I NOSTRI COMUNICATI

 

Agricoltura

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I prodotti del “Paniere” tornano in piazza a Torino. L’appuntamento con le 33 specialità del territorio della Città Metropolitana di Torino tutelate dal marchio-ombrello nato nel 2001 è per domenica 4 ottobre dalle 9 alle 19 in piazza Statuto. Saranno presenti gli agricoltori e gli artigiani agroalimentari che realizzano dodici prodotti, tutti strettamente legati alla stagionalità: Seirass del Fèn delle Valli Valdesi, Salampatata del Canavese, Toma di Lanzo, Cipolla Piatlina di Andezeno, Peperone di Carmagnola, Menta di Pancalieri, Antiche mele Piemontesi, Giandujotto, Miele delle vallate alpine, Torcetto di Lanzo, Canestrelli della Valsusa e Genepy.

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Si chiude stasera a Bra un’edizione da record di “Cheese”, la manifestazione che porta in piazza i formaggi di tutto il mondo, avvicinando produttori e consumatori. Nell’ultima domenica d’estate la città è stata letteralmente invasa dai visitatori interessati a conoscere direttamente dai produttori i segreti delle prelibatezze lattiero-casearie di cinque continenti. La kermesse che, secondo le prime stime, ha attirato a Bra almeno 270.000 persone, ha offerto una vetrina di prestigio ai prodotti del “Paniere” ideato e promosso nel 2001 dall’allora Provincia di Torino.



Ieri alle 13, proprio all’ora del pranzo, nello spazio incontri della Regione Piemonte in piazza Spreitembach si è tenuta un affollata e apprezzata presentazione intitolata Scopriamo il Seirass del Fèn: prezioso formaggio delle valli Pellice, Chisone, Susa”. Era presente ed è intervenuta Gemma Amprino, Consigliera metropolitana delegata all’agricoltura, ambiente e montagna, che ha confermato l'impegno della Città Metropolitana di Torino per la valorizzazione di questo e degli altri 32 prodotti inseriti nel "Paniere". “Il cibo è anche un patrimonio culturale e negli ultimi quindici anni il progetto del ‘Paniere’ lo ha dimostrato. – ha sottolineato nel suo intervento la Consigliera Amprino – Sulla tutela e valorizzazione delle produzioni tipiche la Provincia di Torino ha investito a partire dal 2001 notevoli risorse finanziarie ed umane: è un impegno che la Città Metropolitana intende portare avanti, con una grande attenzione ai territori in cui nascono i prodotti, al loro ambiente naturale e alla loro cultura tradizionale. Insieme ai prodotti dobbiamo difendere le vallate, le colline e le pianure che li esprimono, con un’azione di coordinamento delle idee e dei progetti che si candidano a ricevere le risorse dell’Unione Europea”.



La storia e le peculiarità dei Seirass del Fen (o Saràs del Fèn) sono state illustrate da Pier Claudio Michelin Salomon, presidente dell’associazione che riunisce i produttori della ricotta stagionata conservata nel fieno, tipica delle valli valdesi. Elena Di Bella, dirigente della Città Metropolitana di Torino, ha ripercorso le fasi del progetto del “Paniere”, che ha consentito di riscoprire e valorizzare 33 prodotti agroalimentari del territorio, attraverso l’istituzione di associazioni e di disciplinari che tutelano i produttori corretti e i consumatori. Oggi i produttori di Seirass del Fèn sono 18, di cui 13 in Val Pellice. La ricerche storiche condotte negli anni in cui venivano codificati i disciplinari di produzione hanno consentito di far risalire al 1450 la prima citazione del “Saracium” in un testo scritto.    

Seirass del Fèn: come si produce e si conserva

Tondo e chiaro, avvolto nell'intreccio verde e sottile dei fili di Festuca, il Seirass del Fèn(o Saràs del Fèn) è una ricotta stagionata tipica delle valli valdesi, dal gusto delicato e saporito, appartenente da secoli alla tradizione lattiero-casearia locale. Viene prodotto riscaldando il siero di latte vaccino, ovino e caprino, in purezza o misto, cui si aggiunge latte intero vaccino, ovino e/o caprino, ottenuto dalla mungitura di animali allevati ad una quota superiore ai 600 metri di altitudine.Pressato, salato e posto a stagionare per un periodo variabile da 25 a 30 giorni, avviluppato nel fieno di Festuca, il Seirass del Fèn profuma di freschi pascoli montani. Può essere degustato sia in tavola - ad esempio come dessert, accompagnato da marmellate di mirtilli o sambuco o dal miele - sia in cucina, ad esempio come ripieno o condimento di pasta fresca. L’associazione produttori Seirass del Fèn delle Valli Valdesiha fissatoun disciplinare di produzione e un marchio. Il prodotto è stato adottato da Slow Food come uno dei Presìdi del territorio provinciale di Torino.

Per saperne di più sui prodotti del “Paniere”:

www.provincia.torino.gov.it/agrimont/sapori/paniere/index

Agricoltura

La Città Metropolitana di Torino organizza i corsi di formazione per il rinnovo del certificato di abilitazione per gli Utilizzatori professionali e i Distributori. Il certificato sostituisce il cosiddetto"patentino".

I certificati  "ex-novo" la Città Metropolitana di Torino li rilascerà, invece, ai soggetti abilitati in seguito al superamento di un esame, previsto al termine dei corsi propedeutici al rilascio (frequenza di 20 ore di corso) svolti dagli Enti di formazione autorizzati dalla Regione Piemonte.

Sul portale della Città metropolitana di Torino sono reperibili le informazioni necessarie e i nominativi degli Enti di formazione autorizzati (http://www.cittametropolitana.torino.it/cms/agri-mont/sez-agricoltura/patentino-prodotti-fitosanitari).

Sono esentati dall'obbligo di frequenza del corso di formazione ma non da quello di sostenere e superare l'esame di abilitazione i soggetti in possesso del diploma di istruzione superiore di durata quinquennale o di laurea (anche triennale) nelle discipline agrarie e forestali, biologiche, naturali, ambientali, chimiche, farmaceutiche, mediche e veterinarie.

I nuovi adempimenti e le nuove regole sono finalizzati alla riduzione dei rischi connessi all’impiego dei prodotti fitosanitari. Adempimenti e regole sono dettagliati nel Piano d’azione nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari, approvato con Decreto ministeriale il 22 gennaio 2014, in applicazione della Direttiva 2009/128/CE e dell’articolo 6 del Decreto legislativo 150 del 2012. In Piemonte la Regione ha recepito la nuova legislazione nazionale con la Delibera 44-465 della Giunta Regionale del 24 novembre 2014, in particolare per quanto riguarda il nuovo sistema di formazione di base e di aggiornamento per gli utilizzatori professionali e i distributori, nonché per la nuova figura del consulente. Il sistema è attivo dal 26 novembre 2014 ed è finalizzato al rilascio e al rinnovo dei certificati di abilitazione per l’acquisto ed utilizzo di tutti i prodotti fitosanitari per uso professionale, per la vendita e per l’attività di consulenza.

Dal 26 novembre 2015 ogni utilizzatore professionale che acquista e impiega prodotti fitosanitari o coadiuvanti, deve essere in possesso del certificato. Dalla stessa data chiunque svolga un'attività di vendita di prodotti fitosanitari o di consulenza sull'impiego di prodotti fitosanitari e di coadiuvanti deve essere in possesso degli specifici certificati. Tali soggetti devono presentare domanda di ammissione all'esame alla Città Metropolitana di Torino (o in altra Provincia, in funzione del luogo di residenza).

RINNOVO DEI CERTIFICATI DI ABILITAZIONE PER GLI UTILIZZATORI PROFESSIONALI E I DISTRIBUTORI

La Regione Piemonte ha inoltre stabilito che, per il conseguimento dei 12 crediti formativi necessari per il rinnovo, possono svolgere attività formativa anche altri soggetti, oltre agli Enti di formazione: tra questi le Province e la Città Metropolitana di Torino. I “patentini” per l’acquisto dei prodotti fitosanitari (rilasciati dalle Province) e i certificati di abilitazione alla vendita dei prodotti fitosanitari per i distributori (rilasciati dalle ASL) scaduti o in scadenza dal 1° gennaio 2014 al 31 dicembre 2015, mantengono la loro validità fino al 31 dicembre 2015. I soggetti che ne sono in possesso hanno la possibilità di accumulare i crediti formativi per il rinnovo del certificato, partecipando ai corsi gratuiti organizzati dal Servizio Agricoltura della Città metropolitana di Torino. La durata dei corsi è di 12 ore suddivise in tre lezioni da quattro ore ciascuna. A ciascun partecipante, con frequenza minima del 75% del monte ore delle lezioni, si riconoscono 12 crediti formativi. I corsi programmati sono cinque, di cui due per i distributori (ad Ivrea e Torino) e tre per gli utilizzatori professionali (a Carmagnola, Pinerolo e Chivasso). Il calendario delle lezioni verrà comunicato agli iscritti in tempo utile. I corsi si svolgeranno presso le sedi della Città Metropolitana di Torino o presso i Comuni e saranno attivati al raggiungimento della quota di almeno 15 iscritti.

Le iscrizioni sono gratuite. Per iscriversi occorre accedere al portale Internet della Città Metropolitana di Torino alla pagina http://www.cittametropolitana.torino.it/cms/agri-mont/sez-agricoltura/patentino-prodotti-fitosanitari, scaricare e compilare il modulo di iscrizione e inoltrarlo all’indirizzo patentino.agrofarmaci@cittametropolitana.torino.ito alnumero di fax 011-8614261. Il modulo può anche essere consegnato personalmente al Servizio Agricolturadella Città Metropolitana, in corso Inghilterra 7 al quinto piano.Al termine del corso, a coloro che abbiano frequentato almeno il 75% del monte ore, verrà rilasciato un attestato di frequenza. La richiesta di rinnovo del certificato di abilitazione - subordinata alla partecipazione dei corsi di formazione organizzati dalla Città metropolitana di Torino o da altri Enti autorizzati - è da presentare al Servizio Agricoltura della Città Metropolitana di Torino per gli utilizzatori professionali e all’ASL di competenza territoriale per i distributori.

La modulistica per la richiesta di rinnovo

Il modulo per la richiesta del certificato di abilitazione per gli utilizzatori professionali, debitamente compilato e sottoscritto, deve essere consegnato entro la fine del ciclo di lezioni, insieme al certificato di abilitazione scaduto, a due marche da bollo da 16 Euro (di cui una applicata alla richiesta), a una fotografia recente formato tessera e all’attestato di frequenza del corso. Il modulo per la richiesta del certificato di abilitazione per i distributori deve essere consegnato al Dipartimento di Prevenzione dell'ASL competente per territorio in base al domicilio del richiedente. Se il richiedente risiede fuori dal Piemonte si tiene presente la sede di svolgimento dell'attività formativa di aggiornamento. Al modulo di richiesta devono essere allegati il certificato di abilitazione scaduto, gli attestati di frequenza ai corsi o seminari o incontri a dimostrazione del conseguimento dei 12 crediti formativi, due marche da bollo (di cui una applicata alla richiesta), una fotografia recente formato tessera, la fotocopia un documento di riconoscimento.

Agricoltura

Stamani nella Sala Stampa della Regione Piemonte, in piazza Castello a Torino, è stata presentata la manifestazione fieristica FORLENER, patrocinata dalla Città Metropolitana di Torino e dedicata al mondo forestale e della bioenergia. Alla conferenza stampa è intervenuta la Consigliera metropolitana Gemma Amprino, delegata all'Agricoltura, Montagna, Ambiente, Tutela della fauna e della flora, Parchi e aree protette.

Torino è da sempre la capitale italiana dell’innovazione scientifica e tecnologica: d’ora in avanti lo sarà anche con una fiera che guarda al futuro, alla possibilità di valorizzare in modo sostenibile e a beneficio delle economie locali le biomasse agroforestali. “Ben 175 dei 315 Comuni della Città Metropolitana di Torino sono in aree montane, nelle quali la risorsa forestale è di particolare importanza- ha sottolineato nel suo intervento la Consigliera Amprino – Da giovedì 24 settembre FORLENER apre nel capoluogo della Città Metropolitana una importante vetrina per realtà ambientale e produttiva fondamentale per lo sviluppo economico sostenibile che dobbiamo impostare per i prossimi decenni. Nelle grandi città come Torino deve affermarsi la consapevolezza dell’importanza della tutela delle aree naturali extraurbane e della gestione sostenibile della risorsa forestale. Perché la salvaguardia e la valorizzazione del territorio montano e del suo ambiente naturale vanno a vantaggio anche e soprattutto dei grandi agglomerati urbani. FORLENER offre ai cittadini e agli amministratori pubblici l’occasione per conoscere le ultime novità scientifiche, tecniche e gestionali in materia di utilizzo delle biomasse rinnovabili per la produzione di energia”.

La Consigliera Amrino ha anche ricordato che la Città Metropolitana di Torino ha ereditato le competenze dell’ex Provincia ed una serie di progetti e di esperienze significative nella tutela dell’ambiente e nella valorizzazione delle risorse forestali. Tredici anni fa ad Usseaux, in Val Chisone, per iniziativa della Provincia è partito il progetto Bosco e Territorio”, che ha affiancato alla manifestazione fieristica BOSTER una serie di azioni per la riorganizzazione della filiera del legno, la messa in rete degli operatori, la certificazione del legname da costruzione e la creazione di un Cluster del Legno, di cui fanno parte aziende, Enti pubblici ed istituzioni scientifiche. Oggi “Bosco e Territorio” è un progetto che prosegue contando sulle risorse private e la manifestazione fieristica biennale si è spostata in Valle di Susa, ad Oulx. Ma il ruolo degli Enti pubblici è ancora importante. La Consigliera metropolitana Gemma Amprino ha sottolineato inoltre che “in dodici anni di lavoro sul progetto Bosco e Territorio, sul progetto transfrontaliero ‘Bois-Lab’ e sulla certificazione forestale, la Provincia di Torino ha messo a disposizione dei territori montani le proprie competenze tecniche e le proprie risorse umane, impegnate in un delicato lavoro di coordinamento di studi ed iniziative per valorizzare le risorse forestali e la filiera del legno. Quel lavoro di coordinamento e promozione è ancora una missione importante per la Città Metropolitana, che ha ereditato le competenze della Provincia ed ha assunto importanti funzioni di tutela dell’ambiente e di promozione dello sviluppo economico e sociale dei territori, in particolare di quelli montani. Il lavoro continua, dunque, perché la sfida di una green economy fondata sulla valorizzazione energetica ed edilizia del legname è tutta da giocare”.

Agricoltura

Dal 18 al 22 settembre la Menta Piperita e le altre erbe officinali coltivate a Pancalieri torneranno ad essere al centro di "Viverbe", manifestazione organizzata dal Comune e dalla Pro Pancalieri per valorizzare le tipicità del territorio, con il patrocinio e il sostegno della Città Metropolitana di Torino. La mostra mercato organizzata nell'ambito di "Viverbe" è ormai giunta alla trentacinquesima edizione. La Menta Piperita coltivata a Pancalieri è considerata la migliore varietà a mondo e viene utilizzata per scopi alimentari, ma anche nell'industria farmaceutica e cosmetica: la troviamo in un'ampia gamma di prodotti, che va dai dentifrici ai chewing gum, dalle "mentine" ai liquori. Gli agricoltori locali negli ultimi anni hanno però esteso la produzione ad almeno altre venti essenze ad uso officinale, dando vita ad un vero e proprio polo produttivo di rilevanza nazionale, in cui si coltivano passiflora, camomilla romana, salvia sclarea, melissa e santoreggia.

La storia e la realtà attuale della coltivazione officinale a Pancalieri sono raccontate nelle sale del Museo della Menta, visitabile in via San Nicolao nei giorni del "Viverbe" nelle ore pomeridiane. Come detto, al centro della kermesse vi è la mostra mercato, affiancata da eventi musicali, sportivi e culturali. Visitare Pancalieri nei giorni del "Viverbe" offre l'occasione per spaziare dalle tradizionali gare di bocce alla mostra "Io che ero bambino nel 1945", dedicata ai ricordi dei pancalieresi che nella loro infanzia videro gli orrori della Seconda Guerra Mondiale e gioirono per la sua conclusione. L'appuntamento musicale di maggior richiamo è il tributo ad Edith Piaf della cantante pancalierese Clara Bonaudi, mentre sul versante artistico da segnalare la mostra di pittura fotografica curata da Maurilio Pagnone e l'esposizione "In viaggio con le gioconde". Il calendario sportivo propone eventi ciclistici e dimostrazioni di tiro con l'arco. I collezionisti e gli appassionati dei trattori d'epoca e della Vespa Piaggio avranno l'occasione di ritrovarsi per ammirare i mezzi che hanno fatto la storia della meccanizzazione agricola e della prima motorizzazione in Italia. Spazio anche alla letteratura, con un appuntamento che seguirà di poco la conclusione di "Viverbe": il gruppo di scrittori "Torinoir" sabato 26 settembre alle 20,30 nella biblioteca comunale proporrà "La morte non va in vacanza", un'antologia di racconti estivi ambientati in località di villeggiatura italiane ed estere.

Per saperne di più e consultare il calendario completo di "Viverbe": www.prolocopancalieri.org

Agricoltura

Si torna dalle vacanze estive ed è tempo di importanti e numerose fiere e sagre enogastronomiche, che vedono i produttori del "Paniere" protagonisti della promozione commerciale delle tipicità enogastronomiche.

Il primo appuntamento in ordine di tempo è per venerdì 28 agosto alle 20,30 in piazza Manzoni a Carmagnola, con l'inaugurazione della sessantaseiesima edizione della Sagra del Peperone, alla presenza del Vice-Sindaco della Città Metropolitana di Torino, Alberto Avetta.

Durante i giorni della Sagra, sino domenica 6 settembre, nel salone della chiesa di San Filippo è allestita l'ormai tradizionale mostra dedicata al Paniere dei prodotti tipici della Provincia di Torino, curata dall'associazione che riunisce tuti i Consorzi dei produttori, con il sostegno della Città Metropolitana. Il Consorzio del Peperone di Carmagnola mette in mostra i quattro ecotipi del prodotto che ha reso la città famosa in tutta Italia. benefico.

LA SAGRA DIVENTA "PEPERÒ"

Giunta alla sessantaseiesima edizione, la Sagra del Peperone di Carmagnola cambia, ma all'insegna della tradizione. Il nome della manifestazione – un "brand" riconosciuto ormai a livello nazionale - rimane sempre lo stesso, ma viene affiancato da un marchio ridanciano e da un nome, "Peperò", che è una sorta di slogan e che strizza l'occhio ai più giovani, un pubblico da conquistare per continuare a stare al passo con i tempi. L'idea di "Peperò" è arrivata dal progetto grafico che ha vinto il concorso indetto in collaborazione con il quotidiano La Stampa, media partner della manifestazione. Quella che si apre a Carmagnola venerdì 28 agosto non vuole più essere la tradizionale sagra enogastronomica di paese, se mai lo è stata. In primo luogo perché Carmagnola è una città, agricola e rurale fin che si vuole, ma con una storia secolare e uno spessore culturale e sociale di tutto rispetto. La Sagra non è più da molto tempo un evento locale, ma richiama visitatori dalla Liguria, dalla Lombardia e da molte altre regioni italiane. Lo dimostrano i numeri dell'edizione dello scorso anno: 250.000 presenze, con un giro di affari sul territorio stimato in 2,2 milioni di Euro. L'obiettivo di quello che è ormai diventato un festival che propone dieci giorni di eventi gastronomici, culturali e artistici è quello di far venir fuori l'anima di Carmagnola, vera e propria "porta" dell'area metropolitana di Torino per chi arriva dalla Liguria e dalla provincia di Cuneo, con le sue bellezze architettoniche (imperdibili la Casa Cavassa, il ghetto ebraico, il Museo tipografico e quello navale, i portici e le dimore storiche di piazza Sant'Agostino e via Valobra), le sue tradizioni agricole, le sue eccellenze enogastronomiche e la sapienza - tramandata nei secoli e ora recuperata dal gruppo storico dei Cordai di San Bernardo - degli artigiani che lavoravano la canapa per farne corde utilizzate sui velieri che partivano da Genova e Savona.

Sono tanti i motivi per visitare Carmagnola a fine agosto e all'inizio di settembre: la Piazza dei Sapori, il concorso per gli agricoltori produttori di peperoni delle varietà locali Tumaticot, Quadrato, Corno di Bue e Trottola, la galleria commerciale, la sagra del pane, i talk show, gli allestimenti visivi, gli show cooking e il nuovo salone "Peperò". Senza dimenticare, naturalmente, l'esposizione e la vendita dei prodotti tipici del "Paniere" della Provincia di Torino nel salone e nel chiostro della chiesa di San Filippo, dove si potrà acquistare anche il Pane della Sagra offerto a scopo benefico, con peperoni, spezie, verdure e canapa. L'Alto Adige presenterà i suoi prodotti tipici all'interno di una baita alpina di 150 metri quadrati. Ampi spazi saranno dedicati allo street food e al movimento dei "griller", gli appassionati del barbecue, con Gianfranco Lo Cascio che darà dimostrazioni pratiche di come il peperone può essere un'ottima risorsa anche per la griglia. Ma il cartellone proporrà anche spettacoli di teatro, cabaret e danza, tanta musica con gruppi pop, rock e jazz, eventi dedicati alla musica occitana con la ghironda e alla taranta, l'ormai tradizionale raduno vespistico nazionale, prove sportive, centinaia di personaggi e maschere del Piemonte, mostre di arte contemporanea e convegni su temi legati al mondo del lavoro e dell'agricoltura.

Per consultare il programma della Sagra del Peperone di Carmagnola: www.sagrapeperone.it

Agricoltura

Giunta alla sessantaseiesima edizione, la Sagra del Peperone di Carmagnola cambia, ma all'insegna della tradizione. Il nome della manifestazione – un "brand" riconosciuto ormai a livello nazionale - rimane sempre lo stesso, ma viene affiancato da un marchio ridanciano e da un nome, "Peperò", che è una sorta di slogan e che strizza l'occhio ai più giovani, un pubblico da conquistare per continuare a stare al passo con i tempi. L'idea di "Peperò" è arrivata dal progetto grafico che ha vinto il concorso indetto in collaborazione con "La Stampa", media partner della manifestazione. Quella che si aprirà a Carmagnola venerdì 28 agosto non vuole più essere la tradizionale sagra enogastronomica di paese, se mai lo è stata. In primo luogo perché Carmagnola è una città, agricola e rurale fin che si vuole, ma con una storia secolare e uno spessore culturale e sociale di tutto rispetto. La Sagra non è più da molto tempo un evento locale, ma richiama visitatori dalla Liguria, dalla Lombardia e da molte altre regioni italiane. Lo dimostrano i numeri dell'edizione dello scorso anno: 250.000 presenze, con un giro di affari sul territorio stimato in 2,2 milioni di Euro. L'edizione 2015 è stata presentata giovedì 2 luglio al Circolo della Stampa Sporting di Torino, alla presenza del testimonial dell'evento, il critico enogastronomico Paolo Massobrio. L'obiettivo di quello che è ormai diventato un festival che propone dieci giorni di eventi gastronomici, culturali ed artistici è quello di far venir fuori l'anima di Carmagnola, vera e propria "porta" della Città Metropolitana di Torino per chi arriva dalla Liguria e dalla Provincia di Cuneo, con le sue bellezze architettoniche (imperdibili la Casa Cavassa, il ghetto ebraico, il Museo Tipografico e quello Navale, i portici e e le dimore storiche di piazza Sant'Agostino e via Valobra), le sue tradizioni agricole, le sue eccellenze enogastronomiche e la sapienza - tramandata nei secoli ed ora recuperata dal gruppo storico dei Cordai di San Bernardo - degli artigiani che lavoravano la canapa per farne corde utilizzate sui velieri che partivano da Genova e Savona. Sono tanti i motivi per visitare Carmagnola a fine agosto e all'inizio di settembre: la Piazza dei Sapori, il concorso per gli agricoltori produttori di peperoni delle varietà locali Tumaticot, Quadrato, Corno di Bue e Trottola, la galleria commerciale, la sagra del pane, i talk show, gli allestimenti visivi, gli show cooking e il nuovo salone "Peperò". Senza dimenticare, naturalmente, l'esposizione e vendita dei prodotti tipici del "Paniere" della provincia di Torino nel salone e nel chiostro della chiesa di San Filippo, dove si potrà acquistare anche il Pane della Sagra offerto a scopo benefico, con peperoni,spezie, verdure e canapa. L'Alto Adige presenterà i suoi prodotti tipici all'interno di una baita alpina di 150 metri quadrati. Ampi spazi saranno dedicati allo street food e al movimento dei "griller", gli appassionati del barbecue, con Gianfranco Lo Cascio che darà dimostrazioni pratiche di come il peperone può essere un'ottima risorsa anche per la griglia. Ma il cartellone proporrà anche spettacoli di teatro e cabaret e danza, tanta musica con band pop, rock e jazz, eventi dedicati alla musica occitana con la ghironda e alla taranta, l'ormai tradizionale raduno vespistico nazionale, prove sportive, centinaia di personaggi e maschere del Piemonte, mostre di arte contemporanea e convegni su temi legati al mondo del lavoro e dell'agricoltura.

Agricoltura

Stamani al campus della Facoltà di Agraria dell'Università di Torino si è tenuto il terzo incontro nell'ambito del progetto"Nutrire Torino Metropolitana". Sono stati presentati i risultati delle prime due giornate di studio e confronto e sono stati approfonditi alcuni temi che troveranno spazio nell'Agenda del Cibo, che, entro fine anno, sarà posta all'attenzione delle istituzioni locali, dei soggetti economici, delle forze sociali e dell'opinione pubblica. Le idee, i progetti e le esperienze innovative emerse in questa fase preparatoria potranno essere accompagnati e sostenuti attraverso fondi europei o regionali o sponsorizzazioni pubbliche e private. L'Agenda sarà inoltre parte integrante del Piano Strategico di cui nei prossimi mesi si doterà la Città Metropolitana di Torino.

All'incontro odierno ha partecipato la Consigliera metropolitana delegata all'agricoltura, all'ambiente e allo sviluppo montano, Gemma Amprino, che ha sottolineato come dal confronto tra tutti i soggetti pubblici e privati interessati alla redazione dell'Agenda stia emergendo la rilevanza dei temi dell'educazione alimentare e della formazione degli operatori delle filiere produttive e commerciali. "Nei seminari che hanno affrontato i temi della qualità e della conoscenza sono emerse proposte che ora dovranno tradursi in progetti e azioni concrete. - ha ricordato Amprino - Ci sono indicazioni su azioni realizzabili in tempi brevi, mentre altri progetti e proposte necessitano di una programmazione di lungo o medio periodo. Sono convinta che i primi risultati concreti motiveranno tutti a proseguire il cammino". "Avendo le mie radici familiari nel mondo contadino, ho ben presente il significato e il valore della stagionalità nella produzione e distribuzione dei prodotti. – ha aggiunto la Consigliera metropolitana delegata all'agricoltura, all'ambiente e allo sviluppo montano – E' un tema di cui dovremo farci carico, con iniziative di comunicazione e di formazione. L'Expo 2015, dedicato alla nutrizione e alle risorse naturali, ci aiuta a considerarlo in tutta la sua importanza".

Maria Grazia Pellerino, Assessore all'Istruzione della Città di Torino, ha affrontato il tema dell'accesso al cibo di qualità, che non deve essere confinato in una nicchia commerciale e produttiva a disposizione di una elite. Dal confronto fra i soggetti coinvolti in "Nutrire Torino Metropolitana" è emerso che la qualità non si identifica completamente con la filiera biologica o con i prodotti ottenuti con la lotta fitosanitaria integrata. Per quanto riguarda il rispetto delle norme igienico-sanitarie la qualità del cibo nell'area metropolitana torinese è buona, ma all'interno delle filiere produttive vi è una scarsa condivisione delle conoscenze. "La qualità, - ha affermato l'Assessore Pellerino - deriva dal come si produce, dal metodo, dall'approccio che si tiene. Perché il cibo di qualità ha più dimensioni: quella sensoriale, quella relativa all'equità nella produzione, distribuzione e consumo, quella della sostenibilità. Il cibo di qualità è più caro, ma si può e si deve imparare a consumare di meno e meglio e a cercare il cibo più genuino. Occorre riavvicinare produttori e consumatori, accorciando le filiere distributive. Occorre mutare le condizioni economiche della filiera produttiva e di quella distributiva. Sia per i produttori che per i consumatori sono importanti la condivisione delle conoscenze, la formazione e l'accessibilità economica, intesa come giusta remunerazione per i produttori, adeguata capacità di spesa e opportunità di scelta per i consumatori".

I TEMI AFFRONTATI NELLA FASE PREPARATORIA DELL'AGENDA DEL CIBO

- Educazione e fomazione: educazione scolastica, programmi formativi per gli operatori economici, i consumatori, i funzionari e gli amministratori pubblici

- Informazione e conoscenza: conocenza reciproca tra i soggetti della stessa filiera, tra filiere diverse, tra settori e operatori economici. Circolazione e diffusione delle informazioni nutrizionali e sulla provenienza dei cibi, attraverso etichette, marchi, sistemi di tracciabilità e rintracciabilità

- Distribuzione e piattaforme logistiche: rapporti tra nuovi modelli distributivi e canali tradizionali (grande distribuzione, mercati rionali, commercio al dettaglio), partnership gestionali (pubbliche, private e miste) per le nuove forme di distribuzione, ruolo del CAAT

- Public procurement: organizzazione delle filiere, vincoli e regole, costi e benefici degli acquisti "verdi" della pubblica amministrazione

- Semplificazione: registro unico dei controlli, armonizzazione degli organismi sanitari

- Premi e incentivi alla qualità: sgravi fiscali, utilizzo e reperimento di fondi pubblici

- Pianificazione territoriale: tutela e uso del suolo agricolo, integrazione degli strumenti e regole per l'utilizzo delle risorse territoriali, continuum urbano-rurale

- Nuove governance alimentari: politiche alimentari integrate, reti di istituzioni, istituzione degli assessorati alle politiche alimentari e del food policy council, partnership urbane e territoriali, utilizzo di processi partecipati

Per informazioni sul progetto si può scrivere a nutriretorino@gmail.com

Agricoltura

Migliorare la qualità del cibo nell'area metropolitana di Torino, con alimenti il più possibile sani, buoni, sostenibili e legati alle tradizioni e al territorio. E' il tema che oggi al Museo della Resistenza di Collegno è al centro del secondo dei tre momenti di seminario e riflessione nell'ambito del progetto "Nutrire Torino Metropolitana", promosso dalla Città Metropolitana, dalla Città di Torino e dall'Università di Torino (Dipartimento Scienze Agrarie e Forestali e Dipartimento Scienze Politiche e Società). Gli Enti locali e l'Ateneo torinese hanno unito le forze per promuovere la definizione di un'Agenda strategica del cibo, da proporre ai decisori politici ed economici che hanno il potere di determinare cosa finisce tutti i giorni sulle nostre tavole, a casa, nelle mense scolastiche e aziendali, nei bar e ristoranti, nelle case di riposo e negli ospedali.

"L'Agenda del cibo sarà parte integrante del Piano Strategico di cui nei prossimi mesi si doterà la Città Metropolitana di Torino – ha sottolineato nel suo intervento il Vice-Sindaco, Alberto Avetta – Avendo raccolto l'eredità amministrativa della Provincia, siamo portatori di un'impostazione e di un'esperienza che si sono concretizzati in alcuni grandi progetti: il Piano Territoriale di Coordinamento, che ha fermato l'ulteriore consumo di suoli agricoli fertili ed ha aperto a livello nazionale un dibattito su questo tema; il "Paniere", che ha censito, tutelato e promosso le produzioni agroalimentari tipiche del territorio; il lavoro per il miglioramento della qualità delle mense scolastiche torinesi e per l'educazione alimentare degli allievi. Queste esperienze le vogliamo proseguire oggi che la Città Metropolitana ha, per legge, la competenza sulla promozione dello sviluppo e sociale ed economico. Occorre definire politiche alimentari strategiche, perché il cibo ha conseguenze sulla salute, sull'ambiente, sull'educazione delle giovani generazioni e sulla sostenibilità dello sviluppo".

L'idea di "Nutrire Torino Metropolitana" è quella di far parlare tra loro tutti i soggetti pubblici e privati che influenzano a qualsiasi titolo la qualità del cibo quotidiano, interagendo con il mondo produttivo dell'intero Piemonte. Sino al tardo pomeriggio, a Collegno si confrontano 140 tra operatori della produzione e della distribuzione piemontese, consumatori, esperti di agricoltura e di alimentazione, amministratori e tecnici delle istituzioni, per fare emergere idee, progetti, esperienze innovative, che potranno essere sostenuti con fondi europei o regionali o sponsorizzazioni pubbliche e private.

L'Agenda del cibo sarà successivamente affinata nel terzo ed ultimo incontro, in programma il 29 maggio e sarà infine consegnata alle istituzioni locali, Regione, Città metropolitana e Comune di Torino nel corso di un successivo incontro. L'agenda del cibo vuole anche essere occasione - in continuità con il lavoro di Torino Strategica su "Torino capitale del cibo" - per fare emergere idee, progetti, esperienze innovative, che potranno essere accompagnate e sostenute attraverso fondi europei o regionali o sponsorizzazioni pubbliche e private. Le progettualità che si intende promuovere devono essere l'espressione di un più maturo senso della collettività, della comunità di "pari", in cui pubblico e privato, istituzioni, operatori e società civile, rafforzino le capacità e possibilità di collaborazione e le mutue sinergie.

Per informazioni sul progetto e per iscriversi ai seminari si può scrivere a nutriretorino@gmail.com

Agricoltura

Venerdì 8 maggio dalle 9 alle 17 al Museo della Resistenza alla Certosa di Collegno, in piazza Cavalieri della Santissima Annunziata 7, è in programma il secondo dei tre momenti di seminario e riflessione nell'ambito del progetto "Nutrire Torino Metropolitana", promosso dalla Città Metropolitana, dalla Città di Torino e dall'Università di Torino (Dipartimento Scienze Agrarie e Forestali e Dipartimento Scienze Politiche e Società) per definire un'Agenda strategica del cibo.

Attraverso un lavoro partecipato, che durerà l'intera giornata, verranno affrontati alcuni nodi strategici del sistema alimentare, per arrivare a definire un vero e proprio programma strategico, che individui i punti critici e gli obiettivi che il sistema alimentare metropolitano, inteso come rete di attori pubblici e privati del territorio, deve darsi per innalzare la soglia di qualità del cibo quotidiano, interagendo con il mondo produttivo dell'intero Piemonte.


I temi oggetto del confronto

Migliorare la qualità del cibo: cosa si intende per qualità; cosa si intende per cibo sano, buono, sostenibile, salubre, tradizionale, sicuro; come migliorare la qualità del cibo disponibile

Rifornire Torino Metropolitana: come garantire una maggiore disponibilità dei prodotti piemontesi nell'area metropolitana torinese; come favorire una loro maggiore diffusione e su quali prodotti puntare

- Accessibilità al cibo di qualità per tutti: a quali condizioni il cibo di qualità può diventare più accessibile

I temi saranno brevemente descritti all'interno di una Guida alla discussione che sarà inviata a tutti i partecipanti nei giorni precedenti il seminario. La Guida conterrà anche le possibili declinazioni specifiche dei temi.

L'invito a partecipare è strettamente personale e rivolto a 140 tra operatori economici della produzione e della distribuzione piemontese, consumatori, esperti e tecnici delle istituzioni, che si confronteranno per la prima volta tutti insieme sulle grandi sfide imposte dalla prospettiva di "città che mangiano" e territori che producono all'interno di uno scenario globale e locale allo stesso tempo.

L'Agenda del cibo sarà successivamente affinata nel terzo ed ultimo incontro, in programma il 29 maggio e sarà infine consegnata alle istituzioni locali, Regione, Città metropolitana e Comune di Torino nel corso di un successivo incontro. L'agenda del cibo vuole anche essere occasione - in continuità con il lavoro di Torino Strategica su "Torino capitale del cibo" - per fare emergere idee, progetti, esperienze innovative, che potranno essere accompagnate e sostenute attraverso fondi europei o regionali o sponsorizzazioni pubbliche e private. Le progettualità che si intende promuovere devono essere l'espressione di un più maturo senso della collettività, della comunità di "pari", in cui pubblico e privato, istituzioni, operatori e società civile, rafforzino le capacità e possibilità di collaborazione e le mutue sinergie.

L'Agenda del cibo è la prima esperienza di incontro attivo tra "portatori di esperienze" del sistema alimentare metropolitano e piemontese, un'occasione per costruire nuove relazioni. Ed è anche il contributo che il territorio può e deve portare al grande dibattito sul tema del cibo come bene primario dell'umanità, al quale, non a caso è dedicato l'Expo di Milano, che ha messo al centro dell'attenzione il tema "Nutrire il Pianeta".

Per informazioni sul progetto e per iscriversi ai seminari si può scrivere a nutriretorino@gmail.com

Costruire un'Agenda del cibo

Il fatto che il cibo sia una risorsa fondamentale per la vita degli esseri umani, così come l'aria e l'acqua, dovrebbe indurre la collettività ad occuparsi in maniera più consapevole di ciò che mangia. Tuttavia, anche nei Paesi occidentali la sicurezza alimentare, intesa come possibilità di accesso fisico, sociale ed economico ad un cibo sano, nutriente e sufficiente, non è una garanzia per tutti: lo dimostrano i dati sulla povertà alimentare e la crescente diffusione di molte malattie cronico-degenerative, come il diabete, le patologie cardio-vascolari e oncologiche, tutte dipendenti in larga misura dall'alimentazione. Anche in un Paese come l'Italia, che ha fatto del cibo un elemento portante della propria cultura e della propria economia, non sono sufficientemente garantiti né la possibilità di avere informazioni per scegliere consapevolmente il cibo, né l'accesso )soprattutto in termini economici) a un cibo di qualità.

Da alcuni anni la Città e la Provincia di Torino – oggi Città Metropolitana – hanno iniziato una riflessione sulle politiche alimentari, nella consapevolezza del fatto che gli Enti locali possono manovrare alcune "leve" molto importanti per garantire una qualità alimentare diffusa e accessibile, insieme ad una più ampia ed aperta possibilità di scelta per i consumatori, all'interno di un sistema alimentare complesso e globale, dove i grandi attori decidono di fatto quello che quotidianamente mettiamo nel piatto.

Se quindi una politica del cibo è auspicabile, a scala almeno metropolitana o provinciale, l'ambizione che guida il progetto "Nutrire Torino Metropolitana" attraverso i suoi tre momenti di incontro è la costruzione di una "Agenda del cibo", un manifesto condiviso con i cittadini e gli operatori economici - agricoltori, artigiani, ristoratori, commercianti, grandi attori del sistema agroalimentare - che permetta di evidenziare i nodi fondamentali da sciogliere e gli obiettivi da raggiungere. L'Agenda potrà orientare in futuro le politiche della Città di Torino, della Città Metropolitana e della Regione Piemonte in una serie di settori strategici: agricoltura, ambiente, urbanistica, sanità pubblica, commercio, logistica, istruzione e solidarietà sociale.

L'obiettivo è quello di evitare una visione che riduca la questione alimentare ad una serie di problematiche settoriali (solo agricole, solo igienico sanitarie, solo educative, solo gastronomiche, solo socio-assistenziali, solo economiche, ecc.). La grande complessità del sistema alimentare, globale e locale, è infatti basata su relazioni, anche conflittuali, tra chi produce, chi distribuisce e chi consuma; una complessità che "intercetta" molte politiche, a vari livelli istituzionali. "Nutrire Torino Metropolitana" nasce con l'ambizione di essere l'inizio di un percorso - lungo e articolato, ma molto concreto - per arrivare alla costruzione di una strategia alimentare sistemica, condivisa e partecipata.