Agricoltura
Come da tradizione l’ultimo mercoledì del mese, 31 agosto, a Chivasso avrà luogo la Fiera Regionale del Beato Angelo Carletti. Una festa dell’agricoltura e della zootecnia nella quale affondano le radici contadine e commerciali del nostro territorio. Dall’anno 2000 la sede della fiera è il parco del Mauriziano e da sette anni la fiera è stata riconosciuta come regionale.
La plurisecolare manifestazione è una vetrina per l’imprenditorialità agro-zootecnica e per le produzioni locali. Una manifestazione che da sempre favorisce la conoscenza, i contatti e gli scambi tra le aziende, gli Enti e le associazioni per migliorare e attivare collaborazioni nel settore. Ricco e variegato il calendario dei festeggiamenti patronali organizzati dalla Pro Loco Chivasso “L’Agricola”che fino a domenica 11 settembre animeranno la Città.
Al taglio del nastro della Fiera Regionale mercoledì 31 agosto alle ore 11,30 parteciperà per la Città metropolitana di Torino il consigliere Alberto Avetta.
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“Peperò”, la 67esima Sagra del Peperone di Carmagnola, si svolgerà dal 26 agosto al 4 settembre a Carmagnola con il patrocinio e il sostegno della Città metropolitana di Torino. Da 67 anni Carmagnola, in occasione della Sagra del Peperone, stupisce i numerosissimi visitatori per l’ospitalità, per i suoi prodotti d’eccellenza e per l’accoglienza unica, frutto di un’organizzazione che vede il lavoro congiunto dell’amministrazione comunale, della Pro Loco, di decine di volontari e di scuole, commercianti, agricoltori, associazioni e istituzioni cittadine. La gestione e la ricerca degli espositori sono a cura dell’agenzia Totem di Chiavari che, in collaborazione con l’associazione nazionale “La Compagnia dei Sapori”, collabora dallo scorso anno a un progetto di rilancio dell’evento, che vede esaltate e maggiormente selezionate le aree enogastronomiche con espositori di alta qualità. L’ultima edizione ha registrato oltre 250mila visitatori in 10 giorni e una ricaduta economica sul territorio di 2.630.200 Euro certificata da una qualificata ricerca universitaria. Riconosciuta da sei anni come manifestazione fieristica di livello nazionale, “Peperò” è a tutti gli effetti un Festival, che propone dieci giorni di eventi gastronomici, culturali, artistici e spettacolari ed esperienze creative e coinvolgenti per tutti i sensi e per tutte le fasce di età. I visitatori troveranno la Piazza dei sapori e altre aree in cui ristorarsi, la Piazza Peperò con show cooking, concorsi culinari, laboratori e talk show con il giornalista Paolo Massobrio, la rassegna commerciale con oltre 200 espositori, spettacoli di cabaret e teatro, i concerti con ospiti del calibro di Irene Fornaciari, serate danzanti, esibizioni sportive, un raduno di trattori d'epoca, un concorso di eleganza per Vespe, la Festa di Re Peperone e della Bela Povronera con centinaia di personaggi e maschere del Piemonte e di altre regioni, mostre di arte contemporanea, convegni, spazi bimbi e tanto altro ancora. Peperò è organizzata dal Comune di Carmagnola in collaborazione con Pro Loco, Ascom, Coldiretti e grazie al prezioso contributo di numerosi volontari e di sponsor privati ai quali si aggiunge quest’anno il nuovo main sponsor Amaro Averna. “Averna & Don Salvatore in tour“ porterà a Peperò il personaggio ispirato al fondatore della marca e interpretato dall’attore hollywoodiano Andy Garcia, con uno stand in cui sarà possibile fare giochi a tema, scattare foto ricordo e degustare lo storico liquore.I LUOGHI TRADIZIONALI E IL CONCORSO
Come di consueto verranno allestite la Piazza dei sapori, una vasta area dedicata alla rassegna commerciale con circa 200 stand e lo spazio “Peperone in piazza”, dedicato ai mille modi diversi di preparare e gustare il prodotto simbolo della città. Ci saranno il concorso mostra-mercato del Peperone riservato ai produttori locali e, naturalmente, le specialità agroalimentari del Paniere dei prodotti tipici della provincia di Torino, con una selezione dei migliori produttori locali, l’esposizione dei quattro ecotipi del Peperone di Carmagnola, laboratori, degustazioni e il Pane della Sagra al Peperone venduto a scopo benefico.
LA PIAZZA PEPERÒ
In piazza Berti sarà allestita una tensostruttura, dentro la quale si svolgeranno cooking class e workshop ludo-didattici di educazione alimentare, sia per bambini che per adulti. Talk show e show cooking avranno come protagonisti il giornalista Paolo Massobrio, testimonial di un’iniziativa resa possibile dal sostegno della Bcc-Banca di Credito Cooperativo di Casalgrasso e Sant'Albano Stura. Alcune cene vedranno protagoniste le scuole alberghiere, che si sfideranno ai fornelli. Tra i partecipanti ci saranno anche provetti cuochi diversamente abili. Gli eventi saranno condotti dalla Fata Peperò, la giornalista Renata Cantamessa, che con Telecupole Piemonte documenterà l’intero programma della Piazza Peperò.
GLI SPETTACOLI
In piazza Sant’Agostino ci sarà il principale palco che avrà come ospite di richiamo la cantante Irene Fornaciari e poi concerti di musica rock, jazz, occitana e tradizionale piemontese. In piazza Raineri ci sarà lo spazio cabaret, che ospiterà tutte le sere comici del Cab 41, storico locale torinese nato nei primi anni ’90 e grande fucina di nuovi comici. L’area di piazza Manzoni quella di via Bobba saranno dedicate al ballo: liscio, balli di gruppo, esibizioni di ballo country, latino-americano e rueda.
BAMBINI IN SAGRA
Da quattro edizioni viene anche proposta l’iniziativa “Bambini in Sagra” con ampi spazi dedicati a piccini e ragazzi nei giardini Unità d’Italia, con laboratori, giochi, letture, spettacoli, animazioni e area attrezzata per allattamento e cambio pannolini. Il Cai Monviso di Carmagnola allestirà “Sport & Avventura”, un mini parco con arrampicata, tunnel e ponte tibetano dedicato ai ragazzi dai 6 ai 13 anni. “Uniti per proteggere” sarà invece proposto dalle associazioni di Protezione civile, con le forze di intervento carmagnolesi che insegneranno in maniera divertente ai bambini alcune importanti norme sulla sicurezza.
LE MOSTRE
Come sempre saranno allestite alcune mostre a Palazzo Lomellini, nella Biblioteca civica e in altri luoghi d’interesse storico e artistico.
LA SOLIDARIETÀ
Sarà presente la Fondazione Forma Onlus dell’Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino, che proporrà eventi e giochi per far conoscere la sua attività e raccogliere fondi. Sarà inoltre organizzata “Carmagnola, la Città, il Mondo”, una tradizionale esposizione di artigianato a cura di associazioni locali che raccolgono fondi per i loro progetti nelle aree più bisognose del mondo.
I CONVEGNI
Torneranno anche nel 2016 i convegni su temi di attualità legati al mondo del lavoro in genere e dell’agricoltura in particolare.
I MEDIA PARTNER
Per il secondo anno la manifestazione avrà come importanti media-partner Radio Number One e il quotidiano La Stampa, in collaborazione con il quale il Comune di Carmagnola ha indetto un concorso per l’ideazione grafica del materiale promozionale.
LA RICADUTA ECONOMICA SUL TERRITORIO DELLA PASSATA EDIZIONE
La Sagra del Peperone è un evento virtuoso anche dal punto di vista economico, poiché pesa poco sulle casse dell’amministrazione comunale e dei cittadini, visto che gode di oltre 90mila euro di sponsorizzazioni da parte di aziende private. L’ultima edizione ha registrato oltre 250mila visitatori ed è stata oggetto di una ricerca universitaria sugli effetti economici, sociali e turistici legati alla valorizzazione del territorio, che ha stimato in circa 2.630.200 euro il volume minimo della ricchezza prodotta dalla manifestazione. L’indagine intitolata “Effetti economici, sociologi e turistici della valorizzazione del patrimonio culturale piemontese: il ruolo della Sagra del Peperone” è stata condotta nel corso della 66esima edizione, dal team del dottor Giuseppe Attanasi - ricercatore dell’Université de Strasbourg (Francia), Direttore del Lees (Laboratoire d'Économie Expérimentale de Strasbourg), docente a contratto presso il Dipartimento di Economia dell’Università Bocconi di Milano - e dalla dottoressa Valentina Rotondi, dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, che ha curato il progetto di ricerca in collaborazione con l’Universitat Jaume I di Castellón de La Plana (Spagna) e con l’associazione “Cultura è Trasparenza” di Soleto (Lecce).
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La Mostra regionale della Toma di Lanzo e dei formaggi d’alpeggi, che sarà inaugurata domani, venerdì 15 luglio alle 17,30, è una scommessa vincente che compie vent’anni e anima come sempre il piccolo – per numero di abitanti – ma dinamico Comune di Usseglio, che si trova a 1300 metri di quota e a soli 65 km da Torino.Dal 15 al 17 luglio, con replica il 23 e il 24, saranno protagoniste a Usseglio la Toma, il Blu di Lanzo, la Toma del Lait Brusc, il Salame di Turgia e una rigorosa selezione di prodotti caseari piemontesi e italiani. Ci saranno anche i Torcetti di Lanzo, le paste di meliga, le confetture di frutti di bosco, i grissini e il Genepy.
L’evento, patrocinato e sostenuto dalla Città Metropolitana di Torino, vedrà radunarsi un centinaio di produttori provenienti da diverse regioni della Penisola che animeranno la mostra mercato, cuore pulsante della manifestazione, con la consueta vasta gamma di formaggi e prodotti tipici da degustare e acquistare. Oltre ai prodotti tipici delle Valli di Lanzo, i visitatori potranno degustare la Fontina d’Aosta, il Tête de Moine, i formaggi sardi, trentini, calabresi, caprini ed ovini, il Testun, il Murazzano, la Robiola di Roccaverano, il Castelmagno, il Lardo di Colonnata, il prosciutto stagionato sotto cenere, la mortadella di Prato, i taralli pugliesi, la ’Nduja calabrese, i prodotti tirolesi e gli arancini siciliani. Ci sarà anche l’esposizione di oggetti di artigianato e delle tradizioni locali, in linea con quell’attenzione al territorio che è lo spirito dell’iniziativa.
Sono molti gli eventi collaterali della manifestazione: tavole rotonde, convegni, mostrefotografiche, degustazioni guidate, un concorso di scultura su Toma di Lanzo, spettacoli, il “Mani in pasta day” e l'alpeggio didattico.
Gli espositori caseari prenderanno posizione all’interno del nuovo Villaggio dei Pastori, contraddistinto da caratteristiche casette di legno, mentre gli artigiani si potranno incontrare nell’adiacente area dedicata. Tornerà anche il Concorso Nazionale di Scultura su Toma, organizzato in collaborazione con la CNA. La tavola rotonda inaugurale sarà dedicata al tema “Lo sviluppo del territorio attraverso il Programma di sviluppo rurale e il Programma di sviluppo locale”. Seguirà una degustazione di prodotti valligiani offerta dal Consorzio operatori turistici Valli di Lanzo.
La manifestazione vedrà alternarsi momenti di folklore e spettacolo. Ci saranno degustazioni guidate, visite agli alpeggi, pranzi valligiani organizzati dai ristoranti ussegliesi (da segnalare la cena della tradizione a cura della maestra di cucina Giovanna Ruo Berchera di sabato 16 luglio), lezioni di cucina, la grande risottata di domenica 17 nella maxi padella di due metri di diametro, l’apprezzata area di street food con i micro birrifici piemontesi e con specialità come le miasse della tradizione canavesana, i gofri della Val Chisone, le crêpes al Salame di Turgia ed i churros. Per il secondo anno la Toma di Lanzo sarà protagonista di abbinamenti con i migliori vini del Piemonte grazie all’enoteca “Sotto la Lera”, aperta per l’evento. Tra gli eventi collaterali l’alpeggio didattico per i bambini, l’Ort d’Usseil per promuovere la cultura del saper fare l’orto e le mostre fotografiche. Il 23 e il 24 luglio si terrà la XIII Mostra bovina, caprina, ovina di razze alpine, durante la quale i malgari faranno sfilare i loro capi bardati a festa con i classici rôdun. Durante il fine settimana si terrà anche il raduno dei camperisti La Granda oltre al Mani in Pasta Day in frazione Perinera, in collaborazione con l’associazione LieviTO. Nella location della manifestazione sarà allestito il Country Village dove si potranno assaggiare le carni di razza piemontese Coalvi in abbinamento a birre artigianali.
Il programma completo della manifestazione è nel portale Internet www.sagradellatoma.it
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Giovedì 30 giugno a Palazzo Cisterna si è tenuta la conferenza stampa di presentazione di “Peperò”, la 67esima Sagra del Peperone di Carmagnola, che si svolgerà dal 26 agosto al 4 settembre, con il patrocinio e il sostegno della Città metropolitana di Torino. Da 67 anni Carmagnola, in occasione della Sagra del Peperone, stupisce i numerosissimi visitatori per l’ospitalità, per i suoi prodotti d’eccellenza e per l’accoglienza unica, frutto di un’organizzazione che vede il lavoro congiunto dell’amministrazione comunale, della Pro Loco, di decine di volontari e di scuole, commercianti, agricoltori, associazioni e istituzioni cittadine. La gestione e la ricerca degli espositori sono a cura dell’agenzia Totem di Chiavari che, in collaborazione con l’associazione nazionale “La Compagnia dei Sapori”, collabora dallo scorso anno a un progetto di rilancio dell’evento, che vede esaltate e maggiormente selezionate le aree enogastronomiche con espositori di alta qualità. L’ultima edizione ha registrato oltre 250mila visitatori in 10 giorni e una ricaduta economica sul territorio di 2.630.200 Euro certificata da una qualificata ricerca universitaria. Riconosciuta da sei anni come manifestazione fieristica di livello nazionale, “Peperò” è a tutti gli effetti un Festival, che propone dieci giorni di eventi gastronomici, culturali, artistici e spettacolari ed esperienze creative e coinvolgenti per tutti i sensi e per tutte le fasce di età. I visitatori troveranno la Piazza dei sapori e altre aree in cui ristorarsi, la Piazza Peperò con show cooking, concorsi culinari, laboratori e talk show con il giornalista Paolo Massobrio, la rassegna commerciale con oltre 200 espositori, spettacoli di cabaret e teatro, i concerti con ospiti del calibro di Irene Fornaciari, serate danzanti, esibizioni sportive, un raduno di trattori d'epoca, un concorso di eleganza per Vespe, la Festa di Re Peperone e della Bela Povronera con centinaia di personaggi e maschere del Piemonte e di altre regioni, mostre di arte contemporanea, convegni, spazi bimbi e tanto altro ancora. Peperò è organizzata dal Comune di Carmagnola in collaborazione con Pro Loco, Ascom, Coldiretti e grazie al prezioso contributo di numerosi volontari e di sponsor privati ai quali si aggiunge quest’anno il nuovo main sponsor Amaro Averna. “Averna & Don Salvatore in tour“ porterà a Peperò il personaggio ispirato al fondatore della marca e interpretato dall’attore hollywoodiano Andy Garcia, con uno stand in cui sarà possibile fare giochi a tema, scattare foto ricordo e degustare lo storico liquore.I LUOGHI TRADIZIONALI E IL CONCORSO
Come di consueto verranno allestite la Piazza dei sapori, una vasta area dedicata alla rassegna commerciale con circa 200 stand e lo spazio “Peperone in piazza”, dedicato ai mille modi diversi di preparare e gustare il prodotto simbolo della città. Ci saranno il concorso mostra-mercato del Peperone riservato ai produttori locali e, naturalmente, le specialità agroalimentari del Paniere dei prodotti tipici della provincia di Torino, con una selezione dei migliori produttori locali, l’esposizione dei quattro ecotipi del Peperone di Carmagnola, laboratori, degustazioni e il Pane della Sagra al Peperone venduto a scopo benefico.
LA PIAZZA PEPERÒ
In piazza Berti sarà allestita una tensostruttura, dentro la quale si svolgeranno cooking class e workshop ludo-didattici di educazione alimentare, sia per bambini che per adulti. Talk show e show cooking avranno come protagonisti il giornalista Paolo Massobrio, testimonial di un’iniziativa resa possibile dal sostegno della Bcc-Banca di Credito Cooperativo di Casalgrasso e Sant'Albano Stura. Alcune cene vedranno protagoniste le scuole alberghiere, che si sfideranno ai fornelli. Tra i partecipanti ci saranno anche provetti cuochi diversamente abili. Gli eventi saranno condotti dalla Fata Peperò, la giornalista Renata Cantamessa, che con Telecupole Piemonte documenterà l’intero programma della Piazza Peperò.
GLI SPETTACOLI
In piazza Sant’Agostino ci sarà il principale palco che avrà come ospite di richiamo la cantante Irene Fornaciari e poi concerti di musica rock, jazz, occitana e tradizionale piemontese. In piazza Raineri ci sarà lo spazio cabaret, che ospiterà tutte le sere comici del Cab 41, storico locale torinese nato nei primi anni ’90 e grande fucina di nuovi comici. L’area di piazza Manzoni quella di via Bobba saranno dedicate al ballo: liscio, balli di gruppo, esibizioni di ballo country, latino-americano e rueda.
BAMBINI IN SAGRA
Da quattro edizioni viene anche proposta l’iniziativa “Bambini in Sagra” con ampi spazi dedicati a piccini e ragazzi nei giardini Unità d’Italia, con laboratori, giochi, letture, spettacoli, animazioni e area attrezzata per allattamento e cambio pannolini. Il Cai Monviso di Carmagnola allestirà “Sport & Avventura”, un mini parco con arrampicata, tunnel e ponte tibetano dedicato ai ragazzi dai 6 ai 13 anni. “Uniti per proteggere” sarà invece proposto dalle associazioni di Protezione civile, con le forze di intervento carmagnolesi che insegneranno in maniera divertente ai bambini alcune importanti norme sulla sicurezza.
LE MOSTRE
Come sempre saranno allestite alcune mostre a Palazzo Lomellini, nella Biblioteca civica e in altri luoghi d’interesse storico e artistico.
LA SOLIDARIETÀ
Sarà presente la Fondazione Forma Onlus dell’Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino, che proporrà eventi e giochi per far conoscere la sua attività e raccogliere fondi. Sarà inoltre organizzata “Carmagnola, la Città, il Mondo”, una tradizionale esposizione di artigianato a cura di associazioni locali che raccolgono fondi per i loro progetti nelle aree più bisognose del mondo.
I CONVEGNI
Torneranno anche nel 2016 i convegni su temi di attualità legati al mondo del lavoro in genere e dell’agricoltura in particolare.
I MEDIA PARTNER
Per il secondo anno la manifestazione avrà come importanti media-partner Radio Number One e il quotidiano La Stampa, in collaborazione con il quale il Comune di Carmagnola ha indetto un concorso per l’ideazione grafica del materiale promozionale.
LA RICADUTA ECONOMICA SUL TERRITORIO DELLA PASSATA EDIZIONE
La Sagra del Peperone è un evento virtuoso anche dal punto di vista economico, poiché pesa poco sulle casse dell’amministrazione comunale e dei cittadini, visto che gode di oltre 90mila euro di sponsorizzazioni da parte di aziende private. L’ultima edizione ha registrato oltre 250mila visitatori ed è stata oggetto di una ricerca universitaria sugli effetti economici, sociali e turistici legati alla valorizzazione del territorio, che ha stimato in circa 2.630.200 euro il volume minimo della ricchezza prodotta dalla manifestazione. L’indagine intitolata “Effetti economici, sociologi e turistici della valorizzazione del patrimonio culturale piemontese: il ruolo della Sagra del Peperone” è stata condotta nel corso della 66esima edizione, dal team del dottor Giuseppe Attanasi - ricercatore dell’Université de Strasbourg (Francia), Direttore del Lees (Laboratoire d'Économie Expérimentale de Strasbourg), docente a contratto presso il Dipartimento di Economia dell’Università Bocconi di Milano - e dalla dottoressa Valentina Rotondi, dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, che ha curato il progetto di ricerca in collaborazione con l’Universitat Jaume I di Castellón de La Plana (Spagna) e con l’associazione “Cultura è Trasparenza” di Soleto (Lecce).
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Giovedì 30 giugno alle 11 nella Sala Consiglieri di Palazzo Dal Pozzo della Cisterna, sede della Città Metropolitana di Torino, si terrà la conferenza stampa di presentazione di "Peperò", la 67esima Sagra del Peperone di Carmagnola, che si svolgerà dal 26 agosto al 4 settembre.
E' gradito un cenno di conferma della partecipazione dei giornalisti all'indirizzo e-mail pressoffice@lp-press.com oppure telefonando al collega Luigi Piga al cellulare 348-0420650 o alla Città di Carmagnola al numero 011-9724222/270.
Da 67 anni Carmagnola in occasione della Sagra del Peperone stupisce i numerosissimi visitatori per l’ospitalità, per i suoi prodotti d’eccellenza e per l’accoglienza unica, frutto di un’organizzazione che vede il lavoro congiunto dell’amministrazione comunale, della Pro Loco, di decine di volontari e di scuole, commercianti, agricoltori, associazioni e istituzioni cittadine. La gestione e la ricerca degli espositori sono a cura dell’agenzia Totem di Chiavari che, in collaborazione con l’associazione nazionale “La Compagnia dei Sapori”, collabora dallo scorso anno ad un progetto di rilancio dell’evento, che vede esaltate e maggiormente selezionate le aree enogastronomiche con espositori di alta qualità. L’ultima edizione ha registrato oltre 250.000 visitatori in 10 giorni e una ricaduta economica sul territorio di 2.630.200 Euro certificata da una qualificata ricerca universitaria. Riconosciuta da sei anni come manifestazione fieristica di livello nazionale, “Peperò” è a tutti gli effetti un Festival, che propone dieci giorni di eventi gastronomici, culturali, artistici e spettacolari ed esperienze creative e coinvolgenti per tutti i sensi e per tutte le fasce di età. I visitatori troveranno la Piazza dei sapori ed altre aree in cui ristorarsi, la Piazza Peperò con show cooking, concorsi culinari, laboratori e talk show con il giornalista Paolo Massobrio, la rassegna commerciale con oltre 200 espositori, spettacoli di cabaret e teatro, i concerti con ospiti del calibro di Irene Fornaciari, serate danzanti, esibizioni sportive, un raduno di trattori d'epoca, un concorso di eleganza per Vespe, la Festa di Re Peperone e della Bela Povronera con centinaia di personaggi e maschere del Piemonte e di altre regioni, mostre di arte contemporanea, convegni, spazi bimbi e tanto altro ancora. Peperò è organizzata dal Comune di Carmagnola in collaborazione con Pro Loco, Ascom, Coldiretti e grazie al prezioso contributo di numerosi volontari e di sponsor privati ai quali si aggiunge quest’anno il nuovo main sponsor Amaro Averna. “Averna & Don Salvatore in tour“ porterà a Peperò il personaggio ispirato al fondatore della marca ed interpretato dall’attore hollywoodiano Andy Garcia, con uno stand in cui sarà possibile fare giochi a tema, scattare foto ricordo e degustare lo storico liquore.
I luoghi tradizionali e il concorso
Come di consueto verranno allestite la Piazza dei Sapori, una vasta area dedicata alla rassegna commerciale con circa 200 stand e lo spazio “Peperone in piazza”, dedicato ai mille modi diversi di preparare e gustare il prodotto simbolo della città. Ci saranno il concorso mostra-mercato del Peperone riservato ai produttori locali e, naturalmente, le specialità agroalimentari del Paniere dei prodotti tipici della provincia di Torino, con una selezione dei migliori produttori locali, l’esposizione dei quattro ecotipi del Peperone di Carmagnola, laboratori, degustazioni e il Pane della Sagra al Peperone venduto a scopo benefico.
La Piazza Peperò
In piazza Berti sarà allestita una tensostruttura, dentro la quale si svolgeranno cooking class e workshop ludo-didattici di educazione alimentare, sia per bambini che per adulti. Talk show e show cooking avranno come protagonisti il giornalista Paolo Massobrio, testimonial di un’iniziativa resa possibile dal sostegno della BCC-Banca di Credito Cooperativo di Casalgrasso e Sant'Albano Stura. Alcune cene vedranno protagoniste le scuole alberghiere, che si sfideranno ai fornelli. Tra i partecipanti ci saranno anche provetti cuochi diversamente abili. Gli eventi saranno condotti dalla Fata Peperò, la giornalista Renata Cantamessa, che con Telecupole Piemonte documenterà l’intero programma della Piazza Peperò.
Gli spettacoli
In piazza Sant’Agostino ci sarà il principale palco che avrà come ospite di richiamo la cantante Irene Fornaciari e poi concerti di musica rock, jazz, occitana e tradizionale piemontese. In piazza Raineri ci sarà lo spazio cabaret, che ospiterà tutte le sere comici del CAB 41, storico locale torinese nato nei primi anni ’90 e grande fucina di nuovi comici. L’area di piazza Manzoni quella di via Bobba saranno dedicate al ballo: liscio, balli di gruppo, esibizioni di ballo country, latino-americano e rueda.
Bambini in sagra
Da quattro edizioni viene anche proposta l’iniziativa “Bambini in Sagra” con ampi spazi dedicati a piccini e ragazzi nei giardini Unità d’Italia, con laboratori, giochi, letture, spettacoli, animazioni e area attrezzata per allattamento e cambio pannolini. Il CAI Monviso di Carmagnola allestirà “Sport &Avventura”, un mini parco con arrampicata, tunnel e ponte tibetano dedicato ai ragazzi dai 6 ai 13 anni. “Uniti per proteggere” sarà invece proposto dalle associazioni di Protezione Civile, con le forze di intervento carmagnolesi che insegneranno in maniera divertente ai bambini alcune importanti norme sulla sicurezza.
Le mostre
Come sempre saranno allestite alcune mostre a Palazzo Lomellini, nella Biblioteca Civica ed in altri luoghi d’interesse storico ed artistico.
La solidarietà
Sarà presente la Fondazione FORMA Onlus dell’Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino, che proporrà eventi e giochi per far conoscere la sua attività e raccogliere fondi. Sarà inoltre organizzata “Carmagnola, la Città, il Mondo”, una tradizionale esposizione di artigianato a cura di associazioni locali che raccolgono fondi per i loro progetti nelle aree più bisognose del mondo.
I convegni
Torneranno anche nel 2016 i convegni su temi di attualità legati al mondo del lavoro in genere e dell’agricoltura in particolare.
I media partner
Per il secondo anno la manifestazione avrà come importanti media-partner Radio Number One e il quotidiano La Stampa, in collaborazione con il quale il Comune di Carmagnola ha indetto un concorso per l’ideazione grafica del materiale promozionale.
La ricaduta economica sul territorio della passata edizione
La Sagra del Peperone è un evento virtuoso anche dal punto di vista economico, poiché pesa poco sulle casse dell’amministrazione comunale e dei cittadini, visto che gode di oltre 90.000 Euro di sponsorizzazioni da parte di aziende private. L’ultima edizione ha registrato oltre 250.000 visitatori ed è stata oggetto di una ricerca universitaria sugli effetti economici, sociali e turistici legati alla valorizzazione del territorio, che ha stimato in circa 2.630.200 Euro il volume minimo della ricchezza prodotta dalla manifestazione. L’indagine intitolata “Effetti economici, sociologi e turistici della valorizzazione del patrimonio culturale Piemontese: il ruolo della Sagra del Peperone” è stata condotta nel corso della 66esima edizione, dal team del dottor Giuseppe Attanasi - ricercatore dell’Université de Strasbourg (Francia), Direttore del LEES (Laboratoire d'Économie Expérimentale de Strasbourg), docente a contratto presso il Dipartimento di Economia dell’Università Bocconi di Milano - e dalla dottoressa Valentina Rotondi, dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, che ha curato il progetto di ricerca in collaborazione con l’Universitat Jaume I di Castellón de La Plana (Spagna) e con l’associazione “Cultura è Trasparenza” di Soleto (Lecce).
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Domenica 5 giugno dalle 9 alle 19 si rinnova l'appuntamento mensile del Mercato del Paniere a Torino in piazza Statuto, con l'assortimento consueto di prodotti agroalimentari tipici e di eccellenza provenienti dall’intero territorio della Città Metropolitana di Torino: dall'ortofrutta ai dolci, dai formaggi ai vini.In un’ottica di rigorosa stagionalità della produzione e della vendita, l’inizio di giugno è particolarmente indicato per l’acquisto e il consumo dell’Asparago di Santena e delle terre del Pianalto e delle Ciliegie di Pecetto.
Inoltre, nel Mercato del Paniere in piazza Statuto le Valli di Lanzo saranno rappresentate dalla Toma di Lanzo e dai Torcetti, la Val Pellice dal Sarass del Fèn (tipica ricotta stagionata nel fieno) e dalle Antiche mele piemontesi (che in questa stagione sono presenti sotto forma di prodotti trasformati). La Collina Torinese porterà il suo contributo con la Cipolla Piatlina bionda di Andezeno, i Grissini Rubatà di Chieri e, appunto, con le Ciliegie di Pecetto. Queste ultime, anche fuori stagione, vengono proposte nei prodotti trasformati come Ratafià e Ciliegie sotto spirito. Ma non è tutto: i visitatori del Mercato del Paniere potranno degustare e acquistare il Salampatata del Canavese, i Mieli e i Genepy delle vallate alpine, i Giandujotti fatti a mano, i Nocciolini di Chivasso e altri prodotti.
Le Ciliegie possono anche offrire l’occasione per una gita “fuori porta”, in occasione della Festa delle Ciliegie, in programma a Pecetto, anche in questo caso domenica 5 giugno Saranno ospiti della manifestazione molti altri prodotti e produttori del Paniere, nonostante la concomitanza del mercato di Torino. Anche a Pecetto, quindi, si potranno acquistare l’Asparago di Santena, i Mieli e i Genepy delle vallate alpine, i prodotti trasformati ottenuti dalle Antiche mele piemontesi, il Sarass del Fèn, la Cipolla Piatlina bionda di Andezeno e il Salame di Giôra di Carmagnola.
ASPARAGO DI SANTENA E CILIEGIE DI PECETTO: DUE PRELIBATEZZE DEL TERRITORIO
L'Asparago appartiene alla stessa famiglia delle liliacee, cioè quella dei gigli e dei mughetti. Di questo ortaggio si mangiano i “turioni”, vale a dire i germogli, di sapore delicato, che si formano dai rizomi sotterranei. Pare che l'asparago sia originario del Medio Oriente, tesi suffragata dal fatto che era consumato già nell'antica Mesopotamia e in Egitto. Era fra i doni del corredo funerario del faraone Nefertiti. Gli antichi Greci gli attribuivano doti afrodisiache, ma forse spetta ai Romani il merito di aver scoperto le doti gastronomiche dell’Asparago, poiché prima di allora era apprezzato più che altro per le sue qualità terapeutiche. Nel XIX secolo, il Conte Camillo Benso di Cavour, interessatosi alla coltivazione dell’ortaggio, affermò che l'Asparago era stato la “sorgente della prosperità di Santena”, come lo statista scrisse in una lettera al chimico scozzese Al Johnston. In Piemonte è rinomato l’Asparago di Santena, di Poirino e dei paesi limitrofi. Le sue qualità organolettiche dipendono in gran parte dal tipo di terreno permeabile e sabbioso, dalla maturazione fuori serra e dall'impiego di concimi organici.
Le Ciliegie di Pecetto sono frutti appartenenti a due specie vegetali: il Prunus avium varietà Juliana a polpa tenera e il Prunus avium varietà Duracina a polpa consistente (in italiano “Durone”). Nelle colline del Torinese e del Chierese, grazie alle favorevoli caratteristiche del suolo e del clima, si sono diffuse vecchie varietà o cloni che si sono affermati localmente e sono coltivati secondo tecniche frutticole ecosostenibili e biologiche. In particolare si sono affermate negli anni varietà caratteristiche per il sapore, il colore o la resistenza allo spacco.
PER SAPERNE DI PIÙ SUI PRODOTTI DEL PANIERE
Il Paniere dei prodotti tipici, ideato e promosso a partire dal 2001 dall’allora Provincia, oggi Città Metropolitana di Torino, accoglie le specialità agroalimentari e agricole del territorio provinciale, che in base a verifiche tecnico-scientifiche, sono prodotte in maniera artigianale da produttori locali, appartengono alla tradizione storica locale, sono ottenute con materie prime locali, costituiscono una potenzialità per lo sviluppo locale.
Per saperne di più: www.cittametropolitana.torino.it/cms/agri-mont/prodotti-del-paniere/prodotti-tipici
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"Mangiare a scuola. Le politiche alimentari per una qualità accessibile e diffusa”: se ne è discusso in un convegno che si è tenuto stamani nell’auditorium della sede di corso Inghilterra 7 della Città Metropolitana di Torino, nell’ambito dell’iniziativa "Nutrire Torino metropolitana", lanciata nel 2015, con lo scopo di costruire in modo partecipato un'Agenda delcibo. Durante i lavori è stato presentato lo “stato dell’arte” dei capitolati d’appalto e delle buone pratichealimentari nelle scuole primarie dei 256 Comuni della Città Metropolitana di Torino che ospitano mense scolastiche. L'obiettivo è quello di giungere alla riscrittura dei capitolati insieme agli allievi e a tutti gliattori coinvolti.Si è anche parlato dell'educazione alimentare nelle scuole primarie, analizzando l’esperienza torinese "Il Menù l'ho fatto io" e la possibilità di estenderla alle altre realtà metropolitane, impostando un’azione didattica sistematica che superi le esperienze occasionali. L’ambizione di coloro che hanno pensato il progetto e ne hanno curato la realizzazione è anche quella di coinvolgere i quartieri e gli ospedali in progetti contro gli sprechi alimentari e per la promozione dei prodotti a km zero. Si è quindi ipotizzata – e sarà presto sperimentata in una scuola di Torino - l’istituzione di cucine sociali di quartiere, che servano sia le mense scolastiche in orario scolastico che i singoli cittadini nell’orario extra scolastico.
Dall'indagine “Verso l'Atlante del cibo” - dedicata appunto ai 256 Comuni della Città Metropolitana di Torino che ospitano mense scolastiche - emerge che nei capitolati d'appalto non sempre la filiera cortissima viene considerata un prerequisito o un elemento da premiare, prevalendo piuttosto la filiera regionale o nazionale. Fra le proposte emerse dalla ricerca, vi è quella di realizzare progetti di formazione e accompagnamento dei Comuni nella scrittura dei capitolati d'appalto e nell'analisi delle offerte, cominciando dalla quarantina di appalti in scadenza fra il 2017 e il 2018.
Nel corso del convegno è stata inoltre avviata una riflessione sulla qualità degli alimenti offerti nelle scuolesecondarie superiori, tenuto conto della fase delicata che gli adolescenti attraversano e del ruolo strategico che può esercitare il rapporto con ilcibo. Le scuole secondarie ospitano bar e, talvolta, mense e distributori automatici di alimenti, che propongono cibi non sempre appropriati per una corretta alimentazione e una relazione equilibrata con la vita e la natura.
“Le linee guida nazionali della ristorazione scolastica e il Pianodi prevenzione della salute della Regione Piemonte” sono stati illustrati dal funzionario Marcello Caputo, che opera nelSettore Prevenzione e Servizi veterinari Regione Piemonte. Di “Nutrire Torino metropolitana e Atlante del cibo” ha parlato Egidio Dansero,in rappresentanza del Dipartimento Culture, Politica e Società dell’Università di Torino. La voce degli allievi delle scuole è stata portata dai rappresentanti della Consulta degli studenti della Città Metropolitana di Torino. Del tema “La ristorazione scolastica della Città di Torino:i progetti e i risultati” ha parlato l’assessore alle politiche educative Maria Grazia Pellerino. “Le scuole che promuovono salute” sono state al centro della relazione di Antonio Catania, dirigente del V Ufficio Scolastico Regionale del Piemonte. Della “Ristorazione scolastica alla prova dei fatti” hanno parlato Mariangela Depiano (dirigente dei Servizi Educativi della Città di Torino) e Claudio Marsili(responsabile dell’azienda Camst per Valle D’Aosta, Piemonte, Liguria). Marsili ha ricordato che oggi la ristorazione scolastica nella Città di Torino rappresenta una filiera produttiva che garantisce un’occupazione a circa mille persone. Il processo di trattamento degli alimenti e confezionamento dei pasti tiene conto delle esigenze dell’utenza e delle potenzialità reali delle filiere agrocalimetari locali.
Fabrizio Galliati presidente provinciale Coldiretti Torino si è soffermato sul rapporto tra “Produzioni locali e ristorazione scolastica”, ricordando che il tema dell’alimentazione è strettamente legato con quello della sostenibilità ambientale ed economica dell’agricoltura. L’approvvigionamento di derrate alimentari locali per le mense scolastiche deve essere oggetto di un confronto e di una concertazione con i produttori locali, in un processo di adattamento reciproco: dei produttori alle esigenze dei consumatori e dei responsabili della ristorazione scolastico ai vincoli a cui soggiacciono le aziende agricole.
Si è poi parlato della rete delle scuole che promuovono salute e l’iniziativa “Il menù l’ho fatto io” come buona prassi e delle buone pratiche di educazione alimentare adottate nelComune di Grugliasco, che sin dal 1989 ha previsto l’utilizzo di cibi biologici nelle mense scolastiche. La dirigente della Città Metropolitana Elena Di Bella e la funzionaria Valeria Veglia hanno tenuto una relazione su una sperimentazione didattica per riscrivere i capitolati abasso impatto ambientale dei distributori automatici e dellaristorazione e dei bar negli Istituti secondari superiori. I risultati del progetto ALCOTRA “Giovani consumatori” dedicato ai distributori automatici di alimenti nelle scuolesono stati illustrati da Dario Martina, Presidente della Scuola Malva Arnaldi di Bibiana.
Da alcuni mesi il dottor Giancarlo Caselli, già Procuratore capo della Repubblica di Torino, presiede il Comitato scientifico dell’Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare.L’ex magistrato si è soffermato sui vantaggi sociali ed economici che il rispetto delle regole assicura ai produttori agroalimentari corretti e ai consumatori, lamentando il fatto che l’attuale normativa italiana in materia sia obsoleta. Secondo Caselli, il cibo “buono, pulito e giusto” presuppone il rispetto della legalità e una revisione delle norme sugli appalti; per superare, ad esempio principio del massimo ribasso, che impedisce una valutazione qualitativa delle offerte. Il legislatore deve quindi puntare a massimizzare la qualità del prodotto, sanzionando le frodi a tutto vantaggio del consumatore. L’ex Procuratore capo di Torino ha enunciato le linee essenziali di un progetto di riforma della legislazione in materia alimentare basato sui principi di precauzione e di tracciabilità dei prodotti. Il progetto, già illustrato nei mesi scorsi al Ministro di Grazia e Giustizia, Orlando, prevede l’applicazione del principio di responsabilità alle persone giuridiche, incentivi al ravvedimento operoso di coloro che hanno violato le normative e l’interdizione dalle attività produttive o commerciali in caso di violazioni gravi.
Di “Politiche alimentari e politiche sanitarie:auspici e prospettive” ha parlato l’assessore regionale alla sanità Antonio Saitta, il quale ha ricordato gli 87 progetti che la Regione Piemonte ha dedicato, con le Asl, al tema dell’alimentazione sana, coinvolgendo le scuole. Saitta ha auspicato le sperimetazione in una struttura ospedaliera della riscrittura del capitolato della ristorazione utilizzando materie prime locali e di qualità, anche per ridurre gli sprechi. L’assessore regionale ha anche fatto presente che le cattive abitudini alimentari sono condizionate dalla difficile situazione sociale di molte famiglie e che condizionano a loro volta il livello medio della salute pubblica, con un aggravio di spesa per il sistema sanitario nazionale.
Secondo il Viceministro alle Politiche agricole e agroalimentari, Andrea Olivero, le nuove norme che il legislatore dovrà dettare in materia non devono essere frutto di imposizione ma di confronto e di condivisione tra tutti i soggetti interessati all’alimentazione e alla salute pubblica. Oggi che l’alimentazione è considerata finalmente un fatto culturale, la scuola non è più il luogo in cui si trasmettono nozioni, ma uno spazio di confronto, anche sulle telatiche alimentari. Ecco allora che occorre organizzare le mense scolastiche ponendo attenzione alle esigenze dell’utenza e alle risorse del territorio. Occorre un Codice degli appalti che fissi alcune priorità sulle tipologie e sulla provenienza dei prodotti, favorendo il biologico e l’agricoltura sociale e superarando il principio del massimo ribasso. Perché, ha sottolineato Olivero, la valorizzazione delle produzioni locali di pregio è un investimento strategico, che supera la logica del contenimento della spesa corrente: una scelta strategica per un Paese come l’Italia, che ha scelto di essere competitivo sulla qualità e non sulla quantità. Le iniziative educative in materia di alimentazione rafforzano dunque le filiere produttive di qualità, ma consentano anche di contrastare gli sprechi alimentari nelle mense, con l’informazione e la compartecipazione alle scelte.
Umberto D’Ottavio, membro della Commissione Istruzione della Camera dei Deputati, ha illustrato la proposta di realizzare mense scolastiche anche negli istituti superiori, per evitare che l’educazione alimentare realizzata nella scuola primaria, venga vanificata da stili di vita non corretti, oltre che dal consumo di cibi e bevande che nuocciono alla salute.
Sulla riduzione degli sprechi e sulla cultura del rispetto per il cibo, animale o vegetale che sia, ha insistito nell’intervento di chiusura dei lavori Gemma Amprino, Consigliera metropolitana delegata all’ambiente, allo sviluppo montano e all’agricoltura. Amprino ha ricordato che la lotta agli sprechi è una forma di rispetto sia per gli alimenti che per il lavoro dei contadini e degli addetti al settore agroalimentari. Insegnare il rispetto per il cibo ai bambini può contribuire a educare o rieducare anche i loro genitori.
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Domenica 3 aprile dalle 9 alle 19 si rinnova l'appuntamento mensile del Mercato del Paniere a Torino in piazza Statuto, con l'assortimento consueto di prodotti agroalimentari tipici e di eccellenza provenienti dall’intero territorio della Città Metropolitana di Torino: dall'ortofrutta ai dolci, dai formaggi ai vini.Le Valli di Lanzo saranno rappresentate dalla Toma di Lanzo e dai Torcetti, la Val Pellice dal Sarass del Fèn (tipica ricotta stagionata nel fieno) e dalle Antiche mele piemontesi. La Collina Torinese porterà il suo contributo con la Cipolla Piatlina bionda di Andezeno, i Grissini Rubatà di Chieri e le Ciliegie di Pecetto. Queste ultime, anche fuori stagione, vengono proposte nei prodotti trasformati come Ratafià e Ciliegie sotto spirito. Ma non è tutto: i visitatori del Mercato del Paniere potranno degustare e acquistare il Salampatata del Canavese, i Mieli e i Genepy delle vallate alpine, i Giandujotti fatti a mano, i Nocciolini di Chivasso e altri prodotti.
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"Mangiare a scuola. Le politiche alimentari per una qualità accessibile e diffusa” è il titolo di un convegno in programma venerdì 1° aprile dalle 9 alle 13,30 nell’auditorium della sede di corso Inghilterra 7 della Città Metropolitana di Torino. L'incontro è uno dei momenti dell’iniziativa "Nutrire Torino metropolitana", lanciata dalla Città Metropolitana di Torino nel 2015, con lo scopo di costruire in modo partecipato un'Agenda delcibo. Durante i lavori sarà presentato lo “stato dell’arte” dei capitolati d’appalto e delle buone pratichealimentari nelle scuole primarie dei 256 Comuni della Città Metropolitana di Torino che ospitano mense scolastiche. L'obiettivo è la riscrittura dei capitolati, insieme agli allievi e a tutti gli attori coinvolti. Si parlerà anche dell'educazione alimentare nelle scuole primarie come cardine del percorso didattico, analizzando l’esperienza torinese "Il Menù l'ho fatto io" e la possibilità di estenderla alle altre realtà metropolitane, impostando un’azione didattica sistematica negli istituti, che superi le esperienze occasionali. Sarà inoltre avviata una riflessione sulla qualità degli alimenti offerti nelle scuolesecondarie superiori, tenuto conto della fase delicata che gli adolescentiattraversano e del ruolo strategico che può esercitare il rapporto con ilcibo. Le scuole secondarie ospitano bar e, talvolta, mense edistributori automatici di alimenti, che propongono cibi non sempreappropriati per una corretta alimentazione e una relazioneequilibrata con la vita e la natura.
Il programma dei lavori
I lavori si apriranno con il saluto istituzionale del Sindaco metropolitano Piero Fassino, a cui farà seguito l’intervento di Domenica Genisio, Consigliera metropolitana delegata all’istruzione, al sistema educativo, al sistema scolastico e all’infanzia. “Le linee guida nazionali della ristorazione scolastica e il Pianodi prevenzione della salute della Regione Piemonte” saranno illustrati dal funzionario Marcello Caputo, che opera nelSettore Prevenzione e Servizi veterinari Regione Piemonte. Di “Nutrire Torino metropolitana e Atlante del cibo” parlerà Egidio Dansero,in rappresentanza del Dipartimento Culture, Politica e Società dell’Università di Torino. La voce degli allievi delle scuole sarà portata dai rappresentanti della Consulta degli studenti della Città Metropolitana di Torino. Del tema “La ristorazione scolastica della Città di Torino:i progetti e i risultati” parlerà l’assessore alle politiche educative Maria Grazia Pellerino. “Le scuole che promuovono salute” saranno al centro della relazione di Antonio Catania, dirigente del V Ufficio Scolastico Regionale del Piemonte. Alessia Toldo, ricercatrice dell’Università di Torino, presenterà i risultatidell’indagine che ha riguardato i 256 Comuni Metropolitaniche ospitano le mense nelle scuole primarie e del pre-obbligo. Della “Ristorazione scolastica alla prova dei fatti” parleranno Mariangela Depiano (dirigente dei Servizi Educativi della Città di Torino) eClaudio Marsili(responsabile dell’azienda Camst per Valle D’Aosta, Piemonte, Liguria).Fabrizio Galliati presidente provinciale Coldiretti Torino parlerà di “Produzioni locali e ristorazione scolastica”. Saranno poi presentate la rete delle scuole che promuovono salute e l’iniziativa “Il menù l’ho fatto io” come buona prassi, a cura di Sara Coccolo, Annamaria Caprae Simonetta Lingua dell’Ufficio ScolasticoProvinciale di Torino e del DORS, il Centro regionale di documentazione per la promozione della salute. Il percorso didattico “Il menù l’ho fatto io” verrà illustrato da Piergiorgio Turi e Daniela Viroglio dell’Iter-Istituzione torinese per un’educazione responsabile. Ci sarà poi spazio per un’illustrazione delle buone pratiche di educazione alimentare nei Comuni di Palermo e Grugliasco, curata da Barbara Evola (assessoreall’istruzionedel Comune di Palermo) e da Marianna Del Bianco (assessoreall’istruzione del Comune di Grugliasco). La dirigente della Città Metropolitana Elena Di Bella e la funzionaria Valeria Veglia terranno una relazione su una sperimentazione didattica per riscrivere i capitolati abasso impatto ambientale dei distributori automatici e dellaristorazione e dei bar negli Istituti secondari superiori. I risultati del progetto ALCOTRA “Giovani consumatori” dedicato ai distributori automatici di alimenti nelle scuolesaranno illustrati da Dario Martina, Presidente della Scuola Malva Arnaldi di Bibiana.
Le relazioni conclusive del dibattito saranno cinque. Da alcuni mesi il dottor Giancarlo Caselli, già Procuratore capo della Repubblica di Torino, presiede il Comitato scientifico dell’Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare.La relazione dell’ex magistrato tratterà il tema “Il Diritto al cibo sano trova posto nell’attuale normativa?Le prospettive”. “La Città metropolitana e le politiche alimentari” sarà l’argomento dell’intervento di Gemma Amprino, Consigliera metropolitana delegata all’ambiente, allo sviluppo montano e all’agricoltura. Di “Politiche alimentari e politiche sanitarie:auspici e prospettive” parlerà l’assessore regionale alla sanità Antonio Saitta. Seguirà l’intervento su “Progetti e prospettive” del deputato Umberto D’Ottavio, membro della Commissione Istruzione della Camera dei Deputati. In chiusura l’intervento del vice ministro delle Politiche agricole,alimentari e forestaliAndrea Olivero sul tema “Le Politiche Alimentari come Strategia integrata”.
I colleghi giornalisti sono invitati ad intervenire per seguire i lavori.
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Torna domenica 6 marzo dalle 9 alle 19 l'appuntamento mensile del Mercato del Paniere a Torino sotto i portici di piazza Statuto, con l'assortimento consueto di prodotti agroalimentari tipici e di eccellenza provenienti dall’intero territorio della Città Metropolitana di Torino: dall'ortofrutta ai dolci, dai formaggi ai vini.Le Valli di Lanzo saranno rappresentate dalla Toma di Lanzo e dai Torcetti, la Val Pellice dal Sarass del Fèn (tipica ricotta stagionata nel fieno) e dalle Antiche mele piemontesi, che quest'anno hanno subito una grandinata eccezionale e quindi vengono presentate soprattutto sotto forma di prodotti trasformati. La Collina Torinese porterà il suo contributo con la Cipolla Piatlina bionda di Andezeno, i Grissini Rubatà di Chieri e le Ciliegie di Pecetto. Queste ultime, anche fuori stagione, vengono proposte nei prodotti trasformati come Ratafià e Ciliegie sotto spirito. Ma non è tutto: i visitatori del Mercato del Paniere potranno degustare e acquistare il Salampatata del Canavese, i Mieli e i Genepy delle vallate alpine, i Giandujotti fatti a mano, i Nocciolini di Chivasso e altri prodotti.
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