Turismo
Ferragosto senza weekend lungo e temperature roventi in città: se si può programmare solo una piccola fuga alla ricerca del fresco, le valli montane della Città metropolitana sono un sicuro rifugio.Il rischio, però, è di puntare alle solite mete, anche loro affollate. Perché non provare un nuovo percorso? Qualche buon suggerimento lo si può trovare sul sito della Città metropolitana di Torino, dove una sezione è dedicata alla rete escursionistica. La rete è suddivisa in 23 settori (in alcuni casi le valli sono suddivise in più settori) e per ciascuno vi sono decine di mappe su Webgis dei sentieri fra cui scegliere.
Si possono anche trovare 13 itinerari scelti (Alta Via Canavesana, Alta Via dell'Anfiteatro morenico di Ivrea, Alta Via Reale e Giroparco Gran Paradiso, Giro dei Rifugi della Val Pellice, Giro dell'Orsiera, Glorioso Rimpatrio dei Valdesi, Grande Traversata delle Alpi, Sentiero Balcone, Sentiero David Bertrand, Sentiero dei Franchi, Tour della Bessanese) fra i più suggestivi offerti dal territorio metropolitano.
E per fermarsi a dormire o a mangiare? Una terza sezione è dedicata alle strutture ricettive alpinistiche ovvero i rifugi escursionistici, quelli alpini, i rifugi non gestiti e i bivacchi, di cui vengono fornite schede tecniche e contatti per avere informazioni ed effettuare prenotazioni.
Per saperne di più:
http://www.cittametropolitana.torino.it/cms/agri-mont/percorsi-escursionistici
- Dettagli
- Categoria: Turismo
Turismo
Offrire al turista sportivo e attento all'ambiente l'occasione di scoprire "in sella" il patrimonio naturale, storico e rurale del territorio: è con questo obiettivo che la Città Metropolitana di Torino prosegue le politiche e i progetti portati avanti negli ultimi quindici anni dall'ex Provincia per la pianificazione e diffusione di un sistema ciclabile integrato. Il sistema oggi è inserito nella rete infrastrutturale regionale e locale ed è aggiornato costantemente, per rendere fruibili a tutti - nel tempo libero come negli spostamenti quotidiani per lavoro - il territorio e la sua rete ciclabile provinciale, ormai molto estesa.Ai ciclisti la Città Metropolitana offre una serie di strumenti che consentono di muoversi agevolmente. E' stata realizzata una guida degli itinerari ciclabili, per promuovere il turismo di prossimità in bicicletta e gli spostamenti a breve raggio. La guida descrive una serie di itinerari - cicloturistici e non - suddivisi per ambiti territoriali, che offrono la possibilità di conoscere meglio il territorio riscoprendo quei particolari che solo viaggiando in bicicletta si riescono a cogliere. Per ogni itinerario sono stati realizzati una scheda descrittiva e un file gpx utilizzabile su navigatori GPS e smartphone. Per sostenere la mobilità urbana in bicicletta è stato realizzato "Bunet"- Bicycle Urban Network Torino, un software che offre uno strumento di calcolo percorsi della mobilità ciclabile, disponibile sul Web nel sito www.bunet.torino.it. Grazie a "Bunet" si possono stabilire esattamente percorso, distanza e tempo di percorrenza da un luogo ad un altro. Il sistema combina tra loro tre variabili: la velocità, la pendenza del percorso e la sicurezza del tratto da percorrere.
Le schede descrittive dei percorsi, il link al sito di Bunet ed il filmato sugli itinerari ciclabili realizzato dal Centro Produzione Multimediale e dall'Ufficio Mobilità Sostenibile della Città Metropolitana sono disponibili sul portale Internet dell'Ente alla pagina http://www.cittametropolitana.torino.it/cms/ambiente/mobilita-sostenibile/progetti-mobilita/itinerari-ciclabili
- Dettagli
- Categoria: Turismo
Turismo
In occasione della ricorrenza patronale di San Giovanni Battista, sabato 26 e domenica 27 giugno a Cesana Torinese è in programma l’undicesima edizione della Festa del Maggiociondolo, organizzata dalla società Pubbli&co in collaborazione con l’amministrazione comunale e con il patrocinio della Città Metropolitana di Torino.
La manifestazione onora il protettore e patrono dell’accogliente cittadina turistica ai piedi dei monti Chaberton e Fraiteve, ispirandosi alla tradizionale fiera che si svolgeva un tempo a Cesana nel mese di giugno, di cui si trovano riferimenti in pubblicazioni della fine dell’Ottocento e degli inizi del Novecento.
Quelli tra la metà e la fine di giugno sono i giorni in cui in alta valle si può ammirare la fioritura del maggiociondolo, pianta che, con i suoi rami coperti di fiori gialli, è di ornamento a strade, rotatorie stradali, balconi e vetrine di Cesana.
La manifestazione richiama ogni anno migliaia di visitatori provenienti da tutto il nord-ovest italiano e dal vicino Briançonnais francese, attratti dai colori, dai sapori e dai profumi dei tanti espositori artigiani e professionisti. Sono presenti espositori dei settori della floricoltura, del benessere, dell’artigianato e dell’arte popolare, che giungono non solo dal Piemonte. A Cesana si possono trovare i fiori e le erbe aromatiche, le ninfee e i rampicanti, le piante da frutto e da ornamento per interni ed esterni, la tradizione valligiana che rivive negli oggetti e nei mobili della cultura popolare, i manufatti artigianali realizzati con i filati naturali, le candele e i saponi fatti a mano, gli animaletti scolpiti per l’occasione nel legno di maggiociondolo, lalegatoria d'eccellenza, dipinti e manufatti unici per l’arredo della casa, oggetti in ceramica, gioielli e accessori da indossare. L’arte prende forma in diretta con le dimostrazioni di ceramisti, incisori, intagliatori e artisti dello scalpello, mentre uno dei vivaisti proponedimostrazioni pratiche di composizioni floreali e i prodotti della cosmesi biologica e naturale suscitano l’interesse delle persone più attente al proprio benessere. Anche quest’anno la Festa del Maggiociondolo si sviluppa lungo la via XXIV Maggio che costeggia la Ripa, osservando ovviamente le disposizioni per il contenimento della diffusione del Covid-19. Ma non è tutto, perché i mercatinitorneranno a Cesana capoluogo sabato 24 e domenica 25 luglio, sabato 31 luglio e domenica 1° agosto nello splendido borgo di Bousson, da sabato 7 a lunedì 9 agosto a Sansicario Borgo e a Sansicario Alto.
AD OULX LA FESTA D’ESTATE
Tempo di mercatini e di Festa d’estate anche ad Oulx, dove sabato 19 e domenica 20 giugno e poi ancora sabato 10 e domenica 11 luglio la manifestazione Mercatini ad Oulx, patrocinata dalla Città Metropolitana, celebra la ripartenza turistica e commerciale, tra i colori delle piante e dei fiori, le delizie dell’enogastronomia d’eccellenza, la genialità dell’arte popolare, il fascino del vintage, la creatività di mani esperte, iprodotti biologici e naturali.
Tre i luoghi in cui si svolge la manifestazione: via Roma, via Faure Rolland e piazza Garambois. Accanto agli stand fieristici ci sono le esposizioni dei commercianti locali che creano una sorta di vetrina diffusa su ciò che Oulx propone commercialmente. Mercatini ad Oulx sarà riproposto lunedì 16 agosto, nel giorno in cui si festeggerà San Rocco, il patrono del paese che da molti secoli è il cuore pulsante dell’alta valle di Susa. Quando si parla di commercio ad Oulx non si può non fare riferimento alla Fiera Franca, esente dalle tasse forensi per volontà nientemeno che di un imperatore, che si tiene dal lontano 1494.
Per saperne di più si può consultare la pagina Facebook Mercatini Valsusa.
- Dettagli
- Categoria: Turismo
Turismo
Questa settimana prosegue con l’intervista al primo cittadino di Bobbio Pellice, Mauro Vignola, la rubrica “Venerdì dal Sindaco” che, per iniziativa della Direzione comunicazione e rapporti con i cittadini e il territorio della Città Metropolitana, propone reportage televisivi e interviste ai primi cittadini dei piccoli Comuni nel canale “YouTube” dell’Ente. Il reportage da Bobbio Pellice è il primo della Summer Edition realizzata in collaborazione con Turismo Torino e provincia per promuovere le vallate alpine piemontesi. I reportage di taglio turistico proseguiranno sino a venerdì 16 luglio, toccando una serie di località in cui amministratori locali ed operatori del settore sono impegnati nel miglioramento dell’offerta.Per vedere i filmati e i reportage fotografici del “Venerdì dal Sindaco” basta andare sul portale Internet della Città Metropolitana di Torino alla pagina http://www.cittametropolitana.torino.it/speciali/2021/venerdi_dal_sindaco/
I filmati vanno anche in onda sull’emittente interregionale Telecupole, il sabato alle 14,30, con repliche la domenica alle 18,40 e il lunedì alle 20,40.
Nell’ultimo numero della rivista settimanale della Città Metropolitana “Cronache da Palazzo Cisterna” si può leggere il reportage da Bobbio Pellice; basta andare nel portale della Città Metropolitana alla pagina
www.cittametropolitana.torino.it/ufstampa/cronache/
Per scaricare le immagini della fotogallery:
https://bit.ly/35xbT8I
Come detto, da questa settimana e sino al 16 luglio il Venerdì dal Sindaco cambia e si propone nella Summer Edition. La rubrica è sempre dedicata ai piccoli Comuni, ma per alcune settimane con un taglio eminentemente turistico, per andare a scoprire nelle vallate alpine quel che c’è da vedere, da scoprire, da fare per passare il tempo libero in modo divertente e intelligente, quali sono le offerte per le famiglie, per chi ama l’arte, la natura e l’escursionismo. L’itinerario parte dalla prima valle della catena alpina torinese che si incontra arrivando da sud, cioè dalla confinante Provincia di Cuneo. Bobbio Pellice è un suggestivo Comune in cui i circa 550 residenti vivono in un territorio che si estende per 94 chilometri quadrati; un territorio che dai 750 metri del capoluogo sale sino aglioltre 3.100 metri di altitudine delle vette che segnano il confine con la Valle Po e con i territori dei Comuni francesi di Abriès e Ristolas, che fanno parte del Dipartimento delle Hautes-Alpes.
VILLEGGIATURA, ESCURSIONISMO, NATURA E CULTURA A BOBBIO PELLICE
“Il nostro è un Comune sicuramente a vocazione turistica e lo è da molto tempo. - sottolinea il sindaco Mauro Vignola – Siamo da sempre una località divilleggiatura, ma il nostro territorio offre itinerari interessanti per l’escursionismo, con la possibilità di usufruire di quattro rifugi in alta quota e di uno a media quota. Innumerevoli sono i sentieri e le possibilità di escursione. Ma siamo anche una località adatta alle famiglie e tramandiamo le nostre tradizioni e peculiarità agricole. In quota abbiamo otto alpeggi, che contribuiscono al mantenimento della biodiversità. Siamo un paese che offre servizi importanti, come i negozi, gli alberghi, la Posta, la farmacia e il trasporto pubblico, molto apprezzati dai turisti. Possiamo veramente accogliere e garantire relax e divertimento a tutti, dalla famiglia allo scalatore”.
“La Val Pellice offre oltre 500 chilometri di percorsi per chi ama la mountain bike e l’e-bike e per gli escursionisti. - sottolinea a suo volta il sindaco di Torre Pellice Marco Cogno, che è anche Assessore al Turismo dell’Unione Montana del Pinerolese - La nostra valle accoglie con la natura e le tradizioni valdesi, con la cultura, lo sport, i rifugi alpini, gli alpeggi. Il palazzetto del ghiaccio di Torre Pellice da quest’estate è aperto al pubblico, mentre il progetto Up Slow Tour propone 15 anelli ai patiti della bicicletta elettrica, per andare a scoprire gli angoli più remoti e interessanti della valle centrale e di quelle laterali”.
Vi siete incuriositi? Non resta che visitare i siti Internet www.turismotorino.org, www.invalpellice.it e www.umpinerolese.it
- Dettagli
- Categoria: Turismo
Turismo
La Città Metropolitana di Torino ha pubblicato sul proprio portale Internet il bando 2021 per la concessione di contributi alle associazioni per interventi di manutenzione ordinaria del patrimonio escursionistico. È in corso la fase di ricezione, esame e istruttoria delle domande, per la selezione dei progetti e delle spese ammissibili all’erogazione dei contributi. Potranno presentare la domanda di partecipazione al bando entro il 10 giugno le associazioni, i comitati formalmente costituiti, le sezioni del CAI e altri soggetti no profit con personalità giuridica, che abbiano sede o che svolgano la loro attività nei settori di rete escursionistica interessati dal programma di intervento.
QUALI INTERVENTI SARANNO FINANZIABILI
Il bando ha l’obiettivo di sostenere i programmi di interventi di manutenzione ordinaria sulla rete escursionistica locale da realizzarsi nel corso del 2021. La Città Metropolitana di Torino promuove la programmazione degli interventi sul patrimonio escursionistico in ciascun territorio, attraverso la concertazione delle azioni tra tutti gli attori a vario titolo impegnati nella gestione della rete escursionistica.
Il bando ha una dotazione complessiva di 25.000 euro ed è suddiviso in due sezioni, dedicate la prima ai programmi di intervento di ampiezza superiore ai 10 Km (con una dotazione di 20.000 euro) e la seconda ai programmi di ampiezza compresa tra 2 e 10 Km (dotazione di 5.000 euro). Ogni soggetto può partecipare ad una sola sezione. Il contributo massimo concedibile per ogni programma di intervento sarà 4.000 euro per la sezione 1 e 1000 euro per la sezione 2. Il contributo potrà coprire il 90% delle spese rendicontate e sarà determinato forfettariamente in 100 Euro per ogni chilometro di percorso escursionistico oggetto di manutenzione.
I contributi andranno a sostenere gli interventi su percorsi inclusi nel Catasto regionale del patrimonio escursionistico appartenenti ad itinerari registrati, i percorsi inclusi nel Catasto regionale del patrimonio escursionistico appartenenti ad itinerari in corso di registrazione (purché sia già avvenuta la sottoscrizione del protocollo d’intesa tra tutti gli Enti interessati e sia stata conclusa con esito positivo la fase di pubblicità), i percorsi inclusi nel Catasto Regionale del patrimonio escursionistico non ricadenti nelle due fattispecie precedenti.
Il bando fissa alcuni requisiti in termini di concertazione locale, indicando la necessità di definire l’ambito territoriale interessato dai rispettivi programmi manutentivi, concordare l’elenco complessivo dei percorsi e degli itinerari escursionistici da sottoporre a manutenzione ordinaria nel 2021 individuando i soggetti attuatori per ciascuno di essi, concordare i percorsi da inserire nel programma manutentivo da candidare a finanziamento sul bando 2021, concordare tempi e modi per il monitoraggio e l’aggiornamento ricorrente del programma concordato.
La tipologia degli interventi ammissibili ai fini della concessione dei contributi riguarda esclusivamente la manutenzione ordinaria: contenimento e/o rimozione della vegetazione erbacea e arbustiva infestante, rimozione degli alberi schiantati sui sentieri, ripristino della segnaletica orizzontale di continuità (tacche e segnavia), riparazione e messa a norma della segnaletica verticale, risistemazione del piano di calpestìo, ripristino o realizzazione di piccoli manufatti per la regimazione delle acque piovane, ripristino di guadi e passerelle per l’attraversamento di corsi d’acqua.
Le spese ammissibili e rendicontabili sono innanzitutto quelle per l’acquisto di materiali di consumo: vernici, pennelli, mascherine, carburanti, lubrificanti, paleria, tavolame, graffe, chiodi, viti, profilati metallici, ecc. Ammissibili anche le spese per il noleggio di attrezzature come motoseghe, decespugliatori e tosasiepi, l’acquisto di piccoli utensili, di cartelli segnaletici che siano conformi alle disposizioni della Regione Piemonte, di dispositivi di protezione individuale, compresi quelli previsti per il contenimento del Covid-19. Sono anche ammissibili le spese di assicurazione, trasporto, vitto e alloggio dei volontari.
CHI PUÒ PRESENTARE LE DOMANDE, QUANDO E COME
I soggetti interessati devono presentare domanda di contributo, corredata della documentazione prevista, alla Città Metropolitana di Torino-Direzione Sviluppo Rurale e Montano, corso Inghilterra 7, 10138 Torino entro e non oltre il 10 giugno mediante posta elettronica certificata PEC all'indirizzo protocollo@cert.cittametropolitana.torino.it e per conoscenza all’indirizzo rete.sentieristica@cittametropolitana.torino.it
Possono essere presentate una domanda singola per un programma di intervento con un beneficiario o una domanda collegata per un programma di intervento con un massimo di tre beneficiari. In questo secondo caso i beneficiari collegati devono allegare alla loro domanda un unico programma di intervento, indicando l’attribuzione di ciascun intervento e producendo una dichiarazione di collegamento sottoscritta da tutti i beneficiari.
Una commissione di valutazione esaminerà le domande pervenute attribuendo a ciascun intervento previsto dal programma un punteggio in base ad una serie di criteri.
Si terrà conto del fatto che i percorsi siano appartenenti ad itinerari registrati di cui la Città Metropolitana è ente capofila del protocollo d’intesa per la registrazione e valorizzazione, oppure che appartengano ad uno o a nessuno degli altri itinerari registrati.
I programmi dovranno essere realizzati nel corso dell’anno 2021 e rendicontati entro e non oltre il 30 novembre. Sono ammesse varianti al programma di intervento in corso di realizzazione, per comprovate cause di forza maggiore, purché non determinino una diminuzione del punteggio sulla base del quale è stata determinata la posizione del programma in graduatoria. Ogni variante dovrà essere preventivamente autorizzata dalla Direzione Sviluppo rurale e montano della Città Metropolitana.
Una volta completati gli interventi, i beneficiari dovranno inviare all’indirizzo e-mail rete.sentieristica@cittametropolitana.torino.it un prospetto di rendicontazione degli interventi, con l’elenco dei percorsi sui quali sono stati eseguiti e la documentazione fotografica (massimo 5 fotografie per percorso) in formato .jpg.
La modulistica e la documentazione informativa sono scaricabili nel portale Internet della Città Metropolitana di Torino alla pagina
http://www.cittametropolitana.torino.it/cms/agri-mont/percorsi-escursionistici/bandi-contributi-escursionismo/bando-2021
- Dettagli
- Categoria: Turismo
Turismo
Dopo i positivi esempi nelle Valli di Lanzo e nel Canavese, il Consorzio Turistico Pinerolese e Valli è divenuto una realtà. Nei giorni scorsi trenta operatori turistici distribuiti tra la Val Pellice, la Val Germanasca, la Val Chisone e la pianura pinerolese fino a Piossasco, su impulso della Città Metropolitana di Torino e nel quadro del progetto europeo Strada dei Vigneti Alpini, hanno confermato la loro partecipazione al Consorzio di fronte a un notaio.“È un passo importante per la ripartenza del settore turistico in un territorio ancora poco conosciuto, ma che ha moltissimo da offrire, in tutte le stagioni dell’anno” commentano con soddisfazione il Vicesindaco metropolitano Marco Marocco e il Consigliere delegato alle attività produttive e allo sviluppo montano Dimitri De Vita. Il Consorzio riunisce operatori che promuovono attività outdoor, escursionismo montano, ciclovie, itinerari culturali e attività sportive, il tutto accompagnato da una grande varietà di strutture ricettive e di ristorazione in grado di soddisfare le esigenze più diverse.
Il Consorzio è nato per iniziativa di un comitato di cui fanno parte Barbara Albis dell’associazione Made in Pinerolo, Susy Reynaud personal voyager di Pomaretto, Rossana Turina dell'omonimo agriturismo di Bricherasio, Piervaldo Rostan dell'agriturismo Costalourens di Torre Pellice, Elena Carnero della Fondazione Casa Lajolo di Piossasco, Antonio Chiadò Fiorio Tin della Foresteria di Massello e Paolo Dora dell'albergo Tre Denti di Cantalupa. Operatori, amministrazioni locali ed enti che già operano in ambiti diversi – tutela naturalistica, promozione sportiva, fruizione culturale – si sono uniti intorno all’obiettivo di promuovere il Pinerolese e le sue valli e attrarre nuovi flussi turistici attraverso un’offerta integrata, che preveda azioni di marketing territoriale, la promozione e la commercializzazione di pacchetti turistici.
Le parole chiave sono Turismo per tutti e Turismo sostenibile, due elementi cardine che guideranno i passi del nuovo Consorzio, con una grande attenzione al turista come persona, con le proprie caratteristiche e le proprie esigenze. Nelle modalità di accoglienza e di gestione dei servizi turistici del territorio ogni turista saprà trovare la dimensione a lui più adeguata. L’attenzione all’ambiente e alla sua salvaguardia è l’altro ambito che caratterizzerà una proposta dedicata innanzitutto alturismo di prossimità, senza trascurare l’obiettivo di riportare gli ospiti stranieri sul territorio.
Il Consorzio si impegnerà nella formazione degli operatori, oltre a fornire servizi messi a sistema per una più agevole gestione del prodotto turistico. Sarà un collettore unico di prenotazioni, un organizzatore di eventi, un promotore di marchi di qualità, un facilitatore di convenzioni con i fornitori e un canale privilegiato per la comunicazione e promozione dei singoli consorziati. Inoltre il Consorzio intende mettersi a disposizione delle pubbliche amministrazioni, per incrementare la fruizione turistica e le ricadute economiche sul territorio, sviluppando partnership tra pubblico e privato.
- Dettagli
- Categoria: Turismo
Turismo
Con un decreto firmato dal Consigliere Dimitri De Vita, delegato allo sviluppo montano, alle relazioni e ai progetti europei ed internazionali, la Città Metropolitana di Torino ha ufficializzato il rinnovo della propria adesione al protocollo d’intesa per la valorizzazione dell’itinerario della Via dei Pellegrini, esprimendo parere favorevole alla registrazione dell’itinerario e all’inclusione dei nuovi percorsi correlati nel Catasto regionale del patrimonio escursionistico.Come spiega il Consigliere De Vita, “gli Enti e le associazioni che aderiscono al protocollo uniranno le forze per partecipare con successo a tutti i progetti regionali, nazionali ed europei che possano contribuire a valorizzare l’itinerario, in particolare a quelli relativi agli itinerari escursionistici transnazionali. La costruzione di progetti condivisi consentirà di attrarre risorse derivanti dai fondi europei, nazionali e regionali, mentre il monitoraggio e la manutenzione ordinaria dell’infrastruttura valorizzerà l’impegno dei Comuni e delle associazioni di volontariato aderenti. Da parte sua, la Città Metropolitana metterà a disposizione della rete di Enti locali e associazioni interessati alla Via dei Pellegrini le professionalità della Direzione Sviluppo rurale e montano che da tempo sono impegnate nella pianificazione e gestione della rete escursionistica”.
La Via dei Pellegrini attraversa i territori dei Comuni di Avigliana (capofila e promotore dell’accordo), Rivoli, Rosta, Reano, Trana, Sant’Ambrogio di Torino, Villar Dora, Almese, Caselette, Alpignano. “Il territorio interessato dalla Via dei Pellegrini tra Avigliana-Villar Dora e Rivoli-Caselette comprende da una parte l'anfiteatro morenico di Rivoli e Avigliana e dall’altra i versanti meridionali del monte Musinè. - spiega il Consigliere De Vita - Si tratta di un percorso dagli elevati valori ambientali e paesaggistici, che valorizza il ricco patrimonio storico e artistico di un territorio la cui vicinanza a Torino ne facilita ulteriormente la fruizione escursionistica. L’area può contare su di una rete viaria secondaria e su di una rete di sentieri facilmente accessibili e fruibili tutto l’anno anche da parte degli escursionisti meno esperti e allenati, grazie ai ridotti dislivelli e alla morfologia dolce”. La Via dei Pellegrini è in sostanza l’ideale prolungamento in direzione di Rivoli del Sentiero dei Franchi, progetto di cui la Città Metropolitana è capofila, correndo parallelamente alla Via Francigena della Val di Susa, la cui registrazione nel Catasto regionale è in corso per iniziativa della Città Metropolitana.
A giudizio del consigliere metropolitano Dimitri De Vita, “la registrazione degli itinerari escursionistici della bassa Valle di Susa nel catasto regionale del patrimonio escursionistico è l’occasione per valorizzare e coordinare le diverse iniziative in atto e per proporre all’utenza escursionistica una destinazione turistica unica nel suo genere, ben organizzata e omogenea sotto il profilo della qualità delle infrastrutture fisiche dell’itinerario, dei servizi ricettivi, dell’informazione e della fruizione. Le rete escursionistica locale è ben integrata con l’insieme delle peculiarità storiche, culturali, ambientali e paesaggistiche del territorio”.
L’itinerario escursionistico della Via dei Pellegrini era stato proposto dalla Città di Avigliana in risposta ad un avviso pubblico con cui, nel 2014, la Regione Piemonte aveva aperto agli Enti locali la possibilità di manifestare il loro interesse alla registrazione e alla classificazione di percorsi e itinerari nel Catasto escursionistico regionale, istituito con la legge 12 del 2010. Essendo scaduto un precedente protocollo d’intesa (a cui la Città metropolitana aveva aderito nel 2016) e non essendo completato l’iter per la registrazione dell’itinerario nel Catasto escursionistico regionale, si è resa necessaria la sottoscrizione di un nuovo protocollo, anche per adeguare l’intesa agli impegni minimi richiesti dalla Regione in materia di monitoraggio della percorribilità e di manutenzione ordinaria a cura delle amministrazioni comunali aderenti.
Al nuovo protocollo d’intesa aderiscono la Città metropolitana di Torino, i Comuni di Avigliana, Rivoli, Rosta, Reano, Trana, Sant’Ambrogio di Torino, Villar Dora, Almese, Caselette, Alpignano, l’Ente di gestione delle aree protette delle Alpi Cozie, la Pro Natura Torino e il CAI Piemonte (che curano i rilievi e la segnaletica dei tracciati), il Centro Culturale Diocesano di Susa, il Comitato regionale della Federazione Italiana Escursionismo, le associazioni Biketrack Fiab, Principi Pellegrini Divangazioni, Scuola per Via e Amici del Giardino Botanico Rea.

- Dettagli
- Categoria: Turismo
Turismo
Domenica 25 ottobre è in programma l'ultimapasseggiata del programma “Sentiero Verde 2020”, patrocinato dalla Regione Piemonte e dalla Città Metropolitana di Torino, in un territorio ricco di risorse e di storia, dove un materiale come l’argilla ha plasmato, nel corso dei secoli, vite, costumi e tradizioni. È il Pianalto, il vasto altopiano di limo argilloso di circa 400 chilometri quadrati che collega la collina chierese con il Roero. Nel corso dell’escursione non mancherà una sosta al Munlab, l’Ecomuseo dell’argilla di Cambiano, con la visita guidata alla cava attiva e alla vecchia cava rinaturalizzata.Gli organizzatori dell'associazione Camminare lentamente si atterranno ai protocolli anti Covid-19 e sarà obbligatoria la prenotazione dell’escursione all’indirizzo e-mail camminarelentamente2@gmail.com, almeno 24 ore prima dell’evento. Il ritrovo dei partecipanti è fissato a Cambiano in piazza Giacomo Grosso, con partenza alle 14,30. La quota di partecipazione è di 8 euro; 3 euro per i possessori dell’Abbonamento Musei Piemonte e i minori di 18 anni.

- Dettagli
- Categoria: Turismo
Turismo
Domenica 4 ottobre è in programma la decima edizione della Giornata Nazionale delle Dimore Storiche Italiane, promossa dall’ADSI-Associazione Dimore Storiche Italiane con il patrocinio della Commissione nazionale italiana per l’Unesco e di numerosi Enti locali, tra i quali la Città Metropolitana di Torino. Sarà possibile visitare gratuitamente le dimore aderenti all’evento dalle 10.30 alle 13 e dalle 14.30 alle 17.30.L’edizione del decennale può contare sulla collaborazione della Federazione Italiana Amici dei Musei e dell’associazione nazionale Case della Memoria. Saranno 27 le dimore visitabili in Piemonte e Val d’Aosta, alcune per la prima volta. Nel Torinese si potranno scoprire il fascino e le bellezze architettoniche e paesaggistiche di Casa Lajolo a Piossasco, dei castelli Galli a La Loggia e Marchierù a Villafranca Piemonte, di Palazzo Castelvecchio a Bricherasio, del parco del castello di Sansalvà a Santena, del castello Provana e di Villa Richelmy a Collegno, del Palazzotto Juva a Volvera e di Villa d’Agliè a Torino. Ogni residenza ripercorrerà le vicende storiche e gli aneddoti che l’hanno vista protagonista, offrendo in molti casi eventi collaterali, come degustazioni di vini o di prodotti delle annesse aziende agricole. Pergarantireilrispettodellenormedisicurezzaanti Covid-19è necessario prenotare la propria visita.
L’elevato numero di adesioni - oltre il 10% delle realtà nazionali aperte il 4 ottobre - sottolinea la volontà dei 4500 soci ADSI, di cui 300 circa in Piemonte e Val d’Aosta, di tener fede a un appuntamento che sensibilizza i visitatori sul valore storico, artistico e socio-economico di una parte importante del patrimonio culturale nazionale. Spesso considerate luoghi delle meraviglie inossidabili al tempo, le dimore storiche sono in realtà gioielli fragili, la cui tutela e conservazione sono interamente affidate ai proprietari privati, che si fanno carico di custodirne la storia e preservarne il paesaggio, rendendoli fruibili da tutti. Le dimore storiche contribuiscono a sviluppare un forte senso di appartenenza e ad alimentare un tessuto socio-economico radicato nel tempo. I proprietari, con l’atto di vincolo imposto dallo Stato, sono obbligati alla salvaguardia di questi beni monumentali senza avere in cambio nessun tipo di supporto. Il loro mantenimento può salvare, in questo delicato momento economico, piccole imprese e artigiani, aprendo anche aprire nuove prospettive ai giovani. La Giornata nazionale vuole infatti valorizzare e ringraziare gli artigiani, i restauratori, i giardinieri e tutte le maestranze che localmente affiancano i proprietari nel compito di preservare le rispettive dimore, gli arredi e i giardinistorici.
Le informazioni relative a orari, modalità di apertura delle singole dimore e alle prenotazioni obbligatorie sono disponibili sul sito Internet dell’ADSI alla pagina www.associazionedimorestoricheitaliane.it/sezione-visite-dimore-piemonte
LE RESIDENZE VISITABILI A TORINO, BRICHERASIO, COLLEGNO, LA LOGGIA, PIOSSASCO, SANTENA E VILLAFRANCA PIEMONTE E VOLVERA
La Casa Lajolo a Piossasco è nota per il suo giardino su tre livelli e per l’hortus conclusus che riprende le geometrie del giardino all’italiana. Acquistò l'attuale assetto alla metà del XVIII secolo,probabilmente per opera del conte Aleramo di Chialamberto. Con l'estinzione dei Chialamberto, intorno al 1850, la proprietà fu ereditata dai cugini, i conti Lajolo di Cossano, che la possiedono tuttora. Il complesso presenta tre aree principali: il giardino, l'orto e il tradizionale “prà giardin”. Al livello più alto del giardino all'italiana vi è il piazzale prospiciente la casa padronale. Le siepi di bosso caratterizzano più diffusamente il secondo livello, suddiviso in un giardino all'inglese e in uno simmetrico all'italiana, con un boschetto di tassi che crea una quinta verde. Il terzo settore ospita un frutteto e un pergolato. Ultimamente l’orto racchiuso da mura è stato oggetto di un intervento che lo ha trasformato in orto-giardino destinato alla produzione orticola, che formalmente riprende le geometrie del giardino all’italiana. È gratuita la visita al giardino e all’orto – giardino, con prenotazione obbligatoria, anche per gruppi con al massimo 15 persone, scrivendo a info@casalajolo.it
Il castello Galli della Loggia, da tempo trasformato in villa di rappresentanza, appartenne a partire dal XII secolo ai Provana di Carignano. Alla fine del XVI secolo passò a Giacomo Darmelli, che ricostruì le parti danneggiate. I suoi figli ricevettero l’investitura di signori di La Loggia dall’abate di San Michele della Chiusa. Tra il 1500 e il 1600 le descrizioni parlano del castello di La Loggia come di una fortezza circondata da mura e fossato, munita di ponte levatoio, torre e forno e affiancata dalla cappella di San Giacomo. Nel 1700, grazie ad un matrimonio, il castello, le sue case rurali e 250 giornate di terra passarono ai conti Galli di La Loggia, che nel corso dell'800 ne completarono la trasformazione in villa signorile di rappresentanza. Le visite delle sale da ricevimento del piano terra sono guidate dalla marchesa Emanuela Ripa di Meana, che conosceva bene l'ultima contessa Galli della Loggia, di cui è anche parente prossima. Domenica 4 ottobre sarà allestita un'esposizione di prodotti biologici a km 0, ricavati da coltivazioni nell'antica tenuta moncalierese dei Ripa di Meana, la cui elaborazione è seguita direttamente dal marchese Francesco, presente e a disposizione del pubblico. Per le prenotazioni si può scrivere a info.castellogalli@gmail.com
Il Castello di Marchierù di Villafranca Piemonteè sempre stato trasmesso per successione diretta o per dote dai Savoia Acaja ai Solaro e poi ai Filippi di Baldissero, antichissima famiglia risalente ad Alineo, visconte d’Auriate nell’878. A tale famiglia appartenne Vittorio Antonio, che nell’assedio di Vienna del 1736 fu aiutante di campo del principe Eugenio di Savoia, feldmaresciallo d’Austria, comandante generale della cavalleria Imperiale asburgica e dell’Armata d’Ungheria. Il castello, noto anticamente come “Marchierutum in Soave” è menzionato per la prima volta in un documento del 1225 per una donazione in favore dell’abbazia di Santa Maria di Cavour sottoscritta nel suo salone. Il complesso architettonico comprende il maniero, il fortilizio e la cappella gentilizia, inseriti in un parco a disegno ottocentesco che comprende a sua volta le antiche scuderie e la cascina di Borgo Soave, entrambe di origini settecentesche. L’ultima erede dei Filippi di Baldissero, Camilla, andò sposa al conte Vittorio Prunas Tola. Tramite il loro figlio primogenito Severino, il castello e la tenuta sono pervenuti agli attuali proprietari, donna Paola Prunas Tola Filippi di Baldissero dei conti Arnaud di San Salvatore e il marito Camillo Mariconda, patrizio napolitano dell'antico Sedile di Capuana. Il 4 ottobre sono in programma visite gratuite e guidate ogni ora alla cappella gentilizia, al parco ottocentesco, al giardino all'italiana e alle scuderie settecentesche. Per la visita alle sale storiche insieme ai proprietari il contributo è di 6 euro. Per le prenotazioni si può scrivere asegreteria@castellodimarchieru.it
Il Parco del castello di Sansalvà a Santenavenne disegnato da Xavier Kurten, paesaggista prussiano che si occupò dei parchi dei Savoia dal 1820 al 1840 e che trasformò il paesaggio naturale santenese in un teatro a misura d’uomo. Nove piante alte oltre 40 metri ricompongono la sagoma del Monviso. A Sansalvà Kurten lavorò per Vittorio Amedeo Balbo Bertone di Sambuy, ministro del Regno di Sardegna e plenipotenziario a Vienna nel 1830, anno in cui Kurten disegnò per la famiglia Cavour il parco di Santena. Sfruttando la posizione dominante del castello, sul margine della terrazza fluviale del Banna, Kurten accolse nel suo disegno la catena delle Alpi e il Monviso e legò in unico sguardo le tre aree della tenuta: il castello e le pertinenze, il parco e la zona agricola. La sua idea di parco “all’inglese”, contemplava ampi spazi a prato, con gli alberi a fungere da sipario e quinta su scene agricole o gruppi monumentali. La maestà del Monviso è ricomposta dal gruppo delle Nove Piante (esemplari alti oltre 42 metri di cipressi calvi, monumento nazionale) e dalla Grande Quercia, esemplare ultracentenario reso protagonista del genio di Kurten, che trasformò con pochi interventi, il paesaggio naturale in un teatro a misura d’uomo e propose scenari diversissimi per colori, spirito e solennità. La visita dura un’ora e mezza e comprende il parco storico e la serra del Castello, le cascine Pallavicini e gli esterni. I gruppi di 35 persone al massimo partiranno alle 10, alle 12, alle 14,30 e alle 16,30. per le prenotazioni si può compilare il form pubblicato sul sito dell’ADSI.
Il Castello Provana di Collegno rivela l’impronta di Guarino Guarini e Filippo Juvarra, fra i maggiori architetti del barocco piemontese. In occasione della Giornata nazionalesarà visitabile la mostra dedicata a Vittorio Emanuele II nel bicentenario dalla nascita. La mostra e la conferenza in programma alle 16 saranno aperte al pubblico e sono organizzate dall’associazione internazionale Regina Elena. Il castello fu edificato da Umberto III il Beato di Savoia intorno al 1171. L’originario impianto comprendeva cinque torri a pianta circolare, a cui si accedeva attraverso un ponte levatoio. Nel corso del XIII secolo venne in gran parte distrutto e poi ricostruito alla fine del secolo a opera di Guglielmo VII di Monferrato. Appartenne al ramo dei principi d’Acaja di Casa Savoia, conti di Collegno, fino all’estinzione della casata. Carlo Emanuele I Duca di Savoia concesse nel 1599 il feudo a Giovanni Francesco Provana di Carignano, primo conte Provana di Collegno. Il figlio Ottavio iniziò i lavori di ampliamento con una parte che rivela la presenza dell’architetto Guarino Guarini. Le guerre rallentarono le opere, che ripresero su progetto di Filippo Juvarra dopo il 1720 e furono terminate poi dall’architetto Alberto Talucchi, riducendone le dimensioni ma rispettando le indicazioni juvarriane. Il maniero è circondato da un ampio parco con piante secolari di maestose dimensioni. Domenica 4 ottobre sarà possibile la visita gratuita e guidata del parco e del piano terreno, alla presenza di figuranti d’epoca. Per informazioni si può scrivere a info@castellodicollegno.it
Il Palazzotto Juva di Volverafa parte del complesso della cascina Pascolo Nuovo. Le prime testimonianze storiche risalgono al 1628, quando la comunità di Volvera vendette al conte Urbano Piossasco Folgoris di Scalenghe una “Cassina della Margheria”, ossia del Pasco. Il conte Urbano, governatore di Pinerolo, nel 1630 subì l’assedio francese e fu costretto a capitolare, consegnando la città al nemico. Prima di andare in esilio in Francia, vendette la cascina del Pasco al conte Gettullio Piossasco di Rivalba, archibugiere del duca di Savoia, da cui ricevette il Collare dall'Annunziata. Nel 1794 l’immobile passò all’Opera Pia dell’Albergo di Santa Croce in Villastellone, gestita da un ricco commerciante che si occupava degli indigenti. Nel 1797 Giacomo Pio Juva di Torino comprò la cascina del Pascolo Nuovo, la ristrutturò e costruì il Palazzotto con la torre e il campanile, facendo dell’edificio la sua residenza estiva. Realizzò il giardino con grandi alberi esotici, la ghiacciaia in pietre di tufo e conchiglie, l’orto padronale e il pozzo. Il pittore Mariani dipinse le volte dei saloni del piano terreno con vedute dei castelli della valle del Reno e del castello di Heidelberg. La parte della dimora aperta gratuitamente al pubblico comprende il giardino, il cortile e la parte agricola. A pagamento si possono visitare il parco e il piano terreno del Palazzotto. Domenica 4 è in programma uno spettacolo delgruppo “Historia Subalpina”. Per le prenotazioni si può scrivere a arch.lilianacanavesio@gmail.com
Il Palazzo Castelvecchio di Bricherasio sarà visitabile per la prima volta. In origine casa popolare, oggi condensa in sé più stili, con la facciata neoclassica e il lato che affaccia sul giardino con le tipiche logge settecentesche, tratti ottocenteschi e motivi floreali liberty. Il palazzo fu per tre secoli la residenza dei conti Ricca di Castelvecchio. Nel '700 fu ingrandita quella che all'epoca era una casa popolare costruita sulle antiche mura del castello del XVI secolo, demolito nel XVII dai francesi. Domenica 4 sarà possibile visitare gratuitamente il giardino, il cortile, l’ingresso interno del palazzo e la cantina. Si potranno ammirare a pagamento i saloni del primo e del secondo piano. L’ingresso costa 8 euro e comprende in omaggio 1 kg di riso prodotto dalla famiglia Andreis. Le visite guidate partiranno ogni ora.
Villa Richelmy a Collegno fu costruita su progetto dell'architetto Carlo Ignazio Galletti nel 1774 come luogo di villeggiatura del banchiere Pietro Rignon, che la volle dotata di una cappella interna al corpo di fabbrica e di un grande parco cintato. Ancora oggi nel parco si possono ammirare piante secolari ed elementi architettonici di pregio, come una piccola peschiera, uno scalone monumentale e artistiche rovine. Gli interni, di sobria e signorile eleganza, si conservano sostanzialmente intatti. Ereditata da una figlia del fondatore, Gertrude Cottolengo Rignon, la residenza fu da costei assegnata alla propria figlia, Olimpia Cottolengo, che la recò in dote nel 1808 ad Agostino Richelmy. La proprietà è rimasta ai Richelmy sino ai giorni nostri. I discendenti diretti del fondatore la abitano stabilmente, dopo aver intrapreso recentemente interventi manutentivi e conservativi, tuttora in corso. Nella giornata del 4 ottobre si potranno visitare gratuitamente il parco, il cortile e due saloni al piano terreno, mentre la visita alle stanze private del secondo piano costerà 5 euro a persona. Per le prenotazioni si può scrivere a stefanocaraffabraga@yahoo.it
Villa d’Agliè a Torino,dall'immutato fascino settecentesco, fu proprietà del duca Carlo Emanuele Filiberto. Dopo essere stata acquistata dall’avvocato legato alla corte sabauda Gaspare Bellezia, all’inizio dell’800 passò a sir John Foster, ambasciatore d’Inghilterra a Torino, il quale trasformò il giardino all’italiana in giardino romantico, piantando cedri del Libano, sequoie e ippocastani, potendo contare sulla consulenza dell’architetto paesaggista Russel Page. In seguito sul giardino intervenne anche l’architetto Stefano Giacosa. Dal 2007 il complesso fa parte del registro nazionale dei giardini storici. La villa collinare è circondata da un parco storico di ippocastani e tigli ed è rimasta pressoché immutata nel tempo, con i suoi soffitti a cassettoni decorati e le stanze con carta da parati cinese. Per le prenotazioni si può compilare il form pubblicato sul sito dell’ADSI.

- Dettagli
- Categoria: Turismo
Turismo
Neppure il Covid ha fermato la Sagra dei Pescatori di Villafranca Piemonte, che è in programma, anche se in formato ridotto, da venerdì 4 a domenica 6 settembre, con il patrocinio della Città Metropolitana di Torino. Gli organizzatori della Pro Loco hanno voluto sottolinearlo, battezzando la kermesse con l'appellativo di "Special Year".In campo, a fianco della Pro Loco, lo staff del Ristopalatenda, le associazioni locali, i comitati delle frazioni e la Protezione Civile. Rivoluzionate date, spazi ed eventi: anziché la tradizionale collocazione nell'ultima settimana di settembre, quest'anno la Sagra, ridotta a tre giornate, si tiene all'inizio del mese nell'area esterna del palazzetto polivalente in via Brigata Alpina Taurinense. Nel Ristopalatenda si possono gustare le specialità dei menu di mare e d'acqua dolce. Il programma degli spettacoli prevede i concerti live di Break Free-Queen Tribute Show venerdì 4, l'orchestra di Federica Cocco sabato 5 e l'ex Pooh Roby Facchinetti domenica 6, tutti con inizio alle 22.
A mezzanotte di venerdì 4 e sabato 5 c'è la spaghettata offerta dalla Pro Loco, con la musica del Dj DNA Maurizio Sivora e il coktail party. Domenica 6 dalle 8 alle 18 si tiene la fiera commerciale nelle vie del centro, mentre il Mercantico è allestito nell'area Palasport. Per i bambini appuntamento sotto l'ala per partecipare al gioco "Patrimonio" curato da Oratorio 10068 e il lunapark in piazza Vittorio Veneto.
Cancellati i fuochi d'artificio sul Po, ma al termine di una delle tre serate musicali, se le condizioni meteo e le prescrizioni lo permetteranno, a mezzanotte ci sarà uno spettacolo pirotecnico musicale realizzato dalla ditta Panzera nell'area spettacoli. Molto interessanti la mostra per il 40° anno dalla fondazione dell'associazione Amici del Po nell'ex Monastero, dove è ospitata anche l'associazione Liberi Pescatori. Da visitare anche le mostre "Flora e fauna" nella chiesa del Gesù e "Il bosco in una stanza" nei locali di via San Sebastiano 28, curate da Nino Perassi. Il Gruppo caritativo parrocchiale gestisce il pozzo di San Patrizio nell'ex Monastero e la Pro Loco il Banco Pesca.
Cene e pranzi non sono più self service ma con servizio al tavolo ed è necessario prenotare entro le 12 del giorno precedente al numero telefonico 366-490.6502. È previsto un servizio di asporto e consegna a domicilio per gli speciali menu del Ristopalatenda. Sabato 5 alle 15 al campo sportivo di via Moro è in programma la Partita del cuore tra una selezione di amministratori e membri delle associazioni locali e la Nazionale artisti, cantanti e comici. I proventi dell'evento (ingresso 5 euro) andranno in beneficenza.
I partecipanti alle manifestazioni dovranno rispettare i protocolli anti Covid e presentare prima dell'ingresso alle aree ristorazione e spettacoli l'apposito modulo scaricabile dal sito www.proloco.villafrancapte.to.it

- Dettagli
- Categoria: Turismo