Rifiuti e Bonifiche

Rivoluzione al Gerbido, il termovalorizzatore come una comune centrale

Il termovalorizzatore del Gerbido ha ottenuto dalla Città metropolitana la possibilità di aumentare la sua capacità da 420 a 490.000 tonnellate. In realtà non si tratta di un semplice aumento di rifiuti da bruciare ma si tratta di un passaggio ben più “epocale”.

Il termovalorizzatore passa da semplice impianto che distrugge rifiuti producendo almeno del calore a vero impianto di produzione energetica che, in questo caso, utilizza i rifiuti come combustile.

La rivoluzione passa attraverso il riconoscimento della “capacità di carico termico” e non più attraverso la quantità massima di rifiuti cha possono essere smaltiti. Il limite di 490.000 tonnellate è così un massimo teorico che dipende dal potere calorifico dei rifiuti bruciati. Il massimo carico termico potrebbe essere raggiunto anche bruciando una quantità minore di immondizia, basta che questa sia mescolato meglio o contenga, per esempio, più plastica.

Il termovalorizzatore di Torino è così uno dei primi impianti italiani a sfruttare l’articolo 35 del decreto “Sblocca Italia” che permette ai moderni termovalorizzatori di ricalcolare il “carico termico” attraverso la “qualifica R1”che deriva dalla misurazione dell’indice di recupero energetico dell’impianto, cioè, appunto, dalla sua capacità di sfruttare l’energia contenuta nei rifiuti. 

La formula di calcolo di questo indice è stata eseguita da un organismo terzo per poi essere sottoposta alla Città Metropolitana di Torino, l’Ente che ha rilasciato l’Autorizzazione Integrata Ambientale all’impianto.

Pertanto, il riferimento per la gestione dell’impianto non sarà più dato dalla quantità di rifiuti trattati annualmente, bensì dalla massima capacità termica delle caldaie. Questo è stato possibile poiché, nel corso della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale, la compatibilità ambientale dell’impianto era già stata verificata considerando la saturazione del carico termico.

Con l'attribuzione del carico termico si conclude un itera autorizzativo iniziato a gennaio di quest'anno.

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