Qualità dell'aria

Ozono

Descrizione

L'ozono è un gas altamente reattivo, di odore pungente e ad elevate concentrazioni di colore blu, dotato di un elevato potere ossidante. L'ozono si concentra nella stratosfera ad un altezza compresa fra i 30 e i 50 chilometri dal suolo e la sua presenza protegge la troposfera dalle radiazioni ultraviolette emesse dal sole e dannose per la vita degli esseri viventi. L'assenza di questo composto nella stratosfera è chiamata generalmente "buco dell'ozono". L'ozono presente nella troposfera (lo strato atmosferico compreso fra il livello del mare e i 10 km di quota), ed in particolare nelle immediate vicinanze della superficie terrestre, è invece un componente dello "smog fotochimico" che si origina soprattutto nei mesi estivi in concomitanza di un intenso irraggiamento solare e di un'elevata temperatura. L'ozono non ha sorgenti dirette, ma si forma all'interno di un ciclo di reazioni fotochimiche che coinvolgono in particolare gli ossidi di azoto e che sono così riassumibili in forma semplificata:

2NO + O2 → 2NO2 NO2 + hv → NO + O.

O. + O2 → O3

NO + O3 → NO2 + O2

Inoltre la presenza di composti organici volatili sposta gli equilibri delle reazioni precedenti producendo elevate quantità di ozono. Nel corso di queste reazioni i composti organici si trasformano in aldeidi, perossidi, chetoni, acidi organici, perossiacilnitrati, nitrati alchilici ecc. Tutte le sostanze coinvolte in questa complessa serie di reazioni costituiscono nel loro insieme il succitato smog fotochimico.

Danni causati

Concentrazioni relativamente basse di ozono provocano effetti quali irritazioni alla gola, alle vie respiratorie e bruciore agli occhi; concentrazioni superiori possono portare alterazioni delle funzioni respiratorie. L'ozono è responsabile anche di danni alla vegetazione, con relativa scomparsa di alcune specie arboree dalle aree urbane (alcune specie vegetali, particolarmente sensibili alle concentrazioni di ozono in atmosfera, vengono oggi utilizzate come bioindicatori della formazione di smog fotochimico).

Metodo di misura

L'ozono è analizzato per assorbimento di radiazioni ultraviolette (UV). Il metodo si basa sull'assorbimento caratteristico di radiazioni UV ad una lunghezza d'onda di 254 nm, da parte delle molecole di ozono. La variazione dell'intensità luminosa è direttamente correlata alla concentrazione di ozono ed è misurata da un apposito rilevatore. L'unità di misura con la quale vengono misurate le concentrazioni di ozono è microgrammi al metro cubo

Riferimenti Normativi (D.Lgs. 155 del 13/08/2010)
  • valore bersaglio per la protezione della salute umana
    la media massima giornaliera su 8 ore calcolata ogni ora sulla base delle 8 ore precedenti non deve superare il valore di 120 µg/m3 per più di 25 volte per anno civile
  • soglia di informazione
    la soglia di informazione si raggiunge quando le concentrazioni medie orarie superano il valore di 180 µg/m3
  • soglia di allarme
    la soglia di allarme si raggiunge quando le concentrazioni medie orarie superano il valore di 240 µg/m3 per 3 ore consecutive
<h4>OZONO</h4><h5>Descrizione</h5><p>L'ozono è un gas altamente reattivo, di odore pungente e ad elevate concentrazioni di colore blu, dotato di un elevato potere ossidante. L'ozono si concentra nella stratosfera ad un altezza compresa fra i 30 e i 50 chilometri dal suolo e la sua presenza protegge la troposfera dalle radiazioni ultraviolette emesse dal sole e dannose per la vita degli esseri viventi. L'assenza di questo composto nella stratosfera è chiamata generalmente "buco dell'ozono". L'ozono presente nella troposfera (lo strato atmosferico compreso fra il livello del mare e i 10 km di quota), ed in particolare nelle immediate vicinanze della superficie terrestre, è invece un componente dello "smog fotochimico" che si origina soprattutto nei mesi estivi in concomitanza di un intenso irraggiamento solare e di un'elevata temperatura. L'ozono non ha sorgenti dirette, ma si forma all'interno di un ciclo di reazioni fotochimiche che coinvolgono in particolare gli ossidi di azoto e che sono così riassumibili in forma semplificata:</p><p>2NO+O<sub>2</sub> <img src="/ambiente/inquinamento/im/freccia.gif" alt="" height="11" width="13"> 2NO<sub>2</sub> NO<sub>2</sub> + hv <img src="/ambiente/inquinamento/im/freccia.gif" alt="" height="11" width="13"> NO + O<sup>.</sup></p><p>O<sup>.</sup> + O<sub>2</sub> <img src="/ambiente/inquinamento/im/freccia.gif" alt="" height="11" width="13"> O<sub>3</sub></p><p>NO + O<sub>3</sub> <img src="/ambiente/inquinamento/im/freccia.gif" alt="" height="11" width="13"> NO<sub>2</sub> + O<sub>2</sub></p><p>Inoltre la presenza di composti organici volatili sposta gli equilibri delle reazioni precedenti producendo elevate quantità di ozono. Nel corso di queste reazioni i composti organici si trasformano in aldeidi, perossidi, chetoni, acidi organici, perossiacilnitrati, nitrati alchilici ecc. Tutte le sostanze coinvolte in questa complessa serie di reazioni costituiscono nel loro insieme il succitato smog fotochimico.</p><h5>Danni causati</h5><p>Concentrazioni relativamente basse di ozono provocano effetti quali irritazioni alla gola, alle vie respiratorie e bruciore agli occhi; concentrazioni superiori possono portare alterazioni delle funzioni respiratorie. L'ozono è responsabile anche di danni alla vegetazione, con relativa scomparsa di alcune specie arboree dalle aree urbane (alcune specie vegetali, particolarmente sensibili alle concentrazioni di ozono in atmosfera, vengono oggi utilizzate come bioindicatori della formazione di smog fotochimico).</p><h5>Metodo di misura</h5><p>L'ozono è analizzato per assorbimento di radiazioni ultraviolette (UV). Il metodo si basa sull'assorbimento caratteristico di radiazioni UV ad una lunghezza d'onda di 254 nm, da parte delle molecole di ozono. La variazione dell'intensità luminosa è direttamente correlata alla concentrazione di ozono ed è misurata da un apposito rilevatore. L'unità di misura con la quale vengono misurate le concentrazioni di ozono è microgrammi al metro cubo</p><h5>Riferimenti Normativi (D.Lgs. 155 del 13/08/2010)</h5><ul>    <li><strong>valore bersaglio per la protezione della salute umana</strong><br>    la media massima giornaliera su 8 ore calcolata ogni ora sulla base delle 8 ore precedenti non deve superare il valore di 120 µg/m<sup>3</sup> per più di 25 volte per anno civile</li>    <li><strong>soglia di informazione</strong><br>    la soglia di informazione si raggiunge quando le concentrazioni medie orarie superano il valore di 180 µg/m<sup>3</sup></li>    <li><strong>soglia di allarme</strong><br>    la soglia di allarme si raggiunge quando le concentrazioni medie orarie superano il valore di 240 µg/m<sup>3</sup> per 3 ore consecutive</li>