I NOSTRI COMUNICATI

 

Agricoltura

Agricoltura

Domenica 13 settembre Giaveno tornerà ad essere la Città del Buon Pane, in occasione della diciassettesima edizione della manifestazione dedicata ai prodotti da forno, organizzata dall’amministrazione comunale in collaborazione con il Gruppo Panificatori Artigiani “Pane De.C.O.” e con il patrocinio della Città Metropolitana di Torino.
Da molti anni il pane artigianale locale venduto a Giaveno e nei paesi vicini è apprezzato dai turisti e da chi è solo di passaggio. L’idea vincente dei giavenesi è stata quella di far diventare il buon pane un simbolo del territorio, con il sostegno di un’amministrazione comunale che ha creduto sin dall’inizio nella manifestazione.
L’appuntamento di quest’anno sarà diverso, perché la pandemia da coronavirus e le misure anti Covid-19 hanno costretto gli organizzatori a modificareil programma, rinunciando alla sfilata e al taglio del grissino, alla trebbiatura in piazza e all’esposizione di trattori.
Piazza Mautino ospiterà l'Associazione Panificatori Artigiani De.C.O. con la sua brigata di panettieri, che proporranno in degustazione e in vendita pane, grissini, biscotti del pellegrino e altre bontà da forno dolci e salate. L’area di panificazione e di vendita potrà essere raggiunta con un percorso obbligato sotto le arcate. Le postazioni con soluzioni di distanziamento consentiranno di accedere al banco per gli acquisti.
A Giaveno quella dei prodotti da forno è una storia di famiglie e di generazioni che si sono svegliate presto e continuano a svegliarsi presto per fare pane e farlo con passione, seguendo la tradizione con forme grandi e “storiche”: micca, biove, mezzana, stirotto, tutte riconosciute con la Denominazione Comunale d’Origine. A Giaveno si producono anche pani piccoli e dai gusti nuovi o ritrovati, ai cereali, con segale e mais. Ma si sfornano anche i fragranti grissini Stirati torinesi e altre bontà che valorizzano le materie prime del territorio e la storia: ad esempio il pane e i biscotti del Pellegrino, pensati e realizzati per contribuire alla promozione turistica e culturale del territorio della Sacra di San Michele e della Via Francigena, che ha una deviazione su Valgioie e Giaveno.
Domenica 13 settembre in prossimità di piazza Mautino saranno presenti gli spazi espositivi di alcune realtà coinvolte nel programma “Dal Grano al Pane, tra Forni e Mulini”, anch’esso patrocinato dalla Città Metropolitana: il mulino della Bernardina con le sue farine, il Giardino Botanico Rea con le associazioni Principi Pellegrini, Divangazioni, Centro Arti e Tradizioni Popolari, il mulino Du Detu e l’Hobby del Miele con i prodotti dell’apicoltura.
In piazza Molines sarà allestita una piscina di fieno per bambini fino a 10 anni, a cura dell'associazione Fuori di Clown. L’accesso sarà possibile per cinque bambini alla volta.
I mulini della Bernardina in via Vittorio Emanuele II 260e Du Detu in via Beale 8 saranno aperti e visitabili dalle 10 alle 12,30 e dalle 14 alle 18,30. Li si potrà raggiungere anche con il Pedibus guidato con partenza dall'ufficio turistico di Giaveno, su prenotazione, alle 10, alle 13,30 e alle 16.
In piazza Molines sarà allestito il mercatino dei prodotti del territorio agroalimentari, dell’artigianato e della creatività. Nell’ambito del concorso delle vetrine dedicato al tema della manifestazione, l'Associazione Panificatori premierà i tre allestimenti più originali con un cesto di prodotti locali. L'associazione Val Sangone Outdoor organizzerà due uscite in mountain bike: una alle 10 lungo il Sentiero delle Macine di Coazze per bikers allenati e una per giovani bikers e famiglie alle 15,45. La prenotazione della partecipazione è possibile entro l'11 settembre al negozio Dottor Gioco e Mr Bike di piazza Molines. Anche quest'anno l'immagine del manifesto e dei volantini della manifestazione è stata realizzata da un'artista locale, la giavenese Tiziana Pisano, che ha raffigurato le diverse fasi della lavorazione del pane locale in cinque scenette: la semina, la mietitura, il setaccio della farina dall’alto di una delle torri dell’antica cinta muraria, la cottura in un forno molto speciale come la bocca del “Mascherone”, il taglio del pane. In ciascuna scena un “omino” stilizzato al lavoro cattura l’attenzione di grandi e piccoli. L’artista ha impiegato matite colorate nei colori caldi del grano e del pane dorato e il tratto del pennarello per le sagome.
Per informazioni sulla manifestazione e per le prenotazioni ci si può rivolgere all’ufficio turistico comunale di piazza San Lorenzo 34, telefono 011-9374053, e-mail infoturismo@giaveno.it, sito Internetwww.comune.giaveno.to.it

VISITARE I MULINI STORICI DI GIAVENO, PER SCOPRIRE ECONOMIA E SOCIETÀ DEI SECOLI PASSATI

Il mulino della Bernardina risale al 1745 e ha rischiato di finire in disuso, ma la famiglia Ughetto e l’attuale mugnaio sono riusciti e tenerlo in funzione e in efficienza, affiancando alla molitura la coltivazione di antiche varietà di mais, grano e segale. Presso il mulino è allestita e visitabile fino al 30 settembre la mostra “Tempo di Mulini”, realizzata dal Museo Civico Etnografico del Pinerolese e dal Centro Arti e Tradizioni Popolari. L’allestimento, coordinato dalla presidente e dal direttore del MUSEP, Ezio Giaj e Alessandra Maritano, propone attraverso i testi e le immagini di Emanuela Genre e di Remo Caffarouno spaccato di storia e cultura sociale popolare dei secoli passati, in cui i mulini erano uno dei capisaldi dell’attività economica e sociale. Al centro della mostra i temi dell’acqua come forza motrice, la storia e l’evoluzione dei mulini ad acqua, che potevano essere privati, comunali, consortili o appartenenti a enti religiosi. Un focus è rivolto poi alle macine, cuore pulsante del mulino, ai macchinari ancora in attività nel terzo millennio e ai mulini-museo che attirano moltissimi visitatori.
Il mulino “Du Detu” di via Beale 8 appartiene alla famiglia di Giuseppe Colombatti e venne edificato nel 1218 per servire le esigenze alimentari della comunità dei monaci benedettini dell’Abbazia di San Michele della Chiusa. Venne successivamente acquistato e restaurato nel 1877 da Benedetto Giai Via, detto “Detu”. Possiede una grande ruota esterna a pale metalliche e all’interno ruote in pietra. È stato in attività fino alla Seconda guerra mondiale e negli anni immediatamente successivi.

Giaveno Città del Buon Pane 13 09 2020 1

Agricoltura

Il Ramìe di Pomaretto è uno dei prodotti più tipici della vitivinicoltura "eroica" di montagna e, insieme ad altre vere e proprie perle enologiche, da venerdì 4 a domenica 6 settembre sarà protagonista a Perosa Argentina e a Pomaretto di "Vini all'insù", una rassegna dedicata alle migliori produzioni dell'arco alpino, patrocinata e sostenuta dalla Città Metropolitana di Torino. La manifestazione organizzata dall'Unione dei Comuni delle Valli Chisone e Germanasca, dalle amministrazioni comunali e dalle Pro loco di Perosa e di Pomaretto, sarà l'occasione per fare il punto su alcuni dei risultati del progetto europeo ALCOTRA Strada dei vigneti alpini, di cui capofila la Città Metropolitana di Torino. Il progetto consentirà al Comune di Pomaretto di valorizzare un itinerario di turismo enologico, con uno spazio di accoglienza panoramico lungo il Sentiero del Ramìe. Sarà possibile ammirare i vigneti eroici di Pomaretto partecipando alle visite guidate in programma sabato 5 e domenica 6 settembre alle 15, alle 16 e alle 17.
Oltre a quelli delle vallate pinerolesi, saranno presenti produttori provenienti dalla Valle d'Aosta, dalla Liguria, dalla Lombardia, dal Veneto e dal Friuli. Tra gli obiettivi dell'evento vi è quello di facilitare la conoscenza dei vini di montagna attraverso il contatto e lo scambio di idee e progetti tra le varie realtà produttive dell'arco alpino italiano, mettendo in relazione i vari produttori operanti in realtà che hanno peculiarità ambientali simili, promuovendo le buone pratiche agricole e paesaggistiche portate avanti dai produttori.
Venerdì 4 settembre alle 10 nel complesso degli impianti sportivi di Pomaretto si farà il punto sui primi risultati concreti del progetto della Strada dei Vigneti Alpini e anche su quelli dell'ALCOTRA Interreg "Camminando nei vigneti: testimonianze e paesaggi". Il progetto della Strada dei Vigneti Alpini ha consentito di identificare e codificare quattordici itinerari: il Sentiero dei vigneti di Carema, i Viottoli tra pergole e vigneti a Settimo Vittone, la Traversata dei terrazzi e dei pilùn da Pont-Saint-Martin a Borgofranco d'Ivrea, il Canavese originario a Barone, il Cammino del Gesiùn a Piverone, le Campagne della nobiltà tra San Giorgio Canavese, Agliè e Cuceglio, le Vigne delle Masche tra Levone, Rivara e Forno Canavese, i Poggi dell'Erbaluce a Caluso, il Romanico con vista tra Bollengo, Burolo e Chiaverano, la Via della Serra da Pont-Saint-Martin a Piverone, le Rive verdicanti a Bricherasio e Luserna San Giovanni, il Sentiero del Ramìe a Pomaretto, le Alture delle viti e dei mandorli a Giaglione, l'Erta della Ramats a Chiomonte. I dettagli degli itinerari possono essere consultati nel portale Internet della Città Metropolitana alla pagina http://www.cittametropolitana.torino.it/cms/agri-mont/itinerari-del-gusto/strada-vigneti-alpini
La mostra mercato dei vini di montagna accompagnata dai banchi di assaggio sarà visitabile sabato 5 e domenica 6 settembre dalle 10,30 alle 19,30 nella splendida Villa Willy di Perosa Argentina. Sabato 5 alle 16 è in programma una degustazione di alcuni dei vini presenti alla rassegna, guidata dal delegato torinese dell'Associazione Italiana Sommellier, Mauro Carosso. Per prenotare le degustazione occorre chiamare il numero telefonico 338-7308204.
La serata di sabato 5 sarà animata da concerto del QuBa Libre Quartet, che, alle 21,15 nel complesso degli impianti sportivi di Pomaretto, proporrà un viaggio nella musica e nei canti dell'Occitania. Partendo dalle vallate occitane piemontesi, Simonetta Baudino (alla ghironda e all'organetto diatonico), Giuseppe Quattromini (chitarra e fisarmonica), Daniele Mauro (chitarra) e la cantante Erica Molineris proporranno un itinerario che toccherà il Sud della Francia, i Pirenei e la costa atlantica francese.
Agli spettatori è richiesto l'utilizzo della mascherina e sarà misurata a tutti i presenti la temperatura corporea. L'ingresso nell'area del concerto sarà possibile a partire dalle 20,30 ed occorrerà prenotare chiamando i numeri telefonici 348-7293196 e 349-4124057, oppure scrivendo a mondofolk@gmail.com. Domenica 6 settembre alle 11 l'Accademia Italiana della Cucina proporrà l'evento "La cucina della tradizione montana", di cui saranno protagonisti lo chef Walter Eynard e Alberto Negro, coordinatore dell'Accademia per il Piemonte Ovest. Per prenotare la partecipazione occorre chiamare il numero 338-7308204.

UNA VITIVINICOLTURA CHE È TRADIZIONE E DIFESA DEL TERRITORIO

Nonostante la crisi economica che ha caratterizzato gli ultimi dodici anni, quella della riscoperta e valorizzazione del Ramìe nelle valli Chisone e Germanasca è la storia di una piccola iniziativa economica di successo. Le vigne da cui proviene l'uva vinificata nel Ramìe sono state impiantate con grande fatica nei secoli scorsi a una quota tra i 600 e i 900 metri, lungo pendii estremamente ripidi, contraddistinti da terrazzamenti a secco. All'imbocco della Val Germanasca è impossibile non notare le vigne che incombono sulla strada di fondovalle, quasi "strappate" alla montagna, sul versante pietroso esposto a meridione. La tradizione vinicola locale risale all'epoca medievale e, anche se con grande fatica, ha resistito alla diffusione della fillossera alla fine del XIX secolo, per poi rinascere nel secondo dopoguerra raggiungendo discreti livelli qualitativi. Tanto che Luigi Veronelli scrisse a proposito di quello che però chiamò erroneamente "Ramiè", che aveva un "colore rosso rubino e delicato profumo. Sapore giustamente asciutto, fine, gustoso". Il recupero dei terrazzamenti abbandonati e il superamento della produzione per il semplice autoconsumo sono però recenti, anche se la denominazione Doc nell'ambito della famiglia "Pinerolese" risale al 1996. I "profeti" della ricoperta del Ramìe sono stati Daniele Coutandin e l'agriturismo La Chabranda, che furono i primi promotori, insieme all'assessorato provinciale all'agricoltura e montagna dell'allora Provincia di Torino, che finanziò nel 2003 la costruzione di una monorotaia per facilitare il lavoro e la vendemmia, riprendendo il modello già applicato con successo nelle Cinque Terre. Dal 2009 il Comune di Pomaretto ha promosso la costituzione di un consorzio tra i piccoli contadini che ancora coltivavano le terrazze. Il nome ufficiale della Doc è "Pinerolese Ramìe", per un prodotto che scaturisce prevalentemente dalla fermentazione delle uve di un vitigno particolare e di estrazione montana come l'Avarengo. A queste uve possono essere aggiunte minori quantità di Neretto di Bairo e Avanà. La vinificazione è stata condotta per tre anni in maniera sperimentale a Chieri, presso l'Istituto Bonafous della Facoltà di agraria dell'Università di Torino. Successivamente il consorzio ha trasferito il processo di trasformazione delle uve in vino all'Istituto Malva Arnaldi di Bibiana. La collaborazione con l'Università ha consentito al consorzio di migliorare la qualità del vino e di aumentare progressivamente la produzione da 1000 a 4000 bottiglie. Il consorzio si occupa della gestione collettiva della vendita del vino e dell'accesso a finanziamenti per la manutenzione dei muri a secco e delle vigne. Oggi il Ramìe è proposto nei bar, nelle osterie e nei ristoranti delle valli Chisone e Germanasca e offre ai turisti un'esperienza aggiuntiva di conoscenza delle eccellenze del territorio. Il GAL è riuscito a ottenere finanziamenti europei per la manutenzione dei versanti su cui crescono le viti. Per i giovani di Pomaretto, forse, vivere esclusivamente di vitivinicoltura non sarà mai possibile, ma il Ramìe può costituire un'interessante integrazione al reddito e l'occasione per realizzare una manutenzione del territorio che fa bene sia all'ambiente che all'economia locale.Vini allinsù 2020

Agricoltura

Dopo il Consiglio metropolitano, anche il Consiglio Regionale ha approvato una mozione per l'istituzione del Distretto del Cibo dell'area omogenea Chierese-Carmagnolese, la cui funzione sarà quella di valorizzare le produzioni agricole e agroalimentari e il paesaggio dei 22 Comuni di una delle 11 Zone omogenee in cui è suddiviso il territorio metropolitano. Peperone e Salame di Giora di Carmagnola, Tinca gobba dorata del Pianalto di Poirino, Asparago di Santena, Ciliegie di Pecetto, Cipolla Piatlina bionda di Andezeno, Freisa di Chieri: sono solo alcune delle eccellenze agroalimentari e vitivinicole della Zona omogenea 11 che potranno essere valorizzate dal Distretto.
Come ricordano il Vicesindaco metropolitano e il Consigliere delegato allo sviluppo economico, nel novembre scorso il Consiglio metropolitano aveva approvato all'unanimità una mozione in cui si sollecitava la Regione Piemonte ad emanare il Regolamento che, in attuazione della Legge regionale 1 del 2019, consentirà di istituire il nuovo Distretto del Cibo. Il Consiglio Regionale si è quindi associato alla proposta, dando più forza al progetto.
I Distretti del Cibo sono intesi dal legislatore regionale come uno strumento per coniugare le attività economiche con la cultura, la storia, la tradizione e l'offerta turistica locale.
La mozione approvata dal Consiglio metropolitano faceva riferimento in particolare alla possibilità per tale territorio di accedere alle risorse del Piano di Sviluppo Rurale regionale 2021-2027 per sostenere l'avvio del Distretto.
Il Vicesindaco metropolitano sottolinea che l'emanazione del Regolamento, quando avverrà, sarà una vittoria dell'intero Consiglio ed è un passo fondamentale per la funzione della Città metropolitana, a sostegno di un progetto che deriva da un'attività politica trasversale.

Agricoltura

Da venerdì 24 a domenica 26 gennaio torna a Settimo Rottaro la Sagra del Salam 'd Patata, che richiama la memoria di quella “cultura del maiale” che sapeva trasformare in una festa il periodo di tempo che andava dalla macellazione dell’animale alla cena di chiusura: un avvenimento vero e proprio, atteso con trepidazione che sapeva coinvolgere un gran numero di persone. “Del maiale non si butta via niente” ripetevano i nonni e questa affermazione pare anticipare il concetto di consumo responsabile al quale oggi molti si ispirano. Di norma si allevava un maiale per famiglia nutrendolo con gli scarti dell’orto e del cibo quotidiano. Ed è da questo evento annuale, quasi rituale, che prendono spunto gli organizzatori della Sagra, per mettere in evidenza, in maniera piacevole, alcuni aspetti della vita rurale, caduti in disuso nel periodo della corsa alle fabbriche e del consumismo più esasperato.
La Sagra, patrocinata dalla Città Metropolitana di Torino, cerca di aiutare a riscoprire sapori genuini prendendo come spunto un prodotto tipico canavesano: il Salame di patata, che nasce da ingredienti assolutamente naturali e “poveri” come alcune parti del maiale e le patate bollite, da cui si ricava un insaccato dal gusto leggero, particolare e tipicamente piemontese, che ben si abbina ad un buon bicchiere di vino rosso.

IL PROGRAMMA DELLA SAGRA

- venerdì 24 gennaio: evento “La Stra dal Purcat”, una camminata di 6,5 Km tra i sentieri e le strade di Settimo Rottaro, con il ritrovo dei partecipanti al Palasagra alle 19,15. A seguire il ristoro del viandante, su prenotazione aperto a tutti, con i piatti della tradizione e l’intrattenimento musicale con Claudio Abada
- sabato 25 gennaio alle 17 nel salone pluriuso Adriano Olivetti tavola rotonda “Il Canavese un territorio da riscoprire: le masere - i muretti a secco tipici delle nostre campagne - raccontano e custodiscono la storia che è stata”. Aperitivo a Km 0 alle 20 e “Sen-a dal Purcat” con il menù della tradizione con piatti a base di carne di maiale
- Domenica 26 gennaio dalle 9 e per tutto il giorno evento “Del maiale non si butta via niente”, filiera figurata della lavorazione del maiale. Le osterie della tradizione propongono i menù degustazione nei cantoni Castello, Crearo, Maioletto e Villa. Mostra mercato di prodotti tipici agroalimentari, musica itinerante con J’amis d’Albian e Ciaparat, “Peisa dal Purcat”, gara di stima del peso di un roseo porcellino, gioco “Ciapa ‘l Salam”, Cantine Aperte con degustazione guidata dei vini dei produttori rottaresi. Visite guidate “Angoli nascosti” con ritrovo alle 10,45 e alle 14,30 in piazza della Chiesa, in collaborazione con Slowland Piemonte Lago di Viverone e dintorni. Il percorso si completa con la degustazione guidata alla Cantina Luca Gili delle migliori etichette dei produttori rottaresi: Garage dell'Uva, La Masera e Cantina Luca Gili. A partire dalle 12 al Palasagra
“Disna’ d’la Duminica” con con menù a degustazione senza prenotazione. Per i più picoli il “Circowow” dalle 10,30 alle 12,30 e dalle 14 alle 16 nel salone dell’ex ristorante Busca, con una serie di laboratori creativi.


Agricoltura

San Nicola, si sa, porta i regali - almeno nella tradizione nord europea e alpina - e anche quest’anno fa tappa a Caluso, per la tradizionale fiera a lui dedicata. Come sempre saranno molti gli espositori di artigianato e prodotti della terra che lunedì 2 dicembre affolleranno il centro di Caluso.
La Città Metropolitana di Torino ha concesso anche quest’anno il suo patrocinio per l’importanza che la Fiera di San Nicola riveste per il Canavese, unendo in una giornata di festa e di affari i produttori, i cittadini e leeccellenze gastronomiche. Per l’occasione l’Enoteca regionale dei vini della provincia di Torinosarà aperta dalle 14, offrendo la possibilità di degustare le eccellenze vinicole del Canavese. Per informazioni www.enotecaregionaletorino.wine/lenoteca/contatti/
Non mancheranno le occasioni di svago, come la pista di pattinaggio su ghiaccio aperta sino al 7 gennaio in piazza Ubertini, con lezioni di gruppo gratuite. In via Baima saranno esposte le macchine agricole e si terrà una mostra zootecnica.
La giornata prevede numerose variazioni alla circolazione, indicate nel volantino allegato.

Agricoltura

Domenica 24 novembre tornerà a Foglizzo la tradizionale Fiera di Santa Caterina, patrocinata dalla Città Metropolitana di Torino e abbinata alla Festa del Ringraziamento promossa dalla Coldiretti.
Durante l’intera giornata nelle piazze del paese sono in programma l'esposizione e la vendita di prodotti gastronomici e macchine agricole e il mercatino degli hobbisti. È prevista l'apertura straordinaria del castello dei Biandrate di Foglizzo, con partenza delle visite dal cortile interno alle 15, alle 16 e alle 17. Il museo “Dalla saggina alla scopa” sarà visitabile dalle 11 alle 12,30 e dalle 14 alle 16, con dimostrazioni pratiche della produzione artigianale della scopa in saggina di Foglizzo.
La Fiera di Santa Caterina si tiene ogni anno nella quarta domenica di novembre ed è una tradizione ultrasecolare. Con il passare del tempo i prodotti agricoli, il bestiame e le attrezzature agricole sono stati affiancati da articoli di tutti i generi, ma la tradizione è più che mai viva.
Come è viva la tradizione della bagna caôda che la Pro Loco di Foglizzo proporrà quest’anno sabato 30 novembre alle 19,30 e domenica 1° dicembre alle 12,30 nel salone del castello. Il ricco menù propone l’antipasto, la bagna caôda, la minestrina in brodo, la testina e il gran bollito misto, frutta, dolce e caffè al prezzo popolare di 23 euro, con prenotazione obbligatoria entro giovedì 28 novembre alla cartoleria Rinamaria, telefono 011-9883417, oppure alla tabaccheria-edicola Tavano, telefono 011-9883054. Per saperne di più si può visitare il sito Internet www.prolocofoglizzo.it o scrivere a info@prolocofoglizzo.it

Agricoltura

Da mercoledì 20 a domenica 24 novembre a Montalto Dora è in programma la ventiquattresima edizione della Sagra del Cavolo Verza, tradizionale manifestazione enogastronomica e fieristica, patrocinata dalla Città Metropolitana di Torino e dedicata a chi vuol conoscere l'autenticità della cultura contadina canavesana. Il Cavolo Verza di Montalto Dora fa parte da molti anni del Paniere dei prodotti tipici istituito dall’allora Provincia di Torino nel 2001 ed è alla base di molte ricette che si possono gustare durante la sagra: la Supa ‘d pan e còj, la Bagna caôda, il Capônèt. La Sagra è una vetrina che valorizza le eccellenze del territorio: passato e presente, gastronomia, cultura e folklore locale si alternano in ricchi appuntamenti, regalando a migliaia di visitatori emozioni, atmosfere d'antan, sapori autentici della tradizione contadina e spaccati di vita rurale. Domenica 24 il paese si animerà con centinaia espositori commerciali, musica, folklore e delizie gastronomiche.
I camperisti avranno a disposizione un’area parcheggio gratuita, non attrezzata e su erba, in via Ferruccio Martinis. Durante la Sagra sarà attivo il punto di informazione turistica nella Lea degli Alpini in via Marconi. L’Ufficio Turismo del Comune di Montalto Dora è in piazza IV Novembre 3. Il portale Internet dell’amministrazione comunale è www.comune.montalto-dora.to.it. Per  ulteriori informazioni si può scrivere a omnia@comune.montalto-dora.to.ito telefonare in orari d’ufficio al numero 0125-652771. Il numero Infosagra è il 349-0074456, attivo dal 16 novembre dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 19.

PER APPROFONDIRE: COSA VEDERE E COSA FARE DURANTE LA SAGRA

Il programma ufficiale della Sagra si aprirà mercoledì 20 novembre nell’anfiteatro comunale “Angelo Burbatti”: alle 20,30 è in programma la tradizionale cena “A tavola con le eccellenze del territorio” a cura dell’associazione Ristoranti della Tradizione Canavesana. La prenotazione è obbligatoria, telefonando al numero 0125-652771 entro le 13 di lunedì 18 novembre. Giovedì 21 e venerdì 22 sempre nell’anfiteatro Burbatti sono in programma le serate della bagna caôda con inizio alle 20, in collaborazione con l’associazione sportiva Castlerun. La prenotazione è obbligatoria telefonando al numero 347-4150203.
Sabato 23 dalle 8 alle 13 nell’area mercatale di fronte all’anfiteatro Burbatti, si terrà il mercato dei produttori biologici, dei prodotti tipici e dell’artigianato. Intorno al torchio alle 11 inizierà l’esposizione concorso delle migliori produzioni locali di Cavolo Verza, mentre alle 21 tornerà la corsa podistica di 5 chilometri degli “Inseparabili”, organizzata dall’associazione Castlerun. Le coppie saranno legate fra loro e si sfideranno su di un percorso cittadino. Musica, luci e folclore animeranno la serata, che si concluderà con il ballo in piazza attorno ad un grande falò.

Domenica 24 novembre la “La Grande Fiera” animerà il centro storico a partire dalle 7,45 con tre tipologie di mercato e centinaia di espositori. “Il Mercatino sotto il Castello” proporrà l’antiquariato minore, le Vie del Gusto presenteranno le specialità enogastronomiche piemontesi e valdostane, mentre il mercatino dell’artigianato sarà dedicato all’ingegno e alla manualità degli artigiani piemontesi e valdostani. Musica e folklore animeranno il paese a partire dalle 10 con la Grande Fanfara della Bagna Cauda” e i “Tacabanda”, quintet bandistici per il blues del Canavese.

I RISTORANTI DELLA SAGRA E LA VENDITA DIRETTA DEL CAVOLO VERZA

Nel week end della Sagra si potranno gustare piatti tipici della tradizione contadina, a base di cavolo verza e non solo. Nel Ristorante dei Coltivatori nel Palasagra (aperto sabato a pranzo e cena e domenica a pranzo), l’associazione Produttori Cavolo Verza cucinerà gli agnolotti al cavolo, i capônet e altri piatti della tradizione piemontese. Il sabato sera e domenica ci sarà anche il suett al coj, una polenta concia con cavolo. Il Ristoro della Pallavolo nell’anfiteatro Burbatti proporrà le sue specialità a base di cavolo verza e altre gustose novità. Il Ristoro dell’Oratorio offrirà le specialità tradizionali piemontesi.
All’insegna dello slogan “Dal campo alla tavola”, dalle 9 alle 17 di domenica 24 nel parco dell’ex monastero benedettino di San Michele i produttori agricoli dell’associazione per la promozione e la valorizzazione del Cavolo Verza di Montalto Dora venderanno gli ortaggi messi a dimora nel luglio scorso in un terreno particolarmente fertile e in una coltivazione speciale di mille piantine. Sarà possibile acquistare i cavoli scegliendoli direttamente dal campo.

CULTURA ED ESCURSIONI NATURALISTICHE INTORNO AL LAGO PISTONO E TRA VIGNE E COLLINE


Il programma della Sagra prevede anche una serie di appuntamenti culturali e naturalistici.
Sabato 23 novembre il Parco Archeologico del Lago Pistono organizzerà il laboratorio ludico-didattico “Nodi e intrecci tra preistoria e storia”, dedicato a tutti i giovani esploratori dentro e intorno alla capanna preistorica sulle rive del Lago Pistono. La partecipazione al laboratorio costa 5 euro (per fratelli o sorelle), con prenotazione obbligatoria sino ad esaurimento posti disponibili entro venerdì 22 novembre alle 13,30, scrivendo a info@lemusestudio.it o telefonando al 392-1515228.
Domenica 24 l’iniziativa “Un tuffo nella Preistoria” proporrà visite guidate con un archeologo, alle 10 e alle 14, per tornare indietro di 6500 anni e scoprire come viveva l'uomo durante l'era neolitica. Il Parco Archeologico, immerso in un bosco planiziale e caratterizzato dalle famose terre ballerine, propone ricostruzioni a scala reale delle strutture neolitiche, con la possibilità di conoscere e maneggiare gli antichi utensili e vedere i reperti scoperti durante gli scavi archeologici custoditi nello spazio espositivo per l’archeologia. Le visite e le passeggiate guidate da un archeologo partiranno dal palazzo municipale. La prenotazione è obbligatoria sino ad esaurimento dei posti disponibili entro sabato 23 novembre alle 13.30, scrivendo a info@lemusestudio.it oppure telefonando al 393-1515228
Sabato 23 e domenica 24 sono in programma escursioni naturalistiche guidate tra le colline, i vigneti e i laghi di Montalto Dora, organizzate dall’Associazione Informatori Turistici Volontari. Sabato 23 alle 14 ci sarà l’escursione “Alla ricerca del Lago Coniglio e terre ballerine” adatta per famiglie con bambini, della durata di tre ore.
È invece più adatta agli adulti “L’antica via del Castello”, una passeggiata di due ore e mezza con salite di lieve difficoltà. Domenica 23 alle 9 si potrà percorrere l’Anello del Montesino, con la salita ai “3 bui”. L’escursione dura tre ore ed è adatta a persone esperte e allenate. Alle 10 inizierà invece l’escursione “Strada delle vigne e Lago Pistono”, della durata di due ore, adatta per famiglie con bambini. Alle 14 è in programma l’itinerario “Lago Nero tra miti e leggende e salita al Monte del Maggio” della durata di tre ore con salite di lieve difficoltà. Per tutte le escursioni si raccomandano scarpe da trekking. Per informazioni e prenotazioni si può telefonare al numero
349-0074456.

A Montalto si terrà anche il 21° Raduno nazionale camperistico del “Còj Ariss” in un’area appositamente dedicata adiacente la chiesa parrocchiale. Per informazioni e prenotazioni si possono chiamare i numeri 347-2901608 e 348-2714103.

CAVALLI SOTTO AL CASTELLO”

Nel week end della Sagra si valorizzerà la tradizione della cultura del cavallo. Sabato 23 alle 14 nella nuova arena fieristica “Ugo Munari” sono in programma spettacoli equestri a cura dei circoli ippici del Canavese. A seguire il battesimo della sella per tutti i bambini partecipanti. Domenica 24 alle 10 e alle 14 si correrà il Palio dei Comuni, con in lizza 16 paesi canavesani abbinati con la formula del sorteggio (modello Palio di Siena), impegnati in una gara di attacchi con due manche a tempo, su carrozze sportive trascinate da pariglie di cavalli.

Agricoltura

La Sagra della Zucca di Santena è giunta alla quinta edizione ed è in programma da venerdì 15 a domenica 17 novembre. L'evento patrocinato dalla Città Metropolitana di Torino valorizza anche nei mesi autunnali un territorio che in primavera fa invece notizia per la Sagra dell’Asparago, a dimostrazione che in ogni periodo dell’anno Santena sa offrire prodotti genuini ai consumatori attenti alle tradizioni e a quegli alimenti a torto giudicati poveri, che un tempo erano alla base della dieta quotidiana e che hanno un valore nutritivo e dietetico importante. Valorizzate da cuochi esperti, le zucche arrivano sulle tavole del Palazucca, una tensostruttura allestita nella piazza principale di Santena, a cui fanno da contorno le bancarelle dei coltivatori, degli artigiani e degli hobbisti, i Castagnari di Villarfocchiardo, le serate dedicate al ballo liscio e quelle dedicate alla musica delle discoband.
Il Palazucca aprirà i battenti venerdì 15 novembre alle 19,30 per la cena inaugurale, seguita dalla serata danzante con l’orchestra di liscio “I Roeri”. Sabato 16 il Palazucca aprirà alle 12,30 per il pranzo e alle 19,30 per la cena, mentre nel pomeriggio sono in programma un’esposizione di quadri, intrattenimenti per bambini e dimostrazioni degli antichi mestieri. Lo spettacolo musicale sarà proposto alle 22 dalle party-band Non Plus Ultra. Domenica 17 sin dalle prime ore del mattino saranno allestiti il mercatino artigianale e dei prodotti agroalimentari ed enogastronomici, gli stand delle associazioni santenesi, dei castagnari di Villarfocchiardo e degli scultori della Val di Susa. L’associazione ArteS proporrà una mostra e saranno possibili le visite guidate nei luoghi cavouriani, a cura dell’associazione Amici di Cavour. Alle 11 si terrà la presentazione del romanzo “Gradiente Viola” di Flavio Vasile, mentre alle 12 sarà tagliato il nastro inaugurale della Sagra, alla presenza delle autorità santenesi e delle rappresentanze dei paesi vicini. Dopo il pranzo al Palazucca, nel pomeriggio si terranno dimostrazioni di tango e di pizzica e attività per l’intrattenimento di grandi e piccini. La cena e la serata danzante con l’orchestra di liscio di Sonia de Castelli concluderanno il programma della manifestazione.

Agricoltura

La Città metropolitana di Torino è dotata del piano quinquennale - approvato all'inizio del 2019 in attuazione della normativa regionale ed approvato da ISPRA -  finalizzato innanzitutto alla prevenzione dei danni in agricoltura causati dai cinghiali. Del resto da oltre vent’anni la Provincia di Torino prima e la Città Metropolitana ora adottano ed attuano piani e programmi di contenimento della popolazione di cinghiali, per attenuare l’impatto che gli ungulati hanno sulle colture agricole e sulla sicurezza della circolazione stradale". Lo ribadisce la consigliera metropolitana delegata ad ambiente e tutela fauna e flora Barbara Azzarà a margine dell'incontro convocato ieri in Prefettura a Torino con tutte le province, i prefetti del Piemonte e le forze dell'ordine.

Condivisa la necessità di non potersi più limitare a riconoscere i danni subìti dagli agricoltori, perché ne va di mezzo l'ambiente, oltre che la sicurezza delle collettività e le attività agricole imprenditoriali, è ora indispensabile una concerta assunzione di responsabilità.
La Città Metropolitana ha formato gratuitamente nei mesi scorsi 338 operatori volontari, di cui 238 abilitati al controllo del cinghiale, che devono necessariamente essere coordinati da personale pubblico come prevede al legge. Sono 177 i volontari abilitati al tiro notturno, che richiede particolari cautele: le persone effettivamente autorizzate alle attività di contenimento del cinghiale sono attualmente 228, di cui 146 nuovi addetti, 82 selecontrollori, 4 autorizzati alla gestione di gabbie e 6 autorizzati all’autodifesa. Nelle 220 operazioni di contenimento portate a termine sino a fine ottobre sono stati abbattuti 207 capi.
"Come Città metropolitana - sottolinea Azzarà - rinnoviamo con forza la richiesta alla Regione Piemonte di investire subito nelle assunzioni di agenti che poi destineremo alle indispensabili attività di coordinamento delle azioni concordate: come hanno ricordato anche le forze dell'ordine durante la riunione in prefettura, le carenze di organico delle Province in questo delicato settore aprono un fronte grave: non vogliamo che si vada incontro ai danni sull'uomo che possono derivare da battute di  caccia non controllate".
La Città metropolitana ribadisce l’esigenza di poter disporre con urgenza di un numero adeguato di agenti faunistico-ambientali ai quali affidare le azioni previste per legge. Al momento è stato istituito un nucleo di tre operatori dedicati a questo compito, su di un totale di tredici in servizio, dotati della strumentazione adatta per poter operare con tiri estremamente selettivi. Gli agenti possono operare anche in orario notturno, per arrecare il minor disturbo possibile alla restante fauna e massimizzare l’efficacia delle operazioni.
"È importante sottolineare - aggiunge Azzarà - che i nostri 13 agenti sul territorio dovrebbero in teoria effettuare il lavoro svolto dai 36 in servizio in occasione dell’entrata in vigore della riforma delle Province e dell’approvazione della Legge regionale 23 del 2015, grazie alla quale le competenze in ambito faunistico sono passate alla Regione Piemonte. 

Se dalla Regione Piemonte non dovessero arrivare soluzioni urgenti in materia di personale dedicato, la Città metropolitana non esclude di avviare un confronto in Consiglio metropolitano per verificare se sia percorribile la strada della restituzione alla Regione stessa delle deleghe in questo settore: "non vorremmo arrivare a questo gesto - conclude Azzarà -  ma solo essere messi nelle condizioni di poter operare"

Agricoltura

All’insegna del motto “Tradizione, sviluppo e sostenibilità” a Chieri la Fiera di San Martino celebrerà la quarantunesima edizione da venerdì 8 a martedì 12 novembre. Il clou dell'evento patrocinato dalla Città Metropolitana di Torinosi concentrerà tra sabato 9 e domenica 10 novembre nelle piazze Cavour e Umberto I e in piazzale Monti.
Venerdì 8 l’evento “Gusto in piazza Cavour” proporrà dalle 18 alle 23 i prodotti d’eccellenza e i piatti tipici regionali provenienti da tutta Italia, in collaborazione con l’Accademia dei Sapori e con l’associazione “La Compagnia dei Sapori”. Si replica sabato 9 dalle 10 alle 23 e domenica 10 dalle 10 alle 21.
Sabato 9 e domenica 10 dalle 10 alle 20 l’iniziativa “Trattori in città” proporrà in via Vittorio Emanuele II un’esposizione storica, a cura dell’associazione Trattori & Trattoristi Amici dei Mezzi d’Epoca. Sempre in via Vittorio nel fine settimana saranno allestiti la mostra mercato delle eccellenze piemontesi e italiane, il mercatino delle associazioni di categoria e il Mercato in Cascina, con le migliori produzioni enogastronomiche in degustazione e vendita. Altre esposizioni e spazi promozionali saranno a cura de “La Collinella Aquaponics Farm”, dell’Istituto Vittone di Chieri, dell’ENGIM, del Dipartimento DISAFA dell’Università di Torino, del CIOFS-FP Piemonte, della Croce Rossa e dell’associazione “Il Melograno”. Sempre in via Vittorio saranno allestiti l’info point e lo stand istituzionale del Comune di Chieri e delle città gemelle Tolve, Adria, Epinal e Nanoro. In piazza Umberto I ci sarà Con dolcezza”, una mostra mercato di pasticceria, cioccolato, vini da dessert, caffè e liquori, ma anche La Piazzetta dei Bambini“, con antichi giochi e una giostrina d’epoca, a cura della compagnia Microcirco Aquarone Ferraris. In piazza Cavour sarà allestita l’area istituzionale dedicata ai Comuni del Chierese e, a partire dalle 10,45 di sabato 9 nell’area workshop si terrà il convegno “Agricoltura sostenibile e ambiente: il futuro è già tra noi. Cibo e cultura possono promuovere l’identità e l’economia di un territorio?”. Il CIOFS offrirà l’aperitivo alle 12 di sabato e presenterà i corsi professionali per la stagione 2019-2020. Piazza Cavour ospiterà anche, alle 17 di sabato 9, l’inaugurazione ufficiale della fiera, preceduta alle 15,30 da una presentazione della città gemellata di Adria e seguita alle 17,45 dallo showcooking dello chef Diego Bongiovanni, con i prodotti di eccellenza dei Maestri del Gusto di Torino e provincia. Nell’area dei laboratori di panificazione in piazza Umberto I la Pro Chieri proporrà dalle 15 alle 18 il Truccabimbi e dalle 16 il laboratorio per i bambini dedicato alla focaccia dolce chierese. Alle 17 e alle 19 sia di sabato 9 che di domenica 10 nell’Opificio Reale della Casa degli ex Combattenti, in via San Giorgio 19, sono in programma le degustazioni di vermouth di Torino e di piccole prelibatezze dolci e salate, condotte dal maestro aromatiere Alfredo, a cura della vermutheria “Il Reale” in collaborazione con la pasticceria Dolci&Dolci. Alle 11 di sabato 9 sarà inoltre possibile partecipare alla visita guidata al vigneto e alla cantina sperimentale dell'Università degli Studi di Torino Dipartimento DISAFA in strada Pecetto 34. Per informazioni e prenotazioni si può scrivere a cantina.sperimentale@unito.it o chiamare il numero telefonico 366-6331956.
Domenica 10 e martedì 12 novembre dalle 7 alle 19 il Mercatone della Fiera occuperà le vie Vittorio Emanuele II, Palazzo di Città e delle Orfane e piazza Dante. La Fiera agricola e zootecnica e la fattoria didattica saranno invece visitabili da domenica 10 a martedì 12 dalle 9,30 alle 18,30 in piazzale Monti, a cura di Pro Chieri, Comitato Agricoltori Chieresi e Associazione Regionale Allevatori Piemonte. Lunedì 11 alle 20,30 nella Sala della Conceria dell’omonima via si terrà il convegno “Carne e buoi dei paesi tuoi”. Giornalisti, amministratori localie funzionari dell’Asl TO5. Si confronteranno sul valore nutrizionale della carne bovina e sulla sostenibilità ambientale degli allevamenti.
E, a proposito di ambiente, le auto ibride saranno esposte in piazza Dante, dove sarà anche disponibile una postazione mobile della Ciclofficina per il checkup delle bici o semplici interventi di manutenzione, a cura dell’associazione FIAB-Muoviti Chieri. “Svuota-frigo. Impariamo a non sprecare: la spesa consapevole e le ricette con gli avanzi” è il titolo dello showcooking con degustazione in compagnia dello chef Luca Zara e con Salvatore Collarino: l’appuntamento è alle 11,30 di domenica 10 in piazza Cavour, a cura del Banco Alimentare del Piemonte. Interessante alle 10,30 il laboratorio “Innovazione e Tradizione: l'incontro tra le culture del cibo e dei distillati” nell’area workshop di piazza Cavour, con la presentazione e degustazione di due innovativi distillati di ispirazione orientale ottenuti dal riso e dalla canapa, in abbinamento ad un sushi di carne piemontese. I laboratori per i bambini “Che Pizza!” si terranno in piazza Umberto I alle 10,30 e alle 12,30, mentre quelli dedicati ai grissini saranno alle 15,30 e alle 18.
Alle 15 della domenica saranno di scenaI dolci Maestri di Chieri”, in contemporanea con la caccia al tesoro “A spasso per Chieri alla ricerca di Don Bosco”, con partenza dallo stand istituzionale del Comune e degustazione finale di prodotti del territorio. Per informazioni e prenotazioni si può contattare l’ufficio turistico di via Palazzo di Città 10, scrivendo a chieri@coopitur.com o chiamando il numero 011-9428440. “Fiabe alla frutta per tutti i gusti” è il titolo di una serie di brevi spettacoli che, a partire dalle 16 della domenica, propaganderanno una sana alimentazione dei più piccoli in piazza Cavour. Lo showcooking delle 17,30 sarà intitolato “...Ed è subito Natale! L'abete di cioccolato”, a cura di Francesca Maggio, direttrice della scuola di pasticceria Icook Academy. Alle 19  Faber Theater metterà in scena “Storie a perdicollo. Racconti, favole e canzoni”, con Lodovico Borghignon e Sebastiano Amadio, per la regia di Aldo Pasquero e Giuseppe Morrone.

Il programma della Fiera è consultabile sul portale Internet www.comune.chieri.to.it. Anteprime e aggiornamenti sulla pagina Facebook Fiera San Martino Chieri.