Campi elettromagnetici
INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO
Le emissioni elettromagnetiche, prodotte dagli impianti tecnologici per le telecomunicazioni e per la distribuzione di energia elettrica, hanno caratteristiche ben diverse dai classici inquinanti, come quelli che si disperdono in aria o acqua.
Infatti, le emissioni elettromagnetiche sono piuttosto localizzate intorno alla sorgente, poiché non subiscono fenomeni di trasporto e la loro intensità diminuisce con la distanza dalla sorgente. Inoltre, non si può verificare il rischio di permanenza dell'inquinante nell'ambiente (o contaminazione), per tempi lunghi, successivamente allo spegnimento dell'impianto.
Per queste ragioni, è bene sottolineare come il termine elettrosmog, costruito a partire da smog = smoke (fumo) + fog (nebbia), richiami alla mente un'immagine che non corrisponde alle caratteristiche fisiche dei campi elettromagnetici.
Con l'aumento di applicazioni tecnologiche dei campi elettromagnetici, è cresciuta anche l'attenzione verso temi quali l'impatto ambientale di impianti che emettono radiazioni elettromagnetiche non ionizzanti, la compatibilità elettromagnetica (il funzionamento contemporaneo di strumenti può risultare difficoltoso, come per esempio l'uso di telefoni cellulari sugli aerei per interferenze con l'apparecchiatura di bordo) e gli effetti biologici e sanitari sugli organismi viventi.