I NOSTRI COMUNICATI

 

Istituzionale

Istituzionale

E' tutto pronto per la presentazione online di Torino Metropoli Aumentata, il Piano strategico metropolitano 2021/23 che sta concludendo il suo percorso dopo la pianificazione partecipata degli ultimi mesi
Il Piano si articola in sei assi che corrispondono ai punti programmatici previsti dal programma Next Generation Europe e alle  missioni del Piano nazionale di ripresa e resilienza: Torino Metropoli più produttiva e innovativa; Torino Metropoli più verde ed ecologica; Torino Metropoli più mobile, accessibile e collegata; Torino Metropoli che impara di più; Torino Metropoli più attrattiva, giusta ed eguale; Torino Metropoli più sana.
Gli assi si articolano a loro volta in 24 strategie e 111 azioni concrete e puntuali.
In allegato il programma dell'evento online mercoledì 24 marzo (a partire dalle ore  14:45) che prevede l'introduzione del consigliere metropolitano delegato Dimitri De Vita, interventi dei rettore del Politecnico Guido Saracco e dell'Università di Torino Stefano Geuna, la presentazione del Piano a cura di Matteo Robiglio (The Future Urban Legacy Lab e Politecnico di Torino), la rendicontazione e il monitoraggio degli impatti a cura di Irene Bengo (Tiresia - School of Management, Politecnico di Milano), un intervento sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza a cura della sen. Virginia Tiraboschi; inoltre un approfondimento sulla nuova programmazione europea 2021-2027 e le direttrici prioritarie di intervento per lo sviluppo del Piemonte a cura di Paola Casagrande di Regione Piemonte per terminare con l'analisi della attuazione del Piano Strategico Metropolitano da parte del direttore di Città Metropolitana
di Torino Filippo Dani.
Concluderà la sindaca metropolitana Chiara Appendino
Il Piano "Torino Metropoli Aumentata" era stato approvato il 10 febbraio scorso dal Consiglio metropolitano di Torino 
Per poter partecipare alla presentaizoen online è neessario iscriversi al link https://zoom.us/meeting/register/tJYtdu-tqDgvHNPTyjI3zvUjtPwG3_1sGR4a%20

Istituzionale


Una firma importante quella che la sindaca di Città metropolitana di Torino Chiara Appendino ha apposto nella mattina diel 10 marzo a San Giusto canavese, con la quale è avvenuta la consegna alla cooperativa sociale ProGest vincitrice del bando pubblico della villa sequestrata al boss del narcotraffico Nicola Assisi.

Una cerimonia semplice, nel rispetto delle regole imposte dalla prevenzione della pandemia, ma carica di significato: collegata in streaming la ministra dell'interno Luciana Lamorgese, presenti nella villa le istituzioni con il prefetto di Torino Claudio Palomba, il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, la sindaca metropolitana Chiara Appendino, don Luigi Ciotti e Maria Jose Fava presidente nazionale e regionale dell'associazione Libera contro le mafie, che per primi hanno avviato la battaglia per ottenere la riconsegna alla collettività dei beni sequestrati ai mafiosi.
ProGest nella villa di San Giusto Canavese realizzerà a breve interventi destinati ai disabili, progetta iniziative di cohousing sociale, pensa ad un orto didattico aperto anche alla cittadinanza.
Intanto da don Luigi Ciotti è arrivato un appello forte allo Stato perchè la normativa sulla riconsegna dei beni sequestrati ottenga una attenzione speciale nei piani del recovery found ed una accelerazione: solo mille i Comuni in Italia attivi in questo settore e Sa Giusto Canavese si è distinto per impegno con questo progetto.
Orgogliosa del lavoro svolto da Città metropolitana di Torino si è detta la sindaca Chiara Appendino che ha ricordato i passi per arrivare alla firma di oggi dall'agosto 2019 quando la villa era stata assegnata al nostro Ente da ANBSC Agenzia nazionale per i beni confiscati.   

Istituzionale

Mercoledi 10 marzo avverrà, da parte della città Metropolitana di Torino, la consegna in uso alla cooperativa assegnataria della villa di San Giusto Canavese, confiscata al narcotrafficante Assisi e ristrutturata dopo un incendio doloso del 2018, per lo svolgimento di attività a favore delle persone diversamente abili.
Nella circostanza interverrà il Ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, collegata in videoconferenza.
Parteciperanno il Direttore dell’Agenzia Nazionale per i beni confiscati alla criminalità organizzata Bruno Corda, il Prefetto di Torino Claudio Palomba, il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, la Sindaca Metropolitana Chiara Appendino, la Sindaca di San Giusto Canavese Giosi Boggio, il Presidente nazionale di Libera don Luigi Ciotti e la cooperativa assegnataria del bene.
In considerazione dell’opportunità di limitare spostamenti ed occasioni di aggregazione, nel rigoroso rispetto delle norme di prevenzione e contenimento epidemiologico, saranno presenti un numero limitato di invitati, gli altri si collegheranno in streaming.

Istituzionale

In un drammatico incidente stradale alle porte di Pinerolo sulla strada verso Buriasco oggi nel pomeriggio è morto un cantoniere in servizio al circolo di Pinerolo della Città metropolitana di Torino e il suo collega è rimasto gravemente ferito ed è ora ricoverato in gravissime condizioni al CTO di Torino.
I due cantonieri erano in servizio e stavano posizionando cartellonistica e segnali stradali: dalle prime informazioni sono stati improvvisamente travolti durante un violento tamponamento.
Grandissima emozione in Città metropolitana per questa ennesima tragedia che colpisce il personale della nostra viabilità.
La sindaca metropolitana Chiara Appendino è stata subito informata con il vicesindaco metropolitano Marco Marocco: i dirigenti del settore viabilità sono sul posto con altri colleghi dei cantonieri coinvolti.

Istituzionale

Si è insediato il 1 marzo online il comitato esecutivo piemontese del programma internazionale ”Cities Changing Diabetes”.
Il Comune di Torino infatti insieme alla Città metropolitana di Torino, ad ANCI Piemonte e all’Università di Torino è stato inserito tra le realtà che a livello mondiale fanno parte dell’ambizioso programma (Aarhus, Bari, Beirut, Belgrado, Berlino, Bologna, Buenos Aires, Bogotà, Città del Messico, Copenaghen, Cracovia, Genova, Hangzhou, Houston, Istanbul, Jakarta, Johannesburg, Lisbona, Kōriyama, Leicester, Mérida, Malmo, Manchester Madrid, Milano, Pechino, Philadelphia, Roma, Seoul, Shanghai, Strasburgo, Tianjin, Vancouver, Xiamen, Jakarta e Varsavia).
Con il coordinamento del prof. Andrea Lenzi - presidente dell’Health City Institute e del Comitato nazionale per la biosicurezza, le biotecnologie le scienze della vita Presidenza del Consiglio dei Ministri - e del prof. Ezio Ghigo - direttore del dipartimento di medicina generale e specialistica dela Città della Salute e della Scienza della Università di Torino - il comitato torinese riunisce esperti, associazioni, istituzioni per lavorare insieme a soluzioni improntate ad un progressivo miglioramento della qualità di vita sul nostro territorio e per sensibilizzare i cittadini alla prevenzione e alla cura del diabete.
Fondamentali i temi del movimento e dello sport con la definizione di percorsi dedicati, come ha sottolineato il piemontese campione olimpico di Mosca 1980 e due volte campione del mondo di marcia Maurizio Damilano, che nel progetto è attivamente coinvolto.
Promuovere la salute urbana consentirà di considerare Torino e la cintura una “palestra naturale” grazie alla varietà di percorsi pedonali, ai viali alberati, aree verdi e piste ciclabili senza dimenticare i gruppi di camminata attivi. 
Va tenuto presente che Torino sta vivendo un lento declino demografico da oltre vent'anni, con un indice di vecchiaia superiore ad altre città del Nord Italia, ma allo stesso tempo il territorio metropolitano è molto frammentato e la prevalenza del diabete varia molto da quartiere a quartiere.
I numeri per la sfida del diabete a Torino ci dicono che la prevalenza del diabete è del 6,8% (aumentata dal 3,8% al 6,8% dal 2003 al 2018) e che il 25% delle persone di età compresa tra i 18 e i 69 anni è in sovrappeso, mentre il 7% è obeso.
Nella riunione del comitato esecutivo, l’epidemiologo prof Giuseppe Costa e la ricercatrice Ires Cristina Bargero hanno richiamato gli studi a dimostrazione del fatto che la prevalenza del diabete non è la stessa in tutti i quartieri della città di Torino, dove le zone nord, ovest oltre ad alcune zone a sud registrano la prevalenza maggiore, mentre l'intera area oltre il fiume Po e alcuni quartieri del centro storico registrano i valori più bassi, una differenza collegata anche a fattori socio economici con sovrappeso e obesità più alti del 35% nelle persone con un basso livello di istruzione scolastica.

Il programma Torino Cities Changing Diabetes condurrà ulteriori analisi dei dati per rafforzare la base di conoscenze e fornire nuove strategie di intervento considerando sia il trattamento che la prevenzione della malattia.

Istituzionale

Per la Giornata del Ricordo la Città metropolitana pubblica la testimonianza di Antonio Vatta, presidente provinciale dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia

Una toccante testimonianza, dal profondo significato autobiografico oltre che storico, sul dramma dell’esodo degli italiani dall’Istria, da Fiume e dalla Dalmazia dopo la Seconda guerra mondiale. A proporla è Antonio Vatta, presidente del Comitato provinciale dell’ANVGD-Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia, dalle colonne del prossimo numero di Cronache da Palazzo Cisterna, agenzia online della Città metropolitana di Torino, in pubblicazione venerdì 12 febbraio, per celebrare la ricorrenza del 10 febbraio, solennità civile nazionale che ricorda i massacri delle foibe e l'esodo giuliano dalmata.
Il video della testimonianza del presidente Vatta, insieme al calendario delle iniziative organizzate a Torino e in provincia per celebrare la Giornata del Ricordo, è online sul sito Internet della Città metropolitana all’indirizzo http://www.cittametropolitana.torino.it/speciali/2021/giorno_ricordo/
La ricorrenza del 10 febbraio è stata istituita nel 2004, e cade nel giorno in cui, nel 1947, furono firmati i trattati di pace di Parigi, che assegnavano alla Jugoslavia l'Istria, il Quarnaro, la città di Zara con la sua provincia e la maggior parte della Venezia Giulia, in precedenza facenti parte dell'Italia.

Istituzionale

Con una semplice cerimonia, nel pieno rispetto dei limiti imposti dalla prevenzione del covid, la Città metropolitana di Torino ha commemorato nel tardo pomeriggio di lunedi 8 febbraio i suoi dipendenti caduti in servizio, nella ricorrenza del secondo anniversario del tragico incidente stradale che nei pressi di Villareggia costò la vita mentre erano in servizio ai due cantonieri Giuseppe Butera, 62 anni, di Chivasso e Giuseppe Rubino, 59 anni, di Caluso travolti da un anziano automobilista sulla strada provinciale 595.
Il vicesindaco metropolitano Marco Marocco - con il consigliere metropolitano delegato ai lavori pubblici Fabio Bianco ed i consiglieri metropolitani Maria Grazia Grippo e Alberto Avetta in rappresentanza dell’Amministrazione - ha ricordato le figure dei due cantonieri del circolo viabilità di Chivasso, da molti anni al servizio della Provincia di Torino prima e della Città metropolitana poi, conosciuti sul territorio per il loro impegno ed il loro lavoro. 
Un momento per non dimenticare chi ha perso la vita per il proprio lavoro, per richiamare l’impegno sulla sicurezza, per commemorare gli aspetti professionali ed umani dei colleghi.
Insieme ai rappresentanti delle famiglie Butera e Rubino sono state scoperte le targhe che intitolano ai due cantonieri la sala riunioni del primo piano di corso Inghilterra, sede di Città metropolitana, e la sala attigua intitolata a tutti i dipendenti caduti sul lavoro.
Presenti alla breve cerimonia, anche i rappresentanti sindacali ed alcuni colleghi impegnati nella viabilità dell’Ente.

Istituzionale

Il 7 febbraio di due anni fa un tragico incidente stradale nei pressi di Villareggia costò la vita mentre erano in servizio a due dipendenti della Direzione viabilità della Città metropolitana, i cantonieri Giuseppe Rubino e Giuseppe Butera, travolti da un anziano automobilista  sulla strada provinciale 595.

Giuseppe Butera 62 anni, di Chivasso e Giuseppe Rubino, 59 anni, di Caluso appartenevano al circolo viabilità di Chivasso ed erano da molti anni al servizio della Provincia di Torino prima, della Città metropolitana poi, conosciuti sul territorio per il loro impegno ed il loro lavoro. 

La Città metropolitana di Torino, richiamando anche una mozione unanime del Consiglio metropolitano, ha deciso di intitolare una sala riunioni in loro memoria ed un'altra a tutti i dipendenti caduti sul lavoro.
Lunedì 8 febbraio saranno apposte le targhe commemorative nella nostra sede in corso Inghilterra a Torino.




 


Istituzionale

La Città metropolitana dedica un numero monografico della sua Agenzia settimanale alla ricerca storica negli archivi e a un approfondimento sui Giusti tra le Nazioni del nostro territorio

Anche la Provincia di Torino nel 1938 diede seguito alle scellerate leggi razziali volute dal fascismo, quelle che in tutta Italia espulsero gli ebrei italiani da ogni forma di vita sociale, politica ed economica e produssero i loro effetti a tutti i livelli, colpendo anche la pubblica amministrazione, al centro come nelle articolazioni periferiche.
Anche a Palazzo Cisterna, sede della Amministrazione Provinciale, valeva il divieto di “avere alle proprie dipendenze persone appartenenti alla razza ebraica”, come stabiliva il regio decreto-legge 17 novembre 1938 n. 1728.
Alla vigilia del Giorno della Memoria 2021, abbiamo svolto una ricerca nel nostro archivio centrale, dove abbiamo trovato alcune significative delibere degli organi di governo di allora.
Ad esempio, la delibera “Difesa della razza italiana” con cui il 23 dicembre 1938 il rettorato (organo collegiale non elettivo che affiancava il preside nella guida della Provincia di Torino dopo l’abolizione del Consiglio elettivo operata dal fascismo nel 1929) stabiliva di includere nel Regolamento organico degli uffici la norma che sanciva il divieto dell’assunzione in servizio di appartenenti alla razza ebraica.
Il divieto aveva subito cominciato a colpire: nei verbali dei primi mesi del 1939 si trovano due delibere del preside che proibiva agli ebrei la partecipazione ai concorsi della Provincia.
Un approfondimento su queste delibere, con un ricco corredo fotografico, sono pubblicate nel numero speciale della nostra agenzia settimanale online “Cronache da Palazzo Cisterna”, ribattezzato per l’occasione “Cronache della Memoria”, in pubblicazione lunedì 25 gennaio per celebrare la Giornata della Memoria 2021.
Nell'agenzia abbiamo anche dedicato ampio spazio alle storie dei 19 Giusti tra le Nazioni - i non ebrei che salvarono gli ebrei durante la Seconda guerra mondiale - del nostro territorio. 
La pubblicazione rientra nel programma per il Giorno della Memoria 2021 messo a punto da Comune di Torino, Regione Piemonte, Consiglio regionale del Piemonte e Città metropolitana di Torino, in collaborazione con il Polo del ‘900 e il Coordinamento delle Associazioni della Resistenza in Piemonte.
Tutte le informazioni su http://www.cittametropolitana.torino.it/speciali/2021/giornomemoria/

Istituzionale

Una partecipata riunione online di amministratori locali ha messo al centro mercoledi 16 dicembre il futuro dell'ospedale di Castellamonte.
Convocata dalla Città metropolitana di Torino, ha riunito il vicesindaco metropolitano Marco Marocco e i consiglieri metropolitani e regionali Alberto Avetta e Mauro Fava con il portavoce della zona omogenea 8 Canavese occidentale Alberto Rostagno sindaco di Rivarolo canavese, il sindaco di Castellamonte Pasquale Mazza, Beppe Pezzetto sindaco di Cuorgnè, Roberta Bianchetta sindaca di Salassa, Marina Libera Barinotto assessore di Pont Canavese, Paola Forneris sindaca di Bosconero, Enrica Domenica Caretto sindaca di Castelnuovo Nigra.
Nelle scorse settimane, tutti i sindaci della zona omogenea avevano scritto alla Regione Piemonte chiedendo subito la riapertura dell'ospedale di Castellamonte e quella in tempi celeri dell'ospedale di Cuorgnè, oggi covid hospital.
La Città metropolitana oggi ha confermato di essere al loro fianco: "porteremo un documento in tal senso in Consiglio metropolitano - commenta il vicesindaco metropolitano Marco Marocco - anche richiamando il fatto che la richiesta della riapertura dei presìdi sanitari sul territorio è inserita nel nostro nuovo PSM piano strategico metropolitano 2021/2023".
Il portavoce della zona omogenea 8 Alberto Rostagno aggiunge che "l’incontro sull’ospedale di Castellamonte ha visto una sinergia d’intenti tra i sindaci della zona omogenea del Canavese Occidentale, il vicesindaco metropolitano Marco Marocco e i consiglieri metropolitani “canavesani” Alberto Avetta e Mauro Fava per quanto riguarda il futuro sviluppo dell’ospedale di Castellamonte. Ringrazio la Città metropolitana per aver preso l’impegno di supportare il territorio nei confronti della Regione e nell’aver condiviso la nostra richiesta".
"Ho molto apprezzato la coesione dei nostri sindaci" commenta il consigliere metropolitano e regionale Alberto Avetta che aggiunge "I  presìdi di Castellamonte e Cuorgnè e la sanità di territorio sono un tema che ci deve vedere tutti uniti. E la Città Metropolitana e’ il luogo giusto per ritrovare unità".
Conclude il consigliere metropolitano e regionale Mauro Fava: "Assicuro i sindaci della zona omogenea che mi farò carico delle istanze che provengono dal territorio nei confronti dell'assessore regionale alla sanità Icardi. I presìdi di Castellamonte e Cuorgnè non devono essere ridimensioanti, ma anzi potenziati e sfruttati al meglio, per fornire alla cittadinanza un servizio all'altezza delle aspettative. Si è sbagliato negli anni scorsi a depotenziare e tagliare la sanità territoriale e con la crisi provocata dal Covid ne abbiamo pagato le conseguenze. Non ci possiamo permettere di ripetere un errore simile".