Progetto finanziato nell'ambito del bando per interventi di riqualificazione dei corpi idrici piemontesi
Obiettivo del progetto è la riqualificazione e la valorizzazione di tre corsi d’acqua di origine freatica che ricadono nella fascia perifluviale del torrente Pellice, attraverso interventi di natura idraulica e forestale che concorrono all’attuazione delle misure chiave (KTM) del PdG Po-2015:
- KTM 5 “Miglioramento della continuità longitudinale”;
- KTM 6 “Miglioramento delle condizioni idromorfologiche dei corpi idrici, diverse dalla continuità longitudinale”.
- Azione B.5. - Conservazione e valorizzazione degli habitat naturali e delle dinamiche morfologiche dei corsi d'acqua.
- Sottoazione B.5.1. - Favorire il ripristino e la conservazione di aree umide naturali
- B.6. Tutela della comunità ittica del torrente Pellice, in particolare nel tratto compreso tra la confluenza con il torrente Angrogna e l'immissione in Po
La fase di cantiere del progetto ha preso avvio con la consegna dei lavori del 29 maggio 2023 e si è conclusa all'inizio del mese di luglio 2024.
Il contesto
Il torrente Pellice, affluente in sponda sinistra del fiume Po, per la qualità delle sue acque e dei suoi ambienti naturali, presenta un fauna ittica di particolare pregio. A partire dagli anni '90 ha però subito importanti interventi di sistemazione idraulica, in risposta agli eventi alluvionali di quel periodo. Ciò non ha però impedito il ripetersi di ulteriori danni nelle alluvioni dal 2000 in poi. Anche dal punto di vista degli habitat fluviali e perifluviali si é assistito ad una banalizzazione degli ecosistemi con invasione di specie esotiche. Inoltre, le popolazioni di Myricaria germanica che fanno parte della ZSC IT1110033 “Stazioni di Myricaria germanica” (Comuni di Bobbio Pellice e Villar Pellice), si sono ridotte rispetto alle osservazioni del passato.
Negli anni 2010, con i progetti "Pellidrac - Pellice e Drac si parlano: Histoire d'Eau" e TT:CoCo "Torrenti Transfrontalieri: Conoscenza e Comunicazione" è emersa la necessità di una governance del territorio capace di coniugare i temi della conservazione e gestione degli habitat fluviali con quelli della sicurezza idraulica e dei molteplici usi della risorsa idrica.
Nell'ambito del progetto sono state individuate tre risorgive, corsi d'acqua di origine freatica, nei territori dei Comuni di Villar Pellice, Torre Pellice e Luserna San Giovanni, per le quali si è osservata la necessità di riconnessione al corso d’acqua principale, della valorizzazione della vegetazione perifluviale e dei siti per la riproduzione dell’ittiofauna.
I siti di intervento
Villar Pellice: gli interventi hanno interessato l'area perifluviale fra il ponte delle Rovine e il ponte Cro, già oggetto di interventi idraulici, in particolare sul rio Cassarot che nell'ultimo tratto condivide parte del tracciato della risorgiva, a seguito dell'alluvione del 2000.
La confluenza del rio Cassarot con il torrente Pellice presentava un salto di 2 metri che rendeva impossibile la risalita della fauna ittica. Si è proceduto pertanto alla demolizione di parte delle difese spondali presenti, alla riprofilatura del fondo dell'alveo e alla ricostruzione del tratto terminale con la creazione di una scala di rimonta che consentirà all'ittiofauna di trovare aree di riproduzione sul rio Cassarot, caratterizzato da un ambiente rimasto inalterato dal punto di vista ecologico e pertanto particolarmente adatto per la vita dei pesci. L'ombreggiamento estivo dell’habitat acquatico lungo il rio sarà migliorato grazie allo sviluppo di Salicacee e arbusti piantumati tramite talea.
Nell'area di intervento si trova inoltre la ZSC IT1110033 “Stazioni di Myricaria germanica”, oggi in forte riduzione anche a causa dei ripetuti interventi di rimodellamento dell'alveo del Pellice effettuati a partire dagli anni '90. E' stata scelta pertanto un'area per la conservazione ex-situ di questa specie lungo il rio Cassarot, sempre all'interno dei limiti areali della ZSC, individuata in una zona al riparo dalle piene distruttive del Pellice per consentire il successo della crescita delle talee: al piede della sponda è stato realizzato un substrato di sabbia di 80 cm di spessore protetto da massi d'alveo e da una rete di fibra naturale di cocco per evitarne il dilavamento. Le talee piantumate sono state reperite nei siti di Oulx e Pragelato, scelti per l'affinità delle popolazioni di Myricaria dal punto di vista genetico con quella del Pellice.
Questo sito costituirà un'importante riserva di semi e talee per nuove azioni di ripopolamento della specie nel bacino del Pellice.
Torre Pellice: la risorgiva si trova sulla destra idrografica del torrente Pellice, fra il ponte della Bertenga e il ponte Blancio e ospita una comunità ben strutturata di Trota marmorata. Non è presente un vero e proprio salto di fondo invalicabile fra la risorgiva e il Pellice, ma l'acqua tende a disperdersi in un varco presente in sponda destra. Si è proceduto pertanto al miglioramento del raccordo, con la realizzazione di buche di 30-40 cm e zone adeguate alla riproduzione dell'ittiofauna con utilizzo di materiale presente sul posto. Sono state inoltre realizzate due aree di frega al fine di incrementare le possibilità riproduttive della comunità ittica. Sono attesi benefici in termini di numero di trote presenti in questo sito, individui destinati a scendere naturalmente nel torrente Pellice incrementando così la fauna ittica del torrente.
L'intervento ha visto inoltre interventi di rimozione di specie vegetali alloctone invasive, quali Buddleja davidii e Reynoutria japonica, presenti rispettivamente lungo il tratto di strada sterrata che costeggia la risorgiva e nei pressi dell'attraversamento stradale, e di miglioramento del deflusso idrico con tagli selettivi di piante morte in piedi e rimozione di piante schiantate. Si è successivamente proceduto alla messa a dimora di talee e piantine radicate di specie arbustive ed arboree autoctone.
Luserna San Giovanni: la risorgiva, in località Bocciardino, si immette nel torrente Pellice ad est del cimitero comunale ed era caratterizzata da un salto di circa 1,5 metri, invalicabile per la risalita della fauna ittica. A riprova di ciò, la comunità ittica rilevata nella risorgiva è risultata piuttosto povera e costituita principalmente da vairone italico (Telestes muticellus) e qualche rara sanguinerola italica (Phoxinus lumaireul). La riconnessione è stata effettuata attraverso la risistemazione e sul fondo e sulle sponde di massi, pietrame ed altro materiale sciolto per la realizzazione di una rampa che imita la diversità di un corso d’acqua naturale mantenendo una bassa pendenza, per non alterare le dinamiche della vegetazione acquatica.
Nel tratto a monte della rampa, le sponde sono state rinverdite con messa a dimora di talee di Salix eleagnos e Salix purpurea reperibili in loco; un breve tratto di scogliera rinverdita è stato realizzato in corrispondenza della confluenza col Pellice. L'intervento ha costituito l'occasione per la rimozione di individui di specie esotiche, anche in questo caso Reynoutria japonica e vecchie ceppaie di Robinia pseudacacia, anche in funzione del passaggio di mezzi di cantiere.