I NOSTRI COMUNICATI

 

Tutela fauna e flora

Tutela fauna e flora

A seguito di una richiesta di supporto alla Polizia locale della Città metropolitana di Torino, un Istruttore direttivo di vigilanza e un agente sono intervenuti stamani per aiutare 9 anatroccoli in difficoltà nel cortile di uno stabile di Via Mentana a Torino.
Approfittando di un luogo riparato e sicuro, una femmina di Germano reale molto probabilmente era riuscita a nidificare. I giovani volatili segnalati alla Polizia locale della Città metropolitana non erano ancora in grado di seguire la madre per raggiungere le rive del Po e rischiavano dirimanere isolati. Gli agenti della Città metropolitana di Torino sono riusciti a catturare la mamma anatra con i piccoli, li hanno collocati in un trasportino e li hanno rimessi in libertà in riva al Po.

COSA FARE SE SI AVVISTANO ANIMALI IN DIFFICOLTÀ E COME VALUTARE SE LO SONO EFFETTIVAMENTE

Per quanto riguarda i soli animali selvatici, sono abbastanza frequenti i casi di cittadini che si rivolgono alla Funzione specializzata Tutela Fauna e Floradella Città metropolitana di Torinoo ai veterinari del Centro Animali Non Convenzionali di Grugliasco per consegnare piccoli di mammiferi e uccelli selvatici rinvenuti in zone rurali o montane, ma anche nei centri urbani, soprattutto nelle stagioni in cui le famiglie di volatili e mammiferi si arricchiscono di nuovi nati. E’ bene sottolineare che, nella maggior parte dei casi, i piccoli di animali selvatici non sono abbandonati dai genitori e non devono essere sottratti alle cure della mamma, che spesso si aggira nei paraggi dei luoghi in cui vengono avvistati. Si deve intervenire solo quando i piccoli sono in evidente difficoltà o sono feriti. Quando non sono in difficoltà, prelevarli significa compromettere la loro capacità di vivere nell’ambiente naturale, perché si rischia di innescare il meccanismo dell’imprinting: quegli animali perdono il loro naturale timore dell’uomo.
La Città Metropolitana di Torino, grazie al progetto “Salviamoli Insieme”, garantisce un importante presidio sul territorio per la tutela della fauna selvatica. Si tratta appunto di un servizio da allertare solo in caso di effettiva necessità. Gli animali in evidente difficoltà devono essere ricoverati presso centri di riabilitazione e riambientamento convenzionati con la Città Metropolitana (nei quali si cerca di farli tornare alla loro naturale “selvaticità”) e, quando è possibile e opportuno, liberati nel corso di operazioni complesse e delicate, eseguite da personale specializzato. Il CANC e la Città Metropolitana hanno stipulato da alcuni anni una convenzione, che prevede l'impegno diretto della Struttura didattica speciale Veterinaria dell'Università di Torino, oltre che del personale della Funzione specializzata tutela fauna e flora della Città Metropolitana, nel servizio “Salviamoli Insieme”. Tale servizio prevede il recupero in campo della fauna selvatica pericolosa o non gestibile dai cittadini. Il CANC ha sede in largo Braccini 2 a Grugliasco e, come detto, cura il servizio per conto della Città Metropolitana.
Inoltre il servizio “Salviamoli Insieme on the road” è attivo 24 ore su 24 sulla linea telefonica 349-4163385, a cui rispondono i tecnici faunistici che effettuano i recuperi. In molti casi i tecnici faunistici consigliano di non spostare i piccoli e, se necessario, si recano sul posto per verificarne le condizioni. Le segnalazioni di animali selvatici in difficoltà possono anche essere inviate via e-mail all’indirizzo infofauna@cittametropolitana.torino.itliberazione Germani reali nel Po 02 05 2023

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La Città metropolitana di Torino ha finanziato con 10.000 euro la ristrutturazione del tetto dell’incubatoio ittico di valle a Perosa Argentina, per consentire ai volontari che gestiscono le struttura di operare  in sicurezza. L'incubatoio è di proprietà del Comune di Perosa e sorge all'interno del parco Enrico Gay. È un fabbricato di medie dimensioni, collocato in un'area di svago, in cui le attività all’aria aperta delle scuole locali e manifestazioni di vario genere comportano la presenza di centinaia di visitatori. Il tetto della struttura dava segni di cedimento e si è quindi resa necessaria una ristrutturazione.
Come spiega Gianfranco Guerrini, Consigliere metropolitano delegato all’ambiente e alla tutela della fauna e della flora, “lasalvaguardia della fauna ittica autoctona è una delle competenze istituzionali proprie che la Città metropolitana di Torino gestisce attraverso una serie di azioni come la realizzazione di scale di risalita a valle di briglie e traverse presenti sui corsi d’acqua, il controllo del rilascio del deflusso minimo vitale a valle delle opere di captazione, la cattura e il trasferimento degli animali in occasione di crisi idriche, la regolamentazione e il controllo dell'attività di pesca e il ripopolamento con l’immissione di animali allevati all'interno di 13 incubatoi di valle, strutture di riproduzione delle specie autoctone gestite in collaborazione con le associazioni locali dei pescatori. Gli incubatoi si trovano nelle principali vallate alpine e operano sotto la supervisione della Città metropolitana e grazie all’impegno volontario di oltre cento pescatori sportivi”.
Per il ripopolamento del bacino del Chisone sono attive tre strutture. Quella di Porte si occupa della gestione del basso tratto del torrente, ma anche del torrente Lemina e del Chisola. Le altre due, a Perrero e a Perosa Argentina, sono gestite dall'Associazione Pescatori Valli Chisone e Germanasca e lavorano sinergicamente per il ripopolamento del torrente Germanasca e del tratto del Chisone a monte di Pinasca. L’impianto di Perrero ha la funzione di stabulare i riproduttori di trota fario mediterranea e di trota marmorata, mentre in quello di Perosa Argentina vengono incubate le uova e svezzate le giovani trotelle (avannotti) in attesa di essere liberate. Gli incubatoi di valle sono attivi dalla fine degli anni ‘80 del secolo scorso e sono soggetti ad usura, dovuta all'acqua delle vasche e alle intemperie.lavori incubatoio Perosa Argentina 1

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Oggi è morta Sole, una cagnetta dolce e tenera che non faceva male a nessuno, uccisa da un veleno buttato nel parco”: inizia così il messaggio appeso all'ingresso del Giardino dei Giusti a Nichelino, dove pochi giorni fa una padrona ha pianto la sua fedele amica. L’allarme per le esche avvelenate sparse nel parco di 15 mila metri quadrati in via Del Pascolo è uno dei tanti diffusi negli ultimi mesi. Del doloroso tema delle esche avvelenate si occupa la nuova puntata delle “Storie metropolitane” che la Direzione Comunicazione della Città metropolitana di Torino racconta con i reportage televisivi che vengono pubblicati nel canale Youtube dell’Ente.

Il reportage lo si può vedere all’indirizzo https://youtu.be/sLCxmnr84N8
A Nichelino è stata trovata una polverina bianca su alcune foglie sistemate sotto i cespugli, vicino alle panchine e lungo il vialetto principale del parco. Nella mattinata di lunedì 6 febbraio ad ispezionare il Giardino dei Giusti è intervenuta l’unità cinofila antiveleno della Polizia locale della Città metropolitana di Torino, di cui fanno parte l’istruttore direttivo di vigilanza e vice commissario Carlo Geymonat e il cane pastore australiano Myrtille, di cui Geymonat è conduttore. “Il pericolo per i nostri amici a quattro zampe è costante. - spiega Geymonat – Occorre fare molta attenzione quando si portano fuori i cani, anche perché con le nostre ispezioni svolgiamo una funzione di prevenzione e deterrenza, per far capire chi si macchia di questo odioso reato che non sempre può farla franca. Ma noi non possiamo essere ovunque e interveniamo sovente su segnalazione di episodi come quello avvenuto a Nichelino”. L’importante è quindi che i padroni dei cani rispettino le regole di comportamento, raccogliendo le deiezioni dei loro amici a quattro zampe, ma soprattutto che non li lascino liberi nei parchi e che controllino il loro comportamento, per evitare che durante le passeggiate al guinzaglio possano trovare e ingoiare cibo non sicuro.
Ma cosa si può fare in caso di emergenza? “Chi trova bocconi avvelenati deve segnalarlo alle forze dell’ordine o agli uffici sanitari competenti: Vigili Urbani, Carabinieri Forestali, Polizia Metropolitana, Asl, ecc. - spiega Carlo Geymonat – I soggetti competenti sul territorio lavorano in sinergia e, chiamando il numero di emergenza 112, si consente alla rete di attivarsi per interventi di emergenza per la bonifica dei luoghi in cui sono stati segnalati bocconi avvelenati”. La mattina del 6 febbraio durante il sopralluogo della Polizia Metropolitana nel Giardino dei Giusti, che fortunatamente non ha portato al rinvenimento di bocconi avvelenati, era presente Valentina Cera, Consigliera metropolitana delegata alle politiche giovanili, sociali e di parità, oltre che Consigliera comunale della Città di Nichelino. “Questo servizio è emblematico del ruolo della Città metropolitana di Torino a sostegno dei territori. - sottolinea la Consigliera Cera – per i cittadini è importantissimo il servizio svolto da Myrtille e dal suo conduttore. I controlli che vengono effettuati hanno una funzione di deterrenza, per contrastare un reato orribile come l’avvelenamento degli animali“.
Le esche avvelenate nelle aree montane vengono usate pensando di difendere il bestiame da orsi e lupi, per liberarsi della concorrenza di volpi e rapaci nella caccia di lepri e fagiani o addirittura, nelle aree urbane, per eliminare gli animali dei vicini. Ma il veleno non sceglie le sue vittime e le esche possono contaminare corsi d’acqua e terreni provocando danni incalcolabili agli ecosistemi anche nel tempo. Le unità cinofile antiveleno sono formate dalla coppia cane-conduttore che, attraverso un intenso percorso di formazione, sviluppa una fortissima intesa e reciproca comprensione. Sono costituite da militari dell’Arma dei Carabinieri, da guardiaparco e altro personale degli Enti Parco, da agenti delle Polizie provinciali, del Nucleo regionale di vigilanza faunistica della Regione Liguria, della Polizia locale della Città metropolitana di Torino. I cani antiveleno specializzati nell’individuare quantità anche minime di sostanze tossiche sparse sul terreno. L’attività delle unità cinofile è inquadrata nel progetto europeo LIFE WolfAlps EU “Azioni coordinate per migliorare la coesistenza fra lupo e attività umane a livello di popolazione alpina”.Myrtille Nichelino 06 02 2023 1

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La Città Metropolitana di Torino è da sempre attenta e sensibile al tema dei danni causati dalla fauna selvatica alle colture agricole ed è sempre intervenuta, compatibilmente con le proprie dotazioni organiche e con le proprie risorse finanziarie, per affrontare l’emergenza, anche organizzando sessioni di corsi abilitanti al selecontrollo del cinghiale”: lo sottolinea il Vicesindaco metropolitano Jacopo Suppo, ricordando che proprio ieri è stato approvato un Decreto che assegna risorse alle associazioni venatorie, di protezione ambientale e di protezione civile che partecipano alle attività di controllo numerico del cinghiale e di sorveglianza passiva sulla diffusione della peste suina sul territorio.
Ci pare quindi francamente ingeneroso accusarci di una sorta di velato ostruzionismo, come ha fatto il Presidente di Coldiretti Torino, Bruno Mecca Cici. - prosegue Suppo – Ricordo inoltre che abbiamo in corso una positiva interlocuzione con la Regione Piemonte e siamo in attesa che ci venga confermata l’assegnazione di risorse di personale per implementare il nostro impegno quotidiano nel contenimento della fauna selvatica dannosa per le colture agricole e per la sicurezza della circolazione extraurbana”.
I contributi previsti nel recente Decreto ammontano a 10.000 euro per le associazioni venatorie, di protezione ambientale e di protezione civile che, direttamente coordinate dalla Polizia metropolitana, hanno effettuato attività di coordinamento dei selecontrollori a partire dal 15 marzo scorso. Il contributo sarà erogato nella misura di 45 euro per ogni intervento documentato che abbia comportato il prelievo minimo di un cinghiale. Risorse per 5.000 euro potranno essere erogate alle associazioni venatorie e di protezione ambientale che parteciperanno con i propri soci alle attività di sorveglianza passiva per la ricerca di carcasse di cinghiale sul territorio, nell’ambito del coordinamento che sarà assicurato dalla Funzione specializzata Tutela Flora e Fauna della Città Metropolitana. Il contributo sarà erogato nella misura di 25 euro per ogni transetto percorso e documentato. I fondi saranno erogati per le attività espletate nel corso dell’anno fino all’esaurimento della disponibilità per ogni categoria di attività, a seguito della presentazione della documentazione sulle spese sostenute, nel corso delle attività realizzate per il depopolamento e la sorveglianza passiva, per il materiale di consumo e la gestione associativa.

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Per la conservazione della trota marmorata e del temolo adriatico nel bacino della Dora Baltea

A Ivrea e Quincinetto verranno attivati due nuovi impianti ittiogenici che entreranno a far parte, insieme agli altri 12, del sistema degli incubatoi ittici della Città metropolitana di Torino e che si adopereranno per la conservazione e gestione della Trota marmorata e del Temolo adriatico nel bacino della Dora Baltea.
L'incubatoio di Quincinetto, già utilizzato in passato, verrà riattivato e sarà gestito in collaborazione con il gruppo di volontari Roggia Montellina, per la stabulazione e l'allevamento dei riproduttori di Trota marmorata e Temolo adriatico. L'incubatoio di Ivrea, ancora in fase di progettazione, sarà invece realizzato con la finalità di incubare le uova delle due specie riprodotte a Quincinetto e svolgerà attività didattiche su tematiche relative all'acqua e alla tutela della biodiversità, in collaborazione con il futuro Consiglio di Valle della Dora Baltea, che riunirà i pescatori volontari e le associazioni ambientaliste locali.
Sia le strutture sia i terreni saranno messi a disposizione a titolo gratuito dai Comuni. La realizzazione dei due incubatoi rientra fra le azioni previste nell'ambito del progetto europeo LIFE Graymarble, a cui la Città metropolitana partecipa insieme al Dipartimento Programmazione, risorse idriche e territorio e al Dipartimento risorse naturali e corpo forestale della Regione Autonoma Valle d'Aosta (Ente capofila), al Dipartimento di ingegneria dell'ambiente, del territorio e delle infrastrutture del Politecnico di Torino, al Consorzio regionale per la tutela, l'incremento e l'esercizio della pesca della Valle d'Aosta, al Parco nazionale del Gran Paradiso e alla Flume sc-SME.
L'obiettivo principale di LIFE Graymarble è la tutela ed il potenziamento delle popolazioni di Temolo adriatico e Trota marmorata nelle acque del bacino della Dora Baltea, attraverso l'identificazione genetica delle popolazioni delle due specie - che saranno successivamente utilizzate come fondatori dei parchi riproduttori - e l'individuazione delle principali criticità che trote marmorate e temoli devono affrontare durante le migrazioni per la riproduzione e la ricerca di cibo.
Il budget totale del progetto è di 3.732.985 euro e la quota assegnata alla Città metropolitana di Torino è di 443.000 euro.
La Trota marmorata (Salmo marmoratus) ed il Temolo adriatico (Thymallus aeliani) sono due pesci d'acqua dolce in pericolo di estinzione in Italia. A seguito di ricerche condotte a partire dal 2007 dai partner del progetto, le analisi genetiche condotte su 200 riproduttori selvatici di trota marmorata hanno evidenziato altissimi livelli di ibridazione (93%) con la Trota fario atlantica (Salmo trutta). Inoltre, lungo 450 km di rete idrografica potenzialmente idonea ad ospitare questo endemismo, solo due popolazioni, in non oltre 20 km di fiume, sono risultate in possesso di un elevato grado di purezza. Per quanto riguarda il Temolo adriatico è considerato estinto nella quasi totalità del suo areale originario, con l'eccezione di due sole popolazioni residuali in Piemonte. Nel caso della fiume Dora Baltea sono ancora presenti diversi individui, distribuiti lungo un tratto fluviale non superiore ai 20 km, ma la cui genetica deve essere ancora chiarita e definita.

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La scorsa settimana, a seguito della segnalazione di un cittadino sulla presenza di esche contenenti chiodi e spilli nei pressi dell’Istituto scolastico comprensivo Tommaseo di via dei Mille a Torino, la sezione 1° Centro Crocetta della Polizia Locale ha richiesto alla Città Metropolitana l’intervento di un’unità cinofila della Polizia Metropolitana. Venerdì 18 novembre l’ufficiale della Polizia Metropolitana che svolge servizio come conduttore del cane antiveleno Myrtille è intervenuto nel luogo della segnalazione, insieme ad un collega agente dell'Ente di gestione delle aree protette delle Alpi Cozie, a sua volta conduttore del cane addestrato Luna.
Il sopralluogo non ha portato al rinvenimento di nuove esche, ma la sorveglianza sul fenomeno prosegue. Sul posto la Polizia Locale aveva anche rinvenuto un biglietto contenente una velata minaccia ai proprietari dei cani che non ne raccolgono le deiezioni. La Polizia Locale ha sporto una denuncia contro ignoti per lancio di esche e bocconi avvelenati.ricerca esche fronte IC Tommaseo Torino 1 r

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Nel mese di novembre si conclude ad Andrate l’iniziativa “Lupus in Fabula”, che propone un ciclo di camminate teatrali e ambientali e di proposte di turismo responsabile, organizzate nell’ambito del progetto europeo LIFE WolfAlps EU, di cui la Città Metropolitana è partner. Le camminate propongono pensieri e parole sul tema del lupo e del suo ritorno nelle Alpi, guidati dalla lettura di brani e da interventi di divulgazione naturalistica. Lo scopo è quello di interrogarsi sulla complessità della convivenza uomo-lupo passeggiando tra mito e realtà. Le camminate sono animate dallacompagnia Teatro & Società e da accompagnatori naturalistici che conoscono in modo approfondito e sanno raccontare territori che spaziano dalla Valle di Susa alla Serra d’Ivrea, dalle Valli di Lanzo alla Val Pellice.
Domenica 6 novembre continuerà l’avventura di Robin, piombato nella nostra epoca e tra i racconti sul Lupo, animale che suscita sempre forti emozioni, dall’odio all’amore, dalla paura al desiderio di poterlo avvistare. Nella narrazione, accanto agli attori di Teatro & Società, sarà presente una guida escursionistica ambientale dell’Asd Nordic Walking Andrate, che aiuterà il pubblico a conoscere l’habitat del lupo, ma anche come vive e come si riproduce, offrendo suggestioni per migliorare la convivenza tra uomo e lupo.
Il ritrovo dei partecipanti sarà alle 14 nel parcheggio di piazza Fraschetto adiacente al campo sportivo di Andrate. La passeggiata con animazione teatrale partirà alle 14,15 e si concluderà alle 16,30 al campo base di Regione Favà 2. Chi lo desidera potrà partecipare in mattinata ad un’escursione alle Terre Ballerine nei pressi del lago Pistono di Montalto Dora, con pranzo al sacco. Al termine dell’escursione pomeridiana si potrà partecipare al ristoro finale con polenta concia, formaggio e vino. La prenotazione è obbligatoria per tutti. Il percorso si sviluppa su strade e sentieri con modesti dislivelli per circa 4 km. Sono necessarie scarpe adatte ad un’escursione.
Per informazioni ed iscrizioni entro giovedì 3 novembre si può scrivere a daniela.fassino@italianwinetravels.it o chiamare il numero telefonico 348-0805946.Lupus in Fabula Prese Rossi 26 06 2022 foto Elio Pallard 4

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Nel mese di ottobre prosegueal Colle del Lys l’iniziativa “Lupus in Fabula”, che propone un ciclo di camminate teatrali e ambientali e di proposte di turismo responsabile, in programma da maggio a novembre, organizzate nell’ambito del progetto europeo LIFE WolfAlps EU, di cui la Città Metropolitana di Torino è partner. Le camminate propongono pensieri e parole sul tema del lupo e del suo ritorno nelle Alpi, guidati dalla lettura di brani e da interventi di divulgazione naturalistica. Lo scopo è quello di interrogarsi sulla complessità della convivenza uomo-lupo passeggiando tra mito e realtà. Le camminate sono animate dalla compagnia Teatro & Società e da accompagnatori naturalistici che conoscono in modo approfondito e sanno raccontare territori che spaziano dalla Valle di Susa alla Serra d’Ivrea, dalle Valli di Lanzo alla Val Pellice.
Il prossimo evento è quello didomenica 23 ottobre . Alla camminata teatrale a cura di Teatro & Società e della guida naturalistica Marco Pozziè possibile abbinareuna proposta residenziale al rifugio Colle del Lys, a partire dalle 18,30 di sabato 22 ottobre e al costo di 55 euro bevande escluse
In queste settimane i panorami montani sono impreziositi dai colori dell’autunno, nel periodo in cui le piante e gli animali si preparano ad affrontare l’inverno. La passeggiata teatralizzatadi ottobre propone paesaggi vicini a Torino,con facili sentieri che collegano in breve le strade asfaltate alleforeste. Si cammina inluoghi ricchi di storia, dai Celti ai Romani fino ad arrivare alle vicende della Resistenza, con i rastrellamenti e gli eccidi ad opera dei nazifascisti ai danni dei distaccamenti della 17ª Brigata Garibaldi “Felice Cima”. Anche al Colle del Lys durante l’escursione teatralizzata prosegue l’avventura di Robin, personaggio letterario piombato nel XXI secolo enella suggestiva atmosfera creata dai racconti sul Lupo. Le attività si svolgono avendo come punto di riferimento il Rifugio del Colle del Lys. Per chi sceglie la proposta con pernottamento al rifugio, alla cena con i prodotti del territorio fanno seguito quattro chiacchiere sul lupo e una passeggiata notturna con Marco Pozzi. Domenica 23 ottobre la passeggiata teatrale e naturalistica a partecipazione gratuita iniziaalle 10 dal rifugio Colle del Lys, con il ritrovo dei partecipanti alle 9,30 e il termine previsto per le 13. La partecipazione alla merenda conclusiva costa 15 euro, bevande escluse.
La partecipazione alla camminata teatrale è gratuita, con prenotazione obbligatoria all’indirizzo info@rifugiolevimolinari.it o al numero telefonico 339-5004191.Lupus in Fabula Prese Rossi 26 06 2022 5

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È tornato nell’ambiente naturale il cucciolo di Lupo recuperato da un privato cittadino nella mattinata del 13 settembre, al bordo di una strada che attraversa una zona boschiva del Canavese. L’animale, un maschio del peso di circa 11 kg, era incosciente ed era stato consegnato dal cittadino ad un veterinario, il quale ha capito che non si trattava di un cane e ha chiamato in causa il CANC per le cure del caso. Tali cure sono possibili grazie alla convenzione tra la Città Metropolitana di Torino e il Centro Animali Non Convenzionali della Struttura didattica speciale Veterinaria dell'Università di Torino.
La convenzione prevede che, in casi come quello del piccolo lupo,  i veterinari e i tecnici faunistici del CANC  sottopongano l’animale recuperato agli esami medici del caso. L'animale non presentava nessuna frattura ossea, ma il personale del CANC ha rilevato uno stato di shock traumatico, probabilmente dovuto all’impatto con un veicolo. E’ stata quindi definita una terapia, a cui l’animale ha risposto positivamente. Durante i 15 giorni di degenza al CANC il cucciolo di lupo è sempre rimasto confinato in un’area inaccessibile al pubblico e in cui tutte le operazioni di recupero sono state condotte da un solo operatore, in modo da non abituare l’animale alla presenza umana. Nei giorni scorsi il personale veterinario ha valutato che le funzioni organiche fossero nella norma e che il cucciolo fosse in grado di sopravvivere nell’ambiente naturale.
Il personale della Funzione specializzata Tutela fauna e flora della Città Metropolitana ha quindi effettuato un sopralluogo nell’area in cui il lupo era stato recuperato, individuando un punto idoneo al rilascio, in una zona di frequentazione del branco a cui il cucciolo appartiene.
Il rilascio è avvenuto, con il parere favorevole del Centro Grandi Carnivori del Piemonte e dopo una comunicazione all’ISPRA, in orario serale ed è stato portato a termine da personale di Città Metropolitana e del CANC. L’area di rilascio è oggetto di monitoraggio per verificare che il cucciolo abbia raggiunto i genitori e sia stato nuovamente accettato nel branco.Lupo 1

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È tornato in libertà in quella Val Pellice in cui, nel giugno del 2020 i Carabinieri Forestali lo avevano recuperato stremato e in pessime condizioni, consegnandolo ai tecnici faunistici del CANC di Grugliasco. Trovandosi a dover curare e salvare uno splendido esemplare di Grifone, gli esperti del Centro Animali Non Convenzionali lo avevano battezzato Godric, come il personaggio della saga di Harry Potter. Dopo essere stato curato per una frattura e riabilitato nel centro, che è convenzionato con la Città Metropolitana e fa capo alla Struttura didattica speciale Veterinaria dell'Università di Torino, il Godric che ha ripreso il volo nelle scorse settimane era apparentemente un lontano parente del rapace malnutrito e disidratato salvato dai Carabinieri Forestali, dopo che era stato presumibilmente impallinato per sbaglio da un cacciatore.
Le radiografie eseguite al CANC subito dopo il salvataggio avevano evidenziato la presenza nell’ala sinistra di alcuni pallini del tipo usato con i fucili da caccia e si era ipotizzato che l’animale, una volta colpito e caduto a terra, non avesse più potuto riprendere il volo e alimentarsi. Tanto che i due cittadini di Torre Pellice che avevano allertato i Carabinieri lo avevano trovato in posizione eretta ma barcollante.
Godric non aveva un anello diriconoscimento e neanche un microchip di quelli applicati ai volatili nell’ambito di piani di ripopolamento. Difficile quindi stabilire se vivesse in Val Pellice o se fosse arrivato da un’altra vallata. In pochi mesi Godric, adeguatamente curato e alimentato dai tecnici del CANC, si era ripreso e vederlo nella voliera nuovamente vispo e pronto ad involarsi era motivo di grande soddisfazione sia per i tecnici che per i visitatori della struttura, tra i quali una troupe televisiva del telegiornale “Studio Aperto” di Italia1, che nel novembre del 2021 aveva girato un servizio che aveva risvegliato l’interesse dell’opinione pubblica per la sua storia a lieto fine.
La consegna del Grifone ferito al CANC e le cure che gli sono state prestate con successo rientrano tra gli interventi previsti dalla convenzione attivata dalla Città Metropolitana di Torino, che prevede l'impegno diretto della Struttura didattica speciale Veterinaria dell'Università per il recupero in campo della fauna selvatica, degli ungulati, dei carnivori, dei rapaci diurni e notturni e degli ofidi feriti.
Il CANC ha sede in largo Braccini 2 a Grugliasco e cura il servizio per conto della Città Metropolitana, che ha scelto questa soluzione (a causa della impossibilità di assumere personale dedicato, poiché si tratta di una funzione delegata dalla Regione Piemonte) per non interrompere il progetto “Salviamoli Insieme” che ogni anno registra interventi su oltre 5000 animali selvatici rinvenuti in difficoltà e recuperati da privati cittadini o da agenti faunistico-ambientali. Il servizio “Salviamoli Insieme on the road” è attivo 24 ore su 24 sulla linea telefonica 349-4163385, a cui rispondono i tecnici faunistici che effettuano i recuperi. Al numero 366-6867428 rispondono invece i veterinari in reperibilità che visitano gli animali selvatici portati al CANC dai privati cittadini.Godric al CANC 2