Il compostaggio è una tecnica attraverso la quale viene controllato e accelerato il processo naturale a cui va incontro qualsiasi sostanza organica per effetto della flora microbica presente nell'ambiente. Esso può essere ottenuto collettivamente in grandi impianti appositamente attrezzati e adibiti al trattamento giornaliero di notevoli quantità di materiale o in ambito domestico, per smaltire autonomamente i rifiuti organici familiari. La seconda soluzione, nota con il nome di autocompostaggio, è realizzabile da ogni nucleo familiare che disponga di uno spazio esterno dove porre il cumulo o la compostiera (contenitore areato appositamente studiato per attivare questo processo). L’autocompostaggio, se attuato in modo sistematico da una comunità, può portare a una considerevole riduzione della quantità di rifiuti da gestire negli impianti industriali con un beneficio ambientale ed economico.
Nel territorio della Città Metropolitana di Torino, il comune pioniere nella pratica dell'autocompostaggio è stato Barone Canavese, che ha ideato il sistema noto come "Iso-Barone" per la raccolta dei rifiuti urbani. Tale sistema consisteva, oltre che alla gestione della frazione organica mediante compostiere di comunità, alla raccolta porta a porta delle altre frazioni. Con l'adozione del nuovo sistema il comune di Barone è passato dal 26% di raccolta differenziata al 90%. Grazie a risultati così positivi, il sistema “Iso-Barone” è stato adottato e replicato in altri comuni del territorio canavesano.
Inizialmente, le esperienze di autocompostaggio coinvolgevano principalmente territori rurali, collinari e montani. Per questa ragione, nel 2011, CMTO ha approvato un bando per la concessione di contributi per l’avvio di progetti di compostaggio collettivo, da realizzarsi presso strutture ricettive,mense, aree urbane,condomini o presso centri di raccolta rifiuti, mediante l’installazione di compostiere elettromeccaniche.
Attraverso quella iniziativa sono stati finanziati i progetti presentati dai Comuni di Sant’Antonino di Susa, Barone Canavese e Collegno. I benefici sono stati principalmente di natura economica e ambientale. Nei comuni interessati si sono infatti abbattuti i costi di trasporto e trattamento dei rifiuti organici, riducendo inoltre le emissioni di CO2 in atmosfera.