Lo ha deciso il Consiglio comunale della città del Castello, che ieri sera è stato riunito in seduta aperta agli interventi dei cittadini.
Una seduta dove la gente non si è fatta attendere, a dimostrazione di quanto la “questione inceneritore” non sia per nulla passata nel dimenticatoio. La sala (che solitamente è vuota) per l’occasione era strapiena con circa 130 persone, in buona parte agricoltori mobilitati dalla Coldiretti. E proprio gli agricoltori avevano in mano un opuscolo realizzato dai veterinari dell’Asl To 3 che contiene i consigli per buone pratiche agricole utili a limitare le contaminazioni da diossine e Pcb nel ciclo del foraggio-mucca-carne-latte e mangime-gallina-uovo.
La mozione votata dal Consiglio comunale era quella proposta dal gruppo Pd con proposte di emendamenti da parte della lista civica. Non è passata, invece, la mozione del Gruppo 5 Stelle che chiedeva anche di opporsi a qualunque aumento di capacità dell’impianto.

La mozione, che impegna il sindaco e la giunta a portare queste istanze nella prossima Conferenza di servizi e in tutte le sedi politiche, chiede anche che siano rivisti al rialzo gli importi delle compensazioni ambientali oggi fissati per tutti i Comuni a 24 milioni 390 mila euro. In pratica, se aumentano i rifiuti da conferire devono aumentare anche i soldi versati da Trm ai Comuni per opere di mitigazione.
La mozione chiede anche che sia aperto uno svincolo autostradale per i camion che portano i rifiuti al Gerbido (l’impianto è accanto alla tangenziale ma non ha un’uscita dedicata), che sia ripreso il progetto di portare i rifiuti con il treno (l’impianto è attaccato a un tronco ferroviario) e che siano riprese le procedure per il trasferimento dell’ex Servizi Industriali.
Negli interventi del pubblico e del Movimento 5 stelle, è stata avanzata la richiesta di convertire le opere di compensazione ambientale rivolesi. Invece dei percorsi pedonali dall’Ospedale a Tetti Neirotti, piste ciclabili a Tetti e un giardino con parcheggio per un totale di un milione 200 mila euro, è stato chiesto di installare una centralina di monitoraggio dell’aria e delle deposizioni al suolo come quella che Trm ha pagato a Beinasco.
