Rifiuti e Bonifiche

Teleriscaldamento, accordo raggiunto. A maggio il cantiere

Torino, 14 gen 2015 - Il termovalorizzatore del Gerbido sarà finalmente allacciato alla rete di teleriscaldamento.

Un’operazione che vale 19,5 milioni di investimento e che da oltre 10 anni rappresenta una delle richieste di compensazione ambientale più importanti tra quelle avanzate dalla Provincia e dai Comuni.

Dopo una trattativa durata un anno, a dicembre si è chiusa positivamente la conferenza di servizi e nei prossimi giorni l’Autorità d’ambito per la gestione dei rifiuti approverà definitivamente l’accordo.

I rifiuti bruciati nell’impianto riscalderanno i comuni di Grugliasco e Beinasco.

A Grugliasco esiste già la rete comunale di teleriscaldamento gestita dalla società Nove, ed è a questa rete che saranno allacciati, più o meno sotto l’area universitaria, i quattro chilometri di tubi provenienti dal termovalorizzatore. Un percorso che prevede il passaggio in un sottopasso ferroviario che richiederà il nulla osta delle ferrovie. A Beinasco, invece, la rete locale non esiste ancora ma il punto di allaccio sarà in ogni caso abbastanza vicino, a circa un chilometro e 200 metri dal termovalorizzatore.

L’operazione teleriscaldamento inizierà tra maggio e giugno con l’avvio del cantiere dell’edificio che conterrà lo scambiatore di calore dentro l’area del termovalorizzatore, non lontano dalla centrale elettrica. Poi si continuerà con i lavori di posa delle condotte. L’avvio della fornitura al Comune di Grugliasco è prevista per il 1 gennaio 2017. Per Beinasco si parla di ottobre 2017, all’avvio dell’anno termico.

Il teleriscaldamento è sicuramente una conquista per i Comuni interessati. Ma per ottenerlo ci sono voluti 10 anni.

Già il primo protocollo d’intesa sulla localizzazione del termovalorizzatore del Gerbido, siglato da Provincia, Consorzi di bacino e Comuni, nel settembre 2004, al punto 5 prevedeva che «il calore prodotto dal termovalorizzatore dovrà essere utilizzato nella maggiore quantità possibile ai fini del teleriscaldamento nei territori circostanti e nei Comuni limitrofi».

L’indicazione era stata ripresa nell’Aia del 2006 e dal piano delle azioni ambientali del 2008, e l’impianto del Gerbido era stato inserito nel Piano di sviluppo del teleriscaldamento nell’Area di Torino del 2009 tra quelli in grado di generare teleriscaldamento.

Ma la svolta c’è stata nel 2012, quando il servizio di teleriscaldamento è stato inserito nella gara per la cessione di quote pubbliche della società Trm. Così Iren e F2i Ambiente, che hanno vinto la gara per l’acquisizione di quelle quote, hanno costituito la società veicolo TlrV per la realizzazione e la gestione dell’erogazione del teleriscaldamento. Il contratto tra Ato e TlrV per la realizzazione del teleriscaldamento al Gerbido è di dicembre 2012.

Sarà quindi TlrV a gestire i contratti di erogazione con Nove, a Grugliasco e con Beinasco Servizi a Beinasco.

Non sarà quindi la società di Trm a vendere direttamente il calore ai condomini. E non sarà TlrV a spedire le bollette agli utenti.

A proposito di utenze, l’allaccio al termovalorizzatore sta creando aspettative nei cittadini sulla possibile riduzione dei costi del riscaldamento. Ma l’eventuale riduzione dei costi nella bolletta familiare sarà frutto delle politiche tariffarie delle società pubbliche di Grugliasco e Beinasco. Certamente, per quei condomini che elimineranno i bruciatori a metano ci sarà un risparmio sul lungo periodo dovuto anche all’abbattimento dei costi di manutenzione.

Sempre parlando si soldi, dei 19,5 milioni di costo complessivo, quattro milioni li mette subito Trm, un altro milione e 860 mila necessari per la costruzione della caldaia di integrazione vengono messi dei gestori locali e i restanti 13,6 milioni vengono finanziati dalle banche che stanno già finanziando Trm.

E qui c’è un punto importante. Il termovalorizzatore, erogando calore in cogenerazione non deve perderci nemmeno un euro: lo hanno chiesto esplicitamente le banche. Ma, grazie agli accordi con i Comuni e la Provincia, non dovrà nemmeno guadagnarci un euro in più.

In quelli che vengono chiamati “assetto elettrico” e “assetto cogenerativo” il bilancio economico deve quindi rimanere invariato.

Perché se oggi, al Gerbido si vendono alla rete elettrica circa 500 mila Mwh, con il calore sottratto per la cogenerazione del teleriscaldamento la produzione elettrica che rappresenta una fetta fondamentale degli incassi di Trm, scenderebbe a 300 mila Mwh. Con i contratti di erogazione, nelle casse della società devono essere garantiti gli introiti necessari per colmare questo buco.

Il contratto con l’Ato è per 20 anni, di cui due già persi per il lungo iter di approvazione del progetto definitivo. L’ammortamento è spalmato soprattutto sui primi anni, solo verso il termine dei periodo Trm ricaverà profitti sostanziali dalla cessione del calore.

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