Agricoltura
Da venerdì 5 a domenica 7 ottobre a Cossano Canavese torna la Sagra del Fungo, giunta alla sedicesima edizione, patrocinata dalla Regione Piemonte e dalla Città Metropolitana di Torino e dedicata a un prelibato frutto della terra che, quando le piogge di fine estate arrivano al momento giusto, si trova in abbondanza passeggiando piacevolmente nei boschi di castagni e querce.A Cossano, tra scorci suggestivi sull’Anfiteatro Morenico della Serra d’Ivrea, le colline offrono terreno fertile per le pesche, il kiwi e il vitigno dell’Erbaluce. Proseguendo la passeggiata lungo i sentieri del progetto “Polaris”, lungo la rotta della costellazione dell’Auriga, si incontra il Castello di Masino, residenza storica dei Conti di Valperga, oggi proprietà del FAI.
Cossano è anche il paese della poesia contadina: custodisce infatti nel suo Municipio le poesie e i racconti dell’archivio dedicato a Giulia Avetta, maestra, partigiana, sindaca e poetessa, che nelle sue composizioni liriche intrecciava il cielo e la natura dei luoghi per evocare emozioni universali.
Nel corso degli anni la manifestazione, nata dalla sinergia tra Comune e Pro loco ha assunto importanza grazie ai convegni e ai dibattiti su temi di grande attualità per il territorio, a cui partecipano autorità politiche, imprenditori dell’industria, del commercio, dell’artigianato e dell’agricoltura.
LA CITTÀ METROPOLITANA SOSTIENE UN’INIZIATIVA DIDATTICA PER AIUTARE I BAMBINI DELLE SCUOLE ELEMENTARI A CONOSCERE E AMARE IL PROPRIO TERRITORIO
La Sagra vivrà una sorta di anteprima martedì 2 ottobre, con una giornata didattica nella scuola elementare locale, che prevede in mattinata il laboratorio “L’uomo nell’Anfiteatro Morenico di Ivrea dalla preistoria a oggi: ricostruiamo gli spostamenti nel tempo con le mappe e i resti archeologici”. Nel pomeriggio i ragazzi della scuola cossanese percorrono i sentieri dell’antico bosco sacro della Pera Cunca, con la traduzione in inglese curata da un ospite migrante richiedente asilo politico. L’iniziativa è coordinata dall’archeologa Lorenza Boni ed è sostenuta dalla Città Metropolitana di Torino con un contributo erogato nell’ambito del bando pubblicato all’inizio del 2018 per il finanziamento di iniziative di sviluppo sostenibile, tutela del territorio, valorizzazione e recupero ambientale. Il bando metteva a disposizione risorse per 50.000 Euro ed era rivolto sia alle associazioni impegnate in campo ambientale che ai Comuni con popolazione inferiore ai 3.000 abitanti. Le iniziative finanziabili andavano dalla pulizia dei fiumi, torrenti e alvei agli interventi per la tutela e il ripristino della vegetazione autoctona del territorio, dalle attività di censimento, monitoraggio e protezione della fauna ai progetti per la pulizia e il recupero di aree degradate. Al bando hanno risposto cinquantuno Comuni e quattro associazioni. Tutti i progetti delle associazioni e diciassette di quelli presentati dai Comuni sono stati ammessi al finanziamento.
IL PROGRAMMA DELLA SAGRA DEL FUNGO
- venerdì 5 ottobre: alle 10 alla scuola primaria Giulia Avetta spettacolo “Due in Uno” con Andrea Marasso, un puzzle di situazioni comiche e numeri di abilità come la giocoleria, il mangia-sputa fuoco, le clownerie, la magia, le bolle di sapone, le sculture di palloncini e l’equilibrismo; alle 15 in piazza della Chiesa visita al Museo all’Aperto di Arte e Poesia intitolato a Giulia Avetta; alle 17,30 al centro socio-culturale di Via Torino, 47 convegno “Arte, cultura, territorio” sulle best practices nella gestione e promozione del patrimonio; alle 19,15 premiazione degli studenti del Liceo Felice Faccio di Castellamonte per il progetto “Cossano Canavese arredo urbano, studio e prototipo di pensilina per autobus”; alle 19,30 sotto i portici Municipio inaugurazione della mostra fotografica “Cielografie” di Daniela Pellegrini, a cura di Fortunato D’Amico. Alle 21 in piazza della Chiesa (in caso di maltempo nel salone della Pro-Loco in via Perrone) la compagnia “Ij farfoj” presenta la commedia lingua piemontese “La Berta an-namorà” di Adriana Quaranta
- sabato 6 ottobre: alle 9,30 passeggiata nei boschi di Lusenta per raggiungere la Pera Cunca, antico altare celtico ricco di mistero e leggende. Uno studioso dell’altare, MarioTassoni, svela i segreti, la storia e le funzioni che aveva in passato; dalle 15 alle 18 possibilità di visitare il punto informativo della Rete Museale dell’Anfiteatro Morenico di Ivrea, con foto, documenti e video biografico sulla poetessa Giulia Avetta e sulle opere del Museo all’Aperto di Arte e Poesia; alle 18 nel salone della Pro Loco il Sindaco di Cossano, Alberto Avetta, e la Presidente della Pro Loco, Loredana Francesio, inaugurano la XVI Sagra del Fungo; alle 20 nel salone della Pro Loco cena tipica a base di funghi preparata dalla Pro Loco (costo 30 Euro, bevande comprese; per prenotazioni telefono 0125-779947 o 335-7087994)
- domenica 7 ottobre: alle 9,30 apertura della fiera mercato dei prodotti della terra, dimostrazione degli antichimestieri, inaugurazione della mostra di fotografie d’epoca “Cossano 1800”; in mattinata spettacolo musicale e pesca di beneficienza proposti dalla scuola primaria di Cossano e Caravino; esposizione micologica con la partecipazione dell’ASL di Ivrea e con oltre cento specie di funghi classificati in tre categorie: commestibili, non commestibili, velenosi; mostra “Frammenti di storia al femminile”, proposta dall’omonima organizzazione, con opere di giovani artisti emergenti ispirate alle poesie di Alessio Spetale, in collaborazione con il collettivo Bibendum; esposizione nella casa del Pozzo in via Torino 9 del progetto sviluppato dagli studenti del Liceo Faccio di Castellamonte; mostra fotografica “Cielografie” di Daniela Pellegrini; dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18 possibilità di visitare il punto informativo della Rete Museale dell’Anfiteatro Morenico di Ivrea; a partire dalle 11 nelle vie del paese il gruppo musicale “Marciapè Street Band”, formato da ragazzi dai 14 ai 27 anni provenienti dalle diverse bande musicali del Biellese, propone i più grandi successi della musica disco e rock dagli anni ‘80 fino ad oggi; dalle 11,30 in piazzetta Don Mario Ferraris possibilità di degustare e acquistare i prodotti tipici delle Pro Loco di Cossano Canavese (funghi, panissa e polenta dolce) e San Bernardo d’Ivrea (agnolotti e cipolle ripiene) e di pranzare assaporando i prodotti locali al ristorante Avetta; alle 13,30 sfilata dalla banda musicale di Caluso per le vie del paese; alle 14 in piazza della Chiesa il gruppo “Folet d’la marga” propone spettacoli basati sul connubio di musica e commedia, canti, narrazioni e giullarate in maschera e giocoleria; dalle 15 in avanti visite guidate con accompagnatore all’itinerario d’arte contemporanea “La filosofia delle Stelle” lungo i percorsi di Polaris, realizzato con la partecipazionedegli studenti dell’Accademia delle Belle Arti di Brera econ il contributo di artisti affermati. La visita dei percorsi si conclude conla passeggiata nei boschi di Lusenta per arrivare alla Pera Cunca.
IL PROGETTO POLARIS
Molte civiltà hanno impresso sulle pietre e nelle architetture il percorso dei corpi celesti, per allineare ai ritmi del cielo quelli delle loro azioni sulla terra. L’agricoltura e l’architettura ispirate dalla conoscenza della natura e dallo studio dell’influenza degli astri indicano i principi di base per salvaguardare e curare la Terra. Sono questi i temi al centro del progetto Polaris, ideato da un team di professionisti - gli architetti Mario Tassoni e Fortunato D’Amico e l’artista Cristina Cary - che intende stimolare un processo di rilancio culturale del territorio agendo sulla multidisciplinarietà e sull’archeoastronomia. Il Museo all’aperto di art e poesia “Giulia Avetta” si inserisce nel territorio insieme ad altre opere “open air”, collocate nei paesi di Cossano Canavese, Caravino e Settimo Rottaro e realizzate nell’ambito del progetto Polaris in collaborazione con l’Accademia di Brera. Tali opere collegano le tematiche astronomiche del territorio dell’Anfiteatro Morenico d’Ivrea al lavoro artistico degli studenti dell’Accademia. I materiali utilizzati sono il legno, la ceramica, il vetro, la pietra, la terra e l’alluminio. Passeggiando nei boschi della Lusenta (da “lucus”, bosco sacro per i romani) si arriva alla Pera Cunca, masso erratico di origine glaciale che “racconta” la cultura celtica attraverso le costellazioni impresse sulla roccia. Il masso è noto da tempo per le sue enigmatiche incisioni e per gli incavi emisferici, le “coppelle”. Fu definito “masso-altare” sin dalla sua scoperta. Le analisi effettuate con altri reperti archeologici hanno evidenziato la possibilità che la pietra indicasse la posizione della levata eliaca della stella Capella (Capra in greco) e la direzione dell’orbita solare. Il temine levata eliaca indica la prima apparizione di una stella, subito prima del sorgere del Sole, dopo un periodo di tempo durante il quale il corpo celeste non era stato visibile, trovandosi al di sopra dell'orizzonte soltanto nelle ore diurne. Tale fenomeno è stato utilizzato da numerosi popoli per il calcolo dei calendari, associando l'inizio dei mesi o delle settimane alla levata eliaca di specifiche stelle. I segni impressi sulla roccia potrebbero quindi delineare un calendario astrale.
Per saperne di più: www.polarisproject.eu
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Da venerdì 12 a domenica 14 ottobre a Carignano il Comitato Manifestazioni e il Comune riproporranno la Sagra Regionale del Ciapinabò, con un intenso programma che prevede molte novità ma nel solco della tradizione. Quella di Carignano è l'unica sagra italiana dedicata al tubero che da alcuni anni fa parte del Paniere dei prodotti tipici della provincia di Torino e dell’Atlante dei prodotti tipici regionali.
Teatro della Sagra, patrocinata come sempre dalla Città Metropolitana di Torino, saranno le piazze e le vie del centro, con le numerose iniziative enogastronomiche, artistiche, culturali e di intrattenimento. In piazza Savoia tornerà la Mostra locale dei bovini razza Frisona, con dimostrazioni e prove, sfilate e premiazioni. In piazza Carlo Alberto l'area Vida Network ospiterà le presentazioni istituzionali, gli intrattenimenti musicali e la Ramazzotti Italia Lounge Area. Lo spettacolo emozionante della transumanza nel pomeriggio domenica 14 ottobre catturerà l'attenzione di grandi e piccini per un evento che ha il sapore dei tempi passati.
Fra le novità dell'edizione numero 27 della Sagra ci sarà “Ciapinab-OFF”, un angolo etnico a lato del Comune, realizzato grazie alla collaborazione con Terra Madre. Per tutti i cinefili da non mancare l’iniziativa “Ciapinabò-Movie”, con la proiezione al teatro Alfieri del film “Il Murràn, Masaai in the Alps”.Lo street fooddi qualità in piazza Liberazione sino a notte fonda, i produttori locali di eccellenza in piazza San Giovanni e la via Savoia con artigiani e operatori dell’ingegno sono il degno coronamento di un programma davvero per tutti i gusti.
Per informazioni e prenotazioni: Comitato Manifestazioni Carignano, telefono 011-9697201, 3346885244, sito Internet www.comune.carignano.to.it, e-mail comitatomanifestazio@libero.it
IL PROGRAMMA
- venerdì 12 ottobre: alle 19 apertura delle Isole del Gusto nelle piazze Liberazione e San Giovanni, degustazione di bagna caòda con Ciapinabò e Ciafrit e di altri piatti in piazza Carlo Alberto; alle 20,30 inaugurazione della mostra “Arte e Carità” Mobili dalle Ande nella chiesa della Madonna della Misericordia in piazza Liberazione; alle 21 Dj set nelle piazze Liberazione e Carlo Alberto e concerto del gruppo musicale piemontese “IJ Stick” in piazza Carlo Alberto
- sabato 13 ottobre: alle 10 apertura degli stand commerciali, enogastronomici, artigianali, della “Ramazzotti Italia Lounge Area” e dell’area Vida Network in piazza Carlo Alberto; alle 10,30 inaugurazione della Sagra e alle 11 della mostra dei bovini di razza frisona; dalle 12 alle 24 degustazione di Ciapinabò con bagna caòda e Ciafrit e di altre ricette con i Ciapinabò nelle piazze Carlo Alberto e San Giovanni; dalle 12 Isola del Gusto con degustazione di prodotti tipici nelle piazze Liberazione e San Giovanni; a partire dalle 14 “Ciapinab-OFF”, suq con bancarelle etniche, cibo etnico e musica nel cavedio comunale; a partire dalle 15 passeggiate con i pony per i bambini in piazza Carlo Alberto; alle 16 prova di tosatura per i giovani allevatori in piazza Savoia; alle 17 presentazione del libro “I fantasmi di Apollonia Birot” di Graziella Brusa nella chiesa dello Spirito Santo in via Vittorio Veneto; dalle 20,30 in avanti Dj Set e Music Food Experience con gli speaker e dj di Radio GRP e del programma “Cocina Clandestina” in piazza Liberazione; alle 21 esibizione di Zumba a cura della Polisportiva Carignano in piazza San Giovanni, concerto di Dobet Gnahorè al teatro Cantoregi ad ingresso libero e conferenza su “L’arte di fare il risotto al Ciapinabò” in piazza San Giovanni (l’iniziativa sarà ripetuta domenica 14 alle 16 e alle 17,30)
- domenica 14 ottobre: a partire dalle 7,30 “La Randonnè del Ciapinabò” in piazza Carlo Alberto in collaborazione con l’associazione Carignano Bike, alle 9 apertura degli stand commerciali, enogastronomici e artigianali; alle 9,30 apertura della mostra dei bovini di razza frisona in piazza Savoia, con sfilata dei capi giovani alle 10; a partire dalle 10 itinerari d'arte nel centro storico a cura dell'associazione Progetto Cultura e Turismo e apertura di Capinab-OFF”; dalle 10,30 passeggiate con i pony in piazza Carlo Alberto; dalle 11,30 gara di conduzione dei giovani allevatori in piazza Savoia; dalle 12 Isola del Gusto con degustazione dei prodotti tipici e dei Ciapinabò con bagna caòda e ciafrit nelle piazze Liberazione e San Giovanni; alle 14,30 sfilata dei bovini adulti in piazza Savoia e transumanza nel centro storico alle 16; alle 15 esibizione di balli country western “Old Wild West” in piazza Carlo Alberto, esibizione di ginnastica ritmica della Polisportiva Carignano in piazza San Giovanni, proiezione del film “Il Murràn, Maasai in the alps” al teatro Alfieri; alle 17 dimostrazione di mungitura e premiazione della mostra dei bovini razza frisona in piazza Savoia; alle 19 premiazione del piatto più originale, della ricetta più sfiziosa e del Ciapinabò più grande. Per informazioni sui menù si può telefonare ai numeri 334-6885244 e 340-6997123.
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Fino a lunedì al 24 settembre nel Padiglione 2 del Lingotto Fiere di Torino i produttori del Paniere dei prodotti tipici della provincia di Torino sono presenti alla dodicesima edizione del Salone del Gusto – Terra Madre. Le specialità agroalimentari tradizionali sono degustabili e acquistabili negli spazi riservati alle associazioni che tutelano e promuovono i singoli prodotti compresi nel “marchio ombrello” nato nel 2001. Sono presenti i produttori delle farine e dei prodotti da forno confezionati con gli Antichi Mais piemontesi, dell’Asparago di Santena, del Miele delle vallate alpine, della Menta di Pancalieri, del Genepy delle vallate alpine, dei Grissini Stirati e Rubatà. Negli spazi dell’Oval dedicati ai Presìdi Slow Food si possono trovare altri prodotti del Paniere, come le Antiche Mele piemontesi, il Sarass del Fen, il Peperone Corno di Carmagnola e la Piattella Canavesana di Cortereggio. Da non mancare un assaggio alla fonduta con la Toma di Lanzo, proposta dal Comune e dalla Pro Loco di Usseglio.Inoltre a partire da domenica 7 ottobre il Mercato del Paniere nel centro di Torino tornerà con i prodotti di stagione nella nuova location dell’isola pedonale di via Carlo Alberto, tra via Giolitti e via Maria Vittoria. L’appuntamento si rinnoverà la prima domenica di ogni mese (esclusi gennaio e agosto) fino alla fine del 2019.
DICIASSETTE ANNI DI PROGETTI E INIZIATIVE PER LA VALORIZZAZIONE DELLE PRODUZIONI TIPICHE
Il Paniere dei prodotti tipici, ideato e promosso a partire dal 2001 dall’allora Provincia, oggi Città Metropolitana di Torino, accoglie le specialità agroalimentari e agricole del territorio provinciale, che in base a verifiche tecnico-scientifiche, sono prodotte in maniera artigianale da produttori locali, appartengono alla tradizione storica locale, sono ottenute con materie prime locali, costituiscono una potenzialità per lo sviluppo locale. L'identificazione delle caratteristiche organolettiche, tecnologiche e storiche, fa capo a disciplinari di produzione, stilati dalle Associazioni dei produttori o dai Consorzi.Dopo la fase di avvio del progetto, promossa e coordinata dall’allora Provincia, nel 2013 si è costituita ufficialmente l’Associazione dei produttori del Paniere dei prodotti tipici della Provincia di Torino. Ne fanno parte le 34 associazioni di prodotto, che riuniscono gli agricoltori e gli artigiani del settore agro-alimentare, impegnati nella tutela e valorizzazione delle tipicità inserite nel “Paniere”.
PER SAPERNE DI PIÙ
www.cittametropolitana.torino.it/cms/agri-mont/prodotti-del-paniere/prodotti-tipici, www.prodottidelpaniere.it - e-mail segreteria@prodottidelpaniere.it
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Da sabato 22 a domenica 30 settembre a Carema con la 66ª Festa dell’Uva e del Vino si festeggiano i cinquantuno anni dal riconoscimento della Doc Carema, una delle prime in Italia. Da molti anni l’amministrazione comunale è impegnata in un articolato e ambizioso progetto per la rivalutazione di una millenaria cultura enologica e di un paesaggio vitivinicolo unico nel suo genere, del quale la Doc Carema è il simbolo. Carema è una delle realtà vitivinicole coinvolte nel progetto Interreg della Strada dei Vigneti Alpini che, dopo un lavoro preparatorio durato due anni, dal marzo 2017 è entrato nella fase operativa. La Strada coinvolge amministrazioni pubbliche e agenzie torinesi, valdostane e savoiarde, che hanno candidato il progetto al sostegno da parte dell’Unione Europea nell’ambito del programma Interreg Alcotra 2014-2020. L’Asse 3 del programma riguarda in particolare l’attrattività del territorio, e uno degli obiettivi da perseguire è l’incremento del turismo sostenibile. La Strada dei Vigneti Alpini intende proporre un itinerario turistico tematico transfrontaliero, che valorizza le peculiarità dei tre territori coinvolti dal punto di vista enologico, gastronomico, geografico, storico e culturale. Grazie al progetto a Carema tornerà a nuova vita la “Gran Masun”, una casaforte tardo-medievale risalente al 1404, che diventerà una tappa fondamentale per gli amanti della viticoltura e del territorio. I tre piani sottoposti ai vincoli della Soprintendenza sono stati acquisiti dal Comune, che ha progettato di realizzare al piano terra una cantina da dedicare alle degustazioni. Negli altri piani sono previsti spazi che “racconteranno” in un museo multimediale interattivo la storia della vitivinicoltura eroica del Canavese. Nei pressi della “Masun” sono state realizzate due aree di parcheggio con muri di pietra e i tradizionali “Pilun”, elementi distintivi del territorio, che sostengono i terrazzamenti tipici con i vigneti a pergolato.IL PROGRAMMA DELLA FESTA DELL’UVA
La Festa dell’Uva è come sempre patrocinata dalla Città Metropolitana di Torino e la sua organizzazione sarebbe impensabile senza l’apporto delle associazioni e degli Enti del territorio. Gli eventi di maggior richiamo della festa sono il concorso di pittura estemporanea “Carema: un antico borgo medioevale da scoprire” di sabato 22 settembre, la serata musicale francoprovenzale “La muzica qui’i vint dal Rochēs” alle 21 di mercoledì 26 nell’antica chiesa dei Disciplini, la “Corsa dei Vigneti” di venerdì 28 e la passeggiata “Andar per cantine antiche” di sabato 29 settembre.
Il concorso di pittura è aperto a tutti gli artisti, con qualsiasi tecnica espressiva. La quota di partecipazione è di 20 Euro e dovrà essere versata al momento della timbratura delle tele, che avverrà sabato 22 settembre dalle 8 alle 10 nella sala consiliare del Comune di Carema. Le opere in concorso saranno esposte nell’asilo comunale domenica 23 dalle 14,30 alle 19, sabato 29 dalle 14,30 alle 19, domenica 30 dalle 9 alle 12 e alle 14,30 alle 19. La proclamazione dei vincitori è in programma alle 17 di domenica 30 nell’ambito delle premiazioni finali della Festa. Il bando del concorso di pittura è scaricabile dal sito Internet www.comune.carema.to.it.
Giovedì 27 settembre nella chiesa dei Disciplini alle 20,30 verrà presentato il restauro di due antichi volumi dell’archivio storico comunale, il “Libro Campagnolo figurato di tutto il territorio di Carema” del 1802 e il “Catasto della molto magnifica comunità di Carema, formato l’anno 1745”.
Venerdì 28 alle 18,30 è in programma la “Corsa dei vigneti – VII Memorial Aldo Arvat”, una podistica non competitiva di 7 Km, con partenza dall’area sportiva e possibilità di iscriversi a partire dalle 17,30.
La passeggiata “Andar per Cantine Antiche” con cena itinerante partirà alle 19 di sabato 29 e si snoderà nel centro storico illuminato dalle fiaccole. Ad accrescere l’attrattività dell’evento saranno gli intrattenimenti musicali, la possibilità di visitare undici cantine, degustare e acquistare i vini locali e di altre zone del Piemonte. Acquistando al prezzo di 8 Euro un calice sarà possibile effettuare quindici degustazioni. La cena che si svilupperà in cinque punti di ristoro costerà 17 Euro.
Domenica 30 alle 9 è prevista l’accoglienza delle autorità per l’apertura ufficiale della Festa. Alle 11 durante la Messa nella chiesa di San Martino verranno benedetti i prodotti della terra. Il pranzo ufficiale sarà proposto alle 12,30 dalla Pro Loco di Carema nella tensostruttura allestita nell’area sportiva, con prenotazione obbligatoria entro giovedì 27 al numero telefonico 320-9092744. Alle 15,30 è in programma l’esibizione della mini banda e del complesso bandistico di Carema. Alle 17 inizieranno le cerimonie di premiazione, la più importante delle quali è l’assegnazione del “Grappolo d’oro” alle migliori uve.
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Da giovedì 20 a lunedì al 24 settembre nel Padiglione 2 del Lingotto Fiere di Torino i produttori del Paniere dei prodotti tipici della provincia di Torino saranno presenti alla dodicesima edizione del Salone del Gusto – Terra Madre. Le specialità agroalimentari tradizionali saranno degustabili e acquistabili negli spazi riservati alle associazioni che tutelano e promuovono i singoli prodotti compresi nel “marchio ombrello” nato nel 2001. È annunciata la presenza dei produttori delle farine e dei prodotti da forno confezionati con gli Antichi Mais piemontesi, dell’Asparago di Santena, del Miele delle vallate alpine, della Menta di Pancalieri, dei Giandujotti, del Genepy delle vallate alpine e dei Grissini Stirati e Rubatà. Negli spazi dell’Oval dedicati ai Presìdi Slow Food ci saranno anche altri prodotti del Paniere, come le Antiche Mele piemontesi, il Peperone di Carmagnola e il Sarass del Fen.Inoltre a partire da domenica 7 ottobre il Mercato del Paniere nel centro di Torino tornerà con i prodotti di stagione nella nuova location dell’isola pedonale di via Carlo Alberto, tra via Giolitti e via Maria Vittoria. L’appuntamento si rinnoverà la prima domenica di ogni mese fino alla fine del 2019.
DICIASSETTE ANNI DI PROGETTI E INIZIATIVE PER LA VALORIZZAZIONE DELLE PRODUZIONI TIPICHE
Il Paniere dei prodotti tipici, ideato e promosso a partire dal 2001 dall’allora Provincia, oggi Città Metropolitana di Torino, accoglie le specialità agroalimentari e agricole del territorio provinciale, che in base a verifiche tecnico-scientifiche, sono prodotte in maniera artigianale da produttori locali, appartengono alla tradizione storica locale, sono ottenute con materie prime locali, costituiscono una potenzialità per lo sviluppo locale. L'identificazione delle caratteristiche organolettiche, tecnologiche e storiche, fa capo a disciplinari di produzione, stilati dalle Associazioni dei produttori o dai Consorzi.Dopo la fase di avvio del progetto, promossa e coordinata dall’allora Provincia, nel 2013 si è costituita ufficialmente l’Associazione dei produttori del Paniere dei prodotti tipici della Provincia di Torino. Ne fanno parte le 34 associazioni di prodotto, che riuniscono gli agricoltori e gli artigiani del settore agro-alimentare, impegnati nella tutela e valorizzazione delle tipicità inserite nel “Paniere”.
PER SAPERNE DI PIÙ
www.cittametropolitana.torino.it/cms/agri-mont/prodotti-del-paniere/prodotti-tipici, www.prodottidelpaniere.it - e-mail segreteria@prodottidelpaniere.it
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Fare il boscaiolo non basta più nel mondo forestale: occorre aggiornarsi, conoscere ed essere sempre al passo con i tempi. "Ma non può mancare la passione: quella è fondamentale": ad aprire la fiera inter-nazionale Boster questa mattina, venerdì 14 settembre, nella bellissima pineta di Beaulard, è stata Elena Agazia, direttrice di Paulownia, società organizzatrice dell'evento, con il convegno "Sviluppi delle Unioni di Comuni delle montagne sull'arco Alpino", promosso dal Comune di Oulx, in collaborazione con la Regione Piemonte e UNCEM. Hanno preso parte all'incontro inaugurale l'Assessore regionale alla Montagna Alberto Valmaggia, il vicepresidente della Regione Piemonte Aldo Reschigna, il Consigliere delegato ai lavori pubblici della Città Metropolitana Antonio Iaria, il presidente dell'Anci Piemonte Alberto Avetta, il presidente nazionale dell'Uncem Marco Bussone e il sindaco di Oulx Paolo De Marchis, insieme a tanti altri primi cittadini della Val Susa ed amministrato-ri montani.Il sole ha accompagnato la prima giornata della manifestazione. Sabato 15 e domenica 16 settembre, gli appuntamenti non mancano e il programma è veramente ricco ed interessante, per i professionisti del settore, ma anche per chi vuole scoprire il mondo forestale. Da non perdere la finale del Campionato Na-zionale dei boscaioli.
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Da venerdì 14 a domenica 16 settembre a Beaulard di Oulxè in programma la nona edizione biennale della fiera internazionale BOSTER-Bosco e Territorio, l’unica manifestazione in Italia interamente all’aperto dedicata alla valorizzazione delle filiere del legno, alla gestione del territorio e all’agricoltura di montagna. La manifestazione è stata presentata nel corso di una conferenza stampa nel palazzo della Giunta Regionale.Al centro dell’evento, nato nel 2002 ad Usseaux, per iniziativa dell’allora Provincia di Torino e organizzato da alcuni anni dalla società Paulownia Italia, ci sono l’economia forestale, le attrezzature e le professionalità a essa collegate, l’agricoltura di montagna, il design e l’artigianato collegati al legno. Numerosi saranno i corsi, i workshop, i convegni, le visite e i seminari durante i tre giorni di una manifestazione imperdibile per gli addetti del settore in Italia e non solo.
Uno dei maggiori richiami di Boster sono le prove dinamiche della meccanizzazione agroforestale, le dimostrazioni dei lavori in bosco, della gestione e della manutenzione sostenibile del territorio montano. La formula espositiva “tutto all’aperto” consente di apprezzare nel loro reale contesto operativo le macchine, le attrezzature e la cantieristica per le filiere produttive del legno. Dall’affilatura della motosega alle progettazioni di urbanità innovative per le borgate montane, dall’approfondimento dello studio della filiera legno-energia ai corsi di costruzioni in legno: nell’edizione 2018 c’è spazio per tutti, anche per le famiglie appassionate della natura e della montagna, con un occhio di riguardo all’ambiente.
Nell’edizione che verrà inaugurata nella tarda mattinata di venerdì 14 settembre sono attesi un centinaio di espositori, 143 marchi rappresentati, 150 macchinari in funzione, 120 tonnellate di legname lavorato, 10.000 metri quadrati di area commerciale. Particolare attenzione ovviamente sarà data alla filiera legno-energia, al bosco e al territorio, con un'ampia gamma di macchine e attrezzature per la prima lavorazione del legno, l'esposizione a fiamma accesa di caldaie, stufe e camini e la possibilità di visite tecniche a impianti realizzati sul territorio. Particolare attenzione sarà data inoltre al design e all’artigianato che nell’edilizia e nell’arredamento utilizzano i legnami locali provenienti da filiere certificate. Anche nel 2018 Boster ospiterà la finale del campionato italiano dei boscaioli nella giornata di domenica 16 settembre.
Per saperne di più: www.fieraboster.it Facebook Boster Fiera
IL RUOLO DELLA CITTÀ METROPOLITANA
Come sottolineano il Vicesindaco metropolitano Marco Marocco e il Consigliere Dimitri De Vita, delegato allo sviluppo montano, alla pianificazione strategica, alle attività produttive e ai trasporti, “Bosco e Territorio è un’iniziativa che, a sedici anni dalla sua prima edizione, prosegue, si consolida, conta sempre più sulle risorse private e sempre meno sul contributo finanziario pubblico: è un segnale importante, in tempi di spending review e di profonda revisione del ruolo e dell’impegno degli Enti locali. Il progetto Bosco e Territorio e la fiera BOSTER sono l’esempio di una proficua collaborazione tra pubblico e privato e di una notevole capacità delle comunità locali di fare sistema, per valorizzare la risorsa forestale, difendere l’ambiente e creare nuovi posti di lavoro”. In dodici anni di lavoro sul progetto Bosco e Territorio, sul progetto transfrontaliero “Bois-Lab” e sulla certificazione forestale l’allora Provincia di Torino – oggi Città Metropolitana - ha messo a disposizione dei territori montani le proprie competenze tecniche e le proprie risorse umane, impegnate in un delicato lavoro di coordinamento di studi e iniziative per valorizzare le risorse forestali e la filiera del legno. “È uno dei tanti esempi del ruolo fondamentale che un Ente di area vasta può svolgere per aiutare i territori extra-urbani a crescere in termini economici e sociali” sottolineano il vicesindaco Marocco e il consigliere De Vita. La sfida di una green economy fondata sulla valorizzazione energetica ed edilizia del legname è ancora tutta da giocare. Per questo, il lavoro di coordinamento, promozione e ricucitura del tessuto territoriale è portato avanti dalla Città Metropolitana, che ha ereditato le competenze e le esperienze della Provincia in materia di promozione dello sviluppo rurale e montano e di coordinamento delle politiche per l’attrazione delle risorse europee a sostegno dei progetti di sviluppo.
Il sostegno organizzativo della Città metropolitana a Boster si concretizzerà anche quest’anno con la presenza di due agenti del Servizio Pianificazione e gestione rete ecologica, aree protette e vigilanza ambientale, anche per segnalare il fatto che la manifestazione si svolgerà nel territorio della Zona speciale di conservazione dell’Oasi xerotermica di Puys, recentemente passata sotto la competenza dell’Ente di area vasta. L’altra presenza molto importante dal punto di vista organizzativo è quella delle Guardie Ecologiche Volontarie, coordinate e gestite dalla Città metropolitana, proprio nelle settimane in cui si stanno raccogliendo le adesioni al nuovo corso di formazione delle aspiranti GEV. La loro presenza a BOSTER è dedicata alla regolamentazione dell’accesso del pubblico all’interno dell’area espositiva, ma anche alla divulgazione di informazioni sulla tutela dell’ambiente e sulle aree protette gestite e tutelate dalla Città Metropolitana.
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Domenica 9 settembre torna per la quindicesima volta “Giaveno Città del Buon Pane”, un appuntamento patrocinato dalla Città Metropolitana di Torino dedicato al pane, ai grissini e alle fragranze e bontà dei forni dei panificatori artigiani della Val Sangone. Dal punto di vista gastronomico il mese di settembre a Giaveno è sempre ricco di spunti, visto che la domenica 23 sarà dedicata alle patate di montagna e ad ottobre da venerdì 12 a domenica 14 tornerà “Fungo in Festa”. A Giaveno la produzione di pane, grissini, prodotti da forno, è storia di famiglie e di generazioni che si sono svegliate presto e continuano a farlo ogni giorno per produrre con passione le varie forme di pane, i grissini e tanti prodotti da forno, seguendo la tradizione ma anche inventando nuove ricette e nuovi gusti, come il pane e i dolci del Pellegrino, pensati per valorizzare e contribuire al progetto della Via Francigena Valle Susa e della sua deviazione su Valgioie e Giaveno. “Città del Buon Pane” è organizzata dall’amministrazione comunale in collaborazione il Gruppo Panificatori Artigiani e Produttori De.C.O. di Giaveno, con le famiglie di panificatori di Dario Calcagno Tunin, Giovanni e Michele Chiambretto, Antonio Morisciano, Andrea Goitre e con altri operatori del settore. La Denominazione Comunale d’Origine tutela le forme e le ricette della tradizione piemontese: la biova, lo stirotto, la micca e la mezzana. In piazza Mautino l’area forni è dedicata alla degustazione e alla vendita diretta e offre la possibilità di vedere alcune fasi della lavorazione del pane, dei grissini, dello “Stirato Torinese” e dei prodotti da forno dolci e salati, preparati anche con l’impiego di altri prodotti locali come la toma e la salciccia dell’azienda agricola Bramante e le farine di mais del Mulino della Bernardina, che ha promosso la reintroduzione delle antiche varietà di mais e la molitura con un impianto di macine in pietra ancora perfettamente funzionante. In piazza vengono promosse anche le attività didattiche del Mulino “Du Detu”, il più antico della zona. Ai bambini è dedicato lo spazio di manipolazione della pasta a cura dell’associazione “Quelli dell’Intervallo”. Nell’area coperta di piazza Mautino è anche prevista la presenza del Giardino Botanico Rea e delle associazioni “Principi Pellegrini”, “Divangazioni” e “Sana Indivia”, per la presentazione del progetto sulla coltivazione dei grani storici in Val Sangone e la realizzazione di una filiera per la trasformazione della farina così ottenuta in prodotti da forno.L'Associazione Panificatori Artigiani De.C.O. di Giaveno ha proposto sinora tre prodotti: il Biscotto del Pellegrino, la Meliga e il Bastone del Pellegrino. Alla divulgazione dell’iniziativa collabora anche il Museo Civico Etnografico del Pinerolese. Il Dipartimento per la meccanizzazione agricola del Politecnico di Torino ha previsto l’esposizione di un macchinario per la costruzione manuale di balle di paglia utili per la costruzione di case e l’illustrazione di altri macchinari già costruiti oppure in via di costruzione, come ad esempio una piccola mietitrebbia adatta ad appezzamenti montani di ridotte dimensioni e in forte declivio. Il Giardino Botanico Rea esporrà inoltre i covoni di vari tipi di cereali storici, mentre in piazza Molines è prevista la trebbiatura del grano secondo la tradizione, con trebbiatrici e trattori d’epoca. A completare l’offerta e il programma della giornata le bancarelle di prodotti agroalimentari e artigianali e l’apertura dei caffè, dei ristoranti e dei negozi del centro storico.
Sono previste visite guidate ai mulini della Bernardina e Du Detu, dalle 10 alle 12,30 e dalle 14 alle 18,30, con la possibilità di usufruire di un bus navetta gratuito in partenza da piazza San Lorenzo, da prenotare all’ufficio turistico comunale. Presso i due mulini sarà possibile acquistare i dolci del pellegrino realizzati con farina di castagne, di mais, farina integrale e altri ingredienti.
GIAVENO E SAINT JEAN MAURIENNE CITTÀ GEMELLE
Nell’ambito della manifestazione è previsto l’incontro con la città francese gemellata di Saint Jean de Maurienne, con l’accoglienza e il saluto in mattinata nel parco di Palazzo Marchini, la sfilata per le vie cittadine e la cerimonia del “Taglio del Grissino”, che unisce all’insegna dei prodotti da forno Giaveno Città del Buon Pane con la “Fête du Pain” di Saint Jean. È un evento che coinvolge le amministrazioni comunali, le bande musicali “Giaveno Val Sangone” e “La Lyre Mauriennaise”, il distaccamento dei Vigili del Fuoco volontari di Giaveno, le danzatrici dell’associazione “Arte in Movimento”, le realtà associative e le scuole giavenesi che hanno attivato scambi e collaborazione con analoghe realtà francesi.
Tra gli eventi paralleli collegati alla quindicesima edizione di Giaveno Città del Buon Pane” figura la mostra personale della pittrice Franca Ostorero intitolata “La strada del pane”, ospitata nei locali espositivi di via XX Settembre. La mostra è visitabile già da sabato 8 settembre e ’inaugurazione è in programma domenica 9 Settembre alle 10, con un intervento musicale a cura di Claudia Fassina, Francesca Maccarrone e Maria Chiara Maccarrone. La mostra sarà visitabile anche venerdí 14 settembre dalle 16 alle 19 e domenica 16 settembre dalle 10 alle 19. La mostra “L’Arte del patchwork sulle vie Francigena e Romea” è invece curata dall’Unitre Giaveno e dal gruppo “Toc tuchet e tuchetin”. La si può visitare nella chiesa dei Batù, all’inizio di via Umberto I, sabato 8 e domenica 9 settembre. L’inaugurazione è programmata per sabato 8 alle 15, mentre alle 16 è prevista una conferenza sul tema “La perla del Piemonte sulla Via Francigena”. Domenica 9 la mostra è visitabile dalle 9 alle 21. Infine, sempre domenica 9 alle 15,30 di fronte all’ufficio turistico è in programma l’inaugurazione di un defibrillatore donato da Maria Grazia Blengino in memoria del marito Mario Giordano, nell’ambito del progetto "ValSangone cardioprotetta - DAE Giaveno" promosso dalla Croce Rossa e dalla Città di Giaveno.
Per saperne di più sull’intero programma degli eventi si può consultare il sito Internet www.comune.giaveno.to.it o contattare l’Ufficio turistico comunale di piazza San Lorenzo 34, telefono 011-9374053, e-mail infoturismo@giaveno.it
SCOPRIRE I MULINI STORICI DI GIAVENO
In borgata Buffa, al numero 260 di via Vittorio Emanuele II, si trova l’antico mulino della Bernardina, risalente al 1745, tramandato di padre in figlio per 250 anni. Il mulino ha rischiato di finire in disuso, ma è stato salvato dalla famiglia Ughetto e dell’attuale mugnaio, Ernesto, che con molto impegno hanno mantenuto viva la tradizione, affiancando alla molitura la coltivazione del grano, della segale e di antiche varietà di mais come il Pignoletto rosso e quello giallo e l’Ottofile. Il mulino chiamato “Du Detu” di via Beale 8 a Ruata Bassa di Giaveno, appartiene alla famiglia di Giuseppe Colombatti. Edificato nel 1218, come “racconta” una targa ancor oggi parzialmente visibile sopra il portone di ingresso, era il mulino dei monaci benedettini dell’abbazia di San Michele della Chiusa. Venne acquistato e restaurato nel 1877 da Benedetto Giai Via, detto “Detu”. Il mulino possiede una grande ruota esterna a pale metalliche e all’interno ruote in pietra. É stato in attività sino alla seconda guerra mondiale e negli anni immediatamente successivi.
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Punta a superare le 20.000 presenze la trentottesima edizione della manifestazione “Viverbe”, in programma a Pancalieri da venerdì 14 a martedì 18 settembre. Da quest’anno la kermesse pancalierese si fregia del titolo di mostra mercato regionale, riconoscimento che è stato assegnato grazie alla partecipazione di un crescente numero di espositori del settore vivaistico e officinale.“Viverbe” sarà inaugurata venerdi 14 alle 20. Come sempre la Pro Pancalieri ha allestito un fitto programma di eventi a corollario della rassegna. Si comincerà con l’ormai tradizionale mojito party venerdi 14 settembre alle 21,30 al Palaviverbe, con la musica dei DJ di Radio Italia Uno. La musica, questa volta anni ‘70 e ’80, sarà anche la protagonista della serata di sabato 15, con lo spettacolo dei Funk It. Il Palaviverbe ospiterà poi tre serate di liscio: domenica 16 con l’orchestra di Placido Consoli, lunedì 17 con “I Suoni del Borgo”, martedì 18 con l’orchestra di Franco Bagutti, che si esibirà dopo lo spettacolo pirotecnico. Tutte le serate saranno ad ingresso gratuito, ma il consiglio è di arrivare a Pancalieri già nel pomeriggio, per visitare gli oltre 50 stand e cenare nella Piazza Aromi e Gusti con menù a base di carne, pesce, pasta formaggi e dolci, innaffiati da vino e ottima birra.
Sabato 15 settembrePancalieri ospiterà la settima edizione del Gran Premio ciclistico ChialvaMenta, con il ritrovo dei partecipanti alle 13,30 davanti al bar Vecchia Filanda. Domenica 16 nelle vie del centro sarà allestita la mostra mercato e scambio di hobbistica e prodotti tipici. Ci sarà anche la sesta edizione del raduno Vespa Day per scooter e moto storiche. Nel pomeriggio l’arcivescovo di Torino, monsignor Cesare Nosiglia, celebrerà una Messa alle 16 nel cortile delle scuole medie e alla stessa ora davanti al bar Vecchia Filanda le maschere tradizionali Madama Menta e Monsù Insens daranno il via alla seconda edizione del corteo folkloristico. La musica rock sarà protagonista, sempre davanti al bar Vecchia Filanda, con il gruppo ligure Vespu Surdu, che proporrà cover di gruppi rock anni 70.
Il pomeriggio di lunedì 17 settembre sarà dedicato alle Miniolimpiadi riservate ai ragazzi dai 6 agli 11 anni, mentre martedì 18 alle 18 si disputerà la ventisettesima edizione della StraViverbe. I fuochi artificiali e la serata musicale chiuderanno l’edizione 2018 di Viverbe. Per i giorni della manifestazione nella bocciofila sono in programma gare aperte a più categorie, mentre nel centro paese i visitatori potranno ammirare una mostra di disegni dedicata al concorso “Viverbe 2018” riservato ai ragazzi della scuola media di Pancalieri. Nella Chiesa dei Frati ci saranno invece “Tracce di Pancartistica”, con una mostra di pittura, scultura e altro, presentata da un gruppo di artisti locali.
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La Festa dell’uva Erbaluce da oltre ottant’anni richiama a Caluso migliaia di visitatori, in cerca di divertimento e di un vino ritenuto dalla critica internazionale come uno dei più interessanti bianchi italiani. Da mercoledì 12 a lunedì 17 settembre nella cittadina canavesana si festeggia l’Erbaluce in tutte le sue declinazioni e insieme a un prodotto agricolo, l’uva Erbaluce, motivo di orgoglio per tutto il Canavese.Il vino fu uno dei primi a ottenere la Denominazione di origine controllata in Italia nel 1967 e la DOCG nel 2011. Oltre all’Erbaluce, la Festa di Caluso celebra anche il Passito di Caluso e il Cuveè Erbaluce spumante.
Il programma dell’ottantacinquesima edizione della manifestazione, patrocinata dalla Città Metropolitana di Torino, prevede eventi artistici e musicali, una sfilata di moda e una storica, il palio, l’incoronazione della Ninfa Albaluce, il torneo calcistico tra i rioni e la premiazione delle varie gare e concorsi che occupano un’intera settimana. Il direttivo della Pro Loco di Caluso sceglie ogni anno un tema da assegnare alla manifestazione, per dar sfogo alla fantasia e alla sana competizione con cui i gruppi a piedi, rappresentanti di tutte le frazioni e rioni di Caluso, si sfideranno domenica 16 per le vie del paese per conquistare il palio. Il tema scelto per l’edizione 2018 è “L’Arte dell’Erbaluce”. La Festa dell’uva Erbaluce non vuole essere solo una “sagra”, ma un momento di celebrazione di un modo di vivere e di intendere la terra canavesana.
I dettagli e il programma sono consultabili nel sito Internet www.festadelluvacaluso.altervista.org
LA LEGGENDA DELLA NINFA ALBALUCE E LE NINFE DEL XXI SECOLO
Racconta la leggenda che, nel tempo dei tempi, sulle colline moreniche lasciate dai grandi ghiacciai trovavano dimora le ninfe del lago, dei boschi e delle sorgenti, venerate insieme alla notte, al sole, alla luna, ai venti e alle stelle. Alba era una di quelle dee. Solita a indugiare sulle rive dei ruscelli, un giorno, complici le nubi, ad Alba apparve di nascosto il Sole, il quale, rapito da tanta bellezza, subito se ne innamorò. Ma l’incontro fu difficile perché il tempo non consentiva al Sole di apparire se non quando l’Alba non c’era già più. Era un inseguirsi pieno di ansia. Fu la Luna, sorella del Sole, a risolvere la situazione. Decise un giorno di non lasciare il cielo, ma di interporsi sul cammino del Sole, in modo che questi, nascosto, potesse raggiungere la Terra per incontrare Alba. L’abbraccio fra i due innamorati avvenne sul Bric più alto delle colline che circondano Caluso. Da quell’amore nacque Albaluce, una bimba con gli occhi color del cielo, la pelle di rugiada e lunghi capelli splendenti come raggi di sole. Era gentile e nobile e ogni anno venivano al tempo cacciatori e contadini, pastori e pescatori, per offrirle i frutti dei campi, la cacciagione, i pesci dalle squame scintillanti, il fresco formaggio nei canestri di giunco. Si faceva festa, si scambiavano merci, si rendeva omaggio alla bella Albaluce, che veleggiava sul lago condotta da bianchi cigni. Ma ecco un giorno farsi avanti i capi tribù al comando della regina Ippa, reclamando la terra da coltivare, perché il lago non dava frutti sufficienti. I verdi ruscelli, le limpide acque dovettero lasciare posto ai campi da seminare. Si scavò un grande canale per far defluire le acque, ma l’acqua, così costretta, travolse tutto seminando la morte. Era triste la ninfa Albaluce quando attorno a lei si radunarono sette giovani rimasti fedeli all’antico rito. Il pianto del Sole e dell’Alba trasformò i secchi arbusti che rimanevano in riva al lago ormai prosciugato in vigorosi ceppi, da cui si alzarono lunghi tralci, dai quali pendevano dolci, dorati grappoli di succosa uva bianca: era il dono della dea ai suoi fedeli ed era l’atto di nascita del vitigno Erbaluce, generato dalle lacrime di una dea che ha nel cuore i raggi del padre Sole e la tenera dolcezza dell’Alba, quella che sorge ogni mattina sul Bric di Caluso. La ninfa è dunque il personaggio di maggior rilievo della Festa dell’Uva. Per questo motivo è nato un Ordine delle Ninfe che ha l’onore di scegliere, fra tutte le aspiranti ninfe, una rosa di tre candidate calusiesi, di età compresa tra i venti e i trent’anni. Le tre giovani vengono sottoposte all’esame di un comitato di elezione, formato da tre membri dell’Ordine delle ninfe e quattro rappresentanti della comunità calusiese (Pro Loco, Comune, Parrocchia e Credenza). Le ragazze vengono intervistate, in momenti diversi. Ogni membro del comitato esprime un voto personale e segreto da 1 a 5. Alla fine di ogni singola intervista due incaricati, esterni al comitato dei sette ma membri dell’Ordine delle Ninfe, ritirano i voti di tutti i componenti del comitato, per procedere con l’intervista successiva e così via fino alla fine. Concluse le interviste, i due personaggi incaricati di raccogliere i voti in gran segreto compiono lo spoglio delle schede e proclamano la Ninfa Albaluce eletta. Solo queste due persone ne conoscono il nome e si relazionano con lei fino al momento della proclamazione. La Ninfa eletta deve con piacere ed entusiasmo rivestire il ruolo di ambasciatrice del vino Erbaluce, sorridere, essere solare, positiva e socievole. Deve ovviamente conoscere la leggenda di Albaluce, conoscere quanti e quali rioni e frazioni sono presenti a Caluso, la storia della città e dei vini Erbaluce e Passito. Deve saper parlare in pubblico e presenziare alle manifestazioni in cui è richiesta la sua presenza. Non deve essere necessariamente una bellissima Miss, ma una ragazza spontanea e spigliata, felice di calarsi nel ruolo che la tradizione le assegna.
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