Cultura
Sabato 14 e domenica 15 luglio a Luserna San Giovanni è in programma la seconda edizione della Baldoria Medievale, organizzata dall’associazione Fili di Luna, in collaborazione con il progetto L’Albero Volante, con l’associazione Tresò, l’Associazione commercianti e artigiani e la Proloco di Luserna.L’evento è patrocinato dalla Città Metropolitana di Torino e propone due giorni all’insegna del buon cibo, del gioco e della musica uniti da un filo conduttore: la storia medievale. Un salto indietro nel tempo porta i visitatori nell’anno 1250, quando a Luserna l’economia prosperava e non c’erano scontri religiosi. Per l’interna durata della festa Luserna San Giovanni si trasforma in una grande piazza, dove è possibile scoprire la storia, l'artigianato, i piatti della tradizione preparati nei punti ristoro e degustare le bevande di un tempo come l’ippocrasso, il sidro e idromele. Partecipano alla Baldoria gruppi storici di Saluzzo e di Monticello d'Alba e gli Arcieri di Villar Pellice.
Sabato 14 luglio la manifestazione si apre alle 18 con l’aperitivo in piazza e le dimostrazioni di danza medioevale del gruppo John O’Leary di Torino. Alle 21 è in programma il concerto del gruppo occitano Cèl Dobert.
Domenica 15 alle 10 esibizioni e duelli in piazza del Municipio a Luserna San Giovanni Airali, alle 11 corteo in costume verso Luserna Alta, dove alle 12 è in programma il pranzo medievale in piazza. A partire dalle 15 sono in programma i giochi di strada, l’inaugurazione del Museo del gioco e del giocattolo, una passeggiata storica per famiglie, animazioni medievali e giochi per grandi e piccini, esibizioni di menestrelli e danze.
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Stamani sono iniziate le celebrazioni in onore degli Alpini della Divisione Tridentina che, nel 1941 e ’42, si addestrarono sulle Alpi Occidentali e nelle pianure piemontesi prima di affrontare la tragica Campagna di Russia. Alla stazione di Porta Nuova sono state scoperte una lapide e una targa che ricordano la partenza di oltre 5.500 Alpini da Torino alla volta del fronte russo.Il programma delle manifestazioni, organizzate dall’ANA e da Assoarma e patrocinate dalla Città Metropolitana di Torino, è iniziato nell’ottobre scorso e si concluderà domenica 15 luglio, con un treno storico da Porta Nuova ad Avigliana. La lapide e la targa scoperte stamani ricordano che dal 19 al 29 luglio 1942 dal capoluogo subalpino partirono 15 tradotte con 3.989 Alpini dei battaglioni Vestone e Val Chiese e 1.540 artiglieri del gruppo Bergamo.
Sabato 14 luglio è atteso l’arrivo a Torino dei partecipanti al raduno nazionale dedicato alla Tridentina. Alle 15,30 si terrà cerimonia di apertura della manifestazione a Rivoli, con l’alzabandiera e la deposizione di una corona al monumento agli Alpini in largo Susa. Alle 16 nella sala consiliare del Comune verrà presentato il libro “La Tridentina in Piemonte. Dalla permanenza tra le genti del Torinese e dell’Astigiano alla tragica ritirata di Russia”.
Domenica 15 luglio il treno storico partirà da Porta Nuova alle 9,10 e arriverà ad Avigliana alle 9,50. Seguiranno la deposizione di una corona d’alloro alla lapide posta all’ingresso della stazione in ricordo della partenza di undici tradotte, la cerimonia ufficiale, la sfilata in corso Laghi e verso piazza del Popolo, il concerto della Fanfara Alpina Montenero e la Messa in suffragio degli alpini caduti e dispersi nella campagna di Russia. Dopo il rancio militare, sarà possibile ammirare il treno storico, i mezzi militari d’epoca, gli Alpini con le divise, i muli e i materiali utilizzati durante la Campagna di Russia. Alle 17,05 il treno storico ripartirà per Torino, con una sosta intermedia a Collegno alle 17,25 per la deposizione di una corona alla lapide in ricordo della partenza di quattro tradotte. A Rivoli, in contemporanea, si terrà la cerimonia ufficiale di chiusura, con l’ammainabandiera al monumento degli Alpini in largo Susa.
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Sabato 7 luglio alle 17 nella Casa degli Affreschi in via Maestra a Novalesa sarà inaugurata la mostra di pittura "Enfasi dell'antico e contemporaneo", a cura di Leo Viguetto e Angelo Bertagnoli.La mostra è promossa dagli Autori Associati della Savoia e dell'Arco Alpino e dall’associazione “Arte, Cultura e Tradizioni a Novalesa in Val Cenischia”. Sarà visitabile sino a domenica 22 luglio, il sabato e la domenica dalle 15 alle 18 e in settimana su prenotazione ai numeri telefonici 320-6347337, 011-9644915 e 338-2195423.
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Si addestrarono sulle Alpi Occidentali prima di affrontare la Campagna di Russia, raccontata in pagine memorabili da scrittori del calibro di Mario Rigoni Stern, Nuto Revelli e Giulio Bedeschi: erano gli Alpini della Divisione Tridentina, che sarebbe stata mandata al massacro dal regime fascista e dalla monarchia sabauda tra le steppe dell’Unione Sovietica, insieme alla Cuneense, alla Julia e al Battaglione Alpini Sciatori “Monte Cervino” del capitano Giuseppe Lamberti. Li mandarono ad affrontare il terribile inverno russo e le truppe sovietiche che difendevano la propria patria. Combatterono con equipaggiamenti, mezzi e armamenti inadeguati, in un teatro di guerra in cui si contrapponevano otto milioni di soldati, nello scontro militare più imponente che la storia avesse mai conosciuto. Quando i sovietici scatenarono l’attacco alla linea difensiva tenuta dai reparti italiani dell’ARMIR gran parte dello schieramento non resse l’urto e gli attaccanti dilagarono nelle retrovie del fronte. I reparti alpini furono trattenuti sulle loro linee di combattimento per espresso ordine di Hitler. Quando lasciarono le postazioni l’intero Corpo d’Armata alpino si trovò accerchiato e il ripiegamento si trasformò in una ritirata caotica e tragica.Dal 17 al 26 gennaio 1943 gli alpini affrontarono dieci giorni di scontri continui in condizioni ambientali estreme. Le Divisioni Julia e Cuneense non riuscirono a superare gli sbarramenti e furono quasi totalmente annientate, mentre gli uomini della Tridentina, giunti il 26 gennaio alle porte di Nikolajewka, ultimo sbarramento della “sacca” del Don, riuscirono ad aprire un varco per se stessi e per molti altri reparti sbandati italiani, tedeschi e ungheresi.
“Ricordo della Tridentina in Piemonte” è il titolo di una manifestazione commemorativa che il Comitato Tridentina 1942-2018, costituito dalle Sezioni di Torino, Asti e Val Susa dell’Associazione Nazionale Alpini, ha organizzato per il mese di luglio, con il patrocinio e il sostegno della Città Metropolitana di Torino. L’iniziativa che intende tenere viva la memoria del soggiorno degli Alpini della Tridentina in Piemonte e della loro partenza nel luglio 1942 dalle stazioni di Torino, Asti, Avigliana, Collegno e Chivasso alla volta del fronte russo, dopo un anno di impegnativo addestramento.
Giunti nel nord del Piemonte nel luglio del 1941, di ritorno dalla campagna di Grecia, i militari della Tridentina soggiornarono per quasi tre mesi in alta Valle di Susa, per poi acquartierarsi in pianura nel mese di ottobre, in varie zone del Torinese e dell’Astigiano, dove rimasero fino alla partenza per la Russia. I soldati stabilirono con le popolazioni locali forti rapporti di amicizia e di affetto, vivendo in Piemonte un periodo sereno della vita militare, prima che su di loro si scatenasse nuovamente l’inferno della guerra. Nelle città e nei paesi nacquero anche alcuni amori tra ragazze piemontesi e alpini lombardi e veneti, alcuni dei quali, usciti vivi da quella disastrosa guerra, tornarono in Piemonte per sposarsi.
UN LIBRO, UNO SPETTACOLO E TARGHE COMMEMORATIVE DEL SACRIFICIO DEGLI ALPINI
Il programma delle manifestazioni organizzate dall’ANA si concluderà domenica 15 luglio, con la partenza di un treno storico dalla stazione di Porta Nuova per ricordare la partenza per la Russia di numerose tradotte alpine, tra le quali quella dello scrittore Mario Rigoni Stern, sergente del battaglione Vestone, partita da Porta Nuova il 26 luglio 1942.
Nei primi mesi dell’anno sono state poste tre targhe nelle stazioni ferroviarie di Asti, e Chivasso per ricordare la partenza degli alpini da quelle stazioni. A Torino Porta Nuova l’appuntamento è per giovedì 12 luglio alle 10,30 nell’atrio partenze, mentre sabato 14 arriveranno in città i partecipanti a un grande raduno nazionale. Alle 15,30 di sabato 14 si terrà cerimonia di apertura della manifestazione a Rivoli, con l’alzabandiera e la deposizione di una corona al monumento agli Alpini in largo Susa. Alle 16 nella sala consiliare del Comune verrà presentato il libro “La Tridentina in Piemonte. Dalla permanenza tra le genti del Torinese e dell’Astigiano alla tragica ritirata di Russia”, curato da Franco Voghera, Beppe Barbero, Pier Giorgio Longo e dallo storico Gianni Oliva.
Domenica 15 luglio alle 8,30 si terrà una cerimonia alla stazione di Torino Porta Nuova, al binario da cui alle 9,10 partirà il treno storico. Alle 9,50 il convoglio arriverà ad Avigliana, per la deposizione di una corona d’alloro alla lapide posta all’ingresso della stazione in ricordo della partenza di undici tradotte della “Tridentina”. Seguiranno la cerimonia ufficiale con le autorità e la sfilata lungo corso Laghi e verso piazza del Popolo, dove alle 11 è previsto un concerto della Fanfara Alpina Montenero. Alle 11,45 la Messa in suffragio degli Alpini caduti e dispersi nella campagna di Russia e dei caduti di tutte le guerre, con la partecipazione del coro della sezione ANA di Torino. Il rancio militare sarà preparato dalla cucina da campo del Gruppo Alpini di Giaveno e servito sotto una tensostruttura. Alle 15 allo scalo ferroviario sarà possibile visitare il treno storico e i mezzi militari d’epoca. Sarà rievocata la partenza delle tradotte, con Alpini in divisa, muli, materiali e mezzi militari dell’epoca e la partecipazione di gruppi storici. Alle 17,05 il treno storico ripartirà per Torino, con una sosta intermedia a Collegno alle 17,25 per la deposizione di una corona alla lapide in ricordo della partenza di quattro tradotte. A Rivoli, in contemporanea, si terrà la cerimonia ufficiale di chiusura, con l’ammainabandiera, al monumento degli Alpini in largo Susa.
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Undici giorni fitti di appuntamenti e di eventi a Collegno, in occasione della festa patronale di San Lorenzo, organizzata dall’omonima associazione culturale con il contributo dell’amministrazione comunale e con il patrocinio della Città metropolitana.Si comincia venerdì 6 luglio con la commedia dialettale “Quand che j’asô a vòlô”, proposta alle 21,30 in piazza I Maggio da Alfatre gruppo teatro. Sabato 7 alle 21 la proposta è “Una notte al Castello”, passeggiata-spettacolo nel parco del maniero dei Provana, a cura del gruppo storico “Contea di Collegno” e delle “Masche” dell’associazione San Lorenzo.
Domenica 7 alle 21 in piazzetta Martiri è in programma un concerto dell’Orchestra Fiati. Martedì 10 in piazza della Cojtà alle 21 c’è la serata alpina con Franco Voghera, curatore del libro “La Tridentina in Piemonte. Dalla permanenza tra le genti del Torinese e dell’Astigiano alla tragica ritirata di Russia”. Canti e letture sono affidati al Coro alpino di Collegno e ad Alfatre gruppo teatro.
Quella di giovedì 12 luglio è la serata del “Tango argentino” in piazza IV Novembre, mentre venerdì 13 alle 21 a Villa Licia si presenta il libro “A l’era tùt n’àutr afé…” dedicato alle storie dell’emigrazione italiana. Nella stessa serata in piazza I Maggio Alfatre Gruppo Teatro propone “La neve di zio Anselmo”.
La vigilia della festa patronale, sabato 14, è dedicata alle danze in piazza IV Novembre. Alle 10 di domenica 15 luglio nelle vie Alpignano e Martiri del XXX Aprile è in programma la cerimonia di inaugurazione della 458ª Fiera di San Lorenzo, con la partecipazione del gruppo storico “Contea di Collegno”. La messa solenne in onore del patrono è in programma alle 11,15 nella chiesa parrocchiale. Nel parco del castello Provana dalle 10 alle 19 si possono visitare la mostra mercato “Rac…colti, lavorati, mangiati” e la mostra fotografica “Storia del 900: anche a Collegno il biscotto era … Maggiora”, con le immagini dell’archivio privato della famiglia di imprenditori dolciari (visitabile anche lunedì 16 dalle 15 alle 19).
È anche in programma l’esposizione “Tra arte, mestieri antichi e natura”, curata dall’artista ecovolontario Mario Schilirò. Completano la giornata le dimostrazioni di falconeria e i laboratori del gusto promossi da Slow Food, Onav e Birrificio Leumann. In via Martiri XXX Aprile sono visitabili l’esposizione zootecnica e quella della macchine agricole d’epoca. È anche prevista la presenza del gruppo storico militare Vittorio Amedeo II e dell’Accademia di scherma tradizionale Scrima Torino. Lunedì 16 luglio a Collegno tutti gli uffici pubblici rimangono chiusi per la festa patronale, che si conclude con la serata danzate in piazza IV Novembre.
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Nel mese di luglio l'Unione Montana Val Sangone organizza la prima edizione del festival “Stelle della Valle”, che propone cinque appuntamenti di musica sinfonica e operistica in collaborazione con il Teatro Regio, la Regione Piemonte e “Piemonte dal Vivo”. A credere in questa nuova operazione culturale, che a Coazze si affianca a quella ormai tradizionale del Festival Nazionale Pirandello, è stato anche il pittore Antonio Nunziante: è sua infatti l'opera che compare sul manifesto dell'evento. La prima edizione, patrocinata dalla Città Metropolitana di Torino, si svolgerà quasi interamente in Alta Val Sangone, ma il concerto inaugurale del 6 luglio, con la “Petite Messe Solennelle” di Rossini sarà ospitato tra le antiche mura della Sacra di San Michele, simbolo del Piemonte. Seguiranno due concerti en plein air, il 7 luglio a Valgioie e l'8 luglio a Coazze, per i quali sono stati scelti due siti che bene rappresentano le peculiarità della Val Sangone.Sabato 7 luglio l’appuntamento en plein air in notturna sarà in località Trucetti di Valgioie, un balcone naturale sospeso all'imbocco delle valli Susa e Sangone, un tempo postazione dell’artiglieria contraerea, belvedere verde contornato dalle montagne e aperto sulla pianura che di notte si veste delle luci della metropoli.
Domenica 8 luglio la musica risuonerà invece nei prati intorno alle antiche case di pietra della borgata Oliva di Coazze, a 1100 metri di altitudine, sotto le pareti dei Picchi del Pagliaio e di fronte all'arco di vette che delimitano la valle. Sul palco del concerto inaugurale e dei due concerti en plein air si esibiranno l'Orchestra O.S.A.I. e il CasaleCoro, diretti dal maestro Paolo Fiamingo.
Completano il calendario due concerti del Regio Itinerante: i Penta Brass il 9 luglio nel piazzale delle scuole di Valgioie, il Quintetto pianoforte e archi il 15 luglio nel giardino della storica Villa Tosco-Prever di Coazze. Quest'ultimo evento sarà anche il trait d'union con il programma del Festival Nazionale Pirandello, concludendo la rievocazione storica dell'arrivo del premio Nobel siciliano a Coazze per la villeggiatura montana nell’estate del 1901.
Domenica 8 luglio a Coazze sarà possibile associare al concerto pomeridiano un’escursione con pranzo al rifugio “Ciargiur” del CAI, oppure una visita guidata all’antica miniera di talco Garida, all'Ossario e alla fossa comune di Forno, luoghi storici della Resistenza. Borgata Forno sarà la base di partenza per le brevi passeggiate a piedi fino al sito del concerto (20 minuti), alla miniera Garida (25 minuti) e all'Ossario dei caduti della Resistenza (5 minuti) e sarà raggiungibile esclusivamente con i bus navetta in partenza da Coazze. In alternativa è anche possibile raggiungere Borgata Forno a piedi, partendo direttamente da Coazze, utilizzando un sentiero tra i boschi, con un tempo di percorrenza di circa due ore.
I concerti saranno a ingresso libero e in caso di pioggia quelli previsti all'aperto saranno ospitati rispettivamente nella chiesa parrocchiale di Valgioie e nel palafeste di Coazze. È possibile partecipare agli eventi collegati ai concerti organizzati a Coazze solo su prenotazione. Le visite guidate alla miniera Garida e ai luoghi della Resistenza e la navetta da Coazze a Forno sono a pagamento.
Per informazioni: Ufficio turistico di Coazze, telefono 011-9349681, e-mail turismo@comune.coazze.to.it; Ufficio turistico di Valgioie, telefono 333-4550019.
In allegato: la cartolina e il manifesto di “Stelle della Valle” con gli orari e i luoghi dei concerti
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Il circuito musicale Organalia 2018, promosso e patrocinato dalla Città Metropolitana di Torino, propone sabato 30 giugno alle 17 nella chiesa parrocchiale di San Francesco a Moncalvo (Asti) l’ultimo concerto della rassegna primaverile-estiva, che avrà come protagonista l’organista Luca Benedicti. Il primo concerto di Organalia nella località del Monferrato concerto sarà preceduto alle 16 da una visita guidata alle opere di Guglielmo e Orsola Maddalena Caccia e al museo parrocchiale, a cura delle guide dell'associazione Guglielmo Caccia detto il Moncalvo e Orsola Caccia Onlus (per informazioni telefono 320-0989626).L’organo della chiesa di San Francesco è collocato nella cantoria sopra il portale di ingresso principale ed è stato costruito da Vincenzo Mascioni nel 1942, utilizzando canne dello strumento precedente, fabbricato nel 1832 dagli organari Serassi di Bergamo e modificato nel 1881 dall’organaro Mentasti di Varese. Luca Benedicti, protagonista del concerto moncalvese, si è diplomato in organo e composizione organistica e in musica corale e direzione di coro al Conservatorio statale “Ghedini” di Cuneo. Ha partecipato a master class con illustri organisti stranieri e ha iniziato la sua carriera concertistica nel 1988. Ad agosto tornerà ad esibirsi negli USA con concerti a Washington DC, New York e Winchester mentre a novembre si esibirà a Londra sul monumentale organo della Westminster Abbey. Dal 2004 collabora con l’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI e si esibisce con artisti di fama internazionale tra i quali il flautista catalano Claudi Arimany. È organista del Coro Maghini, con cui negli ultimi anni ha eseguito diversi concerti nel contesto del Festival Musica nei Luoghi dello Spirito e di Organalia. Attualmente fa parte della commissione per il restauro e l’ampliamento dell’organo della parrocchia della Beata Vergine delle Grazie di Torino. E’ direttore artistico di rassegne organistiche internazionali.
Il programma del concerto di Moncalvo è incentrato sulla figura del compositore britannico Ralph Vaughan Williams, del quale ricorre il sessantesimo anniversario della morte. L’apertura è affidata a tre pagine barocche: di Johann Sebastian Bach il “Preludio e Fuga in Re minore” BWV 539 e il Preludio al Corale “Allein Gott in der Höh’ sei Her” BWV 662; di Tomaso Albinoni l’Adagio in Sol minore. Al repertorio organistico contemporaneo appartiene invece “Cortège et Litanie” opera 19 numero 2 dell’organista e compositore francese Marcel Dupré, seguita dall’Interludio di Marco Enrico Bossi, dai preludi “Romanza” e “Toccata” di Ralph Vaughan Williams, dall’”Adagio for strings” opera 11 dell’americano Samuel Barber e dalla “Baroque Suite” di Gordon Young.
Il concerto di Moncalvo è patrocinato dalla Provincia di Asti e dalla Città di Moncalvo ed è organizzato in collaborazione con la parrocchia e con l’associazione Guglielmo Caccia detto il Moncalvo e Orsola Caccia Onlus. L’ingresso è ad offerta libera. Per ulteriori informazioni: www.organalia.org
AL CIRCOLO DEI LETTORI IL MAESTRO ROBERTO COGNAZZO PRESENTA IL SUO CD CON LE TRASCRIZIONI ORGANISTICHE DI BRANI D’OPERA DI MASCAGNI
Venerdì 29 giugno alle 18 al Circolo dei Lettori di via Bogino a Torino è in programma la terza e ultima conversazione musicale curata da Roberto Cognazzo nell’ambito del programma di Organalia 2018. La conferenza-concerto intitolata “Una magnifica gazzarra
di suoni” è ad ingresso gratuito ed offre l'occasione per presentare l'ultimo CD registrato da Roberto Cognazzo per il marchio discografico “Elegia” (www.elegiaclassics.com) e interamente dedicato alla trascrizione organistica di brani d'opera di Pietro Mascagni. Nella registrazione sono raccolte varie pagine sinfoniche e sinfonico-corali, rivisitate grazie alla sterminata tavolozza sonora dell’organo realizzato da Carlo Vegezzi Bossi nel 1884 nella chiesa parrocchiale di San Massimo a Torino. Muovendo dall’opera d’esordio di Mascagni, la “Cavalleria Rusticana”, il programma del concerto propone dieci composizioni del primo decennio della produzione mascagnana, il cui succedersi evidenzia l’eclettismo del compositore che, avendo perfettamente compreso l'irripetibilità della “Cavalleria”, si rivolse, sin dalla seconda opera, "L’amico Fritz”, a soggetti di tutt’altro genere, trovando per ognuno la musica appropriata. Nel contesto di queste opere d’ambiente, il compositore (seguendo i felici esempi di Bizet e Massenet) inserì sovente efficaci brani sinfonici, destinati (come le sinfonie rossiniane) ad una solida fortuna autonoma.
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Anche la Biblioteca di Storia e Cultura del Piemonte intitolata a Giuseppe Grosso, che ha sede a Palazzo Cisterna sede aulica della Città metropolitana di Torino è entrata a far parte del CoBis, il Coordinamento delle Biblioteche Speciali e Specialistiche di Torino, attivo da 10 anni. La formalizzazione è avvenuta durante la iriunione plenaria del Comitato che si è svolta nella sede dell'Accademia delle Scienze di Torino.La finalità del Coordinamento è quella di promuovere una rete tra le differenti realtà documentarie presenti nella città di Torino a vantaggio di un migliore servizio per le istituzioni ed il pubblico a livello cittadino, regionale e nazionale. L'importante patrimonio storico e culturale conservato nella Biblioteca di Palazzo dal Pozzo della Cisterna, aperta al pubblico dal 1964, potrà certamente contribuire ad accrescere il valore del sistema bibliotecario.
"Un'occasione importante - dichiara la consigliera della Città metropolitana Barbara Azzarà con delega alla biblioteca storica - che abbiamo colto con entusiasmo. Ringrazio il Coordinamento per l'opportunità che ci consentirà di fare rete con altre realtà documentarie del territorio metropolitano". "La biblioteca Giuseppe Grosso - prosegue la consigliera Azzarà - custodisce tesori inestimabili. La condivisione di progetti e di obiettivi con realtà culturali vicine a noi non può che contribuire a rafforzare ancor più la nostra missione: quella di studio, conservazione e divulgazione dei beni librari".
www.cittametropolitana.torino.it/cultura/biblioteca_storica
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Nel mese di luglio l'Unione Montana Val Sangone organizza la prima edizione del Festival “Stelle della Valle”, che propone cinque appuntamenti di musica sinfonica e operistica in collaborazione con il Teatro Regio, la Regione Piemonte e “Piemonte dal Vivo”. A credere in questa nuova operazione culturale, che a Coazze si affianca a quella ormai tradizionale del Festival Nazionale Pirandello, è stato anche il pittore Antonio Nunziante: è sua infatti l'opera che compare sul manifesto dell'evento.La prima edizione, patrocinata dalla Città Metropolitana di Torino, si svolgerà quasi interamente in alta Val Sangone ma il concerto inaugurale del 6 luglio, con la “Petite Messe Solennelle” di Rossini, sarà ospitato tra le antiche mura della Sacra di San Michele, simbolo del Piemonte.
Seguiranno due concerti en plein air, il 7 luglio a Valgioie e l'8 luglio a Coazze, per i quali sono stati scelti due siti che bene rappresentano le peculiarità della Val Sangone. Sabato 7 luglio l’appuntamento en plein air notturna sarà in località Trucetti di Valgioie, un balcone naturale sospeso all'imbocco delle valli Susa e Sangone, un tempo postazione dell’artiglieria contraerea, belvedere verde contornato dalle montagne e aperto sulla pianura che di notte si veste delle luci della metropoli. Domenica 8 luglio la musica risuonerà invece nei prati intorno alle antiche case di pietra della borgata Oliva di Coazze, a 1100 metri di altitudine, sotto le pareti dei Picchi del Pagliaio e di fronte all'arco di vette che delimitano la valle. Sul palco del concerto inaugurale e dei due concerti en plein air si esibiranno l'Orchestra O.S.A.I. e il CasaleCoro, diretti dal maestro Paolo Fiamingo. Completano il calendario due concerti del Regio Itinerante: i Penta Brass il 9 luglio nel piazzale delle scuole di Valgioie, il Quintetto pianoforte e archi il 15 luglio nel giardino della storica Villa Tosco-Prever di Coazze.
Quest'ultimo evento sarà anche il trait d'union con il programma del Festival Nazionale Pirandello, concludendo la rievocazione storica dell'arrivo del premio Nobel siciliano a Coazze per la villeggiatura montana nell’estate del 1901. Domenica 8 luglio a Coazze sarà possibile associare al concerto pomeridiano un’escursione con pranzo al rifugio “Ciargiur” del CAI, oppure una visita guidata all’antica miniera di talco Garida, all'Ossario e alla fossa comune di Forno, luoghi storici della Resistenza. La borgata Forno sarà la base di partenza per le brevi passeggiate a piedi fino al sito del concerto (20 minuti), alla miniera Garida (25 minuti) e all'Ossario dei caduti della Resistenza (5 minuti) e sarà raggiungibile esclusivamente con i bus navetta in partenza da Coazze. In alternativa è anche possibile raggiungere la borgata Forno a piedi, partendo direttamente da Coazze, utilizzando un sentiero tra i boschi, con un tempo di percorrenza di circa due ore. I concerti saranno ad ingresso libero e in caso di pioggia quelli previsti all'aperto saranno ospitati rispettivamente nella chiesa parrocchiale di Valgioie e nel palafeste di Coazze. È possibile partecipare agli eventi collegati ai concerti organizzati a Coazze solo su prenotazione. Le visite guidate alla miniera Garida, ai luoghi della Resistenza e la navetta da Coazze a Forno sono a pagamento.
Per informazioni: Ufficio turistico di Coazze, telefono 011-9349681, e-mail turismo@comune.coazze.to.it; Ufficio turistico di Valgioie, telefono 333-4550019.
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Sabato 23 e domenica 24 giugno a Cesana Torinese è in programma la quinta edizione della commemorazione storica della Battaglia delle Alpi del giugno 1940, organizzata dall’associazione “Monte Chaberton - 515ª Batteria Guardia alla Frontiera”, nata con lo scopo di promuovere studi e ricerche storiche riguardanti il breve ma cruento conflitto che oppose gli eserciti francese e italiano sul confine alpino.La manifestazione è patrocinata dal Ministero della Difesa, dalla Regione Piemonte, dalla Città Metropolitana di Torino, dall’Esercito Italiano, dal Comune di Cesana Torinese e dall’Unione Comuni Olimpici Via Lattea.
Sabato 23 a partire dalle 10 a Cesana nella base militare dell’Esercito, in via IV Novembre, sarà aperto il campo militare. Alle 11 è in programma la commemorazione dei caduti dello Chaberton, con il raduno davanti al Municipio, la successiva sfilata per le vie del centro e una cerimonia al monumento che ricorda i militari italiani che persero la vita nella battaglia. Alle 15,30 si terrà una conferenza storica, moderata da Emanuele Mugnaini. Maurizio Enrico Parri parlerà del “Fiat 2000, il primo carro armato italiano”, Eugenio Garoglio de “La costruzione della Batteria” e Diego Drago de “La via elettrificata e la stazione intermedia”. Alle 21 è in programma un concerto del Coro Alpi Cozie Valsusa nella chiesa di San Restituto a Sauze di Cesana, dove domenica 24 alle 11 sarà celebrata una Messa in ricordo dei caduti. Le relazioni storiche previste nel pomeriggio di sabato 23 sono dedicate ai temi “Dai sacri confini Guardia Sicura” a cura di Davide Corona, “Chaberton: tramonto ed alba” a cura di Ottavio Zetta e “Lo Chaberton in MTB” a cura di Diego Drago.
Domenica 24 giugno sarà anche la giornata del Trofeo Monte Chaberton di corsa in montagna. La gara fa parte del circuito Skyrunner Italy Series e prevede un percorso di 25,5 km con un dislivello positivo di 2.000 metri. Si disputerà inoltre la seconda edizione dello Chaberton K2 - Doppio Vertical Kilometer, una corsa competitiva in salita di 8 km, con 2.000 metri di dislivello, partenza da Fenils e arrivo in vetta al Monte Chaberton.
Per saperne di più: www.montechaberton.it
PAGINE DI STORIA SCRITTE A 3.130 METRI DI ALTITUDINE
In vetta allo Chaberton, a 3.130 metri di altitudine, nel 1940 era presente la batteria fortificata più alta d’Europa, progettata alla fine del XIX secolo e completata nel 1910. Allo scoppio delle ostilità con la Francia, il forte divenne attivo per la prima volta: venne utilizzato per bombardare obiettivi militari francesi, senza peraltro causare grandi danni. Nel vicino forte francese dello Janus è visibile una torretta di avvistamento corazzata sopra un'opera di cemento, in cui l'acciaio della torretta fu parzialmente distorto, ma non perforato, da una delle granate da 149 della batteria. L'esercito francese aveva però già pronto un piano di bombardamento del forte. Il mattino del 21 giugno, i francesi cominciarono a bombardare con quattro obici d'assedio Schneider da 280 millimetri. Il bombardamento fu temporaneamente sospeso per la nebbia, ma nel pomeriggio riprese e, una volta aggiustato il tiro, i mortai francesi in breve tempo misero fuori uso sei delle otto torrette del forte, causando nove morti e cinquanta feriti, mettendo fuori uso la teleferica di servizio del forte e causando danni notevoli alle strutture. Il giorno seguente il forte continuò a sparare con le due torrette residue, mentre i francesi spararono ancora qualche colpo di mortaio.
Con l'armistizio del 25 giugno, il forte cessò l'attività. Abbandonato dopo l'8 settembre 1943, fu poi occupato da reparti della Folgore della Repubblica Sociale Italiana nell'autunno del 1944, per poi essere definitivamente abbandonato dopo la resa della Germania e della RSI nel 1945. Con i trattati di Parigi del 1947, l'intero monte Chaberton, e quindi il forte, passarono in territorio francese. Abbandonato, il forte venne svuotato di tutte le strutture metalliche nel 1957.
Nel 1987 venne chiusa al traffico anche la rotabile che congiungeva Fenils con la vetta. Il forte è oggi accessibile a piedi o in mountain bike, percorrendo la vecchia strada militare da Fenils, oppure solo a piedi partendo da Claviere e risalendo il vallone delle Baisses fino al Colle dello Chaberton, da cui riprendere la strada militare. La ciclabilità in salita a partire da Grange Quagliet è però molto difficoltosa, a causa della pendenza della strada e del fondo sconnesso. L’accesso alla strada militare con mezzi a motore è proibito. È possibile visitare sia le opere a cielo aperto che quelle in sotterraneo. Per queste ultime è opportuno attrezzarsi in maniera consona.
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