Turismo
Ad Oglianico, nel Canavese, la festa del Calendimaggio e delle Idi di Maggio rinnova ogni anno consuetudini già vive e presenti nell'antica cultura celtica, nella successiva civiltà romana e nelle tradizioni medievali. La gioia per il risveglio e il ritorno alla vita della natura dopo i lunghi mesi invernali espressa nei canti, nelle danze e nei riti per propiziare la fertilità e l'abbondanza dei raccolti culmina nell'innalzamento del “Maggio”, un albero piantato nel centro del Borgo alla luce delle fiaccole, tra lo sventolio delle bandiere, il rullo dei tamburi e gli squilli di tromba.La riscoperta - attraverso la lettura degli Statuti comunali del 1352 e la consultazione di documenti conservati nell'Archivio storico comunale e nell'Archivio storico diocesano d'Ivrea - di personaggi e momenti della vita quotidiana del XIV secolo ha ispirato la rappresentazione teatrale di eventi salienti della storia oglianicese e canavesana e ha promosso il recupero di antichi mestieri, il restauro e la ricostruzione di attrezzature tradizionali. L'importante passato medievale della comunità, di cui rimane il prezioso nucleo del Ricetto con la sua torre, è l'oggetto degli approfonditi studi e delle ricerche documentarie del Gruppo storico di Oglianico, che da molti anni tutela e valorizza il patrimonio storico di un territorio ricco di antichissime tradizioni e saperi artigianali da non dimenticare.
IL PROGRAMMA
Dopo due anni di stop dovuti alla pandemia, la quarantesima edizione della rievocazione storica si è aperta ufficialmente sabato 9 aprile, con la Posa del Maggio, l’alberello piantato dai volontari della Pro loco che dovrà essere di buon augurio per la riuscita della manifestazione. La rievocazione è entrata nel vivo domenica 1° maggio, quando il grido “Vivat Savoia et populus!”è risuonato nelle vie dei rioni per annunciare l’inizio delle Idi. A seguire la presentazione dei personaggi storici, la presa d’armi dell’Abbadia de’ Compagni, la seconda Posa del Maggio e le Nundine nei rioni. In serata tutti a tavola nella locanda di Casa Gilda.
La cena medievale di venerdì 6 maggio alle 20 alla Casa Gilda sarà preceduta alle 19 dalle grida nel borgo con chiarine e tamburi, per annunciare il convivio. Al lume delle candele si potranno apprezzare gli antichi sapori in piatti di coccio, tra costumi e suoni antichi. Suoneranno “I Folet d’la Marga”. Per le prenotazioni della cena si può telefonare ai numeri348-0719794e328-4888687 o scrivere a info@prolocooglianico.it
Sabato 7 maggio sarà la volta dell’evento “Receptum… ed è grande festa!”, che proporrà i sapori e i profumi di una festa medievale, con le musiche e le animazioni degli Arcieri del Grifone di Avigliana, del Borgo Turris di Torre Canavese, dei Folet d’la Marga, di Francesca la Cartomante e delle “Pietre di M.A.O.” di Volpiano. Nel Ricetto si entrerà solo in costume medievale. Chi arriverà in abiti moderni riceverà l’occorrente per cambiarsi.
Il momento clou dell’intero programma sarà la Sagra medievale delle Idi di Maggio di domenica 8, con la Messa con i personaggi in costume alle 10, gli sbandieratori e i musici del gruppo storico di Oglianico alle 11, il ristoro alla locanda della Casa Gilda alle 12, il quinto concorso di cucina medioevale “Messer Chef” alle 14. La Festa delle Idi di Maggio inizierà alle 15 e proporrà arti, mestieri, giochi, danze e suoni. Parteciperanno gli Arcieri del Grifone di Avigliana, il gruppo Carlin Bergoglio di Cuorgnè, i Folet d’la Marga, il Gruppo Storico del Finale, il gruppo Yporegia di Pavone Canavese, i Credendari di Ivrea, Francesca la Cartomante, “Le Pietre di M.A.O.” di Volpiano, il gruppo “Media Aetas” di Torino e il gruppo storico di Re Arduino di Cuorgnè. La serata prevede alle 18,30 la premiazione del concorso “Messer Chef”, l’ultima apertura della Locanda alla Casa Gilda alle 19, lo spettacolo di teatro popolare “Cavalier Peccato” interpretato dalle genti dei ricetti con la regia di Dana Caresio alle 21,15 e la Calata del Maggio alle 22,30.

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Scoprire i saperi e i sapori di un suggestivo territorio alle porte di Torino limitando l’impatto ambientale degli spostamenti: è l’idea che le Tre Terre Canavesane, cioè i Comuni di Agliè, Castellamonte e San Giorgio Canavese propongono da maggio ad ottobre, in collaborazione con la Città Metropolitana di Torino e nell’ambito del PUMS, il Piano Urbano per la Mobilità Sostenibile. Un servizio di bus navetta con partenza da Torino Porta Susa è a disposizione dei torinesi, ma non solo, in occasione dei principali eventi del Festival della Reciprocità. L’obiettivo della Corriera della Reciprocità è di favorire gli spostamenti di gruppo, limitando il traffico dei mezzi privati e consentendo la partecipazione agli eventi anche a fasce di pubblico che non usano l’automobile.
Si parte domenica 8 maggio con il Mercato della Terra e della Biodiversità di San Giorgio Canavese, per una visita alle Tre Terre Canavesane in compagnia di Marco Peroni, autore, attore e studioso del territorio canavesano. Si parte alle 8,30 dalla stazione di Torino Porta Susa e si arriva alle 9,15 in piazza Castello ad Agliè, dove si viene accolti da Marco Peroni che intrattiene i partecipanti sul tema “Agliè e le parole: da Guido Gozzano alla Lettera 22”. Dopo la visita guidata al Castello Ducale e alla mostra “Lettera 22 una macchina per leggere”, alle 11 si riparte con il bus alla volta di San Giorgio Canavese. Durante il tragitto Marco Peroni parla del tema “La biodiversità dalla cultura alla coltura, dal passato al presente”. Alle 11,15 l’accoglienza a San Giorgio è in musica e ne sono protagonisti gli allievi del Conservatorio di Torino. Martina Merlo al pianoforte, Michele Giacoppo al clarinetto, Clara Piccoli al violoncello eseguono il Trio Pathétique in Re minore di Michail Ivanovič Glinka e il Trio opera 120 in Re minore di Gabriel Faurè. Il Collettivo6tu propone invece un’esibizione di circo urbano alla corda molle.
L’inaugurazione ufficiale del Festival della Reciprocità è alle 11,45 e a seguire i partecipanti all’escursione possono visitare il Mercato della Biodiversità e pranzare liberamente sotto l’ala mercatale con i prodotti Slow Food o al ristorante della Luna. Nel pomeriggio la comitiva si trasferisce in bus a Castellamonte e durante il tragitto Marco Peroni intrattiene sul tema “La maestria canavesana: i ceramisti”. Alle 16 è in programma un passeggiata sulle tracce della maestrìa della ceramica per le piazze e le vie di Castellamonte, con tappe alla Rotonda Antonelliana, all’Arco di Arnaldo Pomodoro, al Cantiere delle arti di Sandra Baruzzi e Guglielmo Marthyn, alle botteghedei ceramistiMaurizio Grandinetti e Carmelo Giose, al monumentoallaStufadiUgo Nespolo. Il rientro a Torino è previsto per per 19,15-19,30.
La quota di partecipazione è di 18 euro, inclusi gli ingressi al Castello di Agliè e alla mostra Lettera 22. Il pranzo libero è escluso. Il pagamento in contanti deve avvenire al momento della salita sul bus. I posti a disposizione sono 28 e le prenotazioni sono sono obbligatorie entro venerdì 6 maggio al numero telefonico di Kubaba Viaggi 011-9833504 o all’indirizzo mail info@kubabaviaggi.it
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“Il Cammino di Don Bosco, una risorsa per il territorio” è l’argomento di un incontro in programma nella mattinata di sabato 26 febbraio a Villa Simeom, in corso Vittorio Emanuele 16 ad Andezeno, per iniziativa della Città Metropolitana di Torino, del progetto Strade di Colori e Sapori del Chierese e del Carmagnolese e dell’associazione Nordic Walking Andrate.Sono in programma interventi e relazioni sui seguenti temi:
- “Strade di Colori e Sapori e Cammino di Don Bosco, un binomio vincente” a cura di Elena di Bella, responsabile della Direzionesviluppo montano e rurale della Città Metropolitana di Torino
- “Il Cammino di Don Bosco, una risorsa per il territorio delle Strade di Colori e Sapori”, a cura di Elena Comollo, Assessora all’agricoltura, attività produttive, commercio, mercati e fiere, sviluppo e promozione del territorio, turismo della Città di Chieri
- “Gli Anelli del Cammino Don Bosco, una proposta per il territorio”, a cura di Claudio Baldi dell’associazione Nordic Walking Andrate.
Sonia Cambursano, Consigliera metropolitana delegata allo sviluppo economico e al turismo, trarrà le conclusioni del dibattito, ipotizzando gli scenari futuri per la promozione del Cammino di Don Bosco. Nel pomeriggio è in programma “CamminANDEZENO”una escursione guidata sull’Anello del Bric Andio - Battaglia del Barbarossa e nel centro storico del paese, a cura dell’associazione Nordic Walking Andrate.
Il “Cammino di Don Bosco” è un itinerario escursionistico dedicato ai luoghi legati alla vita di San Giovanni Bosco, sulle direttrici lungo le quali il fondatore dei Salesiani portava i suoi ragazzi a camminare, meditare e pregare, attraverso le colline del torinese, chierese ed astigiano. Il percorso parte dal Santuario di Maria Ausiliatrice al Valdocco di Torino e conduce al Colle di Don Bosco, proponendo tre alternative di percorso, per complessivi 165 km: il Cammino alto della Superga-Crea che tocca la Basilica di Superga e l’abbazia di Vezzolano; il Cammino medio del lago di Arignano; il Cammino bassodi San Domenico Savio che tocca l’Eremo dei Camaldolesi. Le tre alternative, insieme a due varianti, possono essere collegate a formare anelli di diversa lunghezza, che consentono agli escursionisti di conoscere ed apprezzare le bellezze storico-culturali, ambientali, paesaggistiche ed enogastronomiche dei territori interessati.
Il “Cammino di Don Bosco” è stato ideato e realizzato a partire dal 2011 dall’associazione sportiva dilettantistica Nordic Walking Andrate all’interno del progetto “Strade di Colori e Sapori”, che coinvolge la Città Metropolitana di Torino e 14 Comuni, con Chieri capofila. Sono state realizzate una cartina del Cammino e una guida escursionistica.
Ai fini della registrazione del “Cammino di Don Bosco” nella Rete Escursionistica Regionale della Regione Piemonte, è stato siglato un protocollo d’intesa che coinvolge la Città Metropolitana di Torino, la Provincia di Asti, l’Ente di Gestione delle Aree protette del Po Piemontese, l’Ispettoria Salesiana Piemonte e Valle d’Aosta, il CAI Piemonte, la Pro Natura Torino, l’associazione Nordic Walking Andrate e i 21 Comuni attraversati dall’itinerario: Albugnano, Arignano, Baldissero Torinese, Buttigliera d’Asti, Castelnuovo Don Bosco, Chieri, Cinzano, Gassino Torinese, Marentino, Mombello di Torino, Moncucco Torinese, Montaldo Torinese, Moriondo Torinese, Pavarolo, Pecetto Torinese, Pino d’Asti, Pino Torinese, Riva presso Chieri, San Mauro Torinese, Sciolze e Torino.

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All'indomani della designazione di Ivrea capitale del libro 2022, Confindustria Canavese e Città metropolitana di Torino si sono incontrate per avviare progetti di collaborazione ed impegno comune per lo sviluppo economico e turistico del territorio.
La consigliera metropolitana Sonia Cambursano, con delega al turismo e allo sviluppo locale, ha incontrato Patrizia Paglia e Cristina Ghiringhello, presidente e direttore di Confindustria Canavese, con Gaetano Di Tondo direttore della comunicazione e delle relazioni esterne di Olivetti, Presidente dell’Archivio storico Olivetti e responsabile del gruppo turismo sport e cultura di Confindustria Canavese.
"La soddisfazione di avere quest'anno Ivrea capitale del libro è motivo per il territorio di orgoglio e di speranza: l'eredità Olivetti ha consentito di ottenere il riconoscimento di patrimonio Unesco come Città industriale del XX secolo e le premesse per strutturare una offerta turistica di qualità ci sono tutte" commenta Sonia Cambursano. "Con i vertici di Confindustria Canavese abbiamo affrontato anche i nodi problematici, a partire dalle carenze del trasporto pubblico locale".
Accanto alle potenzialità del turismo, Ivrea e il Canavese vogliono giocare un ruolo propositivo attraverso gli insediamenti produttivi: "ci siamo impegnati a collaborare per lo sviluppo economico del territorio e Città metropolitana di Torino farà la sua parte per assicurare al Canavese le risposte che aspetta da tempo" conclude la consigliera metropolitana Cambursano.
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Città Metropolitana di Torino e Consorzi turistici del territorio al lavoro insieme per fare squadra e promuovere tutte le realtà locali: ne hanno parlato in una riunione la Consigliera metropolitana Sonia Cambursano, delegata al turismo, i vertici della Strada Reale dei vini torinesi, di Turismo Torino e provincia e dei consorzi turistici del Canavese, delle Valli di Lanzo e del Pinerolese.All'incontro sono intervenuti Franco Ferrero, direttore del Consorzio operatori turistici Valli del Canavese, Livio Barello del Consorzio Operatori Turistici Valli di Lanzo, Rossana Turina del Consorzio Pinerolese e Valli, Giulia Chiarle, Presidente della Strada reale dei vini torinesi,Corrado Scapino, Presidente dell’Enoteca regionale dei vini del territorio torinese, Marcella Gaspardone, Direttore di Turismo Torino e provincia.
Il confronto è stato incentrato sulla necessità che destinazioni turistiche diverse ma complementari, come Torino e i territori montani che le fanno da corona, lavorino congiuntamente per attrarre visitatori dal resto d’Italia e dall’estero; visitatori che possono e debbono arrivare a concepire il territorio metropolitano torinese come un unicum, che abbina al richiamo culturale quello naturalistico, alle attività sportive invernali ed estive le visite alle residenze sabaude e ai territori vitivinicoli, in un interscambio di flussi tra le singole destinazioni locali.
“La Città Metropolitana di Torino interpreta il turismo come occasione irrununciabile di sviluppo economico e di mantenimento del presidio dei territori montani e rurali" ha ribadito la Consigliera Cambursano, rimarcando la disponibilità dell’Ente di area vasta a favorire e sostenere la creazione e il consolidamento di reti di collaborazione tra i diversi territori e le diverse categorie di operatori: dai produttori agroalimentari agli albergatori, dai professionisti della montagna come i gestori delle stazioni sciistiche ai ristoratori, dagli amministratori locali ai professionisti dello sport e dell’escursionismo come i maestri di sci, le guide alpine, gli accompagnatori turistici e gli accompagnatori ambientali.
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In un inverno assai avaro di manto bianco, ad Usseglio la tradizionale Festa sulla Neve con le Racchette quest'anno è sostituita dalla Festa di San Valentino, patrocinata dalla Città Metropolitana di Torino. Per l'occasione i ristoratori e gli albergatori ussegliesi hanno predisposto pacchetti turistici competitivi, che comprendono la possibilità di degustare la cucina tipica del territorio della Valle di Viù. I dettagli sulle proposte degli operatori turistici sono reperibili nei siti Internet www.turismovallidilanzo.it e www.eventiusseglio.itAnche senza la neve, in inverno i boschi senza foglie trasformano i sentieri, regalando nuove prospettive e orizzonti più ampi. Oltre ad ammirare panorami e paesaggi, con un po' di fortuna è possibile vedere gli animali selvatici, alcuni facili da incontrare e altri meno. Con o senza neve, trascorrere la giornata in montagna significa rigenerarsi a contatto con la natura. Si possono percorrere le vie ferrate o fare semplici passeggiate, si può compiere un giro con un accompagnatore in e-bike a funzionamento autonomo o a pedalata assistita. Non c'è che l'imbarazzo della scelta e la montagna fa venir voglia di coccolarsi al caldo, con un vin brulè o una dolce merenda con cioccolata calda e con un dolce artigianale. Ad Usseglio si può anche visitare l'interessante Museo Civico Alpino.
La Festa di San Valentino inizia venerdì 11 febbraio alle 21 con una serata francoprovenzale intitolata "Donne, guerre e altre storie di questi tempi", con un concerto gratuito del gruppo Blu l'Azard. Sabato 12 nel pomeriggio sono in programma giochi per i bambini proposti da animatori. La passeggiata delle 15,30 è per tutti e offre l'occasione per coprire le antiche tradizioni, con una guida escursionistica ambientale. La prenotazione è obbligatoria, chiamando il numero telefonico 334-6448771. Al termine cioccolata calda per tutti. Dopo cena al centro polivalente si proietta il filmato sulla nascita del Tour della Bessanese, a cura del CAI di Lanzo.
Domenica 13 febbraio è in programma una camminata di 6 Km nella piana di Usseglio, ai piedi del monte Lera. La manifestazione è accessibile a tutti e sono previsti punti di ristoro lungo il percorso in frazione Piazzette e all'arrivo con distribuzione di vin brulè. Ad ogni pettorale viene abbinato un biglietto della sottoscrizione a premi. Le iscrizioni sono possibili on-line sui siti Internet www.eventiusseglio.it, www.turismousseglio.it e www.turismovallidilanzo.it
Sabato 12 febbraio ci si può iscrivere presso nel salone polivalente comunale di via Roma 7 dalle 15 alle 19 e la domenica a partire dalle 8.30. L'iscrizione costa 10 euro, che scendono a 5 per i bambini nati a partire dal 2012 e le persone diversamente abili. Da sabato 12 febbraio la quota di iscrizione aumenta di 3 euro. Non è previsto il noleggio dei bastoncini. Nel pomeriggio alle 15 si tiene la premiazione di tutti i partecipanti, a cui viene offerta una borsa frigo contenente una borraccia e prodotti vari.
È previsto il sorteggio di premi tra i partecipanti alla camminata, tra cui due biciclette pieghevoli, un buono da 100 e uno da 50 euro spendibili nelle strutture ricettive e nei negozi del territorio. Premi speciali sono previsti per il partecipante più giovane, per il più anziano e per gli animali da compagnia muniti di pettorale. Non mancano le bugie di Carnevale per tutti. I camperisti possono sostare nell'area loro riservata nel centro del paese. Per informazioni si può chiamare il numero telefonico 347-7349282.

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“Il lavoro della cabina di regia permanente, nuove modalità di ascolto e sinergia sono la base di partenza per avviare insieme al territorio nuovi progetti di valorizzazione del Forte di Fenestrelle”: lo auspica il Vicesindaco metropolitano Jacopo Suppo in una lettera ai soggetti pubblici e privati firmatari del protocollo d’intesa sulla fortezza, siglato il 6 dicembre scorso.Nei giorni scorsi, l’esito del bando aperto dal Demanio per l’assegnazione della gestione del complesso monumentale è stato favorevole all’associazione San Carlo Onlus
“La Città Metropolitana è ben consapevole delle proprie responsabilità sul futuro del Forte, che è anche il nostro monumento simbolo: intendiamo adoperarci in particolare per realizzare un efficace coordinamento, che assicuri la partecipazione di tutti i firmatari alle decisioni. - aggiunge il Vicesindaco metropolitano Suppo nella lettera, firmata insieme al Consigliere metropolitano Marco Cogno, Sindaco di Torre Pellice – È indispensabile coinvolgere anche altri attori istituzionali, sociali ed economici del territorio, con l’obiettivo di valorizzare il Forte e le sue potenzialità culturali, storiche, economiche e sociali, per un lavoro che vada a vantaggio non solo del Pinerolese ma dell’intero territorio metropolitano”.
“In questa direzione, - conclude Suppo nella lettera - dovremo lavorare per articolare forme e programmi di organizzazione e promozione dell’offerta turistica, assicurando il coordinamento e l’integrazione con le analoghe attività svolte nell’intera Zona omogenea del Pinerolese e per elaborare piani di comunicazione annuali locali, nazionali e internazionali e strategie d’azione per la promozione dell’immagine del Forte, attività su cui la Città Metropolitana assicura il suo accompagnamento tecnico e l’impegno delle sue professionalità interne”.
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“Vieni a Giaveno, passa un Natale incantato, rimani meravigliato dai giochi di luce e dal bosco magico con gli alberi che raccontano una storia. Ti aspettiamo”: è questo uno degli slogan scelti per la quarta edizione del Festival delle Luci e per il programma di manifestazioni natalizie che dall’8 dicembre al 6 gennaio animeranno la città, con il patrocinio della Città Metropolitana di Torino. Per l’edizione 2021, tenuto conto che quella del 2020 è stata molto limitata a causa delle restrizioni dovute alla pandemia di Covid, le idee sono tante e diverse, per offrire alle famiglie e soprattutto ai bambini un clima di serenità in un’atmosfera fatata. Sono state rinnovate totalmente tutte le illuminazioni e le grafiche, che riguarderanno non soltanto il centro storico - piazza San Lorenzo con la Torre degli orologi e la chiesa e le facciate dei palazzi prospicienti - ma anche le chiese di borgata e in particolare delle frazioni Sala, Maddalena, Ponte Pietra e il santuario dedicato a Nostra Signora di Lourdes al Selvaggio.La vera novità è però ”Il Bosco Incantato”, con la trasformazione del parco comunale Maria Teresa Marchini in un luogo fatato, in cui quattro alberi ad alto fusto sono animati e parlano ai visitatori, interagendo con la Fontana del Mascherone, che parla da alcuni anni e che tanto piace ai bambini.
Nella chiesa dei Batù è esposta l’opera “Natività” dell’artista di fama internazionale, ma giavenese di nascita, Luigi Stoisa, già apprezzata nell’allestimento di Vercelli. A chiudere il programma delle manifestazioni per le festività di fine anno la Befana del Pompiere: in collaborazione con l’associazione Amici dei Vigili del Fuoco volontari di Giaveno Valerio Ruffino onlus, andrà in scena nel giorno dell’Epifania la spettacolare discesa della Befana dal campanile, con l’immancabile e atteso lancio di caramelle ai bambini. Il resto del programma comprende mercatini con oggettistica a tema e prodotti tipici nei giorni 8, 12 e 19 dicembre e 6 gennaio. La pista di pattinaggio su ghiaccio sarà a disposizione in piazza San Lorenzo e sono in programma concerti e animazioni varie a cura di diverse associazioni del territorio, punti fotografici, la slitta di Babbo Natale, il trenino di Babbo Natale venerdì 17 e i go kart a pedali l’8 dicembre. I tre concorsi saranno dedicati alle vetrine natalizie, ai presepi più belli e alle letterine di Natale.
IL PROGRAMMA DELL’INAUGURAZIONE DELLE MANIFESTAZIONI NATALIZIE MERCOLEDÌ 8 DICEMBRE
- in piazza San Lorenzo sotto l’albero di Natale alle 16,30 concerto dell’Anno Domini Gospel Choir e alle 18 accensione del Festival delle luci
- in piazza Saint Jean de Maurienne stand del centro diurno Creabile, con cioccolata calda e biscotti e la partecipazione della Banda dei Babbi Natale per l’investitura dei ragazzi del Colibrì
- in piazza San Lorenzo lato Sacro Cuore per tutto il giorno go kart a pedali ad entrata libera
- in piazza San Lorenzo e piazza Molines mercatini di Natale, con oggettistica a tema e prodotti tipici.

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Quattordici Comuni del Pinerolese hanno unito le forze con la Città Metropolitana di Torino per valorizzare un territorio, quello della Strada delle Mele, che dal punto di vista ambientale, sportivo e agroalimentare non ha nulla da invidiare a destinazioni a torto o a ragione più blasonate. “Il nostro territorio: ripartiamo da qui” è il titolo di un progetto che è anche uno slogan, intorno al quale, sottoscrivendo un protocollo d’intesa, si sono raccolti la Città Metropolitana, il Comune di Cavour, capofila del progetto, le amministrazioni locali di Bibiana, Bricherasio, Campiglione Fenile, Cumiana, Frossasco, Garzigliana, Luserna San Giovanni, Lusernetta, Macello, Osasco, Pinerolo, Prarostino e San Secondo di Pinerolo.Il ritorno di “Tuttomele” a Cavour nel mese di novembre è emblematico di un momento cruciale, in cui le comunità locali e i loro operatori economici rilanciano la propria immagine e le proprie attività. La filosofia del progetto è a sua volta emblematica dello sforzo di ripartenza in atto nel Pinerolese, la cui fascia pedemontana può offrire spunti interessanti e mai banali al cicloturista che percorre la Strada delle Mele e a chi cerca prodotti genuini, suggestivi panorami, paesi ricchi di storia e di bellezze artistiche, percorsi escursionistici con il Monviso e le altre vette delle Alpi Occidentali a fare da scenario naturale.
L’intento del progetto è quello di aiutare il territorio a fare sistema, coordinando l’offerta turistica, le iniziative promozionali, le fiere e le sagre, gli eventi culturali e sportivi organizzati in Comuni ricchi di attrattive ambientali, paesaggistiche, agroalimentari, storiche, artigianali e culturali. Il Pinerolese pedemontano ha bisogno di coordinare le tante forze e le tante idee che lo animano, promuovendo la propria immagine innanzitutto nel Web e nei social media, per far conoscere gli ambienti naturali e i luoghi costruiti grazie alla genialità e al lavoro umani, le tradizioni, la cultura materiale e spirituale locale, i beni architettonici recuperati o ancora da restaurare, i prodotti agroalimentari tipici e a Km 0, le opportunità di soggiorno turistico e di pratica sportiva.
Il territorio della Strada delle Mele si propone al turismo nazionale e internazionale come una destinazione “slow”, che valorizza il turismo enogastronomico, sportivo ed esperienziale e che concepisce il sito Internet della Strada delle Mele come porta di accesso telematica e vetrina fondamentale. Nell’ambito del protocollo d’intesa, la ProLoco di Cavour, partner dei Comuni della Strada delle Mele, ha un ruolo di riferimento per le amministrazioni locali e nella gestione del sito Internet www.stradadellemelepinerolese.it
Aderendo al protocollo e mettendo a disposizione un ampia gamma di professionalità, che spaziano dalla valorizzazione dei beni ambientali e delle produzioni locali alla comunicazione, la Città Metropolitana di Torino gioca quel ruolo di promotore dello sviluppo economico e sociale che il legislatore nazionale le ha assegnato, curando il coordinamento delle iniziative e facilitando la collaborazione fra i soggetti istituzionali e le realtà economiche e sociali locali.
Oltre a coordinare gli eventi, promuovere il territorio sul mercato turistico internazionale, far conoscere le peculiarità del territorio e costruire un’offerta integrata di servizi turistici, è importante analizzare i punti di forza e le criticità della destinazione, individuare le linee di finanziamento della Regione Piemonte, dello Stato e dell’Unione Europea in cui è possibile candidare idee e progetti ed elaborare proposte degne di essere accolte.
Il progetto “Il nostro territorio: ripartiamo da qui” può contare su atout come la l’accessibilità e la percorribilità con tutti i mezzi di trasporto, dall’auto alla bicicletta, dal cavallo alle gambe. Ognuno dei circuiti dedicati a quei mezzi di trasporto è in grado di valorizzare luoghi e aspetti naturalistici, culturali, architettonici e agroalimentari del territorio. Le coltivazioni da cui si ottengono prodotti inseriti o collegati con il Paniere dei prodotti tipici ideato vent’anni orsono dall’allora Provincia di Torino sono un elemento fondamentale dell’attrattività del Pinerolese, così come lo sono l’enologia pedemontana, i paesaggi unici come quelli che si possono ammirare dalla Rocca di Cavour, i maneggi, le piste ciclabili, le botteghe artigiane e le aziende agricole, la sapienza culinaria dei ristoratori e degli chef, l’accoglienza familiare negli agriturismi, le chiese, i castelli, le residenze storiche e i musei. L’ambiente naturale è concepito come un fattore di interesse tale da richiedere di articolare su di esso un insieme integrato e condiviso di azioni volte alla sua preservazione, tutela, valorizzazione e promozione.
OTTO VIDEO PER PROMUOVERE IL TERRITORIO
La Città Metropolitana di Torino nel corso di questo 2021 così difficile a causa della pandemia ha voluto dare un segnale per sostenere e rilanciare il progetto “Strada delle Mele” anche attraverso azioni di comunicazione istituzionale.
Lo ha fatto tra l’altro accogliendo la richiesta avanzata dal Comune di Cavour per la realizzazione di filmati dedicati agli aspetti turistici collegati ai territori coinvolti dal percorso ciclabile della "Strada delle Mele", con particolare riferimento alle tematiche ambientali, sportive, culturali e artistiche.
La Direzione comunicazione, rapporti con i cittadini e i territori della Città Metropolitana con le sue professionalità interne ha lavorato per produrre otto brevi video promozionali dedicati ai Comuni che la Strada delle Mele attraversa: Bibiana, Bricherasio, Campiglione Fenile, Cavour, Cumiana, Frossasco, Garzigliana, Luserna San Giovanni, Lusernetta, Macello, Osasco, Pinerolo, Prarostino e San Secondo di Pinerolo.
Il territorio della Strada delle Mele è ricco di attrattive artistiche, ambientali e paesaggistiche, talvolta poco conosciute, che meritano una promozione anche attraverso l’uso di strumenti multimediali.
Gli otto video, visibili nella playlistwww.14dd5266c70789bdc806364df4586335-gdprlock/playlist?list=PLvp_c1wxO4mTzTjyhlB1nVb4ulwnJDvit, raccontano le emergenze artistiche del territorio: affreschi medievali presenti in alcune chiese, suggestivi castelli e ville. Ma l’arte e l’architettura non sono i soli elementi di spicco in questa zona del Pinerolese.
Le attività sportive sono uno dei punti di forza dell’offerta: una vasta rete di piste ciclabili, strade bianche, percorsi protetti e sentieri consente di effettuare piacevoli escursioni a cavallo, in bici da strada e mountain-bike, oppure a piedi. Inoltresi può provare l’emozione di un lancio con il paracadute oppure esibirsi sul bel tracciato di pump-track. Non mancano le strutture ricettive ed anche un’area camper situata sui primi contrafforti montani delle Alpi.
Va sottolineato come l’enogastronomia sulla Strada delle Mele offra ottime produzioni vinicole che stanno crescendo qualitativamente di anno in anno insieme ad una vasta realtà di piatti tipici piemontesi, dove la carne di Fassona regna incontrastata. Senza dimenticare ovviamente le vere protagoniste, le gustose mele, usate nei piatti salati ma soprattutto per la preparazione di indimenticabili dolci.
A CAVOUR TORNANO TUTTOMELE E LA FRUTTICOLTURA DI QUALITÀ
Dopo aver saltato a causa della pandemia l’edizione 2020, da sabato 6 a domenica 14 novembre a Cavour ritorna Tuttomele, con l’orgoglio del recente riconoscimento come fiera nazionale. Non è stato facile riprendere il filo di un percorso lungo quarant’anni, perché la necessità di proteggere i visitatori dal contagio da Covid-19 e le difficoltà burocratiche hanno reso la scommessa della Pro Cavour e del Comune ancora più ardua. Nell’anno in cui Cavour rilancia insieme alla Città Metropolitana di Torino e ad altri 13 Comuni del territorio l’idea vincente della Strada delle Mele, l’agricoltura e l’artigianato del Pinerolese ritrovano una delle vetrine più importanti; una vetrina che prende spunto dalfrutto più antico e decantato nella storia - il più coltivato al mondo e citato persino nelle prime pagine della Bibbia - per rilanciare l’economia locale, la vitalità delle aziende, degli imprenditori e delle associazioni che costituiscono il tessuto dinamico di Cavour e dell’intero Pinerolese.
A Cavour si parla della mela e la si degusta, fresca, cotta, trasformata in succo, in frittelle, in purea o in gustosi snack essiccati; ma soprattutto si apprezza la capacità degli imprenditori locali di fare sistema, pensando anche a come affrontare la sfida dei cambiamenti climatici. Chi visita Cavour per la prima volta scopre che quelle del melo sono una coltura agricola e una cultura materiale antiche, frutto di una sapienza costruita grazie al lavoro secolare dei contadini, che selezionarono quelle che oggi chiamiamo Antiche varietà di mele piemontesi, le più adatte al clima e ai terreni locali e le più in linea con i gusti dei consumatori di un tempo. Oggi quelle antiche varietà sono conservate e studiate nei campi del germoplasma come quello della Scuola Malva Arnaldi di Bibiana, ma, grazie a Tuttomele e ad altre iniziative promozionali, sono tornate su molte tavole, apprezzate per il loro gusto e per le tante opportunità di valorizzarle nella cucina.
Non è stata un’annata facile quella del 2021 per gli agricoltori cavouresi, molti dei quali hanno fatto i conti con le gelate primaverili prima e con il caldo e la siccità estiva poi. Eppure a Cavour le prelibate mele del Pinerolese non mancheranno neanche quest’anno, anche grazie alla ricerca scientifica e alla selezione delle cultivar, mirate ad una produzione che riduce progressivamente l’impiego di concimi e di antiparassitari chimici, proponendo ai consumatori un prodotto sicuro, nutriente e genuino.
Il programma di Tuttomele 2021 è consultabile nel portale Internet www.cavour.info e ripropone momenti e rassegne commerciali, proposte enogastronomiche, convegni tecnici riservati agli agricoltori, corsi di potatura, momenti culturali, concerti e mostre. Gli ospiti di quest’anno sono i sardi di Uta, i laziali di Colleferro e la Proloco di Amatrice, perché come sempre Tuttomele è occasione di confronto tra i frutticoltori e di solidarietà concreta fra territori.
Il tradizionale prologo sportivo dell’Apple Run, corsa podistica sulla distanza di 10 km, è in programma lunedì 1° novembre. Le frittelle di mele preparate dalla Procavour si possono gustare nelle domeniche 7 e 14 novembre, il meglio della produzione frutticola locale è in mostra in piazza Sforzini, mentre l’Expo-Agri è come sempre in piazza Solferino e l’area fieristica intitolata al compianto Nanni Vignolo, storico presidente della Procavour, è nelle vie Goito e Goitre. Non mancano l’Expo Outdoor dedicato alla meccanizzazione agricola, gli stand in cui i produttori vendono direttamente le mele, il “Tuttomele Expo”, il teatro-tenda per spettacoli, convegni e per il TuttomeleSelf, le visite e i concerti brevi nell’abbazia di Santa Maria e le visite al museo archeologico Caburrum, i percorsi di visita guidata del centro storico, i laboratori didattici, la mostra a cura del Club Fotografico Pipino di Pinerolo, il concorso “La mela in vetrina” e le mostre dei pittori Michele Morello e Caterina Bruno.
Tra le novità di quest’anno l’asta del legname di qualità, il cui materiale sarà visionabile dal 5 al 12 novembre nel piazzale della segheria Fratelli Perassi di via Bricherasio 22. Sabato 13 novembre nella sala consiliare del Comune alle 10 è in programma un incontro tecnico sulla valorizzazione del legname di qualità del Piemonte. Alle 14 inizierà la raccolta delle iscrizioni all’asta, che verrà avviata alle 15.

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In Val Sangone ci sono segreti custoditi meglio che al Pentagono: non sono informazioni militari ma le coordinate dei luoghi in cui nascono i funghi, tramandate di padre in figlio con il divieto assoluto di rivelarle a persone estranee alla famiglia. Il fungo è stato scelto ormai da quarant’anni come il prodotto tipico di eccellenza di Giaveno, che ama definirsi la sua capitale. L’edizione della manifestazione ”Fungo in Festa” in programma da domenica 3 a domenica 10 ottobre è infatti la quarantesima. L’evento, patrocinato dalla Città Metropolitana di Torino, ha ottenuto dalla Regione il titolo di Fiera regionale, l’unica dedicata al fungo in tutto il Piemonte.
In realtà i funghi della Val Sangone non hanno bisogno di pubblicità, visto che da qualche secolo sono venduti a Torino proprio con quel titolo, “Porcino di Giaveno”, sottintendendo la provenienza dai castagneti che ne garantiscono la qualità. L’umido della rugiada, il terreno dalla consistenza morbida, il canto degli uccelli e i colori autunnali contribuiscono al fascino di un prodotto la cui ricerca è anche in qualche modo spirituale.
I “bulajur” sono persone strane: si svegliano all’alba e vanno nei boschi con qualsiasi tempo, persino prima di andare al lavoro. Al buio o nella penombra, indossando strani pastrani, alcuni incappucciati, si muovono nei boschi con circospezione, silenziosi e solitari, tanto da cambiare strada quando incontrano un loro simile. Qualcuno, negli anni d’oro, prendeva le ferie proprio in autunno, per dedicarsi alla ricerca. Altri ne hanno fatto in un certo senso un lavoro e tra di loro vi sono numerose donne, che abbinano alla passione l’interesse economico.
A Giaveno e in Val Sangone i boschi sono generosi. Certo, dipende dall’annata, ma la particolare combinazione di terreno, componente arborea, esposizione fa della valle un territorio speciale per la crescita dei funghi, in particolare dei porcini. I funghi venduti e ricercati al mercato di Giaveno sono perlopiù porcini: chiaro, moro o estivo, a seconda della stagione. Sulla piazza giavenese si vendono anche le “garitule” o finferli, le “famiole” o chiodini, e il “mùtun” o grifola frondosa.
La denominazione Fungo Porcino di Giaveno distingue i boleti locali da quelli di altra provenienza, che non hanno le stesse caratteristiche organolettiche. Nell’Ottocento i primi copiosi carichi partirono alla volta di Torino e venne istituito il mercato di via della Breccia, a fianco del parco comunale, poi spostato in piazza Molines, dove va in scena un dramma teatrale a base di... funghi. Venditori e acquirenti si impegnano nella gara a chi ne sa di più, a chi predice il tempo, a chi trova l’esemplare più bello, più grande o più curioso. Discutono, litigano, fanno pace. Un’opera drammatica a ingresso gratuito.
Il mercato negli anni è stato regolamentato. Innanzitutto, i venditori devono aver seguito i corsi per il riconoscimento dei funghi, a garanzia della sicurezza dei compratori. Un micologo esperto, in convenzione con l’Unione dei Comuni Montani Val Sangone e con l’Asl, certifica la commestibilità e offre anche gratuitamente consulenze ai privati). I “bulajur” devono inoltre dichiarare che il fungo è di provenienza locale. Sono stati dotati di uguali tavoli e ombrelloni gialli da parte della Città di Giaveno, in modo da dare un colpo d’occhio riconoscibile e rassicurare i compratori su serietà, organizzazione, coesione e qualità del mercato. Dall’anno scorso, per iniziativa dell’Unione dei Comuni Montani Val Sangone, è disponibile un cestino ecologico in cartoncino, con alla base una mappa del territorio. L’Unione ha anche predisposto un voucher giornaliero per la raccolta dei funghi, che funziona come quello per i parcheggi: si acquista nei locali convenzionati e presso l’ufficio turistico di Giaveno e, il giorno del suo utilizzo, si grattano data e orario, di modo che chi non vuole acquistare la tessera per tutta la stagione può raccogliere i funghi con la sicurezza di aver pagato la propria quota e di evitare le multe.
Per aggiornamenti e informazioni sulla manifestazione si può consultare il sito Internet www.visitgiaveno.it oppure telefonare o scrivere all’ufficio turistico, telefono 011-9374053, e-mail infoturismo@giaveno.it
IL PROGRAMMA DELLA MANIFESTAZIONE DI DOMENICA 10 OTTOBRE
- in piazza Mautino dalle 9 alle 19 mostra micologica e fotografica a cura dell'Associazione Micologica Piemontese di Venaria
- alle 11 show cooking per bambini a cura della food artist Angela Anna Ventruti di “Cucina & Dintorni”
- alle 15 show cooking con la partecipazione degli chef Matteo Baronetto del ristorante del Cambio, Alessandro Mecca dello Spazio e Cesare Grandi de “La limonaia”
- in piazza Molines dalle 9 alle 18 stand con prodotti del territorio e stand della Nuova Proloco di Giaveno con i piatti a base di funghi porcini
- alle 15 spettacolo con Piero Montanaro e la corale “Le Voci del Piemonte”; a seguire premiazione dei vincitori dell'evento “Sulle tracce del Fungo misterioso”, dei boulajour e degli chef
- in via Umberto I, piazza Sclopis, piazza Ruffinatti, via Maria Ausiliatrice e via Roma dalle 9 alle 18 bancarelle della creatività e dei manufatti
- in piazza Sant’Antero esposizione di opere artistiche di pittori e scultori, dalle 11 alle 13 raduno del “Lambretta Club Piemonte e Valle d'Aosta”
- in piazza Sant’Antero lato Sacro Cuore “Fungobimbi”, con i go-kart a pedali
- in via Stazione da domenica 3 a domenica 10 ottobre apertura del Museo del Fungo
- in piazza San Lorenzo sul lato dell’ufficio turistico da giovedì 7 a domenica 17 ottobre Fiera del Libro
- in piazza San Lorenzo lato Unicredit dalle 9 alle 18 esposizione di ceramisti e dimostrazione di tecniche di modellazione della ceramica
- in via Ospedale dalle 10 alle 18 raduno d’auto d’epoca del Club desvoituresanciennesde Saint Jean de Maurienne
- in Viale Regina Elena dalle 9 alle 18 area shopping.
GLI EVENTI COLLATERALI
- sabato 2 ottobre alle 21,15 nella chiesa dei Batù concerto del duo flauto-pianoforte con musiche di Bach, Hummel, Beethoven e Borne)
- domenica 3 ottobre: dalle 8 alle 18 fiera commerciale d'autunno, alle 9 escursione guidata da Giaveno alla Sacra di San Michele con partenza dall’ufficio turistico, apertura sperimentale del Museo Alessandri
- da domenica 3 ottobre a domenica 10 apertura del Museo del Fungo
- da giovedì 7 a domenica 17 Fiera del Libro
- sabato 9 ottobre: alle 15 premiazione del vincitore del concorso di grafica “Logo Giaveno green” in piazza Mautino, alle 17 a Villa Favorita convegno “Il Fungo di Giaveno: come valorizzare al meglio la risorsa tutto l’anno”
- domenica 10 ottobre: alle 10 escursione guidata sul Sentiero Augusto Monti con partenza dall’ufficio turistico, alle 10 e alle 16 passeggiata culturale “An girula per Giaven” a cura del gruppo Facebook “Racconti e ricordi della Valsangone” con partenza dall’ufficio turistico
- domenica 24 ottobre dalle 8 alle 18 mercato delle pulci e degli hobbisti nelle vie del centro storico, dalle 12 alle 16 bagna cauda, bollito misto, tortellini in brodo e castagnata a cura della nuova Proloco
- iniziative per le scuole: “Scendiamo in piazza”, visita guidata alla mostra micologica in piazza Mautino, caccia al tesoro “Sulle tracce del fungo misterioso” nel parco Marchini), laboratori di lettura e incontri con l'autore presso la Fiera del libro in piazza San Lorenzo.
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