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Lunedì 11 luglio prende il via la sperimentazione per rafforzare il trasporto pubblico locale in Val Cenischia. L’iniziativa, messa a punto dalla Città metropolitana di Torino, con la collaborazione dell’Agenzia per la mobilità piemontese è resa possibile dal progetto europeo Cuore dinamico, a cui la Città metropolitana partecipa, nell’ambito del Piano integrato territoriale Alcotra Alte Valli-Cuore delle Alpi, che ha appunto come obiettivo rendere “intelligenti” le comunità montane e rurali dal punto di vista della mobilità sostenibile, della resilienza, della qualità dei servizi pubblici e dell’innovazione.La sperimentazione proseguirà fino al 10 settembre e migliora l’integrazione fra gli autobus, e quella per il collegamento con il SFM a Bussoleno e a Susa. In particolare sono state estese alcune corse che prima fermavano solo a Susa fino a Bussoleno e sono state inserite a metà giornata due corse, una che porta sino a Novalesa e una che da Novalesa scende a Bussoleno e consente di prendere la coincidenza per Torino.
L’obiettivo è riorganizzare il servizio di trasporto pubblico locale – la scelta è ricaduta sulla media Valle di Susa perché su questo territorio in effetti il trasporto pubblico su gomma non è pienamente integrato né al suo interno né con il Servizio ferroviario metropolitano – in modo che possa costituire un valida alternativa all’uso di mezzi privati e, su un altro versante, rendere più facilmente raggiungibili anche a fini turistici i Comuni montani e rurali più distanti dagli agglomerati urbani di maggiori dimensioni.
La sperimentazione è stata messa a punto dopo un incontro, avvenuto lo scorso 27 maggio, cui erano stati invitati i Comuni di Bruzolo, Bussoleno, Chianocco, Giaglione, Matthie, Meana di Susa, Moncenisio, Mompantero, Novalesa, San Giorio di Susa, San Didero, Susa, Venaus, per spiegare il progetto ed effettuare una ricognizione delle criticità .
“La sperimentazione” spiegano il vicesindaco metropolitano Jacopo Suppo e il consigliere delegato ai trasporti Pasquale Mazza “permetterà di valutare le criticità dei servizi di trasporto integrato non solo per questa porzione del territorio ma per mettere a punto su tutta l’area metropolitana le strategie di mobilità sostenibile previste dal Pums”.
Le corse aggiunte nell’ambito della sperimentazione si svolgono nei giorni feriali (biglietti acquistabili a brodo per il servizio su gomma, on line per il Servizio ferroviario) e si sta valutando la possibilità di estendere la sperimentazione anche ai giorni festivi.
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I mesi estivi per gli abitanti delle numerosissime borgate e frazioni di Condove sono il periodo migliore per scendere in paese, anche per chi non è dotato della possibilità di muoversi in autonomia.La Città Metropolitana di Torino, nell’ambito del PUMS, il Piano Urbano per la Mobilità Sostenibile, in questo periodo sta promuovendo l’uso del trasporto pubblico in molte occasioni. Spesso si tratta di sagre, mostre e momenti di promozione turistica, mentre in questo caso l’intervento ha un’impronta maggiormente sociale.
La navetta che la Città Metropolitana ha messo a disposizione degli abitanti delle borgate di Condove ha una cadenza settimanale, ogni mercoledi, giorno di mercato, è gestita dalla ditta Overland di Avigliana e si ferma lungo la strada provinciale che conduce alle varie borgate e scende in paese.
“È un segnale di attenzione importante per la popolazione, spesso anziana e non autonoma, un modo per declinare in concreto gli studi del PUMS e valutarne l’attuazione sul campo” commenta il Sindaco di Condove, Jacopo Suppo, anche nella sua veste di Vicesindaco della Città Metropolitana di Torino.

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Al Movicentro di viale Roma a Venaria sono stati inaugurati i primi Bike box della città Reale, alla presenza del Sindaco Fabio Giulivi, del Consigliere metropolitano delegato alla pianificazione territoriale, difesa del suolo, trasporti e protezione civile Pasquale Mazza, della Consigliera comunale e metropolitana Rossana Schillaci e dell’Assessore comunale ai lavori pubblici e ambiente Giuseppe Di Bella.A Venaria sono a disposizione 6 spazi, ognuno dei quali può contenere due biciclette. L’iniziativa è realizzata nell'ambito del progetto "Parcheggi di interscambio per la mobilità ciclabile". L’opera, finanziata dalla Città Metropolitana di Torino, è costata 10.800 euro. I Bike box possono essere utilizzati liberamente senza costi e chiusi mediante un lucchetto personale.
Il Movicentro di Venaria sarà completamente operativo nel 2023, quando la linea ferroviaria Torino-Ceres tornerà ad essere pienamente fruibile.
“I Bike Box di Venaria saranno installati anche in Comuni esterni all’area metropolitana torinese, per promuovere una mobilità sostenibile, ecologica ed economica; tutto questo nell’ambito del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile, che sarà presto all’attenzione del Consiglio metropolitano. - sottolinea il Consigliere metropolitano delegato ai trasporti Pasquale Mazza – Il nostro Ente è attualmente mobility manager per 86 Comuni del territorio della Città Metropolitana e svolge un lavoro di coordinamento delle iniziative di promozione della mobilità sostenibile”. Il Sindaco di Venaria e Consigliere metropolitano Fabio Giulivi sottolinea che “I Bike Box sono importanti in vista del ripristino integrale della ferrovia Torino-Ceres, un’opera strategica che consentirà il collegamento veloce e comodo con la stazione di Torino Porta Susa e quindi con la metropolitana e l’Alta Velocità ferroviaria, ma anche con l’aeroporto di Caselle e con le Valli di Lanzo. Avremo uno strumento di mobilità alternativo all’automobile, che consentirà anche ai turisti di frequentare Venaria per visitare la Reggiae agli sportivi di raggiungere l’Allianz Stadium scendendo alla stazione Rigola. La ferrovia servirà anche il Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale e sarà utilizzata dagli studenti universitari della nostra città. È molto importante il ruolo della Città metropolitana per il coordinamento delle iniziative di promozione dell’uso della bicicletta in abbinamento al trasporto pubblico”. Rossana Schillaci, Consigliera metropolitana venariese, ritiene che “i Bike Box sono un’idea innovativa per accompagnare un cambiamento nella mobilità che è già in atto, indotto dalla pandemia e dal rincaro dei costi dei carburanti. Con questa iniziativa l’amministrazione locale e quella metropolitana dimostrano la loro vicinanza alle esigenze dei cittadini e al cambiamento culturale e sociale in atto”.
Per visionare il videocomunicato sull’inaugurazione dei Bike Box e l’intervista alla Consigliera Schillaci:
https://youtu.be/O7yg9yMAURI
https://youtu.be/eZSEoGzrUv4

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Riorganizzare il servizio di trasporto pubblico locale perché possa costituire un valida alternativa all’uso di mezzi privati e, su un altro versante, rendere più facilmente raggiungibili anche a fini turistici i Comuni montani e rurali più distanti dagli agglomerati urbani di maggiori dimensioni .É il senso della sperimentazione, messa a punto dalla Città metropolitana di Torino, con la collaborazione dell’Agenzia per la mobilità piemontese, che prenderà il via con la stagione estiva nella Media Val di Susa e che è stata presentata venerdì 27 maggio ai Comuni in un incontro che si è svolto presso la sede dell’Unione montana a Bussoleno, con la partecipazione del Vicesindaco della Città metropolitana.
La sperimentazione è resa possibile dal progetto europeo Cuore dinamico, a cui la Città metropolitana partecipa, con la Città di Pinerolo, il Gal Escarton e Valli Valdesi, e quattro partner francesi nell’ambito del Piano integrato territoriale Alte Valli-Cuore delle Alpi, che ha appunto come obiettivo rendere “intelligenti” le comunità montane e rurali dal punto di vista della mobilità sostenibile, della resilienza, della qualità dei servizi pubblici e dell’innovazione.
La Media Valle di Susa è stata scelta come area di sperimentazione perché in effetti il trasporto pubblico su gomma non è pienamente integrato né al suo interno né con il Servizio ferroviario metropolitano. In quest’ottica si è pensato a una rielaborazione complessiva del Tpl sia per migliorare l’integrazione fra gli autobus, sia quella per il collegamento con il SFM a Bussoleno e a Susa.
“La sperimentazione” spiega il Vicesindaco metropolitano “permetterà di valutare le criticità dei servizi di trasporto integrato non solo per questa porzione del territorio ma per mettere a punto su tutta l’area metropolitana le strategie di mobilità sostenibile previste dal Pums”.
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Da lunedì 9 maggio disponibile anche il sabato mattina e nella fascia serale fino alle 20 nei giorni ferialiProvibus, il trasporto pubblico a chiamata che già serve i comuni di Caluso, Montalenghe, Barone, Mazzè, Candia, Orio, Villareggia e Vische, aumenta le proprie fasce orarie da lunedì 9 maggio 2022: sarà esteso infatti al sabato mattina dalle 8.15 alle 12.15 e nei giorni feriali con orario 8.15-12.15 al mattino e 14.00-20.00 alla sera.
Potenziato anche il call center con orario continuato dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 17.30 e il sabato dalle 8.00 alle 12.00.
Per usufruire del Provibus ai cittadini e alle cittadine dell’area basterà chiamare il numero verde 800-913291 e comunicare all’operatore le proprie esigenze di viaggio. Si potranno scegliere come origine e destinazione del suo spostamento due qualsiasi delle fermate di trasporto pubblico indicate sulla mappa.
Il servizio potrà essere utilizzato per muoversi nei comuni dell’area di Caluso, ma anche come soluzione per raggiungere la stazione ferroviaria e prendere il treno o una delle fermate della linea bus 265 Torino-Ivrea.
L’estensione del servizio a chiamata per gli otto Comuni canavesani è frutto di una sperimentazione in linea con le strategie del Piano urbano della mobilità sostenibile (Pums) messo a punto dalla Città metropolitana di Torino con tutti i Comuni del territorio ed è realizzata dall’Agenzia della Mobilità Piemontese come soggetto attuatore. Grazie ad investimenti mirati su esigenze specifiche e ben definite il servizio a chiamata si è rivelato realmente utile per quei territori che hanno un’utenza dispersa e per i quali è economicamente insostenibile realizzare un servizio ad orari tradizionale.
MobiLab è il progetto singolo dedicato alla mobilità sostenibile all’interno del Piano integrato territoriale (Piter) Graies Lab, il cui obiettivo strategico generale è quello di una governance effettiva e duratura in grado di garantire sviluppo e consolidamento di generazioni rurali, attive, innovanti e solidali sul suo territorio, con lo scopo di rendere il territorio attrattivo per nuove popolazioni e generazioni.
In quest’ottica, l’ampliamento del Provibus risponde all’esigenza emersa dal tavolo di confronto con i soggetti attuatori delle azioni del Progetto Alcotra SociaLab, afferente anch’esso al Piter Graies Lab, nonché con i Comuni del territorio, per coprogettare soluzioni di mobilità più efficaci per i territori più marginali dell’area di progetto: in particolare la difficoltà per l’utenza giovanile di accesso autonomo alle attività extrascolastiche per mancanza di una copertura oraria adeguata del servizio di trasporto pubblico locale tradizionale.
Il biglietto ha una tariffa pari gli altri servizi di linea extraurbani che va da 1,60 € a 2,80 € in base ai chilometri percorsi ed è acquistabile a bordo senza sovraprezzo. È possibile anche acquistare un carnet di 20 corse a un costo di 21,50 € a 39,00 €.
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Sul territorio fuori dal capoluogo, la Città metropolitana di Torino ha dedicato tempo e denaro anche a facilitare la crescita di figure strategiche indispensabili a migliorare la mobilità sostenibile: fin dallo scorso anno sono stati realizzati corsi di formazione gratuiti, è stata messa a disposizione la piattaforma Emma (Electronic Mobility Management Application) realizzata in collaborazione con 5T e poi adottata a scala regionale per guidare i Mobility manager nell'analisi dell'accessibilità della sede dell'azienda/scuola, anche attraverso un questionario sottoposto a dipendenti e studenti per analizzare le modalità di spostamento e la propensione al cambiamento, restituendo le informazioni elaborate sotto forma di Piani degli spostamenti.Sono più di 80 i Piani degli spostamenti già pervenuti a Città metropolitana di Torino da altrettanti Comuni: "ora i nostri uffici stanno procedendo alla valutazione di quelli rispondenti alle linee guida ministeriali e alla selezione delle iniziative da finanziare secondo 5 assi di intervento: misure per disincentivare l’uso individuale dell’auto privata; misure per favorire l’uso del trasporto pubblico; misure per favorire la mobilità ciclabile o la micromobilità; misure per ridurre la domanda di mobilità; misure ulteriori, come attività di comunicazione, promozione e formazione" commenta il consigliere metropolitano delegato ai trasporti Pasquale Mazza che aggiunge "La Città metropolitna di Torino si è fatta carico di un’attività di supporto di area vasta che è strategica nel sostenere, indirizzare e coordinare tutte le realtà coinvolte su ben 312 Comuni. Uno sforzo notevole che è un’eccellenza sul territorio italiano”.
Per questa attività dal Ministero sono stati attribuiti a Città metropolitana 1 milione e mezzo di euro destinati al Mobility management: l'Ente esercita la funzione di Mobility manager di area sul territorio fin dal 2006 ed è competente alla valutazione dei Piani degli spostamenti casa-lavoro e casa-scuola e alla gestione dei finanziamenti.
La legge nazionale prevede infatti che dal 2015 le scuole di ogni ordine e grado, e dal 2020 le imprese e pubbliche amministrazioni con più di 100 dipendenti ubicate in un capoluogo di Regione, in una Città metropolitana, in un capoluogo di Provincia o in un Comune con più di 50.000 abitanti adottino entro il 31 dicembre di ogni anno, un Piano degli spostamento casa-lavoro dei dipendenti e casa-scuola degli studenti.
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Come esito di un progetto formativo nazionale hanno scritto il primo Manifesto della mobilità sostenibile della scuola italiana assieme a 2.000 loro coetanei di tutte le Regioni.Obiettivo: raccogliere le idee dei giovani per la mobilità futura nella città metropolitana di Torino.
Dopo il confronto con il Ministro Enrico Giovannini, avvenuto durante la Settimana Europea della Mobilità a settembre, le alunne e gli alunni del Progetto O.R.A. - Open Road Alliance hanno incontrato oggi i rappresentanti delle amministrazioni comunale e metropolitana di Torino. Sono 85 gli studenti torinesi, coinvolti nel progetto di Fondazione Unipolis e Cittadinanzattiva che dopo un percorso formativo hanno scritto il primo Manifesto della mobilità sostenibile della scuola italiana, assieme ad altri 2.000 coetanei di tutto il Paese.
Presentato a Roma, Il Manifesto ha preso ora la via delle città metropolitane per la fase decisiva del progetto, quella in cui gli studenti incontrano le istituzioni locali per proporre le loro idee sui temi della mobilità; un momento di confronto con le amministrazioni in cui i giovani diventano ambasciatori della mobilità sostenibile nelle comunità in cui vivono.
All’incontro, svoltosi presso il Liceo “Regina Margherita”, hanno partecipato Chiara Foglietta, Assessora alla Transizione ecologica e digitale, Innovazione, Mobilità e Trasporti del Comune di Torino, Alessandro Azzolina, Assessore all'Istruzione e all'ecologia integrale del Comune di Nichelino e Mario Pasquale Mazza, Consigliere delegato alla pianificazione territoriale e difesa del suolo, trasporti, protezione civile della Città Metropolitana di Torino.
Oltre gli studenti del Liceo “Regina Margherita” erano presenti classi provenienti dal Liceo Artistico “Cottini”, dall’”Istituto Steiner” e dall’I.I.S. “Maxwell” di Nichelino. Proprio gli studenti di Nichelino si sono classificati tra i dieci vincitori del concorso nazionale lanciato nell’ambito del progetto, con il video “Ma come ti muovi?!”.
Tra le idee presentate durante l’iniziativa; la richiesta degli studenti di realizzare ambienti urbani con materiali sostenibili, come aree di ricarica per auto e bici elettriche, zone di relax e multiuso (zone studio, aree per picnic con fontane per l’acqua e cestini per la raccolta differenziata). Inoltre, progetti relativi a biciclette realizzate con materiali ecosostenibili, ricaricabili attraverso dei punti nei luoghi strategici delle città. Le idee hanno come obbiettivo di incentivare la sostenibilità e di agevolare la socialità.
"Ringrazio i 2mila studenti e studentesse delle Città metropolitane per il Manifesto della Mobilità sostenibile della Scuola italiana. L'iniziativa di presentazione a Torino è stata realizzata proprio nel giorno in cui la Città ha sostenuto l'iniziativa "Bike to School" che mira a favorire nuovi tipi di mobilità nel raggiungere la scuola. Ho avuto modo di ascoltare la presentazione del Manifesto, di cui faremo tesoro come Amministrazione per le prossime progettualità sul tema. La scuola è il primo luogo dove costruire il futuro e una nuova cittadinanza. L'ascolto dei ragazzi e delle ragazze è fondamentale e arricchente. È a loro e per loro che dobbiamo lasciare e costruire una Città più giusta e sostenibile" ha commentato Chiara Foglietta, Assessora alla Transizione ecologica e digitale, Innovazione, Mobilità e Trasporti del Comune di Torino.
"Iniziative come quella in oggetto sono degne della massima attenzione da parte delle istituzioni e gli amministratori locali non possono che mettersi in ascolto ogniqualvolta le studentesse e gli studenti scelgono di mettersi in gioco restituendo una fotografia della città che parta dalle reali e concrete necessità degli stessi. L'iniziativa è dunque encomiabile non solo per l'importanza del tema trattato, tema che ha a che fare con il futuro del nostro pianeta, ma anche perché attiva e rende protagonisti gli studenti stessi. Mi congratulo con gli organizzatori, con i docenti e con tutti gli studenti che vi hanno preso parte" ha aggiunto Alessandro Azzolina, Assessore all'Istruzione e all'ecologia integrale del Comune di Nichelino.
“Le parole chiave del “Manifesto”, come la sicurezza, il rispetto per l’ambiente, una mobilità responsabile, intelligente, attiva, l’accessibilità del territorio, le ritroviamo come obiettivi strategici nel PUMS, il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile della Città metropolitana di Torino, un Piano strategico decennale declinato in azioni sia riguardanti le infrastrutture che i servizi, volte al miglioramento della mobilità e dei trasporti. Rendere a misura dei nostri ragazzi la mobilità a partire dai plessi scolastici ha importanti ricadute, in quanto gli spazi e i percorsi diventano occasione di sviluppo dell’autonomia e di attenzione all’ambiente circostante, rafforzando il senso di responsabilità e di appartenenza ai luoghi” ha spiegato Mario Pasquale Mazza, consigliere delegato alla pianificazione territoriale e difesa del suolo, trasporti, protezione civile della Città metropolitana di Torino.
I giovani diventano quindi ambasciatori della mobilità sostenibile nelle comunità in cui vivono, le 14 aree metropolitane del nostro Paese, che ospiteranno ciascuna uno o più incontri con sindaci, assessori di riferimento e delegati delle città metropolitane.
Studenti e docenti saranno i protagonisti degli incontri nei quali racconteranno il percorso formativo e laboratoriale, svolto tra il 2020 e il 2021 nonostante le difficoltà della pandemia, in cui hanno analizzato la mobilità nella sua dimensione sociale, economica, ambientale e della sicurezza. Sono 93 le classi partecipanti al progetto, per un totale di circa 2.000 studenti all'ultimo anno delle Scuole Secondarie di 2° grado, accompagnati da 140 docenti referenti. Le classi, 44 delle quali hanno indirizzo liceale, 35 indirizzo tecnico e 14 indirizzo professionale, provengono da 57 scuole delle aree metropolitane di Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Roma, Torino e Venezia.
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La Città metropolitana di Torino scriverà una lettera al GTT-Gruppo torinese trasporti affinché gli autisti dei mezzi pubblici siano sollecitati a non disattivare gli annunci vocali che segnalano le fermate del percorso, strumento che rappresenta un ausilio importante in particolare per le persone con problemi di vista, ciechi e ipovedenti.
È quanto è scaturito dall’incontro tra il consigliere metropolitano con delega ai trasporti Pasquale Mazza e il presidente della sezione di Torino della UICI-Unione italiana ciechi e ipovedenti Giovanni Laiolo, accompagnato dal consigliere con delega ai rapporti con GTT e gestione questione “mezzi a flusso libero” Christian Bruno.
L’incontro è stato anche l’occasione per ribadire l’importanza che i Comuni che pubblicano bandi per attivare sul proprio territorio servizi di micromobilità elettrica con utilizzo di monopattini si attengano scrupolosamente alle norme del Codice stradale, recentemente modificate dalla legge 156 del 9 novembre 2021, aggiornando i disciplinari che regolano il rapporto con gli operatori del noleggio. Su sollecitazione dell’UICI, pochi giorni fa la Città metropolitana di Torino ha inviato una lettera agli Assessori alla mobilità dei Comuni in cui è attivo il servizio di monopattini in condivisione, ricordando di integrare le nuove norme nei contratti stipulati con le aziende che forniscono i mezzi di mobilità elettrica.
In particolare, nella lettera si ricorda che sui marciapiedi è vietata la circolazione e, salvo che nelle aree individuate dai Comuni, anche la sosta: comportamenti, questi ultimi, molto pericolosi, soprattutto per chi ha difficoltà di deambulazione, come nel caso di chi ha problemi legati alla vista.
“I rappresentanti dell’Unione ciechi hanno riconosciuto alla Città metropolitana l’attenzione che dedichiamo ai temi che ci hanno sottoposto” ha commentato il consigliere delegato Pasquale Mazza. “Facciamo nostro anche l’appello ai privati, e chiediamo ai Comuni di fare altrettanto, di rispettare le regole per un buon utilizzo dei monopattini, rispettoso della sicurezza degli altri utenti della strada”.
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“Entro fine anno andremo a gara e in questi giorni da InfraTo riceveremo il progetto definitivo”: lo ha annunciato il Sindaco metropolitano Stefano Lo Russo durante la riunione sul tema della Metro 2convocata al Palazzo Civico di Torino con i colleghi Claudio Castello di Chivasso, Elena Piastra di Settimo Torinese, Paolo Cugini di Gassino Torinese, Loris Lovera di Castiglione Torinese, Renato Pittalis di Leinì, Davide Rosso di Rivalba, Sonia Cambursano di Strambino (Consigliera metropolitana) e Giulia Guazzora di San Mauro Torinese.
Oltre ai Sindaci sono intervenuti il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’Assessore all’Urbanistica del Comune di Torino, Paolo Mazzoleni.
“La Regione Piemonte, – ha sottolineato il Sindaco Lo Russo – sostiene il progetto della seconda linea della Metro, perché rappresenta un progetto strategico di sviluppo urbano e un’infrastruttura per il futuro di Torino. Si procederà con un appalto unico in due lotti, che significa partire in parallelo, risparmiando così notevole tempo”.
“Ho accolto la richiesta dei colleghi Sindaci di essere coinvolti nella progettazione, verificando la possibilità di continuare la progettazione verso nord e verso sud. - ha annunciato Lo Russo - Nel recente incontro con il Ministro Enrico Giovannini il confronto sulle risorse è stato approfondito. Ci attendiamo a breve la risposta dal Ministero sul miliardo di euro chiesto dal Fondo nazionale inserito nella Legge Finanziaria sulle Città metropolitane, richiesta sostenuta anche dal Presidente Cirio nei recenti incontri avuti con il Ministro ai trasporti e ribadita formalmente con una lettera inviata in queste ore a Roma dalla Regione”.
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“Raffaele Bianco è un amministratore locale giovane ma di notevole esperienza: sono sicuro che potrà far bene e aiutare il territorio ad affrontare le criticità che affliggono il sistema del trasporto pubblico locale”: così Pasquale Mazza, Consigliere metropolitano delegato ai trasporti, commenta la nomina dell’Assessore alla mobilità della Città di Grugliasco nel consiglio di amministrazione della Agenzia della Mobilità come presidente per il Bacino metropolitano di Torino.“La nomina di Bianco all’unanimità da parte dei rappresentanti dei Comuni consorziati all’Agenzia dimostra che l’impegno dell’assessore grugliaschese sul delicato tema della mobilità è apprezzato da tutti i colleghi amministratori. - sottolinea Mazza – Non posso che assicurargli la vicinanza e il supporto della Città Metropolitana di Torino. Lavoreremo insieme per ricercare soluzioni condivise per il miglioramento della qualità del trasporto e della mobilità dei cittadini”.
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