Famiglia e minori

Report sulle attività

Il percorso di lavoro del Tavolo Permanente di Coordinamento sull’affidamento Familiare  nasce dai progetti per l’Infanzia e l’Adolescenza ex legge 285/97.
Sulla tematica dell’affidamento familiare con il I Piano Territoriale legge 285/97 (anni 1998/2001) si realizzò, grazie alla partecipazione attiva dei referenti per l’affidamento familiare degli Enti Gestori delle funzioni socio-assistenziali, il progetto “Campagna di informazione e promozione sugli affidamenti”.
L'iniziativa, che si è inserita nel quadro di una serie di azioni previste dal programma del Piano territoriale di intervento per l'infanzia e l'adolescenza, è stata destinata in primo luogo alla informazione e formazione degli operatori dei Consorzi e delle Comunità Montane, con l’obiettivo di fornire agli operatori gli strumenti tecnici e didattici indispensabili a migliorare la qualità dei loro interventi; il progetto ha voluto dare infatti un aiuto concreto all’operatore sociale che intenda promuovere sul territorio una campagna di sensibilizzazione sul tema dell’affidamento. Sono stati prodotti un libretto in cui si affronta il tema dell’affidamento ed una cassetta VHS con spiegazioni ed esperienze sull’affido.

A fine progetto i referenti territoriali hanno chiesto di poter continuare a raccordarsi in gruppo avendo difficoltà nel cercarsi da soli spazi di confronto sul tema, chiedendo all’Amministrazione Provinciale di svolgere un ruolo di coordinamento, di facilitazione e di concertazione delle iniziative successive che si sarebbero via via prodotte; nel giugno 2002 si è quindi costituito un gruppo di coordinamento.

Con deliberazione n. 1267-391333 del 3 Ottobre 2005 si è approvata la costituzione del “Tavolo  permanente di Coordinamento sull’Affidamento Familiare” formato dai rappresentanti dei Consorzi e delle Comunità Montane (in qualità di Enti Gestori dei Servizi Sociali) e coordinato dall’Ufficio Programmazione Territoriale. La stessa Deliberazione approvò altresì l’adesione al Coordinamento Nazionale Servizi Affidi.

Si tratta di un percorso che ha visto consolidarsi nella prassi gli obiettivi e le modalità che il gruppo dei referenti territoriali per l’affidamento familiare ha sperimentato per 3 anni di lavoro per poi arrivare a una sua formalizzazione.
Dal 2006 al tavolo di lavoro partecipa una rappresentante della “Casa dell’Affido” del Comune di Torino.

Un tavolo permanente di confronto e scambio

Il tavolo favorisce un costante e significativo scambio di informazioni, buone prassi e metodologie di lavoro sull’intero ambito dell’affido, ma in particolare sul difficile tema della ricerca di nuove famiglie affidatarie; il confronto e lo scambio hanno consentito la circolazione di nuove idee e la possibilità di adattare al proprio territorio modelli già sperimentati in altri, l’accrescimento di saperi e linguaggi comuni, verso un modello condiviso di intervento sugli affidamenti familiari.
La costituzione di questo tavolo ha comportato un notevole investimento di tempo da parte dei referenti territoriali, nel favorire la conoscenza e lo scambio di esperienze tra territori che utilizzano modalità di lavoro con i minori tra loro molto diverse. Proprio la composizione molto eterogenea del gruppo (esperienze e anzianità di lavoro diverse) ha richiesto tempo e lavoro di conoscenza, comprensione delle realtà di provenienza, ricerca di un linguaggio comune, ma questa “diversità” ha favorito nel tempo l’accrescimento di un sapere comune, la costruzione di modelli di lavoro innovativi, il sostegno per gli operatori con incarichi di referenza sull’affidamento familiare di recente nomina.
Il gruppo infatti nasce dalle necessità di operatori che condividono realtà e criticità lavorative simili, con un’identità organizzativa simile in quanto collegata alle caratteristiche dell’Ente Gestore dei Servizi alla persona. In questi anni di lavoro il gruppo del tavolo di coordinamento ha sicuramente sperimentato le potenzialità insite nello scambio di esperienze, la possibilità di sinergie, dando vita anche a nuove collaborazioni e intese operative sul tema tra enti diversi.
Gli incontri del tavolo avvengono ogni 3 mesi circa. Nel corso degli incontri viene dato adeguato spazio sia allo scambio di informazioni su eventi/iniziative svolte nei singoli territori, ma anche al confronto a partire da temi/criticità lavorative portate in gruppo dai singoli referenti.
In alcune situazioni in cui si sono ricercate risorse familiari al di fuori del proprio territorio di competenza attraverso un “appello delle necessità”: ”: un’équipe territoriale sottopone alle altre una situazione di un minore per il quale si ricerchi una famiglia affidataria in situazioni in cui le famiglie affidatarie del territorio di appartenenza non siano compatibili con la situazione o il minore per gravi motivi debba essere allontanato dall’ambiente di vita della famiglia naturale.

Un tavolo che si apre al confronto con altre realtà

Negli anni intercorsi, con il rafforzarsi dell’identità del gruppo, è cresciuta la necessità di confronto con altre esperienze.
Ne è un esempio il percorso di confronto con il Comune di Torino, finalizzato alla ricerca di modalità di lavoro comuni in materia di affidamento nelle situazioni di passaggio di situazioni in carico ai Servizi Sociali tra Torino e territori provinciali e viceversa (prassi, tempi, ecc) , o in situazioni di famiglie che si propongono come affidatarie nei territori in cui non sono residenti. Ulteriore obiettivo che ci si è posti il creare una rete di collaborazione e di sinergie, finalizzata alla fruizione reciproca da parte di famiglie affidatarie del territorio o di operatori sociali di incontri formativi o alla partecipazione a progetti specifici.

Dal 2009 inoltre si è avviato un percorso di confronto con le Associazioni del Terzo Settore che operano in ambito di tutela dei minori ed in particolare di affido, con le quali uno o più Enti Gestori del territorio provinciale (escluso il Comune di Torino che si confronta con il proprio tavolo con le associazioni già operante da anni) abbiano un’esperienza di collaborazione consolidata nel tempo.
Durante gli incontri si è passati da un fase iniziale di conoscenza tra volontari e operatori dei servizi attraverso lo scambio di schede relative alle associazioni e il report sulle attività del gruppo, all’avvio di una fase successiva di riflessione sul rapporto tra Servizi e Terzo Settore, sui reciproci ruoli e collaborazioni in tema di affido.
Tra le azioni che il gruppo sta promuovendo si evidenzia:

  • un maggiore scambio e diffusione di informazioni su eventi e attività tra Enti Gestori e Associazioni attraverso l’apposita sezione dedicata ad “Eventi e iniziative” in tema di affido
  • la diffusione di una più ampia cultura dell’accoglienza dei minori in difficoltà, anche attraverso la pubblicazione di articoli su quotidiani e periodici, con la costruzione a “più mani” degli articoli stessi;
  • la costruzione di un percorso di formazione in tema specifico di affido all’interno del quale si prevedano momenti di formazione congiunta tra rappresentanti delle associazioni e referenti del tavolo, con laboratori che, attraverso modalità di apprendimento partecipativo, consentano di preparare e guidare eventuali sperimentazioni “pilota”.
Un tavolo nazionale

Il Tavolo permanente provinciale aderisce al Coordinamento Nazionale Servizi Affido, costituitosi nel 1998; al Coordinamento Nazionale Servizi Affido Nazionale aderiscono 74 Enti pubblici tra Comuni, Consorzi, Aziende Sanitarie, Province e Regioni e persegue i seguenti scopi:

  • creare una sede permanente di confronto e dibattito sui temi inerenti l’affido familiare e sulle problematiche familiari e minorili connesse;
  • elaborare percorsi metodologico - operativi comuni ai diversi Servizi Affidi operanti sul territorio nazionale;
  • promuovere attività di formazione ed aggiornamento per gli operatori sociali e socio-sanitari;
  • d. offrire consulenza tecnico-organizzativa ai Servizi Affidi esistenti sul territorio nazionale, con particolare attenzione a quelli di nuova istituzione, qualora ne facciano richiesta;
  • valorizzare il ruolo primario dell’Ente Locale nella programmazione, gestione e coordinamento di tutte le attività inerenti l’affido familiare;
  • proporsi come referente tecnico per gli organi delle Amministrazioni Locali e Centrali nell’ambito della programmazione delle politiche sociali inerenti l’affido familiare e le problematiche familiari e minorili connesse;
  • promuovere iniziative di sensibilizzazione, anche in collaborazione con il privato sociale, sia a livello locale che nazionale, sull’affido familiare e sulle tematiche familiari e minorili connesse;
  • promuovere d’intesa con le Associazioni nazionali di volontariato e le Istituzioni la creazione di una commissione paritetica per un proficuo confronto sulle politiche sociali riguardanti famiglia – minori – affidi.

L’esperienza del Tavolo permanente di Coordinamento sull’Affidamento Familiare è stata presentata:

  • nel corso dei seminari “Linee guida e prassi per l’affidamento familiare” svoltosi a Catania il 24 e 25 settembre 2009; “Le buone prassi dell’affido familiare” svoltosi a Potenza il 16 e 17 marzo 2010
  • nell’ambito dello scambio interregionale tra operatori dei Servizi Affidi Regione Piemonte e Regione Veneto svoltosi a Torino .

Queste iniziative sono parte di un più ampio progetto del Ministero del lavoro della Salute e delle Politiche Sociali denominato “Un percorso nell’affido-Progetto nazionale di promozione dell’affidamento familiare” che prevede sia la mappatura dei Servizi che la raccolta delle modalità organizzative e delle “buone prassi” in tema di affido a livello nazionale .

Attualmente la segreteria del Coordinamento Nazionale Servizi Affido è seguita dalla Provincia di Potenza. (vedi sezione link)