Attività produttive
Il 6 e 7 luglio presso la sede della Scuola di Amministrazione aziendale dell’Università degli Studi di Torino (Via Ventimiglia 115 - Torino) torna, dopo 3 anni, l’evento Voglia d'impresa, una due giorni dedicata alla promozione dello spirito imprenditoriale e al dibattito sul fare impresa consapevolmente.
Voglia d'impresa - fin dalla sua prima edizione nel 2005 – rappresenta la vetrina del programma MIP - Mettersi in proprio, vale a dire il sistema regionale di accompagnamento alla creazione d’impresa e al lavoro autonomo in Piemonte, co-finanziato dal Fondo Sociale Europeo.
Voglia d'impresa è anche la manifestazione dedicata al dibattito generale sui temi dell’imprenditorialità, del sostegno alla creazione d’impresa e del lavoro autonomo: attraverso dialoghi fra imprenditori, esperti, policy makers, docenti ed aspiranti imprenditori, Voglia d’impresa crea opportunità di conoscenza, relazione e apprendimento.
Quest’anno protagonista sarà il tema delle sfide epocali che le imprese sono chiamate oggi ad affrontare per poter restare e crescere sul mercato: innovazione, transizione ecologica, trasformazione digitale, inclusività.
Tante le iniziative previste: si inizierà il 6 luglio alle ore 17 con il MIP Cafè, l’evento dedicato alle imprese nate con il supporto del Mip, che sarà incentrato sulle soluzioni innovative per relazionarsi con la clientela, attraverso l’Empaty map. Si proseguirà con le premiazioni dei tutor d’eccellenza e delle imprese MIP “senior”, ovvero quelle avviate da almeno 3 anni.
Il 7 luglio si entrerà nel vivo del dibattito sulle sfide imprenditoriali: la mattinata sarà dedicata all’innovazione come fattore di sviluppo dei business locali con testimonianze di imprenditori di spicco ed imprese di successo. In seguito interverranno le istituzioni per presentare il panorama dell’imminente futuro delle politiche pubbliche e delle azioni dedicate al mondo dell’imprenditoria. Il pomeriggio invece sarà dedicato a 3 diversi workshop, ognuno riguardante un tema cruciale per le imprese: transizione ecologica, trasformazione digitale, Imprenditoria e inclusione
Una bella occasione per imprenditori e lavoratori autonomi, stakeholder, esperti di imprenditorialità e rappresentanti di istituzioni nazionali, regionali e enti locali per ritrovarsi a discutere di nuove sfide e per cogliere, insieme, nuove opportunità.
“Credo profondamente nel progetto MIP che ritengo uno strumento efficace in grado di accompagnare un’idea imprenditoriale per diventare vincente – dichiara l’assessore al lavoro della Regione Piemonte Elena Chiorino - un percorso che ha già aiutato tante persone nei mesi passati, pandemia compresa, e che sta dando ottimi risultati, sia nei numeri sia nella varietà di imprese costituite. Grazie al team di tutor specializzati vengono definite l’idea imprenditoriale e l’organizzazione dell’impresa, per sviluppare al meglio quella competitività che rende grande il nostro Made in Italy nel Mondo, senza dimenticare come l’Italia sia, la seconda potenza manifatturiera d’Europa e la settima potenza economica mondiale. Proprio in quest’ottica, come Regione, ci poniamo convintamente a sostegno delle imprese e a tutela della dignità del lavoro, anziché a supporto di mere politiche assistenzialiste, proprio per favorire l’occupazione e accompagnare chi in questa Nazione ha voglia di lavorare, di produrre e affrontare nuove sfide”.
“Voglia d’Impresa – dichiara Sonia Cambursano, consigliera di Città metropolitana di Torino delegata allo sviluppo economico e attività produttive – è un’importante occasione per sottolineare ancora una volta l’importanza del MIP, Mettersi in Proprio, il servizio nato negli anni ‘90 come iniziativa sperimentale dell’allora Provincia di Torino a supporto della creazione d’impresa e del lavoro autonomo”. “Una sperimentazione – continua la consigliera – che è cresciuta nel tempo, diventando, anche grazie all’impegno della Regione Piemonte e del Fondo Sociale Europeo, un vero e proprio sistema regionale. I numeri ci dicono che da settembre 2020 ad oggi più di 1.300 persone nell’area di Città metropolitana (su 2.200 totali in Piemonte) hanno seguito il percorso di consulenza, individuale e personalizzato, con il tutor Mip per definire la propria idea d’impresa o di lavoro autonomo; di queste 1.300 persone circa 300 hanno concluso il percorso arrivando alla validazione del business plan e quasi 200 hanno costituito e avviato la propria impresa”.
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l 17 maggio alle ore 17 torna il Mip Cafè al Toolbox Coworking (via Agostino da Montefeltro 2 - Torino), un momento di incontro fra le attività avviate con il supporto del Programma Mip, finalizzato a creare momenti di networking e occasioni i collaborazione, di apprendimento reciproco e di crescita, anche attraverso lo scambio di esperienze su cosa è significato e significa “essere imprenditore”.L’incontro è rivolto ai temi di creatività d’impresa e prevede la possibilità di seguire uno dei tre workshop proposti dal programma della giornata.
Si può scegliere se seguire l’incontro con Franza Lizza, project manager, esperta in comunicazione e pianificazione aziendale, o quello con Cristina Bertotto, che grazie al Mip ha fondato la CB Sugar Art per realizzare e creare cake topper personalizzati, o infine con Eleonora Peiranis, ingegnere appassionata di fantasy che grazie al programma Mettersi in proprio ha avviato un’impresa rivolta al mondo del modellismo.
I partecipanti avranno modo di vedere come innovazione e creatività, tipiche espressioni delle imprese di successo del made in Italy, siano elementi fondamentali nella crescita di un’impresa e di come la creatività possa diventare un asset strategico per la creazione d’impresa.
https://www.mettersinproprio.it/eventi/

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È stato sottoscritto il protocollo di intesa per il progetto presentato da Italvolt S.p.A., la società fondata dall’imprenditore svedese Lars Carlstrom.
Il protocollo ha ad oggetto il coordinamento delle azioni e delle procedure degli Enti sottoscrittori - Regione Piemonte, Città metropolitana di Torino e i Comuni di Scarmagno, Romano Canavese e Ivrea – per la più efficiente azione amministrativa unitaria relativa alla realizzazione della Gigafactory che sorgerà nell’ex sito Olivetti di Scarmagno e Romano Canavese.
Il progetto Italvolt prevede di avviare la produzione di batterie a ioni di litio nella seconda metà del 2024 e conta di impiegare fino a 3 mila dipendenti, su una superficie complessiva di 1 milione di metri quadrati, per una capacità produttiva a regime di 45 GWh.
La Gigafactory di Scarmagno e Romano Canavese collocherà il Piemonte e l’Italia tra i protagonisti della green industrialisation e della mobilità sostenibile, facendo del nostro Paese uno dei maggiori produttori di batterie per veicoli elettrici in Europa.
“Dopo la presentazione del progetto preliminare e il successivo nulla osta ottenuto a inizio 2022, la firma del protocollo d’intesa testimonia l’avanzamento di un progetto che procede spedito grazie alla costante collaborazione con tutte le autorità locali. Il rispetto del cronoprogramma condiviso ci porterà a diventare tra i primi player in Europa ad avviare la produzione, assicurandoci così un ruolo chiave nella filiera automobilistica elettrica”, ha commentato Lars Carlstrom, Fondatore e CEO di Italvolt.
“La firma di questo protocollo”, commentano il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore allo sviluppo economico Andrea Tronzano, “è la testimonianza precisa di come la Gigafactory a Scarmagno stia diventando sempre più concreta. Un cronoprogramma puntuale che scandisce i tempi di avvicinamento di un progetto che porterà benefici, sviluppo e occupazione; due successi fondamentali per il territorio e l’economia piemontese nei settori strategici come l’auto e l’innovazione tecnologica legata all’automotive. Questo protocollo è un classico esempio di collaborazione di un sistema, quello piemontese, che può crescere e ha un futuro”.
“La Città metropolitana di Torino avrà un ruolo cruciale nel procedimento di autorizzazione dell’impianto”, commenta Sonia Cambursano, consigliera delegata allo sviluppo economico, “in sinergia con la Regione Piemonte e i Comuni. Lavorare in rete è per noi il miglior metodo per lo sviluppo del territorio. In questo progetto vediamo la possibilità di realizzare obiettivi di ricadute occupazionali e di sviluppo sul Canavese, ma anche di incentivare le energie sostenibili per la mobilità”.
“Con il fondatore di Italvolt”, commenta Stefano Sertoli, sindaco del Comune di Ivrea, “fin dal primo incontro a Ivrea c'è stata un'immediata intesa che ha dato origine a un rapporto di reciproca stima e costante interlocuzione. Non posso che essere contento che anche gli altri Enti coinvolti, una volta condiviso il progetto, abbiano avviato una fattiva collaborazione. Il protocollo d’intesa rappresenta un passo fondamentale per il rispetto del cronoprogramma, in modo da addivenire alla realizzazione di un piano industriale che potrà segnare un passo epocale per il nostro territorio. Il luogo scelto è sicuramente strategico, sull’asse viario che dall’Italia porta al centro dell’Europa. Sono fiero e orgoglioso che ciò possa andare avanti”.
Elisabetta Piccoli, vicesindaco del Comune di Ivrea, aggiunge: “Ho assistito alla nascita di questo importantissimo progetto per il nostro territorio e la sigla del protocollo mi rende veramente felice perché rappresenta un'azione concreta di sinergia tra gli Enti che devono procedere spediti al fianco di imprenditori determinati e coraggiosi come Lars Carlstrom. L’incremento di 3 mila posti di lavoro e l’indotto che creerebbe sono obiettivi ai quali tutti insieme stiamo lavorando e nei quali crediamo".
“Credo di essere stato il primo sindaco a incontrare Lars Carlstrom e Italvolt”, dichiara Adriano Grassino, sindaco del Comune di Scarmagno. “Sono stato colpito dalla sua determinazione e dal progetto che riusciva a far trasparire dalle sue parole. La prima domanda che gli rivolsi riguardava la sicurezza e l’ambiente. La risposta fu esauriente e immediata. Si era già posto il quesito e trovato la soluzione ponendo la questione in primo piano. Alle parole seguirono i fatti. La determinazione a procedere per la realizzazione della Gigafactory prese via via corpo fino a giungere alla condivisione degli Enti preposti del protocollo di intesa e del cronoprogramma, fondamentale e indispensabile per la realizzazione del complesso industriale in tempi ragionevoli. Progetto importante e necessario per riavviare il motore dell’economia canavesana. Con Italvolt, Scarmagno ritornerebbe a essere uno dei primi attori sulla ribalta dell’economia nazionale e forse anche oltre i confini. Nuovo e poderoso impulso subirebbero l’occupazione e il benessere in un territorio esausto che ne ha assolutamente bisogno”.
“Il Comune di Romano Canavese”, commenta il sindaco Oscarino Ferrero, “ritiene la sottoscrizione del protocollo di intesa per la Gigafactory di Italvolt un momento importante per lo sviluppo di una nuova realtà economica e per il rilancio di un territorio come quello canavesano che, nonostante sia sempre stato considerato florido e patria di grandi aziende nazionali, negli ultimi tempi ha subito una perdita di opportunità sociali e lavorative”.
In particolare, il protocollo di intesa prevede l’istituzione di un tavolo tecnico di coordinamento che sarà presieduto da un delegato della Regione con il compito di coordinare e supportare i vari uffici istituzionali coinvolti, nell’ottica di un’efficiente azione amministrativa. Inoltre, considerati il rilevante interesse pubblico e i tempi per l’avvio della produzione previsti da Italvolt entro il 2024, gli Enti sottoscrittori si sono impegnati a completare il procedimento entro sette mesi dalla presentazione dell’istanza prevista entro giugno 2022. La Regione Piemonte, per nome e per conto di tutti i firmatari, intensificherà i colloqui già avviati con il Ministero dello Sviluppo economico e gli altri Ministeri competenti, allo scopo di affiancare Italvolt nell’individuazione delle misure di sostegno e finanziamento del progetto, incluse quelle previste dal PNRR.
Ad aderire al protocollo di intesa è la stessa Italvolt, in qualità di proponente dell’iniziativa e del progetto. Il SUAP di Ivrea è l’ente delegato a esperire le procedure urbanistiche ed edilizie correlate al progetto e di competenza dei Comuni di Scarmagno e Romano Canavese.
ITALVOLT
Italvolt sta costruendo una gigafactory con una capacità produttiva a regime di 45 GWh di celle per batterie a Scarmagno, in Italia. Un obiettivo chiave è contribuire all’industrializzazione green, diventando uno dei principali fornitori di batterie verdi in Europa e facendo dell’Italia uno dei maggiori produttori di batterie. Questo significa anche impegnarsi a favore dell'economia circolare e, in definitiva, della rigenerazione delle risorse naturali. Italvolt punta anche alla ricostruzione di una storica potenza industriale ponendo gli aspetti ESG in prima linea nella sua strategia. Questo include la creazione di una valley di ricercae innovazione attraverso un centro avanzato di R&S di 20.000 metri quadrati.
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Si chiama LOSA, Proposta per un HUB LOgistico della Salute, uno studio realizzato dal Consorzio Insediamenti Produttivi che ha sede presso il Bioindustry Park di Colleretto Giacosa, con il contributo della Camera di Commercio di Torino e riguarda il mercato e la distribuzione dei farmaci e dei dispositivi. Si tratta di uno studio di prefattibilità per mettere a sistema un modello logistico di distribuzione basato sulla concentrazione degli attuali magazzini in un unico hub logistico a livello regionale. In questo modo si potrebbero organizzare tutte le attività che oggi sono polverizzate in un gran numero di depositi periferici, in una logica di accorpamento e gestione centralizzata, metodo già utilizzato in altri settori.Di LOSA si è parlato in un incontro che si è svolto oggi nella sede dell’Unione Industriale in via Fanti a Torino, per la Città metropolitana di Torino è intervenuta la consigliera delegata allo sviluppo economico e attività produttive Sonia Cambursano.
Si è partiti dall’esperienza sviluppata nell’arco di quarant’anni nello sviluppo di aree dedicate all’industria ed alla logistica, enti di ricerca, associazioni di categoria, sviluppatori di piattaforme logistiche, enti che operano per la promozione e lo sviluppo dell’innovazione. Così il CIP ha pensato a questo progetto destinato interamente alla logistica della salute.
La pandemia da covid ha rappresentato una vera e propria sfida per la logistica nella gestione dell’emergenza: parliamo di medicine, dispositivi medici, vaccini, kit di test e dispositivi di protezione individuale.
“Mantenere in funzione una catena di distribuzione veloce ed efficace per garantire la consegna delle forniture sanitarie essenziali ha fornito lezioni preziose per il presente e il futuro, di cui è necessario fare tesoro per l’organizzazione quotidiana del settore ma anche per far fronte a future emergenze”.
La pandemia ha posto in evidenza l’importanza della logistica farmaceutica anche per quanto riguarda la conservazione dei farmaci e il mantenimento della catena di distribuzione del freddo. Oggi la logistica distributiva farmaceutica è composta da pochi attori, sono circa 300 le aziende autorizzate, con troppi magazzini disseminati sul territorio con un impatto critico sulle condizioni di stoccaggio, la gestione dei resi, le caratteristiche dei prodotti da trasportare, i trasporti su gomma, la garanzia di tracciabilità dei lotti, la gestione delle scorte e il numero elevato di punti vendita da raggiungere. Il flusso di farmaci che passa attraverso i grossisti coinvolge l’80 per cento del volume movimentato, per cui per ogni regione sarebbe importante poter disporre di un deposito di stoccaggio da cui poi rifornire i depositi minori o direttamente ospedali e farmacie.
“Riflettere sulla riorganizzazione della sanità territoriale - ha dichiarato la consigliera Sonia Cambursano a conclusione dell’incontro- significa anche scoprire nuovi modelli di distribuzione: la logistica sanitaria al centro del convegno tenutosi oggi in Confindustria Piemonte, dove è stato presentato uno studio fatto da IRES sull'opportunità e sulle ricadute di un polo logistico sanitario unitario in Piemonte, a servizio dell'area nord ovest. Affinché le emergenze non ci colgano impreparati, è necessario sfruttare le risorse territoriali per rendere efficiente la distribuzione in un settore strategico come quello sanitario”.
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Lo strategico ruolo della Città metropolitana di Torino a supporto delle micro, piccole e medie imprese; l’importante supporto per l’avvio di nuove imprese e attività di lavoro autonomo del Programma MIP – Mettersi in proprio; gli interventi concreti sviluppati grazie a politiche che rappresentano una forma di “investimento pubblico” per la crescita del sistema economico. Sono questi gli argomenti trattati dalla consigliera metropolitana Sonia Cambursano, delegata allo Sviluppo Economico, questa mattina, durante la presentazione del rapporto annuale “Monitor Micro e Piccola impresa 2021 – Ripresa accelerata innovazione moderata”, il focus sul territorio metropolitano realizzato da CNA - Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa.
Uno studio che evidenzia come su un campione di 1300 aziende piemontesi, il 45,8% delle Pmi innova, ma nel 55,2% dei casi gli investimenti sono invariati rispetto al 2018 e purtroppo la modalità di finanziamento è come sempre l’autofinanziamento nell’86,6% dei casi.
Alla presentazione, illustrata da Daniele Marini dell’Università di Padova e Community Research&Analysis, sono intervenuti Stefano Lo Russo, sindaco della Città di Torino e della Città metropolitana di Torino, Paola Garibotti, responsabile regionale Nord Ovest Unicredit, Nicola Scarlatelli, presidente CNA Torino e Filippo Provenzano, segretario CNA Torino.
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Una giornata dedicata a conoscere da vicino un centro di assoluta eccellenza nella ricerca, nell'innovazione e nella produzione nei settori delle scienze della vita e della salute umana: l'hanno trascorsa martedì 22 febbraio al Bioindustry Park di Colleretto Giacosa il Vicesindaco metropolitano Jacopo Suppo e la Consigliera metropolitana Sonia Cambursano, delegata allo sviluppo economico e alle attività produttive, su invito della presidente Fiorella Altruda e dell'amministratrice delegata Alberta Pasquero. Alla visita ai laboratori e agli insediamenti produttivi è seguita l'assemblea dei soci del Consorzio Insediamenti Produttivi. Il Bioindustry Park è gestito da una società per azioni di cui ha fatto parte sin dalla fondazione la Provincia di Torino, a cui è subentrata la Città Metropolitana di Torino dal 1° gennaio 2015. Il Park occupa un'area di 27.000 metri quadrati, su cui sorgono 11 fabbricati a disposizione delle attività di produzione e ricerca."Si tratta di una partecipazione strategica, - sottolinea il Vicesindaco metropolitano Jacopo Suppo – perché il centro di produzione e ricerca di Colleretto Giacosa ha attratto in 23 anni di attività oltre 60 milioni di Euro di investimenti, supportando e favorendo l'insediamento di multinazionali, piccole e medie imprese, centri di ricerca e startup. È un ottimo esempio di quello che una partnership ben impostata tra enti pubblici e imprese private può generare su di un territorio, creando un vero e proprio ecosistema di imprese e di centri di ricerca. È un modello di innovazione sociale e produttiva che può funzionare in altri territori che, come il Canavese, sono alla ricerca o stanno trovando nuove vocazioni industriali". Oggi il Bioindustry Park conta più di 40 organizzazioni insediate e oltre 650 addetti impiegati, a garanzia di un incremento occupazionale di qualità: il 66% degli addetti è in possesso di Laurea o PhD, il 26% di un diploma di scuola media superiore, il 67% appartiene alla fascia di età dai 30 ai 50 anni, il 18% dai 18 ai 29 anni. Di notevole interesse per le aziende insediate la sinergia con altri centri produttivi e di ricerca in Italia e all'estero, con l'Università e con il Politecnico di Torino. Un tra i casi più noti è quello di Advanced Accelerator Applications, startup specializzata nella medicina nucleare fondata da Stefano Buono e acquisita da Novartis per 3,9 miliardi di dollari. "Il Bioindusty Park si è caratterizzato negli ultimi anni per la capacità degli attori di operare senza clamore per ottenere risultati concreti e tangibili. - ha sottolineato la Consigliera metropolitana Sonia Cambursano – In questo ecosistema una serie di imprese altamente innovative trovano tutto ciò che è loro necessario per crescere dal punto di vista dimensionale, tecnologico e produttivo: formazione degli addetti, ricerca, sviluppo, capacità di visione e capacità di mettere in rete e far dialogare persone, intuizioni e modelli organizzativi innovativi. Dobbiamo sostenere questa che è un'eccellenza dell'intera Città Metropolitana. Oggi si è anche parlato di cervelli di ritorno: sono giovani che si sono formati all'estero e sono ritornati in Italia, perché al Bioindustry Park hanno trovato le condizioni per crescere ed eccellere".

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"La pandemia ha travolto e modificato le economie e le collettività europee e mondiali. Come immaginiamo l'innovazione dopo la pandemia? Quali saranno le nuove e diverse opportunità di sviluppo post-pandemico? Come hanno reagito le istituzioni e i territori europei e come sono riusciti ad integrare questa nuova visione nelle loro strategie di specializzazione intelligente e negli altri strumenti programmatori?Questi temi saranno approfonditi il 24 febbraio 2022 dalle 9.30 alle 12.30 nell’evento on line "ecoRIS3 Innovation through Pandemic: Challenges and Opportunities for Innovative Ecosystem" con il gruppo dei partner e stakeholders europei del progetto ecoRIS3-Policies & Measures to Support Local & Regional Innovation Ecosystems".
Obiettivi dell’incontro saranno da un lato lo scambio di buone pratiche e iniziative di successo sviluppate dagli ecosistemi innovativi per rafforzare la loro resilienza nella convivenza con il Covid-19, dall’altro la discussione interregionale sugli elementi comuni nel superamento della crisi come punto di partenza per le prospettive future delle RIS3.
Il progetto ecoRIS3, finanziato dal Programma Interreg Europe 2014-2020 è finalizzato a migliorare la connessione tra le strategie regionali di specializzazione intelligente e le politiche locali a sostegno dell’innovazione e a migliorare il ruolo degli enti locali quali intermediari e coordinatori degli ecosistemi di innovazione, per favorire il trasferimento dell’innovazione e della conoscenza prodotta dalle università e dai centri di ricerca alle imprese locali.
Oltre che dalla Città metropolitana di Torino, il partenariato per il 2022 è composto dall’Agenzia di sviluppo “Fomento de San Sebastian”(Spagna), capofila del progetto, l’Istituto di tecnologia di Cork (Irlanda), l’Agenzia di sviluppo regionale di Vale do Ave (Portogallo), il Parco scientifico e tecnologico “Sunrise Valley” di Vilnius (Lituania), l’Autorità regionale di Vidzeme (Lettonia), la Conferenza delle città dell’arco atlantico (Francia).
EcoRIS3 si è articolato in due fasi: la prima fase è durata 3 anni (2017-2019) durante la quale sono state fatte azioni di miglioramento delle conoscenze attraverso attività di mutual learning ed è stato redatto un piano d’azione; una seconda fase è durata 2 anni (2020-2021) ed è stata una fase di monitoraggio del piano d’azione durane il quale la Città metropolitana di Torino ha ottenuto ulteriori finanziamenti per la realizzazione di due attività pilota, rispettivamente sul tema della telemedicina e sulla formazione degli innovation manager. Il progetto ha avuto un ulteriore finanziamento per proseguire le attività anche nel 2022, in particolare per capire come gli ecosistemi locali dell'innovazione abbiano reagito – e programmino di adattarsi – in risposta alla crisi pandemica.
In quest’ottica è stato organizzato l’incontro del 24 febbraio, a cui parteciperà per la Città metropolitana la consigliera delegata allo sviluppo strategico e alle attività produttive Sonia Cambursano.
Per partecipare è necessario registrarsi online: https://bit.ly/3sks8RC
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È ufficiale: è stato approvato il finanziamento per i due progetti dedicati alla qualità dell'abitare e alla riduzione del disagio abitativo sul territorio metropolitano candidati dalla Città metropolitana di Torino nell’ambito del bando del programma PINQuA (Programma innovativo nazionale per la qualità dell'abitare) promosso dal Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili e finanziato da fondi del Pnrr, che a luglio 2021 avevano già superato la verifica di ammissibilità al finanziamento. Il Ministero ha infatti pubblicato il decreto con la graduatoria dei progetti e la loro ammissibilità definitiva al finanziamento.I progetti sono “resiDenza-resiLIenza”, che raggruppa i Comuni di Moncalieri (capofila), Nichelino, Chieri, Beinasco, Trofarello, La Loggia e Piobesi Torinese, unitamente all'Ente di gestione delle Aree protette del Po piemontese e Atc del Piemonte Centrale, che si è piazzato 74esimo su 290 proposte complessive; e "Ricami Urbani-ricucire l'abitare metropolitano" che raggruppa i Comuni di Collegno (capofila) , Grugliasco, Borgaro Torinese con il partenariato di Atc del Piemonte Centrale e Società Cooperativa Edilizia a proprietà indivisa Giuseppe Di Vittorio.
Ciascun progetto potrà avere a disposizione 15 milioni di euro.
Non appena firmata la convenzione con il Mise e con gli enti attuatori, sarà possibile dare il via alle opere.
Sonia Cambursano, consigliera della Città metropolitana di Torino delegata alle attività produttive, spiega che “Gli interventi previsti dai due progetti riguardano quegli aspetti che sono alla base di una vera riqualificazione dell'abitare e delle periferie: riqualificazione di edifici, strade, aree verdi, attenzione al dissesto idrogeologico, promozione di spazi culturali, miglioramento delle infrastrutture digitali, mobilità sostenibile. Sono aspetti che migliorano non solo la qualità dell’abitare ma costituiscono una base anche per il rilancio dello sviluppo economico e territoriale” . Valentina Cera, consigliera delegata alle politiche sociali, aggiunge: “Apprezzo il lavoro competente e di squadra svolto dai Comuni per riuscire a rispondere a un bando così complesso ma che è una bella opportunità a fini sociali. É un bel risultato che rende possibile immaginare il futuro delle nostre Città come luoghi a misura d’uomo, attente al benessere e alla qualità della vita dei cittadini".
Soddisfatto il sindaco di Collegno Francesco Casciano: «Con Ricami Urbani diamo ossigeno e prospettiva a un progetto inclusivo di vivere e abitare il territorio. Un grande lavoro di squadra tra la Città metropolitana e i comuni di Collegno, Grugliasco e Borgaro, per la straordinaria condivisione e collaborazione con cui siamo riusciti tutti insieme ad attrarre questi fondi strategici. I progetti che hanno vinto Pinqua si integrano nella visione urbana e nella trasformazione epocale che l’area metropolitana sta affrontando per avere città nuove, eque con opportunità e servizi di qualità».
Per Paolo Montagna, sindaco di Moncalieri “Con ResiDenza-ResiLIenza” si inaugura ufficialmente una nuova stagione di sviluppo e rigenerazione per Moncalieri e per il territorio a sud di Torino. La conferma del finanziamento “PINQuA” permette di proseguire l’impegno per la progettazione di interventi essenziali per la qualità della vita delle persone e dei luoghi. È una grande soddisfazione che conforta lo straordinario impegno di Moncalieri come capofila e dei Comuni partner nella costruzione del dossier che ha ottenuto il finanziamento".
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Con la regia della Città metropolitana possono partecipare enti pubblici e Pmi dei Patti territoriali di Canavese, Stura, Sangone, Pinerolese e di Torino Sud
Enti pubblici e piccole e medie imprese dell’area dei Patti territoriali generalisti del Canavese, della Stura, del Sangone, del Pinerolese e di Torino Sud possono partecipare al Progetto pilota di area volto allo sviluppo del tessuto imprenditoriale territoriale promosso dal Ministero dello sviluppo economico, che la Città metropolitana di Torino, in qualità di soggetto responsabile, presenterà al Mise per l’approvazione entro il 15 febbraio 2022. Il decreto ministeriale prevede che ogni soggetto responsabile possa presentare un solo progetto pilota, dell'ammontare massimo di 10 milioni di euro, costituito da singoli interventi pubblici e/o interventi imprenditoriali tra loro coerenti.
Nei mesi scorsi la Città metropolitana ha avuto numerosi incontri con i comuni interessati, le associazioni datoriali, i sindacati e gli altri stakeholders del sistema socioeconomico del territorio per definire le linee guida del progetto pilota, che ha come tematica la Competitività del sistema produttivo in relazione alle potenzialità di sviluppo economico dell’area.
Verranno perciò ammessi interventi che favoriscono lo sviluppo e il consolidamento di Pmi già esistenti, in particolare promuovendo la digitalizzazione e l’innovazione di processo e di organizzazione, l’offerta di nuovi prodotti e servizi da parte delle singole imprese beneficiarie e favorendo la creazione di filiere produttive e di forme di collaborazione tra imprese, con particolare attenzione al miglioramento, potenziamento ed innovazione dei processi associati alla logistica, alla gestione, all’approvvigionamento e alla distribuzione delle merci. .
I tempi per la presentazione dei singoli progetti da parte di enti pubblici e imprese sono ormai prossimi: le proposte degli Enti pubblici dovranno pervenire alla Città metropolitana entro il 12 gennaio 2022, mentre quelle delle imprese dovranno pervenire entro il 19gennaio 2022.
Per confrontarsi sulle proposte che potranno essere inserite all’interno del Progetto pilota, è stato organizzato un incontro mercoledì 29 dicembre dalle 15 alle 17, che si svolgerà on line collegandosi al link
https://cittametropolitanatorino.webex.com/cittametropolitanatorino/j.php?MTID=mca95f877ece9a3d9d593c2c7c9666021
Per ulteriori informazioni:
http://www.cittametropolitana.torino.it/cms/sviluppo-economico/patti-territoriali/progetto-pilota
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Si svolge a Lanzo, mercoledì 15 dicembre, il prossimo appuntamento con Dall’idea all’impresa organizzato da Mip - Mettersi in prorio, il percorso di sostegno alla creazione d’impresa e al lavoro autonomo finanziato dal Fondo Sociale Europeo 2014-2020, in collaborazione con il Comune di Lanzo Torinese e il GAL – Gruppo di Azione Locale Valli di Lanzo, Ceronda e Casternone.
Durante l’incontro, previsto alle ore 16,00 nel Garies Hub di Lanzo (via Monte Angiolino 6), verrà presentato il programma Mip insieme a tutte le opportunità del territorio dedicate ai neo imprenditori, comprese quelle relative al Bando GAL che si aprirà a gennaio 2022.
Una sinergia quella tra Mip e Gal che ormai prosegue da diversi anni e che è stata rafforzata e formalizzata nel 2016 con un Protocollo d’Intesa fra i 3 Gal dell’area metropolitana e la Città metropolitana che sancisce, fino alla fine del 2022, la complementarietà fra i servizi gratuiti del Mip e i fondi dei Psr (Piani di Sviluppo Rurale) destinati al supporto delle nuove imprese avviate sui territori montani ricompresi in area Gal. Una collaborazione proficua che in soli due anni nell’area del Gal Valli di Lanzo Ceronda e Casternone ha portato alla nascita di ben 16 imprese.
Dopo i saluti istituzionali del vicesindaco di Città metropolitana di Torino, Roberto Montà e del presidente del Gal, Claudio Amateis, sono previsti gli interventi del direttore del Gal, Mario Poma e della responsabile Mip di Città metropolitana, Tessa Zaramella.
L’incontro si concluderà con la testimonianza della neo imprenditrice Maria Dolores Alfano che ha intrapreso il percorso Mip e aperto la sua impresa Dolciamo nel 2019.
Per partecipare in presenza nel rispetto delle norme Covid è necessario presentarsi muniti di green pass valido ed iscriversi inviando una mail all’indirizzo: infomip@mettersinproprio.it
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