I NOSTRI COMUNICATI

 

Comunicati

Istituzionale

Dopo il corteo di questa mattina di dipendenti ed amministratori della Città metropolitana di Torino - cui ha partecipato anche la sindaca metropolitana per esprimere solidarietà ai lavoratori -  il prefetto di Torino Renato Saccone ha dato la sua massima disponibilità ad avviare un tavolo di confronto sul futuro dell'Ente: al tavolo siederanno la Regione Piemonte, la stessa Città metropolitana di Torino e le organizzazioni sindacali.

Al corteo, che è partito dalla sede della Città metropolitana di corso Inghilterra aperto dal gonfalone, hanno partecipato circa 200 dipendenti con mezzi meccanici, caschi e strumenti di lavoro per chiedere risorse indispensabili alla sicurezza di strada e scuole e garanzie sul futuro dell'Ente gravato da prelievi insostenibili da parte del Governo centrale.

Il vicesindaco della Città metropolitana, presente insieme ad altri consiglieri metropolitani, ha consegnato al Prefetto di Torino una lettera affinchè si impegni a trovare soluzioni comuni ai problemi dell'Ente.

 

 

Istituzionale

Anche gli amministratori della Città metropolitana di Torino aderiscono al corteo indetto per domani martedì 23 maggio da CGIL CISL UIL funzione pubblica per il futuro dell'Ente, dopo aver già partecipato la scorsa settimana a Roma alla manifestazone di carattere nazionale indetta da ANCI e UPI sul futuro delle Città metropolitane e delle Province italiane.
Dalle ore 9 un corteo - che vedrà la partecipazione del vicesindaco e del consigliere ai lavori pubblici della Città metropolitana con il gonfalone - partirà dalla sede di corso Inghilterra per recarsi sotto la Prefettura di Torino, come è stato stabilito nel corso dell'ultima assemblea dei dipendenti dell'Ente intenzionati ad esprimere il disagio e la difficoltà nei quali si trovano a lavorare  per mantenere il livello dei serivizi fondamentali, tra cui la manutenzione degli oltre 3mila km di strade e degli edifici di istruzione superiore sull'intero territorio metropolitano.
I dipendenti e gli amministratori dicono no ai prelievi da parte del Governo che comportano rischi per la sicurezza di strade e scuole e chiedono certezze per la tutela del territorio e dell'ambiente, ma anche per i Centri per l'Impiego.

Istituzionale

Numerose le commemorazioni partigiane in questi giorni di fine marzo cui la Città metropolitana di Torino sarà presente con il proprio gonfalone,  decorato con la medaglia d'oro al valore civile per i meriti durante la guerra di liberazione.

Domani sera, venerdì 24 marzo ore 20.30 ad Alpignano, la commemorazione dei 10 martiri del Maiolo, mentre domenica mattina 26 marzo ore 11 a Cumiana la cerimonia del 73mo anniversario dell'eccidio di Cumiana, con la partecipazione del presidente del Senato Pietro Grasso.

Martedì 28 marzo ore 11 al circolo ufficiali di corso Vinzaglio a Torino la  cerimonia di conferimento delle onorificenze al merito della Repubblica italiana e venerdì 31 marzo sempre a Torino in via Ventimiglia alle ore 10 la cerimonia per il 73^ anniversario della battaglia di Monte Marrone.

Istituzionale

Fin dal 1996 il 21 marzo, primo giorno di primavera, si celebra la Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie.

"Quest'anno in Piemonte la Giornata 2017 si celebra a Verbania - spiega Carlotta Trevisan consigliera metropolitana delegata alle politiche di parità - ma la Città metropolitana di Torino ha scelto di dedicare ugualmente un momento di ricordo sul nostro territorio. Per questo ho invitato un rappresentante delle associazioni Libera, Avviso Pubblico e Agende rosse ad essere presenti martedì 21 marzo alle ore 15.30  nel cortile di palazzo Cisterna (via Maria Vittoria 12, Torino) ad una breve cerimonia insieme ad amministratori pubblici e dipendenti della Città metropolitana per leggere insieme i nomi delle vittime delle mafie".

Interverranno il sindaco di Chieri, Claudio Martano, per Avviso e Pubblico e Carmen Duca per Agende rosse Torino.

Istituzionale

Il fondo i3-Patrimonio Italia, quello dedicato all'acquisizione di immobili degli Enti territoriali in locazione alla Pubblica Amministrazione, ha acquistato dalla Città metropolitana di Torino la Caserma Chiaffredo Bergia, sede del Comando Legione Carabinieri Piemonte e Valle d'Aosta.

Edificata nel 1729 quale sede di un Collegio, successivamente venne adibita a Caserma e dal gennaio 1815, divenne la sede del Comando del Corpo dei Reali Carabinieri. L’edificio riveste quindi un particolare interesse storico in quanto proprio qui ebbe la sua prima sede l'Arma, istituita dal Re di Sardegna Vittorio Emanuele I e per la sua vendita è stato determinante il fattivo ruolo svolto dal Ministero dei beni e delle attività culturali.

Intitolata al capitano Chiaffredo Bergia, distintosi nella lotta contro il brigantaggio, ha mantenuto la sua funzione di casa della “Benemerita” e anche dopo la vendita odierna continuerà ad ospitare il Comando Legione Carabinieri Piemonte e Valle d'Aosta.

Il contratto d’acquisto per un importo di 13 milioni di euro è stato firmato a Roma nella sede di Invimit, la Sgr del Ministero dell’Economia e delle Finanze, alla presenza dell’Amministratore Delegato di Invimit Elisabetta Spitz, di Giovanni Monterosso, direttore Area patrimonio della Città Metropolitana di Torino e del Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri Tullio Del Sette.

Istituzionale

In questi giorni il gonfalone della Città Metropolitana di Torino è presente sul territorio alle celebrazioni in occasione della Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, che si celebra nella ricorrenza del 4 novembre, anniversario della vittoria nella Prima Guerra Mondiale.

I caduti e le vittime civili di tutte le guerre sono stati ricordati anche oggi, 2 novembre, nella giornata dedicata ai Defunti, mentre domani, giovedì 3 novembre, il gonfalone ed una rappresentanza istituzionale della Città Metropolitana saranno presenti al Parco della Rimembranza al Colle della Maddalena per la cerimonia e la Messa in suffragio dei caduti di tutte le guerre, organizzate dalla sezione di Torino dell’Associazione Nazionale Alpini.

A Torino la Festa delle Forze Armate, sarà celebrata venerdì 4 novembre, con la cerimonia dell’alzabandiera alle 10 in piazza Castello e con la Messa in suffragio dei caduti di tutte le guerre alle 11 al Santuario della Gran Madre di Dio.

Il gonfalone e la rappresentanza istituzionale della Città Metropolitana saranno presenti alla commemorazione in programma domenica 6 novembre all’Ossario di Forno di Coazze. La manifestazione inizierà alle 10 con il corteo alla volta della fossa comune, seguito alla preghiera interconfessionale, dai saluti istituzionali e dalla Messa. Dopo la celebrazione religiosa una delegazione di autorità renderà omaggio alle lapidi e ai monumenti ai caduti nel centro di Coazze, deponendo corone d’alloro commemorative. Sempre domenica 6 novembre, il gonfalone della Città Metropolitana sarà presente alla celebrazione della Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armatein programma alle 14,45 a Venaria Reale, in piazza Martiri della Libertà.

Istituzionale

Lunedì 12 settembre il giardino di Palazzo Cisterna, sede della Città metropolitana di Torino, rimarrà chiuso al pubblico per consentire a tecnici specializzati un’approfondita analisi sullo stato di salute degli imponenti alberi. Molti degli esemplari che si trovano nel giardino sono secolari e sia per il valore storico sia per quello botanico che rappresentano, devono essere sottoposti a controlli periodici.

Lunedì i tecnici effettueranno un controllo utilizzando il metodo VTA (Visul Tree Assessment – Controllo visuale dell’albero), procedura che permette l’identificazione dei soggetti arborei a rischio statico attraverso il riconoscimento di sintomi esterni caratteristici. Infatti un albero che abbia subito traumi come violenti eventi atmosferici, patologie, interventi di manutenzione non corretti, mette in atto intensi processi di crescita al fine di ripristinare il suo assetto ottimale di equilibrio. Attraverso l’analisi visiva, verificando cioè la chioma, la presenza di parti di legno secco, cordoni, corpi fungini, ferite o altri sintomi, interpretando cioè il linguaggio corporeo dell’albero, è possibile diagnosticare il suo stato di salute e quindi di intervenire correttamente.

Per consentire le operazioni di analisi in sicurezza il giardino di Palazzo Cisterna sarà chiuso al pubblico e lunedì 12 settembre non sarà quindi possibile accedere all’area verde per ammirare le opere di Arte alle Corti. Da martedì 13 settembre il giardino riaprirà al pubblico con il consueto orario 10,00 – 19,00 (sabato e domeniche incluse).

 

Un po' di storia sul giardino di Palazzo Cisterna
Madama Reale Cristina di Francia aveva inteso uno sviluppo urbanistico della città per isole e quella dell'Assunta, ove sarebbe sorto il palazzo Ripa di Giaglione poi acquisito dai Dal Pozzo della Cisterna, come le altre, doveva comprendere al suo interno spazi atti a distribuire i percorsi di servizio e a creare quel verde urbano proprio dei giardini delle dimore patrizie. Si può far risalire al 1673 il primo embrione di giardino. Una prima immagine ci è tramandata dal disegno del 1707 dell'ing. Antonio Bertola, il palazzo è incompleto, ma il giardino è diviso in sei rettangoli con una scansione estranea alla tipologia dell'epoca. Nel 1711 permane questa forma nel disegno del misuratore Tomaso Sevalle, per cui si può pensare si tratti di una sistemazione ancora non ben definita, forse un giardino all'italiana, con siepi di contorno e fiori. In una mappa relativa all'isola dell'Assunta, con riferimento ai proprietari, databile al 1754 il giardino compare disegnato su due rettangoli in posizione trasversale, divisi da due viottoli, che formano una croce individuando al centro ciascheduno un'aiuola ellissoidale. Con il passare degli anni e delle mode il giardino cambia molte volte come lo dimostrano i progetti ritrovati negli archivi della Città di Torino. Il modello che compare più frequentemente è comunque quello che possiamo ammirare oggi con la fontana centrale.

Istituzionale

Si terranno esattamente tra un mese, domenica 9 ottobre le elezioni del Consiglio della Città metropolitana di Torino, secondo le modalità previste dalla Legge Delrio (la n.56 del 2014 e dalle successive modificazioni ed integrazioni).

Sono elettori ed anche eleggibili i sindaci e i consiglieri comunali dei 315 Comuni ricompresi nel territorio della Città metropolitana di Torino ed  in carica alla data delle elezioni.

Lo scorso 4 settembre è scaduto il termine entro il quale i segretari comunali hanno svolto le operazioni di accertamento degli aventi diritto al voto: gli elenchi sono on line su  www.cittametropolitana.torino.it .

Le liste dovranno essere presentate nella giornata di domenica 18 settembre (ventunesimo giorno antecedente il giorno delle elezioni) e fino a mezzogiorno di lunedì 19 settembre; l'esame delle liste avverrà entro sabato 24 settembre, a cura dell'Ufficio elettorale.

Le operazioni di voto del 9 ottobre si svolgeranno sia nel seggio centrale di Torino a Palazzo Cisterna, in via Maria Vittoria 12 sia in dieci sezioni distaccate nelle sedi dei Comuni di Chieri, Chivasso, Ciriè, Collegno, Ivrea, Moncalieri, Pinerolo, Rivarolo Canavese, Settimo Torinese e Susa.

I sindaci e i consiglieri dei singoli Comuni potranno votare esclusivamente presso il seggio di competenza. Per ciascun seggio saranno formate singole liste elettorali, comprendenti i sindaci ed i consiglieri dei soli Comuni appartenenti al rispettivo seggio: le liste dovranno essere pubblicate entro il 1 ottobre prossimo (ottavo giorno antecedente quello della votazione).

Tutte le info su:
http://www.cittametropolitana.torino.it/speciali/2016/elezioni_consiglio_metropolitano/info_votazioni.shtml

Istituzionale

Sabato 4 giugno alle 10 a Biella il Vicesindaco della Città Metropolitana di Torino, Alberto Avetta, parteciperà alla commemorazione ufficiale del 72° anniversario dell’eccidio di piazza Martiri della Libertà, in cui 21 prigionieri partigiani furono trucidati dai soldati del 115° battaglione Montebello e del battaglione “Pontida” della Repubblica Sociale Italiana, per ordine del comando militare germanico.

Il Vicesindaco Avetta sarà presente alla cerimonia su invito del Sindaco di Biella, Marco Cavicchioli, anche e soprattutto per onorare la memoria dei partigiani nati o residenti in Provincia di Torino fucilati il 4 giugno 1944 in quella che allora si chiamava piazza Quintino Sella:

- Elio Baudrocco, nome di battaglia “Pik”, nato a Sala Biellese il 1° giugno del 1925 e residente a Torino, inquadrato nella V divisione Garibaldi “Maffei”

- Giovanni Cossavella, nome di battaglia “Ivan”, nato a Bollengo il 3 gennaio 1911 e ivi residente, inquadrato nella V divisione Garibaldi “Maffei”

- Remo De Luca, nome di battaglia “Ivan”, nato ad Ivrea il 9 luglio 1925 e ivi residente, inquadrato nella VII divisione Garibaldi “Fillak”

- Alfonso Guarnieri, nome di battaglia “Trombetta”, nato a Villarosa (Enna) il 4 agosto 1924 e residente a Castellamonte, inquadrato nella VII divisione Garibaldi “Fillak”

- Luigi Locatto, nome di battaglia “Vigino”, nato a Mercenasco nel 1920 e ivi residente, inquadrato nella VII divisione Garibaldi “Fillak”

- Ilmo Peronetto, nome di battaglia “Saracca”, nato a Chiaverano il 4 dicembre 1924 e ivi residente, inquadrato nella VII divisione Garibaldi “Fillak”

- Lodovico Rovaretto, nome di battaglia “Aquila”, nato a Sala Biellese il 28 agosto 1922 e residente a Torino, inquadrato nella VII divisione Garibaldi “Fillak”

- Nicolino Savio, nome di battaglia “Pia”, nato ad Alice Castello il 26 ottobre 1925 e residente a Borgofranco d’Ivrea, inquadrato nella VII divisione Garibaldi

- Carlo Zuffo, nome di battaglia “Menelik”, nato in Francia il 26 gennaio 1922 e residente a Chiaverano, inquadrato nella VII divisione Garibaldi “Fillak”

L’ECCIDIO DI PIAZZA MARTIRI: ANTEFATTI E CONSEGUENZE

Nel Biellese, dopo la scadenza dei bandi di arruolamento nell’esercito della Repubblica Sociale Italiana del 25 maggio 1944, i nazifascisti avviarono intense operazioni di rastrellamento: nella zona orientale contro i distaccamenti “Pisacane” e “Bandiera” e nella zona occidentale contro i distaccamenti “Bixio” e “Caralli”. Dal 28 maggio fu sottoposta ad azione intensiva tutta la valle dell’Elvo, costringendo i partigiani a cercare rifugio sulle alture del Mombarone, mentre i nazifascisti provvedevano all’accerchiamento attraverso reparti che provenivano dal Canavese e dalla Val d’Aosta. In seguito ai vari scontri a fuoco furono catturati ventuno prigionieri partigiani, trasportati successivamente a Biella e, per ordine del comando germanico eseguito da reparti della RSI, fucilati in piazza Quintino Sella, ora piazza Martiri della Libertà, a gruppi di cinque o sei. Una settimana dopo fu fucilato sulla stessa piazza un altro partigiano, Leonardo Baranzoni, ricordato nella commemorazione insieme alle 21 vittime del 4 giugno.

Il 31 marzo 1980, con decreto del Presidente della Repubblica Sandro Pertini, la Città di Biella è stata insignita della Medaglia d’Oro al Valor Militare per il contributo offerto dalla popolazione alla lotta di Liberazione.

In piazza Martiri della Libertà vi è una lapide, alta circa quattro metri, sulla quale sono incisi i nomi dei Caduti. È in travertino romano e di fronte ad essa si erge un monumento minore, recante un bassorilievo sovrastato da una croce. Un suggestivo effetto di luci completa l’opera, che sporge di circa un metro dalla facciata dell’edificio.L’inaugurazione avvenne sabato 25 aprile 1953, nell’ottavo anniversario della Liberazione.

Istituzionale

Torneranno all'antico splendore le facciate dello storico edificio che a Torino dal 1882 ospita il liceo classico Massimo D’Azeglio.

Il progetto di restauro è pronto, definito dai tecnici della Città metropolitana di Torino e il sindaco di Torino lo ha illustrato intervenendo oggi alla visita guidata curata dagli studenti della 2A del Liceo nell’ambito dell’iniziativa “Adotta un monumento”.

L’intervento di restauro delle facciate avrà un costo complessivo di circa 600 mila euro che dovrà trovare finanziamento attraverso mutui regionali destinati all'edilizia scolastica come ha confermato intervenendo l'assessore all'istruzione della Regione Piemonte. I  lavori riguarderanno l’intero complesso scolastico: il corpo di fabbrica originario, prospiciente via San Quintino, che risalne al 1874, e le due maniche di via Parini (1887) e di via Melchior Gioia, quest’ultima costruita nel 1970 per ospitare la palestra, l’aula magna e ulteriori laboratori e aule.

E'  dal 1956 che non si mette più mano alle facciate della sede del D’Azeglio, soggetta a vincolo di interesse storico-artistico, se si escludono alcuni interventi di manutenzione effettuati tra il 2013 e il 2015.

I lavori di risanamento conservativo il cui progetto è stato curato dai tecnici della Città metropolitana di Torino dovranno prendere avvio con le analisi e i rilievi preliminari degli intonaci e delle cromie originali e con la preparazione delle cosiddette contro-sagome, che renderanno possibile la ricostruzione dei volumi mancanti: negli ultimi anni, infatti, si sono verificati distacchi diffusi di intonaci, cornici, davanzali, bugne e lesene sulle facciate ottocentesche, oltre a rigonfiamenti e fessurazioni sulle facciate degli anni ’70.

Le fasi successive dell’intervento dovranno comprendere la pulitura di tutte le superfici con idrolavaggio, l’impermeabilizzazione di cornici e cornicioni, la sostituzione di davanzali e pietre ammalorate e il consolidamento di tutti i materiali lapidei.

Infine, si dovrà passare ai lavori di decorazione vera e propria, con la revisione e la verniciatura dei portoni in legno e di tutte le parti in ferro (inferriate, ringhiere, cancellate ecc). Il progetto prevede anche il risanamento della facciata degli anni ’70 e la realizzazione di un nuovo portone carraio su via Melchior Gioia.

 Il sindaco ha anche confermato l'impegno per sostenere  lo sviluppo della biblioteca del liceo, che oggi ha visitato, accompagnato da alcune studentesse del D'Azeglio in veste di ciceroni.