Rifiuti e Bonifiche

Il comune anti inceneritore: «Il Comitato di controllo va rafforzato»

Torino, 20 Feb 2015 - Da quando è entrato in Comune non ha mai smesso di osteggiare il termovalorizzatore (o inceneritore come preferisce chiamarlo), ma Mauro Marinari, insieme alla sua assessore all’ambiente Gianna De Masi non ha mai smesso di credere nel Comitato Locale di Controllo.

Anzi, per la giunta che guida il Comune ribelle, fermamente No Inceneritore, il Comitato andrebbe rafforzato e rilanciato.

«Pensiamo che il Comitato Locale di Controllo non solo debba continuare ma debba essere reso più autorevole – affermano Marinari e De Masi – Finora ha rappresentato un importante luogo di informazione e formazione per le amministrazioni. È importante mantenere un ruolo di controllo da parte della politica e avere una sede dove i sindaci possano ottenere informazioni dettagliate per essere poi in grado di trasmetterle ai cittadini. Un impianto di questo genere può avere conseguenze importanti sulla qualità della vita delle persone (fatto che è riconosciuto dalla concessione delle compensazioni ambientali), per questo nel rapporto diretto con i cittadini i sindaci devono poter disporre di dati precisi e di poterli analizzare con propri tecnici specializzati. Questo ancora più adesso che la società Trm non è più una società a maggioranza pubblica».

«Il vero problema del Comitato Locale di Controllo – proseguono sindaco a assessore – è la mancanza di poteri. Il Comitato deve, appunto, controllare il funzionamento dell’inceneritore per offrire maggiori garanzie ai cittadini, ma se trova qualcosa che non va, cosa può fare? Per esempio, visto che sono state fatte ricerche sulla salute della nostra popolazione prima dell’entrata in funzione dell’impianto, e visto che queste ricerche continueranno per verificare se la situazione sanitaria è cambiata dopo l’accensione, cosa potremo fare se scopriremo un aumento di patologie dopo uno o due anni di funzionamento? Se non abbiamo poteri prescrittivi a cosa serve essere un Comitato di Controllo?».

Per l’Amministrazione rivaltese il Comitato dovrebbe anche controllare lo stato di attuazione dei protocolli e dovrebbe potersi esprimere su alcune decisioni che riguardano la gestione dell’impianto. «Come sindaci non abbiamo un luogo dove discutere delle azioni che erano previste prima dell’entrata in funzione dell’inceneritore come il trasporto dei rifiuti con il treno e il trasferimento dell’ex Servizi Industriali. Ma dovremmo anche discutere degli aumenti dei conferimenti dei rifiuti previsti dal decreto Sblocca Italia o quando si prevedono importazioni di rifiuti da altre regioni come è accaduto per la Liguria. Su tutto questo vogliamo poter decidere anche noi. Invece, finiamo sempre per sapere le cose dai giornali».

E poi c’è la necessità di essere affiancati da un numero maggiore di consulenti. «Un sindaco può nominare un tecnico ma si tratta di una figura che conosce il mondo degli inceneritori e dei rifiuti. Senza aumentare i costi, si dovrebbero utilizzare anche esperti in discipline diverse, da chiamare a seconda del problema che si discute».

Quindi la richiesta è per un Comitato Locale di Controllo con più prerogative. «Chiediamo un Comitato che possa prendere delle decisioni. La partecipazione dei cittadini attraverso le loro associazioni o forme di aggregazione va sì normata ma garantita: per questo proponiamo da tempo modifiche del regolamento che vadano in tal senso».

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