Rifiuti e Bonifiche

Gambetta, «Il Comitato è utile e deve continuare a lavorare»

Orbassano (TO) 17 Feb 2015 – Per il Comitato Locale di Controllo si prepara una fase nuova, che partirà con l’approvazione del nuovo regolamento interno. Intanto, ci si interroga sulle funzioni e il ruolo di questo organismo che all’inizio della storia del termovalorizzatore fu fortemente voluto dai sindaci e dall’ex Provincia come ulteriore garanzia per la salute della popolazione.

Per il sindaco di Orbassano, Eugenio Gambetta (Forza Italia), intanto, «un Comitato di controllo dei sindaci ha un ruolo ancora più importante di prima, oggi che Trm non è più una società a maggioranza pubblica».

Poi, «non è necessario attribuirgli un ruolo diverso da quello attuale; e cioè verificare che venga rispettato quello che è stato deciso nelle sedi istituzionali. E se è vero che all’inizio i sindaci nel Comitato si occupavano soprattutto di fornire indicazioni sulle azioni da compiere per la sicurezza dei cittadini, oggi abbiamo forse più un ruolo di accompagnamento nei confronti delle azioni che sono già state intraprese».

Per quanto riguarda le modifiche del regolamento interno, Gambetta non è d’accordo ad ammettere con propri rappresentanti membri dei Comitati anti inceneritori. «Le associazioni non hanno la stessa forma giuridica dei Comuni, non possiamo ammettere queste rappresentanze nel Comitato. Ma un’altra cosa è prevedere forme di audizione di associazioni ambientaliste riconosciute a livello nazionale: su questo sono d’accordo, perché se sono associazioni di carattere nazionale che potrebbero aiutarci a conoscere anche esperienze in corso in altre zone del Paese».

Per il sindaco di Orbassano, sono finite le tensioni di un tempo, per esempio, quelle dell’ultima campagna elettorale quando l’inceneritore è stato al centro della contesa politica. «I cittadini, dopo i timori iniziali, stanno imparando a convivere con il termovalorizzatore, anche perché grossi problemi, in realtà, non ci sono mai stati. Ma resta, comunque, il problema di ridurre il carico ambientale».

Gambetta si riferisce soprattutto alla storica (ormai) battaglia dei sindaci di Orbassano e Beinasco per fare spostare o aprire la barriera autostradale della Torino-Pinerolo che fu inaugurata con l’autostrada e che ha generato un grande volume di traffico nelle strade dei due comuni, compresa proprio la bretella che dal ponte sul Sangone porta a Sito e alla tangenziale, realizzata proprio come compensazione per alleggerire il traffico all’apertura della barriera di Beinasco. «Altro che inceneritore, il nostro vero problema ambientale è quello».

E la Servizi Industriali, altro storico problema sul territorio di Orbassano?

«È vero che in due protocolli d’intesa tra cui quello sul termovalorizzatore c’è scritto che quello stabilimento deve essere trasferito ma se dopo 20 anni è ancora lì un motivo ci sarà. Dopo un esproprio fallito con ricorso vinto dall’azienda, dopo ricorsi al Tar falliti, dopo che la Provincia aveva concesso l’Aia e approvato un Piano di caratterizzazione da 10 milioni in corso di esecuzione e visto che sono uno stabilimento industriale in un’area industriale, come si fa a chiedergli ancora di spostarsi in un’altra area industriale? E quale?».

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