Agricoltura
Domenica 5 novembre tornerà a Torino l’appuntamento con il mercato dei prodotti tipici agroalimentari del “Paniere” in piazza CLN. I prodotti proposti nel mercato sono tutti rigorosamente di stagione o conservati secondo metodi naturali e tradizionali. La prima domenica di novembre i consumatori torinesi e i turisti che visitano il centro città potranno trovare le Antiche Mele piemontesi, che dal 4 all’11 saranno protagoniste della trentottesima edizione di “Tuttomele” a Cavour.
In piazza CLN saranno degustabili e acquistabili anche molti altri prodotti del “Paniere”, tra cui le farine e i prodotti da forno confezionati con gli Antichi Mais piemontesi, i Canestrelli della Valle di Susa, i grissini Rubatà, il miele delle vallate alpine, la Menta di Pancalieri, il Sarass del Fèn, la Toma di Lanzo, il Genepy delle vallate alpine, i vini Doc del Canavese, i Nocciolini di Chivasso, il Salame di Giôra e il Salame di Turgia.
CARTA D’IDENTITÀ DELLE ANTICHE MELE PIEMONTESI
I terreni alluvionali della zona di Bibiana e Cavour si sono rivelati eccellenti per lo sviluppo di una fiorente pomicoltura, oggi all'avanguardia in Piemonte.
I frutti appartenenti alla denominazione “Antiche Mele Piemontesi” appartengono a nove varietà: Buras, Calvilla bianca, Carla, Dominici, Gamba fina lunga, Gamba fina piatta, Grigia di Torriana, Magnana e Runsè.
In Piemonte, la coltivazione dei meli e degli altri alberi da frutto iniziò alla fine del Medioevo, nei vasti giardini di abbazie e monasteri, in cui i monaci si dedicavano alla conservazione e al miglioramento delle varietà spontanee sopravvissute alle invasioni barbariche. Anche quando uscì dai poderi dei conventi, la frutta continuò ad essere alimento riservato alle classi privilegiate fino alla fine del Quattrocento, quando la pomicoltura entrò a far parte dei comuni lavori agricoli. Le mele venivano consumate crude o cotte (spesso con anice o acqua di rose) e le confetture fecero la loro comparsa sulle tavole della nobiltà. Oggi le Antiche Mele Piemontesi sono coltivate in un territorio che comprende anche alcuni Comuni limitrofi a Cavour e a Bibiana, alcuni dei quali in Provincia di Cuneo. Le Antiche Mele sono state scelte per far parte del Paniere di prodotti tipici della provincia di Torino per i loro caratteri organolettici di grande pregio e perché si prestano a particolari usi in cucina: cotte, al vino, nel pane, in crostate di frutta. Le Antiche Mele Piemontesi sono state inoltre adottate da Slow Food come uno dei Presìdi della provincia di Torino. La Città Metropolitana di Torino è impegnata insieme con numerosi Enti nella tutela e nella valorizzazione di un patrimonio genetico preziosissimo che rischia di estinguersi. È una battaglia condotta in difesa della biodiversità, che offre alle Antiche Mele Piemontesi una nuova opportunità di essere conosciute, apprezzate e ricercate per le loro qualità uniche di sapore e salubrità.
IL “PANIERE”: SEDICI ANNI DI PROGETTI E INIZIATIVE PER LA VALORIZZAZIONE DELLE PRODUZIONI TIPICHE
Il Paniere dei prodotti tipici, ideato e promosso a partire dal 2001 dall’allora Provincia, oggi Città Metropolitana di Torino, accoglie le specialità agroalimentari e agricole del territorio provinciale, che in base a verifiche tecnico-scientifiche, sono prodotte in maniera artigianale da produttori locali, appartengono alla tradizione storica locale, sono ottenute con materie prime locali, costituiscono una potenzialità per lo sviluppo locale. L'identificazione delle caratteristiche organolettiche, tecnologiche e storiche, fa capo a disciplinari di produzione, stilati dalle associazioni dei produttori o dai Consorzi. Il "Paniere" è stato fornitore ufficiale dei XX Giochi Olimpici Invernali Torino 2006. Dopo la fase di avvio del progetto, promossa e coordinata dall’allora Provincia, nel 2013 si è costituita ufficialmente l’Associazione dei produttori del Paniere dei prodotti tipici della Provincia di Torino. Ne fanno parte le associazioni di prodotto, che riuniscono gli agricoltori e gli artigiani del settore agro-alimentare, impegnati nella tutela e valorizzazione delle tipicità inserite nel “Paniere”.
Per saperne di più: www.cittametropolitana.torino.it/cms/agri-mont/prodotti-del-paniere/prodotti-tipici www.prodottidelpaniere.it www.2343ec78a04c6ea9d80806345d31fd78-gdprlock/prodottidelpanieretorino/
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In tutte le vallate alpine piemontesi, quando le mandrie bovine tornano dagli alpeggi estivi, è tradizione fare festa. La tradizione è più che mai viva a Settimo Vittone, uno dei Comuni del Canavese che segnano il confine tra la Città Metropolitana di Torino, la Regione autonoma Valle d’Aosta e la provincia di Biella.La “Desnalpà”, cioè la festa della transumanza in discesa dagli alpeggi delle montagne che sovrastano la Serra d’Ivrea, è organizzata dalla Pro Loco di Settimo Vittone, supportata dall’amministrazione comunale e patrocinata dalla Città Metropolitana. L’evento si rinnova ormai da 17 anni ed è nato per tributare il giusto riconoscimento agli allevatori settimesi per il loro lavoro e per l’attaccamento alle tradizioni che sono fondamentali per l’identità culturale e sociale della comunità locale.
Il passaggio delle mandrie in paese crea un’atmosfera magica, in cui gli spettatori diventano loro stessi attori, mischiandosi ai colori dei fiori e delle ghirlande con cui gli allevatori hanno addobbato le loro mandrie. Gli animali percepiscono lo stupore del pubblico, mostrando nel loro passaggio nelle vie di Settimo la dolcezza della loro natura, contrapposta al duro lavoro che affrontano con i loro padroni nei mesi dell’alpeggio estivo.
Quest’anno la Desnalpà comincerà venerdì 27 ottobre alle 21 nel salone pluriuso di località Piantagrant, con la serata all’insegna dei ricordi “Parluma ad la nosa Gent”, con Americo Vigliermo e il Coro Bajolese. Sabato 28 ottobre alle 17 nel salone consiliare del Comune è in programma il convegno sul “Piano strategico dalla Dora al Mombarone”, che interessa Andrate, Borgofranco d’Ivrea, Carema, Chiaverano, Lessolo, Montalto Dora e Settimo Vittone. Alle 21 nel salone di Piantagrant la compagnia teatrale “Snoopy” di Forno Canavese presenterà la commedia dialettale “L’Barba d’America”.
Domenica 29 alle 8 si aprirà il mercatino dell’artigianato e dei prodotti del territorio, con la degustazione e la vendita di specialità locali e con la musica del gruppo folcloristico della valdostana Valle del Lys “Greschòney Trachtengruppe”. A partire dalle 9 nel salone delle adunanze del vecchio Municipio esporranno le loro opere i pittori Rosanna Challancin, Elisabetta Monucci, Marino Prola, Elena Perucchione, Danilo Sandrono, Angela Tarditi e Christian Verraz. Alle 11,30 nel salone di Piantagrant si distribuiranno polenta concia e spezzatino d’asporto. Per chi volesse pranzare sul posto l’appuntamento è alle 12. Alle 14 gli allevatori si ritroveranno con le loro mandrie al Castello e scenderanno a valle accompagnati dalla Filarmonica Vittoria di Settimo Vittone e dal “Greschòney Trachtengruppe”. La cena degli allevatori e dei simpatizzanti chiuderà la festa alle 20,30 nel salone di Piantagrant. La cena è prenotabile presso la cartoleria “Più per meno”, telefono 0125-658852. Per ulteriori informazioni: Pro Loco Settimo Vittone, telefono 349-5591345.
In vista della fine dell’anno la Pro Loco di Settimo Vittone organizzerà le manifestazioni in occasione della festa di San Martino (data tradizionale dei traslochi rurali, in quanto segnava la conclusione dell’annata agraria e dei contratti di affitto e mezzadria) e della festa patronale di Sant’Andrea. Una serata danzante apertura è in programma alle 21 di sabato 4 novembre, mentre sabato 11 novembre sarà la giornata della Fiera autunnale di San Martino, con l’esposizione dei campanacci delle mucche e il pranzo degli allevatori nel salone di Piantagrant. Serate danzanti sono in programma anche nei sabati 18 e 25 novembre e 2 dicembre. Domenica 3 dicembre sarà la giornata della festa di Sant’Andrea, con la Messa e la processione con la statua del patrono alle 11, il pranzo nel salone di Piantagrant e la serata danzante per i coscriti delle classi del “7” con l’orchestra Loris Gallo. Il lunedì di Sant’Andreino proporrà alle 15 in piazza Statuto i giochi popolari per grandi e piccini e la serata danzante con l’orchestra Luca Panama. Ai settimesi piace molto il ballo, perché serate danzanti sono in programma anche giovedì 7 e sabato 9 dicembre, mentre domenica 10 si festeggerà Santa Cecilia, con il pranzo organizzato dalla Filarmonica Vittoria, che si esibirà poi in concerto nella serata di venerdì 15. Sabato 16 sarà la giornata della “Bataja dij Crave”, una tradizione avviata nel 1981, preceduta in mattinata dalle valutazioni dei capi e dalla “Mustra dij Buc”.
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Dopo il successo delle precedenti edizioni, il tradizionale appuntamento autunnale di Moncalieri con la manifestazione “Fiorile” si rinnoverà sabato 28 e domenica 29 ottobre. “Fiorile” è progetto dell’Assessorato alla cultura della Città di Moncalieri, realizzato dall'associazione Amici del Real Castello di Moncalieri, con il patrocinio della Città Metropolitana di Torino.La manifestazione si colloca in un più ampio programma dedicato al tema del verde, promosso dal Comune con il contributo della Compagnia di San Paolo per rilanciare l’immagine di Moncalieri città green, valorizzando i percorsi della collina, i giardini e le antiche vigne, gli orti e i parchi che ne impreziosiscono il panorama, le piste ciclabili, i sentieri e il parco del Castello. L’amministrazione comunale punta su di una proposta culturale che vuole fare di Moncalieri un vero centro di attrazione turistica, mettendo anche in luce la storica vocazione di questa terra per l’orto-florovivaismo, in particolare con il Crisantemo tipico di Moncalieri. L’esposizione, come ogni anno, troverà posto nel Giardino delle Rose del Castello Reale, dove saranno presenti esperti del settore con attività correlate al verde, al giardinaggio e all’orticoltura. Il Giardino delle Rose accoglie nel corso dell’intero anno numerosi appuntamenti che, insieme alle tante iniziative dedicate ad arte e storia, tradizioni e natura, letteratura e scienza, memoria e curiosità, valori paesaggistici e panoramici, offrono occasioni per vivere la città, scoprirne e riscoprirne il “genius loci”, l’anima ricca di storia e di storie.
In occasione di “Fiorile” si daranno appuntamento produttori, commercianti e artigiani, sia piemontesi sia provenienti anche da altre regioni d'Italia, che esporranno e venderanno i loro prodotti, offrendo un’occasione per curiosare e per trovare regali originali. Un angolo sarà dedicato all’allestimento di un giardino d’inverno con arredi d’epoca. “All’ombra della magnolia” verranno proposti momenti di approfondimento culturale per la presentazione di volumi dedicati al verde, ai fiori e ai giardini e conferenze sul tema della green economy, a cura dell’associazione Kores.
Nella mattinata di sabato 28 ottobre la giuria del Premio della Rosa “Principessa Maria Letizia” lancerà l’edizione 2018 con una conferenza sulla regina dei fiori. Arricchiranno l’evento la performance coreutica di Eclectica Danza, la musica, le attività curate da Casa Zoe per intrattenere i più piccoli con laboratori sui fiori e sulla natura.Il giardino accoglierà un raffinato angolo ristoro. Le serate del Moncalieri Jazz Festival inviteranno i visitatori a prolungare la permanenza in città. Nel pomeriggio di domenica 29 è prevista la visita guidata al centro storico di Moncalieri a cura degli Amici del Real Castello e Parco di Moncalieri.
“Fiorile” sarà visitabile gratuitamente sabato 28 e domenica 29 dalle 10 alle 18. Per informazioni: associazione Amici del Real Castello di Moncalieri, telefono 335-5803518, e-mail rocca4@libero.it
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Anche Palazzo Dal Pozzo della Cisterna, sede della Città Metropolitana, uno degli edifici di maggior pregio del centro storico di Torino, sarà coinvolto negli eventi e nelle proposte commerciali e culturali de “La Vendemmia a Torino – Grapes in Town”.Nell’antiscalone del piano terreno, ai piedi del monumentale scalone del palazzo che appartenne alla famiglia Savoia Aosta sino al 1940, esporranno e proporranno in degustazione le loro eccellenze vitivinicole il Consorzio Tutela del Gavi,
il Consorzio Tutela Nebbioli Alto Piemonte, l’Associazione produttori del Ruché di Castagnole Monferrrato DOCG, la cantina sociale Vignaioli del Tortonese, l’azienda Filari di Luna, il Consorzio Ovada DOCG.
I visitatori potranno ammirare il dipinto “La Vigna”, un omaggio della pittrice Angela Sepe a Cesare Pavese, al libro “La Luna e i falò”, alle Langhe e al Monferrato. Inoltre sarà esposta l’installazione dell’artista Clauser, ispirata ai ceppi di una vigna e creata nell’ambito del progetto “Vino e Arte” per l’azienda agricola Sant' Anna dei Bricchetti. I lavori di Clauser traggono ispirazione dal legno e dalle viti, dal paesaggio dei vigneti e delle colline. Nelle sue opere la natura e l’arte si fondono in un mix complesso di segni e aprono una porta alla riscoperta poetica della natura. Clauser utilizza fogli di corteccia invece della carta o della tela: una superficie suggestiva, caratterizzata talvolta da una struttura complessa.La sua sperimentazione è iniziata utilizzando spezie, erbe e pigmenti in combinazione con colori a guazzo e acrilici. Ne sono nate immagini che rimandano alla natura, alle passeggiate, al lavoro nei campi, alle ferie e ai paesaggi.
Di notevole interesse anche le tre teche in cui verranno collocati alcuni preziosi cimeli librari custoditi dalla Biblioteca di Storia e Cultura del Piemonte “Giuseppe Grosso”, che ha sede a Palazzo Cisterna. Il volume più antico è “L' art de faire, d'ameliorer, et de conserver les vins, ou le parfait vigneron; contenant la meilleure maniere de les preparer, de prevenir, et de remedier aux alterations auxquelles ils sont sujets, et de reconnaitre ceux qui sont frelates. Ouvrage suivi d'un recueil d'environ 150 recettes necessaires a ceux qui veulent faire voyager ou garder long-tems toutes sortes de vins, tant du Piemont, France, que d'Espagne, de Canarie, du Rhin, de Malaga, de Gascogne, de Malvoisie, &c”, Turin, chez les Freres Reycends, 1783. Le altre opere che saranno esposte sono: “Guida pratica alla vinificazione. Vini rossi vini bianchi” di V. Cauda e O. Botteri, edita a Torino dai Fratelli Bocca nel 1876; “Come si fabbrica il buon vino : norme pratiche per la preparazione dei vini da pasto” di F. Ravizza, pubblicato nel Giornale di agricoltura pratica ad Asti nel 1899; “Istruzione intorno al miglior modo di fare e conservare i vini in Piemonte”, di Paolo Francesco Staglieno, Torino, coi tipi di Giuseppe Pomba e c., 1837; “Il vino. Undici conferenze fatte nell'inverno dell'anno 1880 da Arturo Graf e altri”, Torino, Loescher, 1890; “La viticoltura e l'enologia. Museo Martini di storia dell'enologia, Pessione, 25 febbraio 1978”, Associazione Museo dell'agricoltura del Piemonte, stampa 1978; “Vino al vino” di Mario Soldati, con 51 fotografie a colori di Wolfango Soldati, Milano, Mondadori, 1969; “I vini del Piemonte”, di Dina Rebaudengo Torino, Edizioni dell'Albero, 1966; “I vini d'Italia” di Luigi Veronelli con testimonianze di Piero Accolti e altri, Roma, Canesi, 1961; “Storia regionale della vite e del vino in Italia: Piemonte”, di Pierstefano Berta e Giusi Mainardi, Milano, Unione italiana vini, 1997; “I patriarchi del vino”, immagini di Gian Paolo Cavallero, testo di Gigi Marsico, grafica di Angelo Agazzani, Alba, Ferrero, 1976.
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Sabato 14 e domenica 15 ottobre a Coazzesi svolgerà la diciassettesima edizione della Festa Rurale del Cevrin, tradizionale fiera dei prodotti agro-alimentari di qualità delle montagne della Val Sangone. La manifestazione è patrocinata dalla Città Metropolitana di Torino ed è un’occasione per conoscere la realtà produttiva e le iniziative di sviluppo socio-economico della montagna torinese. “Cibo & territorio alpino” è il marchio che rappresenta la sfida per rivendicare uno spazio importante di confronto e promozione delle “Terre Alte”, territori che si confrontano con un mercato alimentare sempre più omologato e condizionato dalle grandi aziende internazionali. Per questo programma dell’edizione 2017 della Festa Rurale prevede anche una rassegna dei formaggi d’alpeggio.
Sabato 14 ottobre alle 18 nella sala conferenze dell’Ecomuseo dell’Alta Val Sangone sarà presentato il libro “Valsangone. Itinerari nella valle di mezzo” di Maurizio Gallo. La serata musicale nel Palafeste del parco comunale sarà con il duo “Bìn Ciapà”.
Domenica 15 la Festa Rurale sarà inaugurata alle 10 in piazza della Vittoria, con la sfilata della Filarmonica di Coazze e del gruppo majorettes “Happy Blue”. Al termine, nella sala conferenze dell’Ecomuseo saranno presentate la guida ai caseifici d’alpeggio redatta dai tecnici e dal direttore generale dell’Asl TO3 e la guida del Sentiero del Cevrin. Dalle 10 alle 19 ci sarà “La Via del Gusto” in viale Italia 61 e nelle piazze del centro storico, con i prodotti agroalimentari tipici dei territori alpini italiani e della Maurienne. Di particolare interesse i formaggi d’alpeggio come il Cevrin, le patate di montagna e, più in generale, le specialità di stagione del Paniere dei prodotti tipici della provincia di Torino. A partire dalle 10 la cooperativa Erica proporrà un punto informativo sul compostaggio domestico, mentre dalle 14 in avanti si terranno laboratori per scoprire i segreti del suolo e del compostaggio dei rifiuti organici, a cura dell’associazione “Apriti Scienza”. Dalle 10 in avanti si terrà la mostra delle capre Camosciate delle Alpi e delle mucche della razza Barà Pustertaler. Alle 15 si potrà assistere alla dimostrazione della mungitura, organizzata dall’associazione dei produttori del Cevrin. Sempre alle 15 i panettieri che si fregiano della De.Co. terranno un laboratorio di panificazione. Il Parco Naturale delle Alpi Cozie organizzerà alle 15,30 una dimostrazione di caseificazione. La degustazione guidata dei formaggi d’alpeggio sarà tenuta dalle 15 alle 16 dall’ONAF, l’Organizzazione Nazionale Assaggiatori Formaggio. Alle 17,30 si svolgerà il rito della transumanza del gregge di capre Camosciate delle Alpi dagli alpeggi del Sellery al centro di Coazze. Alle 17,30 una giuria dell’Associazione Regionale Allevatori sceglierà la “Miss Ceura”. Lo showcooking delle 16 sarà curato dalla scuola di cucina del CFIQ di Pinerolo. Si potrà anche andare alla scoperta delle tradizioni artigianali, con le scuole di intaglio del legno e con i filatori del gruppo “I nostri antichi mestieri”. Un laboratorio di tessitura all’aperto sarà organizzato a partire dalle 10 dall’associazione “La Piasi” e dal gruppo migranti dell’associazione “L’Ulivo”. Verrà mantenuta la tradizione della Messa in francoprovenziale, alle 11,30 nella chiesa della Confraternita. All’Ecomuseo l’artista Dario Colombotto Rosso proporrà la mostra di pittura “Mutazioni arboree. Ritorno ala natura”. I bambini potranno partecipare alle passeggiate a cavallo, giocare con gli scacchi giganti e altri giocattoli in legno o rotolarsi nella piscina di fieno. In piazza Cordero di Pamparato alle 16 si disputeranno la corsa delle rotoballe a squadre miste e il palio delle rotoballe dei bar di Coazze. Sul versante turistico-sportivo, da ricordare l’escursione in mountain bike sino agli alpeggi del vallone del Sellery, organizzata dall’associazione Valsangone Outdoor. Il ritrovo dei partecipanti è fissato per le 9,15 in piazza Pertini e il rientro avverrà nel pomeriggio. L’associazione “Duma c’anduma” organizzerà invece un’escursione a piedi al “Roc du termou”, con ritrovo in piazza De Vitis alle 7,30. Per le prenotazioni si può telefonare al numero 393-4091729. Inoltre l’associazione “Duma c’anduma” e l’Ecomuseo dell’Alta Val Sangone proporranno sabato 14 un’escursione ai laghi della Balma, con ritrovo alle 7,30 in piazza Cordero. Alle 17,30 di domenica 15 si terrà l’estrazione di due forme di Cevrin tra gli escursionisti partecipanti all’iniziativa “I rifugi del Cevrin”. Dalle 14 alle 17,30 in piazza Cordero di Pamparato sarà disponibile la palestra di arrampicata della sezione del CAI di Coazze, gestita dal Soccorso Alpino Valsangone.
Per saperne di più e consultare l’intero programma della Festa Rurale: www.comune.coazze.to.it
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Da venerdì 6 a domenica 8 ottobre a Carignano è in programma la XXVI Sagra del Ciapinabò, che offre la possibilità di gustare il caratteristico tubero, cucinato con le ricette della tradizione e in inedite preparazioni. La conferenza stampa di presentazione della manifestazione si è tenuta stamani a Palazzo Cisterna.
Il cuore pulsante dell'evento, come sempre, è il Comitato Manifestazioni Carignano che, in collaborazione con l'amministrazione comunale, ha preparato un programma di iniziative enogastronomiche, culturali, artistiche, ludiche, che coinvolgeranno le diverse piazze della cittadina piemontese, che lo scorso anno hanno accolto circa 30.000 visitatori.
Durante la Sagra nelle piazza San Giovanni e Carlo Alberto sono in programma le degustazioni del Ciapinabò e delle specialità enogastronomiche dello street food. In piazza Liberazione ci sarà l’Isola del Gusto con i prodotti tipici, mentre in piazza Savoia è in programma la XIV Mostra locale dei bovini di razza Frisona.
Sotto i portici delle vie limitrofe, come già successo in maggio in occasione della manifestazione “Fiori & Vini”, artigiani e creativi esporranno i manufatti del loro lavoro. C’è grande attesa anche per gli showcooking, a cui parteciperanno chef stellati, che prepareranno in tempo reale specialità a base di ciapinabò, con abbinamenti intriganti e sfiziosi che andranno dall'aperitivo al gelato.
La Sagra del Ciapinabò è nata agli inizi degli anni ’90 in modo assolutamente volontaristico e senza motivazioni scientifiche o economiche. L'Helianthus tuberosus, o Topinambur o, in lingua piemontese, Ciapinabò, venne scelto perché è l’ingrediente fondamentale nell'assortimento di verdure che accompagna la Bagna caôda: un modo semplice e immediato per coinvolgere il pubblico alla ricerca delle identità gastronomiche regionali. La Sagra è oggi un evento di portata nazionale ed è un’importante occasione per incontrare e far incontrare contadini e cultura accademica, cuochi, grandi cultori dell'enogastronomia e semplici neofiti, artisti, artigiani e commercianti.
Gli stand gastronomici si affiancano ai laboratori divulgativi dedicati alle proprietà culinarie e salutistiche del tubero, mentre la mostra della razza bovina Frisona offre uno spaccato della realtà zootecnica della ricca pianura torinese. Mentre la Sagra continua a crescere nei numeri e nell’attenzione dell’opinione pubblica il Ciapinabò si propone come una valida alternativa all'agricoltura e all'alimentazione tradizionali, alle prese con antichi problemi e con le nuove esigenze di una dieta sana ed equilibrata.
Ormai non è più considerabile come un tubero spontaneo, perché alcune aziende agricole carignanesi lo propongono ormai sui mercati di tutto il Piemonte e non solo, mentre Slow Food e l’Istituto alberghiero di Carignano ne studiano le proprietà organolettiche e le infinite possibilità di utilizzo innovativo in cucina e per la produzione di bioetanolo. Il Ciapinabò è anche entrato nel Paniere dei prodotti tipici istituito sedici anni orsono dall’allora Provincia di Torino.
Per consultare il programma completo della Sagra:www.comune.carignano.to.it
Per informazioni e prenotazioni: Comitato Manifestazioni Carignano, telefono 011-9697201 o 334-6885244, e-mail comitatomanifestazioni@libero.it. Per informazioni su showcooking e menù: 334-6885244, 335-7446506
IL PROGRAMMA DELLA SAGRA
Venerdì 6 ottobre
- alle 19 apertura delle isole del gusto nelle piazze Liberazione e San Giovanni, degustazione della Bagna caôda con Ciapinabò, dei Ciafrit e di piatti al Ciapinabò a scelta in piazza Carlo Alberto.
- alle 21 giochi e musica a cura di VIDA Network in piazza Carlo Alberto, “Gran Galà della Magìa” a cura della Marco Berry Onlus al teatro Cantoregi.
Sabato 7 ottobre
- dalle 10 in avanti apertura degli stand commerciali, enogastronomici, artigianali e della “Ramazzotti Italia Lounge Area” in piazza Carlo Alberto.
- alle 11 inaugurazione della Sagra in piazza Carlo Alberto e della Mostra locale dei bovini di razza Frisona in piazza Savoia.
- dalle 12 alle 24 degustazione di Ciapinabò con bagna cauda, Ciafrit e piatti a scelta con il Ciapinabò nelle piazze Carlo Alberto e San Giovanni.
- dalle 12 Isola del Gusto con degustazione di prodotti tipici nelle piazze Liberazione e San Giovanni.
- alle 15 passeggiate con i pony in piazza Carlo Alberto
- alle 16 prova di tosatura per i giovani allevatori in piazza Savoia e sfilata di bovini giovani alle 16,30.
- dalle 15 alle 16 showcooking “Ice Cream & Food”: il gelato gourmet in cucina, con piatti che avranno come protagonista il Ciapinabò, tra primo, antipasto e secondo, combinati con il gelato gourmet, fra le note dei classici del Blues.
- alle 16 musica itinerante con il gruppo di Cortemilia “Cui da ribote”.
- dalle 16,30 alle 17,30 showcooking “Ciapinabò & Rock – I colori del cibo”, con lo chef Stefano Sforza del ristorante “Les Petites Madelines” dell’hotel Turin Palace.
- dalle 18 alle 19 showcooking “Street Flower 70-80”: le Tapas all'ora dell'aperitivo, con la preparazione di alcune tipologie a base di Ciapinabò, con il sotto fondo musicale anni 70-80.
- dalle 19,30 piatti al Ciapinabò a scelta in piazza Carlo Alberto.
- alle 21 esibizione di Zumba a cura della Polisportiva Carignano in piazza San Giovanni; DJ Set anni 80-90-2000 a cura di VIDA Network in piazza Carlo Alberto, concerto della VMP Big Band jazz al teatro Cantoregi.
Domenica 8 ottobre
- a partire dalle 8 Motogiro del Ciapinabò organizzato dalla Federazione motociclistica italiana e dal Motoclub Vecchio Piemonte di Carignano.
- dalle 9 apertura degli stand commerciali, enogastronomici e artigianali.
- a partire dalle 9,30 Mostra locale dei bovini di razza Frisona in piazza Savoia, con sfilata dei bovini giovani alle 10, gara di conduzione per i giovani allevatori alle 11,30, sfilata di capi adulti alle 14,30, dimostrazione di mungitura e premiazione alle 17.
- a partire dalle 10,30 passeggiate con i pony in piazza Carlo Alberto.
- alle 11 “L'arte di fare il formaggio” in piazza San Giovanni
- a partire dalle 12 Isola del Gusto nelle piazze Liberazione e San Giovanni, degustazione di Ciapinabò con Bagna caôda e Ciafrit nelle piazze Carlo Alberto e San Giovanni e di piatti con Ciapinabò a scelta in piazza Carlo Alberto.
- a partire dalle 14 truccabimbi, bolle di sapone, baby dance, esibizione di balli a cura di VIDA Network in piazza Carlo Alberto.
- alle 15 esibizione di balli country western “Old Wild West” in piazza Carlo Alberto e di ginnastica ritmica a cura della Polisportiva Carignano in piazza San Giovanni.
- dalle 15,30 alle 16,30 showcooking “Cooking & Pop”, con la realizzazione di una ricetta creativa dedicata alla cucina popolare, rivisitata dallo chef stellato Cristian Milone della Trattoria Zappatori di Pinerolo).
- alle 16 “La Transumanza - Dai monti del Ravè alle valli della Quadronda” passando per via Umberto I°, piazza Carlo Alberto e via Silvio Pellico, a cura della Cascina Ravero dei fratelli Perotti.
- alle 17 “L'arte di fare il formaggio” in piazza San Giovanni.
- dalle 17,30 alle 18,30 showcooking “Mixology Cocktail & Food”, con il bartender Nicola Pulp Agricola: il cocktail in abbinamento ad una ricetta dedicata al Ciapinabò, con l'accompagnamento musicale dei Remix dj.
- alle 19 premiazione del piatto più originale e ricetta più sfiziosa al Ciapinabò per il 7° Memorial “Olindo Cammarella” e premiazione del Ciapinabò più grande per il 16° Memorial Savio Ines.
I PIATTI IN DEGUSTAZIONE
Zucchini ripieni di carne e Ciapinabò, Flan con Ciapinabò e bagna cauda, Battuta di vitello con bagna cauda (come da antica ricetta dei canonici di Vezzolano), Peperoni arrostiti con Bagna caôda (come da antica ricetta dei canonici di Vezzolano), Agnolotti al Ciapinabò, Vellutata di Ciapinabò con gamberi croccanti, Lasagne al Ciapinabò, Scaloppine con Ciapinabò e patate, Pesche ripiene al vecchio Piemonte con variazione di Ciapinabò caramellati, Bônet con Ciapinabò caramellati, Sfoglia con mele e Ciapinabò.
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Domenica 1° ottobre torna a Torino l’appuntamento con il mercato dei prodotti tipici agroalimentari del “Paniere” in piazza CLN. I prodotti proposti nel mercato sono tutti rigorosamente di stagione o conservati secondo metodi naturali e tradizionali. La prima domenica di ottobre i consumatori torinesi e i turisti che visitano il centro città potranno trovare in piazza CLN il Peperone di Carmagnola, il Pomodoro costoluto di Cambiano le Antiche mele piemontesi, le farine e i prodotti da forno confezionati con gli Antichi mais piemontesi, i Canestrelli della Valle di Susa, i grissini Rubatà, il miele delle vallate alpine, la Menta di Pancalieri, il Sarass del Fèn, la Toma di Lanzo, il Genepy delle vallate alpine, i vini Doc del Canavese, i Nocciolini di Chivasso, il Salame di Giôra e il Salame di Turgia.
IL “PANIERE”: SEDICI ANNI DI PROGETTI E INIZIATIVE PER LA VALORIZZAZIONE DELLE PRODUZIONI TIPICHE
Il Paniere dei prodotti tipici, ideato e promosso a partire dal 2001 dall’allora Provincia, oggi Città Metropolitana di Torino, accoglie le specialità agroalimentari e agricole del territorio provinciale, che in base a verifiche tecnico-scientifiche, sono prodotte in maniera artigianale da produttori locali, appartengono alla tradizione storica locale, sono ottenute con materie prime locali, costituiscono una potenzialità per lo sviluppo locale. L'identificazione delle caratteristiche organolettiche, tecnologiche e storiche, fa capo a disciplinari di produzione, stilati dalle associazioni dei produttori o dai Consorzi. Il "Paniere" è stato fornitore ufficiale dei XX Giochi Olimpici Invernali Torino 2006. Dopo la fase di avvio del progetto, promossa e coordinata dall’allora Provincia, nel 2013 si è costituita ufficialmente l’Associazione dei produttori del Paniere dei prodotti tipici della Provincia di Torino. Ne fanno parte le associazioni di prodotto, che riuniscono gli agricoltori e gli artigiani del settore agro-alimentare, impegnati nella tutela e valorizzazione delle tipicità inserite nel “Paniere”.
Per saperne di più: www.cittametropolitana.torino.it/cms/agri-mont/prodotti-del-paniere/prodotti-tipici www.prodottidelpaniere.it www.2343ec78a04c6ea9d80806345d31fd78-gdprlock/prodottidelpanieretorino/
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Da venerdì 6 a domenica 8 ottobre a Carignano è in programma la XXVI Sagra del Ciapinabò, che offre la possibilità di gustare il caratteristico tubero, cucinato con le ricette della tradizione e in inedite preparazioni.La conferenza stampa di presentazione della manifestazione si terrà domani, venerdì 29 settembre, alle 10,30 nella Sala Marmi di Palazzo Dal Pozzo della Cisterna, sede della Città Metropolitana di Torino, in via Maria Vittoria 12.
I colleghi giornalisti sono cordialmente invitati ad intervenire
La Sagra del Ciapinabò è nata agli inizi degli anni ’90 da un'idea del Comitato Manifestazioni carignanese, in modo assolutamente volontaristico e senza motivazioni scientifiche o economiche. L'Helianthus tuberosus, o Topinambur o, in lingua piemontese, Ciapinabò, venne scelto perché è l’ingrediente fondamentale nell'assortimento di verdure che accompagna la bagna caôda: un modo semplice e immediato per coinvolgere il pubblico alla ricerca delle identità gastronomiche regionali. La Sagra è ormai un evento di portata nazionale ed è un’importante occasione per fare incontrare contadini e cultura accademica, cuochi, grandi cultori dell'enogastronomia e semplici neofiti, artisti, artigiani e commercianti. Gli stand gastronomici si affiancano ai laboratori divulgativi dedicati alle proprietà culinarie e salutistiche del tubero, mentre la mostra della razza bovina Frisona offre uno spaccato della realtà zootecnica della ricca pianura torinese. La Sagra continua a crescere nei numeri e nell’attenzione dell’opinione pubblica e, intanto, il Ciapinabò si propone come una valida alternativa all'agricoltura e all'alimentazione tradizionali, alle prese con antichi problemi e con le nuove esigenze di una dieta sana ed equilibrata. Ormai il Ciapinabò non è più considerabile come un tubero spontaneo, perché alcune aziende agricole carignanesi lo propongono ormai sui mercati di tutto il Piemonte e non solo, mentre Slow Food e l’Istituto alberghiero di Carignano ne studiano le proprietà organolettiche e le infinite possibilità di utilizzo innovativo in cucina e per la produzione di bioetanolo. Il Ciapinabò è anche entrato nel “Paniere” dei prodotti tipici istituito sedici anni orsono dall’allora Provincia di Torino.
Per consultare il programma completo della Sagra: www.comune.carignano.to.it
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Domenica 8 ottobre a Ussegliosi festeggerà l’autunno con la terza edizione della “Dèsarpà”, parola franco-provenzale che indica il ritorno a valle delle mandrie dagli alpeggi. Mentre le prime nevi sulle vette più alte annunciano la conclusione del lungo periodo di lavoro estivo in alta quota, in paese si fa festa, al termine di cento giorni di duro lavoro a contatto con gli animali e con i pascoli per produrre la vera Toma di Lanzo d’alpeggio.
La monticazione dei capi bovini è importante per la tutela del prodotto locale, ma anche per la salvaguardia del delicato ambiente alpino. Le bovine allevate nelle valli di Lanzo, robuste e di bassa statura, sono perfettamente adattate all’ambiente montano, anche se sono diverse nel colore del manto, nella conformazione della testa e delle corna e per il carattere. La Pezzata rossa, più mansueta, produce più latte, mentre la Pezzata nera e la castana, più aggressive, sono protagoniste delle “battailles des reines”, combattimenti pressoché incruenti tra le “regine” delle mandrie.
IL MERCATO DEL TERRITORIO CON I FORMAGGI DELLE ALPI
Nel cuore delle Alpi Graie, dove otto vette superano i 3000 metri di altezza, si producono formaggi dal sapore unico, grazie alle diverse varietà di erbe che crescono allo stato naturale, sempre senza pesticidi, diserbanti e fertilizzanti chimici. È qui che il margaro, con le sue sapienti mani e con metodi che si tramandano da secoli, produce la Toma di Lanzo d’alpeggio, la Toma del Lait Brusch, i formaggi erborinati, il burro, il Bruss e i deliziosi formaggi con latte di capra e di pecora.
Nel mercato contadino che domenica 8 ottobre sarà allestito nel piazzale adiacente al Municipio di Usseglio i contadini saranno a disposizione per svelare alcuni segreti dei loro prodotti. Ci saranno anche i produttori del Salame di Turgia, del lardo delle valli di Lanzo, delle mocette, dei prodotti da forno come i torcetti, le paste di meliga e i basin d’Ussei, dei mieli, dei liquori alle erbe alpine, delle mele di antiche varietà piemontesi.
Immancabili le patate di montagna: le gialle Majestic e Kennebec, la Monnalisa, la Vivaldi adatta alla frittura, la rossa Desiree Cherie per gli gnocchi e la viola, molto utilizzata per decorare vari piatti. Si potranno assaporare i piatti a base di patate e formaggi nel padiglione enogastronomico e nei ristoranti locali.
Quella della transumanza autunnale sarà una festa anche per i bambini, che potranno diventare margari per un giorno, tra pastori, mucche con i campanacci tradizionali, erba profumata e latte fresco. Ciccio Pasticcio li accompagnerà lungo la transumanza e li intratterrà con laboratori didattici e un momento di folclore, “A le tourna oura d’l roudoun”, una storia di transumanza e di amicizia tra Gina e Matilde che al ritorno dall’alpeggio estivo vedranno le cose e la vita in modo diverso. I bimbi potranno seguire il rito della mungitura come si svolgeva un tempo e gustare la cena loro riservata.
Sabato 7 ottobre alle 14 nel piazzale dell’albergo Furnasa saranno distribuite le canne da pastori e i cappelli che accompagneranno i partecipanti alla transumanza nel viaggio verso le “muande”. Si aiuteranno i margari a caricare tutto l’occorrente portato in alpeggio sui carri e sui basti di muli e cavalli. Si caricheranno gli ultimi formaggi preparati con il latte profumato di erbe alpine e poi inizierà una sorta di “rodeo” che vedrà i margari impegnati ad allacciare al collo delle mucche i grandi “Rudun” (campanacci) e i festoni, preparati dai bambini. Terminata la preparazione si gusterà una merenda a base di formaggi d’alpeggio, pane nero con burro e zucchero.
Alle 16, tra lo scampanellare dei rudun, avrà inizio la discesa verso il paese, dove le mandrie saranno accolte con la musica e la simpatia dei paesani e dei turisti. Si potrà assistere al rito della mungitura come si svolgeva un tempo. I piccoli visitatori e gli accompagnatori potranno partecipare ai laboratori dedicati agli itinerari dei formaggi intorno al Monte Lera. Alle 19,30 ci sarà la cena del marghé, con cabaret e magia a cura del Mago Iolly.
Domenica 8 ottobre il mercato contadino si aprirà alle 9, mentre alle 10,30 si celebrerà la Messa con la benedizione delle mandrie e delle bandiere delle sedi locali della Coldiretti. Alle 9,30 e alle 15,30 si terranno incontri didattici dedicati alla potatura delle rose, delle ortensie e dei meli. Il pranzo tipico nei ristoranti e nell’area fieristica proporrà piatti a base di patate, taglieri di formaggi d’alpeggio e raclette di toma su pane rustico di montagna e molto altro.
Nel pomeriggio sono in programma esibizioni di gruppi folcloristici e la distribuzione di frittelle di mele. Alle 17 ci sarà la premiazione dei produttori di patate, con riconoscimenti alla patata più grande e a quella più curiosa. Nei due giorni si potrà visitare la mostra fotografica sulla vita d’alpeggio “Le melodie dei monti“ curata da Giusi Gallo.
Per saperne di più si può consultare il portale Internet www.eventusseglio.it oppure telefonare ai numeri 338-1746454 e 347 3113981.
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Da venerdì 6 a domenica 8 ottobre a Carignano è in programma la XXVI Sagra del Ciapinabò, che offre la possibilità di gustare il caratteristico tubero, cucinato con le ricette della tradizione e in inedite preparazioni.La conferenza stampa di presentazione della manifestazione si terrà venerdì 29 settembre alle 10,30 nella Sala Marmi di Palazzo Dal Pozzo della Cisterna, sede della Città Metropolitana di Torino, in via Maria Vittoria 12.
I colleghi giornalisti sono cordialmente invitati ad intervenire
La Sagra del Ciapinabò è nata agli inizi degli anni ’90 da un'idea del Comitato Manifestazioni carignanese, in modo assolutamente volontaristico e senza motivazioni scientifiche o economiche. L'Helianthus tuberosus, o Topinambur o, in lingua piemontese, Ciapinabò, venne scelto perché è l’ingrediente fondamentale nell'assortimento di verdure che accompagna la bagna caôda: un modo semplice e immediato per coinvolgere il pubblico alla ricerca delle identità gastronomiche regionali. La Sagra è ormai un evento di portata nazionale ed è un’importante occasione per incontrare e far incontrare contadini e cultura accademica, cuochi, grandi cultori dell'enogastronomia e semplici neofiti, artisti, artigiani e commercianti. Gli stand gastronomici si affiancano ai laboratori divulgativi dedicati alle proprietà culinarie e salutistiche del tubero, mentre la mostra della razza bovina Frisona offre uno spaccato della realtà zootecnica della ricca pianura torinese. La Sagra continua a crescere nei numeri e nell’attenzione dell’opinione pubblica e, intanto, il Ciapinabò si propone come una valida alternativa all'agricoltura e all'alimentazione tradizionali, alle prese con antichi problemi e con le nuove esigenze di una dieta sana ed equilibrata. Ormai il Ciapinabò non è più considerabile come un tubero spontaneo, perché alcune aziende agricole carignanesi lo propongono ormai sui mercati di tutto il Piemonte e non solo, mentre Slow Food e l’Istituto alberghiero di Carignano ne studiano le proprietà organolettiche e le infinite possibilità di utilizzo innovativo in cucina e per la produzione di bioetanolo. Il Ciapinabò è anche entrato nel “Paniere” dei prodotti tipici istituito sedici anni orsono dall’allora Provincia di Torino.
Per consultare il programma completo della Sagra: www.comune.carignano.to.it
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