I NOSTRI COMUNICATI

 

Agricoltura

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La nona edizione della manifestazione “Di Freisa in Freisa”, in programma da venerdì 1 a domenica 3 giugno nel centro storico di Chieri, rilancia la sfida della versatilità del vino simbolo della Collina torinese e dell’abbinamento con la cultura e con le varie esperienze di cucina.
Nel 2017 a Chieri si era festeggiato il cinquecentesimo anniversario dalla pubblicazione della bolla doganale che citò per prima il prezioso vitigno. “Un vitigno, mille volti” è lo slogan dell’edizione 2018 della manifestazione, presentata ufficialmente stamani a Palazzo Dal Pozzo Della Cisterna, sede storica della Città Metropolitana di Torino. Uno slogan che descrive bene la molteplicità di suggestioni che gli organizzatori - il Comune di Chierie il Consorzio del Freisa di Chieri e della Collina Torinese, con la regia tecnico-organizzativa di Totem- mettono in campo per proporre un nuovo modo di vivere, gustare, abbinare il vino, come un’esperienza sempre diversa e con tante sfumature quante. Per questo “Di Freisa in Freisa” è stato inserito nel programma Off del Bocuse d’Or Europe 2018, la competizione di alta cucina che ha scelto Torino per la selezione europea.
La manifestazione inizia domani, giovedì 31 maggio, con un momento di riflessione: nella sede della Cittadella del Volontariato, l’ex procuratore Gian Carlo Caselli, Presidente del Comitato scientifico dell’Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare, presenta insieme al docente universitario Stefano Masini il libro “C’è del marcio nel piatto. Come difendersi dai draghi del made in Italy che avvelenano la tavola”.

I TOUR ALLA SCOPERTA DI SEGRETI E SAPORI DI CHIERI E DEL CHIERESE

Quest’anno sono stati scelti il chiostro di Sant’Antonio, le vie e le piazze che lo circondano per proporre un percorso ad anello, lungo il quale sono possibili diversi tipi di fruizione urbana e sensoriale: aree aperte e movimentate dai profumi dei banchi di enogastronomia, spazi dedicati all’approfondimento e alla sperimentazione, spazi in movimento alla scoperta del territorio e di nuovi abbinamenti cibo-vino, aree verdi per le famiglie, dove si può gustare insieme un piatto della tradizione o rilassarsi bevendo un buon calice di Freisa.

Si parte venerdì 1° giugno dalle 18 alle 24con la padrona di casa DOC Freisa di Chieri, che nell’Enoteca Itinerante di via Vittorio Emanuele (piazzetta taxi), ospita le altre DOC del Piemonte: Freisa d’Asti, Langhe Freisa, Monferrato Freisa e Colli Tortonesi Freisa. In piazza Cavour ci sono i piatti regionali di “Gusto in Piazza”, con la possibilità di sedersi a tavola sotto i gazebo, in due inedite aree lounge-relax accanto all’Enoteca e nei vicini giardini. L’Enoteca Itinerante e Gusto in Piazza sono aperti per l’intero fine settimana dalle 11 del mattino a tarda sera. È possibile acquistare alla cassa i carnet per quattro degustazioni del Freisa a 8 Euro. Sabato 2 e domenica 3 giugno in via Palazzo di Città dalle 10 sino a tarda sera è allestita la mostra mercato delle eccellenze enogastronomiche piemontesi e italiane. E poi c’è il “GustiBus Freisa”, un ristorante su quattro ruote che compie nove mini tour durante la giornata del sabato, con partenza e arrivo in via Palazzo di Città e con le proposte dello chef Luca Zara. Grazie al Consorzio di Tutela e Valorizzazione delle DOC Freisa di Chieri e Collina Torinese, è possibile partecipare a brevi tour nel Chierese, per apprezzare le proprietà, le caratteristiche e le qualità del Freisa di Chieri, da degustare durante una sosta panoramica “vista vigna” in abbinamento a nove menù differenti, a seconda dell’ora della giornata. Il primo tour parte sabato 2 giugno alle 10, l’ultimo alle 23. Si servono aperitivo, pranzo, merenda sinoira, cena e after dinner, preparati con originalità e fantasia, toccando anche gli ingredienti ufficiali del Bocuse d’Or Europe. I menù completi, la procedura per le prenotazioni e la vendita dei biglietti si trovano sulla piattaforma EventBrite alla voce “GustiBus Freisa, ma è possibile acquistare i biglietti anche alla cassa dell’Enoteca Itinerante, con una maggiorazione di 3 Euro rispetto alla prenotazione on line.
Sabato 2 alle 16 sono in programma l’inaugurazione ufficiale dell’evento e l’apertura della Freisa Lounge che, nel chiostro di Sant’Antonio, ospita laboratori e interventi di esperti aperti al pubblico ed è attorniata dalle postazioni di degustazione e vendita dei produttori del Freisa. La contaminazione tra vino e arte, tra Freisa e cultura si dipana tra spettacoli teatrali, musica, visite guidate a mostre e numerosi eventi collaterali. Sabato 2 giugno alle 21 nei giardini di piazza Cavour (San Paolo) la compagnia Faber Theater in collaborazione con l’associazione Kòres porta in scena lo spettacolo “Terre e Lune”. Domenica 3 giugno alle 18 nell’area lounge-relax dell’Enoteca Itinerante è in programma il reading “Parole nel piatto”, realizzato dalla Compagnia Genovese Beltramo in collaborazione con l’associazione Kòres. La compagnia Acquarone Ferraris anima invece la domenica delle famiglie nei giardini di piazza Cavour con improvvisazioni, giochi antichi, una giostrina storica e passatempi di abilità. Le aree della manifestazione e il centro storico di Chieri ospitano il concerto “Solo Canzoni fate a mano” della Banda Bondioli sabato 2 giugno alle 21 in piazza Mazzini e la Filarmonica Chierese in apertura dell’inaugurazione ufficiale.
Per chi intende trascorrere qualche ora nelle colline intorno a Chieri il programma è arricchito dall’iniziativa “Cantine Aperte”, a cui partecipano diverse aziende agricole e la Cantina Sperimentale dell’Università degli Studi di Torino. Ben 35 tra ristoranti, bar ed enotechehanno aderito alla promozione dell’evento, con menù, degustazioni e proposte ispirate al Freisa di Chieri, mentre i negozi del centro città restano aperti anche nei giorni di festa.
L’elenco completo degli appuntamenti e delle iniziative è disponibile sul sito del Comune di Chieri alla pagina www.comune.chieri.to.it/event/freisa-2018

Agricoltura

Domenica 10 giugno a Pecetto Torinese appuntamento con la centotreesima edizione della Festa delle Ciliegie, evento organizzato dal Comune, dalla Pro-loco e dalla FACOLT-Frutticoltori Associati Collina Torinese, con il patrocinio della Città Metropolitana di Torino.
L’evento è riservato agli operatori agricoli del territorio, alle associazioni di tutela e valorizzazione dei prodotti tipici e alle attività produttive e di volontariato. Venerdì 1° giugno alle 18 nella Chiesa dei Batù è in programma l’inaugurazione della mostra “Il Vermuth, risorsa e riscoperta. Storia di un’eccellenza piemontese”. La mostra sarà aperta e visitabile sino al domenica 24 giugno dal giovedì al sabato dalle 15 alle 19, la domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 19. Nella chiesa di San Sebastiano sarà invece possibile visitare sino a domenica 17 giugno la mostra “Realtà e fantasia incisa”, con le opere calcografiche degli incisori del “Quadrato.2”. Le visite saranno possibili il sabato dalle 16 alle 19 e la domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 19. Venerdì 8 giugno in piazza Roma alle 21 ci sarà il “Festivalbande tra le Ciliegie”, un concertocon la partecipazione de "La Ceresera” di Pecetto e della Banda Musicale Acquese. Sabato 9 giugno dalle 18 in avanti tutto il paese sarà in festa sino a notte fonda tra canti, musica, stuzzichini, cene e tante ciliegie. Domenica 10 dalle 10 alle 20 si terrà la mostra mercato di ciliegie e prodotti agricoli per le vie del paese, affiancata da un laboratorio artistico per bambini e da una mostra pomologica di varietà di ciliegie. La manifestazione si concluderà con la premiazione della migliore produzione e dei cestelli artistici.

CARTA D’IDENTITÀ DELLE CILIEGIE DI PECETTO

Le Ciliegie di Pecetto sono state inserite nel 2001 nel Paniere dei prodotti tipici dell’allora Provincia di Torino. Sono frutti appartenenti a due specie: il Prunus avium varietà Juliana, a polpa tenera, in italiano Ciliegie propriamente dette, in piemontese “Cirese” o “Cerese”; Prunus avium varietà Duracina, a polpa consistente, in italiano “Duroni”, in piemontese “Graffioni”. Nelle colline del Torinese e del Chierese, per le favorevoli caratteristiche del suolo e del clima della zona, si sono diffuse vecchie varietà o cloni che si sono affermati localmente e coltivati secondo tecniche frutticole ecosostenibili e biologiche. In particolare, si sono affermate negli anni varietà caratteristiche per il sapore, il colore o la resistenza allo spacco. Le principali sono: “Galucia”, durone di colore rosso scuro, grosso e rotondo, con picciolo lungo e polpa croccante; “Galuciu”, durone con buccia di colore rosso scuro e polpa consistente; “Graffione di Pecetto” o “Grafiun d'la Spirit” o “Graffione Bianco”, durone bianco di ottima consistenza, adatto alla conservazione sotto spirito; “Martini”, con il frutto cuoriforme, appiattito da una parte, di colore rosso brillante, polpa croccante, sapore molto dolce; “Mollana”, resistente allo spacco, con polpa molle e non troppo dolce; “Vigevano”, di colore rosso vivo; “Vittona della spiga”, a frutto cuoriforme, di sapore molto dolce; “Vittona”, tenera dolce, con buccia di colore scuro e polpa di scarsa consistenza
Per approfondire la storia e la conoscenza del frutto che ha reso famoso Pecetto nel mondo si può consultare il sito Internet www.ciliegiedipecetto.it oppure il portale della Città metropolitana alla pagina http://www.cittametropolitana.torino.it/cms/agri-mont/prodotti-del-paniere/prodotti-tipici/frutti/ciliegie-di-pecetto

Agricoltura

Un visita particolare quella che si è svolta stamani a Palazzo Dal Pozzo della Cisterna: è stata infatti l'occasione per esplorare, oltre alle sale auliche della sede storica della Città Metropolitana di Torino - dove vissero nella seconda metà dell'Ottocento Maria Vittoria dal Pozzo della Cisterna e Amedeo Savoia Duca d'Aosta - la storia enologica del Piemonte pre-industriale.
La visita guidata, realizzata con la collaborazione della Strada Reale dei vini torinesi, è stata animata dal gruppo storico "Principi dal Pozzo della Cisterna 1843-1870" di Reano. Il gruppo trae spunto dal ramo di Torino dei Principi Dal Pozzo della Cisterna il cui capostipite, Giovanni Ludovico Dal Pozzo, visse intorno al 1578 nel feudo di Reano. Ludovico primo Presidente del Senato Subalpino trasformò il castello reanese in palazzo nobiliare ed ebbe dal Papa la facoltà di coniare monete. Ultima erede delle sostanze della famiglia Dal Pozzo della Cisterna fu la Principessa Maria Vittoria, nata nel 1847 e andata in sposa nel 1867 al Principe Amedeo Di Savoia, Duca D'Aosta e poi Re di Spagna. Nelle sue rievocazioni, il gruppo di Reano fa rivivere gli episodi salienti della breve vita di Maria Vittoria, che amava trascorrere periodi di villeggiatura nel maniero reanese. Per saperne di più: www.principidalpozzo.it
Al termine della visita si è tenuta una degustazione del vino bianco "Baratuciat" della Bassa Valsusa, curata da Giuliano Bosio, titolare dell'azienda agricola Agriforest di Almese. Le visite guidate a Palazzo Cisterna sono gratuite con obbligo di prenotazione fino ad esaurimento dei posti disponibili. Per informazioni e prenotazioni si può telefonare ai numeri 011-8612644-8617100 o scrivere a urp@cittametropolitana.torino.it

"BRINDISI A PALAZZO" CON IL BARATUCIAT DELLA BASSA VALLE DI SUSA

La visita animata e la degustazione enologica di sabato 19 maggio sono eventi collegati al circuito "Brindisi a Corte", un'iniziativa promossa dalla Città Metropolitana di Torino e dall'ATL "Turismo Torino e provincia", nell'ambito del progetto europeo della Strada dei Vigneti Alpini, finanziato dal FESR-Fondo europeo di sviluppo regionale nell'ambito del Programma di cooperazione transfrontaliera Italia-Francia Alcotra 2014-2020.
"Brindisi a corte" è un viaggio alla scoperta dei fasti delle residenze reali attraverso visite guidate teatrali e una ricostruzione storica, con degustazioni di vini, prodotti gastronomici e antiche ricette delle residenze sabaude del territorio provinciale torinese, con itinerari tra vigneti e ambienti aulici per scoprire aspetti della vita domestica dei Savoia.
Dopo l'anteprima a Palazzo Dal Pozzo della Cisterna nel mese di marzo, le visite guidate e animate del circuito sono iniziate ad aprile e proseguono alla Villa della Regina domenica 27 maggio, domenica 3 giugno alla Palazzina di Caccia di Stupinigi, sabato 16 giugno alla Reggia di Venaria Reale (nell'ambito del Bocuse d'or Europe Off 2018), domenica 15 luglio negli appartamenti reali del Castello della Mandria, domenica 16 settembre nella Villa della Regina, domenica 14 ottobre al Castello Ducale di Agliè e infine domenica 28 ottobre al castello di Santena.
La quota di partecipazione alle visite guidate con degustazione è di 25 Euro per gli adulti e 22 per i possessori dell'Abbonamento Musei o della tessera Royal del circuito delle Residenze Reali. Sono previste tariffe speciali e ridotte per i bambini. La tariffa include: il biglietto di ingresso alle Residenze Reali; il trasporto in autobus da e verso la residenza, con guida turistica a bordo del bus per l'illustrazione del percorso e l'introduzione alla residenza visitata; la rappresentazione teatrale tematica e la visita al bene culturale curata dall'associazione "Teatro e Società"; la degustazione di vini e prodotti tipici. Per coloro che raggiungono i castelli con mezzi propri il costo della visita teatrale con degustazione è di 19 Euro. Le prenotazioni sono possibili sul portale Internet www.residenzereali.it o direttamente ai punti di informazione turistica IAT.

BARATUCIAT, IL BIANCO CHE NON TI ASPETTI IN VALSUSA

Il Baratuciat è un vitigno che produce uva a bacca bianca. È autoctono della Valle di Susa e non ha parentele con i vitigni conosciuti. Era ad un passo dall'estinzione, ma è stato recentemente riscoperto e valorizzato. È presente nella bassa valle da almeno 150 anni, dove era estesamente coltivato fino ai primi del '900. La sua presenza è attestata da un documento inserito nel Bollettino Ampelografico del 1877. Il flagello della fillossera ha progressivamente limitato l'estensione dei vigneti. Il suo recupero si deve all'iniziativa di un cittadino di Almese, Giorgio Falca. Lo staff scientifico del CNR e quello del Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell'Università di Torino hanno intuito le potenzialità enologiche dell'uva e, grazie ad un lavoro di ricerca e sperimentazione, hanno definito con precisione le caratteristiche del vitigno.
L'uva ha un acino ellittico, con la buccia di medio spessore molto pruinosa, di colore giallo-verde e dorato in fase di maturazione. Gli acini hanno la polpa poco consistente, succosa e non colorata. È un vitigno precoce e vigoroso. Il grappolo maturo è medio o medio piccolo, compatto, conico o cilindrico. I viticoltori locali, nelle zone ove era tradizionalmente presente, ricordano varianti del nome anche piuttosto distanti dall'attuale, come "Bertacuciàt", o "Berlu 'd ciàt". Riferimenti storici locali risalenti a fine '800 lo citano come "Berlon 'd ciat bianco". Il vitigno è iscritto nel Registro Nazionale delle Varietà di Vite come idoneo alla coltura nella Regione Piemonte, ma non rientra ancora nella Denominazione di Origine Valsusa DOC. Generalmente vinificato in purezza, il vino Baratuciat nel medio periodo sviluppa sentori aromatici a mezza strada fra il Sauvignon ed il Gewürztraminer. Nel primo anno si presenta con profumi di frutti bianchi ed una netta nota di miele di acacia. È caratterizzato da un contenuto in estratto secco netto elevato per un vino bianco. Come si riscontra tipicamente negli ambienti montani, l'acidità totale risulta generalmente elevata. Il vino si presenta generalmente di colore giallo paglierino scarico con gradevoli tonalità verdi, con un profumo intenso caratterizzato da note prevalenti di mela verde e ananas e con peculiari sentori di eucalipto e fieno. Il Baratuciat è un vino di struttura importante e molto equilibrato, atto ad accompagnare antipasti, pesci di lago o di mare, carni bianche e insalate estive.
Sulla collina di Almese, abbandonata negli anni sessanta dai contadini ormai divenuti operai nell'industria del fondovalle nella bassa valle di Susa, erano rimaste piccole produzioni di vino, per lo più destinate al consumo di familiari. Grazie al recupero del vitigno Baratuciat, la vitivinicoltura ha conosciuto negli ultimi vent'anni una riscoperta che è innanzitutto culturale, nel senso del recupero delle tradizioni e della cultura materiale locale. Tra i protagonisti del recupero vi è l'azienda Agriforest della famiglia Bosio. Nei 15 ettari di proprietà sui versanti a solatìo di Almese nel 2004 è nata un'azienda agricola che ha riconvertito 3 ettari di terreno abbandonato in vigneto, uliveto, noceto e frutteto. La conduzione è familiare e la produzione ha numeri limitati e dedicati alla salvaguardia della biodiversità. Le operazioni colturali sono orientate al rispetto dell'ambiente, con l'inerbimento dei filari che evita l'erosione del terreno, l'uso esclusivo di concimi organici, la conduzione dalla potatura e la raccolta rigorosamente manuali.
Per saperne di più: www.baratuciat.com

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Un visita particolare quella che si svolgerà a Palazzo Dal Pozzo della Cisterna sabato 19 marzo alle 10: sarà infatti l'occasione per esplorare, oltre alle sale auliche della sede storica della Città Metropolitana di Torino - dove vissero nella seconda metà dell'Ottocento Maria Vittoria dal Pozzo della Cisterna e Amedeo Savoia Duca d'Aosta - la storia enologica del Piemonte pre-industriale.

La visita guidata, realizzata con la collaborazione della Strada Reale dei vini torinesi, sarà animata dal gruppo storico "Principi dal Pozzo della Cisterna 1843-1870" di Reano. Il gruppo trae spunto dal ramo di Torino dei Principi Dal Pozzo della Cisterna il cui capostipite, Giovanni Ludovico Dal Pozzo, visse intorno al 1578 nel feudo di Reano. Ludovico primo Presidente del Senato Subalpino trasformò il castello reanese in palazzo nobiliare ed ebbe dal Papa la facoltà di coniare monete. Ultima erede delle sostanze della famiglia Dal Pozzo della Cisterna fu la Principessa Maria Vittoria, nata nel 1847 e andata in sposa nel 1867 al Principe Amedeo Di Savoia, Duca D'Aosta e poi Re di Spagna. Nelle sue rievocazioni, il gruppo di Reano fa rivivere gli episodi salienti della breve vita di Maria Vittoria, che amava trascorrere periodi di villeggiatura nel maniero reanese. Per saperne di più: www.principidalpozzo.it

Al termine della visita è prevista una degustazione del vino bianco "Baratuciat" della Bassa Valsusa, curata da Giuliano Bosio, titolare dell'azienda agricola Agriforest di Almese. La visita guidata è gratuita con obbligo di prenotazione fino ad esaurimento dei posti disponibili. Nel caso dell'appuntamento del 19 maggio i posti sono già esauriti ed è aperta una lista di attesa, nel caso di rinunce. Per informazioni e prenotazioni sulle visite guidate a Palazzo Cisterna si può telefonare ai numeri 011-8612644-8617100 o scrivere a urp@cittametropolitana.torino.it

"BRINDISI A PALAZZO" CON IL BARATUCIAT DELLA BASSA VALLE DI SUSA

La visita animata e la degustazione enologica del 19 maggio sono eventi collegati al circuito "Brindisi a Corte", un'iniziativa promossa dalla Città Metropolitana di Torino e dall'ATL "Turismo Torino e provincia", nell'ambito del progetto europeo della Strada dei Vigneti Alpini, finanziato dal FESR-Fondo europeo di sviluppo regionale nell'ambito del Programma di cooperazione transfrontaliera Italia-Francia Alcotra 2014-2020.

"Brindisi a corte" è un viaggio alla scoperta dei fasti delle residenze reali attraverso visite guidate teatrali e una ricostruzione storica, con degustazioni di vini, prodotti gastronomici e antiche ricette delle residenze sabaude del territorio provinciale torinese, con itinerari tra vigneti e ambienti aulici per scoprire aspetti della vita domestica dei Savoia.

Dopo l'anteprima a Palazzo Dal Pozzo della Cisterna nel mese di marzo, le visite guidate e animate del circuito sono iniziate ad aprile e proseguono alla Villa della Regina domenica 27 maggio, domenica 3 giugno alla Palazzina di Caccia di Stupinigi, sabato 16 giugno alla Reggia di Venaria Reale (nell'ambito del Bocuse d'or Europe Off 2018), domenica 15 luglio negli appartamenti reali del Castello della Mandria, domenica 16 settembre nella Villa della Regina, domenica 14 ottobre al Castello Ducale di Agliè e infine domenica 28 ottobre al castello di Santena.

La quota di partecipazione alle visite guidate con degustazione è di 25 Euro per gli adulti e 22 per i possessori dell'Abbonamento Musei o della tessera Royal del circuito delle Residenze Reali. Sono previste tariffe speciali e ridotte per i bambini. La tariffa include: il biglietto di ingresso alle Residenze Reali; il trasporto in autobus da e verso la residenza, con guida turistica a bordo del bus per l'illustrazione del percorso e l'introduzione alla residenza visitata; la rappresentazione teatrale tematica e la visita al bene culturale curata dall'associazione "Teatro e Società"; la degustazione di vini e prodotti tipici. Per coloro che raggiungono i castelli con mezzi propri il costo della visita teatrale con degustazione è di 19 Euro. Le prenotazioni sono possibili sul portale Internet www.residenzereali.it o direttamente ai punti di informazione turistica IAT.

BARATUCIAT, IL BIANCO CHE NON TI ASPETTI IN VALSUSA

Il Baratuciat è un vitigno che produce uva a bacca bianca. È autoctono della Valle di Susa e non ha parentele con i vitigni conosciuti. Era ad un passo dall'estinzione, ma è stato recentemente riscoperto e valorizzato. È presente nella bassa valle da almeno 150 anni, dove era estesamente coltivato fino ai primi del '900. La sua presenza è attestata da un documento inserito nel Bollettino Ampelografico del 1877. Il flagello della fillossera ha progressivamente limitato l'estensione dei vigneti. Il suo recupero si deve all'iniziativa di un cittadino di Almese, Giorgio Falca. Lo staff scientifico del CNR e quello del Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell'Università di Torino hanno intuito le potenzialità enologiche dell'uva e, grazie ad un lavoro di ricerca e sperimentazione, hanno definito con precisione le caratteristiche del vitigno.

L'uva ha un acino ellittico, con la buccia di medio spessore molto pruinosa, di colore giallo-verde e dorato in fase di maturazione. Gli acini hanno la polpa poco consistente, succosa e non colorata. È un vitigno precoce e vigoroso. Il grappolo maturo è medio o medio piccolo, compatto, conico o cilindrico. I viticoltori locali, nelle zone ove era tradizionalmente presente, ricordano varianti del nome anche piuttosto distanti dall'attuale, come "Bertacuciàt", o "Berlu 'd ciàt". Riferimenti storici locali risalenti a fine '800 lo citano come "Berlon 'd ciat bianco". Il vitigno è iscritto nel Registro Nazionale delle Varietà di Vite come idoneo alla coltura nella Regione Piemonte, ma non rientra ancora nella Denominazione di Origine Valsusa DOC. Generalmente vinificato in purezza, il vino Baratuciat nel medio periodo sviluppa sentori aromatici a mezza strada fra il Sauvignon ed il Gewürztraminer. Nel primo anno si presenta con profumi di frutti bianchi ed una netta nota di miele di acacia. È caratterizzato da un contenuto in estratto secco netto elevato per un vino bianco. Come si riscontra tipicamente negli ambienti montani, l'acidità totale risulta generalmente elevata. Il vino si presenta generalmente di colore giallo paglierino scarico con gradevoli tonalità verdi, con un profumo intenso caratterizzato da note prevalenti di mela verde e ananas e con peculiari sentori di eucalipto e fieno. Il Baratuciat è un vino di struttura importante e molto equilibrato, atto ad accompagnare antipasti, pesci di lago o di mare, carni bianche e insalate estive.

Sulla collina di Almese, abbandonata negli anni sessanta dai contadini ormai divenuti operai nell'industria del fondovalle nella bassa valle di Susa, erano rimaste piccole produzioni di vino, per lo più destinate al consumo di familiari. Grazie al recupero del vitigno Baratuciat, la vitivinicoltura ha conosciuto negli ultimi vent'anni una riscoperta che è innanzitutto culturale, nel senso del recupero delle tradizioni e della cultura materiale locale. Tra i protagonisti del recupero vi è l'azienda Agriforest della famiglia Bosio. Nei 15 ettari di proprietà sui versanti a solatìo di Almese nel 2004 è nata un'azienda agricola che ha riconvertito 3 ettari di terreno abbandonato in vigneto, uliveto, noceto e frutteto. La conduzione è familiare e la produzione ha numeri limitati e dedicati alla salvaguardia della biodiversità. Le operazioni colturali sono orientate al rispetto dell'ambiente, con l'inerbimento dei filari che evita l'erosione del terreno, l'uso esclusivo di concimi organici, la conduzione dalla potatura e la raccolta rigorosamente manuali.

Per saperne di più: www.baratuciat.com

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A Santena dall'11 al 20 maggio tornerà la Sagra dell'Asparago, che, con il patrocinio della Città Metropolitana di Torino, proporrà il mercato dei produttori del pregiato ortaggio e, ogni sera, concerti gratuiti con star della musica come gli Statuto. Al PalAsparago si potranno gustare a cena (anche a pranzo il sabato e la domenica) i menù con uno degli ortaggi più tipici del "Paniere". Venerdì 11, dopo la cerimonia ufficiale di inaugurazione, la cantante e presentatrice di Telecupole Sonia De Castelli condurrà una serata dedicata a una galleria di personaggi storici del Piemonte e all'investitura delle maschere tradizionali di Santena, la Sparsera e il Ciatarin, che rappresentano i coltivatori di asparagi del tempo che fu. A seguire lo spettacolo dei Bad Evolution.
Nella notte bianca di sabato 12 maggio Giorgio Vanni e i Figli di Goku proporranno un tuffo nel mondo dei cartoni animati, con la voce ufficiale delle sigle di Italia 1. Gli Statuto festeggeranno i 35 anni di carriera con il concerto di domenica 13, mentre lunedì 14 l'associazione Vivere e Musi & Tea "All in music" proporranno un concerto dedicato alle donne. Martedì 15 l'Unitre Cambiano-Santena organizzerà una sfilata di moda accompagnata dall'associazione musicale Carpe Diem. Quella di mercoledì 16 sarà la serata del ballo liscio con Marco Zeta, Gigi Chiappin e l'Orchestra del Cuore. Giovedì 17 sarà la volta di Michele Tomatis, in arte MT Live 2.0, mentre venerdì 18 si ballerà in piazza con l'AfroTaranta di Simone Campa e con la Paranza del Geco. Ancora liscio sabato 19 con Moreno il Biondo e l'orchestra Grande Evento, mentre domenica 20 a chiudere il calendario dei concerti saranno gli eXplosion.
Nella mattinata di sabato 12 la piazzetta antistante la biblioteca verrà intitolata a Plombieres les Bains, Comune francese con cui verrà siglato un patto di gemellaggio. La notte bianca proporrà un mercatino e un raduno di motociclisti in piazza Forchino. Domenica 13 nei pressi della biblioteca e nella sala consiliare del Comune sarà allestita la mostra "I pionieri granata". Nelle strade e nelle piazze del centro ci saranno i banchetti degli hobbisti, degli artigiani e dei produttori agricoli. Ancora le due ruote protagoniste in piazza Forchino, con il raduno organizzato dal Vespa Club di Villanova d'Asti. I più golosi non potranno mancare la grande risottata agli asparagi in piazza Martiri, con lo chef de "La prova del cuoco" Sergio Barzetti, in arte Mister Alloro. Domenica 20 si terrà la tradizionale sfilata, con gli sbandieratori di Mappano, il corpo pifferi e tamburi di Santhià e le Asparagette di Santena. La Sagra si concluderà con la consegna dell'Asparago d'Oro ad una personalità che si è contraddistinta nella comunità santenese.
Per saperne di più: pagina Facebook prolocosantena, sito Internet www.asparisagra.it, e-mail prolocosantena@gmail.com, infoline 392-4531719.

Agricoltura

Con l’inizio di maggio, il Comune di Coazze anticipa la stagione estiva con una settimana intensa di eventi. Domenica 6 maggio la filiera del legno sarà protagonista della quarta edizione della fiera agricola e forestale “Lu bo e la fejri”, orientata a esplorare le potenzialità delle attività forestali e la loro sostenibilità. La fiera è organizzata dal Comune con il patrocinio della Città Metropolitana di Torino econ la collaborazione della Pro Loco, dell’associazione commercianti “Giütumse”, del gruppo AIB, della Croce Rossa, del gruppo della Protezione Civile, del CAI e del Soccorso Alpino Val Sangone.
Venerdì 4 maggio nella sala convegni dell’Ecomuseo dell’Alta Val Sangone sono in programma incontri informativi sulla filiera legno-energia. L’incontro delle 9,30 è riservato ad amministratori e tecnici comunali ed è dedicato al tema “Promozione della filiera legno-energia e potenzialità territoriali in materia di teleriscaldamento a biomasse”, con la presentazione del progetto LENO-Legno Energia Nord Ovest. L’appuntamento delle 20,30 è invece aperto al pubblico ed è intitolato “Promozione della filiera legno-energia e uso consapevole del legno a fini energetici”. Nella serata di venerdì al Palafeste dalle 21,30 in avanti si svolge una serata dedicata ai balli occitani.
Sabato 5 maggio la micologia è al centro di una giornata dedicata alla scoperta dei funghi di primavera, in collaborazione con il Gruppo Micologico Torinese. Il ritrovo dei partecipanti è fissato alle 9,30 all’ufficio turistico di Coazze, da dove parte un’escursione alla ricerca dei funghi del sottobosco. Dopo pranzo a tema in una struttura convenzionata, nel pomeriggio nella sede dell’Ecomuseo dell’Alta Val Sangone è in programma un convegno sui funghi di primavera. La mostra didattica “Alla scoperta dei funghi”, allestita dal Gruppo Micologico Torinese, è visitabile dal 30 aprile al 20 maggio nella sede dell’Ecomuseo. Sempre sabato 5 maggio, in attesa della serata danzante al Palafeste, è possibile partecipare alle 17 all’incontro “Le voci degli autori” nella biblioteca di Coazze, con letture di racconti a cura di Periale Edizioni.
Domenica 6 maggio “Lu bo e la fejri” occupa viale Italia, con stand di artigianato e hobbistica, enogastronomia, street food, piante, fiori, dimostrazioni della realizzazione di strutture abitative con l’utilizzo di biomateriali (paglia, legno), dimostrazioni delle scuole d’intaglio della Val Sangone e della Val Susa, esibizioni dedicate agli antichi mestieri, il PianoForest (pianoforte a disposizione durante la manifestazione), l’esposizione di attrezzature forestali a cura della società cooperativa Silva. Nel parco comunale sono in programma dimostrazioni di tree climbing a cura di Coop Silva alle 11 e alle 15 e la realizzazione del giardino dei sensi, con la piantumazione di erbe spontanee e officinali aperta a tutti ragazzi, in collaborazione con Labsol. In piazza Gramsci viene allestita una carbonaia dimostrativa, per spiegare come si produceva nel secoli passati il carbone partendo dalla combustione controllata della legna. Alle 17,30 nello stand dell’intagliatore si può ammirare l’arte della scultura con la motosega. Gli animali da cortile (e non solo) si trovano in piazza Cordero, mentre i più piccoli possono partecipare alle passeggiate a cavallo, ai giochi tradizionali e alle animazioni in piazza Primo Maggio, oppure cimentarsi in prove di arrampicata nella palestra di arrampicata del CAI in via de Fernex 15.
“Lu bo e la fejri”avrà un seguito sabato 12 maggio alle 9 nella sala convegni dell’Ecomuseo, con il convegno “Proteggere il Bosco per far vivere la montagna”, un seminario di confronto tra operatori della filiera forestale, volontari, istituzioni e cittadini, sui temi della prevenzione degli incendi boschivi e della salvaguardia del patrimonio forestale e montano. Interverranno rappresentanti della Regione Piemonte, del corpo AIB Piemonte, del servizio di Protezione Civile regionale, dei Vigili del Fuoco, del Soccorso alpino e speleologico, della Croce Rossa e dell’Università di Torino.
Per saperne di più:  www.comune.coazze.to.it  http://coazze.com/ufficio-turistico/


Agricoltura

Da 25 anni nel mese di maggio il Comitato Manifestazioni di Carignano organizza in collaborazione con l'amministrazione comunale la mostra mercato “Fiori & Vini”, con il patrocinio prima della Provincia e oggi della Città Metropolitana di Torino. Nel 2018 l’appuntamento è per sabato 12 e domenica 13 maggio nel parco comunale, dove saranno esposti piante da appartamento e da giardino, allestimenti floreali e attrezzature per la manutenzione delle aree verdi. Fuori dalle mura del parco, lungo le vie Frichieri e Monte di Pietà, espositori artigianali provenienti da tutto il Piemonte presenteranno al pubblico le proprie creazioni. L'altro fiore all'occhiello della kermesse carignanese sono le eccellenze vitivinicole del territorio, con degustazioni e aperitivi a cura delle aziende “Cascina dell'Ebreo” di Novello e “Reva” di Monforte d'Alba con il Nebbiolo, Ettore Germano di Serralunga d'Alba con i suoi “bianchi d'autore”, gli abbinamenti guidati con i vini migliori dell'Astigiano e del Monferrato e la cena con il produttore roerino Lorenzo Negro.
Gli eventi culturali come sempre faranno da cornice al weekend carignanese: in particolare le mostre di pittura “Arrivano i Longobardi a Carignano” nella sala mostre del Municipio, la personale di Roberto Anselmi “Terre di Vini” nella saletta al piano terra di Villa Bona, la personale di Graziella Alessiato nelle salette al piano terra in piazza San Giovanni.
Il consueto prologo sarà venerdì 11 maggio alle 19, con l’apertura di “Sapori in Piazza” in piazza Liberazione. L'inaugurazione ufficiale della venticinquesima edizione di “Fiori & Vini” è invece in programma nel parco comunale alle 10,30 di sabato 12 maggio. A partire dalle 12 è invece in programma la prima edizione dell’evento “Cantine a Carignano”, che proporrà una serie di degustazioni in piazza nel parco di via Monte di Pietà.
“Fiori & Vini” sarà visitabile nel parco comunale sabato 12 maggio dalle 10 alle 19.30 e domenica 13 alle 9 alle 19. In piazza Liberazione gli stand enogastronomici saranno aperti venerdì 11 dalle 19 alle 24, sabato 12 dalle 11 alle 24 e domenica 13 dalle 10 alle 21.
Per informazioni si può contattare il presidente del Comitato Manifestazioni, Roberto Brunetto, al numero telefonico 334-6885244, oppure scrivere a comitatomanifestazio@libero.it

Agricoltura

Si chiama “Amica Terra Amico Mercato” il progetto promosso dalla Città di Chieri e patrocinato dalla Città Metropolitana di Torino con l’intento di avviare un percorso di valorizzazione del mercato cittadino, partendo dall’educazione dei più piccoli al consumo consapevole.
Nelle giornate di venerdì 11 e venerdì 25 maggio il mercato di piazza Europa ospiterà una serie di performance e di colori, che saranno l’esito di due laboratori che hanno coinvolto gli alunni della scuola dell’infanzia di via Tamagnone, per aiutarli ad acquisire la consapevolezza dell’importanza del mercato e del consumo locale per la comunità. Il mercato ridiventa quindi uno spazio di aggregazione, che accogliere le specificità del territorio, recuperando l’antico concetto di “Agorà”, il centro della vita pubblica cittadina della “polis” greca.
Il programma di eventi è caratterizzato da due momenti cardine che hanno l’obiettivo di far scoprire il mercato cittadino ai più piccoli e di creare un momento di animazione e richiamo coinvolgendo i visitatori del mercato. Durante la visita itinerante gli alunni porteranno al mercato alcune coccarde colorate, un piccolo dono simbolico da consegnare agli ambulanti di piazza Europa, distribuendole attraverso un breve percorso tra i banchi. Nello spazio adibito ad anfiteatro e allestito con cassette colorate i bambini rievocheranno poi la Leggenda del Colibrì, condividendo il messaggio chiave per cui ognuno di noi può fare la propria piccola parte scegliendo il mercato locale.

“Amica Terra Amico Mercato” rientra nelle attività di qualificazione del commercio di prossimità promosse nell’ambito del progetto del Centro commerciale naturale, un’iniziativa sostenuta dalla Città di Chieri per il rilancio dell’economia locale e del centro storico.

Partner dell’iniziativa sono l’Associazione Venditori Ambulanti Chieresie le associazioni di categoria Coldiretti, CIA e Confagricoltura, insieme agli imprenditori agricolidel mercato cittadino.

Agricoltura

Da venerdì 27 a domenica 29 aprile la carne IGP della pregiata razza bovina Piemontese sarà protagonista della manifestazione “Cavour, Carne di razza Piemontese”, che da diciannove anni esalta la filiera di quello che i buongustai chiamano “Oro rosso”. Gli oltre cento allevamenti disseminati nelle campagne ai piedi della Rocca fanno di Cavour il Comune della Città Metropolitana di Torino (e il secondo in Italia, alle spalle di Cuneo) con il più alto numero di capi di Piemontese allevati.
Nel 2018, dichiarato ufficialmente come “L’anno del cibo italiano nel mondo”, la capitale provinciale di quello che può essere considerato un fondamentale prodotto alimentare fa dell'alta qualità, della bontà e dell'eccellente rapporto prezzo-qualità uno dei fiori all'occhiello del vasto panorama alimentare italiano. La filiera dell'allevamento, le macellerie aperte, i menù nei ristoranti e agriturismi, i piatti prelibati da degustare sotto l'Ala del Gusto, le visite guidate al centro storico e alle cascine aperte, le bancarelle e la Fiera di primavera: gli ingredienti per una rassegna all'insegna della qualità a Cavour ci sono tutti. Ideata nel 2000 dal Comune, la manifestazione è organizzata con la collaborazione della Pro Cavour, dell'ARAP-Associazione Regionale Allevatori Piemonte e dei suoi associati locali, dei macellai, dei ristoratori, dei commercianti, delle associazioni di categoria e degli Enti istituzionali, tra i quali la Città Metropolitana, che concede il suo patrocinio e sostiene i cavouresi sul versante della comunicazione.
L'Ala del Gusto in piazza Sforzini sarà ancora una volta il fulcro gastronomico della manifestazione. I protagonisti saranno i ristoratori e i macellai di Cavour, pronti a presentare i migliori tagli di carne, rigorosamente di razza Piemontese, con un menù ricco e variegato, che andrà dal classico bollito alla carne cruda battuta al coltello, dagli agnolotti agli hamburger. Oltre all’esposizione bovina e all’Ala del Gusto, Cavour attira ogni anno decine di migliaia di visitatori con la mostra zootecnica e con quella della meccanizzazione agricola, le visite guidate al centro storico con il “pedibus”, l’esposizione dei trattori giocattolo Bruder e il mercato dei piccoli animali.
La “merenda sinoira” proposta dai ristoratori sotto l’Ala del Gusto concluderà la manifestazione domenica 29.
Sono due le iniziative che “Cavour Carne” rivolge alle scuole del territorio. L’Istituto Agrario di Osasco, grazie all’impegno dell’ARAP, sarà impegnato in un lavoro didattico sulla mostra della razza bovina Piemontese direttamente “in campo”. I tecnici dell’ARAP hanno già tenuto una lezione in aula, illustrando le caratteristiche morfologiche e storiche della Piemontese. Nei giorni della fiera gli studenti stileranno giudizi e valutazioni sui capi esposti. Alcuni giovani allevatori, da poco diplomati all’Agrario di Osasco, hanno accettato l’invito del comitato organizzatore a presentarsi come espositori. I ristoratori di Cavour riapriranno le porte dei loro locali agli studenti, per una lezione “sui generis” sull’alimentazione. Guidati dagli chef e dai titolari della trattoria “Al 47” e dei ristoranti “Al Cartoccio”, “Cà Mia”, “La Grangia”, “La Nicchia” e “Vetta della Rocca” gli allievi potranno conoscere da vicino il mondo della ristorazione, per capire come si gestiscono i menù e le prenotazioni, come si lavora in cucina, da dove arrivano le materie prime utilizzate per la preparazione dei pasti, come si porta la qualità a tavola.
Per il secondo anno consecutivo Cavour Carne di razza Piemontese si presenta come la vetrina di un territorio che abbraccia la pianura pinerolese, la collina e la cuneese Valle Infernotto. Otto amministrazioni comunali hanno scelto di collaborare con Cavour per mettere in vetrina il meglio della produzione zootecnica di un territorio che, in pochi chilometri, passa dalla pianura ai piedi della Rocca ai duemila metri del monte Frioland, dai fertili prati e frutteti ai pascoli alpini, dai cereali alle mele, dai piccoli frutti alle castagne, dalle stalle di pianura agli alpeggi.
Tutti i dettagli su “Cavour, Carne di razza Piemontese” sono reperibili nel portale Internet www.cavour.info

Agricoltura

Un modo concreto per stare vicini alle popolazioni del Centro Italia che da un anno e mezzo sono alle prese con l’emergenza terremoto e con una ricostruzione che tarda a partire: è la “FierAmica” in programma sabato 21 e domenica 22 aprile alla Cascina Don Gerardo Russo di via San Bartolomeo a Vinovo.
La manifestazione è patrocinata dalla Città Metropolitana di Torino ed è ideata dalla Pro Loco di Piobesi Torinese in collaborazione con i Comuni e le Pro Loco di Vinovo, Candiolo, Carignano, Castagnole Piemonte e Moncalieri.
Lo scopo di FierAmica è dare un contributo concreto alla ripresa economica delle piccole aziende agricole dei Comuni colpiti dal sisma del 2016. Da tempo l’associazione “I Patrignonesi” di Montalto delle Marche (Ascoli Piceno) ha promosso e ideato una serie di attività mirate ad affrontare la prima emergenza dopo il terremoto. Le attività volte a favorire la ripresa economica puntano a dar vita a reti d’impresa tra piccoli produttori agricoli e di sostegno al turismo e al commercio solidale, riunite nel “Movimento per la terra-GPS (Gruppi di Produttori Solidali).
La FierAmica di Vinovo è alla sua seconda edizione e sarà inaugurata ufficialmente sabato 21 aprile alle 15. Alle 17 al Castello della Rovere sarà presentato ufficialmente il progetto “Comunità integrata di filiera a Prata Larghe di Amatrice”. La Città Metropolitana sarà rappresentata dalla Consigliera Silvia Cossu, delegata ai Diritti sociali e parità, welfare, minoranze linguistiche e rapporti con il territorio. La vendita dei prodotti tipici delle zone del “cratere” del terremoto sarà possibile grazie alla collaborazione dei GAS, i Gruppi di Acquisto Solidale. Ma, ovviamente, tutti i cittadini potranno acquistare i prodotti nei due giorni della fiera, aiutando concretamente i produttori presenti. Sabato 21 alle 19,30 i visitatori potranno partecipare alla cena amatriciana, con offerta minima di 7 Euro. Alle 21 è in programma un concerto della “Cipo Sugar Band”, cover band di Zucchero Fornaciari.