I NOSTRI COMUNICATI

 

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Proseguono gli incontri di "Comuni in linea" appuntamento settimanale che il vicesindaco della Città metropolitana di Torino con delega alle opere pubbliche Jacopo Suppo dedica ai sindaci per affrontare argomenti di viabilità, con un confronto puntuale per ascoltare richieste e segnalazioni su criticità da risolvere, strade da migliorare e rendere più sicure e agevoli da percorrere.
Lunedi 7 marzo, affiancato da dirigenti e tecnici della viabilità dell’Ente, ha incontrato i primi cittadini dei Comuni di Caravino Adriano Siletti e di San Martino Canavese Silvana Rizzato, entrambi appartenenti alla Zona Omogenea 9.
Agli incontri era presente la consigliera metropolitana Sonia Cambursano, anche nella sua veste di sindaca di Strambino.
Al centro dell'incontro con il sindaco di Caravino Adriano Siletti, accompagnato dall’assessora Bruna Flecchia, il tema della sicurezza sulla Sp 56, e della necessità di aggiornamento della cartellonistica sulle tratte provinciali della zona percorsa da numerosi Tir che, lasciata l’autostrada Torino – Aosta, transitano da Caravino per raggiungere Scarmagno.
La sindaca di San Martino Canavese Silvana Rizzato, con il vicesindaco Lorenzo Pricco e l’assessore Davide Trossello, ha chiesto la costruzione di una rotonda sull’arteria che collega Castellamonte a Strambino, un tratto percorso da oltre duemila automezzi al giorno molti dei quali adibiti al trasporto pesante: Suppo e Cambursano hanno ricordato che entro marzo sarà approvato il bilancio di previsione di Città metropolitana e subito dopo il consuntivo dello scorso anno, in modo che si possa utilizzare l’avanzo di amministrazione e procedere con il finanziamento di alcune opere in base ad un elenco di priorità.


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La consigliera delegata Valentina Cera parteciperà domani 26 febbraio in rappresentanza della Città metropolitana di Torino e del Coordinamento Comuni per la pace (Cocopa) alla manifestazione in piazza Castello a Torino indetta per protestare contro l’aggressione russa all’Ucraina. “Siamo vicini al popolo ucraino e alla comunità che risiede sul nostro territorio” commenta Valentina Cera “Vogliamo la pace e ribadiamo il no alla guerra: le comunità locali, a cominciare dai Comuni e dalla Città metropolitana, al pari di quelle internazionali devono adoperarsi per fermare ogni violenza”.

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Questa settimana prosegue con l’intervista al primo cittadino di SalassaRoberta Bianchetta, la rubrica “Venerdì dal Sindaco” che, per iniziativa della Direzione comunicazione e rapporti con i cittadini e i territori della Città metropolitana, propone reportage televisivi e interviste ai primi cittadini dei piccoli Comuni nel canale “YouTube” dell’Ente. Per vedere i filmati e i reportage fotografici del “Venerdì dal Sindaco” basta andare sul portale Internet della Città Metropolitana di Torino alla pagina http://www.cittametropolitana.torino.it/speciali/2021/venerdi_dal_sindaco/.

I filmati vanno anche in onda sull’emittente interregionale Telecupole, il venerdì alle 20,40, il sabato alle 14,30 e la domenica alle 18,40.
Nel numero del 25 febbraio della rivista settimanale della Città metropolitana “Cronache da Palazzo Cisterna” si può leggere il reportage da Salassa; basta andare nel portale della Città metropolitana alla pagina:
http://www.cittametropolitana.torino.it/ufstampa/cronache/

Per scaricare le immagini della fotogallery:
https://photos.app.goo.gl/vBYgDf28QZfLko2L9

Salassa, fra i Longobardi e il futuro

Salassa è un comune di 1800 abitanti del Basso Canavese, sulla sponda destra del torrente Orco, collocato in mezzo a due Comuni più grandi e più ricchi: una vicinanza che da un lato è una risorsa e dall’altra penalizza invece la sua centralità. Un Comune, insomma, “di mezzo” come ce ne sono molti sul territorio metropolitano: nella fascia mediana dei piccoli comuni, ricco di storia ma non abbastanza documentata. Prendiamo il nome: Salassa fa subito pensare ai Salassi, che in effetti hanno abitato questo territorio, ma secondo altre ricerche storiche il toponimo deriverebbe da “Sala”, ovvero 'abitazione del signore', e quindi 'luogo in cui si raccolgono le derrate'  e sarebbe di origine longobarda. Altrettanto incerta la storia della bella Torre che è il monumento simbolo del paese: alta 25 metri, ha una struttura decisamente inconsueta: rotonda, ma su base rettangolare,  una caratteristica difficilmente riscontrabile in altre costruzioni dello stesso tipo presenti nella zona.  A circa metà altezza si apre verso l’esterno un’unica finestra con cornice in cotto (databile al XIII secolo) La parte inferiore è costituita da pietrame legato con malta molto povera, mentre la parte superiore, eseguita probabilmente in due tempi successivi, è realizzata in muratura ed è stata probabilmente elevata nel 1725.

Dal punto di vista territoriale è un Comune fortunato: abbastanza lontano dal torrente Orco e dalle sue piene, in zona pianeggiante, al riparo dai tanti rischi idrogeologici che rendono la vita difficile a molti insediamenti del territorio metropolitano. Vi sono alcune fabbriche di media grandezza, e ancora molta agricoltura, in parte dedicata alla viticoltura: si produce un buon vino, ma è al di fuori della zona più blasonata dell’Erbaluce.

Il centro storico non è grande, ma ripercorre l’antico ricetto, nel quadrante a nord del borgo, in posizione elevata rispetto ai terreni esterni all’abitato. Databile al XIII secolo, ha conservato la sua planimetria originale. Ha forma quadrata, un unico ingresso difeso dalla torre posta nel vertice sud; l’impianto viario è costituito da un unico anello interno con collegamento centrale.

Una sindaca giovane ed entusiasta in difesa servizi e cultura

Fra le sorprese che riserva Salassa è che ha la fortuna di avere un sindaco donna, giovane e determinata nel salvaguardare il senso di comunità del suo Comune. Trent’anni, studi in giurisprudenza, Roberta Bianchetta, che è anche viceportavoce della Zona Omogenea Canavese occidentale, ci conduce a visitare Salassa fermandosi a salutare e scambiare due parole con ogni cittadino che incontra, e quando si ferma davanti a un monumento, una chiesa, o un servizio pubblico tira fuori dalla borsa un voluminoso mazzo di chiavi: non c’è angolo che sfugga alla sua attenzione. “La vicinanza a due centri più grandi come Rivarolo e Cuorgné ci offre vantaggi, perché essendo più piccoli c’è più tranquillità e un bel senso di appartenenza” spiega Roberta Bianchetta ”Tutti si conoscono e in più disponiamo di tutti i servizi essenziali: la scuola, la posta, la farmacia, la biblioteca - un ambiente familiare. Certamente i servizi in più dei centri più grandi sono un’attrattiva per i nostri cittadini, e un po’ li allontanano”.

Roberta Bianchetta ci tiene a offrire un paese ordinato e valorizzare ogni suo angolo: dalle scale della biblioteca ridipinte con i vivaci titoli di libri alla casetta del book crossing, dagli spaziosi campi sportivi al grande bocciodromo: “Ha decisamente bisogno di un maquillage e di un ammodernamento e spero di farne una struttura migliore, anche perché  oggi è la «casa» di una delle più importanti società italiane ed europee del settore bocce, la Brb Ivrea” spiega la Sindaca. E nel frattempo apre le porte, sulla piazza della Torre, a un altro tesoro: una chiesa sconsacrata poco conosciuta persino dai Salassesi e che vuole far diventare uno spazio di aggregazione per incontri, concerti, mostre e convegni.

“Sono molti gli spazi su cui vorrei intervenire” ammette Roberta Bianchetta “per vivacizzare il nostro paese. Che tuttavia è molto intraprendente, perché qui l’associazionismo è vivo e ha, in alcuni casi, l’esperienza di decenni di attività: come la Società operaia di mutuo soccorso presente dal 1867 e la Filarmonica salassese che sono ultracentenarie, o la Pro loco e il Carnevale di Salassa, presenti da mezzo secolo: grazie alla voglia di comunità delle persone si riesce a coinvolgere tutto il paese”.

Nessuna spina nel fianco, per Salassa? “I rifiuti, purtroppo” commenta sconsolata la Sindaca. “Attorno al centro urbano abbiamo molta campagna, molto frequentata anche per passeggiate, ma il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti è costante e difficile da contrastare”.

Sulla passione di questa avventura da primo cittadino di Roberta Bianchetta non ci sono dubbi, al punto che per il momento ha messo in stand by i suoi studi universitari per dedicarsi al paese: “La passione è nata già dal mio interesse di studente per gli aspetti amministrativi, sono fiera di essere a disposizione dei miei cittadini. Sono diventata sindaco sei mesi prima della pandemia, un durissimo banco di prova, e mi sono impegnata personalmente ad andare porta porta a consegnare la spesa. Lo rifarei se fosse necessario, voglio essere vicina a tutti, un’amica di famiglia”.

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Seduta del Consiglio metropolitano di Torino mercoledì 23 febbraio presieduta dal sindaco Stefano Lo Russo che ha presentato le linee programmatiche di mandato e ribadito il ruolo di cerniera che Città metropolitana vuole giocare sul territorio a vantaggio dei 312 Comuni.
Tre le linee principali d sviluppare: la promozione dello sviluppo economico e sociale, l'infrastrutturazione e la coesione sociale.
"I sindaci dei piccoli Comuni sono eroi - ha sottolineato Stefano Lo Russo - e noi vogliamo fare squadra con tutti, raccolgo la sfida perchè non sia solo il capolouogo a drenare i flussi di finanziamento, sarò al fianco degli amministratori locali per ridare forza al territorio e portare i fondi della prossima programmazione europea".
Il sindaco metropolitano ha rivendicato la sua scelta  politica di non destinare solo a Torino i fondi della missione 5 del PNRR sulla coesione sociale.
Il Consiglio ha poi votato la composizione di sei commissioni permanenti
(on line al link http://www.cittametropolitana.torino.it/istituzionale/commissioni_permanenti.shtml)

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Cambio ai vertici della segreteria generale della Città metropolitana di Torino.
Il sindaco metropolitano Stefano Lo Russo ha individuato il nuovo segretario generale in Giuseppe Formichella, che prenderà servizio nei  prossimi giorni.
Si tratta di un ritorno: Formichella era stato segretario generale e direttore della Provincia di Torino prima e della Città metropolitana poi dal 2014 alla metà del 2017, quando aveva lasciato l'incarico per diventare il segretario generale del Comune di Asti.
Nella sua lunga carriera, Formichella era stato tra l'altro segretario generale ai Comuni di Sanremo, Alessandria, Grugliasco e direttore della società del Patto territoriale della zona ovest.
"Una consolidata esperienza sul territorio metropolitano, quella di Giuseppe Formichella che sarà utilissima alla luce degli importanti progetti in capo a Città metropolitana di Torino, primi fra tutti quelli collegati al PNRR" commenta il sindaco metropolitano Stefano Lo Russo che ha ringraziato il segretario generale uscente Alberto Bignone "per l'ottimo lavoro di questi anni e per il prezioso supporto reso all'amministrazione della Città metropolitana di Torino".

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Un plauso corale per la scelta del Ministro della cultura Dario Franceschini e della commissione tecnica che hanno annunciato oggi di aver individuato Ivrea come Capitale del libro 2022 tra le città otto finaliste.
“Mi congratulo con Ivrea per questo prestigioso riconoscimento che si aggiungersi al riconoscimento Unesco come Città industriale del XX secolo. Un bel percorso culturale che potremo valorizzare insieme anche nella prossima edizione del Salone del Libro a Torino" commenta il sindaco metropolitano Stefano Lo Russo.
"Ivrea capitale dell’architettura olivettiana e Ivrea capitale del libro sono due aspetti con un forte collegamento, segnali di vivacità culturale diffusa sul nostro territorio metropolitano" aggiunge il vicesindaco metropolitano Jacopo Suppo che ricorda "La Città metropolitana è al fianco del Comune di Ivrea in questo percorso di crescita, che fa onore a tutti".

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Coazze e la Val Sangone tornano ad offrire uno spazio di memoria e di riflessione sui temi della Resistenza e della storia locale.  Sabato 19 febbraio h 16 a Coazze si inaugura il nuovo allestimento dell’Ecomuseo della Resistenza della Val Sangone realizzato dal Comune di Coazze con il sostegno anche di Città metropolitana di Torino attraverso il piano tematico Pa.C.E. finanziato dal programma transfrontaliero Alcotra Italia – Francia.
L’Ecomuseo è ospitato al primo piano dell’edificio di viale Italia ’61 dove si sono appena ultimati gli allestimento dei pannelli, dei materiali e reperti che raccontano pagine della Resistenza delle comunità e del territorio della Val Sangone anche attraverso venti pannelli con foto d’epoca, le sagome del Comandante Sergio De Vitis e della maestra Reginalda Santacroce per un percorso di visita proposto dallo storico Gianni Oliva attraverso tre fasi, l’età dei comandanti, il carattere autonomo della Divisione “Sergio De Vitis” e la democrazia interna alla bande partigiane.
Nell’allestimento ha trovato posto anche un importante documento ritrovato a Coazze, il registro stilato subito dopo la fine della seconda guerra mondiale con tutti i nomi e dati dei partigiani che hanno combattuto in Val Sangone.
All’inaugurazione di sabato 19 febbraio interverrà il vicesindaco della Città metropolitana di Torino Jacopo Suppo con il gonfalone dell'Ente.

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Giovanna Cresto sindaca di Cuorgnè è la portavoce della Zona omogena 8 Canavese occidentale che comprende 46 Comuni e circa  82 mila abitanti.
E' stata nominata martedì sera 8 febbraio dai sindaci del territorio; vice portavoce la sindaca di Salassa Roberta Bianchetta.
Alla riunione della zona omogenea 8 del Canavese occidentale sono intervenuti anche in videocollegamento il vicesindaco della Città metropolitana Jacopo Suppo e il consigliere delegato Pasquale Mazza, che ne fa parte come sindaco di Castellamonte.
Corale il ringraziamneto al portavice uscente della zona 8, il sindaco di Rivarolo Canavese Aberto Rostagno per l'impegno a rappresentare il territorio in Città metropolitana.
Su proposta di Pasquale Mazza, la Zona omogena 8 ha deciso di creare al suo interno anche un gruppo di lavoro per coordinare la partecipazione del territorio ai prossimi bandi, con particolare riferimento alle possibilità offerte dal PNRR il piano nazionale di ripresa e resilienza. Il coordinamento è composto dai sindaci di Cuorgn, Salassa, Ceresole reale, Valperga, Forno canavese, Feletto e San Giusto
I Comuni che compongono la Zona omogenea 8 sono Agliè, Alpette, Bairo, Baldissero C.se, Borgiallo, Bosconero, Busano, Canischio, Castellamonte, Castelnuovo Nigra, Ceresole Reale, Chiesanuova, Ciconio, Cintano, Colleretto C., Cuceglio, Cuorgnè, Favria, Feletto, Forno C.se, Frassinetto, Ingria, Levone, Locana, Lusigliè, Ozegna, Pertusio, Pont Canavese, Prascorsano, Pratiglione, Ribordone, Rivara, Rivarolo Canavese, Ronco Canavese, Salassa, San Colombano B., San Giorgio C.se, San Giusto C.se, Noasca, Oglianico, San Ponso, Sparone, Torre Canavese, Valperga, Valprato Soana, Vialfrè.

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Anche sul balcone di Palazzo dal Pozzo della Cisterna, sede aulica di Città metropolitana di Torino, in via Maria Vittoria 12 a Torino è esposto lo striscione giallo di Amnesty International che chiede  'Verità per Giulio Regeni',  uno striscione appeso in questi sei anni su centinaia di sedi istituzionali in tutta Italia.
La data scelta non è casuale.
Il 3 febbraio ricorre l'anniversario del ritrovamento del cadavere del giovane ricercatore italiano torturato e ucciso in Egitto sei anni fa.
"In questi sei anni, l'impegno per la ricerca della verità sulla tortura e l'uccisione di Giulio Regeni ha visto nel Paese una crescente mobilitazione di istituzioni, associazioni, forze politiche e sociali, cittadini. Anche la Città Metropolitana di Torino vuole unirsi a questa richiesta, esponendo lo striscione giallo che campeggia ormai su centinaia di edifici in tutta Italia. Per chiedere giustizia, verità e per ricordare Giulio e il suo straordinario impegno a favore di un mondo più equo, libero e giusto" commenta il vicesindaco di Città metropolitana di Torino Jacopo Suppo.

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Proseguono in questa settimana le nomine dei portavoce e vice portavoce delle Zone omogenee della Città metropolitana di Torino: la scorsa settimana erano state rinnovate le cariche per l’Area metropolitana Torino Sud e per il Pinerolese.

Ieri invece è stata la volta della Zona omogenea 11 Chierese-Carmagnolese che raccoglie 22 Comuni (Andezeno, Arignano, Baldissero Torinese, Cambiano, Carmagnola, Chieri, Isolabella, Lombriasco, Marentino, Mombello di Torino, Montaldo T.se, Moriondo T.se, Osasio, Pavarolo, Pecetto T.se, Pino Torinese, Poirino, Pralormo, Riva presso Chieri, Santena, Sciolze, Villastellone) per un totale di 131.517 abitanti. Nella veste di portavoce è stata confermata la sindaca di Carmagnola Ivana Gaveglio mentre il nuovo vice portavoce è il sindaco di Riva presso Chieri Lodovico Gillio.

Nella giornata di oggi, mercoledì 2 febbraio si riunirà la zona omogena 7 Ciriacese-Valli di Lanzo.

Le Zone omogenee sono suddivisioni territoriali individuate tenendo conto delle diverse identità storiche, territoriali, sociali ed economiche e di parametri organizzativi (per esempio il trasporto pubblico locale). Rappresentano gli interessi dei territori e sono organismi composti e coordinati dai sindaci. Le Zone omogenee sono 11 – quattro sono nell’area metropolitana di Torino, le altre nei territori montani, collinari e di pianura più periferici rispetto all’aggregato urbano – e in ciascuna vengono nominati un portavoce e un vice portavoce che hanno il compito di far emergere e raccordare le esigenze dei territori all’interno delle strategie di area vasta della Città metropolitana.