I NOSTRI COMUNICATI

 

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Lunedì 20 novembre, dalle 9.30 alle 12.30, nell’Auditorium della Città metropolitana di torino, in corso Inghilterra 7, si terrà la Conferenza territoriale sul dimensionamento della rete scolastica e la definizione dell’offerta formativa per l’anno scolastico 2018-2019, a cui sono stati invitati la Regione Piemonte, l’Ufficio scolastico regionale e territoriale, i Comuni, le scuole di ogni ordine e grado, le associazioni professionali del mondo della scuola e le organizzazioni sindacali. I lavori saranno introdotti dalla consigliera delegata all’istruzione della Città metropolitana di Torino Barbara Azzarà.
L’incontro sarà l’occasione per condividere le proposte di nuove offerte formative e di dimensionamento scolastico sul territorio metropolitano.

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Anche quest’anno, sulla base di un atto di indirizzo deliberato dal Consiglio regionale, la Città metropolitana di Torino sta lavorando al Piano per la revisione e il dimensionamento della rete scolastica e per la programmazione dell’offerta formativa delle scuole secondarie di secondo grado per l’anno scolastico 2018-2019. Il termine per l’invio del Piano alla Regione è venerdì 24 novembre.
“Condividiamo le preoccupazione dell’Anci Piemonte nella segnalazione dei tempi estremamente ridotti per produrre documenti e atti amministrativi da parte di comuni montani e marginali” dichiara la consigliera metropolitana delegata all’istruzione e alla formazione professionale Barbara Azzarà “affinché si ricerchino soluzioni che non aggravino il lavoro degli uffici e non allunghino i tempi dell’istruttoria”.
Nei criteri regionali per il 2018-2019 si stabilisce che i Comuni montani o in zone del territorio classificate come “marginali” debbano inviare alla Città metropolitana una delibera con la quale si richiede di poter mantenere attivi i plessi scolastici anche in deroga ai numeri stabiliti (10 bambini per l’infanzia e la primaria, 20 per le sezioni staccate delle secondarie di primo grado), stabilendo anche che tale invio non sia effettuato prima dell’8 novembre, data di approvazione dei criteri stessi.
 “Ringrazio per la collaborazione i molti Comuni virtuosi che hanno già inviato in tempi brevi la documentazione completa ai nostri uffici” conclude la consigliera Azzarà.

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L’incontro, organizzato dal Ce.Se.Di., venerdì 29 settembre a Palazzo Cisterna

Si intitola “Prove di legalità. Studenti del Nord e Sud a confronto” il seminario organizzato dal Ce.Se.Di. della Città metropolitana di Torino in collaborazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano a partire dal libro di Maddalena Colombo “Adolescenti italiani e cultura della legalità" (Franco Angeli 2016), che si terrà a Palazzo Cisterna venerdì 29 settembre dalle 14.30 alle 17.30. Il libro della Colombo presenta i  risultati della ricerca “Le percezioni degli adolescenti riguardo alla distinzione tra legale e illegale: un confronto Nord/Sud” (2013-2015), uno studio di interesse nazionale che ha coinvolto diverse università del Nord (Università Cattolica, Università di Modena-Reggio Emilia) e del Sud Italia (Università di Catania, Università di Bari) e che si è posta l’obiettivo di indagare le rappresentazioni sociali della legalità, espresse da studenti delle scuole secondarie di secondo grado o dei centri di formazione professionale.
Introdurrà i lavori del seminario Mariagrazia Santagati, dell’’Università Cattolica, coordinatrice della ricerca sul campo a Torino, quindi interverrà Maddalena Colombo, anch’essa docente della Cattolica. Nella discussione che originerà dall’intervento della Colombo prenderà la parola anche la consigliera metropolitana delegata all’istruzione e alla formazione professionale Barbara Azzarà. Inoltre, porteranno testimonianza su come è declinato nelle loro scuole il tema della legalità due docenti, in servizio uno al Liceo Einstein e l’altro all’Agenzia formativa Immaginazione e lavoro, entrambi partecipanti alla ricerca.

Il programma del seminario.

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Appuntamento lunedì 11 settembre per l’inaugurazione dell’anno scolastico 2017-2018. La consigliera della Città metropolitana di Torino Barbara Azzarà, delegata all’istruzione, sarà presente alle 10.30 al Liceo scientifico Juvarra di Venaria Reale (via Buozzi 16), insieme all’assessore al sistema educativo di Venaria Antonella d’Afflitto al preside Vincenzo Salcone.
Alle 9 dello stesso giorno la consiglierà Azzarà presenzierà al primo giorno di scuola della secondaria di primo grado Drovetti di Torino, in via Bardonecchia 34, in compagnia della sindaca Chiara Appendino, dell’assessore regionale Giovanna Pentenero e del direttore dell’Ufficio scolastico regionale Fabrizio Manca.

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Si potranno inviare fino a venerdì 30 giugno, all'indirizzo cesedi@cittametropolitana.torino.it, le proposte progettuali delle scuole per la compilazione del Catalogo del CeSeDi (Centro servizi didattici della Città metropolitana di Torino) per l’anno scolastico 2017-2018. Le linee guida per l’acquisizione di tali proposte - approvate lo scorso 9 giugno con un decreto a firma della consigliera metropolitana delegata a istruzione, orientamento e formazione professionale, e frutto di un accordo tra la Città metropolitana, la Regione Piemonte e l’Ufficio scolastico regionale siglato nel maggio scorso - prevedono, infatti, di ampliare l'offerta formativa alle nuove proposte provenienti dalle scuole e dall'intero territorio regionale.
Anche per l’anno 2017-2018, il Catalogo CeSeDi sarà formato da due fascicoli: uno dedicato alle attività di formazione degli insegnanti, con i servizi della biblioteca e del centro di documentazione, l’altro contenente tutti i progetti e le iniziative rivolti agli allievi dei sistemi di istruzione e di formazione professionale.
L’accordo con la Regione e l’Ufficio scolastico regionale prevede, a partire dall’anno scolastico 2017-2018, “la condivisione, la promozione e la valorizzazione su tutto il territorio regionale di attività, servizi di supporto e ogni altra azione (compresa l’offerta del Catalogo ‘CeSeDi per la Scuola’) aventi come finalità e oggetto il miglioramento dell’offerta formativa rivolta agli studenti e il potenziamento delle competenze e della professionalità dei docenti”. La collaborazione istituzionale ha fatto sì che, già dal 2016-2017, gran parte delle attività di formazione per il personale della scuola siano state riconosciute dall’Ufficio scolastico regionale del Piemonte: le esperienze e le buone pratiche del CeSeDi sull’innovazione della didattica sono state ufficialmente accreditate a livello ministeriale, entrando a pieno titolo nel sistema nazionale di formazione continua dei docenti.
“Con il nuovo format del Catalogo CeSeDi aperto a tutto il territorio regionale e pronto ad accogliere le proposte progettuali delle scuole” spiega la consigliera metropolitana delegata all’istruzione “si vuole promuovere ulteriormente il lavoro di rete tra le istituzioni scolastiche, le associazioni e gli enti pubblici, valorizzando risorse ed esperienze innovative per la didattica che ogni attore del sistema può mettere in campo”.

Per saperne di più: http://www.cittametropolitana.torino.it/cms/ifp/cesedi

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Sono stati presentati oggi, nell’aula magna del liceo Berti di Torino, i dati del primo Piano annuale per l’inclusività (Pai) relativo alle scuole e alle agenzie formative della Città metropolitana, con esclusione del capoluogo, nell’anno scolastico 2015-2016.
Obiettivo del Pai, strumento messo a punto congiuntamente dall’Ufficio Scolastico Regionale e dalla Città metropolitana, è favorire l’inclusione scolastica e formativa degli allievi con disabilità e svantaggi. Il Pai è uno strumento finalizzato all’autoconoscenza e alla pianificazione della didattica in senso inclusivo, in grado di fotografare i punti di forza e le criticità degli interventi realizzati da scuole e agenzie nell’anno scolastico trascorso e di progettare l’offerta formativa dell’anno successivo allo scopo di migliorarne la capacità di inclusione.
Grazie alla scheda in formato digitale, in linea con il processo di de materializzazione in atto nella pubblica amministrazione, scuole e agenzie formative di Torino hanno potuto rendicontare in un unico documento le attività realizzate, permettendo la raccolta integrata, l’elaborazione dei dati e il confronto tra gli ordini di scuola e i due sistemi di istruzione e formazione professionale.
Il seminario, organizzato dall’Ufficio Scolastico regionale e dalla Città metropolitana di Torino, è stato aperto dai saluti della consigliera delegata all’istruzione, orientamento e formazione professionale della Città metropolitana di Torino Barbara Azzarà, che, dopo aver richiamato i valori fondanti dell’inclusione nel sistema educativo contenuti nella Convenzione Onu per i diritti delle persone con disabilità, ha messo l’accento sull’importanza del fatto che, su impulso della Città metropolitana di Torino, ora anche tutti i Centri di formazione professionale sono tenuti a presentare il Pai.

 I dati

Dai dati presentati durante la mattinata, è emerso che gli alunni con disabilità presenti nelle scuole (dalla scuola materna alle superiori, paritarie e statali) nel 2015-2016 erano 4098, gli alunni con disturbi evolutivi specifici (dislessia, disgrafia, discalculia, deficit dell’attenzione, iperattività, disturbi del linguaggio) 10.169 e quelli con svantaggi (socio-economico, linguistico-culturale, difficoltà comportamentale, istruzione parentale ecc.) ammontavano a 8260. Gli scolari con disabilità erano tra l’1,5 e il 3% del totale; quelli con disturbi evolutivi specifici erano tra il 4,3 (paritaria) e il 4,8 (statale) nella primaria, il 10,5 nella secondaria di primo grado e tra il 6,1 (statale) e il 12,2 (paritaria) nella secondaria di secondo grado; gli allievi con varie forme di svantaggio erano il 5,8 nella materna, il 5,6 nella primaria, il 4,7 nella secondaria di primo grado e il 3,2 nella secondaria di primo grado (i soggetti di quest’ultima categoria frequentavano soprattutto la scuola statale).
Per quanto riguarda gli insegnanti di sostegno (i dati si riferiscono solo alle scuole statali), i posti erano 2266,5 per 4060 allievi, con un rapporto di 1,79. La percentuale degli insegnanti di sostegno variava, a seconda del ciclo di studi, tra il 10,1 e il 13,3 del totale degli insegnanti.
“Il Pai non va inteso come un ulteriore adempimento burocratico” ha ricordato nel suo intervento la consigliera Azzarà, “ma come uno strumento che può contribuire ad accrescere la consapevolezza dell’intera comunità educante sulla centralità e la trasversalità dei processi inclusivi, per realizzare concretamente l’obiettivo di una scuola e di una formazione ‘per tutti e per ciascuno’”.

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Si svolge martedì 7 febbraio, dalle 15,15 alle 18, nell’auditorium della Città metropolitana di Torino (corso Inghilterra 7, Torino) il seminario “Cyberbullismo e relazioni digitali”. Durante l’incontro,aperto dalla consigliera metropolitana delegata all’istruzione, orientamento e formazione professionale Barbara Azzarà e condotto da Alberto Rossetti e Sonia Bertinat, psicologi e psicoterapeuti, si parlerà di definizioni e scenari del bullismo, nativi e immigrati digitali, aspetti positivi e negativi dei social media, cyberbullo e vittima, cura delle relazioni digitali.
L’evento di domani è il primo di un ciclo di tre seminari interdisciplinari sul tema del cyberbullismo nell’era della social media education, finalizzati a illustrare le caratteristiche del cyberbullismo e le responsabilità delle diverse figure che si trovano ad affrontare le problematiche connesse in ambito scolastico e/o familiare.
L’iniziativa, promossa dal Ce.Se.Di. - Centro Servizi Didattici della Città metropolitana di Torino e accreditata dall’Ufficio Scolastico Regionale del Piemonte, è realizzata in occasione della “Prima Giornata nazionale contro il bullismo a scuola”, indetta dal Miur, in coincidenza con la Giornata europea della sicurezza in rete (Safer Internet Day). Gli incontri rientrano nelle attività di formazione per i docenti delle scuole e delle agenzie formative raccolte nel Catalogo Ce.Se.Di. 2016-17, per l’aggiornamento e lo sviluppo di metodologie didattiche innovative.
Progettato e curato dall’associazione Centro Studi di Informatica Giuridica (Csig) di Ivrea Torino, il percorso seminariale è alla sua terza edizione e rappresenta un modello innovativo nel panorama nazionale. Il cyberbullismo verrà, infatti, letto e raccontato attraverso punti di vista differenti e interdisciplinari da parte di esperti di psicologia, diritto, privacy e con la testimonianza diretta di un ispettore del Nucleo di prossimità.

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lunedì 21 novembre, dalle 9.30 alle 12.30, nella sede della Città metropolitana di corso Inghilterra (Auditorium) si terrà la Conferenza territoriale sul dimensionamento della rete scolastica e la programmazione dell’offerta formativa delle scuole secondarie di secondo grado per l’anno scolastico 2017-2018. Sono invitati a partecipare sindaci e assessori all'istruzione, dirigenti delle scuole di ogni ordine e grado, agenzie formative che attivano corsi in Obbligo di istruzione, associazioni del mondo della scuola e rganizzazioni sindacali.
Saranno presenti l'assessore regionale Gianna Pentenero, il direttore dell'Ufficio scolastico regionale per il Piemonte Fabrizio Manca e il dirigente dell'Ufficio scolastico territoriale di Torino Antonio Catania. Per la Città metropolitana sarà presente la consigliera incaricata Barbara Azzarà.

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Riprendono sul territorio metropolitano le attività di orientamento formativo rivolte ai giovani dai 12 ai 22 anni. Obiettivi: contrastare la dispersione scolastica, raggiungere il successo formativo e favorire l’inserimento al lavoro.
73 sportelli informativi, incontri nelle scuole, laboratori e seminari: queste le attività promosse dalla Città metropolitana all’interno del progetto triennale a regia regionale “Obiettivo Orientamento Piemonte”, finanziato con 4,5 milioni di euro del Fondo sociale europeo. Al territorio metropolitano sono dedicati 2,3 milioni di euro, per coinvolgere una platea potenziale di oltre 195 mila giovani che frequentano istituti scolastici o enti di formazione professionale, oppure che sono a rischio di dispersione scolastica o in cerca di lavoro.
“Obiettivo Orientamento Piemonte” è innanzitutto una rete di sportelli pubblici gratuiti che offrono servizi di accoglienza, colloqui individuali o di gruppo e incontri negli istituti scolastici, per accompagnare i giovani nelle delicate fasi di passaggio tra un ordine di scuola e l’altro, per riprendere un percorso di studi interrotto o per orientare alla ricerca di un lavoro rispondente alle proprie attitudini e capacità.
Gli sportelli in città metropolitana sono gestiti da un raggruppamento territoriale, individuato con procedura a evidenza pubblica, che riunisce enti accreditati per le attività di orientamento e che lavora in collaborazione con scuole, università, centri per l’impiego, servizi per il lavoro, Comuni, associazioni, organizzazioni sindacali e datoriali.
“L’orientamento è efficace quando sviluppa nel giovane la conoscenza di sé e la capacità di prendere decisioni, di progettare il proprio percorso di vita, realizzandosi nel percorso formativo, nel mondo del lavoro e nel contesto sociale” dichiara il vicesindaco della Città metropolitana. “I servizi di orientamento richiedono la compartecipazione di diversi soggetti, tra loro coordinati, partendo dai bisogni dei giovani: ogni attore istituzionale, sociale e privato è chiamato ad assolvere il proprio compito in maniera integrata, condividendo strumenti, metodologie e prassi per offrire servizi omogenei, ma declinati secondo le specificità di ogni singolo territorio e di ogni individuo”.

Per avere informazioni sulle opportunità formative presenti in Città metropolitana è possibile consultare la pagina “Scegli il tuo percorso”: www.cittametropolitana.torino.it/cms/ifp/orientamento/percorso,
E’ inoltre disponibile l’elenco degli sportelli territoriali alla pagina: www.cittametropolitana.torino.it/cms/ifp/orientamento/sportelli
Sul sito delle Regione Piemonte è infine consultabile una mappa georeferenziata per individuare lo sportello di orientamento più vicino: www.regione.piemonte.it/formazione/orientamento/cosa.htm

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Anche quest’anno, come è ormai tradizione, il Centro servizi didattici (CeSeDi) della Città metropolitana di Torino mette a disposizione di studenti e insegnanti le sue numerose iniziative e opportunità di approfondimento, di formazione e di sperimentazione didattica innovativa.
Il catalogo 2016-2017 è formato da due fascicoli: uno è dedicato alle attività di formazione degli insegnanti, con i servizi della biblioteca e del centro di documentazione, l’altro raccoglie tutti i progetti e le iniziative rivolti agli allievi dei sistemi di istruzione e di formazione professionale. Quest’ultimo è ulteriormente suddiviso in settori di attività: dalla storia dell’Italia e della società contemporanea alla divulgazione delle scienze, dall’educazione alla cittadinanza e alla legalità ai diritti e alle politiche di inclusione, dall’educazione al benessere alle modalità di integrazione tra scuola e lavoro attraverso l’alternanza.
Le attività del catalogo pongono un’attenzione particolare alla lotta a ogni forma di discriminazione, alle pari opportunità, all’accesso ai diritti e ai percorsi di integrazione e di inclusione dei soggetti più deboli. In questa prospettiva, da diversi anni il CeSeDi propone, con la collaborazione di associazioni del terzo settore, iniziative sempre più partecipate sui temi delle migrazioni, del bullismo, del contrasto all’omo-transfobia e dell’educazione sentimentale e affettiva nell’adolescenza. Un’altra priorità è rappresentata dalle attività formative incentrate sul raccordo tra i mondi della scuola e del lavoro, fondamentali in una fase in cui l’alternanza scuola-lavoro è diventata parte integrante dell’offerta formativa della secondaria di secondo grado.
Decisamente significativi i dati dell’attività del CeSeDi nello scorso anno scolastico: il Centro ha risposto alle richieste di 732 gruppi classe per un totale di circa 19mila studenti coinvolti, con un incremento di circa il 19% rispetto all’anno precedente. Le attività di formazione per gli insegnanti hanno coinvolto circa 2mila operatori dell’istruzione e della formazione.
Per la prima volta, a partire dal nuovo anno scolastico 2016-2017, gran parte delle attività di formazione per il personale della scuola sono state riconosciute dall’Ufficio scolastico regionale del Piemonte. Le esperienze e le buone pratiche del Centro servizi didattici della Città metropolitana sull’innovazione della didattica, in particolare sulle tematiche dell’apprendimento cooperativo, sono state quindi ufficialmente accreditate a livello ministeriale, entrando a pieno titolo nel sistema nazionale di formazione continua dei docenti.