Rifiuti e Bonifiche

AL VIA IL PIANO DI SORVEGLIANZA SANITARIA

Mercoledì 5 giugno si è tenuta la conferenza stampa di presentazione del programma di sorveglianza sanitaria. 
Nell'area documenti del nostro sito e da questo link è possibile scaricare la presentazione del programma SPoTT (Sorveglianza sulla salute della Popolazione nei pressi del Termovalorizzatore di Torino).


Ai giornalisti riuniti nella sala Giunta della Provincia di Torino, la coordinatrice del progetto, la Dott.ssa Antonella Bena, il presidente della Provincia, Antonio Saitta, e la presidente del Comitato Locale di Controllo, Erika Faienza, hanno spiegato il progetto, promosso dalla Provincia di Torino e supervisionato da un Comitato Tecnico Scientifico. Al gruppo di lavoro partecipano Arpa Piemonte, ASL TO3, ASL TO1 e l'Istituto Superiore di Sanità.
L'obiettivo del programma SPoTT è quello di creare un sistema di sorveglianza che consenta di valutare gli effetti avversi sulla salute dell’inquinamento ambientale nelle aree circostanti il termovalorizzatore di Torino. Nella conferenza stampa è stato approfondito in particolare il programma di biomonitoraggio che intende individuare e valutare eventuali modifiche di alcuni indicatori di esposizione a sostanze tossiche nella popolazione residente in prossimità del termovalorizzatore del Gerbido, raffrontando i dati pre e post funzionamento dell'impianto e tracciando un confronto con le tendenze registrate in altre zone dell'area urbana.
Il presidente della Provincia, Saitta, rassicura: "Se ci saranno dati ed elementi scientifici fuori norma, siamo pronti a spegnere subito l'impianto".
Nel presentare il programma, la Dott.ssa Bena non esita a definire SPoTT un progetto "all'avanguardia": tutti concordano che rappresenta il più ampio e completo programma italiano di biomonitoraggio sui residenti in prossimità di un impianto di incenerimento di rifiuti solidi urbani.
Alle persone coinvolte sarà eseguito un check-up generale sullo stato di salute e saranno valutati i parametri ematologici e urinari di base, la funzionalità endocrina e respiratoria, il punteggio del rischio cardiovascolare. Per misurare l'eventuale presenza di inquinanti associati alle emissioni da incenerimento dei rifiuti saranno poi effettuati esami specifici per metalli pesanti, idrocarburi policiclici aromatici, policlorobifenili e diossine. Infine, attraverso un questionario, saranno raccolte le altre informazioni utili per interpretare correttamente i dati delle analisi cliniche.
Per la prima volta in Italia i controlli si faranno ad impianto spento. Per consentire la regolare esecuzione dei prelievi e garantire la correttezza scientifica dei risultati, il termovalorizzatore resterà fermo fino al 30 giugno.
"Siamo contenti. Il piano di sorveglianza sanitaria completa un piano di monitoraggio complesso partito già dal 2007 con la realizzazione del bianco ambientale e i controlli sulla qualità dell'aria da parte di Arpa (di cui si parlerà anche nel prossimo Comitato del 13.06.2013) e con il biomonitoraggio delle matrici animali compiuto dai veterinari dell'ASL. Un percorso voluto fortemente da tutti i Sindaci e le amministrazioni che compongono il Comitato Locale di Controllo" - ha detto la presidente del CLdC Erika Faienza.
Già giovedì 6 giugno sono stati effettuati i primi prelievi tra i 392 cittadini selezionati (estratti a sorte e la cui adesione è volontaria).
La complessità delle analisi e la quantità dei campioni da analizzare necessiteranno di un arco di tempo piuttosto consistente.
Per conoscere i risultati degli esami più semplici che riguardano i comuni parametri di laboratorio bisognerà attendere poche settimane. Verso l'autunno invece saranno disponibili i risultati tossicologici dei metalli. Tra circa un anno quelli di idrocarburi policiclici aromatici, diossine e PCB. I risultati saranno pubblicati sul sito del programma SPoTT (link) in forma aggregata. I risultati individuali saranno consegnati su esplicita richiesta dell'interessato.
Gli esami saranno poi ripetuti tra un anno, nel 2014, e nel 2016 verificando così i risultati delle analisi una volta che l'impianto del Gerbido sarà entrato a regime.
Concludendo Saitta ha dichiarato: "Tutti i risultati saranno resi pubblici e qualora emergesse la necessità di dover estendere lo studio ci impegneremo per farlo. Siamo aperti alle sollecitazioni. Mi piacerebbe evitare che i dati di uno studio scientifico diventassero argomento di dibattito politico. La parola ora ai tecnici e ai medici. La politica interverrà qualora sorgessero dei problemi".
Un programma di sorveglianza ambizioso e complesso che si articolerà su cinque anni, il cui costo si aggira intorno ai 2,2 milioni di euro e che vede l'impegno di TRM per la copertura finanziaria e il contributo della Provincia: degli 800.000 euro previsti per il primo anno, 600.000 euro sono in capo a TRM e 200.000 euro saranno finanziati dalla Provincia di Torino.

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