I NOSTRI COMUNICATI

 

Turismo

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Domenica 25 ottobre è in programma l'ultimapasseggiata del programma “Sentiero Verde 2020”, patrocinato dalla Regione Piemonte e dalla Città Metropolitana di Torino, in un territorio ricco di risorse e di storia, dove un materiale come l’argilla ha plasmato, nel corso dei secoli, vite, costumi e tradizioni. È il Pianalto, il vasto altopiano di limo argilloso di circa 400 chilometri quadrati che collega la collina chierese con il Roero. Nel corso dell’escursione non mancherà una sosta al Munlab, l’Ecomuseo dell’argilla di Cambiano, con la visita guidata alla cava attiva e alla vecchia cava rinaturalizzata.
Gli organizzatori dell'associazione Camminare lentamente si atterranno ai protocolli anti Covid-19 e sarà obbligatoria la prenotazione dell’escursione all’indirizzo e-mail camminarelentamente2@gmail.com, almeno 24 ore prima dell’evento. Il ritrovo dei partecipanti è fissato a Cambiano in piazza Giacomo Grosso, con partenza alle 14,30. La quota di partecipazione è di 8 euro; 3 euro per i possessori dell’Abbonamento Musei Piemonte e i minori di 18 anni.Munlab Cambiano 4

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Domenica 4 ottobre è in programma la decima edizione della Giornata Nazionale delle Dimore Storiche Italiane, promossa dall’ADSI-Associazione Dimore Storiche Italiane con il patrocinio della Commissione nazionale italiana per l’Unesco e di numerosi Enti locali, tra i quali la Città Metropolitana di Torino. Sarà possibile visitare gratuitamente le dimore aderenti all’evento dalle 10.30 alle 13 e dalle 14.30 alle 17.30.
L’edizione del decennale può contare sulla collaborazione della Federazione Italiana Amici dei Musei e dell’associazione nazionale Case della Memoria. Saranno 27 le dimore visitabili in Piemonte e Val d’Aosta, alcune per la prima volta. Nel Torinese si potranno scoprire il fascino e le bellezze architettoniche e paesaggistiche di Casa Lajolo a Piossasco, dei castelli Galli a La Loggia e Marchierù a Villafranca Piemonte, di Palazzo Castelvecchio a Bricherasio, del parco del castello di Sansalvà a Santena, del castello Provana e di Villa Richelmy a Collegno, del Palazzotto Juva a Volvera e di Villa d’Agliè a Torino. Ogni residenza ripercorrerà le vicende storiche e gli aneddoti che l’hanno vista protagonista, offrendo in molti casi eventi collaterali, come degustazioni di vini o di prodotti delle annesse aziende agricole. Pergarantireilrispettodellenormedisicurezzaanti Covid-19è necessario prenotare la propria visita.
L’elevato numero di adesioni - oltre il 10% delle realtà nazionali aperte il 4 ottobre - sottolinea la volontà dei 4500 soci ADSI, di cui 300 circa in Piemonte e Val d’Aosta, di tener fede a un appuntamento che sensibilizza i visitatori sul valore storico, artistico e socio-economico di una parte importante del patrimonio culturale nazionale. Spesso considerate luoghi delle meraviglie inossidabili al tempo, le dimore storiche sono in realtà gioielli fragili, la cui tutela e conservazione sono interamente affidate ai proprietari privati, che si fanno carico di custodirne la storia e preservarne il paesaggio, rendendoli fruibili da tutti. Le dimore storiche contribuiscono a sviluppare un forte senso di appartenenza e ad alimentare un tessuto socio-economico radicato nel tempo. I proprietari, con l’atto di vincolo imposto dallo Stato, sono obbligati alla salvaguardia di questi beni monumentali senza avere in cambio nessun tipo di supporto. Il loro mantenimento può salvare, in questo delicato momento economico, piccole imprese e artigiani, aprendo anche aprire nuove prospettive ai giovani. La Giornata nazionale vuole infatti valorizzare e ringraziare gli artigiani, i restauratori, i giardinieri e tutte le maestranze che localmente affiancano i proprietari nel compito di preservare le rispettive dimore, gli arredi e i giardinistorici.
Le informazioni relative a orari, modalità di apertura delle singole dimore e alle prenotazioni obbligatorie sono disponibili sul sito Internet dell’ADSI alla pagina www.associazionedimorestoricheitaliane.it/sezione-visite-dimore-piemonte

LE RESIDENZE VISITABILI A TORINO, BRICHERASIO, COLLEGNO, LA LOGGIA, PIOSSASCO, SANTENA E VILLAFRANCA PIEMONTE E VOLVERA

La Casa Lajolo a Piossasco è nota per il suo giardino su tre livelli e per l’hortus conclusus che riprende le geometrie del giardino all’italiana. Acquistò l'attuale assetto alla metà del XVIII secolo,probabilmente per opera del conte Aleramo di Chialamberto. Con l'estinzione dei Chialamberto, intorno al 1850, la proprietà fu ereditata dai cugini, i conti Lajolo di Cossano, che la possiedono tuttora. Il complesso presenta tre aree principali: il giardino, l'orto e il tradizionale “prà giardin”. Al livello più alto del giardino all'italiana vi è il piazzale prospiciente la casa padronale. Le siepi di bosso caratterizzano più diffusamente il secondo livello, suddiviso in un giardino all'inglese e in uno simmetrico all'italiana, con un boschetto di tassi che crea una quinta verde. Il terzo settore ospita un frutteto e un pergolato. Ultimamente l’orto racchiuso da mura è stato oggetto di un intervento che lo ha trasformato in orto-giardino destinato alla produzione orticola, che formalmente riprende le geometrie del giardino all’italiana. È gratuita la visita al giardino e all’orto – giardino, con prenotazione obbligatoria, anche per gruppi con al massimo 15 persone, scrivendo a info@casalajolo.it
Il castello Galli della Loggia, da tempo trasformato in villa di rappresentanza, appartenne a partire dal XII secolo ai Provana di Carignano. Alla fine del XVI secolo passò a Giacomo Darmelli, che ricostruì le parti danneggiate. I suoi figli ricevettero l’investitura di signori di La Loggia dall’abate di San Michele della Chiusa. Tra il 1500 e il 1600 le descrizioni parlano del castello di La Loggia come di una fortezza circondata da mura e fossato, munita di ponte levatoio, torre e forno e affiancata dalla cappella di San Giacomo. Nel 1700, grazie ad un matrimonio, il castello, le sue case rurali e 250 giornate di terra passarono ai conti Galli di La Loggia, che nel corso dell'800 ne completarono la trasformazione in villa signorile di rappresentanza. Le visite delle sale da ricevimento del piano terra sono guidate dalla marchesa Emanuela Ripa di Meana, che conosceva bene l'ultima contessa Galli della Loggia, di cui è anche parente prossima. Domenica 4 ottobre sarà allestita un'esposizione di prodotti biologici a km 0, ricavati da coltivazioni nell'antica tenuta moncalierese dei Ripa di Meana, la cui elaborazione è seguita direttamente dal marchese Francesco, presente e a disposizione del pubblico. Per le prenotazioni si può scrivere a info.castellogalli@gmail.com
Il Castello di Marchierù di Villafranca Piemonteè sempre stato trasmesso per successione diretta o per dote dai Savoia Acaja ai Solaro e poi ai Filippi di Baldissero, antichissima famiglia risalente ad Alineo, visconte d’Auriate nell’878. A tale famiglia appartenne Vittorio Antonio, che nell’assedio di Vienna del 1736 fu aiutante di campo del principe Eugenio di Savoia, feldmaresciallo d’Austria, comandante generale della cavalleria Imperiale asburgica e dell’Armata d’Ungheria. Il castello, noto anticamente come “Marchierutum in Soave” è menzionato per la prima volta in un documento del 1225 per una donazione in favore dell’abbazia di Santa Maria di Cavour sottoscritta nel suo salone. Il complesso architettonico comprende il maniero, il fortilizio e la cappella gentilizia, inseriti in un parco a disegno ottocentesco che comprende a sua volta le antiche scuderie e la cascina di Borgo Soave, entrambe di origini settecentesche. L’ultima erede dei Filippi di Baldissero, Camilla, andò sposa al conte Vittorio Prunas Tola. Tramite il loro figlio primogenito Severino, il castello e la tenuta sono pervenuti agli attuali proprietari, donna Paola Prunas Tola Filippi di Baldissero dei conti Arnaud di San Salvatore e il marito Camillo Mariconda, patrizio napolitano dell'antico Sedile di Capuana. Il 4 ottobre sono in programma visite gratuite e guidate ogni ora alla cappella gentilizia, al parco ottocentesco, al giardino all'italiana e alle scuderie settecentesche. Per la visita alle sale storiche insieme ai proprietari il contributo è di 6 euro. Per le prenotazioni si può scrivere asegreteria@castellodimarchieru.it
Il Parco del castello di Sansalvà a Santenavenne disegnato da Xavier Kurten, paesaggista prussiano che si occupò dei parchi dei Savoia dal 1820 al 1840 e che trasformò il paesaggio naturale santenese in un teatro a misura d’uomo. Nove piante alte oltre 40 metri ricompongono la sagoma del Monviso. A Sansalvà Kurten lavorò per Vittorio Amedeo Balbo Bertone di Sambuy, ministro del Regno di Sardegna e plenipotenziario a Vienna nel 1830, anno in cui Kurten disegnò per la famiglia Cavour il parco di Santena. Sfruttando la posizione dominante del castello, sul margine della terrazza fluviale del Banna, Kurten accolse nel suo disegno la catena delle Alpi e il Monviso e legò in unico sguardo le tre aree della tenuta: il castello e le pertinenze, il parco e la zona agricola. La sua idea di parco “all’inglese”, contemplava ampi spazi a prato, con gli alberi a fungere da sipario e quinta su scene agricole o gruppi monumentali. La maestà del Monviso è ricomposta dal gruppo delle Nove Piante (esemplari alti oltre 42 metri di cipressi calvi, monumento nazionale) e dalla Grande Quercia, esemplare ultracentenario reso protagonista del genio di Kurten, che trasformò con pochi interventi, il paesaggio naturale in un teatro a misura d’uomo e propose scenari diversissimi per colori, spirito e solennità. La visita dura un’ora e mezza e comprende il parco storico e la serra del Castello, le cascine Pallavicini e gli esterni. I gruppi di 35 persone al massimo partiranno alle 10, alle 12, alle 14,30 e alle 16,30. per le prenotazioni si può compilare il form pubblicato sul sito dell’ADSI.
Il Castello Provana di Collegno rivela l’impronta di Guarino Guarini e Filippo Juvarra, fra i maggiori architetti del barocco piemontese. In occasione della Giornata nazionalesarà visitabile la mostra dedicata a Vittorio Emanuele II nel bicentenario dalla nascita. La mostra e la conferenza in programma alle 16 saranno aperte al pubblico e sono organizzate dall’associazione internazionale Regina Elena. Il castello fu edificato da Umberto III il Beato di Savoia intorno al 1171. L’originario impianto comprendeva cinque torri a pianta circolare, a cui si accedeva attraverso un ponte levatoio. Nel corso del XIII secolo venne in gran parte distrutto e poi ricostruito alla fine del secolo a opera di Guglielmo VII di Monferrato. Appartenne al ramo dei principi d’Acaja di Casa Savoia, conti di Collegno, fino all’estinzione della casata. Carlo Emanuele I Duca di Savoia concesse nel 1599 il feudo a Giovanni Francesco Provana di Carignano, primo conte Provana di Collegno. Il figlio Ottavio iniziò i lavori di ampliamento con una parte che rivela la presenza dell’architetto Guarino Guarini. Le guerre rallentarono le opere, che ripresero su progetto di Filippo Juvarra dopo il 1720 e furono terminate poi dall’architetto Alberto Talucchi, riducendone le dimensioni ma rispettando le indicazioni juvarriane. Il maniero è circondato da un ampio parco con piante secolari di maestose dimensioni. Domenica 4 ottobre sarà possibile la visita gratuita e guidata del parco e del piano terreno, alla presenza di figuranti d’epoca. Per informazioni si può scrivere a info@castellodicollegno.it
Il Palazzotto Juva di Volverafa parte del complesso della cascina Pascolo Nuovo. Le prime testimonianze storiche risalgono al 1628, quando la comunità di Volvera vendette al conte Urbano Piossasco Folgoris di Scalenghe una “Cassina della Margheria”, ossia del Pasco. Il conte Urbano, governatore di Pinerolo, nel 1630 subì l’assedio francese e fu costretto a capitolare, consegnando la città al nemico. Prima di andare in esilio in Francia, vendette la cascina del Pasco al conte Gettullio Piossasco di Rivalba, archibugiere del duca di Savoia, da cui ricevette il Collare dall'Annunziata. Nel 1794 l’immobile passò all’Opera Pia dell’Albergo di Santa Croce in Villastellone, gestita da un ricco commerciante che si occupava degli indigenti. Nel 1797 Giacomo Pio Juva di Torino comprò la cascina del Pascolo Nuovo, la ristrutturò e costruì il Palazzotto con la torre e il campanile, facendo dell’edificio la sua residenza estiva. Realizzò il giardino con grandi alberi esotici, la ghiacciaia in pietre di tufo e conchiglie, l’orto padronale e il pozzo. Il pittore Mariani dipinse le volte dei saloni del piano terreno con vedute dei castelli della valle del Reno e del castello di Heidelberg. La parte della dimora aperta gratuitamente al pubblico comprende il giardino, il cortile e la parte agricola. A pagamento si possono visitare il parco e il piano terreno del Palazzotto. Domenica 4 è in programma uno spettacolo delgruppo “Historia Subalpina”. Per le prenotazioni si può scrivere a arch.lilianacanavesio@gmail.com
Il Palazzo Castelvecchio di Bricherasio sarà visitabile per la prima volta. In origine casa popolare, oggi condensa in sé più stili, con la facciata neoclassica e il lato che affaccia sul giardino con le tipiche logge settecentesche, tratti ottocenteschi e motivi floreali liberty. Il palazzo fu per tre secoli la residenza dei conti Ricca di Castelvecchio. Nel '700 fu ingrandita quella che all'epoca era una casa popolare costruita sulle antiche mura del castello del XVI secolo, demolito nel XVII dai francesi. Domenica 4 sarà possibile visitare gratuitamente il giardino, il cortile, l’ingresso interno del palazzo e la cantina. Si potranno ammirare a pagamento i saloni del primo e del secondo piano. L’ingresso costa 8 euro e comprende in omaggio 1 kg di riso prodotto dalla famiglia Andreis. Le visite guidate partiranno ogni ora.
Villa Richelmy a Collegno fu costruita su progetto dell'architetto Carlo Ignazio Galletti nel 1774 come luogo di villeggiatura del banchiere Pietro Rignon, che la volle dotata di una cappella interna al corpo di fabbrica e di un grande parco cintato. Ancora oggi nel parco si possono ammirare piante secolari ed elementi architettonici di pregio, come una piccola peschiera, uno scalone monumentale e artistiche rovine. Gli interni, di sobria e signorile eleganza, si conservano sostanzialmente intatti. Ereditata da una figlia del fondatore, Gertrude Cottolengo Rignon, la residenza fu da costei assegnata alla propria figlia, Olimpia Cottolengo, che la recò in dote nel 1808 ad Agostino Richelmy. La proprietà è rimasta ai Richelmy sino ai giorni nostri. I discendenti diretti del fondatore la abitano stabilmente, dopo aver intrapreso recentemente interventi manutentivi e conservativi, tuttora in corso. Nella giornata del 4 ottobre si potranno visitare gratuitamente il parco, il cortile e due saloni al piano terreno, mentre la visita alle stanze private del secondo piano costerà 5 euro a persona. Per le prenotazioni si può scrivere a stefanocaraffabraga@yahoo.it
Villa d’Agliè a Torino,dall'immutato fascino settecentesco, fu proprietà del duca Carlo Emanuele Filiberto. Dopo essere stata acquistata dall’avvocato legato alla corte sabauda Gaspare Bellezia, all’inizio dell’800 passò a sir John Foster, ambasciatore d’Inghilterra a Torino, il quale trasformò il giardino all’italiana in giardino romantico, piantando cedri del Libano, sequoie e ippocastani, potendo contare sulla consulenza dell’architetto paesaggista Russel Page. In seguito sul giardino intervenne anche l’architetto Stefano Giacosa. Dal 2007 il complesso fa parte del registro nazionale dei giardini storici. La villa collinare è circondata da un parco storico di ippocastani e tigli ed è rimasta pressoché immutata nel tempo, con i suoi soffitti a cassettoni decorati e le stanze con carta da parati cinese. Per le prenotazioni si può compilare il form pubblicato sul sito dell’ADSI.castello San Salvà Santena

Turismo

Neppure il Covid ha fermato la Sagra dei Pescatori di Villafranca Piemonte, che è in programma, anche se in formato ridotto, da venerdì 4 a domenica 6 settembre, con il patrocinio della Città Metropolitana di Torino. Gli organizzatori della Pro Loco hanno voluto sottolinearlo, battezzando la kermesse con l'appellativo di "Special Year".
In campo, a fianco della Pro Loco, lo staff del Ristopalatenda, le associazioni locali, i comitati delle frazioni e la Protezione Civile. Rivoluzionate date, spazi ed eventi: anziché la tradizionale collocazione nell'ultima settimana di settembre, quest'anno la Sagra, ridotta a tre giornate, si tiene all'inizio del mese nell'area esterna del palazzetto polivalente in via Brigata Alpina Taurinense. Nel Ristopalatenda si possono gustare le specialità dei menu di mare e d'acqua dolce. Il programma degli spettacoli prevede i concerti live di Break Free-Queen Tribute Show venerdì 4, l'orchestra di Federica Cocco sabato 5 e l'ex Pooh Roby Facchinetti domenica 6, tutti con inizio alle 22.
A mezzanotte di venerdì 4 e sabato 5 c'è la spaghettata offerta dalla Pro Loco, con la musica del Dj DNA Maurizio Sivora e il coktail party. Domenica 6 dalle 8 alle 18 si tiene la fiera commerciale nelle vie del centro, mentre il Mercantico è allestito nell'area Palasport. Per i bambini appuntamento sotto l'ala per partecipare al gioco "Patrimonio" curato da Oratorio 10068 e il lunapark in piazza Vittorio Veneto.
Cancellati i fuochi d'artificio sul Po, ma al termine di una delle tre serate musicali, se le condizioni meteo e le prescrizioni lo permetteranno, a mezzanotte ci sarà uno spettacolo pirotecnico musicale realizzato dalla ditta Panzera nell'area spettacoli. Molto interessanti la mostra per il 40° anno dalla fondazione dell'associazione Amici del Po nell'ex Monastero, dove è ospitata anche l'associazione Liberi Pescatori. Da visitare anche le mostre "Flora e fauna" nella chiesa del Gesù e "Il bosco in una stanza" nei locali di via San Sebastiano 28, curate da Nino Perassi. Il Gruppo caritativo parrocchiale gestisce il pozzo di San Patrizio nell'ex Monastero e la Pro Loco il Banco Pesca.
Cene e pranzi non sono più self service ma con servizio al tavolo ed è necessario prenotare entro le 12 del giorno precedente al numero telefonico 366-490.6502. È previsto un servizio di asporto e consegna a domicilio per gli speciali menu del Ristopalatenda. Sabato 5 alle 15 al campo sportivo di via Moro è in programma la Partita del cuore tra una selezione di amministratori e membri delle associazioni locali e la Nazionale artisti, cantanti e comici. I proventi dell'evento (ingresso 5 euro) andranno in beneficenza.
I partecipanti alle manifestazioni dovranno rispettare i protocolli anti Covid e presentare prima dell'ingresso alle aree ristorazione e spettacoli l'apposito modulo scaricabile dal sito www.proloco.villafrancapte.to.itSagra Pescatori Villafranca Piemonte repertorio 3

Turismo

Nel primo fine settimana di agosto tornano ad Oulx i mercatini di pregio della Fiera d'Estate, con le eccellenze artigianali ed enogastronomiche che richiamano visitatori anche dalla vicina Francia e dalle altre località dell'alta Valle di Susa. La combinazione tra standisti e commercianti consente di allestire proposte commerciali interessanti nelle vie Faure Rolland, Roma e Monginevro e in piazza Garambois, punto d'incontro dei turisti e sede da sempre di eventi pubblici. La manifestazione, patrocinata dalla Città Metropolitana di Torino, è visitabile dalle 9,30 alle 19 sabato 1 e domenica 2 agosto. In piazza Garambois sono allestiti gli spazi per l'enogastronomia e lo street food, l'artigianato, gli oggetti vintage e l'oggettistica in generale. Nelle vie Roma, Faure Rolland e e Monginevro si trovano l'antiquariato, il vintage, la floricoltura e le opere d'ingegno.
Da molti secoli Oulx ha un importante ruolo in ambito religioso ed economico ed è un centro amministrativo e commerciale. La manifestazione che è l'emblema dell'importanza storica, economica e sociale della cittadina valsusina è senz'altro la Fiera Franca, che si tiene tuttora all'inizio dell'autunno e risale al 1494. Agli albori del XX secolo Oulx fu una delle prime località italiane a valenza turistica, grazie agli accoglienti hotel sorti nei pressi della stazione ferroviaria. Negli anni '60 e '70 visse il boom turistico fidelizzando una clientela, in buona parte ligure, amante delle passeggiate e delle escursioni e favorita dalla vicinanza alle stazioni sciistiche. Oulx è stata spesso scelta come set per importanti produzioni cinematografiche, una su tutte "Fuga in Francia", film neorealista diretto nel 1948 da Mario Soldati. Oltre a mantenere la sua vocazione turistica, la cittadina in cui si incontrano la Dora di Bardonecchia e la Ripa che scende da Cesana Torinese è il centro funzionale dell'alta valle di Susa, con importanti servizi per i cittadini e le attività economiche. Per questo fiere e commerci ad Oulx sono di casa.locandina Fiera dEstate Oulx 01-02 08 2020 1

 

Turismo

Domenica 26 luglio riprendono gli appuntamenti con l'Itinerario Dimore Storiche del Pinerolese, un'iniziativa dei proprietari iscritti all'Associazione Dimore Storiche Italiane. Si possono visitare undici tra castelli, palazzi e antiche ville private, normalmente non accessibili al pubblico e inseriti nel circuito "Castelli e Dimore Storiche 2020" dell'Atl "Turismo Torino e provincia". In tutte le residenze i visitatori devono essere muniti di mascherina protettiva e mantenere il distanziamento sociale. All'ingresso si può richiedere il Passaporto dell'Itinerario delle Dimore Storiche del Pinerolese, che agevola le visite successive e permette di collezionare i timbri delle residenze aderenti .

Nel millenario Castello Di Marchierù di via San Giovanni 77 a Villafranca Piemonte le visite sono guidate dai proprietari, che accompagnano gli ospiti alla scoperta del parco, della cappella gentilizia, delle scuderie settecentesche e delle sale medioevali del maniero. Le visite iniziano alle 10, alle 11, alle 12, alle 15, alle 16, alle 17 e alle 18. Il 26 luglio è in programma alle 12 un pic-nic all'ombra delle piante secolari del parco. Adagiati su cuscini e plaid forniti dai proprietari, i visitatori potranno degustare le specialità preparate dallo chef Massimo Agù e confezionate in un cestino da pic-nic. La visita guidata abbinata al pic-nic costa 30 Euro per gli adulti e 15 per i bambini fino a 10 anni, mentre la sola visita guidata costa 8 Euro per gli adulti ed è gratis per i bambini. Per i titolati del Passport e della Torino Piemontecard la quota è di 5 Euro. La prenotazione è obbligatoria chiamando il numero telefonico 340-5266980 per il pic-nic entro sabato 25 luglio e chiamando il 339-4105153 per le sole visite. Si può anche scrivere a segreteria@castellodimarchieru.it In caso di maltempo, l'apertura avverrà egualmente e il pic-nic si svolgerà nelle scuderie.

Nel Castello di Miradolo in via Cardonata 2 a San Secondo di Pinerolo sarà possibile visitare la mostra dedicata al fotografo Oliviero Toscani. Nelle sale del castello e nel parco l'ingresso è possibile esclusivamente su prenotazione al numero telefonico 0121-502761 o all'indirizzo e-mail prenotazioni@fgondazionecosso.it. L'ingresso al parco e alla mostra costa 12 per gli adulti, 10 Euro per i gruppi e gli over65 ed è gratuito fino a 6 anni. Sono valide le convenzioni con l'Abbonamento Musei Torino e la PiemonteCard. Il solo ingresso al parco è possibile dalle 10 alle 19, è comprensivo dell'audio racconto stagionale e della mappa, costa 5 Euro per gli adulti ed è gratuito fino a 6 anni. Dalle 12 in avanti è aperto il Bistrot del Castello per la pausa pranzo o per il pic-nic sull'erba con i cestini confezionati dall'Antica Pasticceria Castino di Pinerolo, prenotabili telefonando al numero 0121-502761. Non è consentito il pic-nic libero.

Al Castello di Osasco si può effettuare la visita del giardino all'italiana, del parco settecentesco opera dell'architetto Benedetto Alfieri e di alcune sale interne. Le visite iniziano alle 10,30, alle 12, alle 14 e alle 17. L'ingresso costa 8 Euro per gli adulti, ridotto a 5 per i possessori del Passport Itinerario Dimore del Pinerolese. Per prenotazioni e informazioni si può chiamare il 333-8036044 o scrivere a maddalena.dosasco@gmail.com

Nella Villa Giacosa Valfrè di Bonzo di via Principe Amedeo 80 a Pancalieri le visite consentono di imparare tutto sulla coltivazione della menta e sugli innumerevoli utilizzi dell'erba officinale. La prenotazione è obbligatoria telefonando allo 011-9734120.

Il Palazzo Castelvecchio di via Vittorio Emanuele II 15 a Bricherasio è visitabile dalle 10 alle 13 e dalle 14,30 alle 17,30. Il biglietto d'ingresso intero costa 8 Euro, il ridotto sino a 14 anni 5 Euro. Per le prenotazioni si può chiamare il 338-7020341.

La Villa Il Torrione di strada del Galoppatoio 20 a Pinerolo è aperta dalle 14,30 alle 18, con l'ultimo ingresso alle 17,15. È obbligatoria la prenotazione al numero 0121-323358. Visitando il parco storico della villa alle porte di Pinerolo si può ammirare la mostra "Tre secoli di giardini a confronto", curata da Paola Gullino e abbinata alla proiezione di un video curato da Rosanna Castrini e dedicato all'evoluzione del giardino nei secoli. L'ingresso costa 6 Euro per gli adulti ed è gratuito per i bambini e ragazzi fino a 12 anni.

Il Palazzotto Juva di via Agnelli 77 a Volvera è aperto al pubblico dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 19. Le visite guidate iniziano alle 10, alle 15, alle 16 e alle 17. È possibile consumare il proprio pic-nic o una merenda nei prati. L'ingresso costa 8 Euro per gli adulti, ridotto 5 Euro. La Cascina Pascolo Nuovo ha una storia antica che risale al 1630 e custodisce storie note e meno note di un territorio importante e suggestivo. Nei terreni circostanti un tempo vi erano molte vigne. Oltre alla residenza del signorotto locale, sono ben conservati e visitabili i locali dove vivevano i mezzadri e i braccianti. Per prenotazioni e informazioni si possono chiamare i numeri telefonici 339-5690121 e 347-4898272 o scrivere a arch.lilianacanavesio@gmail.com

La Casa Lajolo di via San Vito 21 a Piossasco è una villa settecentesca interessante per il suo giardino, per l'orto e per il tradizionale "prà giardin". Il giardino all'italiana è stato inserito dal FAI nell'elenco dei beni da scoprire in Piemonte. È articolato su tre livelli collegati da scale in pietra. Al livello più alto vi è il piazzale prospiciente la casa padronale, delimitato da siepi di bosso, che caratterizzano più diffusamente il secondo livello. Questo a sua volta è suddiviso in due parti: un giardino all'italiana simmetrico con boschetto di tassi che crea una quinta verde, un giardino all'inglese. Il terzo settore ospita un frutteto e il pergolato. Le visite al giardino terrazzato e agli orti sono possibili dalle 10 alle 13 e dalle 14,30 alle 18, con cadenza di mezz'ora tra una e l'altra. Alle 16,30 è in programma un incontro con Silvio Angori e Beniamino de' Liguori Carino nell'ambito della rassegna "Bellezza tra le righe". Per partecipare all'incontro e alla visita guidata si spendono 6 Euro, mentre l'aperitivo su prenotazione costa 7 Euro. Per prenotazioni e informazioni si può chiamare il numero 348-7095508 o scrivere a info@casalajolo.it

La Villa La Paesana di via Respagliette 28/A a Piobesi Torinese apre il suo splendido parco ottocentesco, progettato da Xavier Kurten e arricchito da esemplari di piante rare importate. Il parco è visitabile dalle 9 alle 12,30 e dalle 15 alle 19. Le visite guidate partono alle 9,30, alle 10,30, alle 11,30, alle 15,30, alle 16,30 e alle 17,30. Il biglietto d'ingresso costa 6 Euro e i bambini e ragazzi fino a 12 anni entrano gratis. Per informazioni si può scrivere a filippogautier@hotmail.com

La Villa Santa Brigida di strada Costagrande 142 a Pinerolo è toccata dal tour "Alla scoperta del filo conduttore che unisce Pinerolo a Villa Santa Brigida attraverso le pagine degli scrittori", organizzato in collaborazione con MadeinPinerolo ed Euphemia. Il tour inizia alle 16 davanti al Duomo e si conclude alle 18,45 a Villa Santa Brigida con la visita del giardino e il pic-nic. I visitatori dovranno avere con sé un plaid o una tovaglia. La prenotazione è obbligatoria chiamando i numeri 335-6874566 o 349.5712427 o scrivendo a susy.reynaud@euphemia.it. La quota di partecipazione per il tour e la visita al giardino e il pic-nic è di 35 Euro per gli adulti e 28 per i bambini. Visita al giardino e pic-nic costano 28 Euro per gli adulti e 21 per i bambini.Castello Miradolo 3

Turismo

La Città Metropolitana di Torino ha pubblicato sul proprio portale Internet il bando 2020 per la concessione di contributi alle associazioni per interventi di manutenzione ordinaria del patrimonio escursionistico. È in corso la fase di ricezione, esame e istruttoria delle domande, per la selezione dei progetti e delle spese ammissibili all'erogazione dei contributi. Potranno presentare la domanda di partecipazione al bando entro il 31 luglio le associazioni, i comitati formalmente costituiti, le sezioni del CAI e altri soggetti no profit con personalità giuridica, che abbiano sede o che svolgano la loro attività nei settori di rete escursionistica interessati dal programma di intervento.

QUALI INTERVENTI SARANNO FINANZIABILI

Il bando ha una dotazione complessiva di 20.000 Euro e consente l'erogazione di un massimo di 4.000 euro per ogni singola domanda e di 1.500 euro per una domanda collegata. Il contributo potrà coprire il 90% delle spese rendicontate e sarà determinato forfettariamente in 100 Euro per ogni chilometro di percorso escursionistico oggetto di manutenzione.
I contributi andranno a sostenere gli interventi su itinerari registrati nel Catasto regionale del patrimonio escursionistico e i percorsi iscritti nel Castasto stesso. Gli itinerari oggetto dei programmi di intervento possono ricadere in qualunque fascia altimetrica, mentre i percorsi non appartenenti ad itinerari debbono ricadere in Comuni classificati come montani o collinari.
La tipologia degli interventi ammissibili ai fini della concessione dei contributi riguarda esclusivamente la manutenzione ordinaria: contenimento e/o rimozione della vegetazione erbacea e arbustiva infestante, rimozione degli alberi schiantati sui sentieri, ripristino della segnaletica orizzontale di continuità (tacche e segnavia), riparazione e messa a norma della segnaletica verticale, risistemazione del piano di calpestìo, ripristino o realizzazione di piccoli manufatti per la regimazione delle acque piovane, ripristino di guadi e passerelle per l'attraversamento di corsi d'acqua.
Le spese ammissibili sono innanzitutto quelle per l'acquisto di materiali di consumo: vernici, pennelli, mascherine, carburanti, lubrificanti, paleria, tavolame, graffe, chiodi, viti, profilati metallici, ecc. Ammissibili anche le spese per il noleggio di attrezzature come motoseghe, decespugliatori e tosasiepi, l'acquisto di piccoli utensili, di cartelli segnaletici che siano conformi alle disposizioni della Regione Piemonte, di dispositivi di protezione individuale, compresi quelli previsti per il contenimento del Covid-19. Sono anche ammissibili le spese di assicurazione, trasporto, vitto e alloggio dei volontari.

CHI PUÒ PRESENTARE LE DOMANDE, QUANDO E COME

I soggetti interessati devono presentare domanda di contributo, corredata della documentazione prevista, alla Città Metropolitana di Torino-Direzione Sviluppo Rurale e Montano, corso Inghilterra 7, 10138 Torino entro e non oltre il 31 luglio mediante posta elettronica certificata PEC all'indirizzo protocollo@cert.cittametropolitana.torino.it
Possono essere presentate una domanda singola per un programma di intervento con un beneficiario o una domanda collegata per un programma di intervento con un massimo di tre beneficiari. In questo secondo caso i beneficiari collegati devono allegare alla loro domanda un unico programma di intervento, indicando l'attribuzione di ciascun intervento e producendo una dichiarazione di collegamento sottoscritta da tutti i beneficiari.
Una commissione di valutazione esaminerà le domande pervenute attribuendo a ciascun intervento previsto dal programma un punteggio in base ad una serie di criteri.
Si terrà conto del fatto che i percorsi siano appartenenti ad itinerari registrati di cui la Città Metropolitana è ente capofila del protocollo d'intesa per la registrazione e valorizzazione, oppure che appartengano ad uno o a nessuno degli altri itinerari registrati.
I programmi dovranno essere realizzati nel corso dell'anno 2020 e rendicontati entro e non oltre il 31 dicembre. Per consentire l'effettuazione di sopralluoghi in itinere, i beneficiari dovranno notificare con un congruo anticipo alla Direzione Sviluppo Rurale e Montano data e luogo degli interventi in programma, inviando un'e-mail all'indirizzo rete.sentieristica@cittametropolitana.torino.it
Una volta completati gli interventi, i beneficiari dovranno inviare allo stesso indirizzo e-mail un prospetto di rendicontazione degli interventi, con l'elenco dei percorsi sui quali sono stati eseguiti e la documentazione fotografica (massimo 5 fotografie per percorso) in formato .jpg. Per gli interventi in area montana occorrerà inviare il verbale di concertazione della programmazione manutentiva sottoscritto congiuntamente dal Presidente dell'Unione montana, dall'eventuale capofila dell'itinerario se diverso dalla Città metropolitana e dal legale rappresentante del beneficiario o dei beneficiari. Per gli interventi in area collinare o di pianura occorrerà inviare il verbale di concertazione della programmazione manutentiva sottoscritto congiuntamente dal sindaco o dai sindaci dei Comuni interessati, dall'eventuale capofila dell'itinerario se diverso dalla Città metropolitana e dal legale rappresentante del beneficiario o dei beneficiari. La Direzione Sviluppo Rurale e Montano si riserva di effettuare sopralluoghi a campione sui percorsi rendicontati, ai quale il beneficiario è tenuto a partecipare.

La modulistica e la documentazione informativa sono scaricabili alla pagina
http://www.cittametropolitana.torino.it/cms/agri-mont/percorsi-escursionistici/bandi-contributi-escursionismo/bando-2020rinnovo segnaletica Monti Pelati 1

Turismo

Oulx è il cuore pulsante dell'Alta Valle di Susa. Alcune sue frazioni risalgono al periodo pre-celtico, mentre il centro storico è sorto in epoca romana. Da secoli il paese in cui confluiscono la Ripa di Cesana e la Dora di Bardonecchia è un centro amministrativo e commerciale strategico. Ad Oulx è più che mai viva la tradizione della Fiera Franca degli Escarton, esente dalle tasse forensi sin dal 1494, per concessione del Re di Francia Carlo VIII. Ogni anno a inizio ottobre si celebra un evento che per l'antica Repubblica degli Escarton costituita nel 1343 con capitale Briançon era un'importante occasione di ritrovo sociale e di promozione economica.
Forte di una vocazione turistica costruita con successo a partire dall'inizio del XX secolo, Oulx rimane comunque e soprattutto un centro di servizi per l'Alta Valle di Susa. È per questo che una Fiera d'Estate pensata per far ripartire l'economia locale dopo il lockdown non poteva che tenersi ad Oulx, con il sostegno del Comune e il patrocinio della Città Metropolitana di Torino.
L'appuntamento è per sabato 11 e domenica 12 luglio, per ripartire insieme - turisti, commercianti e residenti - tra i colori delle piante e dei fiori, le delizie dell'enogastronomia d'eccellenza, la genialità dell'arte popolare, il fascino degli oggetti vintage, la creatività artigianale, i prodotti biologici e naturali. È una Fiera d'Estate nel rispetto di tutte le disposizioni di sicurezza anti Covid-19, come doveroso, suddivisa in quattro location per rendere più agevole la circolazione, ma anche per colorare e vivacizzare gran parte del paese. Accanto agli stand fieristici, non mancheranno le esposizioni dei commercianti ulcensi, che, con i loro spazi creeranno una sorta di grande vetrina di ciò che Oulx sa proporre in tutti i settori merceologici.locandina Fiera dEstate Oulx 2020

Turismo

La Festa del Maggiociondolo, in programma sabato 27 e domenica 28 giugno a Cesana Torinese, sarà di fatto il primo evento di richiamo dell'estate in Alta Valle di Susa. L'evento organizzato e ideato dalla società Pubbli&co, in collaborazione con il Comune e con il patrocinio della Città Metropolitana di Torino, è giunto alla decima edizione e si svolge in occasione della festa patronale di San Giovanni, protettore e patrono della cittadina, ispirandosi alla tradizionale fiera che si svolgeva a Cesana nel mese di giugno, di cui si trovano riferimenti in pubblicazioni della fine dell'Ottocento e degli inizi del Novecento.
Quelli tra la metà e la fine di giugno sono i giorni in cui in alta valle si può ammirare la fioritura del Maggiociondolo, pianta che, con i suoi rami coperti di fiori gialli sarà di ornamento a strade, rotonde, balconi e vetrine di Cesana.
La Festa del Maggiociondolo richiama visitatori provenienti da tutto il Piemonte e dalla vicina Francia, attirati dai colori, dai sapori e dai profumi degli stand dei settori della floricoltura, del benessere, dell'artigianato e dell'arte popolare.
A Cesana, nell'ultimo weekend di giugno, si possono trovare i colori e i profumi dei fiori e delle erbe aromatiche di montagna, le ninfee e i rampicanti, le piante da frutto e da ornamento per interni ed esterni, la tradizione montana che rivive negli oggetti e nei mobili, i manufatti artigianali con i filati naturali, le candele e i saponi fatti a mano, gli animaletti scolpiti per l'occasione nel legno di maggiociondolo. L'arte prende forma con dimostrazioni di ceramisti, incisori, intagliatori e artisti dello scalpello.
Alla Festa del Maggiociondolo hanno aderito vivaisti con piante ornamentali e da frutto, tra i quali un vivaio che proporrà dimostrazioni pratiche di composizioni floreali. Non mancheranno le piantine per orti, le più ricercate e le più svariate qualità di peperoncini e le spezie occitane per insaporire ogni piatto. Per il benessere, saranno in mostra e in vendita i prodotti della cosmesi biologica e naturale.
Particolarmente interessante il settore dedicato all'artigianato artistico, con cuori e sculture in maggiociondolo, la legatoria, dipinti e manufatti unici per arredo, gioielli e accessori da indossare, i manufatti dell'arte popolare, i pizzi e i ricami della nonna, le ceramiche da collezione.
La Festa del Maggiociondolo 2020 si svilupperà lungo la via XXIV Maggio, che costeggia la Ripa. Sarà un evento ridotto nei numeri degli espositori, ligio alle disposizioni in materia di contenimento epidemiologico. Sarà un abbraccio virtuale alla nuova stagione estiva in alta montagna e un segnale di ripresa dopo alcuni mesi difficili per tutti.
Per saperne di più si può consultare la pagina Facebook Mercatini Valsusa.

locandina Festa Maggiociondolo 2020

Turismo

A seguito dell'Ordinanza numero 1 del 23/02/2020, emanata dal Ministero della Salute d'intesa con il Presidente della Regione Piemonte, è annullato l'evento del circuito "Provincia Incantata" in programma sabato 29 febbraio a Giaglione, in occasione della manifestazione carnevalesca tradizionale "Fanzéla".

Turismo

Il circuito di visite guidate e animate Provincia Incantata ritorna eccezionalmente sabato 29 febbraio con un appuntamento unico e irripetibile intorno alla "Fanzéla" di Giaglione, un evento tipico delle tradizioni carnevalesche valsusine. La visita guidata sarà un modo immersivo e allo stesso tempo divertente per conoscere le usanze e le tradizioni di un luogo e di una comunità rimasti immutati negli anni, che si riuniscono intorno a un Falò per celebrare la fine dell'inverno e l'inizio della primavera.
La Fanzéla, a Giaglione, brucia ogni anno: un tempo ogni borgata aveva il suo falò e l'ultima settimana di febbraio il paese viveva con gioiosa frenesia i preparativi di questo particolare cerimoniale.
Sabato 29 febbraio chi parteciperà alla visita di Provincia Incantata potrà vivere un evento comunitario antico, di cui conoscerà il rituale anche grazie allo spettacolo teatrale che porterà in scena aneddoti e tradizioni locali, raccontando il paese, le sue borgate e la sua storia. Sarà anche l'occasione per scoprire i vitigni autoctoni della Valsusa: l'Avanà e il Becuèt, che a Giaglione vengono coltivati con sapienza e passione.
Lo spettacolo avrà come protagonisti due famiglie, due "sposi promessi", due borgate, le vigne dell'Avanà e del Becuet, il forte di Combe e la fanzéla, il fuoco che brucia "il vecchio" per far nascere qualcosa di nuovo e di più bello. È lì che il giovane vuole dichiararsi e portare in sposa la fanciulla? Soprattutto il matrimonio potrà essere celebrato? Un fuoco e una storia che viene da lontano sembrano mettersi di traverso al loro futuro. Il viaggio di scoperta che faranno i due giovani, insieme al pubblico, sarà scoperta di se stessi, delle proprie radici, della propria storia e del proprio futuro.
Il ritrovo per la "Fanzèla" e l'evento teatrale è previsto alle 20,30 al Forte Combe in frazione San Giuseppe. I giaglionesi accoglieranno il pubblico con cioccolata calda e vin brulé. A portare in scena la storia di Giaglione e della Fanzéla saranno le compagnie teatrali Doppeltraum e Teatro & Società, quest'ultima da tempo impegnata nel progetto Provincia Incantata, per accompagnare il pubblico a conoscere i borghi e i sentieri dei vigneti del territorio metropolitano.
Sarà possibile degustare i vini del territorio in una "merenda sinoira" servita a partire dalle 18 all'agriturismo Cré Seren in frazione San Rocco 10 a Giaglione al costo di 15 euro.
L'iniziativa è promossa e sostenuta dalla Città Metropolitana di Torino in collaborazione con l'Atl Turismo Torino e provincia nell'ambito del progetto europeo VIA-Strada dei Vigneti Alpini, finanziato dal FESR-Fondo europeo di sviluppo regionale del programma Alcotra 2014-2020.
La partecipazione alle visite guidate teatrali è sempre gratuita, ma è obbligatoria la prenotazione entro il sabato precedente ogni visita all'ufficio di Ivrea dell'ATL "Turismo Torino e Provincia", telefono 0125-618131, e-mail info.ivrea@turismotorino.org

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