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Sabato 28 e domenica 29 gennaio torna a Settimo Rottaro la Sagra del Salam 'd Patata, che richiama la memoria di quella “cultura del maiale” che sapeva trasformare in una festa il periodo di tempo che andava dalla macellazione dell’animale alla cena di chiusura: un avvenimento vero e proprio, atteso con trepidazione che sapeva coinvolgere un gran numero di persone. “Del maiale non si butta via niente” ripetevano i nonni e questa affermazione pare anticipare il concetto di consumo responsabile al quale oggi molti si ispirano. Di norma si allevava un maiale per famiglia nutrendolo con gli scarti dell’orto e del cibo quotidiano. È da questo evento annuale, quasi rituale, che prendono spunto gli organizzatori della Sagra, per mettere in evidenza, in maniera piacevole, alcuni aspetti della vita rurale, caduti in disuso nel periodo della corsa alle fabbriche e del consumismo più esasperato.
La Sagra, patrocinata dalla Città Metropolitana di Torino, aiuta a riscoprire i sapori genuini di un tempo prendendo come spunto un prodotto tipico canavesano: il Salame di patata, che nasce da ingredienti assolutamente naturali e “poveri” come alcune parti del maiale e le patate bollite, da cui si ricava un insaccato dal gusto leggero, particolare e tipicamente piemontese, che ben si abbina ad un buon bicchiere di vino rosso.
La Sagra è anche l’occasione per riflettere sul progetto del Distretto del Cibo del Canavese e sulle occasioni di valorizzazione delle eccellenze agroalimentari, nel corso di un incontro in programma sabato 28 alle 17 nel salone pluriuso Adriano Olivetti. Alle 20 è in programma la “Sen-a dal purcat”, con i piatti tradizionali a base di carne di maiale. L’interesse della serata è costituito dalla contaminazione gastronomica con la tradizione astigiana, rappresentata dal Salame cotto di Moncalvo. Il menù comprende, oltre alla specialità moncalvese, il Salam ‘d Patata, il salame buono e quello di testa, il rotolo di Salam ‘d Patata con la fonduta, il cotechino con le patate, la polenta e lo spezzatino tradizionale chiamato “Ciribicì”, le ossa con insalata di cavoli, frutta, vino, caffè e magari anche il classico “pusacafè” della tradizione piemontese. Per prenotare occorre chiamare i numeri telefonici 366-4214151 o 347-5363002. Per ulteriori informazioni si può scrivere a sagrasalampatata@gmail.com
Domenica 29 gennaio dalle 9 alle 18 è in programma l’evento “Del maiale non si butta via niente”, con la filiera figurata della lavorazione del maiale. Le osterie della tradizione propongono i menù degustazione nei cantoni Castello, Crearo, Maioletto e Villa, mentre in uno stand è possibile trovare le artistiche Uova di Drago. Uno dei motivi di richiamo della Sagra è la mostra mercato di prodotti tipici agroalimentari, accompagnata dalla musica itinerante proposta da “La Curva Street Band”. Nei locali dell’ex ristorante Busca l’associazione Bricks Addicted organizza la mostra “Mattoncini in movimento” dedicata ai veicoli riprodotti in scala con i Lego. Negli stessi locali la scuola dell’infanzia di Azeglio tiene il banco di beneficienza. Il battesimo della sella con Christian Racing Horses e la degustazione guidata di vini locali alla Cantina Gili completano il programma della mattinata festiva. A partire dalle 12 al Palasagra c’è il “Disna’ d’la Duminica” con menù a degustazione senza prenotazione. Per i più piccoli Axa Briga propone i suoi giochi dalle 14 alle 16 nei locali del Comune. Alle 14,30, per smaltire il lauto pranzo, si può partecipare ad una camminata naturalistica nella campagna rottarese, che parte dalla piazza della chiesa.
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Il mercato dei prodotti del Paniere tornerà in piazza CLN a Torino nella prima domenica di dicembre e anche giovedì 8, a recupero della data del 1° maggio, che era saltata per motivi di sicurezza. I prodotti proposti nel mercato sono tutti rigorosamente di stagione o conservati secondo metodi naturali e tradizionali. Il 4 dicembre i consumatori torinesi e i turisti che visitano il centro città potranno trovare in piazza CLN la Cipolla di Andezeno, gli ultimi Peperoni di Carmagnola, le Antiche Mele Piemontesi, i Canestrelli, gli Antichi Mais piemontesi, il Genepy, il Giandujotto, il Miele di montagna, i Grissini Stirati e i Rubatà di Chieri ed, eccezionalmente, due carni di eccellenza che non fanno parte del Paniere ma sono Presìdi Slow Food, quella della Gallina bianca di Saluzzo e quella del Coniglio grigio di Carmagnola.21 ANNI DI PROGETTI E INIZIATIVE PER LA VALORIZZAZIONE DELLE PRODUZIONI TIPICHE
Il Paniere dei prodotti tipici, ideato e promosso a partire dal 2001 dall’allora Provincia, oggi Città metropolitana di Torino, accoglie le specialità agroalimentari e agricole del territorio metropolitano, che in base a verifiche tecnico-scientifiche, sono prodotte in maniera artigianale da soggetti locali, appartengono alla tradizione storica locale, sono ottenute con materie prime localie costituiscono una potenzialità per lo sviluppo dei rispettivi territori. L'identificazione delle caratteristiche organolettiche, tecnologiche e storiche fa capo a disciplinari di produzione, stilati dalle associazioni dei produttori o dai Consorzi. Il "Paniere" è stato fornitore ufficiale dei XX Giochi Olimpici Invernali Torino 2006. Dopo la fase di avvio del progetto, promossa e coordinata dall’allora Provincia, nel 2013 si è costituita ufficialmente l’Associazione dei produttori del Paniere dei prodotti tipici della provincia di Torino. Ne fanno parte le associazioni di prodotto, che riuniscono gli agricoltori e gli artigiani del settore agro-alimentare, impegnati nella tutela e valorizzazione delle tipicità inserite nel “Paniere”.
Per saperne di più: http://www.cittametropolitana.torino.it/cms/agri-mont/prodotti-del-paniere

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Sabato 19 novembre a Pomaretto torna la Fiero dâ Paî dâ Ramìe, con l’esposizione di 600 capi bovini, presentati dagli oltre 40 allevatori delle Valli Chisone e Germanasca che hanno aderito alla manifestazione. La fiera, patrocinata dalla Città Metropolitana di Torino, inizierà alle 8, quando gli espositori si disporranno lungo la via Carlo Alberto, in piazza Libertà e nelle vie laterali. L'organizzazione della manifestazione vede collaborare fianco a fianco l’amministrazione comunale, la Pro Loco, il gruppo locale dell’Associazione Nazionale Alpini, l’Associazione Sviluppo Pomaretto, la Protezione civile di valle, l’Uncem, gli insegnanti delle scuole locali e le aziende agricole. Alle 12,30 è in programma il tradizionale pranzo, allietato da musica e canti e seguito, alle 15, dalla premiazione degli allevatori partecipanti e dall’asta dei roudoun, i tradizionali e artistici campanacci delle mucche. La partecipazione al pranzo è prenotabile entro mercoledì 16 novembre presso i bar Chez Nous e Decanter, oppure chiamando i numeri telefonici 349-4124057 e 320-1833725.
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Da sabato 5 a domenica 13 novembre a Cavour ritorna la kermesse frutticola e commerciale di Tuttomele, con l’orgoglio del riconoscimento come fiera nazionale. L’edizione 2022 sarà inaugurata alle 14,30 di sabato 5 novembre, alla presenza della Consigliera metropolitana Sonia Cambursano, delegata allo sviluppo economico, alle attività produttive, al turismo e alla pianificazione strategica. Nella giornata conclusiva, quella del 13 novembre, la Consigliera Cambursano parteciperà alle 9,45 al convegno in programma all’Abbazia di Santa Maria sul tema “Verso un Distretto del cibo sostenibile: le prospettive del settore agroalimentare nel territorio pinerolese”.Tuttomele 2022 riprenderà il progetto originale, con l’allestimento degli stand espositivi all’interno delle tensostrutture e con un percorso obbligatorio per il pubblico. L’Expo commerciale si svilupperà dunque in un’area coperta e riscaldata, con stand preallestiti divisi per categorie merceologiche: area Tekno, Arredo e Complemento, Expo per la vendita e l’artigianato, area Food con i prodotti tipici, area esterna coperta per la meccanizzazione agricola e gli autosaloni, area somministrazione interna riscaldata ed esterna su via Goito.
L’Expo sarà visitabile dalle 10 alle 23 durante i weekend del 5 e 6 e del 12 e 13 novembre, martedì 8 nel giorno della Fiera di San Martino e venerdì 11. L’Expo sarà invece chiusa lunedì 7, mercoledì 9 e giovedì 11, in modo da ottimizzare la presenza degli espositori concentrando il grande pubblico nelle giornate di maggior richiamo.
UNA VETRINA DELL’AGRICOLTURA E DELL’ECONOMIA DEL PINEROLESE
Ogni anno con l’arrivo del mese di novembre l’agricoltura e l’artigianato del Pinerolese ritrovano una delle vetrine più importanti, che prende spunto dal frutto più antico e decantato dalla storia - il più coltivato al mondo e citato persino nelle prime pagine della Bibbia - per rilanciare l’economia locale, la vitalità delle aziende, degli imprenditori e delle associazioni che costituiscono il tessuto dinamico di Cavour e dell’intero Pinerolese.
A Cavour si parla della mela e la si degusta, fresca, cotta, trasformata in succo, in frittelle, in purea o in gustosi snack essiccati; ma soprattutto si apprezza la capacità degli imprenditori locali di fare sistema, pensando anche a come affrontare la sfida dei cambiamenti climatici e della crisi economica. Chi visita Cavour per la prima volta scopre che quelle del melo sono una coltura agricola e una cultura materiale antiche, frutto di una sapienza costruita grazie al lavoro secolare dei contadini, che selezionarono quelle che oggi chiamiamo Antiche varietà di Mele piemontesi, le più adatte al clima e ai terreni locali e le più in linea con i gusti dei consumatori di un tempo. Oggi quelle antiche varietà sono conservate e studiate nei campi del germoplasma come quello della Scuola Malva Arnaldi di Bibiana, ma, grazie a Tuttomele e ad altre iniziative promozionali, sono tornate su molte tavole, apprezzate per il loro gusto e per le tante opportunità di valorizzarle nella cucina.
Il programma di Tuttomele 2022 è consultabile nel portale Internet www.cavour.info e propone momenti e rassegne commerciali, proposte enogastronomiche, convegni tecnici riservati agli agricoltori, corsi di potatura, momenti culturali, concerti e mostre.
Il tradizionale prologo sportivo dell’Apple Run, corsa podistica sulla distanza di 10 km, è in programma martedì 1° novembre. Le frittelle di mele preparate dalla Procavour si potranno gustare nei due fine settimana della manifestazione, mentre il meglio della produzione frutticola locale sarà in mostra in piazza Sforzini. L’Expo-Agri sarà come sempre in piazza Solferino, con la Fiera della meccanizzazione agricola, l’esposizione “Nel mondo della mela”, il percorso di potatura a cura dei tecnici frutticoli, il laboratorio di analisi “Vota la mela più bella e più buona” a cura degli allievi della sezione Agraria di Osasco dell’Istituto Prever di Pinerolo. L’area fieristica intitolata al compianto Nanni Vignolo, storico presidente della Procavour, è nelle vie Goito e Goitre, con gli stand di vendita delle mele direttamente dai produttori, la rassegna “Tuttomele Expo”, il teatro tenda per spettacoli e convegni e le frittelle di mele nei fine settimana.

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La Fiera autunnale del Bestiame, in programma sabato 5 novembre a Quincinetto con il patrocinio della Città Metropolitana di Torino, è un appuntamento di lavoro e di festa per tutti gli allevatori dell’Alto Canavese, chiamati a partecipare alla 63ª edizione della Rassegna bovina della razza Pezzata Rossa Valdostana e alla 49ª Fiera di San Carlo. Nell’edizione 2022 tornerà anche la Sagra delle Miasse, giunta alla 31ª edizione. Le miasse sono un prodotto tipico di Quincinetto, frutto di una secolare tradizione. Si tratta di sottili e croccanti rettangoli di farina di granoturco, cotti su apposite piastre e gustati, ad esempio, con il Salignùn, un formaggio piccante e speziato.La giornata, alla cui organizzazione collaborano il Comune e la Pro Loco di Quincinetto e l’ARA-Associazione Regionale Allevatori, si aprirà alle 9 con l’arrivo dei capi di bestiame nell’area espositiva, mentre autorità e tecnici zootecnici visiteranno la fiera a partire dalle 10. Dalle 10 il pubblico potrà gustare miasse, caldarroste (i “mundé”) e vino canavesano, mentre a pranzo ci saranno anche formaggi, zuppa di cavoli, salumi e dolci. Alle 14,30Sabrina Perotti presenterà la sua tesi di laurea sul tema “La miassa di Quincinetto: una ricerca etnolinguistica”. L’incontro conviviale con gli allevatori e i simpatizzanti del mondo zootecnico concluderà la giornata alle 20 nel salone delle feste e delle tradizioni intitolato a Dante Cornero. La giornata sarà animata dal gruppo folkloristico valdostano Greschoney Trachtengruppe.

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A Moncalieri “Fiorile” fa il bis: dopo il successo dell’edizione primaverile, la manifestazione culturale e vivaistica dedicata al verde in tutte le sue declinazioni in termini di bellezza, storia e sostenibilità, proporrà sabato 29 e domenica 30 ottobre un’accurata scelta di vivaisti specializzati, produttori agricoli e artigiani, che animerà il Giardino delle Rose del Castello Reale con il racconto della stagionalità e dell'eccellenza florovivaistica della Città del Proclama.L’evento, patrocinato dalla Città Metropolitana di Torino e curato dall’Assessorato alla cultura della Città di Moncalieri in partnership con l’associazione culturale Giardino forbito, proporrà incontri con esperti del settore e attività dedicate al verde, al giardinaggio e all'orticoltura, con momenti didattici e laboratoriali, appuntamenti dedicati alle composizioni floreali, all’arte, alla lettura e alla creatività, secondo le strategie delineate nel progetto Moncalieri Città nel Verde. Come ogni anno parte del porticato del Giardino delle Rose ospiterà l'angolo dei Saperi e dei Sapori e una serie di esperienze immersive nel mondo del gusto e della consapevolezza alimentare. Gli altri spazi coperti saranno dedicati agli incontri e alla musica, all'arte e al design, con focus sulla manualità e sull'artigianato. L'organizzazione dell'evento curerà una programmazione contestualizzata, attenta all'arte, alla storia, alle tradizioni, alla natura, alla letteratura e alla biodiversità, a cominciare dal territorio e dalla sua memoria. Seguendo il filo della riscoperta del genius loci moncalierese, il progetto utilizzerà i format culturali, trasversali e interdisciplinari dell'associazione Giardino forbito, per rendere Fiorile sempre più un appuntamento fondamentale e consolidato della città. In entrambe le edizioni, quella primaverile e quella autunnale, gli allestimenti raccontano i colori e i profumi delle stagioni e fungono da scenografie per i momenti culturali ed esperienziali. Il 29 e 30 ottobre i produttori proporranno corsi e workshop, per approfondire storie vivaistiche, contadine e enogastronomiche. In tema di biodiversità, il corner didattico anche quest’anno sarà curato dalla Comunità degli impollinatori con l’ausilio degli apicoltori e da Beesù, con workshop dedicati al meraviglioso e necessario mondo delle api. Giusto un anno fa Moncalieri è stata inclusa nella rete dei Comuni amici delle api, impiantando i primi alveari nel parco storico del Castello Reale.
Fiorile è anche l’occasione per lavorare alla costruzione dell’immagine identitaria del territorio delle Aree Protette del Po, della Collina Torinese e degli 85 Comuni coinvolti, diventato Riserva MAB (Man and the Biosphere) nel marzo 2016, con una programmazione focalizzata su elementi di interesse naturalistico e culturale. Durante l’intero weekend saranno ospitati momenti olistici con i vivaisti, gli artigiani e i produttori, la musica francese delle Meló Coton, presentazioni di libri, incontri con Tiziano Fratus e con l’anima verde di Naki Earth, alias Annachiara Chemello, sessioni di yoga con Eric Minetto e un incontro con Giorgetto Giugiaro, per concentrare lo sguardo sul territorio moncalierese del passato e del futuro.
Lo Spazio dell’arte al Giardino delle Rose sarà dedicato ai lavori di Bernat Sansò, a cura di Ludovica Gallo Orsi, mentre in occasione di Halloween il vivaista Marco Gramaglia allestirà un suggestivo Giardino delle Masche. Per godere dei toni autunnali delle giornate di Fiorile saranno nuovamente suggerite passeggiate immersive alla scoperta del territorio delle Aree Protette del Po e della Collina Torinese Riserva MAB Unesco. In collaborazione con il Birrificio Santa Brigida, sarà disegnato il cammino per raggiungere il birrificio a conduzione familiare, la cui sede offre scorci suggestivi del panorama moncalierese. I concerti del Moncalieri Jazz Festival si apriranno sabato 29 ottobre proprio a Fiorile con la maratona musicale de “La Notte Nera Jazz a corte”.
IL PROGRAMMA
Il programma di Fiorile si aprirà sabato 29 ottobre alle 10 con l’inaugurazione ufficiale, a cui farà seguito, alle 12, la presentazione del libro “Moncalieri - Territorio e Arte dal Medioevo al XX secolo”, pubblicato nel 2000 dalla Famija Moncalereisa, con la partecipazione di Giorgetto Giugiaro e Gabriele Isaia. Alle 14,30 è in programma la presentazione di “Sutra degli Alberi” di Tiziano Fratus, mentre alle 17 il Moncalieri Jazz Festival si aprirà con il concerto “Sympatheia” di Giulia Damico. Alle 18,30 si terrà la presentazione della passeggiata Googreen dal Giardino delle Rose al Birrificio Santa Brigida. Alle 20,45 il Moncalieri Jazz Festival proporrà un concerto del Bacciolo-Borgatta- Venegoni-Petrini quartet.
Domenica 30 ottobre alle 11,30 sarà presentato il libro “Cuciture” di Eric Minetto, mentre alle 13 ci sarà il concerto “La vie en rose” con il Trio Meló Coton. Alle 15 la presentazione di “Anime verdi” di Naki Earth e alle 17 quella del Giardino delle Masche a cura del vivaista Marco Gramaglia. I laboratori didattici “Il mondo magico delle api”, a cura della Comunità degli Impollinatori Metropolitani e di Beesù, sono previsti sia sabato che domenica alle 10 e alle 16, con prenotazioni chiamando il numero telefonico 335-1462955 o scrivendo a info@giardinoforbito.it
Tutti i dettagli della manifestazione sono consultabili nel sito Internet www.fiorilemoncalieri.it

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Nel Canavese, come in tutte le zone rurali del Piemonte, la polenta era un tempo alimento quotidiano e si seminavano grandi superfici di mais per uso zootecnico, riservando le parti migliori dei campi per la semina della “meliga” da polenta. La meliga era il frutto di lunghe selezioni, effettuate dai contadini per ottenere un mais eccellente; a differenza di quello a uso zootecnico che doveva – allora come oggi - essere una varietà assai produttiva dal punto di vista quantitativo. Nel Canavese si selezionarono le varietà Ottofile, Pignoletto, Ostenga, Marano e Quarantina. Negli anni ‘60 e ’70 del XX secolo il consumo di polenta preparata con le antiche varietà di mais iniziò a diminuire, a favore di farine industriali, dai tempi di cottura più brevi ma dalle caratteristiche piuttosto anonime. Fortunatamente, tra la fine degli anni ‘70 e gli anni ’80 iniziò un paziente lavoro di ricerca delle varietà di meliga antiche che vide tra i protagonisti, oltre al Comune di Banchette e alle associazioni degli agricoltori, l’allora Provincia di Torino - oggi Città metropolitana - che mise a disposizione i mezzi per la bonifica del terreno e la consulenza tecnico-scientifica. Il Pignoletto Rosso e altre varietà di Antichi mais piemontesi furono inseriti nel Paniere dei prodotti tipici della provincia di Torino, un marchio-ombrello istituito e promosso a partire dal 2001 per raccogliere, far conoscere e tutelare i prodotti agroalimentari della tradizione locale. L’associazione Pignoletto Rosso di Banchette promuove ogni anno il tradizionale Evento del biologico, che, dopo due anni di sospensione a causa dell’emergenza pandemica, è giunto alla sedicesima edizione ed è patrocinato dalla Città Metropolitana di Torino, oltre che dal Comune di Banchette.Sabato 29 ottobre alle 18,30 la manifestazione inizierà al bocciodromo di via Roma con l’apertura del padiglione gastronomico, in cui si potranno gustare o acquistare per l’asporto piatti a base di polenta di mais rosso, accompagnata da salsiccia, spezzatino di vitello, brasato, pollo in umido, formaggi e tante altre specialità. Alle 21 nel salone Emilio Pinchia è in programma un concerto del chitarrista Roberto Menabò intitolato “Blues acoustica guitar soli”, organizzato dall’amministrazione comunale di Banchette. Domenica 30 ottobre alle 9 nelle vie del paese si aprirà la mostra-mercato dei prodotti agroalimentari, artigianali e commerciali locali. Saranno presenti anche pittori e hobbisti dell’intero Piemonte e della vicina Valle d’Aosta. Si potranno degustare le miasse, i friceui d’pom, lo zabaglione, le caldarroste, la cioccolata calda, il caffè, i biscotti, i dolci artigianali, il vin brulè, i vini canavesani Doc, le birre artigianali e tante altre specialità tipiche. I “Gieugh-ëd na vòlta” saranno proposti dal gruppo storico degli Allodieri di Cuorgnè, mentre il battesimo della sella sarà a cura dell’associazione Scuderie CavalChiusella. È anche in programma una mostra di quadri realizzati con pagliuzze d’oro e polvere di pietre macinate provenienti dal torrente Orco, a cura di Gian Piero e Francesco Ricciardi. Nel salone Emilio Pinchia si potrà visitare la mostra fotografica su “Banchette e i banchettesi del secolo scorso”, curata da Maria Paola Capra con la collaborazione dell’amministrazione comunale. Le ultime opere dell’artista Sergio Gatta saranno in mostra nella chiesa di San Giuseppe. Dalle 11 in avanti nel locale riscaldato del bocciodromo tornerà la degustazione di piatti a base di polenta di Mais Rosso, sempre con la possibilità dell’asporto.
Per informazioni si può scrivere a pignolettorosso@alice.it o chiamare i numeri telefonici 333-3271763 e 347-1269097.
ATTENTI AL MARCHIO!
Il mais Pignoletto rosso del Canavese ha la sua origine nell’omonimo territorio e fino agli anni ’50 del 900 è stato il principale ingrediente di tanti prodotti dell’alimentazione locale, per poi lasciare spazio ad altri tipi di cereali. Era la principale fonte di sostentamento alimentare poiché accessibile a tutti per il suo basso costo. Da molti anni gli agricoltori locali sono impegnati nella tutela delle diverse varietà disponibili, dopo che il Pignoletto rosso aveva rischiato la totale estinzione nel secondo dopoguerra. Agricoltori appassionati con il supporto dell’amministrazione comunale di Banchette e della Confagricoltura di Torino, hanno consentito di recuperare l’antica varietà di mais da agricoltura biologica.Il consumatore che vuole essere sicuro di aver acquistato la vera farina di Pignoletto Rosso deve fare attenzione all’etichetta, imparando a leggerla. Il mais rosso di Banchette con il marchio biologico certificato dall’organismo di controllo Ecocert è garantito a partire dal seme autoctono, che viene selezionato accuratamente di anno in anno. La semina viene effettuata su un terreno circondato da boschi, che costituiscono una barriera naturale contro l’impollinazione con altri mais ibridi. I processi produttivi sono eseguiti con metodo biologico certificato. La raccolta viene eseguita come un tempo, in pannocchie. Durante la cernita tutte le pannocchie vengono selezionate e solo le migliori vanno alla sgranatura. L’essiccazione viene eseguita con un bruciatore a metano a bassa temperatura, per mantenere inalterate le proprietà del prodotto. La macinatura viene eseguita con un mulino a pietra. Questo tipo di macinazione è più lento e riscalda meno la farina, mantenendo in questo modo intatto il contenuto di vitamine e di grassi insaturi del germe.

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Nel secondo fine settimana di ottobre a Condove torna la Fiera della Toma, che celebra dal punto di vista commerciale e sociale uno dei momenti chiave della vita dai margari, la discesa dagli alpeggi, valorizzando il patrimonio culturale ed economico rappresentato dall'agricoltura e dalla zootecnia alpine. La Fiera della Toma è inserita nel calendario della rassegna enogastronomica GustoValsusa.Sabato 8 ottobre alle 10 la trentaduesima edizione della manifestazione si inaugura in piazza Martiri della Libertà e nell’occasione si inaugurano anche le statue celebrative donate dalla Pro Loco.Alle 15, sempre in piazza Martiri, si esibiscono gli atleti dell’associazione sportiva Skate in Line, mentre alle 16,30 parte la corsa podistica Vertical del Seru-Memorial Piero Antoniono, organizzata dall’associazione sportiva Freemount. Alle 17,30 in fiera transita la transumanza in discesa dei capi bovini delle aziende agricole Pier Luigi & Rinaldo Rocci ed Ezio Rocci. Alle 19,30 il salone della biblioteca Margherita Hack ospita “Formaggi d’Italia, vini della Valsusa”, una degustazione con abbinamenti di formaggi e vini, a cura dell’Ente di gestione dei parchi delle Alpi Cozie, della Pro Loco Condove e delle Associazioni ONAF e ONAV, che riuniscono gli assaggiatori di formaggi e di vini. Alle 21 in piazza Martiri della Libertàsi esibisce la tribute band “Classic Queen”, che accompagna il passeggio tra gli stand enogastronomici e di street food. Sabato 8 e domenica 9 ottobre al campo sportivo è allestito un accampamento medievale, a cura dell’associazione Vox Condoviae. Nella chiesa di San Rocco è allestita la mostra pittorica “La forma e l’anima” di Sergio Unia, a cura delle associazioni Amici della Chiesa di San Rocco ed ELEVAL-Momenti d’Arte.
Domenica 9 la Fiera riapre i battenti alle 10, ma, per chi è mattiniero anche nel giorno di festa, alle 8,30 parte la camminata “A passo di Toma”, organizzata dall’associazione sportiva Freemount. A partire dalle 15, l’Unione Musicale Condovese porta la musica in fiera, mentre Willo lo Giullare cura l’animazione per i bimbi. Alle 15 in piazza Martiri della Libertà si esibisce la scuola di danza Emozione Danza & Fitness. Alle 17 il momento clou della Fiera, la premiazione dei migliori produttori di Toma, curata dall’ONAF, l’Organizzazione nazionale assaggiatori di formaggi. Sempre domenica 9 dalle 10,30 alle 12 e dalle 15 alle 18 è prevista un’apertura straordinaria del Museo della Resistenza Valsusino. Sabato 8 e domenica 9 nel mercato coperto, il PalaToma di piazza I Maggio, gli Amici della Montagna propongono il loro catering dalle 12 alle 14. Sabato 8 ottobre
a partire dalle 9 in piazza Martiri della Libertà è presente l’autoemoteca della FIDAS, per le donazioni straordinarie di sangue. Domenica 9 ottobre in piazza Martiri della Libertà c’è anche “Grisulandia”, un’attività per bambini a cura dell’Associazione per i Pompieri Condovesi. Da non dimenticare infine che sino a domenica 9 ottobre i ristoranti condovesi propongono il menù “AmoToma”.

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Uno dei segnali del pieno ritorno alla normalità dopo la pandemia è certamente quello delle tante fiere e sagre che nel territorio della Città Metropolitana di Torino possono riproporsi secondo le formule tradizionali, che da molti anni attraggono il pubblico locale e regionale. Con la sua Sagra regionale del Ciapinabò, che quest’anno celebra la ventinovesima edizione, la Città di Carignano e il suo Comitato Manifestazioni si sono ricavati da una trentina di anni uno spazio importante nel calendario degli eventi autunnali in Piemonte. La Sagra 2022, patrocinata come sempre dalla Città Metropolitana di Torino, dà appuntamento ai buongustai da venerdì 7 a domenica 9 ottobre. La cerimonia ufficiale di inaugurazione è in programma sabato 8 alle 10,30 in piazza Liberazione, in un’esplosione di giallo, il colore del fiore del Ciapinabò, o Topinambur, come lo chiamano i francesi. Nella serata della giornata inaugurale l’Istituto Alberghiero “Norberto Bobbio” di Carignano proporrà una cena nella tensostruttura allestita in piazza San Giovanni.Non è che nel 2020 e 2021 i carignanesi avessero rinunciato all’evento: solo che hanno dovuto organizzarlo in tono minore, mentre quest’anno si torna alla formula tradizionale. Il ricco programma della Sagra sarà consultabile come sempre nel sito Internet www.comune.carignano.to.it, ma possiamo già anticipare che nel capannone allestito in piazza San Giovanni si potranno gustare i piatti a base di Ciapinabò, mentre in piazza Liberazione ci saranno i Sapori in Piazza; gli hobbisti e l’area delle specialità alimentari troveranno posto in piazza Carlo Alberto.
Nei due anni in cui a Carignano gli organizzatori fronteggiavano con coraggio e intraprendenza l’emergenza pandemica, nell’ampio territorio rurale e urbano che dalla cintura di Torino si estende fino al confine con le province di Cuneo e di Asti decollava il Distretto del Cibo Chierese-Carmagnolese, che dal 7 al 9 ottobre avrà il suo spazio in piazza Liberazione. La XVII edizione della Mostra locale dei bovini di razza Frisona sarà ancora una volta ospitata in piazza Savoia, dove si terranno le sfilate dei capi in concorso. Per la gioia dei bambini, ma anche di molti adulti affezionati al mondo rurale, domenica 9 tornerà la transumanza delle mandrie bovine dai monti del Ravè alle valli della Quadronda, passando per via Umberto I. A completare il programma della Sagra ci saranno le dirette radiofoniche, gli spettacoli comici e musicali itineranti, i DJ-set, le danze proposte dalle ragazze della Polisportiva e della scuola di Ballo Let’s dance Academy, le degustazioni della bagna caôda con Ciapinabò e dei celebri Ciafrit, che sembrano patatine ma sono croccanti golosità realizzate affettando e friggendo i Ciapinabò.
Per saperne di più e consultare il programma della Sagra si può visitare il sito Internet del Comune www.comune.carignano.to.it e la pagina Facebook del Comitato Manifestazioni. Per informazioni e prenotazioni si può chiamare il numero telefonico 334-6885244 o scrivere a comitatomanifestazio@libero.it

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Agricoltura
Sabato 1° e domenica 2 ottobre ad Usseglio è in programma l’ottava edizione della Festa della transumanza e della patata di montagna, patrocinata dalla Città Metropolitana di Torino e organizzata in occasione del rientro delle mandrie dall’alpeggio estivo. Mentre le prime nevi sulle vette più alte delle Valli di Lanzo annunciano la conclusione dei tre mesi di lavoro estivo in alpeggio, in paese si fa festa e si gusta la Toma di Lanzo d’alpeggio a km 0. Con il termine franco-provenzale “dèsarpa” si indica il ritorno dei capi bovini in paese. Per tradizione, quelli a cavallo tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre sono giorni di festa, che concludono una stagione significativa per la vita degli allevatori, degli animali e di tutta la montagna: cento giorni di duro lavoro, a contatto con gli animali e con i pascoli, per produrre la vera Toma di Lanzo d’alpeggio; un lavoro importante che aiuta a salvaguardare il delicato paesaggio alpino.Sabato 1° ottobre gli eventi sono animati dalla cantante, showgirl e presentatrice televisiva Sonia De Castelli. Alle 12 nel padiglione polivalente va in scena “Cibo angelico” uno spettacolo-racconto abbinato al pranzo, di e con Mariella Fabbris. È obbligatoria la prenotazione al numero telefonico 335-6690031. Chi vuole partecipare alla transumanza in discesa delle mandrie deve trovarsi alle 14 nel piazzale dell’albergo Furnasa, dove sono a disposizione le canne da pastore, i cappelli e le magliette per affrontare il viaggio verso le “muande”, le baite in cui i margari passano l’estate. Si assiste al carico di tutto l’occorrente da portare in alpeggio sui carri e sui basti di muli e cavalli. Per la discesa vengono invece caricati gli ultimi formaggi prodotti con il latte profumato di erbe alpine. Dopo la merenda, alle 15,30 si avvia la sfilata, con i margari impegnati ad allacciare al collo delle mucche i festoni preparati da bambini e i grandi “rudun”, i campanacci. All’arrivo in paese le mandrie sono accolte dalla musica e dal calore dei valligiani e dei turisti, accorsi anche per assistere al rito della mungitura tradizionale, alla preparazione del burro nella zangola, alla dimostrazione della preparazione dei gnocchi di patate di Usseglio. La giornata prefestiva si conclude con la cena dei margari nel salone polivalente in compagnia del cantante e presentatore Piero Montanaro.
Domenica 2 ottobre nel mercato contadino sono presenti i produttori delle patate di montagna di varie tipologie e qualità, ma anche delle mele di antiche varietà piemontesi, dei prodotti degli orti ussegliesi e dei formaggi d’alpeggio. Dalle 10 alle 12,30 è in programma la caccia ai tesori Arancioni, con partenza dall’ufficio turistico di via Roma 2. Alle 12,30 inizia il pranzo del pastore nell’area fieristica, con piatti a base di patate e gnocchi, taglieri di formaggi d'alpeggio e raclette di toma su pane rustico di montagna. I ristoranti ussegliesi propongono un menù con specialità valligiane. Alle 14 si possono gustare le frittelle di mele, mentre alle 15,30 è in programma il concerto della fisaorchestra Pietro Deiro. La giornata di festa si conclude alle 17 con la premiazione dei produttori di patate presenti, con riconoscimenti particolari al produttore della patata più grande e di quella più curiosa.
Domenica 2 ottobre è anche possibile visitare il Museo civico alpino Arnaldo Tazzetti, dedicato alla memoria dell’imprenditore torinese che fu promotore del primo Comitato per il recupero dell’antico complesso parrocchiale di Usseglio. Il Museo è ospitato nell’edificio che fu sede del Municipio dal 1786 al 1958 e, al piano terreno, delle scuole elementari maschili. Inaugurato il 3 luglio 2004 e affidato alla gestione dell’associazione Amici del Museo Civico di Usseglio, il “Tazzetti” è suddiviso in varie sezioni, nelle quali si sono nel tempo articolate le collezioni e le attività espositive. Usufruisce inoltre di locali del complesso parrocchiale, per garantire spazi adeguati ad un moderno polo museale. Il Museo promuove lo studio, la tutela e la valorizzazione della realtà montana locale e del suo patrimonio storico-ambientale. Ospita raccolte mineralogiche, faunistiche, botaniche, archeologiche, pittoriche ed etnografiche e propone mostre permanenti e temporanee, una collana di pubblicazioni, attività didattiche, lo sportello linguistico francoprovenzale e itinerari culturali che illustrano le peculiarità storiche, artistiche, architettoniche e naturalistiche del territorio.
Per saperne di più si possono consultare i portali Internet www.eventiusseglio.it e www.turismousseglio.it

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