I NOSTRI COMUNICATI

 

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Nell’ambito del progetto “Invito al Parco-autunno”, patrocinato dalla Città Metropolitana di Torino, la Fondazione Cosso propone domenica 15 ottobre una giornata dedicata alla natura, per vivere il parco storico del castello di Miradolo nella stagione in cui il fenomeno del “foliage” colora di suggestive tonalità cromatiche le chiome degli alberi e di molti arbusti, che, lentamente, si tingono come per mano di un abile pittore. I ventaglietti verdi della Ginkgo biloba assumono sfumature dorate, mentre nella radura dei Cipressi calvi domina il color bronzo delle fronde, i fiori delle Ortensie sono di un bel rosa antico e sulle foglie dell’Hydrangea quercifolia spunta il rosso. Sotto le alte chiome delle Farnie è tutto un brulicare di scoiattoli che fanno scorta di ghiande per l’inverno. Anche il giardino si prepara ad affrontare i primi freddi.
Domenica 15 ottobre alle 15,30 è in programma la “Passeggiata nel parco pittoresco”, un percorso nel giardino con la guida di Maria Luisa Reviglio della Veneria e Sabina Villa, autrici del “Dizionario illustrato del giardino pittoresco”. La passeggiata metterà in luce le principali caratteristiche di un parco all’inglese, il suo legame con il paesaggio circostante, e permetterà di scoprire gli angoli del parco del castello di Miradolo che rispecchiano questa visione progettuale. Alle 17 nella caffetteria del castello appuntamento per una merenda curata dall’Antica Pasticceria Castino di Pinerolo, tra il profumo della cioccolata calda e del caffè.
Il parco del castello di Miradolo è visitabile dal 1° ottobre al 21 dicembre la domenica dalle 10 alle 18,30. In tutti gli altri giorni le visite avvengono su prenotazione o in occasione di eventi espositivi. Il biglietto d’ingresso costa 5 Euro ed è gratuito per i bambini fino a sei anni. La passeggiata è compresa nell’ingresso al parco, mentre la merenda costa 6 euro a persona, con prenotazione obbligatoria al numero 0121-502761.

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Sabato 14 ottobre alle 15 a San Giorgio Canavese è in programma la terza tappa del circuito “Andar per Castelli 2017 - Trovatori e Amor Cortese”, che propone visite guidate e animate ad alcuni manieri del Canavese e del vicino Vercellese. In collaborazione con la Strada Reale dei Vini Torinesi e in occasione del 50° anniversario dalla concessione delle DOC Erbaluce di Caluso e Nebbiolo di Carema, la mostra delle opere degli artisti dell'associazione “Senso del Segno” che viene allestita in ognuna delle quattro tappe del circuito, verrà ampliata con una nuova sezione di quindici opere che riproporranno il tema del vino, dall'uva in poi.
In ogni castello la conversazione con l'antropologa Donatella Taverna assume una connotazione personalizzata, grazie al racconto della leggenda che si addice al castello che ospita l'evento. Preceduta dal “Fin'Amor”, il cocktail nato in occasione di “Andar per Castelli 2017”, la cena “Le Delizie del Conte”, pur essendo preparata con molta attenzione alle ricette tradizionali e ai prodotti del territorio sarà un unicum e sarà accompagnata dai vini dell'azienda Cieck, le cui vigne sono a poca distanza dal castello di San Giorgio.
La serata sarà accompagnata dalle musiche occitane de “I Musicanti di Halanwà” e dallo spettacolo teatrale “Ove si narra di Dame e Cavalieri”, portato in scena dalla compagnia “Lo Zodiaco” di Caluso. L'ingresso alla manifestazione è possibile a partire dalle 15 ma, per permettere a chi il sabato lavora di partecipare comunque all'evento, si potrà entrare al castello fino alle 19,30.
Nell'edizione 2017 il circuito “Andar per Castelli” ha come tema i trovatori e l’amor cortese, cantato dai poeti e musicisti nella lingua d’oc medievale. I trovatori, che ispirarono generazioni di poeti nei secoli successivi - non ultimo Dante Alighieri - cantavano le doti e le virtù delle loro “Signore”, in una concezione di amore delicato e gentile che eleva l’animo umano. Per la prima volta nella musica e nella poesia profane nella composizione e nell’esecuzione delle “canzoni” potevano cimentarsi anche le donne, particolare non secondario nell’evoluzione culturale europea.
“Andar per Castelli” si concluderà venerdì 27 ottobre a Pavone Canavese. Il ritrovo dei partecipanti e la successiva apertura della mostra “Trovatori e amor cortese nella grafica d’arte” sono fissati per le 18. Alle 19 è previsto l’intervento della professoressa Taverna su “Trovatori e amor cortese nel castello di Pavone Canavese”. Alle 19,30 ci sarà la cena “Sapor dei poeti e menestrelli”, accompagnata dal gruppo musicale occitano “I musicanti di Halanwà” al costo di 45 euro. Alle 21 verrà rappresentato lo spettacolo “Ove si narra di dame e cavalieri”.

Tutti i dettagli su “Andar per Castelli” sono reperibili nel portale Internet www.visitargustando.com. Per partecipare alle visite guidate occorre prenotare, telefonando al numero 339.4479683o scrivendo a info@visitargustando.com.

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Una cavalcata attraverso venti secoli di storia canavesana: la proposta è della Compagnia delle Corazze del Duca di Savoia e della CAP, l’associazione commercianti, artigiani e produttori di Agliè, che hanno organizzato per domenica 15 ottobre l’evento “Alladium nella storia”, patrocinato della Città Metropolitana di Torino e dal Comune di Agliè. Si tratta della prima edizione di un vero e proprio raduno di gruppi storici che rievocano le vicende e i personaggi del Canavese dal I al XX secolo. Nella splendida cornice del Castello Ducale e nelle vie dell’antico borgo saranno montati i campi d’arme e allestite le zone adibite ai duelli, all’arcieria, alle antiche botteghe artigiane, alla ricostruzione di momenti di vita popolare, alle antiche danze e ai giochi. Il raduno multiepocale “Alladium nella storia” è dedicato al conte Filippo di San Martino e ha l’intento di approfondire i rapporti tra le associazioni storiche presenti nel Canavese e nell’intero Piemonte, curare la promozione culturale e socio-economica del territorio, sensibilizzare la coscienza individuale e collettiva verso i beni culturali, favorire gli scambi culturali e valorizzare il patrimonio storico e artistico canavesano.
La Compagnia delle Corazze del Duca di Savoia, associazione promotrice dell’iniziativa, è nata nei mesi scorsi per rievocare le vicende del corpo militare speciale istituito nel 1630 per volere di Vittorio Amedeo I, il quale lo affidò al comando di Filippo di San Martino, di cui nel 2017 ricorrono i 350 anni dalla morte. In realtà le prime informazioni su di un corpo di arcieri e scudieri addetto alla sicurezza della Casa Savoia e delle sue residenze risalgono al XIV secolo, ma è con l’istituzione della Compagnia delle Corazze che la protezione dei Savoia fu affidata a un corpo militare istituito ad hoc.
La manifestazione di domenica 15 ottobre ad Agliè prevede per le 10 l’inizio delle esibizioni e delle attività nei campi d’arme, alle 10,45 una passeggiata dei gruppi ospiti nei giardini del castello ducale, alle 11,15 la Messa nella chiesa della Madonna della Neve e di San Massimo, alle 12 l’apertura del punto di ristoro sotto gli antichi portici, dalle 14,30 in avanti le esibizioni e le attività nei campi d’arme, alle 16 un corteo storico nelle vie del borgo e nei giardini del castello. La Pro Loco di Agliè proporrà visite guidate del borgo alle 11 e alle 15, con prenotazione all’ufficio turistico di piazza Castello. Oltre alla Compagnia delle Corazze del Duca di Savoia, saranno presenti la Legione Tebea Adamantina, i gruppi “Artes et arma”, “Il Contado” di Castellamonte, “Re Arduino e la sua Corte”, “Ij Ruset” di Pavone Canavese, “La Compagnia dell’Unicorno”, “La Compagnia del Pomo e della Punta”, “Il Mastio”, “Lo Stato maggiore napoleonico del Dipartimento della Dora”, “Maison Tatì – Sul filo del tempo”, “La Corte” di Venaria Reale, “Trois Piquets” e “40eme Fanteria di Linea di Ivrea e Artiglieria Austriaca di Savona” con “Il Tempo Ritrovato”.

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Si è chiuso con un notevole apprezzamento da parte del pubblico il calendario delle iniziative culturali e turistiche autunnali della “Strada Gran Paradiso”, nata nel 2011 per iniziativa dell’allora Provincia di Torino. Nel mese di settembre e nella prima domenica di ottobre la Strada ha proposto quattro giornate alla scoperta del Canavese occidentale, con itinerari tra natura, cultura, arte, storia e tradizioni. Sono stati particolarmente apprezzati i bus navetta in partenza da Torino Porta Susa.
Domenica 1° ottobre la proposta è stata quella andare alla ricerca dell’oro e della felicità a Feletto e Rivarolo. A Feletto era in programma la visita guidata al Museo dell’oro (in collaborazione con l’associazione Acqua d’oro) e alla chiesa di Santa Maria Assunta, in collaborazione con l’amministrazione comunale guidata dal Sindaco Stefano Filiberto. A Rivarolo Canavese ha destato un notevole interesse la visita guidata alla chiesa di San Francesco con i suoi straordinari affreschi. Alle 16 i partecipanti all’escursione hanno potuto seguire la visita guidata con animazione teatrale “Alla ricerca della Felicità”, con l’attore e regista Davide Motto nei panni di Casanova. All’iniziativa hanno dato un notevole contributo gli studenti del Liceo musicale di Rivarolo, la scrittrice canavesana Barbara Romano, l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Alberto Rostagno, la Pro Loco e l’associazione Amici del Castello Malgrà. Al termine della visita non poteva mancare uno spuntino a base di prodotti tipici nel cortile del Castello Malgrà.
La Strada Gran Paradiso può contare sull’impegno e sulle risorse del Parco Nazionale del Gran Paradiso, della Città Metropolitana di Torino, dei Comuni di Alpette, Ceresole Reale, Feletto, Locana, Noasca, Ribordone, Rivarolo Canavese, Sparone, Valperga, del G.A.L. “Valli del Canavese”, della Camera di commercio di Torino, dell’Atl “Turismo Torino e provincia” e del Consorzio operatori turistici delle Valli del Canavese. I soci della Strada sono già al lavoro per stilare il calendario degli eventi invernali e per ripetere il successo riscosso l’anno scorso dalle manifestazioni organizzate nel periodo natalizio.

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Si prendono a cornate, ma non scorre il sangue, perché ad un certo punto la più debole accetta la supremazia della più forte: sono le mucche che ogni anno a Cantoira combattono la Battaglia delle Regine. Quest’anno l’appuntamento è per domenica 15 ottobre, con l’inizio della pesatura delle mucche alle 8 e l’inizio dei confronti tra le bovine ammesse dalla giuria alle 13.
Le "regine" sono le più possenti fra le mucche delle tre vallate di Lanzo, scelte per contendersi il rosso trofeo della vittoria o per ottenere il variopinto collare con campanaccio, insegna degli animali combattenti. La Battaglia è una festa del colore e della montagna nel suggestivo scenario delle Alpi Graie. Il gruppo folcloristico di Cantoira e Chialamberto indossa per l'occasione i costumi delle sagre e delle feste patronali, carichi di bianco, rosso, bordò, verde e viola, con i candidi calzettoni assestati dalle nappe e le gonne nere impreziosite dai ricami dei fiori e dei frutti.
Quella di domenica 15 ottobre a Cantoira sarà la finale della trentottesima edizione di un torneo che ha fatto tappa a Cafasse, Chialamberto, Ala di Stura e San Francesco al Campo. Ai confronti tra le Regine è abbinata l’esposizione-confronto tra le mucche più prestigiose delle Valli di Lanzo, che si contendono il “rondone”, un campanaccio colorato, affrontandosi a cornate.
La Battaglia è una tipica manifestazione della realtà pastorale diffusa dalle Valli di Lanzo alla Valle d’Aosta, molto sentita dagli agricoltori e dagli allevatori. Ogni anno richiama una folla di turisti appassionati della vita agreste e delle tradizioni montanare, che partecipano all’evento anche per ringraziare gli allevatori che hanno scelto di restare nel loro paese d’origine praticando il duro mestiere dei loro avi.
La competizione si svolge secondo un preciso rituale. Fin dal mattino alle 8 le bovine vengono pesate, controllate dalla giuria e suddivise in diverse categorie. Le bovine che hanno già partorito sono suddivise in tre categorie, a seconda del peso, mentre le più giovani, manze e manzette, sono classificate secondo l’età. Gli animali vengono poi esposti al pubblico. Alle 13 iniziano i confronti, lasciati alla spontaneità delle mucche.
È l’istinto che porta uno dei capi a primeggiare, così come avviene quotidianamente negli alpeggi, diventando così la regina della mandria. Dopo essersi lungamente studiate e aver grattato il terreno con gli zoccoli per intimidire l'avversaria, le Regine si scontrano tra loro nel combattimento, aspro ma mai cruento. Non vi è alcun spargimento di sangue e la mucca sconfitta accetta di buon grado di lasciare il campo all'avversaria più forte.
La Battaglia delle Regine è organizzata dall’associazione “J’amis d’le Reines d’le Val ad Lans”, con il patrocinio della Regione Piemonte, della Città Metropolitana di Torino, dell’Atl “Turismo Torino e provincia”, della Camera di commercio di Torino, dell’Unione Montana Valli di Lanzo Ceronda e Casternone, del Comune di Cantoira e della Coldiretti Torino.

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Alzi la mano chi da ragazzo non ha mai sognato leggendo le avventure dei Tre Moschettieri, narrate nel celebre romanzo di Alexandre Dumas e in decine di pellicole cinematografiche. Dumas incentrò il suo racconto sulla figura di D’Artagnan, giovane aspirante moschettiere del re di Francia. Quello che non molti sanno è che il personaggio creato da Dumas era ispirato alla vita di un personaggio realmente esistito, Charles de Batz de Castelmore d’Artagnan.
Ispirandosi a sua volta alle vicende di questa figura a metà strada tra storia e mito, la Federazione Equituristica Francese ha ideato la Route Européenne D’Artagnan, un itinerario transnazionale di oltre 4.000 chilometri, percorribile a piedi, a cavallo o in bicicletta, che parte dal paese in cui D’Artagnan nacque, Lupiac, in Guascogna, concludendosi nella città in cui l’eroe dumasiano morì, l’olandese Maastricht, oggigiorno celebre perché nel 1992 vi fu firmato il trattato istitutivo dell’Unione Europa.
La Route compie alcune incursioni extra-francesi, là dove il celebre personaggio visse o soggiornò e tra quelle incursioni vi è anche Pinerolo, o “Pignerol”, come dicono i francesi, che occuparono la città e le sue vallate alpine dal 1536 al 1574 e dal 1631 al 1696. Il cardinale Richelieu affidò a Vauban, il più grande ingegnere militare francese dell'epoca, il compito di rendere Pinerolo una straordinaria fortezza destinata a garantire alla Francia il controllo dell'Italia Settentrionale. A spese di continui espropri di beni e terreni, furono restaurate le mura cittadine, il castello venne ricostruito, la cittadella fu ampliata. La fortezza di Pinerolo, il “Donjon”, fu usata anche come prigione. Luigi XIV vi confinò i suoi nemici, tra i quali il misterioso personaggio noto come "Maschera di Ferro", che fu scortato sino a Pinerolo proprio da D’Artagnan.
Oggi la Route D’Artagnan raggiunge Pinerolo entrando in Italia a Clavière e scendendo la Val Chisone. L’inaugurazione ufficiale della tratta Clavière-Pinerolo della Route è in programma sabato 30 settembre, alla presenza di numerose autorità italiane e francesi, tra le quali il Vicesindaco della Città Metropolitana di Torino, Marco Marocco. Alle 15 partirà dalla Scuola Federale di Equitazione di Pinerolo una sfilata di carrozze, attacchi e cavalieri, che si concluderà alla Cavallerizza Caprilli, dove alle 17 si terranno la cerimonia ufficiale e una conferenza stampa.
Il progetto della Route Européenne D’Artagnan coinvolge sei Paesi e ha ricevuto nel 2016 il finanziamento del bando europeo Cosme. La Città di Pinerolo, unica tappa italiana della Route, è naturalmente uno dei partner del progetto. Quella pinerolese è una tappa di grande rilevanza nel contesto dell’intero percorso, in quanto l’attraversamento delle Alpi rappresenta una vera e propria sfida per i cavalieri. Oltre a curare il tratto di propria competenza, l’amministrazione comunale pinerolese ha avuto il compito di progettare la struttura del sito web e della guida dell’intero percorso. La tratta italiana è stata tracciata, testata e dotata di segnaletica. È lunga circa 100 chilometri, tocca quattordici Comuni ed è percorribile in tre o quattro tappe, contattando le guide equestri del Comitato piemontese della Federazione sportiva Fitetrec-Ante. Nel territorio montano i due punti di sosta principali sono a Sauze di Cesana e a Pragelato, entrambi presso strutture equestri dove è possibile far alloggiare i cavalli, cenare e dormire. Nelle due strutture verrà certificato il passaggio dei cavalieri, vidimando un libretto, come avviene negli altri Paesi toccati dalla Route. Essendo una dorsale su cui convergono percorsi locali già esistenti e altri di respiro più ampio (la GTA, la Via Alpina, il Sentiero del Glorioso Rimpatrio dei Valdesi, la Strada Provinciale 173 dell’Assietta), la tratta italiana della Route d’Artagnan consentirà a molti turisti europei di conoscere il Pinerolese, creando così un indotto su tutto il territorio.

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Da venerdì 29 settembre a domenica 1° ottobre a Cossano Canavese torna la Sagra del fungo, giunta alla quindicesima edizione, patrocinata dalla Regione Piemonte e dalla Città Metropolitana di Torino e dedicata a un prelibato frutto della terra che, quando le piogge di fine estate arrivano al momento giusto, si trova in abbondanza passeggiando piacevolmente nei boschi di castagni e querce.
A Cossano, tra scorci suggestivi sull’Anfiteatro Morenico della Serra d’Ivrea, le colline offrono terreno fertile per le pesche, i kiwie il vitigno dell’Erbaluce. Proseguendo la passeggiata lungo i sentieri del progetto “Polaris”, lungo la rotta della costellazione dell’Auriga, si incontra il Castello di Masino, residenza storica dei Conti di Valperga, oggi proprietà del Fai.
Cossano è anche il paese della poesia contadina: custodisce infatti nel suo Municipio le poesie e i racconti dell’archivio dedicato a Giulia Avetta, maestra, partigiana, sindaco e poetessa, che nelle sue composizioni liriche intrecciava il cielo e la natura dei luoghi per evocare emozioni universali.
Nel corso degli anni la manifestazione, nata dalla sinergia tra Comune e Pro Loco ha assunto importanza grazie ai convegni e ai dibattiti su temi di grande attualità per il territorio, a cui partecipano autorità politiche, imprenditori dell’industria, del commercio, dell’artigianato e dell’agricoltura.
La cena della sera di sabato 30 settembre, rigorosamente a base di funghi e curata dalla Pro Loco, richiamerà come ogni anno un folto pubblico di buongustai.
Domenica 1° ottobre il centro storico del paese sarà chiuso al traffico nella via centrale, per consentire la mostra mercato di prodotti tipici artigianali ed enogastronomici delle Pro Loco canavesane e dei produttori locali, mentre alcuni volontari della Pro Loco di Cossano proporranno in alcuni cortili scene e ambienti della vita cossanese di fine Ottocento. Come in ogni Sagra che si rispetti, sfileranno per le vie del paese la banda musicale locale e gruppi musicali itineranti e si potranno visitare mostre fotografiche e pittoriche.
Venerdì 29 settembre alle 21 nella piazza della chiesa (in caso di maltempo nel salone della Pro Loco in via Perrone) la compagnia teatrale “Ij farfoj” presenterà la commedia in tre atti “Ganci, rampini & affini” di Abele Roggeri. Sabato 30 settembre e domenica 1° ottobre dalle 15 alle 18 si potrà visitare il punto informativo della Rete Museale dell’Anfiteatro Morenico di Ivrea, che propone foto, documenti e un videobiografico sulla poetessa Giulia Avetta e sulle opere del Museo all’aperto di Arte e Poesia. Alle 17,30 nel salone della Pro Loco verrà premiata Giulia Brustia, allieva del Liceo Felice Faccio di Castellamonte, ideatrice di un progetto per l’installazione di nuove targhe nelle vie e piazze e di nuovi numeri civici, selezionato da una commissione di amministratori locali, tecnici, artisti e designer. Alle 18 il Sindaco Alberto Avetta e il Presidente della Pro Loco Loredano Francesio inaugureranno ufficialmente la sagra. La cena tipica a base di funghi inizierà alle 20.
Domenica 1° ottobre la mostra mercato dei prodotti della terra e le dimostrazioni degli antichi mestieri inizieranno alle 9,30, così come la mostra “Cossano 1800”, che proporrà fotografie d’epoca conservate dai cossanesi. Ci sarà anche un mercatino proposto dai bambini delle scuole di Cossano e di Caravino, con una vendita torte e una pesca di beneficenza. L’esposizione micologica che si terrà nel centro storico è organizzata con la collaborazione dell’Asl di Ivrea. L’organizzazione “Frammenti di Storia al Femminile”proporrà nelsalone pluriuso di via Torino 41 in collaborazione con la Onlus “IlSogno di Tsige” di Ivrea la mostra “Il Sogno di Tsige: dal colonialismoitaliano agli interventi mirati nella società etiopedi oggi”, con fotografie e pannelli che riportano dati e testimonianze del colonialismo italiano in Etiopia. Nella Casa del Pozzo in via Torino 9 saranno invece esposti i progetti sviluppati dagli studenti del Liceo Faccio di Castellamonte: il primo prevede lo studio grafico e il modello delle targhe da apporre nelle vie, nelle piazze e sulle case come numeri civici; il secondo riguarda lo studio e la realizzazione di prototipi dipensiline per autobus.
A partire alle 11 nelle vie del paese si esibirà il gruppo musicale “Donkey crossing street band”, mentre la banda musicale di Cossano sfilerà a partire alle 1130. In piazzetta Don Mario Ferraris si potranno gustare e acquistare i prodotti tipici delle Pro Loco di Cossano (funghi, panissa e polenta dolce) e San Bernardo d’Ivrea (agnolotti e cipolle ripiene). Sarà possibile pranzare assaporando i prodotti locali al ristorante Avetta. Alle 14 in piazza della chiesa il gruppo “Folet d’la marga” proporrà uno spettacolo basato sul connubio di musica e commedia, con canti, narrazioni, giullarate in maschera e giocoleria. Alle 15 dai portici del Municipio partiranno le visite guidate all’itinerario d’arte contemporanea e lungo i percorsi del progetto Polaris, realizzate con la partecipazionedegli studenti dell’Accademia delle Belle Arti di Brera econ il contributo di artisti affermati.La visita si concluderà con la passeggiata nei boschi di Lusenta, per arrivare al masso erratico archeo-astronomico della “Pera Cunca”. Alle 16,30 nel salone pluriuso di via Torino 41 l’organizzazione “Frammenti di Storia al Femminile incontrerà le autorità locali e presenterà il libro “Vite di ricordi, memorie di una storia”. Nel porticato antistante il salone saràallestita un’esposizione di prodotti tipici dell’Etiopia a cura della Onlus“Il Sogno di Tsige”.

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Prosegue con successo il calendario delle iniziative culturali e turistiche della Strada Gran Paradiso, nata nel 2011 per iniziativa dell’allora Provincia di Torino. Nei mesi di settembre e ottobre la Strada Gran Paradiso propone quattro domeniche alla scoperta del Canavese occidentale, con itinerari tra natura, cultura, arte, storia e tradizioni. Sono nuovamente a disposizione i bus navetta in partenza da Torino Porta Susa, in piazza XVIII Dicembre, di fronte alla vecchia stazione ferroviaria. Il costo delle escursioni è di 33 Euro a persona e include il trasporto in autobus andata e ritorno, il pranzo e le visite guidate. Per le informazioni e le prenotazioni obbligatorie entro il venerdì precedente ogni escursione ci si può rivolgere all’Ufficio turistico di Ivrea dell’Atl “Turismo Torino e provincia”, telefonando al numero 0125-618131 dal lunedì al sabato dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 17. Si può anche scrivere un’e-mail a info.ivrea@turismotorino.org
Per saperne di più: www.turismotorino.orgwww.turismoincanavese.itwww.cittametropolitana.torino.itwww.pngp.it
Domenica 24 settembre l’escursione ha proposto un itinerario tra storia e fede a Sparone e Ribordone. I visitatori sono stati accolti dai rappresentanti delle amministrazioni comunali e delle associazioni locali, tra cui Iva Francisetti, Gilia Aimonetto ed Elio Blessent di Sparone, il sindaco Guido Bellardo Gioli e il presidente della Pro loco Ivo Oberta Paget di Ribordone. A Sparone i partecipanti hanno visitato il centro storico, la chiesa parrocchiale, la Rocca di Arduino e la chiesa di Santa Croce. A Ribordone non poteva mancare una visita al Santuario di Prascondù, alla casa dell’apparizione della Madonna e al centro visitatori del Parco Nazionale Gran Paradiso, con il museo della religiosità popolare.
Domenica 1° ottobre la proposta è di andare alla ricerca dell’oro e della felicità a Feletto e Rivarolo, con partenza alle 9,30 da Torino Porta Susa. A Feletto è in programma la visita guidata al Museo dell’Oro e alla chiesa di Santa Maria Assunta. Dopo il pranzo ci si trasferirà in bus a Rivarolo Canavese per la visita guidata alla chiesa di San Francesco con i suoi straordinari affreschi. Alle 16 di fronte al Municipio si potrà partecipare all’iniziativa “Alla ricerca della Felicità”, con l’attore e regista Davide Motto nei panni di Casanova alla guida di una visita teatrale al centro e agli edifici storici, con la partecipazione degli studenti del Liceo Musicale di Rivarolo e della scrittrice canavesana Barbara Romano. Al termine è previsto uno spuntino a base di prodotti tipici. La quota di partecipazione di 5 Euro non è inclusa nel prezzo dell’escursione.
La Strada Gran Paradiso può contare sull’impegno e sulle risorse del Parco nazionale del Gran Paradiso, della Città Metropolitana di Torino, dei Comuni di Alpette, Ceresole Reale, Feletto, Locana, Noasca, Ribordone, Rivarolo Canavese, Sparone, Valperga, del G.A.L. “Valli del Canavese”, della Camera di commercio di Torino, dell’Atl “Turismo Torino e provincia” e del Consorzio operatori turistici delle Valli del Canavese.

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Anche il Comune di Usseaux, con le sue cinque borgate certificate con la Bandiera arancione dal Touring Club Italiano, aderisce all’iniziativa nazionale “Aggiungi un Borgo a Tavola”, appuntamentoannuale in programma dal 23 settembre al 15 ottobre, per invitare il pubblico a conoscere le piccole eccellenze dell’entroterra italiano. A Usseaux l’appuntamento è per domenica 24 settembre, in occasione della quarta edizione di “Autunno in Borgata”.
Il paese della Val Chisone si animerà con i colori dell’autunno e i piatti tipici della tradizione, in una giornata dedicata alle famiglie, all’enogastronomia e alla cultura locale. Sono innanzitutto in programma due visite guidate gratuite alla scoperta del borgo di Usseaux, con partenza alle 10,30 e alle 15. La prenotazione è obbligatoria all’ufficio turistico comunale.
Ci saranno laboratori per i più piccoli (e non solo), dedicati al modellato scultoreo (con l’artista Gilberto Vavalà) e alla pittura su legno (con Luisa Diaz). Il percorso di degustazione dell’enogastronomia e dei prodotti locali proporrà i tradizionali gofri, le patate salate accompagnate da salame cotto, crudo e lardo, la torta di patate (“glara”), la zuppa grassa, la torta di barbabietole rosse e quella di cavolo. Il percorso del pane partirà dal forno della borgata, dove sarà preparato e cotto il pane della tradizione, per concludersi al Mulino Canton, dove si terranno dimostrazioni di macinatura a pietra. Si farà musica nei vicoli e nelle piazzette della borgata, con le fisarmoniche del gruppo di Salza di Pinerolo. Si terrà un mercatino dei prodotti agricoli locali: patate di montagna, formaggi d’alpeggio, ortaggi e miele. Ristoranti, trattorie e agriturismo proporranno menù turistici e piatti tipici. Ci saranno i giochi tradizionali, come le stime del peso di una gerla di patate, di una catasta di legna, di un cavolo e di una toma. Nel banco di solidarietà saranno in vendita ad offerta libera i prodotti degli orti delle borgate e il ricavato sarà interamente devoluto all’associazione Svolta Donna, per il sostegno delle attività della Casa Rifugio del centro antiviolenza.

Per informazioni: Ufficio Turistico Comune di Usseaux, telefono 0121-83909-884737, e-mail info.usseaux@alpimedia.it, siti Internet www.comune.usseaux.to.it e www.altavalchisone.it

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La Sagra del Pane di Piobesi Torinese continua il suo percorso di crescita, sia come evento singolo che come parte di una serie di iniziative che prendono spunto dalle realtà del territorio circostante. L’edizione 2017 della manifestazione è patrocinata dalla Città Metropolitana di Torino. La Sagra, nata quasi timidamente attorno all’antico forno della borgata di Tetti Cavalloni, si è ricavata un suo spazio nel panorama delle manifestazioni legate ai prodotti tipici e alle tradizioni locali.

Domenica 24 settembre a Tetti Cavalloni sono in programma laboratori dimostrativi della panificazione, una mostra mercato, un’esibizione di antichi mestieri, un’esposizione di trattori d’epoca, un raduno di appassionati della Vespa Piaggio, animazioni musicali e giochi per i bambini. Saranno ospiti le delegazioni dei Comuni gemellati di Venzone (Udine) e Vendone (Savona). A partire dalle 15 nell’ambito del progetto “Racconto Segreto - Veglie d’autunno”, il Teatro delle Forme proporrà un concerto itinerante con il gruppo “Ombra Gaia”. Si tratta di un itinerario musicale che spazia dal Canavese alle Alpi Marittime con canti e danze tradizionali delle aree piemontesi e franco provenzali. La circolazione dal centro di Piobesi a Tetti Cavalloni verrà sospesa dalle 9 alle 20, fatta eccezione per i residenti, ma sarà attivo un servizio di navetta gratuito per collegare il centro storico con la frazione. Sarà anche possibile noleggiare gratuitamente alcune biciclette nel piazzale del cimitero.

A Tetti Cavalloni sarà possibile degustare il pane dolce “Caritôn”, tutelato dalla Denominazione comunale e dal Paniere dei prodotti tipici della provincia di Torino. L’altro polo di interesse dell’ultima domenica di settembre saranno il centro storico e il castello del capoluogo, con le visite guidate al piano terra del maniero e alla Scuola di Cucina ISFS, la salita alla torre medioevale, il percorso naturalistico alla scoperta delle essenze del parco, le mostre di arte contemporanea “Dioniso e Apollo” nella Pieve di San Giovanni e “Nini” nella citroniera del castello, a cura di Pierantonio Masotti.

Nel parco del castello sarà possibile provare il “tree climbing” e la tirolese, a cura di Vertical Piobesi. Ci sarà anche il “battesimo della sella” per i bambini, a cura del Dreamer Ranch Nancy. Nella biblioteca si potrà visitare la mostra “I libri del consumo consapevole”. E chi ha voglia di camminare, alle 8,30 potrà presentarsi alla partenza del Trofeo Caritôn, una corsa-camminata aperta a tutti tra Piobesi e Castagnole Piemonte, con arrivo a Tetti Cavalloni. I residenti concorreranno all’assegnazione annuale del trofeo. L’iscrizione costa 2 Euro.



UN DOLCE “POVERO” DELLA TRADIZIONE PIEMONTESE

Il termine “Caritôn” affonda le sue radici nelle tradizioni rurali locali, abbinato, con alcune varianti nel nome, al dolce anticipatore del tradizionale panettone natalizio. Un tempo il dolce veniva confezionato con gli avanzi della pasta preparata per il pane, un poco di zucchero e uva fragola. Gli acini interi, inseriti nell’impasto, conferiscono alla fetta appena tagliata una colorazione vivace e caratteristica. Il “Caritôn” non è un’esclusività di Piobesi Torinese, poiché viene confezionato anche dai panettieri e pasticceri dei paesi limitrofi: Castagnole Piemonte, Carignano, Pancalieri, Vinovo, Virle e Osasio. La produzione del "Caritôn" è il frutto dell’ingegno degli affiliati alle confraternite laiche, che, fin dal 1700, producevano i cosiddetti “Pani della carità”, utilizzando l’uva fragola in autunno e nella prima parte dell’inverno. I Pani della carità venivano benedetti ed elargiti ai poveri dalla chiesa e dalle confraternite in occasioni particolari: in genere durante le festività maggiori o le feste patronali. Il termine che designa il dolce è diffuso in una vasta area, che va dal Po alle Langhe, dal Roero all’Astigiano. Tuttavia il termine "Caritôn" si riferisce a dolci di vario genere che, pur avendo un’origine comune, si differenziano per la forma e gli ingredienti. Inizialmente confezionato con pasta di pane, a volte addizionato di burro, il "Caritôn" è diventato col tempo un vero e proprio dolce, con l’utilizzo di un impasto di farina dolcificata. Si presenta oggi come una focaccia piatta. Per confezionarlo, su un piatto di pasta lievitata si pone un coperchio anch’esso di pasta, saldato alla base col risvolto dei bordi. Sul fondo si pongono a spirale o a cerchi concentrici gli acini di uva fragola. Durante la cottura in forno, gli acini rilasciano il succo, il quale, in parte, va a legarsi all’impasto. Il “coperchio” del Caritôn è arricchito da una glassatura o spolveratura esterna di zucchero in granelli. In questo il Caritôn si differenzia nettamente da un dolce simile, prodotto in Toscana, nel quale però l’uva è mescolata all’impasto. L’utilizzo dell’uva fragola o talvolta delle mele cotogne, ha probabilmente sostituito in tempi recenti l’uso antico di acini di uve adattate alla pianura, la cui coltura è ampiamente documentata in Piemonte nei secoli scorsi. La forma più antica di Caritôn è ancora oggi confezionata a Castagnole Piemonte e nella borgata Tetti Cavalloni di Piobesi, dove alla pasta del pane, posta a lievitare, vengono aggiunti gli acini e lo zucchero. Gli ingredienti per l’impasto sono: pasta del pane (preparata con farina 00, acqua, sale fino e lievito di birra, eventuale strutto), burro, zucchero, uva fragola (Vitis lambrusca o Vitis vinifera) fresca o appassita naturalmente per poche ore, olio d’oliva, scorza di limone, eventuali uova fresche. Il Caritôn viene venduto a peso nel tradizionale sacchetto del pane o avvolto in cellophane da confezione.