I NOSTRI COMUNICATI

 

Cultura

Cultura

Il circuito musicale Organalia 2018, patrocinato dalla Città Metropolitana di Torino, propone nel fine settimana un concerto a Montanaro ed uno a Volpiano.
Venerdì 8 giugno alle 21 nella chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta a Montanaro è in programma il penultimo concerto dell’itinerario canavesano. Alla consolle dell’organo costruito da Giovanni e Giacinto Bruna tra il 1808 e il 1810 siederà l’organista pistoiese Andrea Vannucchi, per la seconda volta ospite di Organalia. Il programma del concerto è ispirato agli ideali dell’Illuminismo e del Risorgimento italiano. In apertura si ascolterà il Gran Preludio in Sol minore di Giovanni Simone Mayr, compositore e didatta tedesco che operò a Bergamo ed ebbe tra i propri allievi Gaetano Donizetti e Felice Moretti. Presi i voti nell’Ordine Francescano, Mayr assunse il nome di padre Davide da Bergamo, con cui è noto ai musicofili. La parte centrale del concerto sarà dedicata ad alcune composizioni di Giuseppe Gherardeschi, del quale Vannucchi ha inciso un CD per il marchio discografico Elegia Records: due “Offertori”, una “Elevazione”, un “Andantino per la Benedizione” e la “Sonata per organo a guisa di banda militare che suona un marcia”, brano quest’ultimo in grado di mettere in risalto le peculiarità dell’organo di Montanaro. La serata proseguirà nel nome del compositore toscano Giovacchino Maglioni, con il Corale numero 5 in Fa maggiore e la Preghiera in Mi minore. Il programma prevede poi una sorta di “incursione piemontese”, con la “Sonata per l’Offertorio" di Giovanni Quirici. Il finale sarà affidato ancora a padre Davide da Bergamo, compositore che ha segnato il periodo del Risorgimento, con l’Elevazione in Re minore e la Sinfonia in Re maggiore. Il concerto di Montanaro è con ingresso ad offerta libera, è patrocinato e sostenuto dal Comune ed è organizzato con la collaborazione della Pro Loco Montanaro e della parrocchia.
Organalia 2018 proseguirà sabato 9 giugno alle 21 a Volpiano nella chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo, con un concerto dell’organista Maurizio Fornero e del trombettista Daniele Greco D’Alceo. Il programma è incentrato sui fasti del Barocco, che trovano una particolare esaltazione nel connubio della tromba abbinata all’organo costruito nel XIX secolo dal varesino Pietro Bernasconi. L’apertura sarà dedicata al compositore veneto Giuseppe Torelli, di cui è in programma il Concerto in Re maggiore per tromba e organo. A seguire il Concerto in Sol maggiore BWV 973 di Antonio Vivaldi nella trascrizione per tastiera di Johann Sebastian Bach. Si passerà poi alla scuola napoletana con la Sinfonia “Il giardino di Amore” di Alessandro Scarlatti per tromba e organo. Il penultimo brano sarà il Concerto in Fa maggiore BWV 978 di Johann Sebastian Bach da Antonio Vivaldi, mentre il finale sarà dedicato a Tomaso Albinoni, con il Concerto per tromba e organo opera 9 numero 2. Il concerto di Volpiano è organizzato con il patrocinio e il sostegno del Comune e in collaborazione con la parrocchia.
Per saperne di più e consultare il calendario dei concerti di Organalia: www.organalia.org

Cultura

L'Ecomuseo del Rame, del Lavoro e della Resistenza di Alpette ha ottenuto nelle settimane scorse il rinnovo della certificazione “Herity”, rilasciata dall’omonima organizzazione internazionale no-profit, che attesta in tutto il mondo la qualità nella conservazione e gestione del patrimonio culturale. Il nome deriva dall'unione delle due parole inglesi Heritage e Quality. Si tratta di un prestigioso riconoscimento, attribuito negli anni scorsi anche a Palazzo Dal Pozzo della Cisterna, sede aulica della Città Metropolitana di Torino.
L’amministrazione comunale di Alpette è giustamente fiera per il rinnovo della certificazione, a cui si aggiunge per la prima volta la certificazione rilasciata al Polo Astronomico, ormai diventato un punto di riferimento per numerose attività didattiche riservate alle scuole e per iniziative di divulgazione scientifica rese possibili da un osservatorio astronomico di prim’ordine. L’Ecomuseo del Rame ha tra l’altro ottenuto un incremento della valutazione Herity grazie all’ampliamento della sala espositiva dedicata alla Resistenza. Partendo da criteri scientificamente accettati ma in modo facilmente comprensibile, Herity fornisce al pubblico una serie di informazioni che permettono di decidere se visitare o meno un bene culturale, incoraggia i proprietari e i gestori dei beni a valorizzare e conservare meglio il patrimonio di cui sono responsabili. All'entrata di ogni museo, monumento, sito all'aperto, biblioteca, archivio, pubblico o privato aperto al pubblico, il simbolo Herity, simile a un bersaglio, indica chiaramente e preliminarmente al visitatore per l'anno in corso il livello raggiunto, secondo una classificazione articolata di cinque livelli e correlata a quattro criteri: percezione del valore culturale (rilevanza), stato di mantenimento e restauro (conservazione), informazione trasmessa al visitatore (comunicazione), qualità dell'accoglienza (servizi).

UN ECOMUSEO NELLA “TERRA DEI MASTRI RAMAI”

Alpette anticamente era chiamata “terra dei mastri ramai”, perché in ogni via del paese si sentiva il tintinnìo dei martelli, che prima modellavano i manufatti e poi li abbellivano con la martellatura. Ad Alpette e nelle Valli Orco e Soana il mestiere dei ramai era diffuso grazie alla presenza di cinque miniere di rame. Il minerale veniva trasportato nelle varie fucine della zona e, dopo la fusione, sotto il maglio a testa d'asino, veniva data la prima sagomatura. Con un carro trainato da muli il rame semilavorato veniva portato nelle botteghe, dove i mastri ramai lo modellavano interamente a mano, come si può ancora vedere visitando la Scuola del Rame di Alpette. L'arte dei mastri ramai trasformava ogni pezzo di rame in un paiolo per la polenta, in un secchio, in una caldaia per il latte, in un contenitore per la panna, in una padella, in un imbuto o in una sigella da pozzo.
Famose sono le caffettiere di Balaccio, i lavori eseguiti dalla famiglia Sandretto che avevano il loro laboratorio in località Getta. Intorno al 1900 i mastri ramai del Canavese emigrarono a Torino, lavorando nelle carrozzerie Fiat, Pininfarina e Bertone e in altre aziende del settore. Dal 1983 ad Alpette, per iniziativa del Comune e grazie all'appoggio della Regione, della Provincia (ora della Città Metropolitana) e della Comunità Montana Valli Orco e Soana, si tengono corsi annuali per la lavorazione del rame. Seguendo l'antica tradizione locale si lavora unicamente a mano, imparando tecniche antichissime. I nostri nonni cucinavano nelle pentole di rame perché ha una capacità di trasmissione del calore elevatissima e, di conseguenza, uniforme, consentendo ai cibi di cuocere nel migliore dei modi. L'omogenea distribuzione del calore consente una cottura che non aggredisce i cibi, preservandone le proprietà nutrizionali e le caratteristiche organolettiche. Inoltre, i cibi non si attaccano al fondo. La qualità della cottura, infatti, dipende molto dal "volano termico" generato dallo spessore della lamina. All'inizio del '900 fu l'alluminio, più leggero ed economico, a sostituire in molte case le pentole di rame, poi soppiantato dall’acciaio inox e più recentemente dalle pentole in lega. La cottura non è comunque mai uniforme, perché le notevoli variazioni di temperatura influiscono negativamente sul risultato finale. Con il rame, invece, il calore avvolge e “accarezza” il cibo, la cottura è più rapida e rispettosa dei profumi e dei sapori. L’Ecomuseo del Rame di Alpette è nato per iniziativa del Comune, con il contributo della Provincia di Torino, per ricordare il lavoro umile e pregiato che i mastri ramai eseguivano nei tempi passati. Insieme al laboratorio del rame, il museo rappresenta un momento di incontro per capire il valore di questo lavoro. Sin dalla sua fondazione l’Ecomuseo ha fatto parte del circuito degli Ecomusei della Provincia di Torino, aderendo al “progetto Cultura Materiale”, avviato dalla Provincia nel 1995. Ad Alpette la visita guidata prevede l’illustrazione degli oggetti esposti nell’Ecomuseo e del loro utilizzo. Con l’ausilio di filmati vengono spiegate le tecniche e le fasi della lavorazione dei manufatti, con la possibilità di effettuare prove pratiche. Ai visitatori viene spiegato come si producono le pentole e i tegami in rame, dando loro la possibilità di eseguire piccoli lavori, come braccialetti lavorati in rame. Nel periodo estivo l’Ecomuseo del Rame è aperto nei giorni festivi, mentre nelle altre stagioni occorre concordare le visite telefonando in Comune o consultando le indicazioni presenti sul sito Internet www.comune.alpette.to.it

Cultura

Ad Ivrea i fine settimana di giugno iniziano con gli appuntamenti e gli eventi inseriti nel calendario dell’iniziativa “I Venerdì di Eporedia”, proposti dall’associazione artistico-culturale “Il Diamante” con il patrocinio della Città Metropolitana di Torino. L’appuntamento è per le serate del 1°, 15, 22 e 29 giugno.
Il 1° giugno in piazza Maretta alle 21 va in scena lo spettacolo “Diamantinus e Il Manoscritto Ritrovato”, con la lettura di testi del Dolce Stil Novo curata dall’attore Davide Mindo e con l’accompagnamento al liuto del maestro Paolo Lova, che esegue partiture medioevali.
Si proseguirà l’8 giugno con la serata “Cori & Cubetti”, con i complessi corali della Cattedrale, “La Serra” del Cai di Ivrea e “In Voce Noi”. In via Arduino il cantautore Riccardo Bonsanto presenterà la sua serata di “Poesia in Musica” e, sempre nel centro storico, si esibirà la Filarmonica Ruegliese, street band composta da oltre trenta musici. Il gruppo storico “L’Unicorno Alato” proporrà una serata di animazione a tema “fantasy” con il trucca-bimbi, giochi vari e momenti ludico-didattici in piazzetta Santa Croce. Le performance clownesche dell’artista Max Garula dispenseranno sorrisi e buon umore. Venerdì 15 giugno a partire dalle 21,30, sono in programma esibizioni dei gruppi musicali e delle giovani band del territorio in diversi angoli della città. In piazza Maretta, prima dell’appuntamento “Musica e Parole” con Riccardo Bonsanto, a partire dalle 21 verrà proposta la lettura dei Canti dell’Inferno della Divina Commedia, a cura del gruppo Canavisium Moyen Age. Le parole del Sommo Poeta lette e interpretate da Davide Mindo, saranno accompagnate dalle melodie musicali indicate a suo tempo dallo stesso Dante ed eseguite al liuto da Paolo Lova. Le performance, le clownerie e l’animazione nelle vie di Ivrea saranno ispirate ai pirati. Chiunque potrà vestirsi da pirata e interagire con gli attori passeggiando nel centro.
Le “lecturae Dantis” proseguirano venerdì 22 dalle 21 in avanti in piazza Maretta, con alcuni canti del Purgatorio. A seguire le “Rime in musica” con i cantautori, mentre la Fanfara di Settimo suonerà in via Arduino e in Piazza di Città e l'Unicorno Alato proporrà la serata “Vecchio West” con giochi e intrattenimenti in piazzetta Santa Croce. Ci si potrà vestire da cowboy o da pellerossa e girovagare divertendosi nel centro storico.
Il viaggio attraverso le tre cantiche della Divina Commedia si concluderà venerdì 29 giugno con il Paradiso e sarà seguito dallo spettacolo “Frasi In Musica”. In piazza Ottinetti dalle 21 in avanti ci sarà l’evento “Arti e mestieri medievali” a cura dell’associazione “Il Mastio”, che allestirà una ventina di banchi con altrettante persone in costume. Si esibiranno inoltre i tamburi del Gruppo Storico del Canavese “IJ Ruset” e “Gli Allodieri di Cuorgnè”. La serata a tema sarà dedicata a Harry Potter.

Cultura

Nei paesi e nelle città in cui sono presenti una sezione o un gruppo dell’ANA è normale sentir dire che “gli Alpini ci sono sempre”, nel senso che, nelle occasioni di festa e di aggregazione come nelle calamità naturali e nelle emergenze che in una comunità locale non mancano mai, le “Penne Nere” sanno dare il meglio di sé, per essere solidali con i concittadini, per aiutarli a fare festa come a superare i momenti più difficili.
Quando gli Alpini sfilano per la loro Adunata nazionale o per le adunate provinciali e locali l’affetto e la stima della popolazione nei loro confronti sono palpabili. È facile prevedere che sarà così anche domenica 10 giugno a Villafranca Piemonte, dove si celebreranno i settant’anni dalla fondazione del locale gruppo, che dipende dalla Sezione ANA Monviso Saluzzo. Sarà un momento di festa, ma anche una ricorrenza speciale, che premierà e valorizzerà la presenza sul territorio e l’impegno che da sempre caratterizza le attività promosse dalle “Penne Nere”. Sarà anche l’occasione per onorare e ricordare l’impegno e i sacrifici degli Alpini nella Seconda Guerra Mondiale e, in tempi più recenti, in tutte le missioni di pace sotto l’egida dell’ONU e negli interventi di Protezione Civile a sostegno delle popolazioni colpite dalle calamità naturali.
Sabato 9 giugno alle 21 nella chiesa di Santa Maria Maddalena si esibiranno i cori dei congedati della Brigata Alpina Taurinense e del gruppo ANA di Moncalieri dipendente dalla sezione di Torino.
Domenica 10 alle 9 gli Alpini con i loro gagliardetti incominceranno ad affluire alla bocciofila di via Aldo Moro, mentre la sfilata per le vie di Villafranca inizierà alle 10, con la partecipazione dei congedati della Fanfara della Brigata Alpina Taurinense. Al Palazzo comunale verrà deposto un omaggio floreale alle lapidi dei caduti e alle 10,30 ci sarà l’alzabandiera nel Parco della Rimembranza. Seguiranno la deposizione di corone d’alloro al monumento ai caduti di tutte le guerre, al monumento agli Alpini e Artiglieri, la benedizione e l’omaggio ai cippi dei caduti della Prima Guerra Mondiale, i discorsi delle autorità, la Messaal Parco della Rimembranza, il corteo per il ritorno al Palazzo comunale e il rancio alpino sotto l’ala comunale. La Città Metropolitana sarà presente con il proprio gonfalone e sarà rappresentata ufficialmente dalla Consigliera delegata agli Affari istituzionali, affari e servizi generali, gare e contratti, comunicazione istituzionale, turismo, relazioni e progetti europei ed internazionali.

Cultura

Un convegno a Palazzo Cisterna dell'Istituto Garuzzo e del Centro Pannunzio

Di ritorno dopo otto anni trascorsi in Iran come consigliere culturale dell’Ambasciata d’Italia, oggi docente di Filologia, Religioni e Storia dell’Iran all'Università La Sapienza di Roma, il prof. Carlo Giovanni Cereti sarà lunedì 28 maggio alle ore 18 a Torino per una conferenza organizzata a Palazzo Cisterna di Torino, sede aulica della Città metropolitana, dall'Istituto Garuzzo per le Arti Visive in collaborazione con il Centro Pannunzio sul tema "Dalla Persia all’Iran: storia di un’identità in divenire”.
Si tratta di una conferenza sinergica con la mostra "Diario persiano", ideata dall’Istituto Garuzzo ed in corso alla Castiglia di Saluzzo:  una collettiva di artisti iraniani contemporanei, iniziative nate per conoscere l'Iran dal punto di vista  storico culturale artistico, in modo da comprendere con maggiore profondità la sua identità e la  sua posizione nel mondo di oggi.
“In un momento delicato come quello che stiamo vivendo – afferma Rosalba Garuzzo, Presidente dell'Istituto Garuzzo – la diplomazia culturale diventa sempre più essenziale. Il nostro intento è quello di far  conoscere anche attraverso l’arte realtà poco note, andando oltre le mere apparenze”.

 Per informazioni:  Istituto Garuzzo per le Arti visive +39 011.8124456  info@igav-art.org

Cultura

Con l’inaugurazione della mostra “C'era una volta... la guerra”, alla presenza del gonfalone della Città Metropolitana di Torino, sono iniziate a Pianezza le manifestazioni con cui si celebra il centenario della Prima Guerra Mondiale. La mostra è allestita a Villa Casalegno ed è visitabile fino al 9 giugno il sabato e la domenica dalle 9 alle 12,30 e dalle 15 alle 18. I gruppi che desiderano visitare la mostra nei giorni feriali possono prenotare telefonando al numero 011-9670217. Gli appuntamenti compresi nel calendario di eventi “Grande Guerra, Un viaggio nella memoria” sono organizzati dal Comune di Pianezza in collaborazione con la Prefettura di Torino e con il Comando Militare Esercito Piemonte, con il supporto del Museo Storico Nazionale di artiglieria, dell’Associazione Volontari di Guerra, dell'associazione degli Arditi d'Italia, di Poste Italiane, dell’UNUCI-Unione Nazionale Ufficiali in Congedo d'Italia, dell'ANSMI-Associazione Nazione Sanità Militare Italiana, dell'associazione culturale “Ripa Nemoris”, del Memoriale della Divisione Alpina “Cuneense”, dell'ANA-Associazione Nazionale Alpini, dei Carabinieri, della Pro Loco, degli Amici del Palio, di Pianezza Ambiente, dell'Istituto Comprensivo di Pianezza, dell'Istituto di istruzione superiore “Giovanni Dalmasso” e delle Scuole dell’Arca.
Dal punto di vista culturale le celebrazioni pianezzesi hanno il loro punto di forza nella mostra, allestita con oggetti forniti dal Museo Storico Nazionale di Artiglieria, dall’associazione Volontari di Guerra, dall'associazione Arditi d'Italia, dall’UNUCI, dall’ANSMI, dall’associazione “Ripa Nemoris”, dal Memoriale della Divisione Alpina “Cuneense” e da Poste Italiane.
A Pianezza è anche possibile ammirare l’Ufficio postale militare da campo numero 51, utilizzato in Carnia durante la Prima Guerra Mondiale e in Tunisia nella Seconda Guerra Mondiale.
Le celebrazioni e le manifestazioni proseguono venerdì 25 maggio alle 21 nella sala Bertodatti della biblioteca comunale con la presentazione del libro “Generazioni Sconvolte. La Grande Guerra fra immagini letture e canti”, a cura di Rita Giacomino ed Ezio Girardi del gruppo storico “La Lusentela”. Giovedì 31 maggio alle 21 nella sala Bertodatti sono in programma una conferenza sulle donne durante la Prima Guerra Mondiale a Pianezza a cura del professor Angelo Giacometto e un’altra su “La Grande guerra e i pianezzesi. Soldati al fronte, caduti, memorie e testimonianze”, a cura di Rinaldo Roccati. Venerdì 1° giugno alle 10 nel salone delle feste della Pro Loco si terrà una lectio magistralis del professor Alessandro Barbero su “Caporetto”, per gli studenti delle scuole secondarie di Pianezza e per tutti i cittadini, fino ad esaurimento dei posti.
Mercoledì 6 giugno alle 21 nella sala Bertodatti verranno premiati i migliori elaborati degli studenti partecipanti al concorso sulla Grande Guerra riservato alle scuole di I e II grado. Giovedì 7 giugno alle 21 al cinema Lumiere sarà proiettato il film “Fango e Gloria”.
Per avere ulteriori informazioni e per consultare il programma dettagliato si può visitare il sito Internet www.comune.pianezza.to.it

Cultura

Scade giovedì 31 maggio il termine ultimo per l’adesione dei giovani strumentisti, cantanti o ballerini alla seconda edizione Folkestra Open Summer, organizzata dall’associazione Folkestra & Folkoro con il patrocinio della Città Metropolitana di Torino e del Comune di Pragelato.
L’appuntamento è da mercoledì 1 a domenica 5 agosto al villaggio e hotel Kinka per una settimana musicale estiva che proporrà stage dedicati agli strumenti, al canto corale, a laboratori di musica d’insieme e improvvisazione. Le serate saranno dedicate a spettacoli dal vivo, concerti orchestrali, coreutici, bal folk, animati dagli stessi docenti e partecipanti ai corsi e con la partecipazione di importanti ospiti esterni.
Il tutto contraddistinto da un unico denominatore comune: la musica tradizionale rivisitata da giovani artisti contemporanei e riproposta utilizzando linguaggi compositivi e esecutivi moderni.
La direzione artistica è curata da Simone Bottasso, che terrà anche il corso “L'Organetto del futuro” (aperto anche alle fisarmoniche), mentre Nicolò Bottasso insegnerà “Il Violino open-minded” in un corso aperto a tutti gli strumenti ad arco. Il corso “La Ghironda” è affidato a Matthias Loibner, mentre Filippo Ansaldi terrà quello dedicato alla “Big banda contemporanea”, Simone Sims Longo insegnerà la “Musica elettronica con Ableton Live” e Pietro Numico svelerà i segreti della “Musica vocale a cappella” per coro femminile. I laboratory saranno dedicati a “Playng Music”, “Teoria e solfeggio… applicati”, “Electroacoustic sound-painting” e “Body percussion”.
Il programma delle serate musicali verrà diffuso nelle prossime settimane. Per maggiori informazioni su corsi e docenti, iscrizioni e costi di partecipazione si possno consultare il sito Internet www.folkestra.it e la pagina Facebook https://www.2343ec78a04c6ea9d80806345d31fd78-gdprlock/events/212495646148894/

UN’ASSOCIAZIONE, UN’ORCHESTRA, UN CORO PER PORTARE LE TRADIZIONI MUSICALI ALL’INCONTRO CON IL XXI SECOLO

Folkestra è un ensemble musicale che ha preso forma nel 2009 come sviluppo di un progetto formativo di musica tradizionale d’insieme, sotto la direzione dell’organettista e flautista Simone Bottasso, coadiuvato dal violinista Nicolò Bottasso. Il progetto è partito dalla passione per la musica tradizionale, rivisitata e arricchita da un’innovativa veste orchestrale. Il repertorio comprende brani provenienti dalla musica tradizionale del Piemonte e delle valli occitane, della Toscana e della Liguria, melodie della cultura francese e composizioni degli stessi musicisti dell’orchestra. Fanno parte dell’orchestra musicisti giovani e talentuosi, alcuni di loro professionisti, che propongono strumenti legati al mondo del folk, come ghironde, organetti, cornamuse, archi, mandolino; ma anche strumenti più contemporanei, come flauti, saxofoni, clarinetti, batteria, chitarra e basso. Nel settembre 2012, grazie alla collaborazione tra Simone Bottasso e Pietro Numico, maestro di coro e pianista, è nato il Folkoro che, insieme alla Folkestra, ha dato vita a una formazione di oltre quaranta elementi. Nel corso del 2012, all’interno del progetto Folkestra, è nato “Folkey”, un gruppo di dodici musicisti metropolitani che si pone l’obiettivo di presentare una nuova musica da Bal Folk, combinando gli strumenti tradizionali a una potente sezione ritmica. Nel gennaio 2014 è stata costituita l’associazione culturale e artistica Folkestra & Folkoro, che ha sede a Bricherasio e ha lo scopo di coordinare e supportare le attività artistiche dei soci, attraverso iniziative volte allo sviluppo e alla promozione della musica, della cultura e delle tradizioni popolari.

Cultura

Sabato 2 e domenica 3 giugno a Volpiano, in occasione del quindicesimo anniversario dell'inaugurazione del monumento ai Bersaglieri e del trentesimo anno di fondazione della sezione “Tenente Nino Vallino”, si terrà il raduno provinciale dell'Associazione Nazionale Bersaglieri.
Sabato 2 giugno alle 19è in programma la cerimonia dell’alzabandiera al monumento che sorge in piazza Cavour. In occasione dell'inaugurazione di piazza Italia a partire dalle 21 si terrà il concerto della Fanfara “Roberto Lavezzeri” di Asti.
Domenica 3 giugnola manifestazione inizierà alle 8 con il ritrovo in piazza Italia e proseguirà alle 8,50 con gli onori alle autorità presenti e ai labari, vessilli e gonfaloni degli Enti locali e delle associazioni militari e civili. La sfilata inizierà alle 9,20 e proseguirà al Parco della Rimembranza con l’alzabandiera e con la deposizione di una corona d’alloro al monumento ai caduti. Una corona sarà deposta anche al monumento ai caduti Bersaglieri in piazza Cavour alle 10. Dopo gli interventi delle autorità, la sfilata ripartirà e proseguirà sino alla chiesa parrocchiale di San Pietro e Paolo, dove alle 10,30 sarà celebrata una Messa. Alle 12 in via Anna Frank 1 sarà inaugurata la sede della nuova sezione dell’Associazione Nazionale Bersaglieri. Nel pomeriggio a partire dalle 17,30 in piazza Italia si terrà un concerto fantasie musicali con le fanfare di Nichelino e Torino, a cui farà seguito la cerimonia dell’ammaina bandiera in piazza Cavour.

Cultura

L’organista toscano Gabriele Giacomelli sarà il protagonista del concerto del circuito Organalia 2018 in programma sabato 2 giugno alle 21 nella chiesa parrocchiale di San Genesio martire a Corio. Alla consolle dell’organo costruito da Francesco Maria e Giovanni Battista Concone nel 1752, Giacomelli svilupperà un programma di musiche di autori del Barocco italiano e tedesco.
L’apertura sarà caratterizzata da tre composizioni di Bernardo Pasquini, nato nel 1637 a Massa e Cozzile (Pistoia) e vissuto a Roma, dove fu organista nelle Chiese di Santa Maria in Vallicella e Santa Maria Maggiore e all’Ara Coeli. Con Pasquini studiò il tedesco Georg Muffat, che morì a Roma nel 1710 ed è sepolto nella Basilica di San Lorenzo in Lucina. Di Pasquini si potranno ascoltare: “Passagagli in Do maggiore”, “Bizzarrìa in Re minore” e “Sonata in Do maggiore”. Due le composizioni di Francesco Feroci, nato a San Giovanni in Valdarno nel 1673, organista, poeta e sacerdote, morto nel 1750 a Firenze, ove era stato nominato primo organista nella Cattedrale di Santa Maria del Fiore. Saranno eseguite: “Elevazione in Re maggiore” e “Fuga in Do maggiore”. Non ha bisogno di presentazioni il sassone Georg Frederich Händel (1685-1759), di cui Giacomelli suonerà un “Adagio” tratto dalla Suite II in Fa maggiore e la “Sarabanda” dalla Suite XI in Re minore. Di Johann Sebastian Bach (1685-1750) Giacomelli eseguirà la “Toccata e Fuga in Mi minore” BWV 914, una tra le prime composizioni del maestro di Eisenach giunte fino a noi, scritta intorno al 1708 e comprendente quattro episodi: un breve “Preludio” su un nucleo tematico di quattro suoni, un “Fugato” in movimento lento e meditativo, un recitativo molto espressivo e una brillantissima “Fuga” in movimento rapido. Seguiranno due brani di autore anonimo, i cui spartiti manoscritti sono custoditi nell’archivio musicale della Cattedrale di Santa Maria del Fiore. Si potranno ascoltare l”’Elevazione” in Si bemolle maggiore e il “Post Communio” in Sol maggiore. Infine sarà la volta di un altro musicista toscano, il gesuita Domenico Zipoli, nato a Prato nel 1688 e morto missionario a Cordoba (Argentina) nel 1726. Gabriele Giacomelli eseguirà “Versi” (I-IV) e “Canzona” in Sol minore, “All’Elevazione” in Do maggiore, “Post Communio” in Fa maggiore e “Folias”, brano quest’ultimo tratto dai manoscritti conservati nell’archivio musicale di Chiquitos in Bolivia.
Il concerto è patrocinato dall’Unione Montana delle Valli di Lanzo, Ceronda e Casternone e dal Comune di Corio. La serata è organizzata in collaborazione con la parrocchia guidata dal presbitero diocesano don Claudio Baima Rughet, vicario episcopale per il Distretto Nord e Delegato arcivescovile per il Diaconato permanente. L’ingresso è come di consueto con libera offerta.
Per ulteriori informazioni sulla rassegna Organalia 2018: www.organalia.org

Cultura

Iniziano martedì 22 maggio, le celebrazioni in occasione del 50° anniversario dell'attività del Centro Pannunzio patrocinate, tra gli altri, dalla Città metropolitana di Torino.

Alle 17,00 nell’auditorium Vivaldi della Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino, si svolge una tavola rotonda intitolata “Mario Pannunzio, il significato delle sue scelte liberali, la sua eredità culturale e civile”. Partecipano alla discussione i professori Dino Cofrancesco, Gerardo Nicolosi, Mirella Serri con le conclusioni del direttore del Centro Pier Franco Quaglieni.

Segue l'inaugurazione di "Dal Mondo di Pannunzio al Centro Pannunzio” che resterà aperta  fino al 16 giugno dal lunedì al venerdì ore 10.00-18.00, sabato 10.00-13.00.