Rifiuti e Bonifiche

Sei anni di attesa per il teleriscaldamento dal termovalorizzatore

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Questo è il primo inverno con il teleriscaldamento proveniente dall’inceneritore. Dopo il completamento della rete di teleriscaldamento di Beinasco allacciata all’impianto del Gerbido nell’ottobre 2019, un anno dopo, nel mese di ottobre 2020, è stata collegata al termovalorizzatore anche la rete che serve i comuni di Grugliasco, Rivoli e Collegno.

Questa della zona ovest è una rete che oggi riscalda una volumetria di circa 5.200.000 m3, molto più grande di quella di Beinasco che, a regime, riscalderà un volume di 430.000 m3. Le due reti sono poi state collegate con quella di Torino che con i suoi 65.000.000 di m3 serviti è la rete più grande d’Italia e una delle prime in Europa.

La rete di teleriscaldamento di Torino e dei comuni di Beinasco, Grugliasco, Collegno e Rivoli è gestita da Iren Energia, società del Gruppo Iren che nell’aprile 2020 ha acquistato il 100% di SEI energia che gestiva il teleriscaldamento di Rivoli e Collegno e il 49% di Nove, la società del teleriscaldamento di Grugliasco.

La notizia è stata confermata nell’ultima riunione del Comitato locale di controllo ed è stata accolta con molto favore da tutti i rappresentanti dei Comuni in quanto il calore prodotto in cogenerazione dal termovalorizzatore potrà finalmente essere utilizzato in quantità significative. Si tratta di energia ambientalmente preziosa perché, essendo recuperata da processi di combustione esistenti, non produce nuove emissioni di inquinanti e di CO2. Utilizzare questa energia per scaldare gli edifici di questi quattro grandi comuni della cintura ovest e sud ovest consente di spegnere o limitare in modo significativo il funzionamento delle centrali a metano di via Genova a Rivoli e via Leonardo da Vinci a Grugliasco.

L’impianto del Gerbido è sempre stato presentato ai cittadini come “termovalorizzatore” proprio per la sua possibilità di sfruttare l’incenerimento dei rifiuti per produrre energia elettrica e calore. Ma mentre l’energia elettrica è stata prodotta fin dall’accensione dell’impianto per sfruttare il “cascame termico”, cioè il calore altrimenti non utilizzato, ci sono voluti alcuni anni per collegare le reti di teleriscaldamento.

L’impianto del Gerbido emette in atmosfera circa 120 tonnellate di ossidi di azoto ogni anno ma circa 70 tonnellate sono già oggi compensate dalla produzione di energia elettrica che non viene più generata altrove con ulteriori fonti ugualmente inquinanti. Con l’uso del calore prodotto per il teleriscaldamento si potranno risparmiare ulteriori tonnellate di ossidi azoto attualmente emesse dalle centrali alimentate a combustibili fossili.

«Finalmente - commenta la Presidente del Comitato locale di controllo, Barbara Azzarà - a sei anni dall’entrata in funzione dell’inceneritore, con la consegna degli allacciamenti alle reti di teleriscaldamento si definisce un altro importante tassello nell’inserimento territoriale dell’impianto, l’utilizzo del calore prodotto dal termovalorizzatore è un aspetto fondamentale atteso a lungo dai cittadini e dalle amministrazioni. Il Comitato locale di controllo ha seguito e supportato con attenzione questo percorso e, nei prossimi anni, continuerà a esercitare la sua azione di controllo e di informazione anche su questo tassello importante per il miglioramento della qualità dell’aria dei nostri comuni».