale d'Agricoltura Rhône-Alpes, alcuni Dipartimenti delle Università degli Studi di Torino e di Aosta. L’elenco dei partner e degli Enti coinvolti può sembrare a prima vista sproporzionato, ma lo sviluppo del turismo enogastronomico, esige che operatori di differenti categorie facciano sistema: i produttori del vino, i ristoratori, gli albergatori, gli operatori turistici professionali, le amministrazioni che governano il territorio e le organizzazioni che promuovono e animano il territorio.- Dettagli
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“Montagna e città. Dagli scambi ineguali alle interdipendenze virtuose”: un tema impegnativo quello che sarà trattato venerdì 5 maggio a partire dalle 9,30 in un incontro nella sala al quindicesimo piano della sede di corso Inghilterra 7 della Città Metropolitana di Torino.Nel corso della mattinata di studio ed approfondimento, organizzata dall’associazione “Dislivelli” con il patrocinio della Città Metropolitana, verrà presentata l’ultima ricerca dell’associazione, intitolata “Intermont. Interazione tra aree urbane e retroterra montani. Analisi e regolazione degli scambi”. La ricerca Intermont è il risultato di un lungo lavoro di indagine, partito nell’ottobre 2014, quando l’associazione Dislivelli ha dato inizio a un programma pluriennale di ricerche sul tema “Nuova solidarietà città-montagna”.
Gli obiettivi del programma erano: mettere a punto un metodo e un modello per l’analisi e la valutazione degli scambi montagna-città, individuare gli strumenti normativi e istituzionali di governance per regolare in modo solidale le interdipendenze, definire le condizioni di contesto e le azioni per ottimizzare l’interscambio.
Tra la fine del 2014 e i primi mesi del 2017 i primi due punti del programma sono confluiti nel progetto di ricerca Intermont che verrà presentato e discusso nel corso del convegno. All’incontro interverranno i responsabili dell’associazione “Dislivelli”, il Consigliere metropolitano delegato alle politiche per la montagna Dimitri De Vita, il dirigente del servizio Territorio, trasporti e protezione civile della Città Metropolitana Nicola Marengo, Carla Gatti, direttrice dell’area Relazioni e comunicazione e dirigente del servizio Progetti europei, Elena Di Bella, dirigente del servizio Sviluppo montano rurale e valorizzazione produzioni tipiche. Sono inoltre previsti interventi dei docenti universitari Giovanni Zanetti(Università degli Studi di Torino) e Carlo Alberto Barbieri (Politecnico di Torino), del direttore del settore Ambiente, governo e tutela del territorio della Regione Piemonte, Roberto Ronco, del vicepresidente di Uncem Piemonte Marco Bussone, del Sindaco di Oulx Paolo Demarchis, della collega prima cittadina di Lanzo Ernestina Assalto e del direttore delle Aree istituzionali della Compagnia di San Paolo Massimo Coda.
Nel corso dell’incontro verrà proiettato in anteprima il video “Città-Montagna A/R”, prodotto dall’associazione Dislivelli e realizzato dalla regista Raffaella Rizzi.
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