Rifiuti e Bonifiche

«Al Gerbido non arriveranno rifiuti da altre regioni»

Al Gerbido non arriveranno rifiuti da altre regioni, se non in casi di emergenza.

La Regione Piemonte, che con il presidente Sergio Chiamparino guida la Conferenza delle Regioni italiane, chiederà al governo di non inserire il termovalorizzatore di Torino nell’elenco dei siti di interesse strategico nazionale che saranno obbligati a bruciare l’immondizia proveniente dalle regioni che sono in emergenza rifiuti. Si tratta di un obbligo stabilito dalla legge che ha convertito il decreto Sblocca Italia che, all’articolo 35 prevede, appunto, che gli inceneritori, spinti al massimo della loro potenza termica, siano obbligati a ricevere i rifiuti provenienti dalle regioni poco virtuose, quelle, cioè, che non hanno mai costruito impianti di termovalorizzazione.

Il Piemonte onorerà soltanto gli accordi di reciproco aiuto che sono in corso con alcune Regioni tra cui Lombardia e Liguria, accordi che prevedono protocolli d’intesa in caso di emergenze nello smaltimento finale dei rifiuti.

Il perché di questo orientamento, lo spiega Roberto Ronco, ex assessore all’ambiente della Provincia di Torino e oggi in staff all’Assessorato all’ambiente della Regione Piemonte.

«Le Regioni che hanno provveduto per tempo a dotarsi di impianti di termovalorizzazione non possono sopperire alle inefficienze delle regioni che non hanno mai voluto prendere una decisione – afferma – Il termovalorizzatore di Torino è dimensionato per soddisfare le esigenze dell’Area Torinese: così si è scelto, proprio per favorire la raccolta differenziata. Al massimo, sarà possibile bruciare temporaneamente piccole quantità provenienti dal resto del Piemonte e da regioni che si trovano in emergenza».

A Ronco fa eco Riccardo Civera, direttore dell’Associazione d’ambito sui rifiuti del Torinese. «In Piemonte si producono, all’anno, un milione di tonnellate di rifiuti solidi urbani indifferenziati rimasti dalle raccolte differenziate. Nella sola area della Città metropolitana di Torino se ne producono 500.000 tonnellate. È evidente che, anche con un amento a 490.000 tonnellate della capacità del termovalorizzatore del Gerbido, questo sarà sufficiente solo per soddisfare il fabbisogno di smaltimento della ex provincia di Torino. Al massimo potrà servire per coprire una parte del fabbisogno del resto del Piemonte».

A questo proposito, Civera ricorda anche che in questo momento, una parte non trascurabile di rifiuti dei piemontesi (per esempio quelli di Vercelli) vengono “esportati” in Lombardia per essere bruciati negli inceneritori di Brescia, Bergamo e Pavia. Si tratta di 100.000 tonnellate che vengono accolte negli inceneritori lombardi per soddisfare i loro fabbisogno di combustibile.

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