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Cittàmetropolitana di Torino

VISITE GUIDATE A PALAZZO DAL POZZO DELLA CISTERNA

15 OTTOBRE 2016 - VISITA GUIDATA CON L'ACCADEMIA SCRIMA E IL GRUPPO STORICO "PRINCIPI DAL POZZO DELLA CISTERNA". IN MATTINATA UN CONVEGNO SUL PRINCIPE ODDONE

L'ottavo appuntamento del 2016 con le visite guidate a Palazzo Dal Pozzo della Cisterna, sede della Città Metropolitana di Torino, è fissato per le ore 10 di sabato 15 ottobre. La visita a Palazzo Cisterna sarà accompagnata dall'Accademia Scrima Torino e dal gruppo storico "Principi dal Pozzo della Cisterna 1843-1870" di Reano. Entrambe le associazioni fanno parte dell'Albo dei gruppi storici istituito nel 2005 dall'allora Provincia di Torino, oggi Città Metropolitana.

Sabato 15 ottobre alle 10,30 Palazzo Cisterna ospiterà inoltre il convegno storico-scientifico "Oddone, un piccolo grande Principe", organizzato dal Centro Studi Principe Oddone di Saluzzo. Il programma dei lavori prevede un intervento del professor Claudio Cardellini, docente alla facoltà di Medicina dell'Università di Torino, sul tema "Studio medico legale sulla morte di S.A.R Oddone di Savoia". La storica Maura Ajmar tratterà invece della "Breve vita di un Piccolo Principe".

I Gruppi Storici che animeranno la giornata del 15 ottobre a Palazzo Cisterna

Fondata nell'aprile del 1995, l'Accademia Scrima di Torino è la succursale piemontese dell'Istituto di ricerca e studi dell'Accademia Scherma Tradizionale di Bologna. L'associazione ha come scopo lo studio teorico e pratico e la diffusione delle tecniche di combattimento a mano nuda e all'arma bianca - tanto civili quanto militari - praticate in Italia nelle diverse epoche storiche, ad eccezione di quelle nate a puro scopo sportivo e di quelle di origine orientale.
Per saperne di più: www.scrimatorino.it

Il gruppo storico "Principi dal Pozzo della Cisterna 1843-1870" di Reano trae spunto dal ramo di Torino dei Principi Dal Pozzo della Cisterna il cui capostipite, Giovanni Ludovico Dal Pozzo, visse intorno al 1578 nel feudo di Reano. Ludovico primo Presidente del Senato Subalpino trasformò il castello reanese in palazzo nobiliare ed ebbe dal Papa la facoltà di coniare monete. Ultima erede delle sostanze della famiglia Dal Pozzo della Cisterna fu la Principessa Maria Vittoria, nata nel 1847 e andata in sposa nel 1867 al Principe Amedeo Di Savoia, Duca D'Aosta e poi Re di Spagna. Nelle sue rievocazioni, il gruppo di Reano fa rivivere gli episodi salienti della breve vita di Maria Vittoria, che amava trascorrere periodi di villeggiatura nel maniero reanese.
Per saperne di più: www.principidalpozzo.it

Il Principe Oddone, sfortunato figlio di Vittorio Emanuele II e cultore dell'archeologia

Per la prima volta in assoluto, nel corso del convegno in programma sabato 15 ottobre a Palazzo Cisterna, verrà presentato il caso clinico della malattia del Principe Oddone Eugenio Maria, Duca del Monferrato, nato nel Castello di Racconigi l'11 luglio del 1846, da Maria Adelaide d'Asburgo Lorena e da Vittorio Emanuele, allora Principe di Piemonte, destinato a diventare il primo Re d'Italia con il nome di Vittorio Emanuele II. Battezzato nella chiesa di San Giovanni, il Principe Oddone aveva come madrina la nonna Maria Teresa d'Asburgo Toscana e come padrino Eugenio di Savoia-Villafranca.

Purtroppo la natura non era stata benigna con lui: non aveva ereditato la bellezza della madre e neppure il vigore del padre. Nonostante un corpo deforme, Oddone aveva l'acume e l'intelligenza dei suoi avi, da Emanuele Filiberto al nonno Carlo Alberto. D'altro canto, la sua nascita era il  risultato di un matrimonio fra doppi cugini: la nonna era prima cugina con la mamma, il padre e la madre erano primi cugini. I matrimoni tra consanguinei erano una scelta eminentemente politica, in uso non solo in casa Savoia ma in tutte le dinastie regnanti del tempo. Rimasto orfano della madre prima di compiere i nove anni d'età, Oddone crebbe sotto le amorevoli cure della sorella maggiore Maria Clotilde e sotto la protezione dei suoi fratelli.

Costretto a passare buona parte del suo tempo su una carrozzella, era portato a spasso in giardino dai fratelli, Umberto e Amedeo. Emarginato a causa delle sue condizioni di salute dalla vita attiva della corte Sabauda, il Principe e Duca del Monferrato si dedicò agli studi di archeologia ed arte. Nel 1862, all'età di 16 anni, si trasferì a Genova, per godere dei vantaggi offerti dall'aria marina alla sua gracile costituzione fisica. Genova, città sempre ostile ai Savoia, accolse bene il piccolo Principe, il quale, negli anni in cui vi soggiornò dotò la città di un patrimonio rilevante di vasi greci, bronzi, ceramiche, vetri e gemme romane, oggi custoditi al Museo di Archeologia Ligure. Altri pezzi da lui donati sono presenti alla Galleria d'Arte Moderna di Genova, a lui intitolata.

Come studioso ebbe modo di conoscere i maggiori esponenti della cultura dell'epoca, tra i quali lo scultore Santo Varni che gli fu consigliere ed amico. Le sue condizioni fisiche peggiorarono e morì il 22 gennaio del 1866, poco prima dell'alba, esattamente undici anni e due giorni dopo la scomparsa di sua madre. Saputo delle gravi condizioni del figlio, il Re Vittorio Emanuele II partì per raggiungere il suo capezzale, ma non ebbe il coraggio di avvicinarsi e attese l'annuncio della morte nell'anticamera. Genova tributò al Piccolo Principe funerali da Re, sotto gli occhi stupiti del padre e della corte. Genova gli aveva intitolato anche un tratto di circonvallazione, ma nel 1944 il regime fascista repubblicano decise di punire i Savoia, cancellando la toponomastica ad essi dedicata. A Torino è invece tuttora dedicato a Oddone un corso. Negli anni di vita a Roma, Vittorio Emanuele II, appena uscito dalla Villa in cui soggiornava con la Rosina, incontrava davanti al cancello un piccolo storpio, al quale ogni mattina dava dei soldi. Rimproverato dal suo intendente il Re rispose: "lo faccio perché mi ricorda il mio Oddone".

(13 ottobre 2016)