Rifiuti e Bonifiche

Come leggere i dati delle emissioni

Torino, 12 dic 2014 - Il nostro sito internet, così come quello di Trm, pubblica ogni giorno i dati delle emissioni del termovalorizzatore del Gerbido.

I grafici e le tabelle sono ben visibili sulle rispettive home page e mostrano gli identici numeri. Solo che le grafiche sono differenti.

Proprio queste diverse rappresentazioni grafiche, insieme alla oggettiva difficoltà di comprensione dei dati, si prestano ad avallare dubbi sull’attendibilità delle rilevazioni degli inquinanti.

Per prima cosa c’è da ricordare che la scelta di comunicare ai cittadini i parametri delle emissioni non è dettata dalla legge. La normativa Ue, recepita da quella nazionale, impone il rilevamento di alcuni inquinanti e la comunicazione alle istituzioni preposte al controllo come Provincia e Arpa.

Ma con la concessione dell’autorizzazione integrata ambientale, nel 2006 (rinnovata nel 2012), si decise di rendere pubblici i parametri attraverso la pubblicazione sul sito di Trm e sul sito del Comitato Locale di Controllo. Gli stessi numeri compaiono anche sui display informativi presenti nelle cinque sedi municipali dei Comuni dell’area limitrofa all’impianto, nelle sedi delle due Circoscrizioni torinesi confinanti (Circoscrizione 2 e 10) e nel totem presente all’ingresso dell’assessorato all’ambiente della Città di Torino.

Gli aggiornamenti avvengono automaticamente alle 3 di notte.

UN ESEMPIO DI ISTOGRAMMA DEL CARBONIO ORGANICO TOTALE NEL SITO DI TRM


grafico-carbonio-sito-trm-ottim
Ed ecco il primo problema di interpretazione: la normativa impone il rispetto di limiti emissivi sia su base semioraria che su base giornaliera e i dati pubblicati rappresentano i valori medi giornalieri. I dati sono quindi aggiornati con cadenza giornaliera ma, in realtà, i dati a camino vengono rilevati continuamente ogni 5 secondi nell’arco delle 24 ore. A partire da queste registrazioni, i dati vengono elaborati per fornire le medie previste dalla legge; in particolare la media giornaliera pubblicata è la media delle 48 medie semi orarie ricavate dal Sistema di Monitoraggio delle Emissioni nell’arco delle 24 ore.

Naturalmente, in questo modo, nei grafici non vengono mai evidenziati eventuali, isolati, picchi di sforamento dei parametri semiorari, ma solo, eventualmente, quelli giornalieri. Cioè, per esempio, se si verifica un forte innalzamento delle emissioni degli Ossidi di Azoto, che poi rientra nella norma dopo mezzora, questo picco non viene mostrato ai cittadini né sui siti internet di Trm e del Comitato Locale di Controllo né sui totem presenti nei Municipi.

Quella che si vede è una rappresentazione grafica (a colonne) della media delle emissioni del giorno precedente che, quindi, difficilmente evidenzierà un picco di sforamento.

La decisione di divulgare i numeri in questo modo fu presa al termine di una lunga serie di riunioni tra Trm, Provincia, Arpa e Comitato Locale di Controllo.

Allora, si pensò che diffondendo i dati in continuo, cioè quelli rilevati ogni mezzora, si rischierebbe solo di creare inutili allarmismi e di inondare l’utenza di una mole continua di numeri di difficile comprensione.

Anche perché la normativa concede un andamento altalenante che è proprio del funzionamento di un impianto come il termovalorizzatore (concede cioè che alcuni valori semiorari superino il rispettivo limite), purchè nell’arco dell’anno il numero degli sforamenti dei limiti emissivi semiorari resti al di sotto di una percentuale che non deve superare il 3% sul totale delle ore di funzionamento. Se gli sforamenti semiorari superano la soglia del 3% allora scatta la denuncia all’autorità giudiziaria.

La norma, quindi, prevede e consente isolati eventi di picco a patto che nel complesso l’impianto si attesti su valori emissivi rispettosi dei limiti

Un tale approccio è legato al fatto che la natura delle sostanze emesse, l’entità della loro concentrazione e l’effetto dispersivo dell’atmosfera siano in grado di garantire la salvaguardia della salute dell’uomo in caso di picchi emissivi isolati e di breve durata. L’attenzione è stata pertanto focalizzata sul lungo periodo.

I composti oggetto di misurazione continua sono: Acido Cloridrico, Acido Fluoridrico, Ossidi di Zolfo, Ossidi di Azoto, Monossido di Carbonio, Carbonio Organico Totale, Ammoniaca e le Polveri.

Il tavolo di concertazione tra gli enti di controllo e Trm aveva quindi valutato inutilmente allarmante la diffusione dei picchi di sforamento perché si sarebbe trattato di numeri dallo scarso significato ambientale.

Così, si è scelto di divulgare comunque una media, in questo caso “giornaliera”.

Queste sostanze vengono rappresentate, come detto, attraverso dei grafici a colonne. Anche questa è stata una scelta mirata perché questo tipo di visualizzazione è più intuitiva, soprattutto per i display dove i dati hanno un tempo di scorrimento e devono essere letti dall’utente in un tempo di cinque secondi anche da una certa distanza.

Ma ci sono altri parametri che vengono divulgati, questa volta con i numeri messi in una tabella.

DAL NOSTRO SITO ECCO UN ESEMPIO DI TABELLA CON LE DIOSSINE E I METALLI

tabella emissioni
Si tratta dei composti oggetto di misurazioni periodiche (trimestrali o quadrimestrali): si tratta della famiglia delle Diossine e Furani, degli Idrocarburi Policiclici Aromatici e dei metalli (Cadmio e Tallio, Mercurio, Zinco, Antimonio, Arsenico, Piombo, Cromo, Cobalto, Rame, Manganese, Nichel, Vanadio, Stagno).

Per tutti questi composti, la rilevazione è stata fissata dalla normativa in tre o quattro volte l’anno, cioè ogni tre o quattro mesi.

In questo caso si prelevano dei campioni da analizzare in laboratorio (Trm lancia la gara ogni due anni per individuare il proprio laboratorio di riferimento). Il laboratorio impiega alcune settimane dal campionamento a fornire i dati.

I numeri che vengono fuori, come detto, vengono indicati in una tabella senza rappresentazioni grafiche perché spesso si tratta di numeri infinitamente piccoli, impossibili da mostrare in grafica.

Anche in questo caso, i dati sono esattamente gli stessi diffusi sia dal sito di Trm che da quello del Comitato Locale di Controllo così come dai display posti nei Comuni.

Ma tornando agli inquinanti mostrati attraverso gli istogrammi c’è da dire che, pur mostrando dati identici, le colonnine di Trm e quelle del Comitato Locale di Controllo sono diverse. Questo semplicemente perché si è scelto di differenziare la rappresentazione visiva. Cioè di “farli vedere” in modo diverso. Ma, come detto, i numeri sono identici così come i limiti emissivi indicati: cambiano solo le altezze delle colonnine che nel grafico del Comitato Locale di Controllo sono più basse.

Arpa ha accesso diretto al Sistema di Monitoraggio Emissioni (SME) da remoto e dunque può visualizzare tutti i dati in tempo reale.

Inoltre, in caso di sforamento dei limiti TRM informa entro 8 ore Provincia e ARPA che quindi sono informate in brevissimo tempo.

C’è da aggiungere che i dati non si possono manomettere.

A proposito di limiti di emissioni, c’è da dire che questi cambieranno al termine dei primi due anni dall’inizio delle operazioni di incenerimento, cioè a partire dal mese di luglio 2015.


carbonio organico totale