I NOSTRI COMUNICATI

 

Agricoltura

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Settembre è tempo di vendemmia e nel territorio della Città metropolitana di Torino le sagre e le feste dedicate all’uva e al vino non mancano di certo. Ne proponiamo due tra le più significative, entrambe patrocinate dall’Ente di area vasta.

IL SETTEMBRE BRICHERASIESE

Domenica 3 settembre si è aperto con la ormai tradizionale “Mangia e cammina” il Settembre Bricherasiese patrocinato dalla Città metropolitana di Torino, che culmina con la 55ª edizione della Sagra dell'Uva. Come sempre, il programma degli eventi, pubblicato sul sito www.comune.bricherasio.to.it è fittissimo e culmina sabato 23 e e domenica 24 settembre con la Sagra dell’Uva, la mostra ortofrutticola, la Piazza del Gusto e il Gran mercato d’Autunno.

Nel secondo fine settimana di settembre, da venerdì 8 a domenica 10 a partire dalle 19 è possibile partecipare al picnic in vigna alla Cascina San Giorgio. Sabato 9 alle 16 ritorna l’iniziativa Porte aperte alla Casa di Riposo, con merenda sinoira aperta a tutti. Alla stessa ora nel salone polivalente di piazza Don Morero inizia il Brikmusic Festival organizzato dall’associazione Sciascia, dall’AVIS e dalla Croce Verde. Domenica 10 dalle 14 alle 19 nel salone polivalente è il momento dell’eventoPorte Aperte allo Sport. L’appuntamento di sabato 15 settembre alle 17,15 è con la corsa-camminata non competitiva di 5 Km “Coloriamo Bricherasio”, durante la quale i partecipanti verranno colorati e concluderanno il percorso con la musica e l’aperitivo a cura della Croce Verde. Domenica 17 l’iniziativa “Cascine a porte Aperte” offrirà l’occasione di partecipare a visite guidate. Alle 11,30 nel Municipio si inaugureranno una mostra di pittura a tema libero, una mostra di arti varie e la Bacheca delle Comunità amiche delle persone con demenza in Val Pellice. Alle 20,30 nel salone polivalente è in programma lo spettacolo di burattini “Fantaghirò persona bella”, con la partecipazione dei rifugiati afghani e ucraini ospiti della Diaconia Valdese. Venerdì 22 settembre alle 19 la Cena in Verde sarà al PalaUva in piazza Castelvecchio, mentre alle 21 in piazza Santa Maria il gruppo Airs proporrà le danze occitane. L’inaugurazione ufficiale della 55ª Sagra dell’Uva e della mostra ortofrutticola è in programma al PalaUva alle 18,30 di sabato 23 settembre. Ad animare il paese nella serata prefestiva ci saranno la merenda sinoira e l’osservazione del cielo nel parco del palazzo dei Conti di Bricherasio, mentre al PalaUva ci sarà la Piazza del Gusto, con una cena self service. Domenica 24 il Gran Mercato d’Autunno agroalimentare sarà allestito dalle 9 alle 18. I bambini e i ragazzi potranno scegliere tra l’attività sensoriale nella chiesa del Castello, i laboratori proposti dalla merceria Ago e Filo, i giochi da tavolo in via Vittorio Emanuele e le dimostrazioni di volo dei rapaci a cura della fattoria didattica Fantaparco. A completare il programma della giornata di festa la Piazza del Gusto, le visite guidate alle dimore storiche e alla chiesa di Santa Maria Assunta, la sfilata pomeridiana dei carri allegorici, dei carretti, delle maschere cittadine, delle dame, dei balestrieri, degli sbandieratori e dei tamburini di Roccapiatta, della Filarmonica San Bernardino e dell’associazione danza sportiva Panda. Interessante per i bambini, ma anche per i grandi, lo spettacolo “Le fiabe. Calvino e il giardino incantato”, con musica, canto e narrazione, che andrà in scena alle 16,15 nel parco del Belvedere. In piazza Santa Maria alle 17è invece in programma il concerto del coro gospel Castagnole Community Choir. La Sagra dell’Uva avrà una “coda” venerdì 29 settembre alle 20,45 nel salone polivalente con la degustazione guidata di vini rossi “Pinareulvin”, a cura di Slowfood Pinerolese.


A CALUSO I 90 ANNI DELLA FESTA DELL’UVA ERBALUCE

La storica Festa dell’Uva di Caluso, patrocinata anch’essa dalla Città metropolitana di Torino, è nata quasi 90 anni orsono per celebrare la vendemmia e la produzione dell’Erbaluce. Nel 1934 la neonata Festa fu patrocinata dal quotidiano La Stampa, che organizzò un treno speciale per portare a Caluso i visitatori provenienti da Torino e dintorni. Nel dopoguerra, l’Erbaluce fu uno dei primi vini a ottenere la Denominazione di Origine Controllata in Italia, nel 1967, mentre la più recente Docg risale al 2011. Oltre all’Erbaluce, la Festa celebra il Passito di Caluso e il Cuveè Erbaluce spumante. L’edizione 2023 ha l’ambizione di proporre una serie di carri dedicati alla vendemmia e una sfilata in costume dei rioni e delle frazioni che siano all'altezza di un evento di valenza regionale. Il Palio dell'Uva, sfida tra i rioni e le frazioni, si disputerà nella centrale piazza Ubertini, con il rito della pigiatura dell'uva: vincerà la squadra che produrrà più mosto. La promozione vitivinicola proporrà la prima edizione della rassegna dei Passiti d'Italia, curata dall'Enoteca regionale dei vini della provincia di Torino.
Gli eventi inseriti nel programma della Festa inizieranno domenica 10 settembre con un torneo di bocce organizzato dalla società “Il Boccio” all’oratorio Sant’Andrea, mentre mercoledì13 settembre a partire dalle 15,30 è in programma la kermesse +Sport x Tutti, con gli stand delle associazioni sportive che offriranno la possibilità di provare le varie discipline al Parco Spurgazzi, dove alle 18 partirà la Passeggiata tra i vigneti dell’Erbaluce. All’arrivo sarà possibile cenare nel padiglione enogastronomico, durante un pasta party organizzato dalla Pro Loco Caluso. Giovedì 14 alle 19 ci sarà la cena delle associazioni protagoniste della Festa. Venerdì 15 è invece in programma la cena del Palio dei Bambini, che si disputerà alle 21. Alle 20,30 da piazza Ninfa Albaluce partirà la sfilata di apertura della manifestazione nelle vie del centro storico, con la partecipazione della Banda Musicale di Caluso e della Ninfa Albaluce 2022, accompagnata dalla Credenza Vinicola, dall’Ordine delle Ninfe, dai rappresentanti dei rioni, delle frazioni e dell’amministrazione comunale. Sabato 16 settembre alle 9,30 si insedierà la commissione di valutazione dei vini per l’assegnazione del Grappolo dOro 2023, mentre alle 16 si inaugurerà la mostra fotografica “La Ninfa Albaluce dal 1948 ad oggi e sarà presentato il progetto di tesi sul tema “La leggenda della Ninfa Albaluce”. Alle 19 apriranno i battenti le Veje Piole e il percorso enogastronomico “Quadrilatero del Gusto” sarà accompagnato da un intrattenimento musicale dal vivo. La cena del sabato sarà organizzata dalla Pro Loco Caluso nel padiglione enogastronomico del Parco Spurgazzi a partire dalle 19, mentre nelle vie del paese si esibiranno Ij Sonador e Ij Danseur dël Pilon. La Via degli Artisti proporrà intrattenimenti per adulti e bambini in via Bettoja e nel Quadrilatero del gusto. Domenica 17 settembre dalle 10 alle 20 è in programma la nona edizione dell’evento “DiVino Canavese” dedicato ai passiti d’Italia, con le degustazioni nel Parco Spurgazzi. Il mercato dei produttori a Km 0 e degli hobbisti sarà in piazza Mazzini e in viale Alberato. Alle 11,30 in piazza Ubertini sono in programma la premiazione del Grappolo d’Oro e la proclamazione della Ninfa Albaluce 2023. Le Veje Piole saranno aperte a partire dalle 12,30, mentre l’evento più importante del pomeriggio sarà la sfilata dei carri allegorici dei rioni e delle frazioni a partire dalle 15, seguita dal Palio dei rioni e delle frazioni alle 17. Alle 19 una cena festeggerà i 90 anni della Festa Dell’Uva. La sfilata di chiusura dei rioni e delle frazioni con la Ninfa Albaluce partirà alle 20,30 di lunedì 18 da piazza Ubertini settembre e sarà accompagnata dalla banda musicale di Caluso e dall’Ordine delle Ninfe.

Il programma completo della manifestazione è consultabile nel sito Internet www.festadelluvacaluso.itlocandina Sagra Uva Bricherasio 2023manifesto Festa Erbaluce Caluso 2023

Agricoltura

Nel terzo fine settimana di settembre a Chiusa San Michele tornerà la manifestazione Gusto di Meliga, che propone la degustazione di prodotti tipici e una grande polentata in piazza la domenica alle 18,30. L’evento gastronomico in programma domenica 17 è stato ideato 16 anni orsono per promuovere e valorizzare il tradizionale Pan ëd melia e gli altri prodotti legati al mondo del mais. La festa del Pan ëd melia prevede una mostra mercato dei prodotti tipici e dell’artigianato locali, con numerose bancarelle disposte nella piazza principale e nelle vie del paese. Sarà l’occasione per assaggiare e acquistare il Pan ëd melia, le paste di meliga e altri prodotti tipici della Val Susa e per assistere alla dimostrazione della sgranatura del mais con macchine agricole d’epoca. Saranno in esposizione anche piatti realizzati con il mais secondo le tradizioni di diversi paesi del mondo. Completano la manifestazione momenti musicali, attrazioni e intrattenimenti per tutte le età. Sarà possibile visitare il museo “Tradizioni di vita contadina” nella ex Latteria, il planetario in cui sono previste proiezioni guidate della volta celeste e il sito archeologico della ex cappella di San Giuseppe.

IL PAN ËD MELIA

Il Pan ëd melia è il dolce tipico di Chiusa di San Michele e vanta un'origine antica. Un tempo era preparato nel mese di dicembre e doveva allietare il Natale, ma anche il Capodanno e il Carnevale: per questo veniva consumato con molta parsimonia. Il Comune di Chiusa ha ottenuto per questo dolce a forma di stirottino, che ricorda una piccola pannocchia, il marchio collettivo "Pan ëd Melia dla Ciusa". Oltre alla tradizionale versione dolce, ne viene proposta una salata. Grazie alla manifestazione Gusto di Meliga, nel cui programma è previsto un concorso per il migliore Pan ëd Melia dla Ciusa, nelle famiglie si è ripresa l'abitudine di prepararlo più spesso, e non solo d'inverno com'era consuetudine. Il concorso richiede l'utilizzo degli ingredienti principali - farina di mais, zucchero, uva passa, semi di finocchio e latte - a cui se ne possono aggiungere tre facoltativi.Gli stirottini sono valutati da una giuria tecnica, che sceglie i primi tre classificati. Dalla prima edizione del concorso ad oggi, i cittadini di Chiusa si sono documentati sulla diffusione della coltivazione del granoturco nel mondo e sulla preparazione di cibi dolci e salati. La rassegna “Ricette di mais dal mondo", propone quei piatti, preparati con l'impiego di mais dalle donne straniere residenti a Chiusa e offerti in degustazione ai visitatori della sagra.

IL PROGRAMMA

Il programma di Gusto di Meliga si aprirà mercoledì 13 settembre alle 21 nel salone polivalente di via generale Cantore con la serata intitolata “Melia: storie e leggende degli uomini del mais” proposta da Alberto Borgatta. Nell’occasione è in programma la premiazione del concorso Chiusa Fiorita. Nella serata di giovedì 14 settembre si correrà la Meliga Run non competitiva di 5 Km, organizzata dall’Unione Sportiva San Michele. Le iscrizioni si raccoglieranno a partire dalle 17,30 in piazza della Repubblica. Alle 18,30 partirà la corsa dei bambini delle scuole dell’infanzia ed elementari, mentre i ragazzi e gli adulti partiranno alle 19. Le preiscrizioni saranno possibili scrivendo a corriepedala@gmail.com o chiamando i numeri telefonici 339-1361276 e 338-6319662. Sabato 16 settembre tra le 15 e le 18 sono in programma l’apertura del planetario, del sito archeologico, del Museo di Vita Contadina e di una serie di mostre di pittura. Tra le 17,30 e le 19,30 sono in programma gli intrattenimenti per i bambini, con baby dance, palloncini e truccabimbi. Il punto ristoro aprirà alle 20 e alle 21 è in programma il concerto del gruppo “I 60 Beat”. Domenica 17 settembre la mostra mercato dei prodotti tipici e dell’artigianato sarà visitabile a partire dalle 10, così come le mostre di pittura, il planetario, il museo e il sito archeologico. Sarà anche possibile visitare una rassegna storico-fotografica e la mostra “La Repubblica si fa Arte”, proposta dai bambini della scuola primaria Sandro Pertini. Il gruppo Lancia di San Michele proporrà un campo con animazioni medioevali. Si potrà assistere alle esibizioni degli sbandieratori del Palio di Avigliana, degli intagliatori del legno e della scuola “Emozione Danza”. L’intrattenimento musicale sarà affidato alla Filarmonica Chiusina e alla Borgatta’s Factory.locandina Gusto di Meliga 2023 1

Agricoltura

In 120 anni è diventato il simbolo di una città e del suo territorio: all’inizio del XX secolo la pianta peruviana del peperone giunse a Carmagnola, introdotta dal lungimirante orticoltore Domenico Ferrero di Salsasio. Iniziava una storia di lavoro e passione che ha reso la Fiera del Peperone di Carmagnola il più importante evento in Italia tra quelli dedicati ad un singolo prodotto della terra. Il Consorzio di tutela e valorizzazione del Peperone di Carmagnolahapredisposto un marchio e un disciplinare di produzione e ha ottenuto nel tempo l’inserimento nel Paniere dei prodotti tipici dell’allora Provincia di Torino, il riconoscimento europeo dell’Indicazione Geografica Protetta e l’istituzione di un presidio Slow Food.
Nella nuova puntata delle Storie metropolitane, che la Direzione Comunicazione della Città metropolitana di Torino racconta con i reportage televisivi che vengono pubblicati nel canale Youtube dell’Ente, abbiamo voluto andare a scoprire i segreti della coltivazione del Peperone di Carmagnola, facendoceli raccontare da chi se ne occupa 12 mesi l’anno e ha fatto della qualità del prodotto una missione. Renata Fiorina è la vicepresidente del Consorzio di tutela e valorizzazione del Peperone di Carmagnola e ci ha spiegato che il primo passo per la tutela della qualità e per la produzione di un ortaggio che è una vera e propria esplosione di colori e sapori è il recupero dei semi dalle migliori bacche, accuratamente selezionate per il loro sapore e il loro aspetto. I semi vengono asciugati e conservati sino al mese di gennaio, quando vengono inviati a vivai altamente specializzati, che si occupano di produrre le piantine che verranno poi collocate nelle serre a partire dalla prima settimana di aprile. La messa a dimora delle piantine prosegue poi nella prima settimana di maggio e nella prima di giugno, in modo da distribuire la produzione lungo un periodo adeguato alla richiesta sul mercato. Ad esempio, i peperoni venduti a Carmagnola durante la Fiera Nazionale all’inizio di settembre sono il frutto di piantine messe a dimora ad inizio giugno, mentre la semina è avvenuta nel mese di marzo.
Come tutte le colture orticole, il peperone necessita di essere protetto da parassiti e virosi che, se non contrastati, potrebbero azzerare o fortemente compromettere il raccolto. Renata Fiorina ci ha spiegato che “da alcuni anni a Carmagnola si praticano la lotta integrata e l’agricoltura simbiotica (per agricoltura simbiotica si intende una certificazione di processo delle produzioni agroalimentari di qualità che mira a ripristinare, mantenere e migliorare la biodiversità e funzionalità microbica dei suoli – N.d.r.). Evitiamo il più possibile l’uso di anticrittogamici e di insetticidi, avvalendoci di insetti antagonisti, come l’Orius laevigatus, predatore utilizzato per il controllo dei tripidi, che sono vettori di virosi”.
Al consumatore interessato ad acquistare il prodotto fresco e di stagione cosa consigliano i produttori? “Per trovare il prodotto fresco consigliamo di venire a Carmagnola tra l’inizio di luglio e la fine di novembre nelle nostre aziende, ma anche nei banchetti che si trovano in città e nelle strade del circondario e nei negozi locali” risponde Renata Fiorina.
Se si chiede alla vicepresidente del Consorzio di tutela del Peperone di Carmagnola qual è la sua ricetta preferita lei risponde senza indugi “i peperoni arrostiti, magari nel forno a legna, accompagnati dalle acciughe, nella migliore tradizione piemontese!”. E allora, buon appetito!
Per vedere il reportage video sul Peperone di Carmagnola:
https://www.14dd5266c70789bdc806364df4586335-gdprlock/watch?v=ovX03xdqysg&list=PLvp_c1wxO4mTQABwWOfklrab9jN7VGqLl&index=11&t=15sCarmagnolaPeperoneStorieMetropolitane

Agricoltura

La valorizzazione delle eccellenze agroalimentari del territorio, l’intrattenimento per tutte le età e il giusto connubio fra tradizione e innovazione sono gli elementi chiave della 74ª edizione della Fiera Nazionale del Peperone di Carmagnola, inaugurata nella serata di venerdì 1° settembre. A rappresentare ufficialmente la Città metropolitana di Torino durante la cerimonia di inaugurazione è stata la Consigliera delegata alle politiche sociali e giovanili Valentina Cera, la quale ha sottolineato che “il nostro Ente è vicino ai territori come il Carmagnolese, sia partecipando alla creazione dei Distretti del Cibo, sia agevolando la crescita culturale e la consapevolezza alimentare delle nuove generazioni, perché il modo di consumare il cibo ha molto a che fare con il nostro modo di vivere in maniera ambientalmente sostenibile il proprio territorio. I Distretti sono uno strumento importante per riavvicinare i produttori ai consumatori e promuovere un senso di comunità incentrato sulle produzioni tipiche, stagionali e a Km zero. Nella Fiera di Carmagnola sono centrali i temi della cura del territorio e della valorizzazione dei suoi prodottie questo è un segnale importante. Come è importante che vi siano giovani che tornano alla terra o proseguono l’attività agricola delle loro famiglia: dobbiamo trovare il modo di sostenerli e valorizzare le loro produzioni”.
Carmagnola, città ricca di storia ed eventi legati alle tradizioni e alla cultura popolare si trasforma fino a domenica 10 settembre in un’unica grande area espositiva di oltre 10.000 metri quadrati, con 8 piazze dedicate, di cui 6 enogastronomiche, 2.500 posti e sedere e oltre 200 espositori. Tra palazzi storici e musei da scoprire, sono in programma la fiera agricola, ma anche mostre, concerti e spettacoli. 
La Fiera Nazionale del Peperone è una delle più grandi e qualificate nel settore dell’enogastronomia ed è la più grande in Italia tra quelle dedicate ad un singolo prodotto agricolo. Nella capitale italiana del peperone, il protagonista assoluto si p degustare ed acquistare nelle sue cinque tipologie riconosciute dal consorzio dei produttori: il Quadrato, il Trottola, il Lungo o Corno di bue, il Tumaticot e il Quadrato allungato. Le prime quattro varietà sono autoctone, mentre l’ultima è una tipologia ibrida che ha una resa superiore in quanto più tollerante alle virosi. I peperoni di Carmagnola vengono raccolti manualmente dalla fine di luglio rispettando un severo disciplinare di produzione e sono apprezzati in tutta Italia. 
Il programma completo e i dettagli sulle iniziative collaterali sono consultabili nel sito Internet www.fieradelpeperone.itValentina Cera Carmagnola 01 09 2023 2

Agricoltura

Con il patrocinio della Città metropolitana di Torino, domenica 3 settembre a partire dalle 9 nell’antico complesso parrocchiale di Usseglio torna la festaMiele in Vetta”, dedicata ai mieli di montagna  e dei frutti del sottobosco che, nella prima edizione tenutasi lo scorso anno, aveva ottenuto un ottimo successo. Oltre all’esposizione e vendita di mieli di montagna e derivati e dei prodotti del sottobosco, è in programma alle 11una tavola rotonda  sul tema “Agricoltura  e cambiamenti climatici. Quale futuro?”, con la partecipazione di Andrea Beretta, esponente dell’Autostrada delle api e degli Impollinatori selvatici diurni e notturni, di Guido Cortese, apicoltore  e rappresentante  degli impollinatori metropolitani, e diClaudia Ruggero, apicoltrice,ricercatrice del Dipartimento di Scienze Agricole e Forestali dell’Università di Torino e delegata provinciale della Coldiretti. La salvaguardia della superfamiglia degli apoidei è un tema sempre più attuale e cruciale, poiché questi insetti svolgono  un ruolo fondamentale nella conservazione degli equilibri naturali. Le poche specie allevate o gestite garantiscono, grazie all’impollinazione, una parte considerevole delle produzioni agricole. L’amministrazione comunalee la Pro Loco di Ussegliosono impegnate nella diffusione tra gli allievi delle scuole e tra i turisti delle conoscenze sull’importanza della biodiversitàe sullecaratteristiche degli insetti, con particolare riguardo ai quattro principali ordini di insetti pronubi: Imenotteri, Ditteri, Lepidotteri e Coleotteri. In collaborazione conl’associazione fondiaria “La Chiara”, è stata allestita una mostra temporanea, patrocinata dal Consiglio regionale e  intitolata  “Il sentiero  degli impollinatori”, i cui pannelli illustrativi descrivono gli insetti impollinatori diurni e notturni e le diverse tipologie di vegetazione che beneficiano della loro azione. La mostra sarà visitabile sino al 3 ottobre ed è accompagnata da un apiario didattico, in cui si possono approfondire le conoscenze sulle api e assaggiare le diverse tipologie di mieli prodotti nelle Valli di Lanzo.
A fare da corollario alla Fiera del Miele i tour promozionali con le e-bike, con l’accompagnamento di una guida escursionistica del progetto Green Mobility lungo i sentieri di Lemie e di Usseglio, ma anche i  menù a tema nei ristoranti locali e il concerto pomeridiano del gruppo Kalendamaya, nell’ambito del XV Festival Internazionale  di cultura e musica.
Nel primo fine settimana di settembre, sabato 2, ad Usseglio è anche in programma la Via di Annibale Sky Marathon, che ripercorre uno degli itinerari che il condottiero cartaginese avrebbe seguito per valicare le Alpi. Si correrà come sempre in un ambiente naturalmente integro, in cui l’altitudine, il sole, il vento e la neve sono i dominatori e padroni. La corsa parte ed arriva ad Usseglio, toccandodue passi ad oltre 3000 metri di quota e il nevaio dell'ex ghiacciaio Bertà. La Maratona di 42,2 kmè la più alta d'Europa, culmina ai 3.305 metri della Punta Costanepresenta un dislivello positivo di 3588 metri, concinque chilometri di percorso oltre quota 3.000 su nevai e conche glaciali. La Race di 33 km ha un dislivello positivo di 2425 metri e propone ai partecipanti un valico a quota 3070, con un passaggio su nevaio.
La stagione turistica estiva di Usseglio si concluderà con due appuntamenti: sabato 30 settembre e domenica 1° ottobre la Festa della Transumanza e della patata di Montagna, domenica 8 ottobre la Caccia ai Tesori Arancioni.
I dettagli delle manifestazioni sono pubblicati sul portale Internet www.turismousseglio.ite per informazioni e prenotazioni si può contattare l’ufficio turistico, chiamando il numero telefonico 0123-738174 o scrivendo a iat.usseglio@gmail.comFiera Miele in Vetta Usseglio 2023 esterno

Agricoltura

Al Circolo Sociale di Pinerolosi sono svolte stamani la presentazione del Piano e la firma dell'accordo per la costituzione di "Terre da tastè - Distretto del Cibo Pinerolese", che sta prendendo forma, con il Comune di Pinerolocome capofila e quello di Cavour tra i promotori, insieme alla Città metropolitana di Torino, ad altri13 Comuni, alla Diocesi di Pinerolo e alla Diaconia Valdese. Il prossimo passo sarà il deposito della richiesta di riconoscimento del Distretto alla Regione Piemonte.
Per la Città metropolitana di Torino ha siglato l'accordo costitutivo del Distretto la Consigliera delegata alle attività produttive, allo sviluppo economico e al turismoSonia Cambursano. “Abbiamo voluto accompagnare un progetto nato dalla volontà dei Comuni e del territorio. - ha sottolineato la Consigliera Cambursano - Promuoviamo questo Distretto perché vorremmo che svolgesse un ruolo pilota nell’intero territorio metropolitano, per la creazione di realtà analoghe. Visto che la transizione ecologica non è un’opzione ma una necessità, su temi come il cambiamento climatico occorre che le aziende agricole non siano lasciate sole ad affrontare sfide inedite e la Città metropolitana vuole supportarle”.

RUOLO E PROGETTI DEL DISTRETTO DEL CIBO

Terre da tasté – Distretto del Cibo Pinerolese include oltre a Pinerolo, i Comuni di Buriasco, Campiglione Fenile, Cantalupa, Cavour, Cercenasco, Cumiana, Frossasco, Garzigliana, Macello, Osasco, Piscina, Scalenghe, Vigone, Villafranca Piemonte.  Il territorio interessato è pari a circa 400 km quadrati e si caratterizza per la presenza di un buon numero di prodotti riconosciuti con i marchi di qualità DOC, IGP e PAT-Prodotti Agroalimentari Tradizionali. A questi si affianca un numero di produzioni di rilevanza locale: Pinerolese DOC (vino), Mela rossa Cuneo (IGP), Tomino del Talucco,  Seirass di latte o Ricotta piemontese, Pasta di meliga, Mele del Piemonte, Mustardela, Genepy.
I Distretti del Cibo promuovono l’organizzazione del settore agricolo e delle sue aziende, in collaborazione con gli enti locali e con tutti gli operatori legati al tema dell’alimentazione e del territorio. Lavorano inoltre per reperire risorse economiche a sostegno dei rispettivi Piani di Distretto a favore del settore agricolo e dei settori che, come il turismo, il commercio, l’industria e l’artigianato agroalimentare, concorrono a valorizzare le produzioni locali. I Distretti tutelano le produzioni e promuovono la nascita di filiere corte, nelle quali il giusto valore dei prodotti deve essere riconosciuto a tutti gli attori coinvolti, in primis alle aziende agricole. I Distretti promuovonoinoltre l’innovazione, l’adattamento ai cambiamenti climaticie l’occupazione, anche attraverso progetti di ricerca, per garantire la competitività delle aziende e per individuare forme innovative di cooperazione tra agricoltori e operatori. La progettazione partecipata prevede il perseguimento di obiettivi relativi alla tutela dell’ambiente, del capitale produttivo, del capitale socialee di quello umano consistente inconoscenze e professionalità. I temi in gioco sono fondamentali: sostenibilità e circolarità delle colture e delle filiere produttive e commerciali, resilienza e adattamento al cambiamento climatico, ricambio generazionale, formazione.
Il Piano del Distretto del Cibo Pinerolese ha una durata triennale e mette a sistema il capitale naturale, inteso come qualcosa di funzionale e sinergico al territorio e alle produzioni agricole; il capitale produttivo cioè tutte le aziende; il capitale umano con le persone che lavorano nelle aziende; il capitale sociale cioè il tessuto socio economico in cui operano le aziende e si sviluppano le filiere agroalimentari. Particolare attenzione è stata data allatransizione ecologica, vista come un’opportunità da cogliere per l’innovazione e l’attivazione di nuove filiere. Il cambiamento climatico richiede capacità di adattarsi alle nuove condizioni per garantire la redditività dell’azienda e la vivibilità dei territori e questo può essere fatto attraverso la formazione, l’innovazione, favorendo il ricambio generazionale e attivando reti e percorsi di collaborazione per massimizzare la resa degli investimenti e ridurre l’impatto sui bilanci aziendali.firma accordo Distretto Cibo Pinerolese 28 07 2023 2

Agricoltura

Un fine settimana per festeggiare un vitigno e un vino che hanno rischiato ingiustamente l’oblìo e che invece sono diventati una delle attrattive della Bassa Valle di Susa: tutto questo ad Almese da venerdì 16 a domenica 18 giugno, in occasione della manifestazione Baratuciat Vitigno DiVino, che èorganizzata dal Comune in collaborazione con l’Unione Montana Valle Susa, l’Associazione Tutela del Baratuciat e vitigni storici e il Comitato Fiera Agricola Zootecnica di Milanere. Nata lo scorso anno per mettere sotto i riflettori il vitigno valsusino Baratuciat, da cui ha origine un vino straordinario, la manifestazione è patrocinata dalla Città metropolitana di Torino e prenderà il via venerdì 16 giugno alle 20,30 alla tenuta Gran Vigna di Rivera con una degustazione di vini e formaggi su invito. Sabato 17 in piazza Martiri della Libertà il mercatino dei produttori locali aprirà i battenti alle 8,30, mentre i banchi dei produttori del Baratuciat saranno allestiti dalle 15,30 alle 22,30. La piazza sarà pedonalizzata a partire dalle 16. Grazie all’iniziativa Menù Baratuciat, sabato 17 e domenica 18 giugno sarà possibile acquistare o consumare cibi, vini e dolci in tema con la manifestazione negli esercizi commerciali del paese. La premiazione dell’etichetta celebrativa per il 2023, realizzata dagli allievi dell’Istituto comprensivo di Almese, è in programma alle 16. Un’esibizione di tango e il concerto della Filarmonica Almesina allieteranno il pomeriggio, mentre la sera alle 21 la musica dal vivo sarà suonata dal gruppo “Pari e dispari”. Domenica 18 giugno piazza Martiri della Libertà sarà pedonalizzata dalle 10 alle 20,30, per consentire l’esposizione dei viticoltori del Baratuciat, dei produttori locali e di quelli che si fregiano del marchio “Gusto Valsusa”. “Come il fiume che scorre” è il titolo dei laboratori naturalistici che saranno proposti in piazza Martiri nell’ambito di un progetto di divulgazione e promozione della Zona Naturale di Salvaguardia delle Dora Riparia, che comprende i Comuni di Almese, Alpignano, Avigliana, Buttigliera Alta, Caselette, Collegno, Pianezza, Rivoli e Rosta. Per maggiori dettagli si può visitare il sito Internet www.parcodelladora.it. A chiudere la manifestazione il momento istituzionale in programma alle 17, l’aperitivo in piazza alle 18 e la musica dal vivo del gruppo Valkanorr dalle 18,30 alle 20,30.

BARATUCIAT, IL BIANCO CHE NON TI ASPETTI IN VALSUSA

Il Baratuciat è un vitigno che produce uva a bacca bianca. È autoctono della Valle di Susa e non ha parentele con i vitigni conosciuti. Era ad un passo dall'estinzione, ma è stato riscoperto e valorizzato a cavallo tra il XX e il XXI secolo. È presente nella bassa valle da almeno 150 anni, dove era diffusamente coltivato fino ai primi del '900. La sua presenza è attestata da un documento inserito nel Bollettino Ampelografico del 1877. Il flagello della fillossera limitò progressivamente l'estensione dei vigneti e l’industrializzazione allontanò dalla campagna la forza lavoro; così i terrazzamenti vitati furono poco alla volta abbandonati. Il suo recupero si deve all'iniziativa di un cittadino di Almese, Giorgio Falca. Lo staff scientifico del CNR e quello del Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell'Università di Torino hanno intuito le potenzialità enologiche dell'uva e, grazie ad un lavoro di ricerca e sperimentazione, hanno definito con precisione le caratteristiche e le attitudini del vitigno. L'uva ha un acino ellittico, con la buccia molto pruinosa, di colore giallo-verde e dorato in fase di maturazione. La polpa è poco consistente, succosa e non colorata. ll grappolo maturo è di dimensione media. È un vitigno vigoroso, piuttosto precoce e resistente alle principali patologie fungine.

I viticoltori locali, nelle zone ove era tradizionalmente presente, ricordano varianti del nome anche piuttosto distanti dall'attuale, come "Bertacuciàt", o "Berlu 'd ciàt". Riferimenti storici locali risalenti a fine '800 lo citano come "Berlon 'd ciat bianco". Il vitigno è iscritto nel Registro Nazionale delle Varietà di Vite come idoneo alla coltura nella Regione Piemonte. Viene vinificato per ottenere il vino DOC Valsusa Baratuciat. È sempre più diffusamente coltivato nella valle: ad Almese, nella zona di Chiomonte e sulla collina morenica di Rivoli, ma anche nel sud Piemonte. Generalmente vinificato in purezza, il Baratuciat è caratterizzato da un contenuto in estratto secco netto elevato per un vino bianco. Come si riscontra tipicamente negli ambienti montani, l'acidità totale risulta generalmente elevata. Presenta un colore giallo paglierino scarico, con gradevoli tonalità verdi e sentori aromatici: è caratterizzato inizialmente da profumi di frutti bianchi e di miele di acacia, poi sviluppa note di mela verde e ananas e peculiari sentori di eucalipto e fieno. Il Baratuciat è un vino di struttura importante e molto equilibrato, atto ad accompagnare antipasti, pesci di lago o di mare, carni bianche e insalate estive. Sulla collina di Almese, abbandonata negli anni sessanta, erano rimaste piccole produzioni di vino, per lo più destinate al consumo familiare. Grazie al recupero del Baratuciat, la vitivinicoltura ha conosciuto negli ultimi venticinque anni una riscoperta che è innanzitutto culturale, nel senso del recupero delle tradizioni e della cultura materiale locale. Per saperne di più si può visitare il sito Internet www.vinistoricisacra.comlocandina Baratuciat Vitgno DiVino 2023

Agricoltura

Domenica 4 giugno a Pecetto Torinese si celebra la 108ªedizione della Festa delle Ciliegie, con la mostra mercato dei prelibati frutti e di altri prodotti agricoli del territorio. All’esposizione dei cestelli artistici di ciliegie seguirà la premiazione della migliore produzione. Sono anche in programma una mostra pomologica delle migliori varietà di ciliegie e una dedicata ai 40 anni dell’associazione FACOLT-Frutticoltori Associati Collina Torinese. In mostra anche idisegni degli allievi delle scuole di Pecetto, le “Pennellate tra i ciliegi” del Circolo degli Artisti di Torino e i lavori dei soci dell’Unitre. Tra i laboratori in programma “Il gusto delle Ciliegie di Pecetto” a cura della FACOLT e “Della ciliegia non si spreca niente!” nell’ambito del progetto circOlare!
La passeggiata tra le ciliegie con FACOLT è in programma sabato 3 giugno alle 16,30 e alle 18,30 e domenica 4 alle 10,30. Venerdì 2 giugno è in programma la serata organizzata dalla locale sezione dell’Avis con street food e beat party, mentre sabato 3 la proposta enogastronomica è la Cena in Rosso e quella musicale del Pecetto Music Festival è il concerto degli Standing Ovation con tributo a Vasco Rossi.
Venerdì 9 giugno in chiusura della Festa delle Ciliegie è un programma unconcerto bandistico di due complessi musicali nell’ambito della rassegna itinerante Festival Bande giunta alla sesta edizione. La banda musicale La Ceresera di Pecetto Torinese, tra i fondatori del Festival, suonerà insieme alla Banda Montanarese. Festival Bande coinvolge sei formazioni musicali di tutto il Piemonte con sei appuntamenti musicali tra maggio e novembre, in sei località differenti, creando un interscambio musicale e culturale.
Tutti i dettagli sul programma della Festa delle Ciliegie sono reperibili nel file pubblicato sul sito Internet del Comune di Pecetto all’indirizzo https://urly.it/3vmb3ciliegie Pecetto 4

Agricoltura

Domenica 4 giugno per chi ama e ricerca i prodotti agroalimentari tipici e genuini l’appuntamento è alle porte di Torino, a Fiano, laddove la pianura si “incastona” tra i primi rilievi delle Valli di Lanzo e il parco della Mandria racchiude un vero e proprio tesoro naturalistico. La fiera “Fiano ci cova” è patrocinata dalla Città metropolitana di Torino ed è organizzata dall’amministrazione comunale in collaborazione con la Coldiretti, l’azienda agricola Fantolino (che ha i suoi allevamenti nel territorio di Fiano) e la Pro Loco, per valorizzare l’uovo di gallina, uno dei prodotti più tipici della zootecnia piemontese. E, infatti, in quale cascina, che sia dei secoli andati o del terzo millennio, mancano le galline?
Dal 2017 “Fiano ci cova” ha sostituito la vecchia Fèra d’j caplìn, valorizzando gli usi alimentari e non dell’uovo di gallina. Ovviamente nella fiera agro-artigianale in piazza Borla e nelle vie del paese saranno presenti anche i produttori di altre specialità agroalimentari locali e ci saranno alcune aziende artigiane e dell’indotto. Tra gli eventi collaterali ci sono la manifestazione “I borghi in gioco” che ricorda lo storico Palio di Fiano, la “Giornata del Vespista” con giro turistico in sella, il Ludobus con i giochi in legno, attività e laboratori, le esibizioni degli sbandieratori di Fiano, la musica della Filarmonica Fianese e il saggio di fine corso degli allievi dei corsi di MusicLand-Sporkids. L’associazione Amici della Biblioteca di Venaria Reale propone “Una covata di libri”, con la distribuzione gratuita di volumi, mentre nella biblioteca di Fiano è allestita la mostra “Bizzarre visioni”, con opere provenienti dal Centro di Documentazione sulla Psichiatria dell’Asl TO3. “Strass & Barat” è invece il mercatino del riuso, organizzato all’insegna dello slogan “Non si compra e non si vende, ma si scambia oppur si prende”. Da non dimenticare il Food and Drink proposto dalla Pro Loco nel cortile della cappella di Sant’Anna.
Per saperne di più si può visitare il sito Internet del Comune www.comune.fiano.to.it o la pagina Facebook Fiano ci cova, chiamare i numeri telefonici 011-9254302 e 347-1990543 o scrivere a fianocicova@comune.fiano.to.itmanifesto Fiano ci cova 2023 1

Agricoltura

Coltivare l’ulivo e produrre olio in Valle di Susa? A prima vista sembra una stranezza e invece da alcuni anni è una realtà. Del resto i toponimi come “Olivero”, “Oliva” e “Olivetta” presenti in molte vallate delle Alpi Occidentali testimoniano come l’olivicoltura sia stata praticata con successo nei secolo passati, soprattutto in quello che i climatologi chiamano Optimum climatico medioevale tra il IX e il XIV secolo, un periodo in cui il clima era caldo tanto quanto quello attuale. Le temperature medie decisamente più basse della Piccola Era Glaciale, che iniziò alla meta del XIV secolo e si prolungò sino al XIX, resero l’olivicoltura alpina un lontano ricordo, ma da qualche anno a Borgone Susa, come in molte altre vallate del Piemonte e del Ticino e nella Collina Torinese, alcuni appassionati hanno ripreso a piantare ulivi e a produrre olio. A Borgone Susa la Pro Loco e il Comune da qualche anno organizzano la Sagra dell’Olio Valsusa, che, con il patrocinio della Città metropolitana di Torino, prende il via giovedì 1° giugno alle 14,30 con il più tradizionale degli eventi sportivi, una gara a bocce a baraonda aperta a tutti alla Bocciofila Borgonese. Alle 20 nella tensostruttura allestita nel piazzale della scuola primaria in via Guido Bobba 33 c’è la serata dedicata alla pizza e alla musica con il Fly Duo. Alle 23 la spaghettata con aglio e olio Evo ad offerta libera. Venerdì 2 giugno ancora gare alla Bocciofila Borgonese, già dalle 9, mentre gli appassionati dei giochi di carte si sfidano alla pinnacola nella tensostruttura, che la sera ospita la cena a base di porchetta e l’intrattenimento musicale con Melo. Sabato 3 la serata gastronomica è dedicata alla grigliata mista. Domenica 4 la Sagra propone gli stand con l’olio e i prodotti locali a partire dalle 9 nel piazzale della scuola primaria. Dalle 9,15 è possibile iscriversi all’escursione sui sentieri della Roceja organizzata dal Gruppo di Cammino, mentre alle 10 in piazza Montabone inizia il raduno di auto storiche “Motor Vej ‘dla Valsusa”, che prevede dalle 11 in poi un giro turistico con le “veterane” nei paesi vicini. Alle 13 il momento clou della Sagra, il pranzo nella tensostruttura, per il quale occorre prenotare ai numeri telefonici 347-2434571 o 351-8339278. Nel pomeriggio alle 15 è in programma la tavola rotonda sul tema “Conoscere l’olio Evo”, a cura dell’Associazione Piemontese Olivicoltori e degli olivicoltori valsusini.manfesto Sagra Olio Borgone 2023