I NOSTRI COMUNICATI

 

Comunicati

Territorio e urbanistica

La Città metropolitana di Torino ricostruisce l'iter della vicenda

"Tutela dell'ambiente e attenzione allo sviluppo locale sono due visioni che devono procedere il più possibile insieme: la Città metropolitana di Torino con le sue competenze e le sue professionalità è impegnata su entrambe le tematiche, affrontando i singoli casi locali senza pregiudizi, nel rispetto delle regole e delle normative. Non sono le firme raccolte o le legittime proteste a condizionare volta per volta l'attività del nostro Ente".
Il vicesindaco della Città metropolitana di Torino Jacopo Suppo interviene sui passaggi che hanno fermato la possibilità di ampliamento alle porte di Frossasco della ditta Kastamonu Italia spa,  un progetto che fin dall'estate 2021 era al centro delle preoccupazioni della popolazione della zona e di cui si era discusso anche in una seduta del Consiglio metropolitano di Torino. Lo fa ripercorrendo l'iter della procedura di riattivazione dell'impianto e ricordando che il suo primo impegno pubblico - appena nominato vicesindaco metropolitano un anno fa a fine gennaio 2022 - era stato a Pinerolo per affrontare proprio il progetto di ampliamento della Kastamonu: "La nostra amministrazione ha dato fin da subito la massima attenzione al tema, ho anche ricevuto a Torino il sindaco di Frossasco che aveva chiare le complessità collegate alle necessarie varianti urbanistiche,  oltre a una delegazione di cittadini che temevano ricadute dannose dal progetto industriale" aggiunge Suppo. 
L’azienda specializzata nella produzione di pannelli in legno per l’industria edile e manifatturiera, in particolare del settore arredamento, oltre a quello di Frossasco possiede in Italia altri stabilimenti, a Luserna San Giovanni e in Emilia Romagna: il piano aziendale parlava della realizzazione di un ulteriore impianto di combustione per produrre aria calda per il funzionamento dell’impianto di essiccazione, scelta che ha dato origine a contestazioni e richieste di chiarimenti. 
La Città metropolitana di Torino ha ritenuto necessario che - prima di avviare il procedimento - venisse svolta dal Comune di Frossasco una preliminare fase di avvio della variante urbanistica e relativa verifica di VAS (Valutazione ambientale strategica) per la porzione di nuovo impianto da realizzarsi in aree a destinazione non compatibili con l'attività produttiva. 
La Città metropolitana ha infatti ritenuto che la procedura di PAUR (Provvedimento autorizzatorio unico regionale) non potesse superare tali previsioni urbanistiche. 
La procedura è stata avviata presso il SUAP, lo Sportello unico per le attività produttive di Pinerolo, e si è conclusa con il diniego alla possibilità di addivenire alla Variante urbanistica (come da comunicazione  del 27  luglio scorso). 
La Città Metropolitana, trascorso il termine per la presentazione dell'eventuale ricorso da parte della ditta Kastamonu avverso il provvedimento dello sportello SUAP, ha preso atto dell'esito ed ha ritenuto che il progetto cosi per come è stato presentato in allegato all'istanza non fosse realizzabile: "Pertanto, gli uffici del Dipartimento Ambiente hanno archiviato l'istanza - conclude il vicesindaco metropolitano Suppo - e ne hanno dato comunicazione alla ditta e tutti i soggetti istituzionali coinvolti".

Territorio e urbanistica

È stato dedicato alla sindaca di Varisella Mariarosa Colombatto il primo incontro di lunedì 12 dicembre di Comuni in linea, appuntamento settimanale dedicato in particolare alla viabilità che il Vicesindaco metropolitano, con delega alle opere pubbliche, Jacopo Suppo ha deciso di dedicare ai Sindaci del territorio, momento puntuale per ascoltare richieste e segnalazioni su criticità da risolvere e strade da migliorare e rendere più sicure e agevoli.
L’argomento che il primo cittadino di Varisella ha posto all’attenzione del vicesindaco Suppo e ai funzionari della direzione Viabilità non era tanto legato a problemi di viabilità, quanto a un tema di natura urbanistica: in una delle borgate del paese si trova un agglomerato di edifici di proprietà del Comune che versano in pessime condizioni e che necessitano di una serie di interventi di ristrutturazione. Nell’area l’amministrazione comunale nel corso degli ultimi anni ha gia realizzato alcune opere, come il parcheggio, l’illuminazione e il recupero di un casale, e il progetto complessivo prevede di collocarvi un museo delle tradizioni contadine e una struttura ricettiva con affittacamere e sala multimediale. La stima per la ristrutturazione degli edifici in questione si aggira sui due milioni di euro, ed è per provare a ottenere un contributo economico che la sindaca Colombatto si è rivolta in Città metropolitana.
Il vicesindaco Suppo ha espresso interesse per il progetto dell’amministrazione di Varisella e si è fatto consegnare la documentazione relativa: “Ci rivolgeremo alla Regione Piemonte e vedremo se sarà possibile usufruire dei finanziamenti del FESR” ha concluso, riferendosi al fondo europeo di sviluppo regionale, uno dei principali strumenti finanziari della politica di coesione dell'UE.
Sindaca Varisella

Territorio e urbanistica

Martedì 15 novembre, alla  Certosa di Collegno, è stato inaugurato il restauro dei Laboratori, che un tempo ospitavano le attività artigianali dei ricoverati nell’Ospedale psichiatrico (tipografia, tessitura, falegnameria, tappezzeria, sartoria, edili), e che d’ora in avanti saranno le nuove aule universitarie per il Corso di laurea in Scienze della formazione primaria dell’Università di Torino. Un investimento di quasi 5 milioni di euro, reso possibile dai fondi del progetto Top Metro  - di cui sono attuatori : la Città metropolitana di Torino, con i Comunidi BeinascoBorgaroCollegnoGrugliascoMoncalieriNichelinoOrbassanoRivoliSettimo T.seSan Mauro, Venaria e la Regione Piemonte - che ha destinato a questo intervento di rigenerazione urbana due milioni di euro cofinanziati principalmente dalla Città di Collegno e dall’Università degli Studi di Torino.

A inaugurare i nuovi spazi il sindaco di Collegno Francesco Casciano, il Rettore dell'Università di Torino Stefano Geuna, il vicesindaco della Città metropolitana Jacopo Suppo, il Direttore ASL TO3 Franca Dall’Occo e il sindaco di Grugliasco Emanuele Gaito, circondati da un festoso corteo cui hanno partecipato figure in costume di un gruppo storico e scolaresche.

Un sogno che si realizza” ha commentato il sindaco di Collegno Francesco Casciano “dopo quasi 40 anni di abbandono, grazie alla passione e all’impegno profuso da tutte le forze istituzionali insieme al nostro Comune, nonostante il periodo difficilissimo per i cantieri pubblici”.

Jacopo Suppo, vicesindaco della Città metropolitana, ha spiegato quale ruolo ha giocato l’Ente di area vasta: “Con il progetto Top Metro per la riqualificazione delle periferie urbane abbiamo fatto il lavoro che ci si aspetta dal nostro Ente, cioè essere motore di sviluppo per il territorio, intercettando prima di tutto i fondi a disposizione e immaginando un modo di lavorare insieme che prende le mosse dalla visione d’insieme del Piano strategico territoriale metropolitano, e supera le divisioni concettuali fra periferie della città e le aree urbanizzate confinanti. Nella sola zona Ovest del territorio arriveranno circa 60 milioni per interventi mirati anche ai cittadini del futuro, senza dimenticare la loro storia”.

Una storia che, per quanto riguarda l’ex Ospedale psichiatrico di Collegno, non dimentica la lezione di Franco Basaglia: “Nel giro di poche settimane” ha annunciato il Rettore dell’Università di Torino Stefano Geuna “I Laboratori ospiteranno un corso di tecniche della riabilitazione psichiatrica” .

Territorio e urbanistica

Martedì 15 novembre alle 15, nella sede di ANCI Piemonte, in Via Maria Vittoria 12 a Torino, verranno presentati ufficialmente i risultati del “Tavolo Traslochi”, l’iniziativa di confronto voluta dalla Città metropolitana di Torino e da ANCI Piemonte con l’obiettivo di favorire la semplificazione e la standardizzazione delle procedure relative all’occupazione del suolo pubblico in caso di trasloco.
Proprio ANCI e Città metropolitana nei mesi scorsi avevano sottoscritto un apposito protocollo d’intesa nell’ambito del progetto “Metropoli Strategiche”, avviando uno studio di fattibilità volto alla creazione di un prototipo operativo in grado di uniformare l’attività degli uffici comunali e di velocizzare i procedimenti per l’ottenimento dei permessi di occupazione temporanea del suolo pubblico. L’incontro si terrà in modalità mista, vale a dire sia in presenza che online.
Per iscriversi all’incontro:
https://www.anci.piemonte.it/tavolo-traslochi-martedi-15-11-incontro-anci-citta-metropolitana/

Territorio e urbanistica

Il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili ha approvato le convenzioni con la Città metropolitana di Torino per i due progetti dedicati alla qualità dell'abitare e alla riduzione del disagio abitativo sul territorio metropolitano nell’ambito del bando del programma PINQuA (Programma innovativo nazionale per la qualità dell'abitare) finanziato da fondi del PNRR-  Next generation EU - Missione 5 Componente 2 Investimento 2.3.

Un passo fondamentale a cui segue da parte del Ministero l’erogazione dell’acconto del finanziamento  di 15 milioni di euro a disposizione di ogni progetto.

I progetti sono “resiDenza-resiLIenza”, che raggruppa i Comuni di Moncalieri (capofila), Nichelino, Chieri, Beinasco, Trofarello, La Loggia e Piobesi Torinese, unitamente all'Ente di gestione delle Aree protette del Po piemontese e  Atc del Piemonte Centrale, che si è piazzato 74esimo su 290 proposte complessive; e “Ricami Urbani-ricucire l'abitare metropolitano” che raggruppa i Comuni di Collegno (capofila), Grugliasco, Borgaro Torinese, il Consorzio Intercomunale Torinese e Atc del Piemonte Centrale.

Il passo successivo, in via di definizione, è l’accordo di parternariato fra la Città metropolitana e i soggetti attuatori per definire i ruoli delle parti interessate, dopodiché sarà possibile dare il via alle opere.

“Sono fra le prime risorse del Pnrr che arrivano alla Città metropolitana” commenta la Consigliera  delegata metropolitana  alla pianificazione strategica "e il nostro ente in questo caso riveste anche il ruolo di  soggetto beneficiario. I tempi, dall’emissione del bando all’arrivo dei finanziamenti, sono stati piuttosto veloci. Lavorare in modo concertato, con la regia di un Ente di area vasta come la Città metropolitana capace di aggregare idee e risorse, è la via da perseguire”.

Territorio e urbanistica

I tre progetti individuati dalla Città metropolitana per ridurre il disagio abitativo sul territorio metropolitano presentati per partecipare al bando del programma PINQuA (Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare) promosso dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti sono risultati ammissibili al finanziamento.

“Il bando era molto complesso e il risultato ottenuto è davvero importante” commenta il consigliere delegato metropolitano alla pianificazione strategica Dimitri De Vita “perché mostra la capacità delle nostre realtà territoriali di progettare insieme. Gli interventi previsti dai tre progetti centrano in pieno quegli aspetti che sono alla base di una vera riqualificazione dell’abitare e delle periferie, capaci di proporre nuovi modi di vivere: l’ammissibilità al programma PINQuA ne costituisce il riconoscimento”

Un riconoscimento che in termini economici significa una cifra di 45 milioni, suddivisi all’incirca in 15 milioni a progetto.

L’ammissibilità costituisce però il primo, fondamentale step per ottenere il finanziamento: il Ministero ora deve pubblicare il decreto che rende ufficiale la graduatoria. Complessivamente le risorse a livello nazionale disponibili si aggirano attualmente su 3,2 miliardi di euro, che copriranno solo una parte dei progetti ammessi. Una seconda tranche, di circa 1,1 miliardo di euro, rientrare in un secondo tempo con un ulteriore finanziamento.

Una volta ufficializzata la graduatoria, i progetti che rientrano nel primo lotto di finanziamento hanno 240 giorni per presentare un progetto più dettagliato su cui poi potranno essere messi a gara, ottenuti i fondi, le opere da realizzare.

In questa prima tranche di progetti ammissibili e finanziabili ne rientrano ben due dei tre presentati dalla Città metropolitana di Torino: si tratta di “resiDenza-resiLIenza”, che raggruppa i comuni di Moncalieri (capofila), Nichelino, Chieri, Beinasco, Trofarello, La Loggia e Piobesi Torinese, unitamente all’Ente di gestione delle Aree protette del Po piemontese e  Atc del Piemonte Centrale, che si è piazzato 74esimo su 290 proposte complessive e "Ricami Urbani – ricucire l’abitare metropolitano che raggruppa i comuni di Collegno (capofila) , Grugliasco, Borgaro Torinese con il partenariato di Atc del Piemonte Centrale e Società Cooperativa Edilizia a proprietà indivisa Giuseppe Di Vittorio.

Il terzo, “UBIQuA – Uomo, biosfera, innovazione, qualità dell’abitare” che raggruppa i Comuni di Settimo Torinese (capofila), Venaria Reale, San Mauro Torinese e Foglizzo con il partenariato di Atc del Piemonte Centrale rientra nella seconda tranche di finanziamento. .

Le linee di indirizzo di PINQuA e il bando della Città metropolitana

Lo scorso dicembre la Città metropolitana di Torino aveva avviato, con la collaborazione della Fondazione per l'architettura - in virtù di un protocollo di intesa firmato nello stesso mese dal consigliere delegato allo sviluppo strategico Dimitri De Vita e l'Ordine degli architetti di Torino - una ricognizione di proposte progettuali, con le quali partecipare al programma PINQuA, per ridurre il disagio abitativo e insediativo, con particolare riferimento alle periferie e all'incremento della qualità della vita e che attribuissero all'edilizia residenziale sociale un ruolo prioritario.

Il bando, in linea con il Programma PINQuA, prevedeva che ciascun ente locale potesse presentare idee progettuali, con un contributo massimo per ogni proposta ammessa di 15 milioni di euro. Il programma nazionale prevede che venga assicurato il finanziamento di almeno una proposta per regione. I temi attorno ai quali costruire le proposte progettuali erano :
- riqualificazione e riorganizzazione del patrimonio esistente;
- rifunzionalizzazione di aree, spazi e immobili pubblici e privati;
- miglioramento dell'accessibilità e della sicurezza dei luoghi urbani, dei servizi e infrastrutture;
- rigenerazione di aree e spazi già costruiti, soprattutto ad alta tensione abitativa;
- individuazione e utilizzo di modelli e strumenti innovativi di gestione, inclusione sociale e welfare urbano nonché di processi partecipativi, anche finalizzati all'autocostruzione.

La risposta territoriale era stata un successo, considerando anche la difficoltà per i Comuni di organizzarsi, oltre tutto in tempi di lockdown e di congenita mancanza di personale: parteciparono alla “call” della Città metropolitana di Torino 24 Comuni oltre all’Atc, (Agenzia territoriale per la casa del Piemonte centrale), per un totale di oltre 200 milioni di euro, proponendo progetti singoli o in forma aggregata, fra i quali vennero individuati i tre progetti che hanno poi partecipato al bando e hanno ottenuto l’ammissibilità.

Territorio e urbanistica

Si terrà mercoledì 9 giugno alle h 17 in presenza (sala dei cavalieri in via Giolitti n. 7)  a Pinerolo l'ultimo confronto con gli amministratori del territorio - in questo caso della zona omogenea 5 Pinerolese - sulla proposta tecnica di PTGM, il piano territoriale generale metropolitano che sarà illustrata dal vicesindaco metropolitano Marco Marocco e dai tecnici di Cità metropolitana di Torino.

Il documento rappresenta lo strumento di governo del territorio metropolitano che, una volta approvato in via definitiva dal Consiglio metropolitano,  andrà a sostituire il PTC2. 

Il piano si fonda su 6 macroazioni:
  • Resilienza del territorio (messa in sicurezza del territorio e adattamento ai cambiamenti climatici, per preparare il territorio alle sfide cui dovranno far fronte le generazioni future);
  • Sviluppo diffuso e di qualità (riduzione del divario aree periferiche/svantaggiate/poli urbani minori ed aree maggiormente servite, valorizzando le vocazioni locali e le risorse culturali, ambientali e paesaggistiche in un progetto di rete);
  • Sostenibilità sociale, economica ed ambientale (condizionante per la realizzazione delle trasformazioni);
  • Uso consapevole delle risorse (recupero e riuso di aree dismesse e degradate non ripristinabili alla naturale condizione originaria);
  • Incremento della biodiversità (rigenerazione urbana e territoriale, riqualificazione naturalistica, infrastruttura verde metropolitana);
  • Pianificazione integrata metropolitana (Zone omogenee come possibili luoghi di sperimentazione di azioni di pianificazione sovra locale e partecipata per questioni complesse e diffuse).
Sulla proposta di PTGM è possibile presentare osservazioni fino al prossimo 7 luglio.  

Territorio e urbanistica


Si stanno concludendo gli incontri territoriali di presentazione della proposta tecnica di PTGM, il piano territoriale generale metropolitano, sulla quale è possibile presentare osservazioni fino al prossimo 7 luglio  
Il vicesindaco metropolitano Marco Marocco con i tecnici incontra lunedì 24 maggio in presenza gli aministratori della zona omogenea 7 Ciriacese alle ore 18 nella sala del Consiglio comunale in via Martiri della Libertà 33, a Ciriè.
Marted' 25 maggio ore 13.30 l'incontro è convocato online con la zona omogenea 1 della città di Torino; sempre online mercoledì 26 maggio alle ore 18 con gli amministratori della zona omogenea 3 Torino sud.
Infine giovedì 27 maggio ore 13 incontro in presenzaper la zona omogenea 2 Torino ovest nella sala del Consiglio comunale a Collegno in via Torino, nel parco "generale dalla Chiesa"

Territorio e urbanistica

La Città metropolitana di Torino avvia gli incontri con il territorio sul PTGM, il piano territoriale generale che rappresenta lo strumento di governo urbanistico del territorio metropolitano e, una volta approvato in via definitiva, andrà a sostituire il PTC2: l'attenzione al contenimento del consumo di suolo è confermata, ampliandola alla nuova e più complessa esigenza di guidare il territorio nella transizione ecologica dove la resilienza nei confronti dei fenomeni ambientali e socio economici passa anche attraverso norme e criteri di sviluppo e tutela del contesto attenti ai temi della prevenzione e protezione dal dissesto idrogeologico, dell'adattamento ai cambiamenti climatici, dell'uso consapevole e alla valorizzazione delle risorse ambientali e paesaggistiche.

I primi due incontri sono online su piattaforma webex
mercoledì 12 maggio ore 18/20 per la zona omogenea 10 Chivassese 
giovedi 13 maggio ore 13/15 per la zona omogenea 9 Eporediese
Incontro in presenza giovedi 13 maggio ore 18/20 al Teatro Pavarotti in piazza V. Emanuele a LEINI per la zona omogena 4 NORD
Il calendario proseguirà
- zona 6 Valli di Susa e Sangone il 17 maggio ore 18-20;
- zona 11 Chierese - Carmagnolese il 19 maggio ore 18-20;
- zona 8 Canavese Occidentale il 20 maggio ore 18-20;
- zona 7 Ciriacese - Valli di Lanzo il 24 maggio ore 18-20;
- zona 3 AMT Sud il 26 maggio ore 18-20;
- zona 5 Pinerolese il 27 maggio ore 18-20.
Ancora in fase di definizione le assemblee per la zona 2 AMT ovest e la zona 1 Torino
Il PTGM si fonda su 6 macroazioni:
  • Resilienza del territorio (messa in sicurezza del territorio e adattamento ai cambiamenti climatici, per preparare il territorio alle sfide cui dovranno far fronte le generazioni future);
  • Sviluppo diffuso e di qualità (riduzione del divario aree periferiche/svantaggiate/poli urbani minori ed aree maggiormente servite, valorizzando le vocazioni locali e le risorse culturali, ambientali e paesaggistiche in un progetto di rete);
  • Sostenibilità sociale, economica ed ambientale (condizionante per la realizzazione delle trasformazioni);
  • Uso consapevole delle risorse (recupero e riuso di aree dismesse e degradate non ripristinabili alla naturale condizione originaria);
  • Incremento della biodiversità (rigenerazione urbana e territoriale, riqualificazione naturalistica, infrastruttura verde metropolitana);
  • Pianificazione integrata metropolitana (Zone omogenee come possibili luoghi di sperimentazione di azioni di pianificazione sovra locale e partecipata per questioni complesse e diffuse).
Entro il 7 luglio tutti i portatori di interesse possono presentare osservazioni alla proposta tecnica di PTGM compilando online su https://moon-cittametropolitanatorino.patrim.csi.it/modulistica/modulo

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Territorio e urbanistica

La Città metropolitana di Torino ha predisposto la proposta tecnica preliminare del nuovo Piano territoriale generale (PTGM), lo strumento di governo del territorio metropolitano che una volta approvato in via definitiva andrà a sostituire il PTC2.

I Comuni, le forme associative che svolgono funzione in materia di pianificazione urbanistica, l'autorità competente alla VAS e i soggetti competenti in materia ambientale sono stati invitati ad esprimere le proprie osservazioni entro i prossimi tre mesi.

Il Piano Territoriale Generale Metropolitano orienta l’attività degli Enti Locali per il governo del territorio nell’ambito delle rispettive competenze e disciplina lo sviluppo integrato e sostenibile dell’intero territorio metropolitano; configura l'assetto territoriale dell'intera Città metropolitana, tenendo in considerazione le 11 Zone omogenee come possibili ambiti di pianificazione sovra locale.

L'attenzione al contenimento del consumo di suolo è confermata, ampliando l'attenzione alla nuova e più complessa ed estesa esigenza di guidare il territorio nella transizione ecologica dove la resilienza nei confronti dei fenomeni ambientali e socio economici passa anche attraverso norme e criteri di sviluppo e tutela del contesto attenti ai temi della prevenzione e protezione dal dissesto idrogeologico, dell'adattamento ai cambiamenti climatici, dell'uso consapevole e alla valorizzazione delle risorse ambientali e paesaggistiche.

Il piano si fonda su 6 macroazioni:

  • Resilienza del territorio (messa in sicurezza del territorio e adattamento ai cambiamenti climatici, per preparare il territorio alle sfide cui dovranno far fronte le generazioni future);

  • Sviluppo diffuso e di qualità (riduzione del divario aree periferiche/svantaggiate/poli urbani minori ed aree maggiormente servite, valorizzando le vocazioni locali e le risorse culturali, ambientali e paesaggistiche in un progetto di rete);

  • Sostenibilità sociale, economica ed ambientale (condizionante per la realizzazione delle trasformazioni);

  • Uso consapevole delle risorse (recupero e riuso di aree dismesse e degradate non ripristinabili alla naturale condizione originaria);

  • Incremento della biodiversità (rigenerazione urbana e territoriale, riqualificazione naturalistica, infrastruttura verde metropolitana);

  • Pianificazione integrata metropolitana (Zone omogenee come possibili luoghi di sperimentazione di azioni di pianificazione sovra locale e partecipata per questioni complesse e diffuse).

Tutta la documentazione e le indicazioni per l'espressione delle osservazioni sono disponibili sul sito dell'Ente al link

http://www.cittametropolitana.torino.it/cms/territorio-urbanistica/ufficio-di-piano/proposta-tecnica-preliminare-di-ptgm/proposta-tecnica-preliminare-di-ptgm