Osservatorio sociale

i numeri del volontariato 2013

Organizzazione, Soci, Volontari, Mezzi e Bilanci delle Organizzazioni di Volontariato iscritte al Registro Provinciale di Torino
Dati esercizio 2013

Con questo approfondimento siamo giunti al terzo anno di vigenza della "Scheda Art. 5" informatizzata che raccoglie i dati di gestione delle Organizzazioni di Volontariato. I dati che vengono qui pubblicati e analizzati sono relativi all'anno di gestione 2013.

La raccolta dei dati si è chiusa al 31 dicembre 2014.

Il numero delle OdV rispondenti è cresciuto anche per la gestione 2013, passando da 928 a 954 a fronte di 1034 formalmente iscritte al Registro, numero che scende però a 990 se si considera che nel corso del 2014 (anno in cui è stata materialmente inviata la documentazione) sono ben 45 le OdV cancellate dal Registro, sia per richiesta delle stesse sia in seguito a verifica del mantenimento dei requisiti per l'iscrizione. Possiamo pertanto dire che la compilazione della scheda informatizzata ha riguardato il 96% delle OdV iscritte, anche se per ovvi motivi di correttezza "aritmetica" dovremo considerare il numero di 1034 iscritte, di cui 6 Organismi di Collegamento.

SEZIONE REGISTRO OdV iscritte al 31.12. 2013

1 - SOCIO-ASSISTENZIALE 368

2 - SANITARIA 274

3 - IMPEGNO CIVILE E TUTELA E PROMOZIONE DEI DIRITTI 71

4 - PROTEZIONE CIVILE 192

5 - TUTELA E VALORIZZAZIONE DELL' AMBIENTE 17

6 - PROMOZIONE DELLA CULTURA, ISTRUZIONE, EDUC. PERMANENTE 48

7 - TUTELA E VALORIZZAZ. DEL PATRIMONIO STORICO ED ARTISTICO 49

8 - EDUCAZIONE MOTORIA, PROMOZIONE ATT. SPORTIVE E TEMPO LIBERO 9

9 - ORGANISMI DI COLLEGAMENTO E COORDINAMENTO 6

TOTALE 1.034

Anche per quest'anno saranno scaricabili i dati più significativi del patrimonio informativo raccolto, in particolare rispetto ad alcune dimensioni specifiche:

  • caratteristiche strutturali: anzianità, autonomia, sedi operative, risultati economici e occupazional
  • modalità di partecipazione da parte dei cittadini: soci volontari, volontari non soci, sostenitori, personale retribuito
  • performance economiche e sociali: servizi offerti, destinatari raggiunti, modalità di raccolta delle risorse economiche, modalità di impiego delle risorse


Saranno evidenziati alcuni scostamenti importanti rispetto al 2012 anche se in ogni caso sarà importante riferirci aduna serie storica che potrà indicare, nel tempo, se e come cambi il volontariato e soprattutto potrà indicare ai decisori pubblici su quali risorse volontarie possa contare il territorio della Città metropolitana.

A questo proposito occorre comunque ricordare, e ribadire, che i dati che qui si presentano afferiscono a quella parte di Volontariato che ha optato per l'iscrizione al Registro Regionale delle Organizzazioni di Volontariato, iscrizione non obbligatoria per le Associazioni di Volontariato, che comporta oneri precisi ma anche opportunità specifiche, previste dalla normativa nazionale e regionale.

Uno degli obblighi fondamentali delle Associazioni iscritte al Registro –che in seguito all'iscrizione assumono il nome di Organizzazioni di Volontariato- è quella di comunicare annualmente, pena il decadimento dall'iscrizione, la relazione di attività e il bilancio di esercizio, entro il 31 luglio dell'anno successivo alla chiusura del bilancio, obbligo che ha dato avvio a questa esperienza di raccolta dati informatizzata.

Fra le opportunità che derivano all'iscrizione al Registro Regionale delle Organizzazioni di Volontariato è importante evidenziare che le Associazioni che sono regolarmente iscritte al Registro Regionale divengono O.N.L.U.S di diritto, in base al Decreto Legislativo n. 460 del 04/12/1997 art. 10 comma 8 . L'iscrizione nel Registro diviene altresì condizione necessaria per poter accedere a contributi pubblici, per stipulare convenzioni con la pubblica amministrazione e per beneficiare delle agevolazioni fiscali.

Anno di iscrizione e di costituzione

Nel corso del 2013 il Registro regionale delle Organizzazioni di Volontariato – Sezione provincia di Torino ha registrato i seguenti movimenti:

36 nuove iscrizioni che hanno interessato le seguenti sezioni

numero iscritte  e % su totale

1 - SOCIO-ASSISTENZIALE 18 - 50%

2 - SANITARIA 11- 30%

3 - IMPEGNO CIVILE E TUTELA E PROMOZIONE DEI DIRITTI 1- 3%

4 - PROTEZIONE CIVILE 5 - 14%

6 - PROMOZIONE DELLA CULTURA, ISTRUZIONE, EDUC. PERMANENTE 1 - 3%


32 cancellazioni  che hanno riguardato le seguenti sezioni

numero cancellate  e % su totale

1 - SOCIO-ASSISTENZIALE 2 - 6%

2 - SANITARIA 3 - 9%

3 - IMPEGNO CIVILE E TUTELA E PROMOZIONE DEI DIRITTI 1 - 3%

4 - PROTEZIONE CIVILE 11 - 35%

5 - TUTELA E VALORIZZAZIONE DELL' AMBIENTE 6 - 19%

6 - PROMOZIONE DELLA CULTURA, ISTRUZIONE, EDUC. PERMANENTE 3 - 9%

7 - TUTELA E VALORIZZAZ. DEL PATRIMONIO STORICO ED ARTISTICO 4 - 13%

9 - ORGANISMI DI COLLEGAMENTO E COORDINAMENTO 2 - 6%

Numero OdV, iscritte e rispondenti, per Sezione di Registro

Andamento OdV anni_2002_2013_per_sezione

Ci è sembrato opportuno dar conto degli aumenti/diminuzioni avvenuti in questi 11 anni anche da un punto di vista percentuale, oltre che in numero assoluto, per evidenziare come siano cambiate nel tempo le iscrizioni sulla scia delle diverse sensibilità che si sono andate affermando nella società.

Si vedano in tal senso gli aumenti % delle sezioni Promozione della Cultura, educazione e istruzione permanente e Impegno civile cresciute rispettivamente del 269% e 173%. Poco mosse invece le sezioni classiche, Socio Assistenziale e Sanitaria, che fin dagli albori dell'Associazionismo hanno rappresentato i due principali ambiti di intervento della società civile.

OdV per anno di costituzione

Quest'anno si è scelto di raggruppare meno le decadi di costituzione delle OdV per rimarcare la presenza di queste istituzioni fin dai primi anni del 900 e addirittura a fine 800.

Come è intuibile la maggior espansione delle associazioni avviene dopo gli anni '80 quando la legislazione comincia ad "occuparsi" di queste realtà: il primo riferimento legislativo alla collaborazione pubblico-associazioni di volontariato lo ritroviamo nella legge 883/1978 – Riforma Sanitaria – che riconosce alle "associazioni di volontariato liberamente costituite" la finalità di concorrere a perseguire i fini istituzionali del Servizio Sanitario Nazionale.

Approfondimento per annno di costituzione - Protezione Civile 

L'Italia è un paese dove, secondo gli esperti, l'esposizione al rischio di catastrofi idrogeologiche è particolarmente elevata. Le frane diffuse sul territorio nazionale, sono state le calamità naturali che si sono ripetute con maggiore frequenza e che, dopo i terremoti, hanno causato il maggior numero di vittime e di danni a centri abitati, infrastrutture , beni ambientali, storici e culturali. Dal dopoguerra ad oggi si è assistito ad un aumento del rischio da frana a causa della crescente antropizzazione del territorio, con un espansione dei tessuti urbani a volte in aree anche instabili. Negli ultimi trent'anni si sono verificati diversi eventi geologico-idraulici catastrofici. Fra il 2 ed il 6 novembre 1994, l'Italia nord-occidentale venne interessata da un evento meteorologico particolarmente intenso. Le cronache riportarono che la regione più colpita fu il Piemonte, dove decine d'inondazioni e migliaia di frane causarono 172 vittime, fra cui 78 morti, un disperso e 93 feriti. Gli evacuati furono 9500. Secondo le cronache i danni interessarono 496 comuni, e furono particolarmente gravi per le infrastrutture. I ponti distrutti furono 10, e quelli danneggiati almeno 100. Nel Piemonte meridionale alcuni centri abitati rimasero isolati per diversi giorni a causa dei danni prodotti dalle frane in molti punti. Oltre 10.000 persone rimasero temporaneamente disoccupate. I danni maggiori si verificarono nella valle del Fiume Tanaro, ad Alba, Asti ed Alessandria. Le stime del danno economico prodotte dall'alluvione variarono fra 15.000 e 25.000 miliardi di lire (1994), pari a 1,2% del prodotto nazionale lordo del 1994. Fra il 13 ed il 16 ottobre 2000, l'Italia nord-occidentale venne nuovamente interessata da un evento meteorologico particolarmente intenso. Nelle Alpi occidentali caddero fino a 600 mm di pioggia in 48 ore. Le piogge intense produssero numerose frane, colate di detrito ed inondazioni in Valle d'Aosta, Piemonte e Liguria. I danni maggiori si ebbero in Valle d'Aosta. Le colate di detrito causarono la morte di 6 persone a Pollein e 7 a Fenis. A Donnas la Dora Baltea inondò gran parte del fondovalle. Ad Ivrea, la Dora Baltea inondò una parte della città. A Torino, il livello idrometrico del Po arrivò a pochi centimetri dal superamento degli argini. Al termine dell'evento, in tutta l'Italia nord-occidentale si contarono 37 fra morti e dispersi (18 in Valle d'Aosta, 5 in Piemonte, 3 in Liguria, 1 in Trentino-Altro Adige e 10 in Canton Ticino in Svizzera), oltre 40.000 persone evacuate, ed almeno 3000 persone temporaneamente disoccupate. Il danno economico fu stimato in oltre 2.500 milioni di euro (2001).

Questi due eventi catastrofici sensibilizzarono popolazione e istituzioni pubbliche rispetto al tema della pianificazione del territorio e della promozione di una cultura di protezione civile. In provincia di Torino la costituzione di nuove Organizzazioni di Volontariato vide incrementi significativi a seguito di questi due eventi che impattarono sul territorio dell'odierna Città metropolitana. Nel 1994 si costituirono 10 nuove organizzazioni di volontariato, nel 1995 furono 11, nel 2001 si giunse al picco di 14 e nel 2005 furono 11. La promozione di una cultura intesa come formazione all' "auto protezione", rivolta alle popolazioni delle zone a rischio e soprattutto alle nuove generazioni sono divenuti obiettivi nella storia di questo Ente che si sono integrati con le attività di prevenzione di eventi calamitosi, di soccorso nelle situazioni di criticità e di aiuto per il superamento dell'emergenza sotto il profilo sanitario, assistenziale e tecnico attraverso anche l'impiego di personale specializzato (radioamatori, sommozzatori, squadre antincendio boschivi, unità cinofile di soccorso, speleologi, paracadutisti ecc.).

Data iscrizione registro 

Il trend delle Organizzazioni di Volontariato dai dati pubblicati nella specifica tabella non farebbe emergere particolari differenze fra le associazioni di più recente o remota iscrizione al registro. Questo aspetto confermerebbe pertanto che anche le Organizzazioni di Volontariato iscritte al Registro regionale si stanno avvicinando in modo significativo alle tecnologie e alla "nuova era digitale".

Iscrizione ad altri registri 

Per il 2013 si assesta al 34% la percentuale di OdV iscritte anche ad altri registri; nella maggior parte dei casi si tratta di registri comunali delle Associazioni presenti sul territorio, vi sono poi registri nazionali, quali quello della protezione civile, delle adozioni internazionali o del registro antiviolenza.

Organizzazione, diffusione territoriale, attività e risorse umane delle OdV

Presenza sito internet dell'OdV 

Sono 532 le OdV che dichiarano di avere un sito internet, pari al 56% delle rispondenti. Il dato è in leggera crescita rispetto all'anno precedente quando erano 510 le OdV con sito internet, pari al 55% delle rispondenti.

Sezione autonoma/articolazione livello superiore

Il 58,5% delle OdV rispondenti dichiara di essere strutturata in sezione autonoma e il 41,5 di essere articolata in un organismo di livello superiore. Rispetto al 2012 il dato è stazionario.

Ambito di competenza 

Poco più di un terzo (36%) delle Associazioni iscritte al Registro dichiara di avere solo competenza comunale mentre il 29% dichiara una competenza su più comuni all'interno della stessa provincia.

Le OdV che dichiarano di operare a livello regionale si attestano al 16 %, mentre quelle che dichiarano un'operatività a livello nazionale sono all'11%. Quelle che dichiarano una dimensione operativa internazionale sono il 3%.

Diffusione OdV per Ente Gestore Socio, zona omogenea e per 100 Mila abitanti 

Diffusione OdV per Ente Gestori (cartina)

Diffusione OdV Socio Assistenziali, Sanitarie, Protezione Civile (mappe)

La distribuzione territoriale delle OdV attive nel 2013 nella Città metropolitana di Torino è abbastanza disomogenea, in particolare rispetto ad alcune specifiche sezioni. Come è facilmente intuibile la maggior parte delle OdV ha sede a Torino (35,3% valore assoluto - v.a. - 337), seguono, con percentuali molto inferiori alcuni territori degli Enti gestori dei servizi sociali come il territorio del CISSAC Caluso (1,4% v.a. 13), del CISA Gassino (1% v.a. 10).

I valori rilevati ricalcano i risultati dell'anno precedente.

Se rapportiamo però la presenza di OdV alla popolazione residente uniformando il risultato a 100.000 abitanti, la situazione appare molto diversa in quanto i territori montani, che possono contare su una presenza diffusa delle OdV di protezione civile, ottengono indici molto elevati, anche doppi rispetto a Torino. Anche la distribuzione delle OdV rapportata alla popolazione residente, ma riferita ai perimetri delle zone omogenee della Città metropolitana, conferma il trend prima descritto.

Il 74,8% (v.a. 714) delle OdV ha la sede operativa coincidente con la sede legale; il restante 25,2% (v.a. 240) delle OdV ha una sede operativa diversa da quella legale (in questo caso è molto frequente che la sede legale sia presso il domicilio del presidente dell'associazione) solo il 4,3% delle OdV dichiara di avere più di una sede operativa (v.a. 41).

Sedi legali - modalità di utilizzo - titolo godimento 

Sedi operative: numero, modalità di utilizzo, titolo godimento 

Convenzioni e accordi

Per quanto riguarda la collaborazione tra le Organizzazioni di Volontariato e altre istituzioni, pubbliche o private, che operano sul medesimo territorio, la situazione è molto variegata. Nel complesso quasi il 48% delle organizzazioni ha dichiarato di collaborare in modo formale (siglando accordi, convenzioni, intese, ecc.) con istituzioni pubbliche.

Più precisamente:

  • 131 OdV hanno dichiarato di aver stipulato accordi con soggetti privati, pari al 14%. Detti accordi hanno sviluppato 247 attività semplici o complesse e sono stati stipulati per il 23% con altre associazioni di volontariato, il 19% con fondazioni, il 14% con presidi sanitari assistenziali, l'11 con enti religiosi, il 10% con cooperative sociali, il 7% con società private, il 5% con scuole o istituti di formazione;
  • 413 OdV hanno dichiarato di aver stipulato convenzioni con enti pubblici, pari al 43%. Dette convenzioni hanno sviluppato 690 attività semplici o complesse e sono state stipulate per il 20% con Comuni, per l'11% con gli Enti gestori socio-ass.li, per l'11% con Enti del Servizio Sanitario Regionale, per il 9% con la Città di Torino (il dato comprende anche le circoscrizioni amministrative), per il 5% con la Regione Piemonte, per il 4% con la Provincia di Torino e per il 2% con Ministeri dello Stato. A ciò si deve aggiungere un volume significativo pari al 29 % in cui vengono richiamati altri Enti locali. Le quote più alte di organizzazioni che collaborano con Enti Pubblici si registrano nei settori protezione civile (59%), socio assistenziale (49%) e ambiente (40%).

Consistenza collaborazioni con soggetti pubblici e privati 

Attività prevalente/secondaria

Le Organizzazioni di Volontariato iscritte al Registro risultano essere distribuite per ambito di attività nel modo seguente: il 35% opera nell'Assistenza sociale, il 26% nella Sanità, il 19% nella Protezione civile, il 7% nell'Impegno civile, il 5% nella Cultura, il 5% nella Tutela del patrimonio storico, il 2% nell'Ambiente e 1% nell'Educazione motoria.

I servizi più diffusi per macro-aree di attività sono riconducibili a:

  • Accompagnamento e inserimento sociale
  • Protezione civile
  • Donazione sangue, organi, tessuti e midollo
  • Assistenza anziani/malati (domiciliare, ospedaliera)


Attività prevalente e attività secondaria

Mezzi/Beni/Attrezzature

Nell'ambito delle informazioni generali, è stata richiesta l'indicazione di mezzi, beni, attrezzature come, ad esempio, attrezzature informatiche, cellulari, automezzi, immobili, arredi.

Le OdV iscritte nella sezione Protezione Civile hanno fornito indicazioni più specifiche in merito ai mezzi speciali e di intervento, alle attrezzature e alle unità cinofile. Si fa presente che l'utilizzo dei mezzi speciali e delle unità cinofile della Protezione Civile è soggetto ad un sistema di coordinamenti locali, di area vasta sul territorio della Città metropolitana, regionale e nazionale.

Mezzi, attrezzature e unità cinofile: Numero, Tipo

Volontari

Le risorse umane impegnate a vario titolo dalle Organizzazioni di Volontariato iscritte nel Registro regionale sezione di Torino alla fine del 2013, sono poco meno di 238 mila. Le persone associate si distinguono tra persone che prestano il loro impegno volontario in modo continuativo o saltuario (rispettivamente 89 mila e 60 mila) e persone che sostengono le organizzazioni in altro modo (89 mila). I dati della sezione sanitaria, che si differenziano in modo consistente dalle altre sezioni, sono spiegati dal fatto che tra i volontari vengono inclusi anche i donatori di sangue, organi, midollo e tessuti. L'Istat, nell'ambito del censimento sulle istituzioni del non profit, proprio per la particolare natura di questi tipi di donazioni, non ha considerato le persone donatrici come volontari a meno che non svolgessero anche attività di volontariato presso la propria organizzazione. Le organizzazioni di donazione del sangue costituiscono quasi il 13% delle OdV complessive ma assorbono oltre il 71% (v.a. 63.808) delle risorse umane continuative complessivamente impegnate.

Volontari: genere, classi di età

Ore di attività

Fasce età destinatari

Formazione volontari

Organi Direttivi

È interessante evidenziare come la carica di presidente delle organizzazioni rappresenti la composizione per genere dei volontari che abbiamo visto essere composta da 35% di donne e 65% di uomini.

Organi Direttivi per Genere, età e formazione

Per quanto riguarda l'età dei Presidenti nella valutazione complessiva di entrambi i generi la media si attesta a 61 anni, per i soli Presidenti Maschi la media è leggermente inferiore (60) mentre per i Presidenti donna la media è più alta, pari a 62 anni.

La media ovviamente è un dato puramente indicativo tra estremi a volte anche molto rilevanti, come è il caso in specie. Infatti il range di età va dai 23 a 92 anni. Ci è parso pertanto importante circoscrivere all'interno di fasce decennali di età il conteggio, suddividendolo ancora, anche per curiosità statistica, tra le diverse sezioni di registro.

Sul piano della formazione il tasso medio dei presidenti in possesso di una laurea si attesta intorno al 30%; la sezione che conta il livello di istruzione più elevato tra i Presidenti è la Sez. Promozione della Cultura, Istruzione, Educazione Permanente (65%) confermandone la vocazione. La sezione che conta il livello più basso di istruzione tra i Presidenti è la Sez. Protezione Civile con un valore di laureati pari all'8%, comprovandone la mission operativa. Sebbene con percentuali leggermente più basse il livello di istruzione dei direttivi delle diverse sezioni conferma il trend sopra evidenziato dei presidenti.

Come si evince nella fascia di età tra i 20 e 29 anni troviamo 13 presidenti, di cui 7 donne e 6 uomini (è l'unica fascia in cui sono presenti più donne che uomini). Sono 4 le Sezioni che possono vantare presidenti sotto i 30 anni di età, Impegno Civile e Tutela e Promozione dei Diritti, , Protezione Civile, Sanitaria, Socio Assistenziale.

Le fasce di età più rappresentate nella carica, sia per le donne che per gli uomini sono i tre decenni 50-59, 60-69, 70-79, con prevalenza del decennio 60-69. Una curiosità: i due Presidenti con più di 89 anni appartengono alle sezioni Sanitaria e Socio Assistenziale

Personale retribuito

Le attività delle organizzazioni si reggono quasi esclusivamente sull'apporto dei volontari che rappresentano il 98,4% delle risorse umane complessivamente impiegate per lo svolgimento delle attività. Il ricorso a personale retribuito è limitato (1.463 persone tra le varie forme di lavoro retribuito) e molto variabile in funzione dell'ambito dell'attività prevalente delle organizzazioni: i settori della sanità e del socio assistenziale assorbono l' 81% del totale.

Il personale retribuito pur pesando solo l'1,6% rispetto alle risorse umane complessivamente operanti, contribuisce per il 15% al monte ore di attività sviluppato dalle OdV.

La sola sezione Educazione Motoria non presenta personale retribuito.

Dipendenti per tipologia contrattuale

Mansioni svolte

La dicitura "Attività inerente la mission dell'OdV" rappresenta quasi il 87% del personale retribuito, seguito a distanza da attività amministrative (8,6%) e dalle funzioni di coordinamento (3,3%) . Sarebbe forse opportuno chiedere un maggior dettaglio della voce "attività inerente la mission" per verificare quali tipologie di lavoratori servano all'interno delle varie sezioni di registro.

Sul piano contrattuale il personale retribuito si concentra maggiormente in tre categorie contrattuali: le collaborazioni occasionali (32%), le partite IVA (25%), i dipendenti a tempo pieno (22%). Le quote dei dipendenti part time e delle collaborazioni continuative sono inferiori ma non trascurabili e rappresentano, ognuna, poco più del 10%.

Bilanci

Complessivamente, il totale delle entrate delle 950 Organizzazioni di Volontariato monitorate nel 2013 è 61.202.880 euro.

L'importo medio delle entrate per organizzazione è di 64,4 mila euro. Questo valore medio è da leggere con le dovute cautele, 612 organizzazioni (64%) infatti dichiarano entrate inferiori a 20 mila euro. La distribuzione delle entrate per ambito di attività evidenzia alcune specificità di rilievo: le OdV in campo sanitario registrano entrate medie per oltre 116 mila euro, seguite dalle OdV operanti in campo socio assistenziale con una media di 64 mila euro. Questi due ambiti di intervento dispongono di oltre l'87% dell'intero ammontare delle entrate. Se si escludono questi due settori, infatti, la media delle entrate delle OdV passa da 64,4 mila euro a 23,1 mila euro.

Il valore delle entrate delle Organizzazioni di Volontariato si ripartisce equamente tra contributi generici (29%), contributi per specifiche attività e/o progetti (27%) e rimborsi (25%) provenienti da specifiche convenzioni. Sia nella voce contributi generici che nei contributi per attività specifiche vi sono risorse pubbliche (provenienti da Enti Pubblici, Comunità Europea o altra organizzazione internazionale) e private (da soci, privati, centri di servizio, comitato di gestione, 5 per mille, altre OdV, ecc.). La componente pubblica nei contributi generici è del 8% (1,5 milioni di euro) e sale fino al 31% nei contributi per specifiche attività (5,2 milioni di euro).

Le donazioni e i lasciti rappresentano il 3% delle entrate complessive delle OdV nel 2013. La voce "altre entrate" sebbene pesi il 7% rispetto al complessivo delle entrate, vale 4,6 milioni di euro. Analizzando nel dettaglio questa voce si è compreso come sia stata sovrastimata: molte entrate inserite in questa voce infatti dovevano essere più correttamente inserite nelle altre apposite voci di entrata. Si trovano infatti in questa generica voce entrate relative alle donazioni del 5 per mille, entrate provenienti da lotterie e banchi di beneficienza, rimborsi o contributi per attività marginali.

Il 30% delle OdV (pari a 289 Organizzazioni) dichiara di avere entrate da attività marginale, nella suddivisione tra tipologie di Bilancio risultano essere il 34% per le OdV che compilano un Bilancio Economico (tendenzialmente quelle con i bilanci più corposi) e il 29% di quelle che compilano il Rendiconto Finanziario.

Riepilogo entrate e uscite per Sez.Registro, Ente gestore/zona omogenea

Le uscite raggiungono complessivamente il valore di 60.526.788 euro. Come si evince dalla tabella riepilogativa la voce "rimborso spese ai volontari" pesa quasi il 3% come anche la voce "assicurazioni". Quota più significativa è rappresentata dalla voce "Personale" che costituisce 17,6 milioni pari al 29% delle uscite complessive. Anche la voce "altre uscite" di quasi 16,5 milioni rappresenta una quota significativa pari al 27% ed è costituita da sottovoci specifiche: contributi economici a soggetti terzi, quote associative ad Organizzazioni di Volontariato collegate o a federazioni, quote associative versate ad altre OdV, sostegno diretto di progetti e attività all'estero, altro.

E' stato richiesto nella compilazione del Bilancio dell'Organizzazione di specificare le entrate da attività commerciale marginale.

Il peso delle entrate da attività commerciale marginale è risultato essere mediamente il 4,7% delle Entrate complessive dichiarate dalle 950 OdV. Tale risultato però comprende un range di percentuali che va dal 1,7% al 9,7% se si suddividono le OdV per sezione di registro.

Le entrate derivanti da attività commerciale marginale sono state suddivise nella scheda in sei voci:

  1. da vendite occasionali o iniziative occasionali di solidarietà, di celebrazioni o di campagne di sensibilizzazione riguardanti i fini istituzionali dell'ODV
  2. da vendita, senza intermediari, di oggetti pervenuti a titolo gratuito
  3. da somministrazione di alimenti e bevande durante iniziative occasionali di solidarietà, di celebrazioni o di campagne di sensibilizzazione riguardanti i fini istituzionali dell'ODV
  4. da vendita, senza intermediari, di beni prodotti dagli assistiti e dai volontari
  5. da prestazioni di servizi riguardanti le finalità istituzionali dell'ODV
  6. da altre attività commerciali.


Rapporto curato da Enrico CHIARLE, Alberto BURACCHI, Chiara ARDUINO e Natalina VASCHETTI (aprile-giugno 2015) – Servizio Politiche Sociali e di Parità, Ufficio Sistema Informativo – Ufficio Terzo Settore.