Rifiuti e Bonifiche

Impianto a pieno regime con i rifiuti dalla Liguria

Torino 28 nov 2014 - L’impianto del Gerbido sta funzionando a pieno regime, utilizzando tutta la capacità di 421mila tonnellate l’anno. Sarà così per tutto dicembre per via del conferimento dei rifiuti da Genova. Uno smaltimento di 50mila tonnellate in 3 mesi che vale 100mila euro.

Queste conferme sono arrivate questa mattina in occasione dell’audizione congiunta della I e VI Commissioni Consiliari del Consiglio comunale di Torino.

I rifiuti conferiti dalla Liguria in forza dell’accordo Burlando-Chiamparino finora ammontano a circa 17mila tonnellate. Al 31 dicembre, cioè al termine del periodo dell’accordo tra le due regioni, i rifiuti conferiti saranno 22mila tonnellate.

All’audizione, Trm ha anche presentato un aggiornamento dei propri ricavi. Qui il dato che spicca è quello dei ricavi da certificati verdi, cioè i “buoni” ricevuti dal Gestore nazionale dei servizi energetici in quanto l’incenerimento è considerato produzione di energia da fonti rinnovabili. Il ricavo da certificati verdi è di 12 milioni 120mila euro.

Altri ricavi (dall’inizio dell’attività nel 2013) riguardano i conferimenti, per 47 milioni 671mila 248 euro e l’energia elettrica immessa in rete per 11 milioni 491mila 933 euro.

Ma, come al solito, il punto davvero al centro dell’audizione è stata la lunga catena di sforamenti dei limiti nelle emissioni. Il termovalorizzatore, ha dichiarato Trm, ora funziona a pieno regime con tutte le sue e linee, ma nel 2014 i “superamenti emissivi” sono stati davvero tanti. La linea 1 ha sforato per 35 ore e mezza; la linea 2 addirittura per 50 ore e la linea 3 per 35 ore e mezza. Questi dati sono inferiori ai limiti autorizzativi che prevedono un tetto di 60 ore l’anno per ciascuna linea, ma come ha ammesso la stessa società, l’impianto deve abbassare drasticamente il numero degli sforamenti, cosa che dovrebbe essere avvertita con l’esercizio 2015 quando non sarà più compresa alcuna fase di rodaggio.

In audizione è stato comunque ricordato che la centralina esterna di Beinasco, ai giardini Aldo Mei, gestita direttamente dall’Arpa, non ha rilevato particolari peggioramenti della qualità dell’aria.

Il termovalorizzatore è stato avviato a rifiuto, per la prima volta, il 19 aprile 2013, il successivo 1° maggio è iniziato l’esercizio provvisorio che è durato 12 mesi (fino al 1° maggio 2014), durante i quali l’impianto è stato gestito dalla stessa ATI (con capogruppo CNIM) che si era occupata della costruzione. Dopo una fase di ulteriore affiancamento e formazione, infine, il 5 settembre 2014 si è verificato il definitivo passaggio della gestione dall’ATI a TRM.

Per il Comitato locale di controllo, però, continua a chiedere che i superamenti dei limiti emissivi siano ridotti in modo davvero significativo e che siano fornite garanzie sulla qualità dei rifiuto proveniente dalla Liguria. Il Comitato ricorda anche che il programma di monitoraggio sanitario Spott rappresenta una significativa conquista dei sindaci dei Comuni dell’area del termovalorizzatore.

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