Cultura
Mercoledì 18 aprile alle 11nell’aula magna del Primo Liceo Artistico di Torino sarà inaugurata l’opera visivo-sonora “Segni per la speranza”, realizzata sulla parete est della palestra dell’istituto scolastico di via Giulio Carcano 31, di proprietà della Città Metropolitana di Torino, per iniziativa della Fondazione Spinola Banna per l’Arte, che ha sede nella frazione Banna di Poirino. All’inaugurazione sarà presente la Consigliera metropolitana delegata all’istruzione, Barbara Azzarà.L’opera rientra in un progetto del Ministero per i Beni e le Attività Culturali per la riqualificazione delle periferie urbane. La Fondazione Spinola Banna ha coinvolto nell’iniziativa di riqualificazione i giovani che frequentano il Primo Liceo Artistico, nella convinzione che un’opera innovativa e dal profondo significato sociale può contribuire a favorirne l’integrazione civica e la sensibilità nei confronti del bello. Il graffito murale realizzato sulla parete esterna della palestra del Primo liceo artistico occupa una superficie dicirca 360 metri quadrati. La sua ideazione e realizzazione è stata curata dall’artista Giuseppe Caccavale, che ha lavorato con tre classi del Liceo. La parte musicale è stata curata da Stefano Gervasoni.
Il graffito murale riporta i testi redatti dagli studenti, scaturiti dalla lettura e dall’approfondimento di scrittori e poeti contemporanei legati alla città di Torino, come ad esempio Natalia Ginzburg.
- Dettagli
- Categoria: Cultura
Cultura
Nella terza settimana di aprile la rassegna musicale “Organalia” proporrà una tappa a Vigliano Biellese e una a Ciriè.Venerdì 20 aprile alle 21 nella chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta di Vigliano Biellese, nell’ambito del circuito “Organalia 2018 in tour”, si esibirà il torinese Gianluca Cagnani, titolare della cattedra di organo e improvvisazione al Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino, organista titolare della comunità luterana in Torino e concertista di fama internazionale. Insieme alla flautista Francesca Odling, Cagnani ha fondato recentemente la Turin Baroque Orchestra, che dirige e con la quale suona anche da solista all'organo e al cembalo. Studioso ed esecutore fin da bambino dell'opera integrale di Bach, l’organista torinese ne sta approfondendo gli aspetti teologici e simbolici nelle cantate sacre. A Vigliano Biellese Cagnani si siederà alla consolle dell’organo costruito nel 2007 dalla Bottega Organara Dell’Orto&Lanzini di Dormelletto (Novara). Il programma sarà dedicato interamente alle musiche di Johann Sebastian Bach e sarà aperto dalla Fantasia in Do minore, BWV 562, a cui farà seguito la Fuga in Do minore, BWV 562b (frammento, completato da improvvisazione). Si passerà, quindi, all’ascolto del celebre Preludio al Corale “Nun komm der Heiden Heiland” (“Vieni, Salvatore delle Genti”) nelle tre versioni scritte da Bach: BWV 659 à 2 claviers et pédale, BWV 660, trio a due bassi e canto fermo e BWV 661, in organo pleno, il canto fermo nel pedale (dall'autografo di Lipsia). Il pezzo forte del concerto di Vigliano Biellese sarà però la poderosa “Toccata, Adagio e Fuga in Do maggiore”, BWV 564. Il programma di sala prevede anche il Preludio al Corale “O Mensch bevei dein Sunde gross” (“O Uomo piangi il tuo grande peccato”), BWV 622, à 2 claviers et pédale e il Preludio al Corale “Wenn wir in Hoechsten Noeten sein”, BWV 641, 2 claviers et pédale (dall'Orgelbuechlein). Gianluca Cagnani eseguirà anche il Preludio in Si minore, BWV 544 e l’Adagio tratto dall'Oratorio di Pasqua BWV 249, adattato all'organo a memoria e senza trascrizione. La conclusione sarà dedicata alla Fuga in Si minore, BWV 544b. L’ingresso al concerto sarà come sempre con libera offerta
L’appuntamento a Ciriè è per sabato 21 aprile alle 21 nel Duomo di San Giovanni Battista e ne sarà protagonista l’organista siciliano Diego Cannizzaro, concertista di fama internazionale, direttore del Dipartimento di musica liturgica dell’istituto universitario Tisia- Accademia Pontificia “Via Pulchritudinis” di Cefalù, ispettore onorario per gli organi storici della Regione Siciliana, docente invitato al Dipartimento di musica antica del Conservatorio Rimski-Korsakov di San Pietroburgo. L’organista siciliano è uno specialista della musica ceciliana, repertorio perfettamente adeguatoall’organo del Duomo di Ciriè, che fu costruito da Carlo Vegezzi Bossi nel 1897 ed è collocato nella controfacciata del Duomo, sulla bussola d’ingresso. Il programma sarà incentrato sui compositori piemontesi, vissuti a cavallo tra ilXIX e il XX secolo. L’apertura sarà affidata a DinoSincero, sacerdote, laureato in fisica, compositore, organista e didatta al Conservatorio di Torino (ai suoi tempi era ancora Liceo Musicale)nato nel 1872 a Trino Vercellese e morto a Torino nel 1923. Di Sincero sarà eseguito un “Preludio” e “La canzone del pastore errante”. Il concerto proseguirà con due composizioni del canavesano Angelo Burbatti, nato a Montalto Dora nel 1868, organista titolare della Cattedrale di Ivrea dal 1905 al 1946. Dell’autore canavesano Cannizzaro eseguirà le composizioni “Scherzo per Communio”, “Berceuse” e “Grande Coro Festivo”. Non poteva mancare in un concerto di questo livello un altro canavesano, Pietro Alessandro Yon, del quale Cannizzaro ha registrato ben due CD e si appresta a concludere il quinto volume dell’Opera Omnia. Del compositore nativo di Settimo Vittone e naturalizzato statunitense Cannizzaro proporrà la “Toccata per l’organo primitivo” e “Marche pastorale”. Una parte rilevante del concerto sarà dedicata al genio del tortonese Lorenzo Perosi, che fu nominato dal papa Leone XIII direttore perpetuo della Cappella Sistina. Di Perosi saranno eseguiti “Preludio”, “Veni Creator” e “La Trasfigurazione di Nostro Signor Gesù Cristo” nella riduzione per organo di Marco Enrico Bossi. Il brano conclusivo sarà l’”Alleluia” scritto dal vercellese Giuseppe Rosetta, che fu maestro del celebre organista Arturo Sacchetti e del chitarrista Angelo Gilardino.
Per ulteriori informazioni: www.organalia.org, info@organalia.org
- Dettagli
- Categoria: Cultura
Cultura
Proseguono le visite guidate a Palazzo Dal Pozzo della Cisterna, sede della Città Metropolitana di Torino. Il quarto appuntamento dell’anno è previsto per le ore 10 di sabato 21 aprile, con un’esibizione del gruppo storico del Torneo di Maggio alla corte di Re Arduino. Il gruppo di Cuorgnè accoglierà il pubblico nel cortile d’onore con un’esibizione di combattimento con le spade. Nelle sale auliche del piano nobile alcune figuranti del gruppo daranno vita ad una serie di tableaux vivants che rappresenteranno le dame della corte del Re. L’intervento del gruppo sarà l’occasione per promuovere l’edizione 2018 del Torneo di Maggio che si svolgerà a Cuorgnè dal 12 al 20 maggio.Sabato 21 aprile Palazzo Cisterna ospiterà inoltre una tappa del Bibliotour, che coinvolgerà la Biblioteca di Storia e Cultura del Piemonte “Giuseppe Grosso”. Le successive visite guidate si svolgeranno nei sabati 19 maggio e 23 giugno.
Sabato 19 maggio è in programma il secondo appuntamento con l’iniziativa “Brindisi a Palazzo”, collegata con il circuito “Brindisi a Corte”. In tale occasione è prevista una visita di circa un’ora, che si concluderà in Sala Consiglieri con l’incontro con il produttore Giuliano Bosio e con la degustazione dei vini dell’azienda agricola Agriforest di Almese: in particolare il bianco “Baratuciat”, un vitigno presente nella Bassa Valle di Susa da almeno 150 anni ed estesamente coltivato fino ai primi del ‘900. L’uva Baratuciat è stata riscoperta e valorizzata grazie ad un programma della Facoltà di Agraria dell’Università di Torino.
Palazzo Dal Pozzo della Cisterna è sempre aperto ai visitatori su prenotazione telefonica al numero 011-8612644, dal lunedì al venerdì dalle 9,30 alle 13, oppure al numero 011-8617100 il lunedì e il giovedì dalle 9,30 alle 17, il martedì, il mercoledì e il venerdì dalle 9,30 alle 13. Per prenotare la visita si può anche inviare un’e-mail all’indirizzo urp@cittametropolitana.torino.it. Le visite si effettuano con un minimo di dieci adesioni. Il complesso è anche visitabile sempre su prenotazione, dal lunedì al venerdì, per scolaresche, associazioni e gruppi di cittadini.
- Dettagli
- Categoria: Cultura
Cultura
Nel prossimo fine settimana il circuito musicale Organalia 2018, patrocinato dalla Città Metropolitana di Torino, proporrà due appuntamenti, a Fiano e a San Maurizio Canavese.Alle 21 di venerdì 13 aprile nella chiesa parrocchiale di San Desiderio martire a Fiano, in via Ottavio Borla 18, l’organista Cosimo Prontera, docente al Conservatorio di Potenza, terrà un concerto dedicato alla musica d’organo compresa tra il Rinascimento e il Barocco con una particolare attenzione alla danza. Il concerto si aprirà nel nome di Antonio Valente, compositore napoletano vissuto nel 1500, di cui verrà proposto il “Ballo dell’Intorcia”, a cui farà seguito il più noto “Ballo del Gran Duca” del fiammingo Jan Pieterzoon Sweelinck. Di Girolamo Frescobaldi verranno eseguiti l’”Aria detto Balletto” e il “Capriccio sopra la Girolmeta”. Due i brani di Bernardo Storace: una “Ciaccona” e il “Ballo della Battaglia”. Altri due autori napoletani, entrambi musicisti presso la Pietà dei Turchini, caratterizzeranno la conclusione del concerto: Gaetano Greco con il “Ballo di Mantova” e Giovanni Salvatore con la “Canzone francese seconda detta la Bergamasca”. Gran finale con un cult dell’epoca: le “Variazioni sulla Folia di Spagna” di Alessandro Scarlatti, siciliano di nascita, napoletano d’adozione. Alla consolle dell’organo costruito da Giovanni Battista e Francesco Maria Concone nel 1766, restaurato nel 2013-14 dalla ditta Fratelli Marzi di Pogno, siederà come detto l’organista brindisino Cosimo Prontera, musicista che ha approfondito la prassi esecutiva dei compositori appartenenti alla cosiddetta Scuola napoletana, in modo particolare di Leonardo Leo. Docente di organo e composizione organistica al Conservatorio “Gesualdo da Venosa” di Potenza, Cosimo Prontera è anche il fondatore e il direttore artistico dell’orchestra barocca “La Confraternita dei Musici”. Il concerto di Fiano si svolgerà in collaborazione con il Comune e con l’Unione Montana Valli di Lanzo, Ceronda e Casternone. L’ingresso sarà con offerta libera.
SABATO 14 APRILE STEFANO MARINO A SAN MAURIZIO CANAVESE
Sabato 14 aprile alle 21 a San Maurizio Canavese nella chiesa parrocchiale di San Maurizio martire, in via Bertone 13, l’organista torinese Stefano Marino si siederà alla consolle dell’organo Vittino Vegezzi Bossi del 1912 a trasmissione pneumatico-tubolare. Nato a Torino nel 1988, Marino è organista titolare della chiesa di San Giovanni Evangelista, organista assistente al grande organo Zanin del Santuario di Santa Rita e, dal 2013, organista presso la cattedrale metropolitana di Torino. Il concerto, a carattere antologico, verrà aperto dal “Rigaudon”, danza vivace di origine provenzale, scritto dal compositore francese dell’età barocca André Campra, nella trascrizione per organo della concertista americana Diane Bish. A seguire, si potrà ascoltare una “Partita”, cioè una suite di brani che il compositore Emanuele Carlo Vianelli, organista titolare del Duomo di Milano, ha sviluppato sul tema del canto di Avvento “O Heiland reiss die Himmel auf” (“O Salvatore squarcia il cielo”). Di notevole potenza espressiva sarà la “Pieza Sinfónica” del compositore basco José María Usandizaga. La parte centrale del concerto sarà dedicata alla “Prayer” del franco-americano René Louis Becker e al grandioso “Terzo Corale in La minore” di Cèsar Franck. Stefano Marino eseguirà poi due brani di compositori alsaziani: la “Toccata in La minore” di Aloÿs Claussmann e “Prière a Notre Dame” di Léon Boëllmann. Infine si potrà ascoltare l’”Incantation pour un jour saint” del bretone Jean Langlais. Il concerto è organizzato in collaborazione con il Comune di San Maurizio Canavese e con l’associazione Amici di San Maurizio.
Per saperne di più e consultare il calendario completo di Organalia: www.organalia.org
- Dettagli
- Categoria: Cultura
Cultura
Un excursus sugli abiti, sui colori e sulle maschere tradizionali delle vallate alpine piemontesi: resta aperta fino al 27 maggio il Museo Civico Etnografico del Pinerolese, con la mostra “Addio Inverno! Colori, riti e feste delle montagne”.Per informazioni su giorni e orari di apertura si può consultare il portale Internet www.museoetnograficodelpinerolese.it o telefonare al numero 335-5922571.
La mostra è nata dal coinvolgimento di numerose realtà locali del Torinese e del Cuneese nel lavoro di ricerca e studio di Gian Vittorio Avondo (storico e membro del Comitato scientifico del Museo), di Davide Rosso e di Luca Giai. Gli oggetti esposti sono un vero e proprio “tuffo nel passato”, tra colori, vesti e maschere, alla scoperta di memorie fra il quotidiano e il sacro, fra carnevali, sacre rappresentazioni, antichi riti propiziatori ed eventi memorabili. È la rivelazione di un mondo tradizionale sospeso fra realtà e immaginario, tra il lavoro e la quotidianità contadina e montanara e la spiritualità popolare, in una riscoperta di radici identitarie presenti e vive anche nelle feste tramandate dagli avi e celebrate tuttora: dal Carnevale di Champlas du Col di Sestriere alla Baìo di Sampeyre, dalle maschere “Barbujre” del Lajetto di Condove alla danza degli Spadonari di Giaglione. L’area lungo cui si è sviluppata la ricerca proposta nella mostra costituisce geograficamente un vasto triangolo nel Piemonte occidentale, che ha come base la catena alpina nel tratto compreso tra Cozie e Graie e come lati i torrenti Stura di Demonte e Stura di Lanzo: sono le vallate in cui si parlano l’occitano e il francoprovenzale, lingue minoritarie millenarie, tutelate dalla legislazione nazionale e regionale e oggetto di iniziative di promozione e tutela da parte delle Provincie di Torino (oggi Città metropolitana) e Cuneo.
Partendo dalla Stura di Demonte e procedendo verso nord in direzione dell’altra Stura, quella di Lanzo, si incontrano le Valli del Grana, del Maira, del Varaita, del Po, del Pellice, del Germanasca, del Chisone, della Dora Riparia di Susa e delle due Sture che percorrono le valli di Viù e Grande. Nella parte alpina del comprensorio i villaggi raggiungono quote anche elevate, fino ai 2000 metri di Sestriere Colle. Un tempo intensamente popolati, i paesi delle vallate occitane e francoprovenzali, per quanto geograficamente assai vicini tra loro, si rivelano estremamente interessanti e diversi sotto il profilo etnografico. Cambia la parlata – anche se tra abitanti di valli confinanti ci si comprende abbastanza facilmente - e cambiano le consuetudini, soprattutto quelle legate al vivere quotidiano, alla tradizione e al folklore. È una porzione della catena alpina che nei secoli passati – ad esempio nell’epoca d’oro del Marchesato di Saluzzo o in quella della Repubblica degli Escartons - conobbe la prosperità economica e demografica, legata a un mondo contadino alpino tradizionale (conservatore, se si vuole). Un mondo che, sino all’alba del XX secolo, rimase al riparo dalla cultura dell’industrializzazione, propensa a spazzare via le antiche consuetudini per sostituirle con riti determinati dal consumismo e ispirati alla semplificazione, alla standardizzazione del lavoro e del comportamento sociale. I pannelli della mostra propongono immagini e testi che raccontano un mondo e un modo di fare festa legati alla rievocazione di particolari momenti storici o leggendari della vita locale, come le “Baìe”, che rievocano le vicende delle antiche milizie locali di autodifesa. Quanta storia, quanta cultura, quanta autocoscienza delle comunità locali si ritrovano nei carnevali alpini, nelle sacre rappresentazioni, negli antichi culti propiziatori, nelle feste legate a riti augurali per la fine dell’inverno e l’avvento di una primavera che si spera favorevole al raccolto! Feste e riti erano anche occasioni per esorcizzare i rischi e le paure che i montanari sperimentavano quotidianamente: la presenza di animali pericolosi come lupi e orsi, le valanghe e le frane, la carestia, le malattie degli umani e degli animali domestici. Si va da “Lou Bal dâ Sabre” (la danza delle Spade) degli spadonari di Venaus in Valsusa al Bal dâ sabre di Fenestrelle in Val Chisone; dagli Spadonari di Giaglione al Carnevale di Valdieri, che ha come protagonista l’Orso di Segale e che si ripropone in Valsusa con l’Orso di Monpantero; dalle Barbujre di Lajetto all’antico Carnevale di Champlas du Col; dalla Baìo di Sampeyre a cadenza quinquennale alle feste di Coazze, Volvera e alle sacre rappresentazioni di Villafalletto e Venaus; dal Carnevale di Ivrea al Falò che nelle Valli Valdesi ricorda l’emancipazione dei protestanti e la fine delle persecuzioni religiose. È un tuffo indietro nel passato alla ricerca di radici che, in fondo, appartengono a tutti i piemontesi, anche a chi vive in pianura ma ha origini contadine e montanare che vale la pena di riscoprire.
- Dettagli
- Categoria: Cultura
Cultura
Sabato 7 aprile alle 21 nel salone comunale di via Alpini d’Italia a Samone la Pro Loco propone lo spettacolo teatrale “Diamantinus e il manoscritto ritrovato”, frutto della collaborazione tra il musicista Paolo Lova e l’attore e regista Davide Mindo. Lo spettacolo è proposto con il patrocinio dell’Associazione Europea Vie Francigene e della Città Metropolitana di Torino. Dopo il successo della sacra rappresentazione della Passione di Cristo ad Ivrea, Mindo torna quindi sulla scena con un evento in cui musica e recitazione si fondono per accompagnare lo spettatore nelle suggestioni del Medioevo.I monologhi e le letture del viandante Diamantinus creano il filo conduttore di un viaggio tra vicende e personaggi del Basso Medioevo, accompagnato dal musicista Paolo Lova, che propone al liuto brani provenienti da antichi manoscritti tramandati e copiati dagli amanuensi di tutta Europa. È un percorso non solo storico, tra falsi miti da sfatare e talvolta ironici riscontri nella realtà, Ma è soprattutto un percorso artistico, in cui le parole incontrano la musica, danzando sulle melodie risalenti a quell’epoca che taluni definiscono impropriamente “buia”.
Le poesie del “Dolce Stilnovo” di Guido Cavalcanti, Dante Alighieri e Guido Guinizzelli sono affiancate da brani dell’Ars Nova francese, giunti sino a noi grazie al prezioso lavoro dei monaci amanuensi. Mindo propone inoltre alcuni scritti di San Bernardo di Chiaravalle e San Francesco d’Assisi, accompagnati dal liuto di Paolo Lova.
Tra le musiche scelte per lo spettacolo ve ne sono alcune che hanno uno stretto legame con il territorio canavesano, perché provengono dal Codice 115 custodito nella Biblioteca Capitolare di Ivrea. Si tratta delle trascrizioni di 86 brani dell’Ars Nova risalenti al periodo che va dal 1380 al 1390, curate dal Notaio episcopale Johannes Pelliccerj per volontà del Conte Verde, Amedeo VI di Savoia.
La collaborazione tra Davide Mindo e Paolo Lova ha sinora prodotto iniziative di grande spessore culturale: ad esempio la lettura della “Passio” del Vescovo Sabino nel contesto delle celebrazioni patronali di San Savino a Ivrea durante l’evento “Eporedia nella storia”, un’iniziativa dell’associazione “Il Diamante” che ha coinvolto diversi gruppi storici del Canavese. Il musicista e l’attore canavesano hanno proposto in passato alcune “Lecturae Dantis” di canti della Divina Commedia, accompagnata dall’esecuzione al liuto dei brani indicati dal Sommo Poeta tra i suoi preferiti.
- Dettagli
- Categoria: Cultura
Cultura
La rassegna musicale Organalia 2018, patrocinata dalla Città Metropolitana, prosegue a Torino sabato 7 aprile alle 21 nella Cattedrale di San Giovanni Battista, con un concerto dedicato alla memoria di Nicola De Liso. Disegnatore e pittore, dopo la laurea in architettura De Liso iniziò nel 1980 a lavorare presso la Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici del Piemonte. In seguito diviene segretario della Commissione per la tutela degli organi antichi del Piemonte. Nel 2013 la Commissione venne abolita e Nicola Antonio De Liso rimase l’unico referente per la tutela degli organi antichi. Coautore di numerosi articoli in diversi testi sul restauro degli organi antichi, De Liso partecipò anche a mostre pittoriche collettive e si distinse come studioso della Santa Sindone, partecipando come relatore a numerose conferenze sull’argomento.Alla consolle dell’organo della Cattedrale, costruito da Giacomo Vegezzi Bossi nel 1874, siederà il giovane e già affermato organista torinese Stefano Marino. Nato a Torino nel 1988, Marino ha intrapreso lo studio della musica sotto la guida dei maestri Palazzo e Montuschi e ha approfondito la sua formazione al Liceo magistrale e nella classe di organo e composizione organistica dei Conservatori di Torino e Alessandria, conseguendone i rispettivi diplomi. Già allievo dei maestri Fornero, Cagnani e Gai, Marino ha partecipato a diverse masterclass tenute dai maestri Lohmann, Robilliard, Kagl e Nosetti. È organista titolare della chiesa di San Giovanni Evangelista, organista assistente al grande organo Zanin del Santuario di Santa Rita a Torino e, dal 2013, organista presso la Cattedrale metropolitana di Torino.
Parallelamente all’attività concertistica e didattica, che lo ha portato a esibirsi in contesti nazionali e internazionali, ha perfezionato la conoscenza organologica e stilistica del patrimonio organario regionale grazie all’insegnamento del professor Nicola de Liso, del quale è stato collaboratore fino alla prematura scomparsa.
Il programma del concerto del 7 aprile prevede un’apertura nel nome di Georg Friedrich Händel, del quale si ascolterà la “Marche-Gavotte” tratta dall’oratorio “Joshua” nella trascrizione per organo di Théodore Dubois. Quindi si passerà all’ascolto del Preludio al Corale “Nun komm’, der Heiden Heiland” di Johann Sebastian Bach. In un’incursione nella musica romantica, il maestri Marino eseguirà la Seconda Sonata di Felix Mendelssohn. Stefano Marino ha posto una particolare attenzione anche alla musica contemporanea e porterà il pubblico all’ascolto della “Suite du premier ton” del musicista québécois Denis Bédard e delle Variazioni su un motivo popolare norvegese di Bjarne Sløgedal. La parte conclusiva dell’appuntamento musicale torinese sarà suggellata da un ritorno a Johann Sebastian Bach, del quale sarà eseguito il Preludio e Fuga in Do maggiore BWV 547. In chiusura del concerto le improvvisazioni che Stefano Marino dedicherà alla memoria di Nicola De Liso.
L’ingresso al concerto sarà ad offerta libera. Per saperne di più: www.organalia.org
- Dettagli
- Categoria: Cultura
Cultura
Venerdì 23 marzo alle 21 al Liceo Valdese di via Beckwith 1 a Luserna San Giovanni l’associazione culturale Sën Gian organizzerà una conferenza sul tema “La calce ieri, oggi e…domani”, nell’ambito della rassegna mineralogica MineraLuserna 2018. L’evento è patrocinato dalla Città Metropolitana di Torino, dalla Regione Piemonte, dal Consiglio Regionale del Piemonte e dai Comuni di Luserna San Giovanni e Torre Pellice.MineraLuserna oltre a essere un'esposizione di minerali e fossili propone alcuni appuntamenti culturali e didattici per divulgare la conoscenza della mineralogia e della paleontologia negli aspetti più legati al territorio della Val Pellice. Fino a maggio saranno organizzate lezioni gratuite nelle scuole della valle, per avvicinare i ragazzi in età scolare alle caratteristiche geologiche del territorio.
Come già per le edizioni precedenti, sono previste tre serate aperte al pubblico per conoscere le caratteristiche geologiche del territorio. Il primo appuntamento è previsto appunto per venerdì 23 marzo, con la conferenza ad ingresso libero “La calce ieri, oggi e…domani”, che riprende il titolo di una giornata divulgativa promossa lo scorso anno a Rorà e dedicata ai forni a calce, elementi fondamentali per l’economia locale delle generazioni passate. La serata sarà condotta da Gabriele Vola, geologo con radici in Val Pellice e dottorando all’Università di Ferrara. Partendo dalla sua esperienza, Vola traccerà un percorso dall’utilizzo locale ed artigianale della calce nei secoli scorsi alle attuali tecniche industriali di estrazione e lavorazione.
Sabato 28 aprile verrà invece presentato il libro di Massimo Tomalino “Una storia della mineralogia” e seguirà la “LibroCena” all’agriturismo “La Coustera” di Luserna San Giovanni. Sabato 26 maggio all’Osservatorio “Urania” di Luserna San Giovanni Mario Tribaudino proporrà la terza serata, sul tema “L’evoluzione dei minerali dal Big Bang ai giorni nostri”. Domenica 27 maggio MineraLuserna si concluderà con appuntamenti espositivi, laboratori, visite a musei e incontri con i collezionisti.
Per informazioni: Tullio Parise cellulare 348-0382734; Manuela Campra cellulare 3487933644; ferramenta Michele Malan, via Ribet, Luserna San Giovanni, telefono 0121-954049; e-mail associazionesengian@gmail.com
- Dettagli
- Categoria: Cultura
Cultura
Da giovedì 22 a domenica 25 marzo a Orbassano torna la Festa del libro, il tradizionale appuntamento dedicato alla promozione della lettura tra i giovani (e non solo), che quest’anno compie vent’anni. Un compleanno importante, per il quale è stato definito un programma ricco di eventi, tra cui incontri con gli autori, presentazioni di romanzi, spettacoli teatrali e convegni, tutti legati al mondo della narrativa e in particolare al genere giallo.Sarà infatti questo il colore che animerà la nuova edizione della Festa, che si terrà nel palatenda “Erminio Macario” di via Torino angolo via Gozzano.
L’inaugurazione ufficiale è in programma giovedì 22 marzo alle 18, alla presenza delle autorità locali, della banda musicale, delle majorettes orbassanesi e del gruppo storico “Dame e Cavalieri”. Per l’occasione saranno consegnati alcuni riconoscimenti ai protagonisti della prima edizione, in un momento di celebrazione del ventennale della manifestazione.
Per quattro giorni a Orbassano sono attesi scrittori e personaggi di spicco del panorama culturale italiano, tra cui il presentatore della trasmissione televisiva “Voyager” Roberto Giacobbo, che presenterà il suo libro “L’uomo che fermò l’Apocalisse”. Ci saranno anche il criminologo Alessandro Meluzzi; il giallista Alessandro Perissinotto, che presenterà il suo nuovo libro “La neve sotto la neve”; lo scrittore torinese e cofondatore dell’associazione letteraria “Torinoir” Rocco Ballacchino.
Per la gioia dei più piccoli alla Festa del Libro di Orbassano tornerà Lorenzo Branchetti, uno dei protagonisti della “Melevisione”. Si rinnova anche l’iniziativa “Vieni alla Festa del Libro e vinci!”, un concorso a premi ad estrazione, al quale i visitatori possono partecipare semplicemente compilando e imbucando una cartolina nello stand della biblioteca comunale. Sono in palio tre buoni libro dal valore di 50 euro ciascuno, che saranno estratti domenica 25 marzo alle 18.
La Festa del Libro di Orbassano è patrocinata dalla Città Metropolitana di Torino.
Per ulteriori informazioni si può consultare il portale Internet del Comune www.comune.orbassano.to.it o scrivere a biblioteca@comune.orbassano.to.it
- Dettagli
- Categoria: Cultura
Cultura
Domenica 18 marzo, alle 21 nella chiesa parrocchiale di San GiuseppeLavoratore, in via Blatta 30, è in programma un concerto straordinario della stagione 2017-18 di “Chivasso in Musica”, patrocinata dalla Città Metropolitana di Torino, con la partecipazione del Coro da camera di Torino, diretto da Dario Tabbia.
L'appuntamento, in linea con il contesto quaresimale, è intitolato “Passio Domini Nostri Jesu Christi” ed è strutturato, sia con il canto che con la narrazione curata da Alberto Morella, su testi dello stesso Dario Tabbia. Saranno eseguiti brani polifonici di Tomás Luis de Victoria (“Regina caeli”), Stephan Nicolay (“Et incarnatus est” e “Crucifixus”), Giuseppe Di Bianco (“El pior ed la Madona”), Marc'Antonio Ingegneri (“Judas mercator pessimus”), Lodovico Grossi da Viadana (“Sicut ovis ad occisionem”), Ko Matsushita (“Tenebræ factæ sunt”), Daniel Elder (“Seven last Words from the Cross”), Philip Stopford (“Ave verum”), Orlando di Lasso (“Surrexit Pastor bonus”) e Giovanni Gabrieli (“Jubilate Deo”). L'ingresso è libero e gratuito.
- Dettagli
- Categoria: Cultura