Tutela fauna e flora
Nell’ambito del progetto Life Insubricus, dedicato alla tutela del Pelobates fuscus insubricus, una specie simile a un piccolo rospo, di cui sono rimaste poche migliaia di esemplari in pochissimi luoghi fra Piemonte e Lombardia, la Città metropolitana di Torino sta costituendo un elenco di erpetologi a cui conferire incarichi, in relazione alle attività di monitoraggio del progetto.
L’avviso pubblico si rivolge a chi è possesso di laurea triennale e/o magistrale in Scienze naturali, Scienze biologiche, Scienze ambientali e/o equipollenti; le attività previste sono attività di monitoraggio con barriera e con rilievi qualitativi e semi-quantitativi e/o eventuali rilievi idrologici.
Le aree interessate sono in particolare Boschi e Paludi di Bellavista; Laghi d'Ivrea, Scarmagno–Torre Canavese (Morena destra d'Ivrea), Stagni di Poirino Favari.
La short list, che è un procedimento preselettivo, consentirà di conferire incarichi professionali individuali, con contratti di lavoro autonomo anche di natura occasionale in aderenza alla normativa vigente. Sono ricercate capacità gestionali, affidabilità, impegno, e disponibilità di professionisti auspicando la partecipazione di giovani laureati. L’iscrizione nell’elenco non comporta l’automatico affidamento degli incarichi.
Eventuali richieste di chiarimenti e/o informazioni di carattere amministrativo dovranno essere formulate tramite comunicazione trasmessa all’indirizzo: alessandra.pucci@cittametropolitana.torino.it, indicando nell’oggetto “LIFE19 NAT/IT/000883 – Short list per l’individuazione di erpetologi Junior”.
Le domande vanno presentate entro il 12 marzo alle ore 12 e inviate tramite PEC personale all’indirizzo: protocollo@cert.cittametropolitana.torino.it
e in copia conoscenza a areeprotette@cittametropolitana.torino.it, alessandra.pucci@cittametropolitana.torino.it
L’avviso con tutte le informazioni è pubblicato qui
http://trasparenza.cittametropolitana.torino.it/atti-delle-amministrazioni-aggiudicatrici-e-degli-enti-aggiudicatori-distintamente-per-ogni-procedura
Per maggiori conoscenze sul progetto Life Insubricus
https://www.lifeinsubricus.eu/pelobate-fosco/
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Tutela fauna e flora
È denutrito e soffre di una gravissima forma di rogna, che gli rende quasi impossibile aprire gli occhi, ma i sanitari del Centro Animali Non Convenzionali di Grugliasco non disperano di salvarlo: è un maschio adulto di Volpe recuperato da un tecnico faunistico del progetto “Salviamoli insieme on the road” ieri pomeriggio all’esterno di un’azienda di via Spinelli a Nichelino, su segnalazione dei dipendenti dell’azienda stessa. Attualmente l’animale è ricoverato al CANC, dove gli vengono somministrate le terapie del caso. Solo l’esito degli accertamenti e delle cure a cui viene sottoposto al Centro Animali Non Convenzionali di Grugliasco potrà stabilire se l’animale si riprenderà e se sarà in grado in futuro di tornare a vivere in natura.“Dobbiamo ringraziare gli operatori e i sanitari del CANC per la loro preziosa opera, che, oltre a tutelare la fauna selvatica, valorizza il ruolo dei cittadini che segnalano le situazioni di pericolo in cui possono venirsi a trovare gli animali, anche in contesti urbani o periurbani” sottolinea il Consigliere metropolitano delegato alla tutela della fauna e della flora, Gianfranco Guerrini.
Il salvataggio della Volpe a Nichelino rientra tra gli interventi previsti dalla convenzione attivata dalla Città Metropolitana, che vede l'impegno diretto della Struttura didattica speciale Veterinaria dell'Università di Torino per il recupero in campo della fauna selvatica, oltre che del personale della Funzione specializzata tutela fauna e flora della Città metropolitana. Il servizio “Salviamoli Insieme on the road” è attivo 24 ore su 24 sulla linea telefonica 349-4163385, a cui rispondono i tecnici faunistici che effettuano i recuperi. Al numero 366-6867428 rispondono invece i veterinari in reperibilità che visitano gli animali selvatici portati al CANC dai privati cittadini.

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Nell’attuale situazione di emergenza e di sorveglianza, per evitare l’espandersi dell’epidemia di Peste suina africana, i cuccioli e gli esemplari adulti di cinghialirinvenuti in difficoltà o ritenuti abbandonati dai genitori non possono più essere consegnati al CANC, il Centro Animali Non Convenzionali di Grugliasco. Lo comunicano i responsabili della Struttura didattica speciale Veterinaria dell'Università di Torino, convenzionata con la Funzione specializzata Tutela Fauna e Flora della Città Metropolitana di Torino per il servizio “Salviamoli insieme onthe road”.La Peste suina africana ha già provocato la morte di decine di cinghiali e imposto rigide misure di sorveglianza, controlli e divieti di attività all'aperto in un'area che comprende 114 Comuni, di cui 78 in Provincia di Alessandria e 36 nella Città Metropolitana di Genova e in Provincia di Savona. Negli altri territori piemontesi e liguri si impongono misure di sorveglianza e prudenza, come appunto lo stop al ricovero di suidi presso il CANC.
Coloro che rinvenissero una carcassa di cinghiale sono invitati a scattare una fotografia, a raccogliere le coordinate geografiche del luogo e a segnalare il ritrovamento. È possibile contattare il Nodo Regionale Emergenze, chiamando il numero telefonico 011-4322222 oppure il Servizio Veterinario dell’Asl in cui si è residenti.
In caso si rinvenga una carcassa di cinghiale morto occorre pulire e disinfettare le proprie scarpe e gli pneumatici dei veicoli che possano essere transitati sopra parti delle carcasse, escrementi o urina dei cinghiali rinvenuti morti. Non si devono abbandonare nell’ambiente e nelle zone di caccia rifiuti e scarti alimentari, in particolar modo quelli contenenti carni o prodotti derivanti da maiali e cinghiali. Non si devono foraggiare i cinghiali, a meno che non si sia espressamente autorizzati. È buona norma per i cittadini non addetti ai lavori evitare contatti con allevamenti suini, rispettare le norme di biosicurezza se si allevano suini o se si deve visitare un allevamento.
La Peste suina è una malattia infettiva altamente contagiosa, tipicamente emorragica, causata da un virus appartenente al genere Asfivirus che colpisce solo i suidi domestici e selvatici causando un’elevata mortalità. Non si trasmette all’uomo, la carne suina e gli insaccati sono sicuri e quindi non vi sono rischi per la popolazione. Il virus è molto stabile e rimane infettante per diverse settimane, anche nelle carcasse abbandonate sul territorio. Viene inattivato solo dalla cottura e da specifici disinfettanti.

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Ha destato irritazione l’affissione in una bacheca all’ingresso del Parco del Monte San Giorgio a Piossasco di un volantino con espressioni insultanti rivolte ad un agente di vigilanza ambientale e faunistica della Città Metropolitana di Torino.Il volantino invitava gli “amici cacciatori” a festeggiare con una cena in programma il 18 febbraio il pensionamento di un agente indicato con nome e cognome, celebrando con volgarità il presunto venir meno dei controlli sulle violazioni alle normative venatorie.
“Un fatto grave, che dimostra la scarsa sensibilità ambientale e una certa allergia alle regole da parte di una piccola minoranza di cittadini, ma che sprona il nostro personale e proseguire il suo impegno nel vigilare contro le violazioni delle norme in materia di ambiente e di attività venatoria” commentano il Vicesindaco della Città Metropolitana Jacopo Suppo e il Consigliere delegato all'ambiente e alla tutela della fauna e della flora Gianfranco Guerrini.
Peraltro l'agente colpito dal volantino irridente continua a garantire il suo impegno nella vigilanza a titolo volontario: “una scelta che qualifica la sua serietà e la sua dedizione. Sia chiaro dunque che la Città Metropolitana prosegue il suo impegno per il rispetto delle regole in materia di ambiente e di caccia. Il progressivo pensionamento degli agenti e la necessità di sostituirli con nuovo personale sono temi ben noti all’attuale amministrazione, a cui intendiamo porre rimedio in tempi accettabili, perché non possiamo assolutamente pensare di non esercitare le funzioni delegate alla Città Metropolitana dalla Regione Piemonte. La continuità del servizio di vigilanza è assicurata" concludono Suppo e Guerrini.
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Sono ancora riservate la diagnosi e la prognosi sulla giovane Aquila Reale recuperata a Traversella sulla strada che conduce a Fondo dai tecnici faunistici che effettuano i recuperi nell’ambito del servizio “Salviamoli insieme on the road”. Il giovane rapace è stato portato al CANC, il Centro Animali Non Convenzionali di Largo Braccini 2 a Grugliasco, dove i medici veterinari della Struttura didattica speciale Veterinaria dell'Università di Torino hanno accolto e visitato l’animale, apparso molto debilitato, tanto da non reggersi in piedi. L’Aquila Reale è stata messa sotto terapia e stabilizzata, in modo che potesse affrontare l'anestesia, un esame del sangue, una radiografia e una TAC, che non hanno evidenziato lesioni. Al momento si ipotizza che il volatile sia stato intossicato da una preda avvelenata. È stata impostata una terapia per consentire all’Aquila di riprendersi.Il servizio “Salviamoli Insieme on the road”, curato dal CANC in convenzione con la Funzione specializzata Tutela fauna e flora della Città Metropolitana di Torino, è attivo 24 ore su 24 sulla linea telefonica 349-4163385, a cui rispondono i tecnici faunistici che effettuano i recuperi. Al numero 366-6867428 rispondono invece i veterinari in reperibilità che visitano gli animali selvatici portati al CANC dai privati cittadini.

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Si intitola “Lupus in Fabula” la camminata teatrale di e con la compagnia Faber Teater e con gli accompagnatori naturalistici Marco Pozzi e Tiziana Di Martino, organizzata nell’ambito delle iniziative del progetto europeo LIFE WolfAlps EU, di cui la Città Metropolitana di Torino è partner. L’appuntamento è per le 10,30 di domenica 5 dicembre alla chiesa romanica di Sant’Andrea in Val Caramellini a Casalborgone, dove sarà possibile parcheggiare le auto. La camminata durerà un paio di ore, dalle 11 alle 13, sulle tracce del lupo e con l’accompagnamento dei racconti proposti da Faber Teater e dai due accompagnatori naturalistici. Il percorso si sviluppa su strade e sentieri per 2 km circa, con lievi dislivelli. È un’escursione di moderata difficoltà, per adulti e bambini a partire dagli 8 anni, che comprende tratti di sentiero resi più scivolosi dal tappeto di foglie cadute nelle scorse settimane. Sono necessari un abbigliamento caldo e scarpe comodeda escursione. Al termine verrà offerto un rinfresco all’Oasi degli Animali di San Sebastiano da Po.La partecipazione all’iniziativa è gratuita, ma con prenotazioneobbligatoria, scrivendo a info@faberteater.com o chiamando i numeri telefonici 338-2000758 e 349-6796009. L’evento rispetta le norme anti-Covid19 e in caso di pioggia la camminata verrà rimandata.

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Sono tre giovani cervi e quattro caprioli e li hanno svezzati con amore i sanitari e i tecnici del CANC, il Centro Animali Non Convenzionali della Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università, convenzionato con la Funzione specializzata Tutela Fauna e Flora della Città Metropolitana di Torino. Per loro, dopo essere stati salvati e allevati nel centro specializzato di Grugliasco, è arrivato il momento di recuperare pienamente la naturale distanza e la naturale diffidenza nei confronti dell’uomo. In questi casi gli ungulati svezzati vengono trasportati (nelle foto allegate l’operazione, effettuata dal personale della Città Metropolitana) in un ambiente idoneo al loro sostentamento naturale, lontano dai centri abitati e dalle colture agricole e di notevole valenza naturalistica. Una volta “rinselvatichiti” vengono immessi nell’ambiente naturale più consono alla loro specie. Grazie alle cure dei veterinari e dei tecnici del CANC, caprioli e cervi vengonosvezzati con latte di capra, il più simile a quello materno, evitando comunque il più possibile il contatto con gli esseri umani. Acquisire una certa confidenza con le persone per cervi e caprioli è dannoso, perché li espone inutilmente al pericolo di essere catturati.
Sono abbastanza frequenti i casi di cittadini che si rivolgono alla Funzione specializzata Tutela Fauna e Flora o ai veterinari del Centro Animali Non Convenzionali di Grugliasco per consegnare piccoli di mammiferi e uccelli selvatici rinvenuti in zone rurali o montane. E’ bene sottolineare che, nella maggior parte dei casi, non si tratta di animali abbandonati dai genitori. I piccoli non devono essere sottratti alle cure della mamma, che spesso si aggira nei paraggi dei luoghi in cui vengono avvistati. Si deve intervenire solo quando i cuccioli sono in evidente difficoltà o sono feriti. Quando non sono in difficoltà, prelevarli significa compromettere la loro capacità di vivere nell’ambiente naturale, perché si rischia di innescare il meccanismo dell’imprinting: quegli animali perdono il loro naturale timore dell’uomo.
La Città Metropolitana di Torino, grazie al progetto “Salviamoli Insieme”, garantisce un importante presidio sul territorio per la tutela della fauna selvatica. Ma si tratta appunto di un servizio da allertare solo in caso di effettiva necessità. Gli animali in difficoltà devono essere ricoverati presso centri di riabilitazione e riambientamento convenzionati con la Città Metropolitana (nei quali si cerca di farli tornare alla loro naturale “selvaticità”) e, quando è possibile e opportuno, liberati nel corso di operazioni complesse e delicate, eseguite da personale specializzato. Per il personale del CANC il salvataggio di cuccioli di cervo e capriolo rientra tra quelli previsti dalla convenzione attivata dalla Città Metropolitana, che vede l'impegno diretto della Struttura didattica speciale Veterinaria dell'Università di Torino, oltre che del personale della Funzione specializzata tutela fauna e flora della Città Metropolitana, nel servizio “Salviamoli Insieme”, che prevede il recupero in campo della fauna selvatica pericolosa o non gestibile dai cittadini. Il CANC ha sede in largo Braccini 2 a Grugliasco e, come detto, cura il servizio per conto della Città Metropolitana.
Inoltre ilservizio “Salviamoli Insieme on the road” è attivo 24 ore su 24 sulla linea telefonica 349-4163385, a cui rispondono i tecnici faunistici che effettuano i recuperi. In molti casi i tecnici faunistici consigliano di non spostare i piccoli e, se necessario, si recano sul posto per verificarne le condizioni. Al numero 366-6867428 rispondono invece i veterinari in reperibilità che visitano gli animali selvatici portati al CANC dai privati cittadini.
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Tra il 2015 e il 2021 il Banco Alimentare del Piemonte Onlus ha ricevuto, trattato e distribuito 6.450 Kg di carne di cinghiali e, a sua volta, ha donato 43.000 porzioni di pasti caldi con porzioni di carne a 47 strutture caritative, che l’hanno distribuita a 9.585 persone in difficoltà. Solo nell’ultimo anno sono state aiutate 2.414 persone, che hanno potuto consumare la carne nei piatti caldi nelle mense.Negli ultimi anni alla raccolta ha dato un fondamentale contributo la Funzione specializzata Tutela fauna e flora della Città Metropolitana di Torino, che nel 2020 ha ceduto al Banco Alimentare 3.582 Kg di carne di cinghiali abbattuti nell’ambito del Piano per il contenimento della specie sul territorio.Nell’anno in corso sono stati sinora consegnati 1833 kg. Una convenzione con il Banco Alimentare consente alla Città Metropolitana di collocare i capi abbattuti eccedenti alle richieste degli esercizi commerciali che hanno aderito al bando per il ritiro di capi di fauna selvatica derivanti dalle attività di controllo faunistico. Il Banco Alimentare del Piemonte, associazione senza scopo di lucro che persegue finalità di solidarietà, è stato individuato come partner a seguito di una procedura selettiva pubblica, poiché opera in modo continuativo, attivo e diretto a sostegno di situazioni di disagio sociale, raccogliendo le eccedenze agroalimentari e redistribuendole ad enti e iniziative che si occupano di assistenza ed aiuto ai poveri ed agli emarginati.
“La convenzione, - sottolinea il Vicesindaco metropolitano Roberto Montà – consente un impiego socialmente utile delle carni dei cinghiali abbattuti ed evita al nostro Ente le spese per l’incenerimento degli esemplari non collocabili sul mercato”. La convenzione offre al Banco Alimentare del Piemonte la possibilità di aggiungere, all’interno della distribuzione di cibo alle persone in difficoltà, un prodotto ad alto valore nutrizionale come la carne, in questo caso di cinghiale.
Il Banco Alimentare ha identificato un centro di lavorazione delle carni di fauna selvatica in possesso dell’autorizzazione per l’esercizio dell’attività, al quale ha demandato il ritiro degli animali anche in orario notturno e il rilascio dell’attestazione di consegna, con la sottoscrizione di una copia del verbale di assegnazione compilato dagli operatori del corpo di Polizia locale della Città Metropolitana di Torino. Il centro garantisce la lavorazione delle carni e la predisposizione di confezioni sottovuoto appropriate ai diversi utilizzi del Banco Alimentare, oltre alle verifiche sanitarie necessarie ad attestare la commestibilità delle carni, rapportandosi direttamente con l’Asl competente per territorio.
Il personale della Città Metropolitana incaricato del contenimento conferisce al Banco Alimentare parte dei cinghiali abbattuti selettivamente, consegnando gli animali direttamente al centro di lavorazione indicato e fornendo la documentazione che attesta la lecita provenienza delle carcasse, l’abbattimento dei cinghiali nel rispetto delle norme vigenti e la loro consegna a titolo non oneroso al Banco Alimentare del Piemonte.
SABATO 27 NOVEMBRE TORNA LA COLLETTA ALIMENTARE E PROSEGUE PER UNA SETTIMANA
La Colletta Alimentare, patrocinata dalla Città Metropolitana di Torino, è arrivata ad un anniversario importante, visto che sabato 27 novembre festeggia i 25 anni. Dal 1996 il Banco Alimentare organizza quello che si configura come un grande gesto di condivisione in tutta Italia. Il venticinquesimo anniversario è segnato da un doppio appuntamento. Sabato 27 sarà il giorno della Colletta in presenza, durante il quale in centinaia di punti vendita di generi alimentari sarà possibile acquistare e donare cibo per chi è in difficoltà. Da domenica 28 novembre a domenica 5 dicembre sarà invece possibile presso i supermercati aderenti proseguire la colletta con l’acquisto, alla cassa e online, della card da 2, 5 o 10 euro, che verrà poi trasformata in cibo. Oppure con la spesa online. La modalità della Card, attuata lo scorso anno, ha raccolto il favore di molti e ha reso possibile il realizzarsi della Colletta anche in una situazione di emergenza, come la pandemia. Nel 2020, grazie all’impegno di 164 volontari, alla generosità dei piemontesi che hanno partecipato alla Colletta Alimentare, di 138 aziende, 291 supermercati e 25 mense, il Banco Alimentare del Piemonte ha raccolto e distribuito 15 milioni di pasti, sostenendo 111.249 persone e 605 strutture caritative accreditate, redistribuendo 62.738 porzioni provenienti dalla ristorazione collettiva, 202 tonnellate di alimenti freschi, 1.888 tonnellate di prodotti raccolti dall'industria alimentare e 2.186 tonnellate raccolte dal progetto Siticibo GDO. Ogni giorno il Banco Alimentare recupera eccedenze alimentari per distribuirle a strutture caritative che offrono pasti o pacchi alimentari a persone che vivono in difficoltà.

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Sabato 20 novembre alle 15 all’istituto Giacinto Pacchiotti di Giaveno si parlerà del recupero degli animali selvatici feriti nell’ambito del progetto “Salviamoli insieme” della Città metropolitana di Torino. L’Unitre Giaveno Val Sangone ha chiamato a parlare del tema “I Selvatici in difficoltà. Storie di 30 anni di recuperi” Leone Ariemme, già agente faunistico-ambientale e ora consulente della Città Metropolitana, la cui esperienza professionale è ricca di episodi curiosi, talora affascinanti e talora commoventi. Lo spunto per organizzare l’incontro è nato dall’interesse suscitato tra gli studenti dell’Unitre giavenese da una lezione di etologia tenuta dal docente Mauro Moretta nel mese di ottobre.“Come annunciato con l’apertura e la ripresa dei corsi e delle attività dell’Unitre Giaveno Val Sangone, il nostro proposito è di presentare accanto alla consueta programmazione didattica una serie di appuntamenti di approfondimento con esperti e appassionati, per un accrescimento di opportunità di conoscenza e di socialità per gli iscritti e per tutti coloro che vorranno partecipare. - sottolinea la Presidente Alessandra Maritano - Ci è parso molto interessante ospitare Ariemme, che in oltre trent’anni ha recuperato e liberato una quantità incredibile di animali: rapaci, lupi, cervi ma anche serpenti esotici e altre specie”.
Il segreto del successo tecnico, ma anche dell’attenzione dell’opinione pubblica per il lavoro degli agenti faunistico-ambientali di quella che ora si chiama Funzione specializzata Tutela Fauna e Flora, risiede nella passione personale, supportata da un’approfondita conoscenza scientifica del mondo animale e dell’etologia delle varie specie. Tra gli interventi che hanno maggiormente “fatto notizia” si ricordano il salvataggio di un gipeto che era stato predato da un’aquila reale, il recupero di un cervo caduto in un burrone, la cattura di Wolverine, un lupo rinvenuto ferito a Borgone, o quella di una lince europea che era scappata da un proprietario che la teneva illegalmente in salotto. Leone Ariemme è in pensione da un paio di anni anni ma continua a collaborare con la Città Metropolitana di Torino in qualità di consulente e a tenere incontri divulgativi rivolti alla cittadinanza.
L’evento di sabato 20 novembre è patrocinato dalla Città Metropolitana di Torino ed è ad accesso libero, ma con un numero limitato di posti, per garantire il rispetto delle regole anti-Covid. Coloro che desiderano partecipare dovranno essere in possesso del Green Pass e prenotarsi, inviando una mail all’indirizzo mail@unitregiaveno.it oppure chiamando il numero telefonico 335-7896873.

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È stato affidato alle cure dei sanitari del Centro Animali Non Convenzionali di Grugliasco il Pitone reale che una cittadina di Coassolo ha recuperato nel cortile di un’abitazione a Lanzo e consegnato ai sanitari del CANC. L’animale, attualmente ricoverato all’ospedale della Struttura didattica speciale Veterinaria dell'Università di Torino, non presenta ferite ed è in buono stato di salute, a parte uno stato di dimagrimento a cui si sta cercando di ovviare.Il Pitone reale (Python regius), detto anche Pitone palla per via della posa caratteristica che assume, se disturbato, nascondendo la testa tra le spire, è un serpente costrittore della famiglia dei Pitonidi, che difficilmente supera i 150 cm di lunghezza. È un animale esotico, che alle nostre latitudini non può essere abbandonato all’aperto, perché non sopporterebbe le temperature invernali: per questo l’esemplare recuperato a Lanzo è stato ricoverato al CANC. Presenta un colorito brunastro con macchie e striature nere che gli donano una livrea particolarmente apprezzata. La testa ha una peculiare forma detta a cuore, che lo contraddistingue rispetto soprattutto ai boidi. Il carattere carattere timido e difficilmente aggressivo, le modeste dimensioni e le migliaia di possibili variazioni genotipiche rendono il Pitone reale indicato per l'allevamento da parte degli amatori. Non è consigliato maneggiare l’animalealungo, in quanto è facilmente stressabile e, oltretutto, lo stress potrebbe causare prolungati digiuni. Il Pitone reale si nutre principalmente di piccoli roditori come Gerboa topi o Gerbilli. Può saltare alcuni pasti nel periodo antecedente alla muta o nella fase di adattamento alle nuove condizioni di vita in cattività. Talvolta, da novembre a marzo, smette volontariamente di nutrirsi, senza che ciò rechi danno alla sua salute.
Il salvataggio del Pitone reale a Lanzo rientra tra gli interventi previsti dalla convenzione attivata dalla Città Metropolitana, che vede l'impegno diretto della Struttura didattica speciale Veterinaria dell'Università di Torino per il recupero in campo della fauna selvatica, oltre che del personale della Funzione specializzata tutela fauna e flora della Città metropolitana. Nel 2020 il CANC ha soccorso e curato oltre 3.700 animali selvatici, mentre nel 2021 la cifra ha già superato quota 4.450.
Il CANC ha sede in largo Braccini 2 a Grugliasco e cura il servizio per conto della Città Metropolitana. Il servizio “Salviamoli Insieme on the road” è attivo 24 ore su 24 sulle linee telefoniche 349-4163385 e 3666867428.

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