Rifiuti e Bonifiche

Il controllo del mercurio nei fumi del termovalorizzatore

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Il mercurio è un metallo molto utilizzato fin dall’antichità, conosciuto per la sua consistenza liquida a temperatura ambiente. Il simbolo chimico è Hg.
La sua presenza nell'ambiente è dovuta a eruzioni vulcanice e incendi, ma soprattutto ad alcune attività umane come la combustione del carbone e l’utilizzo industriale nelle vernici, nelle batterie, nelle lampadine. È stato utilizzato moltissimo anche per gli strumenti di misura come termometri e barometri.
Come tutti i metalli può accumularsi nei vegetali mentre, nell’acqua, si accumula rapidamente negli organismi entrando nella catena alimentare. Una fonte classica di contaminazione da mercurio e, infatti, l’alimentazione con tonno, pesce spada e altri pesci predatori al vertice della catena alimentare che si nutrono a loro volta di pesce contaminato.
Gli effetti sulla salute sono legati all’inalazione o ingestione e vanno dai possibili danni alle cellule cerebrali e fetali fino agli effetti neurotossici e sul sistema renale.
Per il termovalorizzatore può rappresentare un serio problema: può, infatti, essere presente nei fumi in concentrazioni altalenanti dovute alla tipologia di rifiuti inceneriti.
Per questo motivo, dopo anni di sperimentazione, l’abbattimento del mercurio avviene nel reattore attraverso il contatto con carbone attivo. Dopo questo particolare filtraggio i fumi vengono analizzati attraverso degli analizzatori in continuo posti a camino nelle tre linee. Vengono inoltre condotte 3 analisi annuali per ogni linea di incenerimento su campioni raccolti per 1 ora. Tali controlli sono effettuati in modo indipendente sia da TRM che da ARPA Piemonte.
Il Mercurio si misura in milligrammi e il limite nelle emissioni è di 0,05 milligrammi per normal metro cubo di aria.